Musica classica: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|il periodo della storia della musica fra il Barocco e il Romanticismo|Classicismo (musica)}}
[[File:Classical music composers montage.JPG|right|thumb|300px|Fotomontaggio di musicisti classici. Da sinistra a destra in alto: [[Antonio Vivaldi]], [[Johann Sebastian Bach]], [[George Frideric Handel]], [[Wolfgang Amadeus Mozart]], [[Ludwig van Beethoven]];<br />seconda fila: [[Gioachino Rossini]], [[Felix Mendelssohn]], [[Frédéric Chopin]], [[Richard Wagner]], [[Giuseppe Verdi]];<br />terza fila: [[Johann Strauss II]], [[Johannes Brahms]], [[Georges Bizet]], [[Pyotr Ilyich Tchaikovsky]], [[Antonín Dvořák]];<br />ultima fila: [[Edvard Grieg]], [[Edward Elgar]], [[Sergei Rachmaninoff]], [[George Gershwin]], [[Aram Khachaturian]]]]
{{nota disambigua|il film del 1928|Musica classica (film)}}
[[File:Classical music composers montage.JPG|right|thumb|300pxupright=1.4|Fotomontaggio di musicisticompositori classici. Da sinistra a destra in alto: [[Antonio Vivaldi]], [[Johann Sebastian Bach]], [[GeorgeGeorg FridericFriedrich HandelHändel]], [[Wolfgang Amadeus Mozart]], [[Ludwig van Beethoven]];<br />seconda fila: [[Gioachino Rossini]], [[Felix Mendelssohn]], [[FrédéricFryderyk Chopin]], [[Richard Wagner]], [[Giuseppe Verdi]];<br />terza fila: [[Johann Strauss II]], [[Johannes Brahms]], [[Georges Bizet]], [[PyotrPëtr IlyichIl'ič TchaikovskyČajkovskij]], [[Antonín Dvořák]];<br />ultima fila: [[Edvard Grieg]], [[Edward Elgar]], [[Sergei RachmaninoffRachmaninov]], [[George Gershwin]], [[Aram KhachaturianIl'ič Chačaturjan]]]]
 
LaCol termine '''musica classica''' èci lasi riferisce alla [[musica colta]] (sia, [[musica sacra|sacra]] chee [[musica profana|profana]]), composta o avente radici nel contesto della [[cultura occidentale]]. Essa abbraccia approssimativamente un periodoarco compresodi fratempo lche comincia dall'[[XI secolo|XI]] e ilsi estende fino al [[XX secolo]]<ref name="Music 2007">"Classical", ''The Oxford Concise Dictionary of Music'', ed. Michael Kennedy, (Oxford, 2007), ''Oxford Reference Online''. <small>accesso 23 luglio 2007</small>.</ref> eo, lea regoleseconda principalidelle diconvenzioni, questafino tradizioneall'età vennero[[Musica codificatecontemporanea|contemporanea]]. traTale ilperiodo XVIIinclude, ein il XIX secolo (noto nella letteratura anglosassone come ''common practice era'')particolare, il periodo caratterizzato dallo sviluppo e impiego prevalente dell'[[musica tonale|armonia tonale]], codificata tra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XIX secolo]]<ref>Questo periodo è spesso indicato nella letteratura anglosassone come ''common practice era'' ({{cita pubblicazione|url=httphttps://www.britannica.com/EBchecked/topic/128608/common-practice-period|titolo=Common practice period|pubblicazione=Enciclopedia Britannica|accesso=10 aprile 2014}})</ref>. In contesti più specializzati il termine "musica classica" può essere anche riferito, in senso più restrittivo, al periodo musicale detto [[Classicismo (musica)|Classicismo]]<ref>A differenza di altre arti (come pittura o scultura) in musica il ''periodo classico'' non indica l'età [[Grecia antica|greco]]-[[Roma (città antica)|romana]] antica.</ref>, ma nel linguaggio comune l'espressione è intesa nel suo significato più esteso (in opposizione a ''musica leggera'' o a ''musica popolare'').
 
I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. L'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del [[XIX secolo]], allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da [[Johann Sebastian Bach|Bach]] a [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], passando per [[Georg Friedrich Händel|Händel]] e [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], come l'epoca d'oro della musica<ref>Rushton, Julian, ''Classical Music'', (London, 1994), 10</ref> e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'''[[Oxford English Dictionary]]'', risalgono intorno al 1836.<ref name="Music 2007"/><ref name="OED_Online_Classical">{{citeCita web|authorautore=The Oxford English Dictionary|publishereditore=The OED Online|url=http://dictionary.oed.com/cgi/entry/50040930?single=1&query_type=word&queryword=classical&first=1&max_to_show=10|accesso=10 maggio 2007|titletitolo=classical, a.|yearanno=2007}}</ref>
 
Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di [[semiografia musicale|notazione musicale]], sviluppato gradualmente a partire dal [[IX secolo]].<ref>{{cita pubblicazione | nome=Chew, Geffrey & Rastall |titolo=Notation, Plainchant: Pitch-specific notations, 13th–16th centuries |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1(vi) |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref> Nel corso del tempo l'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]] e l'[[abbellimento|ornamentazione]] estemporanea o [[ad libitum]], di uso comune fino al XVII e [[XVIII secolo]], hanno gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Malm, W.P./Hughes, David W.|titolo=Japan Notation systems: Introduction |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref><ref>{{cita pubblicazione | autore=|nome=IANIan D. BENTBent, DAVIDDavid W. HUGHESHughes, ROBERTRobert C. PROVINEProvine, RICHARDRichard RASTALLRastall, ANNEAnne KILMERKilmer|autore2=|autore3=|titolo=Notation, §I: General |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref><ref>{{cita pubblicazione | nome=Middleton, Richard|titolo=Popular music, §I, 4: Europe & North America: Genre, form, style |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§III, 1 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref>
 
==Caratteristiche==
Data l'estremamente ampia varietà di forme, stili, generi e periodi storici generalmente percepiti come "musica classica", è difficile individuare delle caratteristiche comuni che possano caratterizzare tutte le opere di questo tipo. Le descrizioni più tipiche sono vaghe e di vario genere, facendo magari riferimento alla prospettiva storica (qualcosa "composto molto tempo addietro", una dichiarazione piuttosto discutibile se si considera lo stesso concetto di [[musica classica contemporanea]]). Tuttavia, ci sono caratteristiche che la musica classica condivide con pochi o nessun altro genere di musica.<ref>Michael Kennedy (2006), ''The Oxford Dictionary of Music'', p. 178</ref> Tra le caratteristiche determinanti, vi sono l'adozione di un sistema di [[semiografia musicale|notazione musicale]] che ha permesso il passaggio dalla tradizione orale alla letteratura scritta, alterando profondamente la trasmissione della musica e cambiando radicalmente sia il modo di studiare e comunicare sia quello di trasmettere ai posteri il repertorio. Altro punto chiave, reso possibile dal passaggio dalla cultura musicale orale a quella scritta, è lo sviluppo di una un'[[armonia]] solida e metodica che rende possibile la costruzione di composizioni musicali di dimensioni e complessità notevoli, senza precedenti e non comparabili con le altre culture musicali, grazie anche all'introduzione della tecnica della modulazione e la sua applicazione alla costruzione del discorso musicale, permettendo maggiore varietà.
 
===Letteratura===
Una caratteristica fondamentale della musica classica occidentale è l'abbandono, a partire dal [[IX secolo]], della tradizione orale, che caratterizzava la [[musica dell'antichità]] e che continua a caratterizzare la musica popolare e quella di molte culture non europee. Il repertorio è messo per iscritto in [[notazione musicale]], con la creazione di una parte musicale o [[spartito]] per ogni strumento e, nella musica d'insieme, di una partitura che permetta di osservare insieme le parti di tutti gli strumenti. Questa notazione, in genere, determina con precisione ritmo e intonazione, e, dove sono coinvolti due o più musicisti (sia cantanti che strumentisti), specifica come sono coordinate le diverse parti individuali. La notazione della musica, oltre a preservare nel tempo le opere, ha permesso di creare composizioni con un elevato livello di complessità: la musica [[contrappunto|contrappuntistica]], come ad esempio nelle [[fuga (musica)|fughe]] di [[Bach]], raggiunge una straordinaria elaborazione con la combinazione di molte linee melodiche che, pur essendo chiaramente distinte, si incastrano perfettamente sia sul piano ritmico che armonico. Ciò ha permesso anche lo sviluppo di una coerente [[armonia funzionale|logica armonica]] che sarebbe impossibile portare a simili livelli di complessità improvvisando.<ref>Knud Jeppesen: "Bach's music grows out of an ideally harmonic background, against which the voices develop with a bold independence that is often breath-taking." Da Adele Katz (1946; ristampa 2007)</ref>
 
===Strumentazione===
{{vedi anche|Legni|Ottoni (musica)|Archi (musica)|Percussioni|Tastiere (musica)}}
[[File:Concertband.jpg|thumb|right|300pxupright=1.4|Una banda giovanile durante un'esecuzione.]]
Gli strumenti utilizzati più comunemente nel repertorio della musica classica sono stati in buona parte inventati prima della metà del XIX secolo (spesso molto prima), e hanno sviluppato la loro forma moderna tra [[XVI secolo|XVI]] e XIX secolo. Gli [[strumento musicale|strumenti]] più comuni sono presenti nell'[[orchestra]] o nella [[banda musicale|banda]], insieme a numerosi altri strumenti ad uso principalmente solistico (come il [[pianoforte]], il [[clavicembalo]] e l'[[organoOrgano (musica)strumento musicale)|organo]]). L'[[orchestra sinfonica]] è la formazione musicale d'insieme più conosciuta al grande pubblico per l'esecuzione della musica classica<ref name=Kirgiss>{{citeCita booklibro|lastcognome=Kirgiss|firstnome=Crystal|titletitolo=Classical Music|yearanno=2004|publishereditore=Black Rabbit Books|isbn=978-1-58340-674-8}}</ref> e comprende le famiglie degli [[strumento ad arco |archi]], [[fiati]] ([[legni]] e [[ottoni (musica)|ottoni]]) e [[percussioni]]. La banda è un altro complesso musicale che spesso esegue musica classica; è composta da strumenti appartenenti alle famiglie dei legni, ottoni e percussioni. Essa ha in genere una varietà più ampia (soprattutto tra gli ottoni) e una maggiore quantità di strumenti a fiato rispetto all'orchestra, ma non ha una sezione di archi.
 
Alla fine dell'[[Ottocento]] i compositori hanno iniziato ad interessarsi a culture popolari o extraeuropee e a volte hanno introdotto suoni di strumenti provenienti da altre culture musicali, come il [[gamelan]]. Anche gli strumenti [[elettrofoni]], come la [[chitarra elettrica]] e le [[onde Martenot]], possono essere presenti nel repertorio del [[XX secolo|XX]] e [[XXI secolo]]. Sia compositori di musica classica che di [[Popular music|musica poppopolare]] hanno sperimentato, negli ultimi decenni, l'introduzione di [[strumentistrumento musicalimusicale elettronicielettronico|strumenti elettronici]] come il [[sintetizzatore]], e tecniche digitali, come l'uso di [[campionamento (musica) |campioni]] o di [[computer music|suoni generati dal computer]].
 
==== Organico ====
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In base all'organico, a grandi linee si distingue generalmente la musica a strumento solo (o non accompagnato), la [[musica da camera]], che prevede invece un organico d'insieme generalmente non molto esteso, nel quale ogni strumento conserva un ruolo individuale, e la musica sinfonica, ovvero quella per orchestra.
 
[[File:String quartet.JPG|thumb|left|Un [[quartetto d'archi]], esempio di formazione di [[musica da camera]].]]
I generi cameristici variano molto a seconda della dimensione e delladel tipologiatipo di organico; è molto comune incontrare uno strumento melodico insieme ad uno strumento polifonico (es. flauto e pianoforte o violino e pianoforte), gruppi di tre, quattro o cinque strumenti, con o senza pianoforte, che possono essere timbricamente molto omogenei, magari appartenenti alla stessa famiglia (es. [[trio d'archi|trio]] o [[quartetto d'archi]]), o meno.<ref>Christina Bashford, ''Chamber Music'' in {{cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref>
 
In alcune composizioni può essere presente un [[solista (musicista)|solista]], ovvero uno strumento dal ruolo nettamente preminente. Il solista può essere accompagnato da altri strumenti (generalmente polifonici, come il clavicembalo o il pianoforte) o dall'orchestra. Esempi di questo tipo sono il [[concerto (composizione musicale)|concerto]], nel quale il solista si contrappone a un'orchestra o a un altro ensemble (ad esempio, archi e [[basso continuo]] nei concerti barocchi); esistono concerti nei quali sono presenti più solisti che dialogano fra loro e con l'orchestra (noti esempi sono il [[concerto per due violini (Bach)|concerto per due violini]] di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] o il concerto per violino e violoncello di [[Johannes Brahms|Brahms]]). Il [[concerto grosso]], popolare nel barocco, prevedeva la contrapposizione tra l'insieme (detto ''tutti'' o ''ripieno'' o ''concerto grosso'') e un ristretto gruppo di solisti (generalmente due violini e violoncello o due violini, viola e violoncello, detto ''concertino'').<ref>Arthur Hutchings, Michael Talbot, Cliff Eisen, Leon Botstein, Paul Griffiths, ''Concerto'' in {{cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref>
 
==== L'orchestra ====
{{vedi anche|Orchestra}}
[[File:Dublin Philharmonic Orchestra performing Tchaikovsky's Symphony No 4 in Charlotte, North Carolina.jpg|thumb|300pxupright=1.4|La ''Dublin Philharmonic Orchestra'' durante l'esecuzione della [[sinfonia n. 4 (Čajkovskij)|Sinfonia n. 4]] di [[Pëtr Il'ič Čajkovskij|Čajkovskij]] a Charlotte nelnella [[Nord Carolina del Nord]].]]
Fino al [[musica rinascimentale|Rinascimento]] non esistevano strumenti di taglia bassa e nella [[musica medievale]] gli strumenti erano divisi in due categorie: quelli più sonori, maggiormente adatti per l'uso all'aperto o nelle chiese, e gli strumenti meno sonori, destinati all'uso in interni. Inizialmente gli strumenti erano deputati solo a raddoppiare o accompagnare le voci, e i primi ensemble strumentali considerabili come proto-orchestre nascono nel XVI secolo, di composizione molto eterogenea ede impiegati nel servizio liturgico o nell'accompagnamento di balli e per l'intrattenimento. Il termine ''orchestra'' (già usato fin dai greci antichi per indicare [[Orchestra (architettura)|il livello più basso]] del palco nei teatri, destinato al coro) tornò in uso nel Rinascimento per indicare la zona antistante il palco teatrale, nella quale venivano usualmente collocati i musicisti, e il termine iniziò ad essere usato anche per indicare la compagine strumentale negli anni Settanta del Seicento<ref name="spitzer" />.

L'orchestra barocca era spesso composta da soli [[strumenti ad arco|archi]] e strumenti delegati ad eseguire il [[basso continuo]] ([[clavicembalo]], [[chitarrone]], [[arciliuto]], [[tiorba]]), cui potevano aggiungersi fiati, sia come parti di raddoppio [[ad libitum]] che come parti reali, solitamente [[flauti]], [[oboi]], [[corno (strumento musicale)|corni]], a volte con [[trombe]] e [[timpano (strumento musicale)|timpani]]. <ref Namename="Kirgiss" /> Negli anni Trenta e Quaranta del [[Settecento]] nasce l'orchestra nel moderno senso del termine, con gli archi stabilmente affiancati da fiati, tipicamente due oboi, due corni e uno o due fagotti, nella musica più solenne a volte anche trombe e tromboni; potevano essere presenti anche i timpani e il flauto, spesso suonato da un oboista. Durante il Classicismo, negli ultimi due decenni del Settecento, gli strumenti precedentemente presenti ad libitum, come flauti, clarinetti, trombe e percussioni, entrano a far parte dell'organico stabile dell'orchestra. Con il Romanticismo le dimensioni dell'orchestra aumentano progressivamente e nel secondo quarto dell'Ottocento scompaiono le tastiere impiegate nella realizzazione del basso continuo. Aumentano sia il numero degli elementi in ogni sezione degli archi sia il numero e la varietà dei fiati e delle percussioni, fino a raggiungere il gigantismo delle orchestre [[Richard Wagner|wagneriane]] e [[Gustav Mahler|mahleriane]]<ref name="spitzer">John Spitzer, Neal Zaslaw, ''Orchestra'' in {{cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref>.
 
=== Lo sviluppo dell'intonazione ===
{{vedi anche|Intonazione (musica)|Temperamento (musica)}}
[[File:Natural and temperated scales.svg|thumb|upright=2|Esempio di scale temperate e naturali: si osserva che la [[scala naturale]], costituita da [[intervallo (musica)|intervalli]] di differente ampiezza, non può essere semplicemente traslata su gradi diversi dalla fondamentale (nell'esempio, da do a re maggiore), a differenza di quella basata sul [[temperamento equabile]].]]
Collegato allo sviluppo degli strumenti vi è il problema della costruzione delle [[scala musicale|scale]] sulle quali la loro intonazione debba essere modellata. Mentre infatti alcuni strumenti (come gli archi) hanno la possibilità di intonare liberamente e quindi adattarsi a ogni genere di scala ([[musica tonale|tonale]] e non), in altri strumenti l'intonazione può essere cambiata solo con l'accordatura (es. clavicembalo, arpa, pianoforte) o addirittura può essere legata alla costruzione (es. molti strumenti a fiato).

Un ulteriore problema è sorto con lo sviluppo dell'armonia tonale e successivamente la pratica della [[modulazione (musica)|modulazione]], ovvero il passaggio fra tonalità diverse nella stessa composizione: l'[[intonazione naturale]], prevedendo toni e semitoni di ampiezza non costante, non si presta facilmente a tale pratica, richiedendo su alcuni strumenti (clavicembalo o liuto, ad esempio) di modificare l'accordatura per poter cambiare tonalità. I teorici musicali hanno quindi studiato nuove scale e [[temperamento (musica)|temperamenti]] (ovvero modifiche dell'ampiezza delle [[quinta giusta|quinte]] e [[quarta giusta|quarte]] rispetto alla loro intonazione naturale) che fornissero delle soluzioni di compromesso tra la perfezione dell'intonazione degli intervalli (che fosse più vicina possibile alla loro intonazione naturale) e la maggiore omogeneità possibile degli intervalli stessi all'interno della scala, per consentire le modulazioni.<ref>Mark Lindley, ''Temperaments'' in {{cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref>
 
Il [[temperamento equabile]] si affermò gradualmente durante i secoli XVIII e XIX, tuttavia i differenti temperamenti storici vengono spesso usati nell'[[esecuzione storicamente informata|esecuzione filologica]] della musica antica. Ad esempio, nell'[[esecuzione storicamente informata|interpretazione storicamente informata]] di [[musica antica]] e [[musica barocca|barocca]] si impiegano spesso il [[temperamento mesotonico]] o i [[temperamenti Werckmeister]].
 
===Forme===
In musica si chiama [[forma (musica)|forma]] l'organizzazione degli elementi musicali in una composizione o parte di composizione. Dietro ogni atto compositivo, dal più piccolo al più grande, si rinviene infatti una tendenza all'organizzazione, anche se questo non implica che l'attività compositiva possa essere ridotta a una meccanica applicazione di schemi prestabiliti. Lo studio della forma musicale è di interesse pedagogico più che [[analisi musicale|analitico]] o [[critica musicale|critico]], e nelle opere di una certa complessità in genere si considerano diversi aspetti dell'organizzazione formale.<ref name=whittal /> Ad esempio, [[Felix Salzer]]<ref>{{cita libro|titolo=Structural Hearing|url=https://archive.org/details/bwb_S0-AUI-486_1|vol=1|autore=Felix Salzer|editore=Dover Publications|anno=1962|ISBN=9780486222752978-0-486-22275-2}}</ref> propone una distinzione fra ''struttura'' nel senso dell'[[analisi schenkeriana]] melodica e armonica, ''forma'' nel senso di organizzazione e suddivisione di tale struttura in sezioni della composizione e nelle relazioni che scaturiscono fra tali sezioni, e ''design'' nel senso di organizzazione superficiale del materiale ritmico e tematico.<ref name=whittal>Arnold Whittall, ''Form'' in {{cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref>
 
Mentre gli stili più popolari si basano soprattutto su forme semplici, come le danze o la forma canzone, la musica classica ha sviluppato una gran numero di generi e forme altamente sofisticati di musica vocale e strumentale.<ref>Julian Johnson (2002) ''Who Needs Classical Music?: Cultural Choice and Musical Value'': p. 63.</ref> Le composizioni possono avere una varia organizzazione interna del materiale musicale e i compositori classici spesso aspirano a permeare la loro musica con un rapporto molto complesso tra i contenuti emozionali e gli strumenti intellettuali con cui si ottengono. Molti dei lavori più apprezzati di musica classica fanno uso dello [[sviluppo musicale]], il processo attraverso il quale un'idea musicale o [[motivo (musica) | motivo]] viene riproposta ed elaborata in contesti differenti. Una composizione di musica classica tipicamente può essere vista come un discorso, nel quale elementi musicali di senso autonomo (idee musicali, temi, frasi) vengono elaborati per formare un percorso musicale più ampio. Esempi di [[forma musicale|forma]] o di strutturazione di una composizione o parte di essa sono la [[forma sonata]], la [[forma Lied]], il [[rondò]] o la [[fuga (musica)|fuga]].
 
===Complessità===
Le composizioni del repertorio classico sviluppano una complessità artistica spesso notevole, che nasce dalla volontà di trasmettere un discorso emotivo articolato e si concretizza con la ricerca e applicazione di tecniche e procedimenti compositivi non banali, come l'attenzione alla costruzione del [[fraseggio musicale|fraseggio]] e dell'[[armonia|armonizzazione]], l'uso di [[Modulazione (musica)|modulazioni]] (cambio di tonalità), lo [[sviluppo tematico]] e il [[contrappunto]]. La costruzione porta quindi allo sviluppo di svariate [[forma musicale|forme]] e strutture musicali, accennate nella [[#Forme|precedente sezione]]. Le composizioni più complesse, come la [[sonata]], la [[sinfonia]], il [[concerto (composizione musicale)|concerto]], l'[[opera]] o l'[[oratorio (musica)|oratorio]], sono costituite in genere da una gerarchia di unità più piccole, in ordine di complessità crescente da [[inciso (musica)|incisi]], [[frase (musica)|frasi musicali]], [[Periodo (musica) | periodi]], [[Sezione (musica)|sezioni]] e [[Movimento (musica)|movimenti]] (generalmente nella musica strumentale) o [[atto (teatro)|atti]] (nell'opera e nel teatro musicale, spesso ma non sempre a loro volta suddivisibili in [[scena (opera)|scene]], eventualmente scomponibili in [[pezzo chiuso|pezzi chiusi]], ad esempio [[recitativo|recitativi]], [[arioso|ariosi]] o [[aria (musica)|arie]]) fino a risalire alla composizione nella sua interezza.
 
La crescente complessità della musica ha fatto nascere l'esigenza di studiarne logicamente le componenti e le relazioni fra esse, portando alla nascita di una disciplina nota come [[analisi musicale]]. L'analisi di una composizione mira a raggiungere una maggiore comprensione della musica tramite lo studio formale delle sue strutture e ha grandissima utilità non solo nella didattica compositiva (insegnando modelli sui quali basarsi per strutturare le proprie idee musicali) e interpretativa (aiutando l'esecutore a capire il funzionamento interno di una composizione e permettendo quindi di esprimerla al meglio), ma anche nell'ascolto, permettendo di seguire in maniera molto più chiara il discorso musicale e di apprezzarne le sottigliezze. L'analisi musicale nasce come disciplina sistematica e rigorosa a partire dalla fine dell'Ottocento, ma i principali concetti analitici sono ben precedenti, si rinvengono già nel Seicento e isi sono gradualmente sviluppati nel seguito.<ref>Ian D. Bent, Anthony Pople, ''Analysis'' in {{cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref>
 
Per soddisfare le necessità tecniche e di espressività musicale richieste dalla complessità delle composizioni, gli esecutori della musica classica devono raggiungere standard elevati di maestria tecnica. Si richiede un notevole livello di conoscenza della scrittura musicale, una buona [[lettura a prima vista]], capacità ed esperienza nel suonare in [[gruppo musicale|ensemble]], conoscenza approfondita dei principi di [[Tonalità (musica)|tonalità]] e [[armonia]], conoscenza della [[musica antica#Notazione ed esecuzione|prassi esecutiva]] e familiarità con lo stile e il linguaggio musicale inerente ad un determinato compositore, periodo o stile musicale. Tutto ciò si riflette nella necessità da parte dei musicisti classici di molto studio, articolato in un lungo percorso formativo, e di una elevata scolarizzazione, generalmente in misura molto maggiore rispetto ai musicisti che praticano generi "popolari". Questo ha portato nel corso della storia alla nascita e allo sviluppo di scuole di alta formazione, tra cui i [[conservatorio|conservatori]], dedicate allo studio della musica classica.<ref>William Weber, Denis Arnold, Cynthia M. Gessele, Peter Cahn, Robert W. Oldani, Janet Ritterman, ''Conservatories'' in {{Cita|Sadie, Tyrrell||Grove}}.</ref>
 
==Storia==
{{vocevedi principaleanche|Storia della musica}}
La storia della musica classica copre un lungo arco temporale, durante il quale c'è stata una continua evoluzione dello stile musicale e delle tecniche esecutive. Convenzionalmente si individuano dei periodi storici sufficientemente caratterizzati, tuttavia tale ripartizione (come sempre nella storiografia) è solo formale. L'evoluzione è stata continua e graduale e spesso disomogenea dal punto di vista geografico, per cui qualsiasi paletto temporale è da considerarsi puramente indicativo. Inoltre stili diversi spesso si distinguono sotto diversi aspetti e principi.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 2, p. 253|Carrozzo}}.</ref>
 
Un'altra questione importante nella visione della storia della musica classica è la tendenza a focalizzare l'attenzione su un numero limitato di compositori e di figure musicali, arrivando talvolta ad identificare interi stili o periodi in pochi nomi. Anche questa ovviamente è una tendenza riduttiva, in quanto i "grandi" compositori, per quanto siano eccellenti sul profilo estetico e abbiano ricoperto un ruolo di notevole importanza nell'evoluzione della musica, sono solo la punta di un panorama musicale molto più complesso, popolato di molte altre figure meno note al pubblico ma anch'esse di grande importanza storica, e nel quale si trova moltissima altra produzione musicale di eccellente qualità legata a nomi molto meno celebrati.<ref name=carrozzo255>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 2, p. 255|Carrozzo}}.</ref>
 
Il punto centrale è legato al fatto che la moderna visione della musica classica non deriva linearmente dall'importanza artistica o storica, ma è filtrata dalle modalità sociali tramite le quali la musica stessa passa alla massa degli ascoltatori, in primo luogo l'istituzione del concerto pubblico, affermatosi nell'Ottocento. Per tale motivo il "repertorio celebre" odierno non riflette necessariamente l'importanza storica e la qualità estetica della musica, ma riflette soprattutto la musica che poteva essere inserita nei programmi da concerto ottocenteschi, ulteriormente filtrata dall'apprezzamento della borghesia che costituiva il pubblico di tali concerti. Per tale motivo ad esempio [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] è enormemente più noto di [[Josquin Desprez|Desprez]], nonostante la qualità artistica e l'importanza storica della musica di quest'ultimo non siano affatto inferiori a quella di Beethoven; la produzione del grande fiammingo infatti è essenzialmente polifonia sacra e, in misura minore, profana, che non trovava posto nel repertorio da concerto ottocentesco che ha invece consacrato al grande pubblico Beethoven e altri nomi eccellenti.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 2, p. 254|Carrozzo}}.</ref>
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La visione della musica è quindi condizionata dalla storia della ricezione della musica stessa, e varia nel tempo anche in seguito all'evoluzione dei contesti sociali nei quali la musica si inseriva, spesso in maniera molto precisa e funzionale. Quindi per l'evoluzione del panorama religioso la raffinatissima polifonia sacra rinascimentale rimane poco conosciuta, analogamente per la trasformazione del teatro da salotto mondano e sfarzo delle corti a moderna sala da concerto si è perso l'interesse per il teatro d'opera del Seicento e, salvo poche eccezioni, del Settecento.<ref name=carrozzo255 /> Nel corso del Novecento tuttavia si è sviluppata tantissimo la storiografia musicale e, soprattutto a partire dagli anni Sessanta/Settanta, la filologia musicale e lo studio della prassi esecutiva storica, grazie alle quali moltissima musica del passato è stata studiata e viene nuovamente eseguita e registrata.
 
Per motivi analoghi, l'importanza e la celebrità dei compositori è mutata notevolmente nel corso del tempo, non deve quindi stupire che anche quelli che oggi sono reputati i nomi più grandi della storia venissero visti in maniera notevolmente diversa in passato, e analogamente grandi nomi del passato oggi siano stati notevolmente ridimensionati. Ad esempio la musica di [[Johann Sebastian Bach|Bach]], già fuori moda negli ultimi anni della sua vita, è stata dimenticata e dopo la sua morte era nota e studiata solo come interesse teorico e formale da una limitata cerchia di eruditi, ed è stata riscoperta e riportata all'attenzione del grande pubblico solo nel 1829, quando [[Felix Mendelssohn]] diresse una esecuzione della [[Passione secondo Matteo]]: la sua musica infatti, dopo essere stata dimenticata per il venir meno della sua funzione ecclesiastica e cortigiana, ha trovato una nuova collocazione nel contesto delle nuove tendenze del Romanticismo, che le ha dato nuova vita nelle sale da concerto.<ref name=carrozzo255 /> Analogamente, dei tre nomi che oggi quasi identificano il [[Classicismo (musica)|Classicismo]], ovvero [[Franz Joseph Haydn|Haydn]], [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] e [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], solo il primo sarebbe stato riconosciuto a tali vertici da un pubblico dell'epoca contemporanei, essendo celebrato come il più grande compositore vivente dei suoi tempi, mentre a Mozart con buona probabilità sarebbe stato anteposto ad esempio [[Antonio Salieri|Salieri]]<ref>Il nome di Salieri è ritornato famoso soprattutto dopo la pubblicazione del film ''[[Amadeus (film)|Amadeus]]'', basato sull'[[Amadeus (Shafferopera teatrale)|omonimo dramma]] di [[Peter Shaffer]]; questo ha però trasmesso una immagine totalmente distorta e storicamente inconsistente del compositore italiano, che viene ritratto come accecato dall'invidia verso Mozart e viene addirittura ritenuto responsabile della sua morte.</ref> e a Beethoven [[GioacchinoGioachino Rossini|Rossini]].<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 2, p. 355|Carrozzo}}.</ref>
 
=== Legame con la musica dell'antichità ===
{{vocevedi principaleanche|Musica dell'antichità}}
Si hanno conoscenze molto ridotte della musica dell'antichità, in quanto l'assenza di una tradizione scritta ha impedito la trasmissione del repertorio. Gli studi si basano quindi su fonti indirette per studiare la musica e il suo ruolo culturale e sociale. Spesso la musica era considerata alla stregua di un bene effimero di consumo, a differenza di altre forme d'arte, e mancava la stessa volontà di strutturare un repertorio e tramandarlo. A livello ipotetico, Burgh (2006) studia e suggerisce la possibile influenza della musica antica sulla musica classica occidentale, risalendo fino alla musica dell'[[antico Egitto]], considerando la [[scrittura chironomica]] e l'antica orchestra egizia, che risalgono al 2.695 a.C.<ref name=Burgh>Burgh, Theodore W. ''Listening to the Artifacts: Music Culture in Ancient Palestine'', T & T Clark International (2006)</ref>
 
==== Mesopotamia ====
Per quanto riguarda le culture mesopotamiche, non sono rimaste molte testimonianze dirette della loro cultura musicale. [[Bassorilievo|Bassorilievi]], [[Tavoletta (supporto)|tavolette]] e rinvenimenti archeologici forniscono alcune informazioni sugli strumenti in uso, principalmente flauti, arpe piuttosto evolute, percussioni e lire che potevano raggiungere dimensioni gigantesche. I musicisti [[sumeri]] e [[babilonesi]] erano suddivisi in due caste, i ''nar'' erano addetti alle musiche di celebrazione e lode, e i ''gala'' alle musiche di lamentazione. È testimoniato l'importante ruolo della musica nella religione, con inni e canti accompagnati da strumenti nella liturgia. In alcuni testi sacri giunti ai giorni nostri alcune iscrizioni sono interpretate come indicazioni musicali relative al canto responsoriale e all'accompagnamento. Alcuni testi citano i nomi degli strumenti e informazioni relative all'accordatura, e un testo è stato interpretato come notazione musicale dell'accompagnamento di un inno.<ref>{{cita|Randel|p. 506|HDM}}.</ref>
Per quanto riguarda le culture mesopotamiche, non è rimasta nessuna testimonianza diretta della loro cultura musicale, ma fonti secondarie testimoniano l'uso di canti accompagnati da strumenti (flauti, lire, arpe piuttosto evolute e percussioni) nella liturgia. La cultura mesopotamica ha avuto un influsso significativo sulla cultura occidentale, riconosciuto anche dagli autori greci e latini, e nella pratica dei canti salmodici mesopotamici si può intravedere un germe delle pratiche liturgiche ebraiche e cristiane, nelle quali si ritrovano le radici lontane della musica colta occidentale.
 
La cultura mesopotamica ha avuto un influsso significativo sulla cultura occidentale, riconosciuto anche dagli autori greci e latini, e nella pratica dei canti salmodici mesopotamici si può intravedere un germe delle pratiche liturgiche ebraiche e cristiane, nelle quali si ritrovano le radici lontane della musica colta occidentale. Un'altra influenza, anche se ovviamente indiretta e non legata alla musica dell'antichità, è dovuta al fatto che molti musicisti sono stati ispirati nelle loro composizioni dalla riscoperta della cultura mesopotamica, come [[Georg Friedrich Händel|Händel]], [[Gioachino Rossini|Rossini]], [[Giuseppe Verdi|Verdi]], [[Sergej Sergeevič Prokof'ev|Prokof'ev]] e [[Bohuslav Martinů|Martinů]].<ref>{{cita|Bertman|p. 333|Bertman}}.</ref>
 
==== Antichi ebrei ====
La musica rivestiva un ruolo importante nella cultura ebraica, e testimonianze significative provengono dalla [[Bibbia]]. Nella [[Genesi]]<ref>Genesi IV, 23-24</ref> e in altri libri successivi si trovano informazioni sugli strumenti musicali in uso presso gli ebrei, distinti in tre categorie: corni e trombe, prerogativa della classe sacerdotale, cordofoni (lire e cetre) usati dai musicisti al servizio del Tempio, e altri aerofoni, come flauti e zufoli, usati dal popolo. La Bibbia riporta anche testimonianze del simbolismo musicale religioso, come il suono del [[sofar]], associato alla manifestazione divina (ad esempio nel sacrificio di [[Isacco]]<ref>Genesi XXXII, 13.</ref> o nella manifestazione sul [[Monte Sinai (Bibbia)|monte Sinai]]<ref>Esodo XIX, 6, 19.</ref>), o l'impiego di complessi musicali grandiosi nelle celebrazioni più solenni, come il trasporto dell'[[Arca dell'Alleanza|Arca]] a [[Gerusalemme]]<ref>Libro II di Samuele VI, 14-15.</ref> o la consacrazione del Tempio.<ref>Libro II delle Cronache V, 11-14.</ref> Altra testimonianza molto significativa è il [[Salmo 137]], nel periodo della [[Esilio babilonese|cattività babilonese]]. Con la nascita delle [[sinagoga|sinagoghe]], il culto era incentrato sulla lettura intonata dei salmi, detta [[cantillazione]], trasmessa anche alla liturgia cristiana antica e nella quale affonda le proprie radici la monodia liturgica medievale., che è fra le basi della musica colta europea.
 
==== Antica Grecia ====
{{vocevedi principaleanche|Musica nell'antica Grecia}}
Tracce significative sono state lasciate dalla cultura greca, nella quale la musica rivestiva un ruolo significativo. I greci hanno sviluppato una raffinata teoria filosofica della musica, studiando gli intervalli e costruendo scale.<ref name="Grout73p28">[[#Grout73|Grout]], p. 28</ref> Tale interesse era soprattutto teorico e speculativo e c'era una certa distinzione con la musica d'uso. I greci hanno infatti sviluppato un sistema di notazione musicale basato sulle lettere dell'alfabeto, che però era di utilità meramente pratica e veniva infatti impiegato nella musica di consumo, ma non studiato e trattato dai teorici, motivo per il quale di esso rimangono pochissime conoscenze e solo un limitato numero di frammenti, a differenza delle teorie speculative, trasmesse ai posteri. Due tra i principali strumenti della musica greca erano l'[[aulos]], strumento [[strumenti ad anciaaerofoni|aerofono]] ad [[ancia]] associato a [[Pan]] e al culto orgiastico, e la [[lira (strumento musicale)|lyra]], cordofono associato ad [[Apollo]] e alla razionalità.
 
La dicotomia fra il dionisiaco e l'apollineo che caratterizza diversi aspetti della cultura greca si ritrova quindi anche nella musica, emblematizzate dai miti legati a tali strumenti. Secondo la leggenda l'aulos sarebbe stato infatti inventato da [[Atena]] e il suo suono doveva simulare l'atroce lamento di [[Medusa (mitologia)|Medusa]], da lei trasformata da magnifica fanciulla in creatura mostruosa. Specchiandosi la dea constatò quanto brutta fosse l'espressione del suo bellissimo viso nello sforzo del suonare e gettò via lo strumento che venne raccolto da [[Marsia]], il cui deforme aspetto di [[satiro]] invece non poteva certo peggiorare di molto. La lyra invece sarebbe stata inventata da [[Ermes]] il quale, dopo aver rubato una mandria di vacche al dio Apollo, trovò una [[tartaruga]]. Con il suo guscio come cassa costruì lo strumento, con il cui suono prodigioso poté accompagnare il canto. Apollo fu talmente colpito dalla bellezza di tale musica da accettare la lyra da Ermes in riparazione per la mandria di vacche. Marsia sfidò poi Apollo, tentando con la musica di ergersi al livello degli dei, ma quest'ultimo poteva associare al suono della sua lyra la razionalità della parola, preclusa invece allo strumento a fiato, vincendo in questo modo la sfida e condannando Marsia alla decorticazione. Tale mito mostra anche un altro legame, per certi aspetti paradossale, tra apollineo e dionisiaco, in quanto l'aulos, strumento associato all'orgiasmo, sarebbe stato inventato dalla dea della ragione, mentre lo strumento per eccellenza della razionalità, la lyra, sarebbe stato ideato dal dio del sogno.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 1, pp. 13-15|Carrozzo}}.</ref>
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Tale racconto mitico riflette la concezione musicale dicotomica dei greci, nella quale la musica aveva un ruolo importante sia nell'estasi orgiastica sia nella declamazione della poesia, massima espressione di razionalità. La musica greca era basata sulle ''harmoniai'' (o ''modi''), a ciascuna delle quali era associata una scala e un insieme di elementi ritmici e melodie tradizionali, e a ciascuna di esse era anche associato un effetto sull'animo umano (''ethos''). Ad esempio l'armonia dorica era associata alla virtù e alla compostezza, mentre quella frigia era associata alla frenesia e all'entusiasmo orgiastico. Questo effetto era tenuto in grande considerazione, e [[Platone]] suggeriva quale dovesse essere l'uso educativo e quale quello diseducativo, e dunque bandito, della musica nella sua [[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]<ref>[[Platone]], [[La Repubblica (dialogo)|La Repubblica]], III, 399d (trad. Franco Sartori).</ref>, mentre [[Aristotele]] teorizzava la "catarsi omeopatica", che prevedeva l'impiego dell'ethos negativo per epurare [[omeopatia|omeopaticamente]] l'anima.<ref>{{cita|Carrozzo, Cimagalli|vol. 1, p. 19|Carrozzo}}.</ref>
 
===Musica anticamedievale e rinascimentale===
[[File:Vielle.jpg|thumb||Musicista che suona una [[viella]] in un manoscritto [[Medievale]] del XIV secolo.]]
[[File:CordierColor.jpg|thumb|left|La chanson ''Belle, bonne, sage'' di [[Baude Cordier]], un pezzo del' ''[[ars subtilior]]'' compreso nel [[Codice di Chantilly]].]]
[[File:white mensural notation.gif|thumb|[[Johannes Ockeghem]], Kyrie "Au travail suis," estratto]]
 
{{C|motivo=Ci sono informazioni completamente travisate.|argomento=musica classica|mese=maggio 2016}}
{{voce principale|Musica medievale|Musica rinascimentale}}
[[File:Vielle.jpg|thumb||Musicista che suona una [[viella]] in un manoscritto [[Medievale]] del XIV secolo.]]
[[File:CordierColor.jpg|thumb|left|La chanson ''Belle, bonne, sage'' di [[Baude Cordier]], un pezzo del' ''[[ars subtilior]]'' compreso nel [[Codice di Chantilly]].]]
[[File:white mensural notation.gif|thumb|[[Johannes Ockeghem]], Kyrie "Au travail suis," estratto]]
{{vocevedi principaleanche|Musica medievale|Musica rinascimentale}}
{{vedi anche|Musica antica}}
{{vedi anche|Lista di compositori medievali|Lista di compositori rinascimentali}}
Il periodo medievale comprende musica da dopo la caduta dell'Impero Romanoromano, a circa il 1400<ref name="Grout73p75"/>. Il canto [[Monofonia (musica) | monofonico]], chiamato anche gregoriano o [[canto gregoriano]], era la forma dominante fino a circa il 1100.<ref name="Grout73p75"/> La [[polifonia]] (più voci), si sviluppò dal canto monofonico, dal [[tardo medioevo]] al [[rinascimento]], sfociando nel complesso [[mottetto]]. Il periodo rinascimentale è andato dal 1400 al 1600 circa ed è stato caratterizzato da un maggiore uso della [[strumentazione (musica) | strumentazione]], più linee melodiche intrecciate, e l'uso dei primi [[registro grave| strumenti bassi]]. Si diffuse l'utilizzo della danza come forma di socializzazione e cominciarono a standardizzarsi forme musicali appropriate per accompagnare la danza.
 
ÉÈ in questo periodo che inizia a formarsi la [[notazione musicale|notazione]] di musica su un [[pentagramma (musica)|pentagramma]] e di altri elementi di notazione.<ref name="Grout73p61">[[#Grout73|Grout]], p. 61</ref> Questa invenzione rese possibile la separazione della [[Composizione musicale | composizione]] di un brano musicale dalla sua trasmissione; senza musica scritta, la trasmissione era orale, ed era soggetta a cambiamenti ogni volta che veniva trasmessa ad altri esecutori. Con una [[Spartiti | partitura musicale]], l'opera musicale poteva essere eseguita senza la presenza del compositore.<ref name="Grout73p75">[[#Grout73|Grout]], pp. 75–76</ref> L'invenzione della [[stampa a caratteri mobili]], nel [[XV secolo]], apportò conseguenze di vasta portata sulla conservazione e la trasmissione della musica.<ref name="Grout73p175">[[#Grout73|Grout]], pp. 175–176</ref>
Il periodo medievale comprende musica da dopo la caduta dell'Impero Romano, a circa il 1400<ref name="Grout73p75"/>. Il canto [[Monofonia (musica) | monofonico]], chiamato anche gregoriano o [[canto gregoriano]], era la forma dominante fino a circa il 1100.<ref name="Grout73p75"/> La [[polifonia]] (più voci), si sviluppò dal canto monofonico, dal [[tardo medioevo]] al [[rinascimento]], sfociando nel complesso [[mottetto]]. Il periodo rinascimentale è andato dal 1400 al 1600 circa ed è stato caratterizzato da un maggiore uso della [[strumentazione (musica) | strumentazione]], più linee melodiche intrecciate, e l'uso dei primi [[registro grave| strumenti bassi]]. Si diffuse l'utilizzo della danza come forma di socializzazione e cominciarono a standardizzarsi forme musicali appropriate per accompagnare la danza.
 
Fra i tipici [[cordofoni|strumenti a corda]] del primo periodo vi furono l'[[arpa]], il [[liuto]], la [[viella]], la [[ribeca]] e il [[salterio (strumento musicale)|salterio]], mentre fra gli [[strumenti a fiato]] la famiglia deiil [[Flauto dolce|flauto|flauti diritto]] (compreso ile [[flautoFlauto dolcetraverso|traversio]]), la [[bombarda (strumento musicale)|bombarda]] (uno dei primi membri della famigliaprogenitore dell'[[oboe]]), la [[tromba]] e la [[cornamusa]]. Esistevano anche dei semplici [[organoOrgano (musicastrumento musicale)|organi]] ma erano in gran parte confinati alle chiese, anche se ne esistevano [[organo portativo|varietà portatili]].<ref name="Grout73p72">[[#Grout73|Grout]], pp. 72–74</ref> Più tardi, nel periodo, vennero realizzate le prime versioni di strumenti a [[tastiera (musica) |tastiera]] come il [[clavicordo]] e il [[clavicembalo]]. Strumenti a corda, come laLe [[viola (musica)da gamba|viola]]viole emerseroda dal [[XVI secologamba]], inapparvero quanto prima vi era una più ampia varietà dinel [[ottoniXV (musica)|ottonisecolo]] e le [[aerofoni#Strumentifamiglia addel anciaviolino|strumentiviole adda anciabraccio]]. Stampasolo portònel alla standardizzazione delle descrizioni e specifiche degli strumenti, così come all'istruzione sul lorosecolo utilizzosuccessivo.<ref name="Grout73p222">[[#Grout73|Grout]], pp. 222–225</ref>
É in questo periodo che inizia a formarsi la [[notazione musicale|notazione]] di musica su un [[pentagramma (musica)|pentagramma]] e di altri elementi di notazione.<ref name="Grout73p61">[[#Grout73|Grout]], p. 61</ref> Questa invenzione rese possibile la separazione della [[Composizione musicale | composizione]] di un brano musicale dalla sua trasmissione; senza musica scritta, la trasmissione era orale, ed era soggetta a cambiamenti ogni volta che veniva trasmessa ad altri esecutori. Con una [[Spartiti | partitura musicale]], l'opera musicale poteva essere eseguita senza la presenza del compositore.<ref name="Grout73p75">[[#Grout73|Grout]], pp. 75–76</ref> L'invenzione della [[stampa a caratteri mobili]], nel [[XV secolo]], apportò conseguenze di vasta portata sulla conservazione e la trasmissione della musica.<ref name="Grout73p175">[[#Grout73|Grout]], pp. 175–176</ref>
 
===L'epoca dell'armonia tonale===
Fra i tipici [[cordofoni|strumenti a corda]] del primo periodo vi furono l'[[arpa]], il [[liuto]], la [[viella]] e il [[salterio (strumento musicale)|salterio]], mentre fra gli [[strumenti a fiato]] la famiglia dei [[flauto|flauti]] (compreso il [[flauto dolce]]), la [[bombarda (strumento musicale)|bombarda]] (uno dei primi membri della famiglia dell'[[oboe]]), la [[tromba]] e la [[cornamusa]]. Esistevano anche dei semplici [[organo (musica)|organi]] ma erano in gran parte confinati alle chiese, anche se ne esistevano [[organo portativo|varietà portatili]].<ref name="Grout73p72">[[#Grout73|Grout]], pp. 72–74</ref> Più tardi, nel periodo, vennero realizzate le prime versioni di strumenti a [[tastiera (musica) |tastiera]] come il [[clavicordo]] e il [[clavicembalo]]. Strumenti a corda, come la [[viola (musica)|viola]] emersero dal [[XVI secolo]], in quanto prima vi era una più ampia varietà di [[ottoni (musica)|ottoni]] e [[aerofoni#Strumenti ad ancia|strumenti ad ancia]]. Stampa portò alla standardizzazione delle descrizioni e specifiche degli strumenti, così come all'istruzione sul loro utilizzo.<ref name="Grout73p222">[[#Grout73|Grout]], pp. 222–225</ref>
Il periodo della [[periodo didella pratica comune|pratica comune]] è quello in cui presero forma molte delle idee che compongono la musica classica occidentale, venendo standardizzate e codificate. Ebbe inizio con l'[[musica barocca|epoca barocca]], che va dadal 1600 circa il 1600 alla metà del [[XVIII secolo]]. Seguì il periodo del classicismo, che terminò all'incirca intorno al 1820. L'epoca romantica si sviluppò nel XIX secolo, terminando intorno al 1910.
 
===Periodo di pratica comune===
Il periodo della [[periodo di pratica comune|pratica comune]] è quello in cui presero forma molte delle idee che compongono la musica classica occidentale, venendo standardizzate e codificate. Ebbe inizio con l'[[musica barocca|epoca barocca]], che va da circa il 1600 alla metà del [[XVIII secolo]]. Seguì il periodo del classicismo, che terminò all'incirca intorno al 1820. L'epoca romantica si sviluppò nel XIX secolo, terminando intorno al 1910.
 
====Musica barocca====
[[File:Baschenis - Musical Instruments.jpg|thumb|Fra gli strumenti della musica barocca: [[hurdy gurdyghironda]], [[clavicembalo]], [[viola da gamba]], [[liuto]], [[violino barocco]] e [[chitarra barocca]]]]
{{vocevedi principaleanche|Musica barocca}}
{{vedi anche|Lista di compositori barocchi}}
La musica barocca è caratterizzata dall'uso di complesso [[contrappunto]] tonale e dall'uso del [[basso continuo]]. La musica è diventata più complessa rispetto alle canzoni dei periodi precedenti.<ref Namename="Kirgiss" /> L'inizio della [[forma sonata]] scaturì dalla [[canzona]], di fatto una nozione più formalizzata di [[tema e variazioni]].<ref name="Grout73p300">[[#Grout73|Grout]], pp. 300–332</ref>
 
Durante l'epoca barocca, la musica per tastiera, suonata sul [[clavicembalo]] e sull'[[organoOrgano (musicastrumento musicale)|organo]] divenne sempre più popolare, e la famiglia dei violini e degli strumenti a corda assunse la forma generalmente presente al giorno d'oggi. L'opera, come dramma musicale messo in scena, iniziò a differenziarsi da precedenti forme musicali e drammatiche, e le forme vocali, come la [[cantata]] e l'[[oratorio (musica)|oratorio]] divennero più comuni.<ref name="Grout73p341">[[#Grout73|Grout]], pp. 341–355</ref> I cantanti iniziarono ad aggiungere abbellimenti alle linee melodiche.<ref name="Kirgiss" /> Gli ensemble strumentali cominciarono a distinguersi e a standardizzarsi per dimensione, dando origine alle prime orchestre, con [[musica da camera]] scritta per piccoli gruppi di strumenti in cui le parti erano interpretati da singoli strumenti (anziché masse orchestrali). Si diffuse il [[concerto (composizione musicale)|concerto]] come veicolo per le esecuzioni di solista accompagnato da un'orchestra, anche se il rapporto tra solista e orchestra era relativamente semplice.
 
I compositori iniziarono a utilizzare modulazioni sempre più complesse e a scrivere brani in tonalità con molte alterazioni, incompatibili con il [[temperamento mesotonico]] in uso nel Rinascimento. A livello teorico, vari autori (a iniziare da [[Simone Stevino]], 1605) iniziarono a sostenere l'adozione del [[temperamento equabile]], che tuttavia era praticamente impossibile da realizzare esattamente nell'accordatura degli strumenti a tastiera. Nella pratica musicale si diffusero piuttosto i cosiddetti ''buoni temperamenti'' ([[Andreas Werckmeister]], 1686) che permettevano di suonare in qualsiasi tonalità, con gradi di consonanza degli accordi principali leggermente diversi a seconda della tonalità e dello schema di accordatura adottato. Questo rese possibile la pubblicazione di raccolte di brani scritti programmaticamente in tutte le tonalità, la più celebre delle quali è il [[Clavicembalo ben temperato]] di [[Johann Sebastian Bach]].
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====Classicismo====
[[File:Haydnportrait.jpg|thumb|upright|[[Joseph Haydn]] (1732–1809) c. 1770]]
{{vocevedi principaleanche|Classicismo musicale}}
Il periodo del classicismo musicale, da circa il 1750 al 1820, stabilì molte delle norme di composizione, presentazione e stile, e fu quello in cui il pianoforte diventò lo strumento a tastiera predominante. Le forze ''di base'' necessari per un'orchestra diventarono un po' più standardizzate (anche se sarebbero cresciute a seguito di una gamma più ampia di strumenti sviluppata nei secoli successivi). La musica da camera crebbe fino a includere gruppi con 8 o 10 esecutori per la [[serenata (musica)|serenata]]. L'[[opera]] continuò a svilupparsi, secondo gli stili regionali dell'opera italiana, francese e tedesca. L'[[opera buffa]] vide aumentare la sua popolarità, la [[sinfonia]] divenne una vera e propria forma musicale e il concerto venne sviluppato come veicolo per mettere in mostra le doti di virtuosità del solista. Le orchestre non richiedevano più la presenza di un [[clavicembalo]] (che aveva fatto parte del [[basso continuo|continuo]] ''tradizionale'' nel periodo barocco) ed erano spesso dirette dal primo violino chiamato [[konzertmeister]].<ref name="Grout73p463">[[#Grout73|Grout]], p. 463</ref>
 
Gli strumenti a fiato divennero più raffinati. Mentre gli strumenti ad [[ancia doppia]] come l'[[oboe]] e il [[fagotto]] vennero in qualche modo standardizzati nel periodo barocco, il [[clarinetto]] e la famiglia degli strumenti ad ancia singola, non vennero ampiamente utilizzati fino a [[Wolfgang Amadeus Mozart | Mozart]] che ampliò il suo ruolo nell'orchestra da camera e nelle impostazioni del concerto.
Il periodo del classicismo musicale, da circa il 1750 al 1820, stabilì molte delle norme di composizione, presentazione e stile, e fu quello in cui il pianoforte diventò lo strumento a tastiera predominante. Le forze ''di base'' necessari per un'orchestra diventarono un po' più standardizzate (anche se sarebbero cresciute a seguito di una gamma più ampia di strumenti sviluppata nei secoli successivi). La musica da camera crebbe fino a includere gruppi con 8 o 10 esecutori per la [[serenata (musica)|serenata]]. L'[[opera]] continuò a svilupparsi,secondo gli stili regionali dell'opera italiana, francese e tedesca. L'[[opera buffa]] vide aumentare la sua popolarità, la [[sinfonia]] divenne una vera e propria forma musicale e il concerto venne sviluppato come veicolo per mettere in mostra le doti di virtuosità del solista. Le orchestre non richiedevano più la presenza di un [[clavicembalo]] (che aveva fatto parte del [[basso continuo|continuo]] ''tradizionale'' nel periodo barocco) ed erano spesso dirette dal primo violino chiamato [[konzertmeister]].<ref name="Grout73p463">[[#Grout73|Grout]], p. 463</ref>
 
Gli strumenti a fiato divennero più raffinati. Mentre gli strumenti ad [[ancia doppia]] come l'[[oboe]] e il [[fagotto]] vennero in qualche modo standardizzati nel periodo barocco, il [[clarinetto]] e la famiglia degli strumenti ad ancia singola, non vennero ampiamente utilizzati fino a [[Wolfgang Amadeus Mozart | Mozart]] che ampliò il suo ruolo nell'orchestra da camera e nelle impostazioni del concerto.
 
====Musica romantica====
[[File:Schumann-photo1850.jpg|thumb|upright|[[Robert Schumann]] (1810–1856) fotografato nel 1850]]
{{vocevedi principaleanche|Musica romantica}}
La musica del periodo romantico, da circa il primo decennio del XIX secolo alla metà del XX secolo, è stata caratterizzata da una maggiore attenzione alla linea melodica estesa, così come agli elementi espressivi ed emotivi, in parallelo al [[romanticismo]] in altra forme artistiche. Le forme musicali hanno cominciato a creare una rottura rispetto a quelle del classicismo (anche se quelle erano state oggetto di codifica), con pezzi in forma libera, come [[notturno (musica)|notturno]], [[Fantasia (musica) | fantasie]] e [[Preludio| preludi]] composti secondo delle linee che ignoravano o minimizzavano l'esposizione e lo sviluppo dei temi. <ref name="Swafford200">[[#Swafford|Swafford]], p. 200</ref> La musica divenne più cromatica, dissonante, e timbricamente colorata, con tensioni (rispetto alle norme accettate dalle vecchie forme) su tonalità crescenti.<ref name="Swafford201">[[#Swafford|Swafford]], p. 201</ref> Il [[lied]] giunse a maturità, come fece il [[Grand opéra]], alla fine trasceso da [[Richard Wagner]] nel [[Der Ring des Nibelungen|ciclo del Ring]].<ref name="Grout73p595">[[#Grout73|Grout]], pp. 595–612</ref>
 
Nel XIX secolo le istituzioni musicali si affrancarono dal controllo di ricchi mecenati, e compositori e musicisti poterono costruirsi una vita autonoma dall'influenza della nobiltà. Il crescente interesse per la musica, da parte della classe media in tutta l'Europa occidentale, stimolò la creazione di organizzazioni per l'insegnamento, l'esecuzione e la conservazione della musica. Il [[pianoforte]], che raggiunse la sua costruzione moderna in quest'epocaquesto periodo (in parte grazie ai progressi industriali in [[metallurgia]]) divenne molto popolare presso la classe media, le cui richieste fecero nascere un gran numero di costruttori di pianoforte. Inoltre questo strumento, per via della sua grande capacità espressiva, fu il più utilizzato dai compositori dell'epoca, poiché il principale intento dei musicisti di allora era quello di dare una grande mutevolezza di suoni e di emozioni, facendo del [[pianoforte]] lo strumento principe di quel periodo. Molte orchestre sinfoniche datano la loro fondazione in questa epoca.<ref name="Swafford201" /> Alcuni musicisti e compositori furono le stelle dell'epocadel XIX secolo; [[Franz Liszt]] e [[Niccolò Paganini]], furono sia virtuosi del loro strumento che compositori.<ref name="Grout73p543">[[#Grout73|Grout]], p. 543</ref>
La musica del periodo romantico, da circa il primo decennio del XIX secolo alla metà del XX secolo, è stata caratterizzata da una maggiore attenzione alla linea melodica estesa, così come agli elementi espressivi ed emotivi, in parallelo al [[romanticismo]] in altra forme artistiche. Le forme musicali hanno cominciato a creare una rottura rispetto a quelle del classicismo (anche se quelle erano state oggetto di codifica), con pezzi in forma libera, come [[notturno (musica)|notturno]], [[Fantasia (musica) | fantasie]] e [[Preludio| preludi]] composti secondo delle linee che ignoravano o minimizzavano l'esposizione e lo sviluppo dei temi. <ref name="Swafford200">[[#Swafford|Swafford]], p. 200</ref> La musica divenne più cromatica, dissonante, e timbricamente colorata, con tensioni (rispetto alle norme accettate dalle vecchie forme) su tonalità crescenti.<ref name="Swafford201">[[#Swafford|Swafford]], p. 201</ref> Il [[lied]] giunse a maturità, come fece il [[Grand opéra]], alla fine trasceso da [[Richard Wagner]] nel [[Der Ring des Nibelungen|ciclo del Ring]].<ref name="Grout73p595">[[#Grout73|Grout]], pp. 595–612</ref>
 
Le famiglie di strumenti utilizzati, specie in orchestra, andarono incontro ad un incremento. Iniziarono ad apparire una vasta gamma di [[strumenti a percussione]]. Gli ottoni assunsero ruoli più importantimportanti; l'introduzione della [[valvola rotativa]] rese possibile suonare una più ampia gamma di note. La dimensione dell'orchestra (in genere circa 40quaranta elementi in epoca classica) crebbe fino a raggiungere e superare il centinaio di musicisti.<ref name="Swafford201" /> La ''[[Sinfonia n. 8 (Mahler)|Sinfonia n. 8]]'' di [[Gustav Mahler]] (1906), per esempio, venne eseguita da più di 150 strumentisti e da un [[coro (musica)|coro]] di più di 400 cantanti.
Nel XIX secolo le istituzioni musicali si affrancarono dal controllo di ricchi mecenati, e compositori e musicisti poterono costruirsi una vita autonoma dall'influenza della nobiltà. Il crescente interesse per la musica, da parte della classe media in tutta l'Europa occidentale, stimolò la creazione di organizzazioni per l'insegnamento, l'esecuzione e la conservazione della musica. Il pianoforte, che raggiunse la sua costruzione moderna in quest'epoca (in parte grazie ai progressi industriali in [[metallurgia]]) divenne molto popolare presso la classe media, le cui richieste fecero nascere un gran numero di costruttori di pianoforte. Molte orchestre sinfoniche datano la loro fondazione in questa epoca.<ref name="Swafford201"/> Alcuni musicisti e compositori furono le stelle dell'epoca; [[Franz Liszt]] e [[Niccolò Paganini]], furono sia virtuosi del loro strumento che compositori.<ref name="Grout73p543">[[#Grout73|Grout]], p. 543</ref>
 
Le famiglie di strumenti utilizzati, specie in orchestra, andarono incontro ad un incremento. Iniziarono ad apparire una vasta gamma di [[strumenti a percussione]]. Gli ottoni assunsero ruoli più important; l'introduzione della [[valvola rotativa]] rese possibile suonare una più ampia gamma di note. La dimensione dell'orchestra (in genere circa 40 elementi in epoca classica) crebbe fino a raggiungere e superare il centinaio di musicisti.<ref name="Swafford201"/> La ''[[Sinfonia n. 8 (Mahler)|Sinfonia n. 8]]'' di [[Gustav Mahler]] (1906), per esempio, venne eseguita da più di 150 strumentisti e da un [[coro (musica)|coro]] di più di 400 cantanti.
 
Le idee e le istituzioni culturali europee cominciarono a seguire l'espansione coloniale in altre parti del mondo. Ci fu anche un aumento, soprattutto verso la fine del periodo, del nazionalismo in musica (eco, in alcuni casi, dei sentimenti politici del tempo), in quanto compositori come [[Edvard Grieg]], [[Nikolai Rimsky-Korsakov]] e [[Antonín Dvořák]] inserirono nelle loro composizioni temi tradizionali delle loro terre.<ref name="Grout73p634">[[#Grout73|Grout]], pp. 634,641–2</ref>
 
===Musica moderna e contemporanea===
{{vocevedi principaleanche|Musica moderna|Musica contemporanea}}
L'inizio del [[XX secolo]] vede una diffusa crisi politica, sociale e culturale, che porta alla [[prima guerra mondiale]]. Il crollo del mondo del XIX secolo trova un corrispettivo nel crollo dell'impianto [[Tonalità (musica)|tonale]] tradizionale. Nasce la [[musica moderna]], in cui i compositori, in vario modo, respingono i valori tradizionali della pratica comune, come la tonalità, la melodia e la struttura. Pur nella grande varietà di tendenze creative, le esperienze più influenti da principio furono in Francia quelle di [[Claude Debussy]], [[Maurice Ravel]] e del cosiddetto [[Gruppo dei Sei]]; e a Vienna, dagli anni Venti, la teoria [[Dodecafonia|dodecafonica]] elaborata da [[Arnold Schönberg]] e proseguita dai suoi discepoli [[Alban Berg]] e [[Anton Webern]]. Le tecniche compositive sviluppate da [[Olivier Messiaen]] costituirono un modello e fonte di ispirazione per molti musicisti appartenenti alle correnti di avanguardia a partire dal secondo dopoguerra: tra questi, [[Pierre Boulez]], [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]] e [[Karlheinz Stockhausen]]. A partire dagli anni Cinquanta, si iniziò a sperimentare da un lato l'utilizzo dell'[[Musica elettronica|elettronica]] (vedi [[Stockhausen]]), dall'altro da parte musicisti come [[John Cage]] si fece strada un nuovo principio che introduceva nelle composizioni elementi di casualità ([[musica aleatoria]]). A partire dagli anni Sessanta le tendenze e gli stili si moltiplicano, mentre sono molte le personalità eclettiche difficilmente riconducibili ad una specifica corrente<ref>{{Treccani|storia-della-musica|Mùsica, stòria della}}</ref>.
 
La [[musica moderna]] (1905–1985) ha segnato un periodo in cui molti compositori hanno respinto alcuni valori del periodo della pratica comune, come la tonalità tradizionale, la melodia, la strumentazione e la struttura. Compositori, studiosi e musicisti hanno sviluppato estensioni della [[teoria musicale]] e della tecnica. La [[musica classica contemporanea]], comprende una grande varietà di stili post-romantici in composizioni realizzate fino al 1999: tardo romantico, moderno e postmoderno. Il termine "[[musica contemporanea]]" è talvolta usato per descrivere la musica composta nel tardo [[XX secolo]] fino ai giorni nostri..
 
==Significato della notazione scritta==
 
<div style="background-color:yellow">''Tutta questa sezione manca di fonti: non si capisce a chi siano attribuite le "visioni moderniste" di cui si parla. Il ruolo della notazione scritta è una prospettiva interessante, però in questa sezione, più che tracciare una demarcazione fra "musica classica" e "altro" sembra che si illustri soprattutto il processo per cui, all'interno della musica classica - e della sua trasmissione accademica - il concetto di notazione cristallizzatosi alla fine del XIX secolo ha provocato un fraintendimento degli scopi della notazione musicale nei secoli precedenti (quindi sempre all'interno della musica classica), creando la convinzione che l'assenza di notazioni per rappresentare le variazioni (di tempo, di fraseggio, di dinamica ecc.) implicasse una totale rigidità nella pratica musicale (convinzione smentita dal successivo approccio filologico alle fonti delle epoche in questione, ma tuttora presente in alcune scuole esecutive). Questo tipo di considerazioni è presente nella nostra voce [[musica antica]]; qui invece mi sembrano poco comprensibili, se non si chiariscono meglio. Però bisognerebbe capire da dove sono tratte, visto che mancano i riferimenti bibliografici.'' --[[Utente:Guido Magnano|Guido]] ([[Discussioni utente:Guido Magnano|msg]]) 23:38, 13 apr 2014 (CEST)</div>
 
 
===Visione modernista del significato della composizione===
Le visioni moderniste sostengono che la musica classica è considerata soprattutto una "tradizione musicale scritta", conservata in [[notazione musicale]], invece di essere trasmessa oralmente, a memoria. Mentre ci sono differenze tra le particolari interpretazioni di un'opera classica, un pezzo di musica classica è generalmente ritenuto trascendere qualsiasi interpretazione. L'uso della notazione musicale è un metodo efficace per trasmettere la musica classica, in quanto la musica scritta contiene le istruzioni tecniche per l'esecuzione delle opere.
 
La [[partitura]] scritta, comunque, di solito non contiene istruzioni esplicite su come interpretare il pezzo in termini di esecuzione, a parte le indicazioni per le [[dinamica (musica) | dinamiche]], il [[tempo]] e l'espressione (in una certa misura). Questo è lasciato alla discrezione degli esecutori, che sono guidati dalla loro esperienza personale, dall'educazione musicale, dalla conoscenza del linguaggio dell'opera, dai loro gusti artistici personali, e dall'accumulo di pratiche esecutive storiche.
 
===Critiche alla visione modernista===
Alcuni critici esprimono il parere che è solo dalla metà del XIX secolo, e soprattutto nel XX secolo, lo spartito ha cominciato ad avere un alto significato. In precedenza, l'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]], la flessibilità ritmica, la deviazione dalla partitura e la tradizione orale sulla esecuzione erano parte integrante dello stile della musica. Nel XX secolo, questa tradizione orale e di trasmissione delle caratteristiche stilistiche nella musica classica è definitivamente scomparsa. Oggi i musicisti usano lo spartito per eseguire la musica ma, nonostante questo, vi sono notevoli controversie su come eseguire i pezzi. <!-- Some of this controversy relates to the fact that this score-centric approach has led to performing styles that emphasize metrically strict block-rhythms (just as the music is notated in the score). -->
 
Alcune citazioni che mettono in risalto questa critica della sopravvalutazione modernista dello spartito:
*"... uno degli equivoci moderni più ostinati in materia di musica barocca è che era prevista una regolarità metronomica" (Baroque Interpretation in [[Grove Dictionary of Music and Musicians|''Grove'' 5th edition]] di Robert Donington)
*"La storia di questa particolare idea è piena di vicoli ciechi e progetti falliti. ÉÈ giunto il momento che queste idee sbagliate siano affrontate con rigore accademico." ''History of Metaphysics'' di Andrew Pyle
*"Troppi insegnanti, condizionati dalle idee del XX secolo, insegnano Bach e altra musica barocca esattamente nel modo sbagliato. Questo porta a ciò che il musicologo Sol Babitz chiama ''macchina da cucire Bach''."<ref name=conservatories_kill_expression />
*"... la tendenza a guardare allo stesso modo, il suono e il pensiero. I conservatori ne hanno la colpa e sono stati in colpa per molti anni. Ogni musicista sensibile in giro per il mondo ha notato la stessa cosa. I conservatori, da Mosca e Leningrado alla Juilliard, Curtis e Indiana, stanno producendo un prodotto standardizzato. <br /> [...] Chiarezza, ritmo immodificato, tecnica semplice, ''musicalità''. Ho messo la parola musicalità tra virgolette, perché, come spesso non è, si tratta di un falso tipo di musicalità - una musicalità che vede l'albero e non la foresta, che si prende cura del dettaglio, ma ignora il quadro; una musicalità che è legata alla nota stampata piuttosto che al significato emotivo di un pezzo. <br /> Resta il fatto che oggi ci sia una uniformità terribile e anche una spaventosa mancanza di conoscenza della cultura e delle esecuzioni tradizioni del passato." ("Music Schools Turning out Robots?"<ref name=conservatories_kill_expression>[httphttps://news.google.com/newspapers?nid=1873&dat=19691019&id=dpMeAAAAIBAJ&sjid=ncsEAAAAIBAJ&pg=874,4160516 "Music Schools Turning out Robots?"] by Harold C. Schonberg; ''Daytona Beach Morning Journal'' – 19 ottobre 1969</ref> di Harold C. Schonberg)
 
===Improvvisazione===
Un tempo l'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]] giocava un ruolo importante nella musica classica. Un esempio residuo di questa tradizione improvvisatoria nella musica classica può essere ascoltato nella [[cadenza]], un passaggio presente soprattutto nel [[concerto (composizione musicale)|concerto]], progettato per consentire ad interpreti qualificati di esporre il loro virtuosismo sullo strumento. Tradizionalmente questa era improvvisata dall'esecutore; tuttavia, è spesso scritta in anticipo per (o occasionalmente da) l'esecutore. L'improvvisazione è un aspetto importante nelle esecuzioni autentiche di opere di epoca barocca e del [[bel canto]] (in particolare nelle opere di [[Vincenzo Bellini]]), ed è meglio esemplificato dall'[[aria con da capo]], una forma adottata, in genere, da cantanti famosi e che prevede l'esecuzione di variazioni della materia tematica l'aria nella sezione di ricapitolazione (sezione 'B' / la parte ''da capo''). Un esempio è la ''complessa variazione, anche se pre-scritta'' cantata dal [[soprano]] [[Beverly Sills]], ''Da tempeste il legno infranto'' dall'opera ''Giulio Cesare'' di Händel.
 
La sua trasmissione scritta, insieme alla venerazione professata per certe opere classiche, ha portato l'aspettativa degli ascoltatori a pensare che gli esecutori riusciranno a rendere un'opera musicale in un modo tale da riprodurre in dettaglio le intenzioni originali del compositore. Nel corso del XIX secolo i dettagli che i compositori inserivano nello loro partiture erano generalmente aumentati. Eppure la tendenza odierna è opposta - ammirazione di artisti che eseguono nuove "interpretazioni" del lavoro del compositore - e non è insolito per un compositore lodare un esecutore per aver ottenuto una migliore realizzazione rispetto all'intento originale del compositore. Gli interpreti di musica classica spesso raggiungono alta reputazione per la loro musicalità, anche se non hanno mai composto un pezzo in vita loro. In generale tuttavia, sono i compositori che vengono ricordati più degli artistiesecutori.
 
Il primato della partitura scritta dal compositore ha portato anche oggi, a un ruolo relativamente minore svolto dalla improvvisazione nella musica classica, in netto contrasto con la prassi dei musicisti che hanno vissuto durante l'epoca barocca, classica e romantica. L'Improvvisazione nell'esecuzione di musica classica, che era comune sia durante l'epoca barocca che nel XIX secolo, andò fortemente diminuendo nella seconda metà del XIX secolo e nel XX. Durante il periodo classico, Mozart e Beethoven, spesso improvvisavano cadenze ai loro [[Concerto (composizione musicale)#Il Concerto per pianoforte e orchestra|concerti per pianoforte]] (incoraggiando in tal modo anche altri a farlo), ma fornirono anche cadenze scritte per l'utilizzo da parte di altri solisti. Nell'opera lirica, la pratica di cantare rigorosamente aderenti allo spartito, vale a dire ''come scritto'', è stata notoriamente propagata dal soprano [[Maria Callas]], che ha chiamato questa pratica ''inquadrare in modo rigido'' ed era dettata dal voler comprendere meglio l'intenzione del compositore, soprattutto durante lo studio della musica per la prima volta.
 
 
== Aspetti sociali ==
<div style="background-color:yellow">
Da scrivere. --[[Utente:Tino|<span style="color:blue">Tino</span>]] [[Discussioni_utente:Tino|<span style="color:red">[...]</span>]] 16:04, 25 apr 2014 (CEST)
</div>
La musica classica viene regolarmente utilizzata come sottofondo musicale per film, programmi televisivi, pubblicità ed eventi. La romanza "[[Nessun dorma]]" dall'opera [[Turandot]] di [[Giacomo Puccini]], ad esempio, è stata utilizzata per la colonna sonora del [[Campionato mondiale di calcio 1990]].
 
==Relazioni con altre tradizioni musicali==
 
===Musica popolare===
La musica classica ha spesso incorporato elementi o materiali tematici presi dalla musica popolare del tempo del compositore. Gli esempi comprendono la musica utilizzata da Brahms nelle canzoni delle ''bevute dello studente'' in ''[[Academic Festival Overture]]'', le musiche di [[Kurt Weill]] in ''[[L'opera da tre soldi]]'', e l'influenza del [[jazz]], agli inizi del XX secolo, su compositori come [[Maurice Ravel]], esemplificata dal movimento intitolato "Blues" nella sua sonata per violino e pianoforte.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Kelly, Barbara. Ll |titolo=Ravel, Maurice |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume=§3: 1918–37 |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref> Alcuni compositori [[musica postmoderna|postmoderni]], [[musica minimalista|minimalisti]] e [[postminimalismo|postminimalisti]] riconoscono di essere debitori alla musica popolare.<ref>Si veda ad esempio, {{cita pubblicazione | nome=Nyman, Michael |titolo=Siôn, Pwyll Ap |rivista= Grove Online |editore= |città= |volume= |numero= |anno= |mese= |pp= |id= |pmid= |url= |lingua=en |accesso=23 luglio 2007 |abstract= }}</ref>
 
Numerosi esempi mostrano l'influenza nella direzione opposta, tra cui canzoni popolari tratte da musica classica. Si ricordi l'uso del ''[[Canone di Pachelbel#Il Canone di Pachelbel nella cultura di massa|Canone di Pachelbel]]'' nel 1970, e il fenomeno di [[Crossover (musica) |crossover]] con il quale i musicisti classici hanno raggiunto il successo nel campo della musica popolare.<ref>Notevoli esempi sono ''[[Hooked on Classics]]'' serie di registrazioni fatte dalla [[Royal Philharmonic Orchestra]] agli inizi degli anni 1980ottanta eddel Novecento e le violiniste classiche [[Vanessa Mae]] e [[Catya Maré]].</ref>
 
===Musica folk===
Alcuni compositori di musica classica hanno spesso fatto uso di [[musica folk]] (musica creata da musicisti che non hanno normalmente una preparazione musicale e spesso portatori di una tradizione puramente orale). Alcuni compositori di musica classica, come [[Antonín Dvořák | Dvořák]] e [[Bedřich Smetana | Smetana]], hanno spesso utilizzato pezzi di musica folk,<ref name="Yeomans2">{{citeCita booklibro|lastcognome=Yeomans|firstnome=David|titletitolo=Piano Music of the Czech Romantics: A Performer's Guide|publishereditore=Indiana University Press|yearanno=2006|isbn=0-253-21845-4|pagep=2}}</ref> per conferire un'impronta nazionalistica alle loro opere, mentre altri come [[Béla Bartók|Bartók]] hanno usato temi specifici tratti di peso da musiche popolari del loro paese d'origine.<ref name="Stevens129">{{citeCita booklibro|lastcognome=Stevens|firstnome=Haley|coauthorscoautori= Gillies, Malcolm|titletitolo=The Life and Music of Béla Bartók|yearanno=1993|isbn=0-19-816349-5|pagep=129|publishereditore=Clarendon Press|___locationcittà=Oxford}}</ref>
 
==Commercializzazione==
Alcuni pezzi di musica classica sono stati spesso usati per motivi commerciali (sia nella pubblicità che nelle colonne sonore cinematografiche). In alcuni spot pubblicitari televisivi, diversi temi sono divenuti degli [[stereotipo|stereotipi]], in particolare l'[[ouverture]] da dell{{'}}''[[AlsoCosì sprachparlò Zarathustra (Strauss)|Also sprach Zarathustra]]'' di [[Richard Strauss]] (resa famosa dalla colonna sonora del film ''[[2001: odisseaOdissea nello spazio]]'') e l'inizio di "O Fortuna" di [[Carl Orff]], pezzo tratto dai ''[[Carmina Burana (Orff)|Carmina Burana]]'', spesso utilizzato in film di genere [[film horror|horror]]; altri esempi sono il ''[[Dies Irae]]'' daldel Requiem di [[Giuseppe Verdi|Verdi]], ''[[In the Hall of the Mountain King]]'' daldel ''[[Peer Gynt]]'' di [[Edvard Grieg]], le battute iniziali della [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5]] di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], la ''[[Cavalcata delle Valchirie]]'' dadel ''[[Die Walküre]]'' di [[Richard Wagner|Wagner]] e diversi altri. La romanza "[[Nessun dorma]]" dell'opera [[Turandot]] di [[Giacomo Puccini]], ad esempio, è stata utilizzata per la colonna sonora del [[Campionato mondiale di calcio 1990]]. Alcune battute del ''Gran vals'' per [[chitarra]] di [[Francisco Tárrega]] sono state utilizzate dalla [[Nokia]] come suoneria predefinita per i suoi dispositivi, nota come [[Nokia tune]] e divenuta estremamente celebre.
 
<div style="background-color:yellow">''Questa sezione mi lascia molto perplesso. Contiene una serie di esempi ai limiti della "curiosità", che sarebbe continuamente da aggiornare, e si conclude con una incomprensibile affermazione attribuita a Shawn Vancour, studioso della storia dei media (radio e tv) negli USA, che francamente non mi sembra rilevante in questa voce. È un fatto che ci sono brani di musica classica resi particolarmente popolari dai media e dalla pubblicità, ma è enciclopedico cercare di elencarli? --[[Utente:Guido Magnano|Guido]] ([[Discussioni utente:Guido Magnano|msg]]) 23:52, 13 apr 2014 (CEST)</div>
 
 
Alcuni pezzi di musica classica sono stati spesso usati per motivi commerciali (sia nella pubblicità che nelle colonne sonore cinematografiche). In alcuni spot pubblicitari televisivi, diversi temi sono divenuti degli [[stereotipo|stereotipi]], in particolare l'[[ouverture]] da ''[[Also sprach Zarathustra (Strauss)|Also sprach Zarathustra]]'' di [[Richard Strauss]] (resa famosa dalla colonna sonora del film ''[[2001: odissea nello spazio]]'') e l'inizio di "O Fortuna" di [[Carl Orff]] pezzo tratto dai ''[[Carmina Burana (Orff)|Carmina Burana]]'', spesso utilizzato in film di genere [[film horror|horror]]; altri esempi sono il ''[[Dies Irae]]'' dal Requiem di [[Giuseppe Verdi|Verdi]], ''[[In the Hall of the Mountain King]]'' dal ''[[Peer Gynt]]'' di [[Edvard Grieg]], le battute iniziali [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5]] di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], la ''[[Cavalcata delle Valchirie]]'' da ''[[Die Walküre]]'' di [[Richard Wagner|Wagner]] e diversi altri.
 
Diverse opere di animazione statunitensi hanno utilizzato pezzi di musica classica. Fra le più note il film di [[Walt Disney]], ''[[Fantasia (film)|Fantasia]]'', quello di [[Tom and Jerry]] ''[[Johann Mouse]]'', e quelli della [[Warner Bros.]]' ''[[Il coniglio di Siviglia|The Rabbit of Seville]]'' e ''[[What's Opera, Doc?]]''.
 
Allo stesso modo, i film e la televisione spesso utilizzano frammenti di musica classica per trasmettere raffinatezza e opulenza: alcuni dei pezzi più spesso utilizzati in questa categoria comprendono ''[[Eine kleine Nachtmusik]]'' di [[Wolfgang Amadeus Mozart | Mozart]], ''[[Le quattro stagioni]]'' di [[Antonio Vivaldi | Vivaldi]], ''[[Una notte sul Monte Calvo]]'' di [[Modest MussorgskyPetrovič Musorgskij| Mussorgsky]]' s (orchestrato da Rimsky[[Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov|Rimskij-Korsakov]]), e l'[[ouverture]] dal'' [[Guglielmo Tell (opera)|Guglielmo Tell]]'' di [[Gioachino Rossini | Rossini]].
 
Shawn Vancour sostiene che la commercializzazione di musica classica agli inizi del XX secolo serviva a danneggiare l'industria musicale attraverso una rappresentazione inadeguata.<ref>{{citeCita journalpubblicazione|lastcognome=Vancour|firstnome=Shawn|titletitolo=Popularizing the Classics: Radio's Role in the Music Appreciation Movement 1922-34.|journalrivista=Media, Culture and Society|datedata=Marchmarzo 2009|volume=31|issuenumero=2|pagesp=19|doi=10.1177/0163443708100319|url=http://0-web.ebscohost.com.maurice.bgsu.edu/ehost/detail?vid=3&hid=15&sid=44993088-138c-40ef-9fd0-95f42cce6fce%40sessionmgr14&bdata=JnNpdGU9ZWhvc3QtbGl2ZSZzY29wZT1zaXRl#db=a9h&AN=37178702|accessdateaccesso=24 Aprilaprile 2012}}</ref>
 
==Note==
{{Note strette}}
{{Reflist|colwidth=30em}}
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|titolo=Handbook to Life in Ancient Mesopotamia|url=https://archive.org/details/handbooktolifein0000bert|autore=Stephen Bertman|editore=Oxford University Press|anno=2005|ISBN=978-0-19-518364-1|cid=Bertman}}
*{{citeCita booklibro|titletitolo=Listening to Artifacts: Music Culture in Ancient Israel/Palestine|firstnome=Theodore W.|lastcognome=Burgh|publishereditore=T.& T.Clark Ltd|yearanno=2006|isbn=05670255270-567-02552-7|refcid=Burgh}}
*{{cita libro|coautori=Mario Carrozzo, Cristina Cimagalli|titolo=Storia della musica occidentale|editore=Armando Editore|anno=2008|cid=Carrozzo}}
*{{citeCita booklibro|titletitolo=A History of Western Music|firsturl=https://archive.org/details/historyofwestern0000grou_h6j3|nome=Donald Jay|lastcognome=Grout|publishereditore=W. W. Norton|yearanno=1973|isbn=0-393-09416-2|refcid=Grout73}}
*{{citeCita booklibro|titletitolo=A History of Western Music|lasturl=https://archive.org/details/historyofwestern0004grou|cognome=Grout|firstnome=Donald J.|coauthorscoautori=Palisca, Claude V.|yearanno=1988|publishereditore=Norton|isbn=978-0-393-95627-6|refcid=Grout88}}
*Johnson, Julian (2002), ''Who Needs Classical Music?: Cultural Choice and Musical Value''. Oxford University Press, 140pp.
*Adele T. Katz (1946; reprinted 2007), ''Challenge to Musical Tradition – A New Concept of Tonality''. Alfred A. Knopf/reprinted by Katz Press, 444pp., ISBN 1-4067-5761-6.
*Michael Kennedy (2006), ''The Oxford Dictionary of Music'', 985 pages, ISBN 0-19-861459-4
*{{citeCita booklibro|firstnome=Norman|lastcognome=Lebrecht|titletitolo=When the Music Stops: Managers, Maestros and the Corporate Murder of Classical Music|publisherurl=https://archive.org/details/whenmusicstopsma0000lebr|editore=Simon & Schuster|yearanno=1996|isbn=978-0-671-01025-6|refcid=Lebrecht}}
*{{cita libro|titolo=The Harvard Dictionary of Music|url=https://archive.org/details/harvarddictionar0004unse|curatore=Don Michael Randel|editore=Harvard University Press|anno=2003|ISBN=978-0-674-01163-2|cid=HDM}}
*{{New Grove|edizione=2|cid=Grove}}
*{{citeCita booklibro|titletitolo=The Vintage Guide to Classical Music|firsturl=https://archive.org/details/vintageguidetocl0000swaf|nome=Jan|lastcognome=Swafford|publishereditore=Vintage Books|___locationcittà=New York|yearanno=1992|isbn=0-679-72805-8|refcid=Swafford}}
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://sounds.bl.uk/BrowseCategory.aspx?category=Classical-music Historical classical recordings from the British Library Sound Archive] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090509083211/http://sounds.bl.uk/BrowseCategory.aspx?category=Classical-music |data=9 maggio 2009 }} (disponibili solo ai membri dell'[[Unione Europeaeuropea]])
* [http{{cita web|https://www.discogs.com/lists/Classical-Composers/396 |Lista cronologica di compositori classici]}}
 
{{Controllo di autorità}}
==Altri progetti==
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