Musica classica: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il periodo della storia della musica fra il Barocco e il Romanticismo|Classicismo (musica)}}
[[File:Classical music composers montage.JPG|right|thumb|300px|Fotomontaggio di musicisti classici. Da sinistra a destra in alto: [[Antonio Vivaldi]], [[Johann Sebastian Bach]], [[George Frideric Handel]], [[Wolfgang Amadeus Mozart]], [[Ludwig van Beethoven]];<br />seconda fila: [[Gioachino Rossini]], [[Felix Mendelssohn]], [[Frédéric Chopin]], [[Richard Wagner]], [[Giuseppe Verdi]];<br />terza fila: [[Johann Strauss II]], [[Johannes Brahms]], [[Georges Bizet]], [[Pyotr Ilyich Tchaikovsky]], [[Antonín Dvořák]];<br />ultima fila: [[Edvard Grieg]], [[Edward Elgar]], [[Sergei Rachmaninoff]], [[George Gershwin]], [[Aram Khachaturian]]]]▼
{{nota disambigua|il film del 1928|Musica classica (film)}}
▲[[File:Classical music composers montage.JPG
I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. L'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del [[XIX secolo]], allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da [[Johann Sebastian Bach|Bach]] a [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], passando per [[Georg Friedrich Händel|Händel]] e [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], come l'epoca d'oro della musica<ref>Rushton, Julian, ''Classical Music'', (London, 1994), 10</ref> e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'''[[Oxford English Dictionary]]'', risalgono intorno al 1836.<ref name="Music 2007"/><ref name="OED_Online_Classical">{{
Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di [[semiografia musicale|notazione musicale]], sviluppato gradualmente a partire dal [[IX secolo]].<ref>{{cita pubblicazione | nome=Chew, Geffrey & Rastall |titolo=Notation,
==Caratteristiche==
Data l'estremamente ampia varietà di forme, stili, generi e periodi storici generalmente percepiti come "musica classica", è difficile individuare delle caratteristiche comuni che possano caratterizzare tutte le opere di questo tipo. Le descrizioni più tipiche sono vaghe e di vario genere, facendo magari riferimento alla prospettiva storica (qualcosa "composto molto tempo addietro", una dichiarazione piuttosto discutibile se si considera lo stesso concetto di [[musica classica contemporanea]]). Tuttavia, ci sono caratteristiche che la musica classica condivide con pochi o nessun altro genere di musica.<ref>Michael Kennedy (2006), ''The Oxford Dictionary of Music'', p. 178</ref> Tra le caratteristiche determinanti, vi sono l'adozione di un sistema di [[semiografia musicale|notazione musicale]] che ha permesso il passaggio dalla tradizione orale alla letteratura scritta, alterando profondamente la trasmissione della musica e cambiando radicalmente sia il modo di studiare e comunicare sia quello di trasmettere ai posteri il repertorio. Altro punto chiave, reso possibile dal passaggio dalla cultura musicale orale a quella scritta, è lo sviluppo di
===Letteratura===
Una caratteristica fondamentale della musica classica occidentale è l'abbandono, a partire dal [[IX secolo]], della tradizione orale, che caratterizzava la [[musica dell'antichità]] e che continua a caratterizzare la musica popolare e quella di molte culture non europee. Il repertorio è messo per iscritto in [[notazione musicale]], con la creazione di una parte musicale o [[spartito]] per ogni strumento e, nella musica d'insieme, di una partitura che permetta di osservare insieme le parti di tutti gli strumenti. Questa notazione, in genere, determina con precisione ritmo e intonazione, e, dove sono coinvolti due o più musicisti (sia cantanti che strumentisti), specifica come sono coordinate le diverse parti individuali. La notazione della
===Strumentazione===
{{vedi anche|Legni|Ottoni (musica)|Archi (musica)|Percussioni|Tastiere (musica)}}
[[File:Concertband.jpg|thumb|
Gli strumenti utilizzati più comunemente nel repertorio della musica classica sono stati in buona parte inventati prima della metà del XIX secolo (spesso molto prima), e hanno sviluppato la loro forma moderna tra [[XVI secolo|XVI]] e XIX secolo. Gli [[strumento musicale|strumenti]] più comuni sono presenti nell'[[orchestra]] o nella [[banda musicale|banda]], insieme a numerosi altri strumenti ad uso principalmente solistico (come il [[pianoforte]], il [[clavicembalo]] e l'[[
Alla fine dell'[[Ottocento]] i compositori hanno iniziato ad interessarsi a culture popolari o extraeuropee e a volte hanno introdotto suoni di strumenti provenienti da altre culture musicali, come il [[gamelan]]. Anche gli strumenti [[elettrofoni]], come la [[chitarra elettrica]] e le [[onde Martenot]], possono essere presenti nel repertorio del [[XX secolo|XX]] e [[XXI secolo]]. Sia compositori di musica classica che di [[Popular music|musica
==== Organico ====
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In base all'organico, a grandi linee si distingue generalmente la musica a strumento solo (o non accompagnato), la [[musica da camera]], che prevede invece un organico d'insieme generalmente non molto esteso, nel quale ogni strumento conserva un ruolo individuale, e la musica sinfonica, ovvero quella per orchestra.
[[File:String quartet.JPG|thumb|left|Un [[quartetto d'archi]], esempio di formazione di [[musica da camera]]
I generi cameristici variano molto a seconda della dimensione e
In alcune composizioni può essere presente un [[
==== L'orchestra ====
{{vedi anche|Orchestra}}
[[File:Dublin Philharmonic Orchestra performing Tchaikovsky's Symphony No 4 in Charlotte, North Carolina.jpg|thumb|
Fino al [[musica rinascimentale|Rinascimento]] non esistevano strumenti di taglia bassa e nella [[musica medievale]] gli strumenti erano divisi in due categorie: quelli più sonori, maggiormente adatti per l'uso all'aperto o nelle chiese, e gli strumenti meno sonori, destinati all'uso in interni. Inizialmente gli strumenti erano deputati solo a raddoppiare o accompagnare le voci, e i primi ensemble strumentali considerabili come proto-orchestre nascono nel XVI secolo, di composizione molto eterogenea
L'orchestra barocca era spesso composta da soli [[strumenti ad arco|archi]] e strumenti delegati ad eseguire il [[basso continuo]] ([[clavicembalo]], [[chitarrone]], [[arciliuto]], [[tiorba]]), cui potevano aggiungersi fiati, sia come parti di raddoppio [[ad libitum]] che come parti reali, solitamente [[flauti]], [[oboi]], [[corno (strumento musicale)|corni]], a volte con [[trombe]] e [[timpano (strumento musicale)|timpani]]. === Lo sviluppo dell'intonazione ===
{{vedi anche|Intonazione (musica)|Temperamento (musica)}}
[[File:Natural and temperated scales.svg|thumb|upright=2|Esempio di scale temperate e naturali: si osserva che la [[scala naturale]], costituita da [[intervallo (musica)|intervalli]] di differente ampiezza, non può essere semplicemente traslata su gradi diversi dalla fondamentale (nell'esempio, da do a re maggiore), a differenza di quella basata sul [[temperamento equabile]]
Collegato allo sviluppo degli strumenti vi è il problema della costruzione delle [[scala musicale|scale]] sulle quali la loro intonazione debba essere modellata. Mentre infatti alcuni strumenti (come gli archi) hanno la possibilità di intonare liberamente e quindi adattarsi a ogni genere di scala ([[musica tonale|tonale]] e non), in altri strumenti l'intonazione può essere cambiata solo con l'accordatura (es. clavicembalo, arpa, pianoforte) o addirittura può essere legata alla costruzione (es. molti strumenti a fiato).
Un ulteriore problema è sorto con lo sviluppo dell'armonia tonale e successivamente la pratica della [[modulazione (musica)|modulazione]], ovvero il passaggio fra tonalità diverse nella stessa composizione: l'[[intonazione naturale]], prevedendo toni e semitoni di ampiezza non costante, non si presta facilmente a tale pratica, richiedendo su alcuni strumenti (clavicembalo o liuto, ad esempio) di modificare l'accordatura per poter cambiare tonalità. I teorici musicali hanno quindi studiato nuove scale e [[temperamento (musica)|temperamenti]] (ovvero modifiche dell'ampiezza delle [[quinta giusta|quinte]] e [[quarta giusta|quarte]] rispetto alla loro intonazione naturale) che fornissero delle soluzioni di compromesso tra la perfezione dell'intonazione degli intervalli (che fosse più vicina possibile alla loro intonazione naturale) e la maggiore omogeneità possibile degli intervalli stessi all'interno della scala, per consentire le modulazioni.<ref>Mark Lindley, ''Temperaments'' in {{cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref> Il [[temperamento equabile]] si affermò gradualmente durante i secoli XVIII e XIX, tuttavia i differenti temperamenti storici vengono spesso usati nell'[[esecuzione storicamente informata|esecuzione filologica]] della musica antica. Ad esempio, nell'[[esecuzione storicamente informata|interpretazione storicamente informata]] di [[musica antica]] e [[musica barocca|barocca]] si impiegano spesso il [[temperamento mesotonico]] o i [[temperamenti Werckmeister]].
===Forme===
In musica si chiama [[forma (musica)|forma]] l'organizzazione degli elementi musicali in una composizione o parte di composizione. Dietro ogni atto compositivo, dal più piccolo al più grande, si rinviene infatti una tendenza all'organizzazione, anche se questo non implica che l'attività compositiva possa essere ridotta a una meccanica applicazione di schemi prestabiliti. Lo studio della forma musicale è di interesse pedagogico più che [[analisi musicale|analitico]] o [[critica musicale|critico]], e nelle opere di una certa complessità in genere si considerano diversi aspetti dell'organizzazione formale.<ref name=whittal /> Ad esempio, [[Felix Salzer]]<ref>{{cita libro|titolo=Structural Hearing|url=https://archive.org/details/bwb_S0-AUI-486_1|vol=1|autore=Felix Salzer|editore=Dover Publications|anno=1962|ISBN=
Mentre gli stili più popolari si basano soprattutto su forme semplici, come le danze o la forma canzone, la musica classica ha sviluppato una gran numero di generi e forme altamente sofisticati di musica vocale e strumentale.<ref>Julian Johnson (2002) ''Who Needs Classical Music?: Cultural Choice and Musical Value'': p. 63.</ref> Le composizioni possono avere una varia organizzazione interna del materiale musicale e i compositori classici spesso aspirano a permeare la loro musica con un rapporto molto complesso tra i contenuti emozionali e gli strumenti intellettuali con cui si ottengono. Molti dei lavori più apprezzati di musica classica fanno uso dello [[sviluppo musicale]], il processo attraverso il quale un'idea musicale o [[motivo (musica)
===Complessità===
Le composizioni del repertorio classico sviluppano una complessità artistica spesso notevole, che nasce dalla volontà di trasmettere un discorso emotivo articolato e si concretizza con la ricerca e applicazione di tecniche e procedimenti compositivi non banali, come l'attenzione alla costruzione del [[fraseggio musicale|fraseggio]] e dell'[[armonia|armonizzazione]], l'uso di [[Modulazione (musica)|modulazioni]] (cambio di tonalità), lo [[sviluppo tematico]] e il [[contrappunto]]. La costruzione porta quindi allo sviluppo di svariate [[forma musicale|forme]] e strutture musicali, accennate nella [[#Forme|precedente sezione]]. Le composizioni più complesse, come la [[sonata]], la [[sinfonia]], il [[concerto (composizione musicale)|concerto]], l'[[opera]] o l'[[oratorio (musica)|oratorio]], sono costituite in genere da una gerarchia di unità più piccole, in ordine di complessità crescente da [[inciso (musica)|incisi]], [[frase (musica)|frasi musicali]], [[Periodo (musica)
La crescente complessità della musica ha fatto nascere l'esigenza di studiarne logicamente le componenti e le relazioni fra esse, portando alla nascita di una disciplina nota come [[analisi musicale]]. L'analisi di una composizione mira a raggiungere una maggiore comprensione della musica tramite lo studio formale delle sue strutture e ha grandissima utilità non solo nella didattica compositiva (insegnando modelli sui quali basarsi per strutturare le proprie idee musicali) e interpretativa (aiutando l'esecutore a capire il funzionamento interno di una composizione e permettendo quindi di esprimerla al meglio), ma anche nell'ascolto, permettendo di seguire in maniera molto più chiara il discorso musicale e di apprezzarne le sottigliezze. L'analisi musicale nasce come disciplina sistematica e rigorosa a partire dalla fine dell'Ottocento, ma i principali concetti analitici sono ben precedenti, si rinvengono già nel Seicento e
Per soddisfare le necessità tecniche e di espressività musicale richieste dalla complessità delle composizioni, gli esecutori della musica classica devono raggiungere standard elevati di maestria tecnica. Si richiede un notevole livello di conoscenza della scrittura musicale, una buona [[lettura a prima vista]], capacità ed esperienza nel suonare in [[gruppo musicale|ensemble]], conoscenza approfondita dei principi di [[Tonalità (musica)|tonalità]] e [[armonia]], conoscenza della [[musica antica#Notazione ed esecuzione|prassi esecutiva]] e familiarità con lo stile e il linguaggio musicale inerente ad un determinato compositore, periodo o stile musicale. Tutto ciò si riflette nella necessità da parte dei musicisti classici di molto studio, articolato in un lungo percorso formativo, e di una elevata scolarizzazione, generalmente in misura molto maggiore rispetto ai musicisti che praticano generi "popolari". Questo ha portato nel corso della storia alla nascita e allo sviluppo di scuole di alta formazione, tra cui i [[conservatorio|conservatori]], dedicate allo studio della musica classica.<ref>William Weber, Denis Arnold, Cynthia M. Gessele, Peter Cahn, Robert W. Oldani, Janet Ritterman, ''Conservatories'' in {{Cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref>
==Storia==
{{
La storia della musica classica copre un lungo arco temporale, durante il quale c'è stata una continua evoluzione dello stile musicale e delle tecniche esecutive. Convenzionalmente si individuano dei periodi storici sufficientemente caratterizzati, tuttavia tale ripartizione (come sempre nella storiografia) è solo formale. L'evoluzione è stata continua e graduale e spesso disomogenea dal punto di vista geografico, per cui qualsiasi paletto temporale è da considerarsi puramente indicativo. Inoltre stili diversi spesso si distinguono sotto diversi aspetti e principi.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 2, p. 253|Carrozzo}}.</ref>
Un'altra questione importante nella visione della storia della musica classica è la tendenza a focalizzare l'attenzione su un numero limitato di compositori e di figure musicali, arrivando talvolta ad identificare interi stili o periodi in pochi nomi. Anche questa ovviamente è una tendenza riduttiva, in quanto i "grandi" compositori, per quanto siano eccellenti sul profilo estetico e abbiano ricoperto un ruolo di notevole importanza nell'evoluzione della musica, sono solo la punta di un panorama musicale molto più complesso, popolato di molte altre figure meno note al pubblico ma anch'esse di grande importanza storica, e nel quale si trova moltissima altra produzione musicale di eccellente qualità legata a nomi molto meno celebrati.<ref name=carrozzo255>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 2, p. 255|Carrozzo}}.</ref>
Il punto centrale è legato al fatto che la moderna visione della musica classica non deriva linearmente dall'importanza artistica o storica, ma è filtrata dalle modalità sociali tramite le quali la musica stessa passa alla massa degli ascoltatori, in primo luogo l'istituzione del concerto pubblico, affermatosi nell'Ottocento. Per tale motivo il "repertorio celebre" odierno non riflette necessariamente l'importanza storica e la qualità estetica della musica, ma riflette soprattutto la musica che poteva essere inserita nei programmi da concerto ottocenteschi, ulteriormente filtrata dall'apprezzamento della borghesia che costituiva il pubblico di tali concerti. Per tale motivo ad esempio [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] è enormemente più noto di [[Josquin Desprez|Desprez]], nonostante la qualità artistica e l'importanza storica della musica di quest'ultimo non siano affatto inferiori a quella di Beethoven; la produzione del grande fiammingo infatti è essenzialmente polifonia sacra e, in misura minore, profana, che non trovava posto nel repertorio da concerto ottocentesco che ha invece consacrato al grande pubblico Beethoven e altri nomi eccellenti.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 2, p. 254|Carrozzo}}.</ref>
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La visione della musica è quindi condizionata dalla storia della ricezione della musica stessa, e varia nel tempo anche in seguito all'evoluzione dei contesti sociali nei quali la musica si inseriva, spesso in maniera molto precisa e funzionale. Quindi per l'evoluzione del panorama religioso la raffinatissima polifonia sacra rinascimentale rimane poco conosciuta, analogamente per la trasformazione del teatro da salotto mondano e sfarzo delle corti a moderna sala da concerto si è perso l'interesse per il teatro d'opera del Seicento e, salvo poche eccezioni, del Settecento.<ref name=carrozzo255 /> Nel corso del Novecento tuttavia si è sviluppata tantissimo la storiografia musicale e, soprattutto a partire dagli anni Sessanta/Settanta, la filologia musicale e lo studio della prassi esecutiva storica, grazie alle quali moltissima musica del passato è stata studiata e viene nuovamente eseguita e registrata.
Per motivi analoghi, l'importanza e la celebrità dei compositori è mutata notevolmente nel corso del tempo, non deve quindi stupire che anche quelli che oggi sono reputati i nomi più grandi della storia venissero visti in maniera notevolmente diversa in passato, e analogamente grandi nomi del passato oggi siano stati notevolmente ridimensionati. Ad esempio la musica di [[Johann Sebastian Bach|Bach]], già fuori moda negli ultimi anni della sua vita, è stata dimenticata e dopo la sua morte era nota e studiata solo come interesse teorico e formale da una limitata cerchia di eruditi, ed è stata riscoperta e riportata all'attenzione del grande pubblico solo nel 1829, quando [[Felix Mendelssohn]] diresse una esecuzione della [[Passione secondo Matteo]]: la sua musica infatti, dopo essere stata dimenticata per il venir meno della sua funzione ecclesiastica e cortigiana, ha trovato una nuova collocazione nel contesto delle nuove tendenze del Romanticismo, che le ha dato nuova vita nelle sale da concerto.<ref name=carrozzo255 /> Analogamente,
=== Legame con la musica dell'antichità ===
{{
Si hanno conoscenze molto ridotte della musica dell'antichità, in quanto l'assenza di una tradizione scritta ha impedito la trasmissione del repertorio. Gli studi si basano quindi su fonti indirette per studiare la musica e il suo ruolo culturale e sociale. Spesso la musica era considerata alla stregua di un bene effimero di consumo, a differenza di altre forme d'arte, e mancava la stessa volontà di strutturare un repertorio e tramandarlo. A livello ipotetico, Burgh (2006) studia e suggerisce la possibile influenza della musica antica sulla musica classica occidentale, risalendo fino alla musica dell'[[antico Egitto]], considerando la [[scrittura chironomica]] e l'antica orchestra egizia, che risalgono al 2.695 a.C.<ref name=Burgh>Burgh, Theodore W. ''Listening to the Artifacts: Music Culture in Ancient Palestine'', T & T Clark International (2006)</ref>
==== Mesopotamia ====
Per quanto riguarda le culture mesopotamiche, non sono rimaste molte testimonianze dirette della loro cultura musicale. [[Bassorilievo|Bassorilievi]], [[Tavoletta (supporto)|tavolette]] e rinvenimenti archeologici forniscono alcune informazioni sugli strumenti in uso, principalmente flauti, arpe piuttosto evolute, percussioni e lire che potevano raggiungere dimensioni gigantesche. I musicisti [[sumeri]] e [[babilonesi]] erano suddivisi in due caste, i ''nar'' erano addetti alle musiche di celebrazione e lode, e i ''gala'' alle musiche di lamentazione. È testimoniato l'importante ruolo della musica nella religione, con inni e canti accompagnati da strumenti nella liturgia. In alcuni testi sacri giunti ai giorni nostri alcune iscrizioni sono interpretate come indicazioni musicali relative al canto responsoriale e all'accompagnamento. Alcuni testi citano i nomi degli strumenti e informazioni relative all'accordatura, e un testo è stato interpretato come notazione musicale dell'accompagnamento di un inno.<ref>{{cita|Randel|p. 506|HDM}}.</ref>
La cultura mesopotamica ha avuto un influsso significativo sulla cultura occidentale, riconosciuto anche dagli autori greci e latini, e nella pratica dei canti salmodici mesopotamici si può intravedere un germe delle pratiche liturgiche ebraiche e cristiane, nelle quali si ritrovano le radici lontane della musica colta occidentale. Un'altra influenza, anche se ovviamente indiretta e non legata alla musica dell'antichità, è dovuta al fatto che molti musicisti sono stati ispirati nelle loro composizioni dalla riscoperta della cultura mesopotamica, come [[Georg Friedrich Händel|Händel]], [[Gioachino Rossini|Rossini]], [[Giuseppe Verdi|Verdi]], [[Sergej Sergeevič Prokof'ev|Prokof'ev]] e [[Bohuslav Martinů|Martinů]].<ref>{{cita|Bertman|p. 333|Bertman}}.</ref>
==== Antichi ebrei ====
La musica rivestiva un ruolo importante nella cultura ebraica, e testimonianze significative provengono dalla [[Bibbia]]. Nella [[Genesi]]<ref>Genesi IV, 23-24</ref> e in altri libri successivi si trovano informazioni sugli strumenti musicali in uso presso gli ebrei, distinti in tre categorie: corni e trombe, prerogativa della classe sacerdotale, cordofoni (lire e cetre) usati dai musicisti al servizio del Tempio, e altri aerofoni, come flauti e zufoli, usati dal popolo. La Bibbia riporta anche testimonianze del simbolismo musicale religioso, come il suono del [[sofar]], associato alla manifestazione divina (ad esempio nel sacrificio di [[Isacco]]<ref>Genesi XXXII, 13.</ref> o nella manifestazione sul [[Monte Sinai (Bibbia)|monte Sinai]]<ref>Esodo XIX, 6, 19.</ref>), o l'impiego di complessi musicali grandiosi nelle celebrazioni più solenni, come il trasporto dell'[[Arca dell'Alleanza|Arca]] a [[Gerusalemme]]<ref>Libro II di Samuele VI, 14-15.</ref> o la consacrazione del Tempio.<ref>Libro II delle Cronache V, 11-14.</ref> Altra testimonianza molto significativa è il [[Salmo 137]], nel periodo della [[Esilio babilonese|cattività babilonese]]. Con la nascita delle [[sinagoga|sinagoghe]], il culto era incentrato sulla lettura intonata dei salmi, detta [[cantillazione]], trasmessa anche alla liturgia cristiana antica e nella quale affonda le proprie radici la monodia liturgica medievale
==== Antica Grecia ====
{{
Tracce significative sono state lasciate dalla cultura greca, nella quale la musica rivestiva un ruolo significativo. I greci hanno sviluppato una raffinata teoria filosofica della musica, studiando gli intervalli e costruendo scale.<ref name="Grout73p28">[[#Grout73|Grout]], p. 28</ref> Tale interesse era soprattutto teorico e speculativo e c'era una certa distinzione con la musica d'uso. I greci hanno infatti sviluppato un sistema di notazione musicale basato sulle lettere dell'alfabeto, che però era di utilità meramente pratica e veniva infatti impiegato nella musica di consumo, ma non studiato e trattato dai teorici, motivo per il quale di esso rimangono pochissime conoscenze e solo un limitato numero di frammenti, a differenza delle teorie speculative, trasmesse ai posteri. Due tra i principali strumenti della musica greca erano l'[[aulos]], strumento [[
La dicotomia fra il dionisiaco e l'apollineo che caratterizza diversi aspetti della cultura greca si ritrova quindi anche nella musica, emblematizzate dai miti legati a tali strumenti. Secondo la leggenda l'aulos sarebbe stato infatti inventato da [[Atena]] e il suo suono doveva simulare l'atroce lamento di [[Medusa (mitologia)|Medusa]], da lei trasformata da magnifica fanciulla in creatura mostruosa. Specchiandosi la dea constatò quanto brutta fosse l'espressione del suo bellissimo viso nello sforzo del suonare e gettò via lo strumento che venne raccolto da [[Marsia]], il cui deforme aspetto di [[satiro]] invece non poteva certo peggiorare di molto. La lyra invece sarebbe stata inventata da [[Ermes]] il quale, dopo aver rubato una mandria di vacche al dio Apollo, trovò una [[tartaruga]]. Con il suo guscio come cassa costruì lo strumento, con il cui suono prodigioso poté accompagnare il canto. Apollo fu talmente colpito dalla bellezza di tale musica da accettare la lyra da Ermes in riparazione per la mandria di vacche. Marsia sfidò poi Apollo, tentando con la musica di ergersi al livello degli dei, ma quest'ultimo poteva associare al suono della sua lyra la razionalità della parola, preclusa invece allo strumento a fiato, vincendo in questo modo la sfida e condannando Marsia alla decorticazione. Tale mito mostra anche un altro legame, per certi aspetti paradossale, tra apollineo e dionisiaco, in quanto l'aulos, strumento associato all'orgiasmo, sarebbe stato inventato dalla dea della ragione, mentre lo strumento per eccellenza della razionalità, la lyra, sarebbe stato ideato dal dio del sogno.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 1, pp. 13-15|Carrozzo}}.</ref>
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Tale racconto mitico riflette la concezione musicale dicotomica dei greci, nella quale la musica aveva un ruolo importante sia nell'estasi orgiastica sia nella declamazione della poesia, massima espressione di razionalità. La musica greca era basata sulle ''harmoniai'' (o ''modi''), a ciascuna delle quali era associata una scala e un insieme di elementi ritmici e melodie tradizionali, e a ciascuna di esse era anche associato un effetto sull'animo umano (''ethos''). Ad esempio l'armonia dorica era associata alla virtù e alla compostezza, mentre quella frigia era associata alla frenesia e all'entusiasmo orgiastico. Questo effetto era tenuto in grande considerazione, e [[Platone]] suggeriva quale dovesse essere l'uso educativo e quale quello diseducativo, e dunque bandito, della musica nella sua [[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]<ref>[[Platone]], [[La Repubblica (dialogo)|La Repubblica]], III, 399d (trad. Franco Sartori).</ref>, mentre [[Aristotele]] teorizzava la "catarsi omeopatica", che prevedeva l'impiego dell'ethos negativo per epurare [[omeopatia|omeopaticamente]] l'anima.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 1, p. 19|Carrozzo}}.</ref>
===Musica
[[File:Vielle.jpg|thumb||Musicista che suona una [[viella]] in un manoscritto [[Medievale]] del XIV secolo.]]▼
[[File:CordierColor.jpg|thumb|left|La chanson ''Belle, bonne, sage'' di [[Baude Cordier]], un pezzo del' ''[[ars subtilior]]'' compreso nel [[Codice di Chantilly]].]]▼
[[File:white mensural notation.gif|thumb|[[Johannes Ockeghem]], Kyrie "Au travail suis," estratto]]▼
{{C|motivo=Ci sono informazioni completamente travisate.|argomento=musica classica|mese=maggio 2016}}
{{voce principale|Musica medievale|Musica rinascimentale}}▼
▲[[File:Vielle.jpg|thumb
▲[[File:CordierColor.jpg|thumb|left|La chanson ''Belle, bonne, sage'' di [[Baude Cordier]], un pezzo del'
▲[[File:white mensural notation.gif|thumb|[[Johannes Ockeghem]], Kyrie "Au travail suis," estratto]]
{{vedi anche|Musica antica}}
{{vedi anche|Lista di compositori medievali|Lista di compositori rinascimentali}}
Il periodo medievale comprende musica da dopo la caduta dell'Impero
▲Il periodo medievale comprende musica da dopo la caduta dell'Impero Romano, a circa il 1400<ref name="Grout73p75"/>. Il canto [[Monofonia (musica) | monofonico]], chiamato anche gregoriano o [[canto gregoriano]], era la forma dominante fino a circa il 1100.<ref name="Grout73p75"/> La [[polifonia]] (più voci), si sviluppò dal canto monofonico, dal [[tardo medioevo]] al [[rinascimento]], sfociando nel complesso [[mottetto]]. Il periodo rinascimentale è andato dal 1400 al 1600 circa ed è stato caratterizzato da un maggiore uso della [[strumentazione (musica) | strumentazione]], più linee melodiche intrecciate, e l'uso dei primi [[registro grave| strumenti bassi]]. Si diffuse l'utilizzo della danza come forma di socializzazione e cominciarono a standardizzarsi forme musicali appropriate per accompagnare la danza.
Fra i tipici [[cordofoni|strumenti a corda]] del primo periodo vi furono l'[[arpa]], il [[liuto]], la [[viella]], la [[ribeca]] e il [[salterio (strumento musicale)|salterio]], mentre fra gli [[strumenti a fiato]]
▲É in questo periodo che inizia a formarsi la [[notazione musicale|notazione]] di musica su un [[pentagramma (musica)|pentagramma]] e di altri elementi di notazione.<ref name="Grout73p61">[[#Grout73|Grout]], p. 61</ref> Questa invenzione rese possibile la separazione della [[Composizione musicale | composizione]] di un brano musicale dalla sua trasmissione; senza musica scritta, la trasmissione era orale, ed era soggetta a cambiamenti ogni volta che veniva trasmessa ad altri esecutori. Con una [[Spartiti | partitura musicale]], l'opera musicale poteva essere eseguita senza la presenza del compositore.<ref name="Grout73p75">[[#Grout73|Grout]], pp. 75–76</ref> L'invenzione della [[stampa a caratteri mobili]], nel [[XV secolo]], apportò conseguenze di vasta portata sulla conservazione e la trasmissione della musica.<ref name="Grout73p175">[[#Grout73|Grout]], pp. 175–176</ref>
===L'epoca dell'armonia tonale===
▲Fra i tipici [[cordofoni|strumenti a corda]] del primo periodo vi furono l'[[arpa]], il [[liuto]], la [[viella]] e il [[salterio (strumento musicale)|salterio]], mentre fra gli [[strumenti a fiato]] la famiglia dei [[flauto|flauti]] (compreso il [[flauto dolce]]), la [[bombarda (strumento musicale)|bombarda]] (uno dei primi membri della famiglia dell'[[oboe]]), la [[tromba]] e la [[cornamusa]]. Esistevano anche dei semplici [[organo (musica)|organi]] ma erano in gran parte confinati alle chiese, anche se ne esistevano [[organo portativo|varietà portatili]].<ref name="Grout73p72">[[#Grout73|Grout]], pp. 72–74</ref> Più tardi, nel periodo, vennero realizzate le prime versioni di strumenti a [[tastiera (musica) |tastiera]] come il [[clavicordo]] e il [[clavicembalo]]. Strumenti a corda, come la [[viola (musica)|viola]] emersero dal [[XVI secolo]], in quanto prima vi era una più ampia varietà di [[ottoni (musica)|ottoni]] e [[aerofoni#Strumenti ad ancia|strumenti ad ancia]]. Stampa portò alla standardizzazione delle descrizioni e specifiche degli strumenti, così come all'istruzione sul loro utilizzo.<ref name="Grout73p222">[[#Grout73|Grout]], pp. 222–225</ref>
Il
▲Il periodo della [[periodo di pratica comune|pratica comune]] è quello in cui presero forma molte delle idee che compongono la musica classica occidentale, venendo standardizzate e codificate. Ebbe inizio con l'[[musica barocca|epoca barocca]], che va da circa il 1600 alla metà del [[XVIII secolo]]. Seguì il periodo del classicismo, che terminò all'incirca intorno al 1820. L'epoca romantica si sviluppò nel XIX secolo, terminando intorno al 1910.
====Musica barocca====
[[File:Baschenis - Musical Instruments.jpg|thumb|Fra gli strumenti della musica barocca: [[
{{
{{vedi anche|Lista di compositori barocchi}}
La musica barocca è caratterizzata dall'uso di complesso [[contrappunto]] tonale e dall'uso del [[basso continuo]]. La musica è diventata più complessa rispetto alle canzoni dei periodi precedenti.<ref
Durante l'epoca barocca, la musica per tastiera, suonata sul [[clavicembalo]] e sull'[[
I compositori iniziarono a utilizzare modulazioni sempre più complesse e a scrivere brani in tonalità con molte alterazioni, incompatibili con il [[temperamento mesotonico]] in uso nel Rinascimento. A livello teorico, vari autori (a iniziare da [[Simone Stevino]], 1605) iniziarono a sostenere l'adozione del [[temperamento equabile]], che tuttavia era praticamente impossibile da realizzare esattamente nell'accordatura degli strumenti a tastiera. Nella pratica musicale si diffusero piuttosto i cosiddetti ''buoni temperamenti'' ([[Andreas Werckmeister]], 1686) che permettevano di suonare in qualsiasi tonalità, con gradi di consonanza degli accordi principali leggermente diversi a seconda della tonalità e dello schema di accordatura adottato. Questo rese possibile la pubblicazione di raccolte di brani scritti programmaticamente in tutte le tonalità, la più celebre delle quali è il [[Clavicembalo ben temperato]] di [[Johann Sebastian Bach]].
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====Classicismo====
[[File:Haydnportrait.jpg|thumb|upright|[[Joseph Haydn]] (1732–1809) c. 1770]]
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Il periodo del classicismo musicale, da circa il 1750 al 1820, stabilì molte delle norme di composizione, presentazione e stile, e fu quello in cui il pianoforte diventò lo strumento a tastiera predominante. Le forze ''di base'' necessari per un'orchestra diventarono un po' più standardizzate (anche se sarebbero cresciute a seguito di una gamma più ampia di strumenti sviluppata nei secoli successivi). La musica da camera crebbe fino a includere gruppi con 8 o 10 esecutori per la [[
Gli strumenti a fiato divennero più raffinati. Mentre gli strumenti ad [[ancia doppia]] come l'[[oboe]] e il [[fagotto]] vennero in qualche modo standardizzati nel periodo barocco, il [[clarinetto]] e la famiglia degli strumenti ad ancia singola, non vennero ampiamente utilizzati fino a [[Wolfgang Amadeus Mozart
▲Il periodo del classicismo musicale, da circa il 1750 al 1820, stabilì molte delle norme di composizione, presentazione e stile, e fu quello in cui il pianoforte diventò lo strumento a tastiera predominante. Le forze ''di base'' necessari per un'orchestra diventarono un po' più standardizzate (anche se sarebbero cresciute a seguito di una gamma più ampia di strumenti sviluppata nei secoli successivi). La musica da camera crebbe fino a includere gruppi con 8 o 10 esecutori per la [[serenata (musica)|serenata]]. L'[[opera]] continuò a svilupparsi,secondo gli stili regionali dell'opera italiana, francese e tedesca. L'[[opera buffa]] vide aumentare la sua popolarità, la [[sinfonia]] divenne una vera e propria forma musicale e il concerto venne sviluppato come veicolo per mettere in mostra le doti di virtuosità del solista. Le orchestre non richiedevano più la presenza di un [[clavicembalo]] (che aveva fatto parte del [[basso continuo|continuo]] ''tradizionale'' nel periodo barocco) ed erano spesso dirette dal primo violino chiamato [[konzertmeister]].<ref name="Grout73p463">[[#Grout73|Grout]], p. 463</ref>
▲Gli strumenti a fiato divennero più raffinati. Mentre gli strumenti ad [[ancia doppia]] come l'[[oboe]] e il [[fagotto]] vennero in qualche modo standardizzati nel periodo barocco, il [[clarinetto]] e la famiglia degli strumenti ad ancia singola, non vennero ampiamente utilizzati fino a [[Wolfgang Amadeus Mozart | Mozart]] che ampliò il suo ruolo nell'orchestra da camera e nelle impostazioni del concerto.
====Musica romantica====
[[File:Schumann-photo1850.jpg|thumb|upright|[[Robert Schumann]] (1810–1856) fotografato nel 1850]]
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La musica del periodo romantico, da circa il primo decennio del XIX secolo alla metà del XX secolo, è stata caratterizzata da una maggiore attenzione alla linea melodica estesa, così come agli elementi espressivi ed emotivi, in parallelo al [[romanticismo]] in altra forme artistiche. Le forme musicali hanno cominciato a creare una rottura rispetto a quelle del classicismo (anche se quelle erano state oggetto di codifica), con pezzi in forma libera, come [[notturno (musica)|notturno]], [[Fantasia (musica)
Nel XIX secolo le istituzioni musicali si affrancarono dal controllo di ricchi mecenati, e compositori e musicisti poterono costruirsi una vita autonoma dall'influenza della nobiltà. Il crescente interesse per la musica, da parte della classe media in tutta l'Europa occidentale, stimolò la creazione di organizzazioni per l'insegnamento, l'esecuzione e la conservazione della musica. Il [[pianoforte]], che raggiunse la sua costruzione moderna in
▲La musica del periodo romantico, da circa il primo decennio del XIX secolo alla metà del XX secolo, è stata caratterizzata da una maggiore attenzione alla linea melodica estesa, così come agli elementi espressivi ed emotivi, in parallelo al [[romanticismo]] in altra forme artistiche. Le forme musicali hanno cominciato a creare una rottura rispetto a quelle del classicismo (anche se quelle erano state oggetto di codifica), con pezzi in forma libera, come [[notturno (musica)|notturno]], [[Fantasia (musica) | fantasie]] e [[Preludio| preludi]] composti secondo delle linee che ignoravano o minimizzavano l'esposizione e lo sviluppo dei temi. <ref name="Swafford200">[[#Swafford|Swafford]], p. 200</ref> La musica divenne più cromatica, dissonante, e timbricamente colorata, con tensioni (rispetto alle norme accettate dalle vecchie forme) su tonalità crescenti.<ref name="Swafford201">[[#Swafford|Swafford]], p. 201</ref> Il [[lied]] giunse a maturità, come fece il [[Grand opéra]], alla fine trasceso da [[Richard Wagner]] nel [[Der Ring des Nibelungen|ciclo del Ring]].<ref name="Grout73p595">[[#Grout73|Grout]], pp. 595–612</ref>
Le famiglie di strumenti utilizzati, specie in orchestra, andarono incontro ad un incremento. Iniziarono ad apparire una vasta gamma di [[strumenti a percussione]]. Gli ottoni assunsero ruoli più
▲Nel XIX secolo le istituzioni musicali si affrancarono dal controllo di ricchi mecenati, e compositori e musicisti poterono costruirsi una vita autonoma dall'influenza della nobiltà. Il crescente interesse per la musica, da parte della classe media in tutta l'Europa occidentale, stimolò la creazione di organizzazioni per l'insegnamento, l'esecuzione e la conservazione della musica. Il pianoforte, che raggiunse la sua costruzione moderna in quest'epoca (in parte grazie ai progressi industriali in [[metallurgia]]) divenne molto popolare presso la classe media, le cui richieste fecero nascere un gran numero di costruttori di pianoforte. Molte orchestre sinfoniche datano la loro fondazione in questa epoca.<ref name="Swafford201"/> Alcuni musicisti e compositori furono le stelle dell'epoca; [[Franz Liszt]] e [[Niccolò Paganini]], furono sia virtuosi del loro strumento che compositori.<ref name="Grout73p543">[[#Grout73|Grout]], p. 543</ref>
▲Le famiglie di strumenti utilizzati, specie in orchestra, andarono incontro ad un incremento. Iniziarono ad apparire una vasta gamma di [[strumenti a percussione]]. Gli ottoni assunsero ruoli più important; l'introduzione della [[valvola rotativa]] rese possibile suonare una più ampia gamma di note. La dimensione dell'orchestra (in genere circa 40 elementi in epoca classica) crebbe fino a raggiungere e superare il centinaio di musicisti.<ref name="Swafford201"/> La ''[[Sinfonia n. 8 (Mahler)|Sinfonia n. 8]]'' di [[Gustav Mahler]] (1906), per esempio, venne eseguita da più di 150 strumentisti e da un [[coro (musica)|coro]] di più di 400 cantanti.
Le idee e le istituzioni culturali europee cominciarono a seguire l'espansione coloniale in altre parti del mondo. Ci fu anche un aumento, soprattutto verso la fine del periodo, del nazionalismo in musica (eco, in alcuni casi, dei sentimenti politici del tempo), in quanto compositori come [[Edvard Grieg]], [[Nikolai Rimsky-Korsakov]] e [[Antonín Dvořák]] inserirono nelle loro composizioni temi tradizionali delle loro terre.<ref name="Grout73p634">[[#Grout73|Grout]], pp. 634,641–2</ref>
===Musica moderna e contemporanea===
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L'inizio del [[XX secolo]] vede una diffusa crisi politica, sociale e culturale, che porta alla [[prima guerra mondiale]]. Il crollo del mondo del XIX secolo trova un corrispettivo nel crollo dell'impianto [[Tonalità (musica)|tonale]] tradizionale. Nasce la [[musica moderna]], in cui i compositori, in vario modo, respingono i valori tradizionali della pratica comune, come la tonalità, la melodia e la struttura. Pur nella grande varietà di tendenze creative, le esperienze più influenti da principio furono in Francia quelle di [[Claude Debussy]], [[Maurice Ravel]] e del cosiddetto [[Gruppo dei Sei]]; e a Vienna, dagli anni Venti, la teoria [[Dodecafonia|dodecafonica]] elaborata da [[Arnold Schönberg]] e proseguita dai suoi discepoli [[Alban Berg]] e [[Anton Webern]]. Le tecniche compositive sviluppate da [[Olivier Messiaen]] costituirono un modello e fonte di ispirazione per molti musicisti appartenenti alle correnti di avanguardia a partire dal secondo dopoguerra: tra questi, [[Pierre Boulez]], [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]] e [[Karlheinz Stockhausen]]. A partire dagli anni Cinquanta, si iniziò a sperimentare da un lato l'utilizzo dell'[[Musica elettronica|elettronica]] (vedi [[Stockhausen]]), dall'altro da parte musicisti come [[John Cage]] si fece strada un nuovo principio che introduceva nelle composizioni elementi di casualità ([[musica aleatoria]]). A partire dagli anni Sessanta le tendenze e gli stili si moltiplicano, mentre sono molte le personalità eclettiche difficilmente riconducibili ad una specifica corrente<ref>{{Treccani|storia-della-musica|Mùsica, stòria della}}</ref>.
==Significato della notazione scritta==
===Visione modernista del significato della composizione===
Le visioni moderniste sostengono che la musica classica è considerata soprattutto una "tradizione musicale scritta", conservata in [[notazione musicale]], invece di essere trasmessa oralmente, a memoria. Mentre ci sono differenze tra le particolari interpretazioni di un'opera classica, un pezzo di musica classica è generalmente ritenuto trascendere qualsiasi interpretazione. L'uso della notazione musicale è un metodo efficace per trasmettere la musica classica, in quanto la musica scritta contiene le istruzioni tecniche per l'esecuzione delle opere.
La [[partitura]] scritta, comunque, di solito non contiene istruzioni esplicite su come interpretare il pezzo in termini di esecuzione, a parte le indicazioni per le [[dinamica (musica)
===Critiche alla visione modernista===
Alcuni critici esprimono il parere che è solo dalla metà del XIX secolo, e soprattutto nel XX secolo, lo spartito ha cominciato ad avere un alto significato. In precedenza, l'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]], la flessibilità ritmica, la deviazione dalla partitura e la tradizione orale sulla esecuzione erano parte integrante dello stile della musica. Nel XX secolo, questa tradizione orale e di trasmissione delle caratteristiche stilistiche nella musica classica è definitivamente scomparsa. Oggi i musicisti usano lo spartito per eseguire la musica ma, nonostante questo, vi sono notevoli controversie su come eseguire i pezzi.
Alcune citazioni che mettono in risalto questa critica della sopravvalutazione modernista dello spartito:
*"... uno degli equivoci moderni più ostinati in materia di musica barocca è che era prevista una regolarità metronomica" (Baroque Interpretation in [[Grove Dictionary of Music and Musicians|''Grove'' 5th edition]] di Robert Donington)
*"La storia di questa particolare idea è piena di vicoli ciechi e progetti falliti.
*"Troppi insegnanti, condizionati dalle idee del XX secolo, insegnano Bach e altra musica barocca esattamente nel modo sbagliato. Questo porta a ciò che il musicologo Sol Babitz chiama ''macchina da cucire Bach''."<ref name=conservatories_kill_expression />
*"... la tendenza a guardare allo stesso modo, il suono e il pensiero. I conservatori ne hanno la colpa e sono stati in colpa per molti anni. Ogni musicista sensibile in giro per il mondo ha notato la stessa cosa. I conservatori, da Mosca e Leningrado alla Juilliard, Curtis e Indiana, stanno producendo un prodotto standardizzato.
===Improvvisazione===
Un tempo l'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]] giocava un ruolo importante nella musica classica. Un esempio residuo di questa tradizione improvvisatoria nella musica classica può essere ascoltato nella [[cadenza]], un passaggio presente soprattutto nel [[concerto (composizione musicale)|concerto]], progettato per consentire ad interpreti qualificati di esporre il loro virtuosismo sullo strumento. Tradizionalmente questa era improvvisata dall'esecutore; tuttavia, è spesso scritta in anticipo per (o occasionalmente da) l'esecutore. L'improvvisazione è un aspetto importante nelle esecuzioni autentiche di opere di epoca barocca e del [[bel canto]] (in particolare nelle opere di [[Vincenzo Bellini]]), ed è meglio esemplificato dall'[[aria con da capo]], una forma adottata, in genere, da cantanti famosi e che prevede l'esecuzione di variazioni della materia tematica l'aria nella sezione di ricapitolazione (sezione 'B' / la parte ''da capo''). Un esempio è la ''complessa variazione, anche se pre-scritta'' cantata dal [[soprano]] [[Beverly Sills]], ''Da tempeste il legno infranto'' dall'opera ''Giulio Cesare'' di Händel.
La sua trasmissione scritta, insieme alla venerazione professata per certe opere classiche, ha portato l'aspettativa degli ascoltatori a pensare che gli esecutori riusciranno a rendere un'opera musicale in un modo tale da riprodurre in dettaglio le intenzioni originali del compositore. Nel corso del XIX secolo i dettagli che i compositori inserivano nello loro partiture erano generalmente aumentati. Eppure la tendenza odierna è opposta - ammirazione di artisti che eseguono nuove "interpretazioni" del lavoro del compositore -
Il primato della partitura scritta dal compositore ha portato anche oggi, a un ruolo relativamente minore svolto dalla improvvisazione nella musica classica, in netto contrasto con la prassi dei musicisti che hanno vissuto durante l'epoca barocca, classica e romantica. L'Improvvisazione nell'esecuzione di musica classica, che era comune sia durante l'epoca barocca che nel XIX secolo, andò fortemente diminuendo nella seconda metà del XIX secolo e nel XX. Durante il periodo classico, Mozart e Beethoven, spesso improvvisavano cadenze ai loro [[Concerto (composizione musicale)#Il Concerto per pianoforte e orchestra|concerti per pianoforte]] (incoraggiando in tal modo anche altri a farlo), ma fornirono anche cadenze scritte per l'utilizzo da parte di altri solisti. Nell'opera lirica, la pratica di cantare rigorosamente aderenti allo spartito, vale a dire ''come scritto'', è stata notoriamente propagata dal soprano [[Maria Callas]], che ha chiamato questa pratica ''inquadrare in modo rigido'' ed era dettata dal voler comprendere meglio l'intenzione del compositore, soprattutto durante lo studio della musica per la prima volta.
==Relazioni con altre tradizioni musicali==
===Musica popolare===
La musica classica ha spesso incorporato elementi o materiali tematici presi dalla musica popolare del tempo del compositore. Gli esempi comprendono la musica utilizzata da Brahms nelle canzoni delle ''bevute dello studente'' in ''[[Academic Festival Overture]]'', le musiche di [[Kurt Weill]] in ''[[L'opera da tre soldi]]'', e l'influenza del [[jazz]], agli inizi del XX secolo, su compositori come [[Maurice Ravel]], esemplificata dal movimento intitolato "Blues" nella sua sonata per violino e pianoforte.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Kelly, Barbara. Ll |titolo=Ravel, Maurice |rivista= Grove Online
Numerosi esempi mostrano l'influenza nella direzione opposta, tra cui canzoni popolari tratte da musica classica. Si ricordi l'uso del ''[[Canone di Pachelbel#Il Canone di Pachelbel nella cultura di massa|Canone di Pachelbel]]'' nel 1970, e il fenomeno di [[Crossover (musica)
===Musica folk===
Alcuni compositori di musica classica hanno spesso fatto uso di [[musica folk]] (musica creata da musicisti che non hanno normalmente una preparazione musicale e spesso portatori di una tradizione puramente orale). Alcuni compositori di musica classica, come [[Antonín Dvořák
==Commercializzazione==
Alcuni pezzi di musica classica sono stati spesso usati per motivi commerciali (sia nella pubblicità che nelle colonne sonore cinematografiche). In alcuni spot pubblicitari televisivi, diversi temi sono divenuti degli [[stereotipo|stereotipi]], in particolare l'[[ouverture]]
▲Alcuni pezzi di musica classica sono stati spesso usati per motivi commerciali (sia nella pubblicità che nelle colonne sonore cinematografiche). In alcuni spot pubblicitari televisivi, diversi temi sono divenuti degli [[stereotipo|stereotipi]], in particolare l'[[ouverture]] da ''[[Also sprach Zarathustra (Strauss)|Also sprach Zarathustra]]'' di [[Richard Strauss]] (resa famosa dalla colonna sonora del film ''[[2001: odissea nello spazio]]'') e l'inizio di "O Fortuna" di [[Carl Orff]] pezzo tratto dai ''[[Carmina Burana (Orff)|Carmina Burana]]'', spesso utilizzato in film di genere [[film horror|horror]]; altri esempi sono il ''[[Dies Irae]]'' dal Requiem di [[Giuseppe Verdi|Verdi]], ''[[In the Hall of the Mountain King]]'' dal ''[[Peer Gynt]]'' di [[Edvard Grieg]], le battute iniziali [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5]] di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], la ''[[Cavalcata delle Valchirie]]'' da ''[[Die Walküre]]'' di [[Richard Wagner|Wagner]] e diversi altri.
Diverse opere di animazione statunitensi hanno utilizzato pezzi di musica classica. Fra le più note il film di [[Walt Disney]], ''[[Fantasia (film)|Fantasia]]'', quello di [[Tom and Jerry]] ''[[Johann Mouse]]'', e quelli della [[Warner Bros.]]' ''[[Il coniglio di Siviglia|The Rabbit of Seville]]'' e ''[[What's Opera, Doc?]]''.
Allo stesso modo, i film e la televisione spesso utilizzano frammenti di musica classica per trasmettere raffinatezza e opulenza: alcuni dei pezzi più spesso utilizzati in questa categoria comprendono ''[[Eine kleine Nachtmusik]]'' di [[Wolfgang Amadeus Mozart
Shawn Vancour sostiene che la commercializzazione di musica classica agli inizi del XX secolo serviva a danneggiare l'industria musicale attraverso una rappresentazione inadeguata.<ref>{{
==Note==
{{Note strette}}
==Bibliografia==
*{{cita libro|titolo=Handbook to Life in Ancient Mesopotamia|url=https://archive.org/details/handbooktolifein0000bert|autore=Stephen Bertman|editore=Oxford University Press|anno=2005|ISBN=978-0-19-518364-1|cid=Bertman}}
*{{
*{{cita libro|coautori=Mario Carrozzo, Cristina Cimagalli|titolo=Storia della musica occidentale|editore=Armando Editore|anno=2008|cid=Carrozzo}}
*{{
*{{
*Johnson, Julian (2002), ''Who Needs Classical Music?: Cultural Choice and Musical Value''. Oxford University Press, 140pp.
*Adele T. Katz (1946; reprinted 2007), ''Challenge to Musical Tradition – A New Concept of Tonality''. Alfred A. Knopf/reprinted by Katz Press, 444pp., ISBN 1-4067-5761-6.
*Michael Kennedy (2006), ''The Oxford Dictionary of Music'', 985 pages, ISBN 0-19-861459-4
*{{
*{{cita libro|titolo=The Harvard Dictionary of Music|url=https://archive.org/details/harvarddictionar0004unse|curatore=Don Michael Randel|editore=Harvard University Press|anno=2003|ISBN=978-0-674-01163-2|cid=HDM}}
*{{New Grove|edizione=2|cid=Grove}}
*{{
==Altri progetti==▼
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://sounds.bl.uk/BrowseCategory.aspx?category=Classical-music Historical classical recordings from the British Library Sound Archive] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090509083211/http://sounds.bl.uk/BrowseCategory.aspx?category=Classical-music |data=9 maggio 2009 }} (disponibili solo ai membri dell'[[Unione
*
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