L'Eritrea: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
m Bot: rimuovo parametro ridondante (valore uguale alla proprietà P86 su Wikidata) |
||
(6 versioni intermedie di 5 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{F|opere liriche|febbraio 2016}}
{{S|opere liriche}}
{{Opera
|titoloitaliano=L'Eritrea
Riga 6 ⟶ 8:
|linguaoriginale=[[lingua italiana|italiano]]
|genere=[[dramma per musica]]
|soggetto=
|numeroatti=tre
Riga 18:
|personaggi=*''Borea'' (nel prologo)
*''Iride'' (nel prologo)
*''Nisa'', pescatore
*''Alcione'', pescatore
Riga 51 ⟶ 50:
Il libretto dell'opera porta la seguente intestazione:
{{
Drama undicimo postumo, di Giovanni Faustini da rappresentarsi nel Novissimo Teatro di S. Aponale, l'Anno 1652.<
Posta in musica dal Signor Francesco Cavalli dignissimo organista di S. Marco. Dedicata all'Illustrissimo Signor Marcantonio Corraro fu dell'Ill.mo Sig. Vincenzo.|Giacomo Batti Stampatore, Venezia, 1652}}
▲{{quote|Illustriss. Signore Patron Colendissimo</br>
Mentre una finta morte d'Eritrea lusingherà a V. S. Illustriss. dolcemente l'orecchio la pur troppo vera del Sig. Giovanni Faustini commoverà dolorosamente l'anima. Morì pochi giorni sono questo celebre Litterato, & doppò la tessitura di undici opere, ha lasciato sotto il Toschio quella sua cara Eritrea. Questa povera Regina tutta abbattuta per gl'incontri sinistri, per la stravaganza delli accidenti, compare alla fine alla luce, obligata d'ubbidire à quel genitore, che la promise nella ''Callisto''. Non hanno mancato intoppi da trattenerla nel viaggio, oltre la perdita di quello, che generata, doveva assisterle ancora. Hà per anco smarrita in dietro la compagnia del virtuoso Bonifacio che nel principio del camino fermò col passo la vita.
Con coraggio però guerriero, superato il difficile, calpestata la malignità, che (se ben di lontano) s'è pr lasciata vedere, combattuta da un nemico destino, vittoriosa giunge ove era tenuta. ''Qui trova mancargli parte di quelli addobbi'' dovuti alla sua grandezza, e che li erano stati preparati dal padre.<
''La scena degli elefanti'' ch'in molte parti dell'opera osserverà V.S. Illustriss. chiamata, e che fu invenzione del Poeta, si ''lascia da parte'' non convenendo al decoro di Regina vestir un abito che, destinato per lei, abbia prima servito ad altri
Donerà poi il compatimento ''all'angustia del Teatro'', piccolo per ricevere una Regina, tanti Prencipi, tanti personaggi.<
''Le Vie non ponno esser più grandi della Scena''; questa imprigionata tra stretti muri non ha libertà di spaziare a suo piacere, come l'altre. Se l'occhio per avventura non incontrasse nella intiera soddisfazione, l'orecchio almeno partià contesto. Ogni cavaliero su maneggiar in una larga Piazza, non tutti lo possono fare in uno stretto cortile.|Giacomo Batti Stampatore, Venezia, 1652}}
{{Portale|musica classica}}
[[Categoria:Opere liriche di Francesco Cavalli|Eritrea]]
[[Categoria:Opere liriche in lingua italiana|Eritrea]]
|