Spinus cucullatus: differenze tra le versioni

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|statocons=EN
|statocons_versione=iucn3.1
|statocons_ref=<ref name=IUCN>{{IUCN|summ=10600881822720374|autore=BirdLife International 2012}}</ref>
|immagine = [[FileImmagine:Cucullatamachocolombia.jpg|250px260px]]
|didascalia = Maschio di ''Spinus cucullata''
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominio= [[Eukaryota]]
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|tribù=[[Carduelini]]
|genere=[[Spinus (zoologia)|Spinus]]
|specie = '''S. cucullatacucullatus'''
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|biautore = ([[William Swainson|Swainson]]
|binome = Spinus cucullatacucullatus
|bidata = [[1820]])
<!-- ALTRO -->
|nomi comuni= cardinalino del Venezuela, lucarino rosso
|sinonimi= ''Carduelis cucullata''<br>''Sporagra cucullata''
}}
Il '''cardinalino del Venezuela''' ('''''Spinus cucullatacucullatus'''''), detto({{zoo|[[William anche '''lucherino rosso''',Swainson|Swainson]]|1820}})) è un piccolo [[Aves|uccello]] [[Passeriformes|passeriforme]] della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Fringillidae]].<ref name = IOC>{{IOC | titolo = Family Fringillidae | url = http://www.worldbirdnames.org/bow/finches/ | accesso = 1123 maggio 20142017}}</ref>.
 
==Etimologia==
Ha subito negli anni una feroce caccia, perché molto ricercato dagli allevatori amatoriali per poter trasmettere il [[lipocromo]] rosso ai [[canarini]].
Il [[nome scientifico]] della [[specie]], ''cucullatus'', deriva dal [[lingua latina|latino]] e significa "incappucciato", in riferimento alla testa nera dei maschi; il [[nome volgare|nome comune]] è anch'esso un riferimento alla livrea dei maschi, così come all'areale di distribuzione della specie.
 
== Descrizione ==
[[Immagine:Cucullatamacho.jpg|thumb|left|Maschio in cattività.]]
Il [[becco]] è appuntito, il maschio è distinguibile dalla femmina per il marcato colore rosso di petto, ventre, dorso e codione; il rimanente è di colore nero, tranne la parte della cloaca in cui figura qualche piuma bianca. La femmina ha rosso solo nelle zone di elezione, il rimanente è grigio.
[[Immagine:Cucullatashembras.jpg|thumb|left|Due femmine in cattività.]]
Può raggiungere i 10&nbsp;cm di lunghezza, ed il peso di circa 12 grammi.{{cn}}
===Dimensioni===
Misura 10–11&nbsp;cm di lunghezza, per circa 12 grammi di peso<ref name=hbw>{{cita web |https://www.hbw.com/species/red-siskin-spinus-cucullatus |titolo= Red Siskin (Spinus cucullatus) |sito=Handbook of the Birds of the World|lingua=en |accesso= 23 settembre 2017}}</ref>.
===Aspetto===
Si tratta di uccelletti dall'aspetto minuto ma robusto, muniti di testa arrotondata, becco conico e appuntito, ali appuntite anch'esse e coda dalla punta lievemente forcuta.
 
Il [[piumaggio]] dei maschi è inconfondibile: la testa (faccia, fronte, vertice, guance, gola) è nera, così come nere sono la coda e le ali (queste ultime con ampi specchi rossi su [[penne copritrici|copritrici]] e [[penne remiganti]]), mentre il resto del piumaggio (nuca, collo, petto, ventre, sottocoda, dorso e codione) è uniformemente di colore rosso vivido, più scuro e con sfumature nerastre su groppa e scapole e fianchi grigiastri, mentre nell'area della [[Cloaca (zoologia)|cloaca]] e sul sottocoda sono presenti isolate penne bianche. <br>
Il [[dimorfismo sessuale]] è evidentissimo, in quanto la femmina manca completamente del nero cefalico (mentre permane il nero di ali e coda, con le prime che presentano inoltre [[penne remiganti|remigati]] dalle punte biancastre) e quasi completamente del [[lipocromi|lipocromo]] rosso, presente solo nelle zone di elezione (lati del petto, codione, specchi alari), mentre il resto della livrea è grigio, più chiaro su faccia e area ventrale e più scuro dorsalmente.<br>
In ambedue i sessi il becco e le zampe sono di colore nerastro, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro.
 
Il Cardinalino del Venezuela è diffusamente allevato in regime domestico, negli allevamenti di tutto il mondo a partire dal 1950 ed ha notevolmente modificato negli anni il proprio aspetto fenotipico cromatico, grazie ad ibridazioni con le mutazioni di allevamento del Lucherino eurasiatico (Spinus spinus), del Lucherino Testanera (Spinus magellanicus) e successivo ritorno selettivo verso il Cardinalino. Oggi ritroviamo in cattività oltre il Cardinalino ancestrale, in origine prelevato in Natura, anche il Cardinalino del Venezuela di mutazione Pastello, Bruno, Pastello Bruno, Topazio, Diluito, Rubino (ad occhi rossi), sino all'ultimo tipo segnalato in ordine di tempo: il Cardinalino Pastello Ali Grigie (Chieppa F. - "Italia Ornitologica", febbraio 2019 https://www.foi.it/news-documenti-pubblicazioni/italia-ornitologica/annata-2019/febbraio-2019-sfogliabile.html).
 
== Biologia ==
[[Immagine:Carduelis cucullata.jpg|thumb|left|Esemplare maschio.]]
[[Immagine:Tuzcsiz.ogg|thumb|Canto di maschio.]]
[[Immagine:Kapuzenzeisig (Carduelis cucullata).JPG|thumb|Due maschi e una femmina (in secondo piano) in cattività.]]
Il cardinalino del Venezuela è un uccelletto vispo e molto vivace, dalle abitudini di vita essenzialmente diurne: all'infuori della stagione riproduttiva, questi uccelli si riuniscono in stormi anche consistenti (compatibilmente con l'esiguo numero di esemplari rimasti allo stato selvatico<ref name=IUCN/>), passando la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo fra i rami o l'erba alta, salvo poi fare ritorno sul far della sera verso posatoi comuni fra gli alberi, fra i quali passare la notte al riparo da eventuali predatori.
 
Durante i loro spostamenti, i vari esemplari si tengono in contatto fra loro mediante richiami molto simili a quelli del [[euodice malabarica|becco di piombo]]: il canto dei maschi, invece, è molto vario e melodioso e ricorda quello del [[canarino domestico|canarino]]<ref name=hbw/>.
===Alimentazione===
Si tratta di uccelli prevalentemente [[granivoro|granivori]], la cui dieta è basata in massima parte dei piccoli semi di [[piante erbacee]]: il cardinalino del Venezuela si nutre inoltre anche di bacche, frutti (soprattutto di [[cactus]] e [[ficus|fichi]]<ref name=hbw/>), germogli, foglioline e, sebbene piuttosto sporadicamente e soprattutto durante il periodo riproduttivo (quando il fabbisogno energetico cresce esponenzialmente) di [[insetti]] ed altri piccoli [[invertebrati]].
=== Riproduzione ===
Il periodo degli amori va da maggio ai primi di luglio, con alcune coppie che nidificano nuovamente in novembre-dicembre<ref name=hbw/>. Si tratta di uccelletti rigidamente [[monogamia|monogami]], coi maschi che competono aspramente per le femmine cantando ed arruffando le penne per mostrare i colori brillanti, e che dopo la formazione delle coppie si dimostrano molto aggressivi e territoriali nei confronti dei conspecifici: nonostante questo, alcune popolazioni sembrerebbero mostrare la tendenza a formare colonie riproduttive, con territori ben delimitati e difesi dai maschi, ma coi nidi scarsamente distanziati fra loro<ref name=hbw/>.
In cattività sono molto aggressivi, specie con uccelli della stessa specie, con cui ingaggiano battaglie, che a volte portano alla morte dei soggetti; nonostante tutto, essendosi riprodotto in gabbia da diverse generazioni, si ottengono ottimi risultati con questi individui. In natura in genere non riesce a completare quasi mai la seconda covata annuale, visto le zone impervie in cui vive.
 
[[Immagine:Cucullatastresdias.jpg|thumb|left|Nido con ''pulli'' di tre giorni in cattività.]][[Immagine:Cucullatafamiliacompleta.jpg|thumb|upright=1.4|Coppia con giovani in cattività.]]
=== Ibridazione ===
Il nido mostra la forma a coppa tipicamente osservabile fra i [[fringillidi]] e viene edificato dalla sola femmina fra i rami un albero, ben al riparo fra la vegetazione, utilizzando rametti e fibre vegetali intrecciate per definire la parte esterna e foderando l'interno con materiale soffice, come piumino e [[licheni]]. Al suo interno vengono deposte 3-5 uova di colore bianco-rosato, con rade maculature rossicce ai poli, che la femmina provvede a covare da sola (col maschio che staziona di guardia nei pressi del nido, difendendolo da eventuali intrusi ed occupandosi inoltre di reperire il cibo per sé e per la compagna) per circa due settimane, al termine delle quali schiudono ''pulli'' ciechi ed implumi. Fra gli allevatori di questi uccelli è opinione frequente che le uova fecondate tendano a schiarirsi di colore qualche giorno dopo la deposizione.<br>
Utilizzato per trasmettere il colore rosso ai canarini domestici, gli F1 maschi hanno una fecondità del 50%, mentre le femmine sono, nella quasi totalità dei casi, sterili, ed usate solo come balie.
I piccoli vengono amorevolmente imbeccati da ambedue i genitori con abbondanti semi verdi e [[insetti]] rigurgitati: in tal modo, essi sono in grado d'involarsi attorno alle tre settimane di vita. I nidiacei restano tuttavia nei pressi del nido ancora per qualche tempo, chiedendo sempre più sporadicamente l'imbeccata ai genitori, per poi allontanarsi definitivamente e disperdersi attorno a un mese e mezzo circa dalla schiusa.
 
== Distribuzione e habitat ==
[[Immagine:Cucullatamachoguyana.jpg|thumb|left|Maschio in [[Guyana]].]]
Nativo delle zone montagnose della parte settentrionale dell'[[America Meridionale]] ([[Colombia]], [[Guyana]] e [[Venezuela]]).<ref name=IUCN/>
[[Immagine:Carduelis cucullata IMG 5012 Rødsisik.jpg|thumb|Maschio in voliera.]]
Il cardinalino del Venezuela, come intuibile dal [[nome volgare|nome comune]], è diffuso con areale molto frammentato lungo la costa settentrionale del [[Venezuela]] ad est del [[Lago di Maracaibo]]: a dispetto del nome comune, tuttavia, lo si può osservare anche in [[Colombia]] nord-orientale ([[dipartimento di Norte de Santander]]) ed in [[Guyana]] sud-occidentale<ref>{{cita pubblicazione |autore= Robbins, M. B.; Braun, M. J. & Finch, D. W. |anno= 2004 |titolo= Avifauna of the Guyana southern Rupununi, with comparisons of other savannas of northern South America |rivista= Orn. Neotrop. |volume= 15 |numero= 2 |pagina= 173–200}}</ref>. La specie è stata inoltre [[specie introdotta|introdotta]] a [[Porto Rico]], dove si è [[specie naturalizzata|naturalizzata]], mentre la popolazione introdotta a [[Trinidad (isola)|Trinidad]] si crede [[estinzione|estinta]], mancando avvistamenti fin dagli [[anni 1960|anni '60]].
 
L'''[[habitat]]'' del cardinalino del Venezuela è rappresentato dalle aree boschive decidue o miste di pianura o pedemontane con presenza di radure erbose più o meno estese, oltre che dal limitare delle foreste sempreverdi e dalle aree cespugliose e di [[savana]] con presenza di alberi sparsi. Questi uccelli si dimostrano molto motili all'infuori della stagione degli amori, percorrendo anche fino a 50&nbsp;km al giorno<ref name=hbw/>.
 
== Conservazione ==
[[Immagine:Rotintensiv.JPG|thumb|[[canarino domestico|canarino]] rosso: il prelievo di cardinalini da ibridare coi canarini è stato uno dei fattori principali della loro rarefazione in natura.]]
La [[Unione Internazionale per la Conservazione della Natura]] lo classifica come specie a rischio di [[estinzione]] (''Endangered'').<ref name=IUCN/>
In passato molto comune lungo tutto l'areale di diffusione, durante il [[XX secolo]] il cardinalino del Venezuela è stato prelevato in grande quantità dal proprio ''habitat'' per utilizzarlo come animale da gabbia e soprattutto per [[ibrido|ibridarlo]] col [[canarino domestico]] al fine di trasmettere il colore rosso: gli ibridi maschi di cardinalino x canarina sono infatti fertili nel 50% dei casi se accoppiati con le madri, mentre le femmine sono, nella quasi totalità dei casi, sterili.<br>
Se da un lato il prelievo per la cattività ha portato la specie sull'orlo della scomparsa, il suo allevamento in gabbia l'ha preservata dall'estinzione totale a causa dell'alterazione dell'''habitat'': tutti gli esemplari di cardinalino del Venezuela attualmente in commercio, infatti, sono nati in cattività (essendo il commercio di esemplari selvatici vietato), e spesso a partire da esemplari domestici si effettuano tentativi di reintroduzione in natura.
 
Attualmente si stimano in natura fra i 600 ed i 6000 esemplari di cardinalino, cui se ne sommano alcune migliaia scoperte nel [[2003]] in [[Guyana]]<ref name=hbw/>: la [[IUCN]] pertanto classifica questi animali come "[[specie a rischio]] di [[estinzione]]" (''Endangered'')<ref name=IUCN/>.
 
La specie è inserita nella Appendice I della ''Convention on International Trade of Endangered Species'' ([[Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione|CITES]]).<ref>{{cita web |titolo=CITES - Appendices I, II and III |opera=Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora |editore=International Environment House |anno=2011 |url=http://www.cites.org/eng/app/E-Apr27.pdf |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/69ea12z5p?url=http://www.cites.org/eng/app/E-Apr27.pdf |dataarchivio=4 agosto 2012 }}</ref>.
 
== Note ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Carduelis cucullata|wikispecies=Carduelis cucullata}}
 
== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|uccelli}}
 
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[[Categoria:Fauna sudamericana]]
[[Categoria:Specie animali in pericolo di estinzione]]
[[Categoria:Taxa classificati da William Swainson]]