Armando Reverón: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Opere: Bot: fix overlinking (v. richiesta)
Morgan Sand (discussione | contributi)
 
(15 versioni intermedie di 12 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{NN|pitturapittori|marzo 2014}}
{{Bio
|Nome = Armando Julio
|Cognome = Reverón Travieso
|ForzaOrdinamento = ReveronReverón, Armando
|Sesso = M
|LuogoNascita = Caracas
Riga 11:
|GiornoMeseMorte = 18 settembre
|AnnoMorte = 1954
|Attività = pittore
|Epoca = 1900
|Attività = pittore
|Nazionalità = venezuelano
|Immagine = Reveron02A.jpgReveron.png
|Didascalia = Armando Reverón nel [[1954]].
}}
}} Entusiasta dell'[[Impressionismo]] [[Francia|francese]], la sua pittura si è evoluta dall'[[astrattismo]] al [[simbolismo]].
 
==Biografia==
Armando Reverón nasce a [[Caracas]] il 10 maggio [[1889]], figlio di Julio Reverón Garmendia e Dolores Travieso Montilla. Dopo il fallimento del matrimonio dei suoi genitori, viene mandato a [[Valencia]] presso una famiglia amica, i Rodriguez Zocca. In questa città frequenta la prima elementare con i salesiani. Qui rimane a fino ai 15 anni, età in cui comincia già a dimostrare il suo gusto per i colori e le forme. Questo grazie agli insegnamenti dello zio materno Ricardo Montilla che gli impartisce le prime nozioni sulla pittura risvegliando così la sua vocazione artistica. Nel [[1904]] ritorna a vivere insieme alla madre a [[Caracas]]. Nel [[1908]] si iscrive alla Accademia delle Belle Arti e fra i suoi maestri troviamo Antonio Herrera Toro, Emilio Mauri e Pedro Zerpa. Dati i suoi brillanti risultati negli studi gli viene concessa una borsa di studio in [[Europa]] nel [[1911]]. In quell'anno si trasferisce in [[Spagna]] e si iscrive alla [[Escuela de la Lonja|Escola de Artes i Oficis de La Lonja]] di [[Barcellona]] dove impara varie tecniche da Vicens Climent Navarro. Nel [[1912]] ritorna per un breve periodo a [[Caracas]] con opere che sono incluse nelle esposizioni del Circulo de Bellas Artes da poco fondato. L'influenza artistica ricevuta durante quell'anno in [[Spagna]] è evidente così come l'assimilazione avvenuta delle tecniche predominanti nel vecchio continente e la sua ammirazione per gli artisti spagnoli dell'epoca. Tra il [[1912]] e il [[1913]] torna nuovamente in [[Spagna]] ed entra alla Real Academia de Bellas Artes San Fernando di [[Madrid]] e frequenta spesso l'atelier di Jose Moreno Carbonero e di Antonio Muñoz Degrain. Ad inizio secolo il panorama della pittura spagnola è dominato da un gruppo di artisti che sono contrari agli schemi accademici e Reverón diventa partecipe di quest'inquietudine che si riflette nelle opere di quell'epoca. Si dedica allo studio delle opere di [[Francisco Goya]], [[El Greco]] e Zurbaran, artisti che ammirerà moltissimo e da cui rimarrà fortemente impressionato. Durante la sua permanenza in [[Spagna]] riceve l'invito ad andare a [[Parigi]] dove rimane per alcuni mesi nel [[1914]]. A [[Parigi]] viene ospitato da Fournier e da sua moglie Clotilde Pietro de Daudat e ha modo di incontrare Tito Salas e Carlos Otero. Da allora Reverón entra in contatto con la tendenza pittorica di moda nella città ma non è molto interessato alle opere di artisti come [[Paul Cézanne]], [[Pablo Picasso]], [[Marc Chagall]] o [[Amedeo Modigliani|Modigliani]] e di questo ne racconta a sua madre nelle molte lettere che le scrive.
 
== Il periodo blu ==
Nel [[1915]], dopo l'esperienza parigina, si sposta a [[Madrid]] ma poco dopo decide di tornare definitivamente in [[Venezuela]]. A [[Caracas]] è ospitato da sua zia Pepita Reverón de Martinez Zozaya. Si reca frequentemente al Circulo de Bellas Artes e tra il [[1915]] e [[1917]] conosce Samys Mutzner, pittore rumeno di modeste qualità che avrà una certa influenza sulle sue opere perché introduce fra i pittori locali i principi del [[Postpost-Impressionismoimpressionismo]]. Tra il [[1917]] e [[1918]] decide di vivere a [[La Guaira]] e di dare lezioni di pittura presso il Colegio Santos Michelena. Nel [[1918]] conosce a Juanita Rios che inizialmente sarà la sua modella e poi diventerà sua moglie. Nel [[1919]] arriva a [[Caracas]] il pittore russo [[Nicolas Ferdinandov]], il quale diventerà molto presto il suo punto di riferimento. È proprio in questo periodo che Reverón dipinge i primi paesaggi che caratterizzeranno il suo periodo blu in cui dominano le atmosfere oniriche, gli impasti pittorici densi ed i toni azzurri. La sua prima opera importante è ''La Cueva'' meglio conosciuta come ''Mujeres en la Cueva'' nella quale si percepisce come l'influenza spagnola stia scomparendo. Questo periodo dura più o meno fino al [[1923]] ed è il più breve di tutti. Altre opere di questa tappa sono ''Figura bajo un uvero'', ''La Trinitaria'' e ''El Bosque de la Manguita''. Nel gennaio del [[1920]] Reverón e Monasterios chiudono una mostra alla Escuela de Musica y DeclamacionDeclamación. Poco dopo espone insieme a [[Ferdinandov]], [[Federico Brandt]] e [[Antonio Edmundo Monsanto]] nei saloni della dell'[[UniversidadUniversità CentralCentrale dedel Venezuela]]. Le opere esposte sono dodici oli su tela in cui sono presenti i primi riferimenti a [[Macuto (Venezuela)|Macuto]], luogo in cui decide di costruire il Castillete, la sua casa-studio, intorno al [[1921]], dove vi rimarrà fino alla morte.
 
== Il periodo bianco ==
[[File:El puerto de la guaira 1841.jpg|thumb|left|El Puerto de La Guaira]]
 
In questi anni ha inizio il suo periodo bianco in cui produce opere prodigiose usando pennellate corte in composizioni di stile astratto in cui dominano i toni bianchi. L'opera che segna il passaggio dal periodo blu a quello bianco è ''Fiesta en Caraballeda'' del [[1924]] in cui inserisce elementi nuovi alla sua pittura come pezzi di cocco, sassi, ecc. ''Luz tras mi enramada'' e ''Playa con figura de mujer'' consolidano l'espressività del periodo bianco che si estende fino al [[1934]]. Nel [[1926]] dipinge ''Oleaje'' e ''Playa de [[Macuto (Venezuela)|Macuto]]''. Dal [[1929]] in poi la sua pittura diventa più densa e diretta tanto da lasciare un'impronta personale all'arte pittorica. Nel [[1932]] [[Julian Padron]] pubblica nella rivista ''Elite'' un articolo sull'artista con foto di [[Alfredo Boulton]] che testimoniano i procedimenti tecnici che usa. Nel [[1933]] Reverón soffre la sua prima crisi nervosa ed abbandona l'olio e le tele da lui usate per dipingere sulla carta con pigmenti diluibili in acqua. È un cambiamento fondamentale che gli permette di avere raggiungere una ricchezza del colore e nello sviluppo delle trasparenze. Boulton organizza nel [[1934]] un'esposizione all'ateneo di [[Caracas]] per aiutare l'artista che vive in una precaria situazione economica, ma nonostante gli sforzi dell'organizzatore si vendono poche opere. Anni più tardi gli stessi dipinti saranno esposti nella galleria [[Katia Granoff]] di [[Parigi]] e avranno molto successo. A metà degli [[Anni 1930|anni trenta]] ritorna alle tele insieme all'uso di pigmenti diluibili in acqua e alle pennellate d'olio. Realizza grandi composizioni sceniche e crea delle bambole che prendono il posto delle modelle perché costose.
 
== Il periodo seppia ==
Il suo periodo Seppia inizia nel [[1936]], anno in cui sfrutta il colore stesso della tela nel suo stato quasi vergine. Rappresentativo di questo periodo è il suo quadro ''Cocoteros'' e i vari nudi dove si può apprezzare l'uso frequente dei toni gialli, arancioni e ocra. Questo periodo dà una nuova dimensione al paesaggio del litorale con l'eliminazione completa delle ombre e dei toni blu. Inoltre è il suo periodo creativo più lungo poiché finisce nel [[1949]]. Gli anni di questo periodo segnano una preferenza per la figura umana con tonalità che accompagnano le sue opere fino alla fine. Nel [[1937]] ottiene una medaglia nella esposizione internazionale di [[Parigi]] e l'anno successivo partecipa all'esposizione inaugurale del Museo de Bellas Artes di [[Caracas]] e nel [[1939]] alla Fiera Mondiale di [[New York]]. Quello stesso anno [[Mariano PiconPicón Salas]] pubblica il suo primo studio monografico sull'artista nella ''Rivista Nazionale di Cultura''. Ottiene nel [[1941]] un premio di pittura quando viene aperto al pubblico il primo salone ufficiale d'arte venezuelana nel Museo de Bellas Artes. In seguito partecipa all'esposizione commemorativa del quarto centenario della fondazione di [[Santiago del Cile]] e riceve una medaglia d'argento ede un diploma. Altre manifestazioni alle quali partecipa sono il II e il III Salone Ufficiale del [[1941]] e del [[1942]] rispettivamente ed alla manifestazione del paesaggio venezuelano del [[1942]]. In questa fase della sua vita si ammala sua madre ed egli costruisce una casa dove poter ospitarla e prendersene cura.
 
== Gli ultimi anni ==
Nel [[1943]] muore sua madre e Reverón viene colpito da una forte depressione che sfocia in uno squilibrio mentale. Riesce comunque a partecipare a il IV Salone Ufficiale esponendo opere di grande paesaggi seppia della costa e pitture del Porto di [[La Guaira]]. Sempre a causa del forte squilibrio mentale viene ricoverato nell'Ospedale di San Jorge dal dottor J.A Baez Finol. La sua inattività dura due anni. Dall'ospedale torna a [[Macuto]] ed entra nella tappa finale della sua produzione. Comincia ad usare gessetti e matite a colori e nel [[1948]] espone nel Taller Libre de Arte nell'ateneo di [[Caracas]] altri quadri del suo periodo bianco. Nel [[1951]] viene organizzata una mostra con i suoi quadri nel Hogar Americano. Ma nel [[1952]] il suo stato mentale diviene preoccupante ed il suo lavoro comincia a risentirne così come peggiora la sua qualità artistica. Nell'anno [[1953]] riceve il Premio Nazionale di Pittura nel Salone Ufficiale d'Arte Venezuelana e anche i premi [[Federico Brandt]] e [[John Boulton]]. Purtroppo quello stesso anno viene ricoverato definitivamente nell'Ospedale San Jorge dove muore a causa di una embolia cerebrale il 18 settembre [[1954]]. Durante i mesi in cui egli è ricoverato non perde del tutto le sue capacità artistiche e riesce a realizzare dodici quadri nei quali i suoi modelli gli altri malati, le infermiere o i giardini dell'ospedale. Uno di questi ultimi quadri appartiene al [[Museo de Bellas Artes]] chiamato ''Paisaje''.
L'anno dopo la sua morte viene organizzata un'esposizione retrospettiva delle sue opere nel [[Museo de Bellas Artes]] con 399 dipinti realizzati tra gli anni [[1910]] e [[1954]]. Inoltre viene realizzata una selezione di 55 opere da presentare all'Istituto d'Arte Contemporaneo di [[Boston]] e alla Galleria d'Arte Corcoran di [[Washington]] tra il [[1955]] e il [[1956]]. Nel [[1960]] si apre la Biennale Armando Reverón.
Dal [[2008]], si tiene una mostra speciale nel Museo d'Arte Moderna di [[New York]] di 100 dipinti eseguiti da Reverón.
 
Riga 51:
* ''El Rancho'' (1930).
* ''Cocoteros en la playa'' (1930).
* ''Paisaje de [[Macuto (Venezuela)|Macuto]]'' (1931).
* ''Mujer desnuda leyendo'' (1932).
* ''Ranchos'' (1932).
Riga 86:
*Santana, Emilio, ''Armando Reverón'', Caracas - Venezuela, Instituto Nacional de Cultura y Bellas Artes, 1969.
*Rodriguez, Belgica, ''Reverón: lo magico y lo oculto'', Caracas – Venezuela, Fundarte, 1978.
 
{{Controllo di autorità|VIAF=29603102|LCCN=}}
== Altri progetti ==
{{Portale|pittura}}
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità|VIAF=29603102|LCCN=}}
{{Portale|biografie|pittura}}