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{{Infobox conflitto
|Tipo = Guerra
|Nome del conflitto = Guerra cleomenea
|Parte_di =
|Immagine Immagine= [[File:Map Cleomenean War Overview-it.svg|250px]]
|Didascalia = La Grecia al tempo della Guerraguerra cleomenea
|Data = 229/228-222 a.C.
|Luogo = [[Peloponneso]]
|Casus =
|Esito = Vittoria degli achei e dei macedoni
|Mutamenti_territoriali = La Macedonia guadagnòottiene [[Acrocorinto]], [[Corinto (città antica)|Corinto]], [[Aerea]] e [[Orcomeno (Arcadia)|Orcomeno]]
|Schieramento1 = [[Sparta]]<br />[[Elis (Grecia)|Elis]]
|Schieramento2 = [[Lega Acheaachea]]<br />[[Regno di Macedonia]]
|Comandante1 = [[Cleomene III]]
|Comandante2 = [[Arato di Sicione]],<br />[[Antigono III Dosone]]
|Effettivi1 = 20.000{{formatnum:20000}} (nella battaglia maggiore)
|Effettivi2 = 30.000{{formatnum:30000}} (nella battaglia maggiore)
|Perdite1 =
|Perdite2 =
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}}
{{Campagnabox Guerra cleomenea}}
La '''Guerraguerra cleomenea''' ([[229 a.C.|229]]/[[228 a.C.|228]]-[[222 a.C.]]) o '''cleomenica''', dal nome del [[re di Sparta]] [[AgìadiAgiadi|agìadeagiade]] [[Cleomene III]], fu combattuta da [[Sparta]] e l'alleata [[Elis (Grecia)|Elide]] contro una coalizione composta dalla [[Lega achea]] e dal [[regno di Macedonia]]. La guerra si concluse con la vittoria dei Macedoni e degli Achei.
 
Il conflitto può essere diviso in due fasi, una prima ([[228 a.C.|228]]-[[226 a.C.]]) che andò a vantaggio del re spartano e una seconda ([[225 a.C.|225]]-[[222 a.C.]]), che vide l'ingresso nella guerra dei Macedoni e il mutamento degli eventi in sfavore della parte spartana, fino alla definitiva sconfitta di Cleomene a [[battaglia di Sellasia|Sellasia]] e alla conquista, per la prima volta dalla sua fondazione, di Sparta, dove la millenaria [[diarchia]] fu sostituita da una repubblica fedele al regno di Macedonia.
 
== Antefatti ==
{{vedi anche|Cleomene III}}
Secondo la testimonianza di [[Plutarco]], le cause della guerra cleomenea sono da ricercarsi nella volontà del [[re di Sparta]] [[Cleomene III]], succeduto al padre [[Leonida II]] sul trono [[agiade]] nel [[235 a.C.]], di rafforzare il suo potere personale ritenendo più opportuno realizzare il suo progetto riformatore in tempo di guerra, forte dei poteri militari che esercitava il re, piuttosto che in tempo di pace, quando gli [[eforo|efori]], i supremi magistrati spartani, avevano invece il pieno controllo politico.<ref name=P3>{{cita|Plutarco|3|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s3|Plutarco}}.</ref>
 
Cleomene intendeva infatti portare a termine la riforma finanziaria ed agraria promulgata dal precedente re [[Euripontidi|euripontide]] [[Agide IV]], collega del padre Leonida, che proprio da quest'ultimo era stato messo a morte. La riforma prevedeva il condono totale dei debiti e la redistribuzione delle terre tra i cittadini con lo scopo di riequilibrare le ricchezze tra gli Spartani:<ref>{{cita|Plutarco|7|Plutarco, ''Vita di Agide''|harv=s7|Plutarco}}.</ref> la prospettiva della perdita di gran parte delle proprie ricchezze aveva reso invisa la riforma ai plutocrati e latifondisti spartani, che avevano osteggiato il progetto fino alla condanna morte dello stesso re che l'aveva promulgata.<ref>{{cita|Plutarco|18-19|Plutarco, ''Vita di Agide''|harv=s18-19|Plutarco}}.</ref>
 
Dopo la morte di Agide, il trono euripontide passò ad [[Eudamida III]], figlio neonato del re, mentre Leonida costrinse [[Agiatide]], vedova di Agide e madre di Eudamida III, a sposare suo figlio Cleomene.<ref name=P1>{{cita|Plutarco|1|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s1|Plutarco}}.</ref> Secondo il racconto di Plutarco fu proprio Agiatide ad illustrare al secondo marito il progetto del primo coniuge, convincendolo a proseguirne la riforma in spregio alla politica conservatrice del padre.<ref name=P1/>
 
== Battaglie del Monte Liceo ==
[[File:Sparta-02.jpg|thumb|[[Tetradracma]] del [[III secolo a.C.]] raffigurante Cleomene III sul diritto ed [[Artemide Orthia]] sul rovescio.]]
{{vedi anche|Battaglia del Monte Liceo}}
Poco tempo dopo aver effettuato alcune scorrerie provocatore in [[Argolide]], nell'estate del [[227 a.C.]]<ref name=Orsi>{{cita|Orsi|53}}.</ref> Cleomene intervenne in soccorso degli alleati [[Elide|elei]], che erano stati attaccati dalla lega achea.<ref name=P5>{{cita|Plutarco|5|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s5|Plutarco}}.</ref> Il re di sparta sorprese l'esercito nemico presso il Monte Liceo, situato al confine tra Elide ed [[Arcadia]], mentre si stava ormai ritirando dall'Elide.
 
La vittoria di Cleomeme nella [[battaglia del Monte Liceo]] fu totale, e le perdite tra le linee achee furono numerose, sia in termini di vittime che di prigionieri.<ref name=P5/><ref name=Polibio251>{{cita|Polibio|2, 51|Polibio, ''Storie''|harv=s2, 51|Polibio}}.</ref> Plutarco testimonia che si era addirittura sparsa la notizia infondata che fosse morto in battaglia lo stesso [[Arato di Sicione]], [[lega achea#Stratego|stratego]] della lega,<ref name=P5/> che però approfittò dell'euforia della vittoria spartana per contrattaccare improvvisamente e a strappare a Cleomene la città di [[Mantinea]], alleata di Sparta.<ref name=P36>{{cita|Plutarco|36|Plutarco, ''Vita di Arato''|harv=s36|Plutarco}}.</ref>
 
== Battaglia di Ladocea ==
{{vedi anche|Battaglia di Ladocea}}
Poco tempo dopo la battaglia del Monte Liceo, vi fu un nuovo scontro, nell'estate del 227 a.C., tra le truppe di ClemeneCleomene e quelle della lega achea, nella piana tra la fortificazione di Leuttra e la città di Megalopoli in [[Arcadia]], presso una località chiamata [[battaglia di Ladocea|Ladocea]].
 
Secondo la testimonianza di [[Plutarco]] i cavalieri megalopoliti, guidati da [[Lidiada]], l'ex [[tiranno]] della città, ebbero in prima battuta la meglio sugli Spartani. Quando però questi iniziarono a ritirarsi, Arato ordinò alla fanteria di rimanere in posizione mentre Lidiada guidava i cavalieri all'inseguimento dei fuggitivi. I soldati megalopoliti però si dispersero a causa del terreno accidentato e Lidiada fu accerchiato ed ucciso. Successivamente, Cleomene contrattaccò e sbaragliò gli Achei, vincendo così la sua seconda battaglia consecutiva.<ref name=Polibio251/><ref name=P6>{{cita|Plutarco|6|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s6|Plutarco}}.</ref><ref name=P37Pa37>{{cita|Plutarco|37|Plutarco, ''Vita di Arato''|harv=s37|Plutarco}}.</ref><ref name=Polibio251/>
 
Dopo questo successo, Cleomene, eliminati gli efori con un attentato, avviò il suo programma di riforme finanziarie, agrarie e costituzionali, trasformando i poteri regali, che erano fino ad allora solo militari ed esecutivi, in poteri assoluti, condivisi, almeno nominalmente, col fratello [[Euclida]], che aveva associato al trono.<ref name=P11>{{cita|Plutarco|11|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s11|Plutarco}}.</ref>
 
== Battaglia di Dime ==
{{vedi anche|Battaglia di Dime}}
Grazie alla riforma, che aveva fatto aumentare il numero di cittadini, Cleomene poté ampliare, rafforzare e riorganizzare l'esercito, grazie al quale il re di Sparta conquistò [[Mantinea]], [[Tegea]] e [[Dime (Grecia)|Dime]], dove, nei pressi di una località chiamata Ecatombeo ({{lang-grc|Ἑκατόμβαιον}}),<ref name=Polibio251/> gli Spartani, nonostante l'inferiorità numerica,<ref name=P14>{{cita|Plutarco|14|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s14|Plutarco}}.</ref> inflissero un'altra sconfitta agli Achei, guidati nell'occasione dallo stratego [[Iperbata]] ([[battaglia di Dime]], autunno [[226 a.C.]])<ref name=Polibio251Orsi/><ref name=OrsiPolibio251/>
 
La disfatta a Dime fu così pesante per la lega che le fonti antiche non danno più testimonianza di movimenti di truppe achee ma solo di guarnigioni di stanza nelle varie città, a dimostrazione della quasi completa distruzione dell'esercito della lega.<ref name=Orsi/> Arato, inoltre, si ritirò dalla guida della lega, che non poté far altro che invitare Cleomene ad una conferenza di pace presso [[Lerna]]. La conferenza però non poté aver luogo a causa di un'improvvisa malattia del re di Sparta. ([[225 a.C.]]).<ref name=P15>{{cita|Plutarco|15|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s15|Plutarco}}.</ref>
 
== Intervento macedone ==
{{vedi anche|Antigono III Dosone}}
Arato approfittò dell'annullamento della conferenza di pace di Lerna per allearsi col suo storico nemico: il [[regno di Macedonia|re di Macedonia]] [[Antigono III Dosone]], nipote di [[Antigono II Gonata]], che diciotto anni prima egli stesso aveva cacciato da [[antica Corinto|Corinto]]<ref name=P15/>. Ottenuto l'accordo coi Macedoni, Arato fece in modo di annullare anche la nuova nuova conferenza di pace che avrebbesi dovutosarebbe svolgersidovuta svolgere ad [[Argo (Greciacittà antica)|Argo]].
 
Cleomene, per tutta risposta, conquistò con l'aiuto di [[Aristomaco di Argo|Aristomaco]], la stessa Argo, che mai prima d'allora era stata occupata da truppe spartane, e successivamente [[Fliunte]], [[Sicione]] e [[Corinto (città antica)|Corinto]], con l'esclusione della rocca di [[Acrocorinto]], rimasta in mano agli Achei.<ref name=P18-19>{{cita|Plutarco|18-19|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s18-19|Plutarco}}.</ref>
 
Nel [[224 a.C.]], però, Antigono III Dosone, alla testa del suo esercito, arrivò nel Peloponneso e Cleomene, temendo lo scontro diretto, preferì cercare di stancarlo con una tattica di guerriglia, con l'intenzione di far esaurire al nemico le scorte alimentari. Gli arrivò però improvvisamente la notizia inaspettata della ribellione di Argo, che tentò invano di riconquistare inviando sul posto il patrigno [[Megistonoo]], che fu però sconfitto e morì in battaglia.<ref>{{cita|Plutarco|20-21|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s20-21|Plutarco}}.</ref>
 
Antigono riconquistò [[Tegea]], [[Mantinea]] ed [[Orcomeno (Arcadia)|Orcomeno]], mentre Cleomene riuscì a prendere [[Megalopoli (Grecia)|Megalopoli]], che distrusse completamente ([[223 a.C.]]).<ref name=P24>{{cita|Plutarco|24|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s24|Plutarco}}.</ref>.
 
== Battaglia di Sellasia e fine della guerra ==
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Nel [[222 a.C.]], nella piana di Sellasia, in [[Laconia]], Cleomene affrontò finalmente l'esercito coalizzato acheo-macedone, che disponeva di quasi trentamila opliti e mille cavalieri, mentre il re di Sparta aveva a disposizione circa ventimila opliti, di cui seimila Spartani, e seicento cavalieri.
 
La [[battaglia di Sellasia|battaglia]] fu cruenta e la disfatta spartana fu completa: secondo la testimonianza di Plutarco, dei seimila soldati lacedemoni, ne sopravvissero solo duecento, ed anche i mercenari al servizio di Sparta furono decimati.<ref name=P28>{{cita|Plutarco|28|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s28|Plutarco}}.</ref>
 
Cleomene riuscì a salvarsi e a fuggire a [[Gytheio]], da dove salpò per [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]]. Qui fu accolto dal [[dinastia tolemaica|re d'Egitto]] [[Tolomeo III]]<ref name=P30-32>{{cita|Plutarco|30-32|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s30-32|Plutarco}}.</ref> e visse per tre anni in una sorta di prigionia dorata, fino al suicidio dopo un estremo tentativo di ribellione ([[219 a.C.]]).<ref name=P37Pc37>{{cita|Plutarco|37|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s37|Plutarco}}.</ref>
 
L'esercito di Antigono entrò invece in Sparta senza che vi fosse opposta alcuna resistenza. La città, lasciata completamente sguarnita, fu conquistata per la prima volta dalla sua fondazione. Il re di Macedonia abolì la [[diarchia]] ed istituì una [[repubblica]] fedele al regno di Macedonia. Pochi giorni dopo, il re macedone dovette tornare in patria per fronteggiare un'improvvisa invasione [[Illiri|illiricailliri]]ca. Plutarco testimonia che se Cleomene fosse riuscito a rimandare la battaglia di soli due giorni, il re macedone non avrebbe ingaggiato lo scontro ma si sarebbe ritirato in Macedonia, lasciando libero Cleomene di trattare la pace con la lega achea a qualsiasi condizione avesse desiderato. La notizia dell'invasione illirica arrivò infatti al re macedone immediatamente dopo la conclusione della battaglia di Sellasia.<ref name=P27>{{cita|Plutarco|27|Plutarco, ''Vita di Cleomene''|harv=s27|Plutarco}}.</ref>
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
;Fonti primarie
* {{cita libro|autore=[[Pausania il Periegeta]] |titolo=[[Periegesi della Grecia]] |cid=Pausania}}
* {{cita libro|autore=[[Plutarco]] |titolo=[[Vite Paralleleparallele]]: Agide, Arato, Cleomene |cid=Plutarco}}
* {{cita libro|autore=[[Polibio]] |titolo=[[Storie (Polibio)|Storie]] |cid=Polibio}}
 
;Fonti secondarie
* {{cita libro|autore=Domenica Paola Orsi|titolo=L'alleanza acheo-macedone: studio su Polibio|editore=Edipuglia|anno=1991|isbn=88-7228-076-1|cid=Orsi}}
* {{Cita libro|cognome1=Avi-Yonah|nome1=Michael|cognome2=Shatzman|nome2=Israel|titolo=Illustrated Encyclopaedia of the Classical World|città=New York, New York|editore=Harper & Row|anno=1975|isbn=0-06-010178-4|url=http://books.google.com/books?id=HLVUQZ8mw38C}}
* {{Cita libro|cognome=Grainger|nome=John D.|titolo=The League of Aitolians|città=Leiden, The Netherlands|editore=Koninklijke Brill|anno=1999|isbn=90-04-10911-0|url=http://books.google.com/books?id=9AVWMt1ciJoC}}
* {{Cita libro|cognome=Green|nome=Peter|wkautore=Peter Green (historianstorico)|titolo=Alexander to Actium: The Historical Evolution of the Hellenistic Age|città=Los Angeles, California|editore=University of California Press|anno=1990|isbn=0-520-08349-0|url=http://books.google.com/books?id=1QOvJ14Jxv8C}}
* {{Cita libro|cognome=Habicht|nome=Christian|titolo=Athens from Alexander to Antony|città=Cambridge, Massachusetts|editore=Harvard University Press|anno=1997|isbn=0-674-05111-4|url=http://books.google.com/books?id=--Hay8eZ5loC}}
* {{Cita libro|cognome=Hackett|nome=John Winthrop|wkautore=John Winthrop Hackett Junior|titolo=Warfare in the Ancient World|città=London, United Kingdom|editore=Sidgwick & Jackson|anno=1989|isbn=0-283-99591-2|url=http://books.google.com/books?id=4JArAAAAYAAJ}}
* {{Cita libro|cognome=Hammond|nome=Nicholas Geoffrey Lemprière|wkautore=N.G.L. Hammond|titolo=The Macedonian State: Origins, Institutions and History|città=Oxford, United Kingdom|editore=Clarendon Press|anno=1989|isbn=0-19-814883-6|url=http://books.google.com/books?id=qzUbAAAAYAAJ}}
* {{Cita libro|cognome1=Hammond|nome1=Nicholas Geoffrey Lemprière|cognome2=Walbank|nome2=Frank William|titolo=A History of Macedonia Volume III: 336–167 B.C|città=Oxford, United Kingdom|editore=Oxford University Press|anno=2001|isbn=0-19-814815-1|url=http://books.google.com/books?id=qpb3JdwuDQIC}}
* {{Cita libro|cognome1=Lemprière|nome1=John|titolo=A classical dictionary, containing a copious account of all the proper names mentioned in ancient authors; with the values of coins, weights and measures used among the Greeks and Romans; and a chronological table|città=London|editore=George Routledge & Sons|anno=1904|url=httphttps://archive.org/stream/classicaldiction00lempuoft#page/222/mode/2up}}
* {{Cita libro|cognome=Niebuhr|nome=Barthold Georg|wkautore=Barthold Georg Niebuhr|titolo=A History of Rome (Volume II)|editore=Million Book Project|url=httphttps://ia340925.us.archive.org/3/items/niebuhrslectures02niebiala}}
* {{Cita libro|cognome=Shipley|nome=Graham|titolo=The Greek World After Alexander: 323–30 BC|città=London, United Kingdom|editore=Routledge|anno=2000|isbn=0-415-04618-1|url=http://books.google.com/books?id=HPAOAAAAQAAJ}}
* {{SmithDGRBM}}
* {{Cita libro|cognome=Warry|nome=John|titolo=Warfare in the Classical World: An Illustrated Encyclopedia of Weapons, Warriors, and Warfare in the Ancient Civilisations of Greece and Rome|città=Norman, Oklahoma|editore=University of Oklahoma Press|anno=1995|isbn=0-8061-2794-5|url=http://books.google.com/books?id=TFTIQgAACAAJ}}
* {{Cita libro|cognome=Walbank|nome=Frank William|titolo=The Cambridge Ancient History, Volume 7, Part 1: The Hellenistic World|città=Cambridge, United Kingdom|editore=Cambridge University Press|anno=1984|isbn=0-521-23445-X|url=http://books.google.com/books?id=lnIpo8KBbP4C}}
* {{Cita libro|cognome=Warry|nome=John Gibson|titolo=Warfare in the Classical World|editore=Barnes & Noble Publishing|anno=2000|isbn=0-7607-1696-X|url=http://books.google.com/books?id=Bcr4M1tWcqYC}}
 
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