Busto Garolfo: differenze tra le versioni

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chiese
 
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{{F|centri abitati della Lombardia|giugno 2009}}
h
{{organizzare|Non segue [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato]], nell'impaginazione e nei contenuti.|geografia|dicembre 2014}}
{{F|Lombardia|giugno 2009}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Busto Garolfo
|Panorama = Busto Garolfo - Palazzo Molteni.jpg
|Didascalia = Palazzo Molteni
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stemma=<!--Stemma non autorizzato dal comune-->
|Stato = ITA
|Voce stemma=
|Grado amministrativo = 3
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 12 =Lombardia Milano
|Amministratore locale = Giovanni Rigiroli
|Divisione amm grado 2=Milano
|Partito = [[lista civica]] Busto Garolfo paese amico
|Amministratore locale=Angelo Pirazzini<!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Data elezione = 10-6-2024
|Partito=[[Popolo della libertà]]
|Data istituzione =
|Data elezione=08/06/2009 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|Altitudine =
|Data istituzione=
|Sottodivisioni = Olcella
|Latitudine gradi=45
|Divisioni confinanti = [[Arconate]], [[Canegrate]], [[Casorezzo]], [[Dairago]], [[Inveruno]], [[Parabiago]], [[San Giorgio su Legnano]], [[Villa Cortese]]
|Latitudine minuti=32
|Zona sismica = 4
|Latitudine secondi=52
|Gradi giorno = 2470
|Latitudine NS=N
|Nome abitanti = bustesi<ref>{{cita web|url=https://www.comuni-italiani.it/015/041/|titolo=Comune di Busto Garolfo|accesso=10 ottobre 2024}}</ref>
|Longitudine gradi=8
|Patrono = [[Beata Vergine del Rosario]], [[Vera Croce|Santa Croce]] (prima domenica di maggio) e [[Santa Margherita di Antiochia]] (prima domenica di luglio)
|Longitudine minuti=53
|Festivo = primo lunedì di ottobre Beata Vergine del Rosario
|Longitudine secondi=12
|PIL =
|Longitudine EW=E
|PIL procapite =
|Altitudine=180
|Mappa = Map of comune of Busto Garolfo (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|Superficie=18.33
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Busto Garolfo nella città metropolitana di Milano
|Note superficie=
|Abitanti=13556
|Note abitanti=[http://www.demo.istat.it/bilmens2012gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2012.
|Aggiornamento abitanti=30-11-2012
|Sottodivisioni=Olcella
|Divisioni confinanti=[[Arconate]], [[Canegrate]], [[Casorezzo]], [[Dairago]], [[Inveruno]], [[Parabiago]], [[San Giorgio su Legnano]], [[Villa Cortese]]
|Codice postale=20020
|Prefisso=[[0331]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=015041
|Codice catastale=B301
|Targa=MI
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=bustesi
|Patrono=[[Beata Vergine del Rosario]] e [[santa Croce]]
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Busto Garolfo (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Busto Garolfo nella provincia di Milano
|Sito=http://www.comune.bustogarolfo.mi.it/
}}
'''Busto Garolfo'''<ref>{{Dipi|Busto Garolfo}}</ref> (''Büst Picul'' in [[dialetto legnanese|dialetto locale]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Milano]] in [[Lombardia]].
 
==Geografia fisica==
{{Citazione|Quij mostôs - nett e s'cett e salaa...<br>De Bust piccol, Buscaa, Parabiagh,...<br> E olter milla milion - de vin bon...|Poesia di [[Carlo Porta]], Brindes de Meneghin a l'ostaria, [[1810]]}}
Pur trovandosi in una zona altamente urbanizzata, il paese mantiene intatte tracce importanti della sua storia agricola e naturale. Attraversato dal [[Canale Villoresi]] che ne ha profondamente mutato la geografia naturale, Busto Garolfo è caratterizzato infatti dalla presenza di una forte componente boschiva e campestre.
'''Busto Garolfo''' è un comune di 13.556 abitanti della [[provincia di Milano]], in Lombardia.
 
Le aree boschive a sud e a est del territorio comunale, sono parte del [[Parco del Roccolo]]. Istituito nel 1991 tra i Comuni di [[Parabiago]], Busto Garolfo, [[Casorezzo]], [[Arluno]], [[Canegrate]] e [[Nerviano]] (dal 1997), riconosciuto tale nel 1994 dalla [[Lombardia|Regione Lombardia]], si estende per {{M|15950000|u=m²}}, ed è atto alla difesa di fauna, flora e attività agricole locali. Viene caratterizzato dalla presenza di specie arboree autoctone ([[quercia]], [[ciliegio]], [[pino silvestre]]) ed altre specie introdotte dall'uomo ([[robinia]], [[quercia rossa]], ciliegio tardivo).
Nel dialetto locale, appartenente al [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]], è chiamato ''Büst Picul'' (''Busto Piccola''), per distinguerlo da ''Büsti Gràndi'' (letteralmente ''Busto Grande'', che indica la città di [[Busto Arsizio]]), e da ''Büst Cava'' (attualmente [[Buscate]]/''Büscàa'').
 
==Origini del nome==
Nel dialetto locale, appartenente al [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]], è chiamata ''Büst Picul'' (''Busto Piccola''), per distinguerla da ''Büsti Grandi'' (letteralmente ''Busto Grande'', che indica la città di [[Busto Arsizio]]) e da ''Büst Cava'' ([[Buscate]]/''Büscáa'').
 
==Storia==
La più antica notizia storica circa Busto Garolfo risale a un documento del giugno [[992]] con il quale Domenico, l'arciprete di [[Dairago]], donò ai canonici di Sant'Ambrogio a [[Milano]] un lotto di vigna ubicato ''in vico ed fundo qui dicitur Bustus Garulfi''. Alla fine del XIII secolo a Busto Garolfo sorgevano, oltre all'antica chiesa di S. Salvatore, 3tre altari in onore di [[Sansan Bartolomeo]], [[Santsant'Innocenzo]] e [[SantaMargherita di Antiochia|santa Margherita]] che la nobile [[Della Croce|famiglia Della Croce]], proprietaria dal [[1317]] di terreni nel circondario del paese, aveva fatto erigere. Nel [[1464]] Stefano Della Croce nel suo testamento ordinava ai suoi eredi di erigere una cappella in onore della Vergine nella chiesa di S. Salvatore. I frati [[Umiliati]], che già dal [[1298]] possedevano una casa nel territorio di [[Busto Arsizio]], fecero costruire l'abbazia di S. Maria Elisabetta, che diventò poi la chiesa parrocchiale.<ref>{{Cita libro|titolo=Del Tredici, F. Comunità, nobili e gentiluomini nel contado di Milano del Quattrocento. Vol. 25. Unicopli, 2013.}}</ref>

Durante il Basso Medioevo, Busto Garolfo divenne feudo prima della famiglia [[Maggi (famiglia)|famiglia Maggi]], degli '''[[Arconati (famiglia)|Arconati]]''' e poi dei Losetti. Infine nel [[1664]] Giambattista Losetti vendette il paese per 4.760 lire milanesi a Giuseppe Arconati, al quale il [[Re di Spagna]] conferì il titolo di '''Marchese di Busto Garolfo'''. Dopo più di un secolo di dominazione austriaca, il paese partecipò attivamente agli avvenimenti che portarono all'[[unità d'Italia]], e durante le guerre d'indipendenza fu teatro di grandi spostamenti di truppe italiane ed austriache, soprattutto in occasione della [[Battagliabattaglia di Magenta]]. Il decreto regio del 1º gennaio [[1870]] aggregava a Busto Garolfo le frazioni di [[Villa Cortese]] e(che disi Olcella,distaccherà dandopoi aldal comuneComune lanel suasecondo {{chiarire|attualedopoguerra) configurazionee territoriale}}<!--di Villa Cortese è ora comune a sé stante, come viene affermato in un paragrafo sotto.-->Olcella. Busto Garolfo ha partecipato attivamente anche alla prima ed alla seconda guerra mondiale pagando un pesante contributo in vite umane.
 
=== Simboli ===
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 6 febbraio 1943.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/72847d8c-d7b6-4664-af4e-7642b431f540/374-busto-garolfo|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Busto Garolfo|accesso=13 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
{{citazione|Troncato di rosso e d'argento, alla lettera maiuscola B [[dell'uno all'altro]]. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Deriva dallo stemma dell'antica famiglia lombarda dei da Busti, di probabile origine bustese, presente nello [[Stemmario Trivulziano]].<ref>''Troncato di rosso e d'argento, a due lettere "B" maiuscole [[dell'uno nell'altro]].''. Cfr {{cita libro|autore= Gian Antonio da Tradate |titolo= Stemmario Trivulziano |pagina= 80 |url= https://archive.org/details/stemmario_trivulziano/page/n97/mode/1up }}</ref>
Il gonfalone, concesso con DPR del 25 giugno 1992<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?283|titolo=Busto Garolfo|accesso=2023-09-12|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>, è un drappo troncato di bianco e di rosso.
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Architetture religiose===
[[File:Busto Garolfo - Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita.jpg|thumb|upright|Chiesa Prepositurale dei Santi Salvatore e Margherita|alt=|sinistra]]
[[File:Busto Garolfo - Chiesa di S. Remigio.jpg|thumb|upright|alt=|sinistra|Chiesa di San Remigio]]
 
====Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita====
{{Vedi anche|Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita}}
La chiesa avente il titolo di prepositurale, dedicata ai Santi Salvatore e Margherita, venne costruita nel Cinquecento sui resti di una chiesa medioevale risalente al XIII secolo. La facciata originaria venne progettata nel primo Seicento da [[Francesco Maria Richini]]. La struttura cinquecentesca subì interventi nel corso del Seicento e del Settecento, mentre nell'Ottocento pesanti interventi di risanamento igienico porteranno alla distruzione di alcuni affreschi dei [[Fiammenghini]]. Infine, negli anni tra le due Guerre mondiali, la struttura subirà importanti ampliamenti nella parte presbiterale e alla facciata.
 
All'interno della struttura sono conservate alcune tele attribuite a [[Giovanni Battista Crespi]] detto il Cerano (teleri nell'abside e pala di sant'Isidoro) ed un coro ligneo la cui parte centrale venne realizzata da [[Carlo Garavaglia]] nel [[1642]]. Altra pala d'altare raffigurante san Barnaba che protegge dal fulmine è opera tardo ottocentesca di [[Carlo Naymiller]]. La facciata, di gusto moderno, risale invece al [[1961]] ed è stata oggetto di aspre critiche. Negli ultimi anni la chiesa è stata ristrutturata all'interno, riportando gli affreschi ai loro colori naturali.
==Chiese esistenti==
===Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita===
[[File:Busto_Garolfo_-_Chiesa_dei_Santi_Salvatore_e_Margherita.jpg|thumb|left|upright| Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita]]
La chiesa parrocchiale avente il titolo di prepositurale, dedicata ai Santi Salvatore e Margherita, venne costruita nel Cinquecento sui resti di una chiesa medioevale risalente al XIII secolo. La facciata originaria venne progettata nel primo Seicento da [[Francesco Maria Richini]]. La struttura cinquecentesca subì interventi nel corso del Seicento e del Settecento, mentre nell'Ottocento pesanti interventi di risanamento igienico porteranno alla distruzione di alcuni affreschi dei [[Fiammenghini]]. Infine, negli anni tra le due Guerre mondiali, la struttura subirà importanti ampliamenti nella parte presbiterale e alla facciata. All'interno della struttura sono conservate alcune tele attribuite a [[Giovanni Battista Crespi]] detto il Cerano (teleri nell'abside e pala di sant'Isidoro) ed un coro ligneo la cui parte centrale venne realizzata da [[Carlo Garavaglia]] nel [[1642]]. Altra pala d'altare raffigurante san Barnaba che protegge dal fulmine è opera tardo ottocentesca di [[Carlo Naymiller]]. La facciata, di gusto moderno, risale invece al [[1961]] ed è stata oggetto di aspre critiche. Negli ultimi anni la chiesa è stata ristrutturata all'interno, riportando gli affreschi ai loro colori naturali.
 
Nell'estate del [[2008]] è stato installato un sistema di teleriscaldamento sul pavimento delle chiesa, per distribuire uniformemente il calore.
 
Il campanile alto trentasette metri, possedeva in origine un concerto di 6 campane fuso nel 1889 dalla ditta Pasquale Mazzola in Valduggia, portato poi al numero odierno di 9 con l’aggiunta di 3 campane di dimensione minore nel 1960 con l’avvento dell’elettrificazione del complesso campanario
===Chiesa di San Remigio===
[[File:Busto_Garolfo_-_Chiesa_di_S._Remigio.jpg|thumb|upright|]]
Esisteva, nel secolo XIII anche un ospedale detto dei poveri di S. Remigio, affidato a dei frati; verso la metà del XV secolo esso decadde, tanto che su richiesta dei nobili e degli abitanti di Busto Garolfo, [[papa Callisto III]] lo soppresse. Di questo antico complesso rimane la bella Chiesa di S. Remigio, restaurata negli anni Venti e successivamente negli anni Settanta del secolo scorso, e tuttora aperta al culto.
 
====Chiesa delladi MadonnaSan delle NeviRemigio====
Esisteva, nel secolo XIII anche un ospedale detto dei poveri di S. Remigio, affidato a dei frati; verso la metà del XV secolo esso decadde, tanto che su richiesta dei nobili e degli abitanti di Busto Garolfo, [[papa Callisto III]] lo soppresse. Di questo antico complesso rimane la bella Chiesa di [[Remigio di Reims|S. Remigio]], restaurata negli anni Venti e successivamente negli anni Settanta del secolo scorso, e tuttora aperta al culto. Il campanile possiede 6 campane a corda in La3 (Mi4 è originale del [[1572]]) l’ordine dei frati si chiamava degli umiliati sulla facciata della chiesa si può notare una svastica che era il loro simbolo il terreno circostante era adibito a lazzaretto.
Questa chiesa, è stara costruita, per elogiare l espolosione della vergine madonna, narrata nella bibbia. Localmente conosciuta come Madonnina, è un edificio religioso aperto al culto cristiano cattolico, di origine seicentesca.
L'edificio originario era posto lungo l'attuale via Vincenzo Monti, con la facciata rivolta verso il centro abitato. Demolito nel 1934 per ampliare la strada, venne ricostruito nello stesso anno col contributo di Alpini, qualche decina di metri oltre l'originaria collocazione, con un orientamento ruotato e con fattezze simili alla precedente struttura. Al suo interno due lapidi sepolcrali della marchesa Maria Ponga Arconati (una proveniente dall'originario edificio, l'altra collocata a ricordo della riesumazione e ricollocazione dei reti mortali). Di particolare pregio (anche se in abbandono) l'originario affresco dell'altare maggiore rappresentante una Madonna con ai piedi Gesù Bambino tra i santi Rocco e Giuliana che, secondo una lunga tradizione, è attribuito a [[Bernardino Luini]] o alla sua scuola.
All'esterno altre due lapidi sepolcrali provenienti dall'originario edificio demolito e l'adiacente Monumento agli Alpini.
 
====Chiesa della Madonna della Neve====
==Chiese scomparse==
Localmente conosciuta come Madonnina, è un edificio religioso aperto al culto cristiano cattolico, di origine seicentesca. L'edificio originario era posto lungo l'attuale via Vincenzo Monti, con la facciata rivolta verso il centro abitato. Demolito nel [[1934]] per ampliare la strada, venne ricostruito nello stesso anno col contributo degli Alpini, qualche decina di metri oltre l'originaria collocazione, con un orientamento ruotato e con fattezze simili alla precedente struttura. La Chiesa è stata poi oggetto di una nuova ristrutturazione terminata nel [[2013]], sempre finanziata dal Gruppo Alpini locale.
===Chiesa di San Carlo===
 
Al suo interno due lapidi sepolcrali della marchesa Maria Ponga Arconati (una proveniente dall'originario edificio, l'altra collocata a ricordo della riesumazione e ricollocazione dei resti mortali). Di particolare pregio l'originario affresco dell'altare maggiore rappresentante una Madonna con ai piedi Gesù Bambino tra i santi Rocco e Giuliana che, secondo una lunga tradizione, è attribuito a [[Bernardino Luini]] o alla sua scuola. All'esterno altre due lapidi sepolcrali provenienti dall'originario edificio demolito e l'adiacente Monumento agli Alpini.
Edificio di culto cristiano cattolico di origine seicentesca, dedicato a san Carlo Borromeo, e demolito negli anni '50 del Novecento. Sorgeva a fianco della Prepositurale del Salvatore e santa Margherita d'Antiochia di Pisidia, sopra una cripta con funzioni sepolcrali a cui si accedeva dall'attigua Prepositurale.
 
===Architetture civili===
===Chiesa di Santa Maria Maddalena (o della Misericordia)===
[[File:Busto Grarolfo - Palazzo Fossati.jpg|miniatura|Palazzo Fossati]]
===Chiesa prepositurale di Santa Maria Elisabetta===
Chiesa di culto cristiano cattolico originariamente annessa all'omonimo monastero dell'Ordine degli Umiliati. Alla soppressione dell'Ordine sopravvisse come luogo di culto per alcuni decenni, per poi essere trasformata in abitazione.
 
===Chiesa=Casa diDonadoni San(già CarloDella alCroce, Lazzarettopoi Majno)====
 
====Casa da Massaro (detta del Gileca)====
Piccola cappella di culto cristiano cattolico, dedicata a san Carlo Borromeo, sorta sul luogo adibito a Lazzaretto. La sua definitiva scomparsa è da collegare alla costruzione del Cimitero avvenuta tra la fine Settecento e i primi anni dell'Ottocento, avvenuta sulla stessa area.
Poderoso edificio rurale quattrocentesco (in stato di abbandono) costruito con ciottoli disposti a lisca di pesce e modanature in cotto.
 
====Palazzo Fossati====
==Edifici civili degni di nota==
===Casa Donadoni (già Della Croce, poi Majno)===
===Casa da Massaro (detta del Gileca)===
Poderoso edificio rurale quattrocentesco (purtroppo in abbandono) costruito con ciottoli disposti a lisca di pesce e modanature in cotto.
 
====Palazzo FossatiComunale (già Bellani Molteni)====
===Palazzo Comunale (già Bellani Molteni)===
 
====Villa Arconati====
===Villa Battaglia (già Castelbarco Visconti)===
===Villa Comunale (già Brentano, poi Litta Modignani, poi Sala, poi Rondanini)===
La Villa oggi sede di alcuni Uffici comunali si identifica in un complesso di edifici settecenteschi con un parco oggi aperto al pubblico. La villa appartenne dapprima ai Brentano, per poi passare ai Litta Modignani e poi ai Rondanini.
L'accesso principale è posto lungo la via Magenta, dove un portone, introdotto da una breve rientranza rispetto al rettifilo della via pubblica, è affiancato da rustici (oggi in parte crollati e non salvaguardati). Dal portone si accede al cortile sul cui fondo è la facciata della villa.
Annessi alla villa sono alcuni rustici, tra cui la cosiddetta Filanda, oggi adibita a sede di pubblici Uffici.
Durante l'ultima parte della Seconda Guerra Mondiale, quando i proprietari erano i Sala, risiedette in incognito il generale Lombar del CLN.
 
====Villa LuccaPinciroli====
 
===Villa Villoresi (già Rescalli, poi Beretta)===
====Villa Battaglia (già Castelbarco Visconti)====
 
====Villa Comunale (già Brentano, poi Litta Modignani, poi Sala, poi Rondanini)====
La Villa oggi sede di alcuni Uffici comunali si identifica in un complesso di edifici settecenteschi con un parco oggi aperto al pubblico. La villa appartenne dapprima ai Brentano, per poi passare ai Litta Modignani e poi ai Rondanini. L'accesso principale è posto lungo la via Magenta, dove un portone, introdotto da una breve rientranza rispetto al rettifilo della via pubblica, è affiancato da rustici (oggi in parte crollati e non salvaguardati). Dal portone si accede al cortile sul cui fondo è la facciata della villa. Annessi alla villa sono alcuni rustici, tra cui la cosiddetta Filanda, oggi adibita a sede di pubblici Uffici. Durante l'ultima parte della Seconda Guerra Mondiale, quando i proprietari erano i Sala, risiedette in incognito il generale Lombar del CLN.
 
====Villa Lucca====
 
====Villa Villoresi (già Rescalli, poi Beretta)====
Situata in centro al paese, presso Piazza Lombardia, la villa ha origini seicentesche e presenta uno schema ad "U", introdotto un tempo da un suggestivo viale alberato oggi quasi scomparso.
Il complesso della villa è costituito dal corpo di fabbrica destinato all'abitazione nobile (che si articola con uno schema ad "U" attorno al cortile principale), da corpi di fabbrica rustici addossati alle ali della villa (originariamente ospitanti le abitazioni di servizio ed i luoghi di lavoro, tra cui il locale con un grande torchio ligneo del Settecento), il cannocchiale prospettico d'ingresso (che collega la piazza col portale monumentale che introduce al cortile principale) e l'ampio parco all'inglese con adiacente serra. Secondo recenti studi l'impianto dell'edificio, probabilmente voluto dalla famiglia Rescalli (conti di San Vittore) è da attribuire all'architetto Valmagini, che ripropone soluzioni tipiche della villa piacentina.
 
==Chiese scomparse==
==Geografia==
===Chiesa di San Carlo===
Il Comune di Busto Garolfo ha una sola frazione, ''Olcella'' situata tra [[Arconate]] e [[Dairago]], ma in passato comprendeva anche ''[[Villa Cortese]]''; probabilmente a causa del distaccamento di quest'ultima, i bustesi coniarono il modo di dire "''Vila Curtès, brüt paes, mile abitanti, tul 'gnuràanti''" ("Villa Cortese, brutto paese, mille abitanti, tutti ignoranti"), che i villacortesiani in risposta modificarono in "''Vila Curtès, bel paes, mile abitanti, tul insegnanti''" ("Villa Cortese, bel paese, mille abitanti, tutti insegnanti").
Edificio di culto cristiano cattolico di origine seicentesca, dedicato a san Carlo Borromeo, e demolito negli anni '50 del Novecento. Sorgeva a fianco della Prepositurale del Salvatore e santa Margherita d'Antiochia di Pisidia, sopra una cripta con funzioni sepolcrali a cui si accedeva dall'attigua Prepositurale.
 
===Chiesa di Santa Maria Maddalena (o della Misericordia)===
==Natura==
Le aree boschive a sud e a ovest del territorio comunale, sono parte del '''[[Parco del Roccolo|Parco Agricolo Sovracomunale del Roccolo]]'''. Istituito nel 1991 tra i Comuni di [[Parabiago]], Busto Garolfo, [[Casorezzo]], [[Arluno]], [[Canegrate]] e [[Nerviano]] (dal 1997), riconosciuto tale nel 1994 dalla [[Lombardia|Regione Lombardia]], si estende per circa 15.000.000&nbsp;m², ed è atto alla difesa di fauna, flora e attività agricole locali. Viene caratterizzato dalla presenza di specie arboree autoctone ([[quercia]], [[ciliegio]], [[pino silvestre]]) ed altre specie introdotte dall'uomo ([[robinia]], [[castagno]], quercia rossa, prunus serotina). Attualmente è in progetto una sua estensione fino all'''[[WWF Italia|Oasi WWF]]'''' del [[Oasi del bosco di Vanzago|bosco di Vanzago]]''.
 
===Chiesa prepositurale di Santa Maria Elisabetta===
==Associazioni musicali==
Chiesa di culto cristiano cattolico originariamente annessa all'omonimo monastero dell'Ordine degli Umiliati. Alla soppressione dell'Ordine sopravvisse come luogo di culto per alcuni decenni, per poi essere trasformata in abitazione.
Tra le associazioni più attive a Busto Garolfo, vi è il [[Corpo Musicale S.Cecilia]], che vanta numerose attività, tra concerti e manifestazioni, durante l'anno. Determinare con esattezza la data a cui far risalire l’inizio di una attività musicale a Busto Garolfo non è mai stato possibile. Documenti ufficiali non ne esistono e quella documentazione esistente non specifica quanto di utile al ricercatore storico. Testimonianze verbali di componenti anziani del Corpo Musicale citano memorie dei loro avi con tanto di qualifica e strumento in dotazione nonché l’anno approssimativo della appartenenza a quel nutrito gruppo di suonatori che un tempo era detto “fanfara”. Nel 1848 ad opera del Curato di allora che convocò una breve assemblea di musicanti veterani si decise di dotare il Gruppo di una propria bandiera e così la data di nascita certa diventò senza equivoci quell’anno. La Lombardia era una provincia del Lombardo-Veneto Asburgico, Carlo Alberto concedeva lo Statuto Albertino e nel suo piccolo, Busto Garolfo dotava la propria banda di una bandiera fra l’ammirazione e l’entusiasmo di tutta la cittadinanza. Alla morte dello straordinario Giuseppe Verdi anche a Busto Garolfo si pensò subito di onorarlo ed il Corpo Musicale assunse la denominazione nuova di Corpo Musicale “Giuseppe Verdi” ed il tutto fu ricamato in oro sui nastri blu della bandiera. Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III in occasione della sua visita alla città di Gallarate nel periodo immediatamente successivo alla “grande guerra” scorse la vecchia bandiera seminascosta fra tutte quelle presenti, avvicinatosi pronunciò due parole d’elogio e la baciò fra l’orgoglio del vecchio portabandiera al limite dello svenimento e lo stupore di tutti i presenti. Le vicissitudini politiche del secondo dopo guerra furono tali che riuscirono a scombussolare anche la musica. Sorse un secondo Corpo Musicale ed il paese era allietato dalla musica di due ottime bande che la velata concorrenza spingeva alla eccellente preparazione. Nel 1950 si dettero convegno i seniori di entrambe le organizzazioni per accordarsi sulla loro riunione e venne concordata una fusione con concessioni dignitose per tutti. Così avvenne il 1º gennaio 1951 per l’augurio musicale di capodanno, entrambe le bande uscite dalle loro sedi si trovarono e si fusero in una sola che assunse la denominazione attuale di Corpo Musicale “Santa Cecilia”. La bandiera porta sul nastro blu la data del 1951 quale anno reale di nascita ma le radici sono di almeno un secolo precedente. Dalla fine degli anni sessanta la presidenza del Corpo Musicale è stata onorata dal Sig. Battista Bellini, succeduto poi dal Sig. Fiorenzo Merlotti. La direzione dell’orchestra è stata affidata a diversi maestri di spicco, tra cui il M° [[Giacomo Mologni]], il M° [[Angelo Pinciroli]] e l'attuale M° [[Fulvio Clementi]]. Il Corpo partecipa e ha partecipato a diverse manifestazioni importanti, a volte fuori dalla propria città, come in occasione del [[Giubileo degli Artisti]] a Roma (dicembre 2000), e dell’I [[nternationales Blasmusiker Festival]] di [[Wolfsberg (Austria)|Wolfsberg]] in Austria (giugno 2003 e maggio 2009). Nel giugno 2005 si è tenuta la prima edizione del “Banda in Festa”, una “tre sere” di musica e spettacolo che, visto il successo ottenuto, è stata ripetuta anche nel luglio 2012.
 
===Chiesa di San Carlo al Lazzaretto===
Oggi il “gruppo” ha acquistato una buona preparazione tecnica e notevolmente aumentato il numero dei componenti, tanto da arrivare a gemellarsi con una banda tedesca della [[Baviera-Monaco|Baviera]],''' '''la''' [[Musikverein "Harmonie" Oberbeuren]]'''. Questo gemellaggio, iniziato nell'ottobre 2012 con la visita del Corpo S.Cecilia a [[Oberbeuren]] (frazione di [[Kaufbeuren]]), sta crescendo sempre di più. Nell'ottobre 2013 la banda di Oberbeuren è venuta a Busto Garolfo per una tre giorni di musica internazionale, ottenendo un incredibile successo.
Piccola cappella di culto cristiano cattolico, dedicata a san Carlo Borromeo, sorta sul luogo adibito a Lazzaretto. La sua definitiva scomparsa è da collegare alla costruzione del Cimitero avvenuta tra la fine Settecento e i primi anni dell'Ottocento, avvenuta sulla stessa area.
 
==Società==
Oltre che con la banda di Oberbeuren, il C.M. S.Cecilia ha fatto scambi musicali anche con bande come quelle di [[Sona]] e [[Scalea]].
===Evoluzione demografica===
*1200 nel [[1751]]
*1383 nel [[1771]]
*1347 nel [[1805]]
*2237 con le annesse [[Arconate]] and [[Furato]] nel [[1811]]
*2393 nel [[1853]]
*2615 nel [[1859]]
{{Demografia/Busto Garolfo}}
 
===Etnie e minoranze straniere<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/|titolo=Istat.it}}</ref>===
Il 27 febbraio 2014, l'assemblea generale dei musicanti del C.M. ha eletto il suo primo vice maestro donna: Michela Pisoni (classe 1992).
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente era di {{formatnum:1045}} persone e rappresentano il 7,5% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
<gallery>
*[[Albania]] 182 (17,42%)
</gallery>
*[[Marocco]] 139 (13,30%)
*[[Romania]] 96 (9,19%)
In percentuale minore, erano presenti cittadini stranieri provenienti da: [[Pakistan]] (7,6%), [[Ucraina]] (6,7%), [[Cina|Repubblica Popolare Cinese]] (5,8%), [[Tunisia]] (4,8%), [[Bulgaria]] (3,6%).
 
==IstruzioneCultura==
La città di Busto Garolfo viene citata nel film [[Tre uomini e una gamba]] del 1997 e nello spettacolo teatrale ''[[Tel chi el telùn]]'' del 1999 del trio [[Aldo, Giovanni e Giacomo]]. In quest'ultimo i tre comici, in una parodia di ''[[Scuola di polizia (serie di film)|Scuola di polizia]]'', interpretano i ''Busto Garolfo Cops''.
A Busto Garolfo le scuole vanno dalla [[Scuola materna]] alla [[Scuola media]], non sono presenti istituti di istruzione superiore.
Di scuole elementari in Busto Garolfo ne sono presenti due, la "Giulio Tarra" e la "Don Mario Mentasti", invece come istruzione per l'istruzione media vi è la "Antonietta. e Giovanni Caccia"; queste scuole sono frequentate mediamente da 2000 giovani al giorno.
 
Busto Garolfo è altresì la città natale dello scrittore [[Valter Binaghi]], che ha ambientato gran parte dei propri romanzi proprio nella zona dell'Altomilanese.
==Economia==
Ubicato nella pianura padana a ovest di [[Milano]], nei pressi del [[Ticino (fiume)|Ticino]], il territorio di Busto Garolfo era un tempo coltivato a viti; attualmente invece le colture più diffuse sono i cereali. Notevole è lo sviluppo delle attività artigianali e anche l'industria ha conosciuto una notevole espansione nel dopoguerra, con la [[Rimoldi]] che produceva macchine da cucire, l'impresa chimica Caccia e la tessitura Pessina & Sala (risalente ai primi del Novecento). Nella aree di queste ultime due aziende oggi sorgono villette a schiera e diversi appartamenti, pur rimanendo tracce del passato manifatturiero, testimoniate da un'antica ciminiera.
 
Tra le associazioni più attive a Busto Garolfo, vi è il ''Corpo Musicale S.Cecilia'', che vanta numerose attività, tra concerti e manifestazioni, durante l'anno.<ref>{{Cita web|url=http://www.bandabustogarolfo.it/|titolo=CMP S. Cecilia di Busto Garolfo|sito=CMP S. Cecilia di Busto Garolfo|lingua=it-IT|accesso=2022-01-30}}</ref>
Ad oggi il paese può contare su una moltitudine di attività che spaziano dalle ferramenta alle agenzie turistiche, dalle cartolerie alle fattorie.
 
===Istruzione===
==Trasporti pubblici==
A Busto Garolfo le scuole vanno dalla [[Scuola materna]] alla [[Scuola media]], non sono presenti istituti di istruzione superiore.
 
Di scuole elementari in Busto Garolfo ne sono presenti due, la "Giulio Tarra" e la "Don Mario Mentasti", invece come istruzione per l'istruzione media vi è la "Antonietta. e Giovanni Caccia"; queste scuole sono frequentate mediamente da 2000 giovani al giorno. A Olcella vi sono invece la scuola elementare statale " Ferrazzi-Cova" e una scuola materna statale.
Attualmente il comune di Busto garolfo è collegato con i comuni del magentino, castanese e legnanese e con il capoluogo milanese tramite numerose autolinee di trasporto su gomma assegnate in appalto a [[MOVIBUS]] le quali erano precedentemente gestite da [[ATINOM]] e sono:
 
===Eventi===
* Linea '''z625''' Busto Arsizio - Dairago - Busto Garolfo;
*Primo fine settimana di marzo e lunedì successivo: Fiera primaverile - festa storica nata come fiera del bestiame, è oggi caratterizzata da un generico mercato.
* Linea '''z627''' Castano Primo [[Ferrovienord]] - Cuggiono - Busto Garolfo - Legnano;
*Ultimi dieci giorni di agosto: Festa popolare a Olcella, con fuochi d'artificio (solitamente vengono fatti il primo lunedì di Settembre), giunta alla trentaseiesima edizione nel 2016.
* Linea '''z642''' Legnano - Villa Cortese - Busto Garolfo - Arluno - Magenta;
*Ultimo fine settimana di settembre: Festa dell'uva a cura della Pro Loco.
* Linea '''z644''' Arconate - Busto Garolfo - Parabiago;
*Prima domenica di ottobre: Festa patronale della Madonna del Rosario.
* Linea '''z647''' Cornaredo - Arluno - Busto Garolfo - Castano Primo (ex corse scolastiche z649);
*Secondo lunedì dopo l'11 novembre ([[Martino di Tours|San Martino]]): Festa autunnale.
*Prima domenica dell'Avvento Ambrosiano: Festa patronale di Santa Geltrude a Olcella - antica quanto la festa primaverile.
 
==Geografia antropica==
* Linee per Milano:
Il Comune di Busto Garolfo ha una sola frazione, ''Olcella'' situata tra [[Arconate]] e [[Dairago]], ma in passato comprendeva anche la rivale ''[[Villa Cortese]]''; probabilmente a causa del distaccamento di quest'ultima, i bustesi coniarono il modo di dire "''Villa Cortes, brutt paes, mila abitant, tucc ignorant''" ("Villa Cortese, brutto paese, mille abitanti, tutti ignoranti"), che i villacortesini in risposta modificarono in "''Villa Cortes, bell paes, mila abitant, tucc insegnant''" ("Villa Cortese, bel paese, mille abitanti, tutti insegnanti").
 
Nel 1461, Aloisio Della Croce, cittadino milanese e proprietario di numerose terre nel settore nord del territorio di Busto Garolfo, ottenne dal comune del borgo l'approvazione di costruire in quell'area una "nuova cassina et alie domus et habitationes in quibus possint locari et conduci habitatores [...] causa laborandi terras incultas, brugarias et buscos<ref>{{Cita libro|titolo=AISMi, Atti dei notai, b. 1398, 12 novembre 1941.}}</ref>". Nacque così ''cassina Giella,'' l'odierna Olcella, una cascina composta da diverse "habitationes".
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!colspan=5|Linea Z648 Milano-Busto Garolfo diretto
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{{Percorso_fer|uexKBFa||[[Milano]] [[Molino Dorino]]}}
{{Percorso_fer|uexSTR|||ingresso autostrada [[Autostrada A4 (Italia)|A4]] Torino-Milano}}
{{Percorso_fer|uexBHF||[[Arluno]] uscita casello autostradale}}
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{{Percorso_fer|uexSTR|||proseguimento alcune corse per castano primo}}
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{{Percorso_fer|uexKBFe||[[Castano Primo]] capolinea}}
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==Economia==
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Ubicato nella pianura padana a ovest di [[Milano]], nei pressi del [[Ticino (fiume)|Ticino]], il territorio di Busto Garolfo era un tempo coltivato a viti; attualmente invece le colture più diffuse sono i cereali. Notevole è lo sviluppo delle attività artigianali e anche l'industria ha conosciuto una notevole espansione nel dopoguerra, con la Rimoldi che produceva macchine da cucire e le imprese tessili Caccia e Pessina & Sala (risalente ai primi del Novecento). Nella aree di queste ultime due aziende oggi sorgono villette a schiera e diversi appartamenti, pur rimanendo tracce del passato manifatturiero, testimoniate da un'antica ciminiera.
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!colspan=5|Linea Z649 Milano-Busto Garolfo
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{{Percorso_fer|uexKBFa||[[Milano]] [[Molino Dorino]]}}
{{Percorso_fer|uexHST|||[[Vighignolo]]}}
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{{Percorso_fer|uexHST||[[Casorezzo]]}}
{{Percorso_fer|uexKBFe||Busto Garolfo capolinea-deposito}}
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Ad oggi il paese può contare su una moltitudine di attività che spaziano dalle ferramenta alle agenzie turistiche, dalle cartolerie alle fattorie.
==Persone legate a Busto Garolfo==
===Nati===
* [[Roberto Battaglia (schermidore)|Roberto Battaglia]], pluricampione mondiale di spada a squadre e pluricampione italiano di spada individuale
* [[Franco Rondanini]], calciatore della [[Pro Patria]] e della [[Lazio]]
* [[Valter Binaghi]], scrittore
* [[Carlo Naymiller]], pittore e architetto (1831-1902)
* [[Flavio Crespi]], pluricampione mondiale ed italiano di arrampicata sportiva
* [[Carlo Raja]], inventore
* [[Massimo Gadda]], calciatore del [[Milan]] e dell'[[Associazione Calcio Ancona]]
* [[Alberto Gatti]], cestista della [[Pallacanestro Varese]]
 
==EventiInfrastrutture e culturatrasporti==
Attualmente il comune di Busto Garolfo è collegato con i comuni del magentino, castanese e legnanese e con il capoluogo milanese tramite numerose autolinee di trasporto su gomma assegnate in appalto a [[MOVIBUS]] le quali erano precedentemente gestite da [[ATINOM]].
* Primo fine settimana di marzo e lunedì successivo: Fiera primaverile - festa storica nata come fiera del bestiame, è oggi caratterizzata da un generico mercato.
* Festa popolare: a Olcella, con fuochi d'artificio
* Ultimo fine settimana di settembre: Festa dell'Uva a cura della Pro Loco
* Prima domenica di ottobre: Festa Patronale della Madonna del Rosario
* Secondo lunedì dopo l'11 novembre ([[Martino di Tours|San Martino]]): Festa autunnale
* Prima domenica dell'Avvento Ambrosiano: Festa Patronale di Santa Geltrude a Olcella - antica quanto la festa primaverile
 
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Busto Garolfo}}
===Etnie e minoranze straniere===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 836 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
==Amministrazione==
*{{ALB}} 200 1,48%
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
*{{ROM}}150 1,24%
{{ComuniAmminPrec|6 giugno [[1993]]|23 aprile [[1995]]|Giuseppe Gatti|[[Lega Nord]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|23 aprile [[1995]]|13 giugno [[1999]]|Ernesto Carlo Rimoldi|[[lista civica]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[1999]]|13 giugno [[2004]]|Ernesto Carlo Rimoldi|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno [[2004]]|7 giugno [[2009]]|Giovanni Alli|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|7 giugno [[2009]]|26 maggio [[2014]]|Angelo Pirazzini|[[lista civica]] Nuovi orizzonti di libertà|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio [[2014]]|27 maggio [[2019]]|Susanna Biondi|[[lista civica]] Busto Garolfo paese amico|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|27 maggio [[2019]]|''in carica''|Susanna Biondi|[[lista civica]] Busto Garolfo paese amico|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
===Gemellaggi===
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
Busto Garolfo è gemellata con [[Senise]], in [[provincia di Potenza]]. Motivo di questa amicizia, è la forte presenza in Busto Garolfo di "oriundi" del paese [[Lucania|lucano]], giunti qui durante gli anni del ''[[Miracolo economico italiano|boom economico]]'', con le migrazioni dal [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]].
 
==Sport==
==Galleria fotografica==
La principale società calcistica di Busto Garolfo è la Bustese Calcio, fondata nel 1946. Nella sua storia vanta quale maggior successo alcune partecipazioni al campionato di [[Serie D]], e una vittoria del campionato di Eccellenza da imbattuta. Il colore sociale è il [[granata (colore)|granata]] e il campo interno è lo stadio Roberto Battaglia, struttura multifunzionale (dotata anche di [[velodromo]]) che sorge nella zona polisportiva comunale, accanto a piscina, campi da tennis, palestre e un campo di atletica leggera.
 
Tra le altre realtà sportive, degne di nota sono la Società Ciclistica Busto Garolfo, che ogni anno organizza la competizione locale delle Tre Sere su pista nel velodromo comunale, e la ASD Tennis Busto Garolfo.
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Immagine:Busto Garolfo - Palazzo Molteni.jpg|Palazzo Molteni
Immagine:Busto_Garolfo_-_Chiesa_dei_Santi_Salvatore_e_Margherita.jpg|<center> Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita
Immagine:Busto_Garolfo_-_Chiesa_di_S._Remigio.jpg|<center> Chiesa di S. Remigio
Immagine:Busto_Grarolfo_-_Palazzo_Fossati.jpg|<center> Palazzo Fossati
 
A livello individuale, invece, Busto Garolfo è legata allo schermidore [[Roberto Battaglia (schermidore)|Roberto Battaglia]], medaglia olimpica alle [[Giochi della XV Olimpiade|Olimpiadi di Helsinki]] e al quale è dedicato appunto il centro sportivo comunale.
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== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
{{Provincia di Milano}}
*Del Tredici, F. ''Comunità, nobili e gentiluomini nel contado di Milano del Quattrocento''. Vol. 25. Unicopli, 2013.
*ASMi, Atti dei notai, b. 1398, 12 novembre 1461.
*Gaggiotti, C. ''Notizie e appunti storici riguardanti Busto Garolfo, il suo territorio e le sue famiglie feudali.'' Busto Arsizio, 1952.
*Parodi, P. ''Busto Garolfo, frammenti storici con una dissertazione su Busto Cava,'' Abbiategrasso,1927.
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{ToponimoLombardia}}
*https://www.istat.it/it/
*https://www.tuttitalia.it/
 
{{Comuni della città metropolitana di Milano}}
{{Comuni dell'Alto Milanese}}
{{Comuni del consorzio del Naviglio Grande}}
{{Comuni del Parco del Roccolo}}
{{Pieve di Dairago}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Altomilanese|Lombardia}}
{{Portale|Altomilanese}}
 
[[Categoria:ComuniBusto dellaGarolfo| provincia di Milano]]