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'''Crescenzago''' (''Crescenzagh'' in [[dialetto milanese|dialetto locale]]) è un [[quartieri di Milano|quartiere di Milano]], posto nella periferia nord-orientale della città, appartenente alla [[Zona 2 di Milano|Zona 2]].
== Origine del nome ==
Il nome del quartiere deriva dal latino ''Crescentii ager'', ovvero ''campo di Crescenzio''. Tuttavia, il suffisso "-ago" trae molto probabilmente origine da quello celtico "-akos", con quale si indicava un'area costituente una proprietà terriera
{{Cita libro
|titolo = Illustrazione del Lombardo-Veneto
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[[File:Decreto annessione comuni a Milano.jpg|right|thumb|Decreto di annessione del comune di Crescenzago a [[Milano]], 1923]]
La zona di Crescenzago è abitata sin dalla preistoria: lo testimoniano dei reperti ritrovati nel 1869 nell'attuale area di [[Quartiere Adriano]] risalenti all'[[
{{Cita libro
|titolo = Tombe della Cattabrega presso Crescenzago (provincia di Milano)
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In età romana il borgo rappresentava un importante punto di passaggio per coloro che erano entravano o uscivano dall'antica [[Milano|Mediolanum]], per tale motivo Crescenzago veniva citato in numerosi documenti: tra questi, la testimonianza più significativa riguarda quella di un anonimo pellegrino che nel 333 d.C. scrisse un racconto del suo viaggio da [[Bordeaux|Burdigala]] a [[Gerusalemme]] chiamato ''[[Itinerarium Burdigalense]]'', in cui citava, tra i vari luoghi visitati, le città di ''Cimilianum'' (oggi [[Cimiano]]) e ''Crescentiacum''.
A partire dal [[XII secolo]] il paese si sviluppò intorno alla [[chiesa di Santa Maria Rossa]], una chiesa in stile romanico del [[1140]], sita nell'attuale ''via Berra'', un tempo sede di un [[trittico]] del [[Bergognone]], in seguito trasferito presso il ''Museo Diocesano'' di [[Milano]]. Nella medesima via, di fronte alla chiesa si erge un palazzo, detto ''Casa Berra'', risalente al [[secolo XV|1400]] e un tempo munito di un giardino barocco, oggi andato perso. Crescenzago costituì per molto tempo la strada di ingresso alla [[Milano|città]] per chi proveniva da [[Venezia]]. La prima esperienza di unione con [[Milano]] risale al [[1808]] in conseguenza di un decreto di [[Napoleone]], con cui vennero annessi alla città altri 36 comuni allo scopo di aumentare le entrate comunali derivanti dalle tasse
{{Cita legge italiana
|tipo = decreto legge
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|cid =
}} </ref>
, ma il provvedimento fu annullato dagli [[austria]]ci nel [[1816]], con cui venne nuovamente riconosciuta autonomia amministrativa a Crescenzago. Il processo di annessione definitivo, verificatosi sotto l'amministrazione Caldara, venne avviato nel [[1917]] e comprese l'inglobamento di venticinque comuni e frazioni in totale
Il quartiere, caratterizzato dalla presenza di numerose cascine, si trova lungo il [[Naviglio della Martesana]], dove nel [[XVIII secolo|Settecento]] vennero costruite varie residenze di villeggiatura per i milanesi benestanti: un classico esempio sono le ville ''De Ponti'' (risalente al [[secolo XIX]], e con una [[filanda]] all'interno del giardino), ''Lecchi'' ([[secolo XVIII]]), ''Brasca'', ''Pallavicini'', ''Petrovic'' ([[secolo XIX]]). All'epoca quest'area, conosciuta come ''Riviera di Milano'' era considerata di qualità, con i terreni coltivati a cereali e gelsi. La zona è infatti descritta come un'importante luogo di vacanza in una guida turistica del XIX secolo: {{citazione| [...] usciti dalla sontuosa barriera di Porta Orientale ci inoltriamo sull’ampio stradone che va diritto a Crescenzago (Crescentii Ager ), ed ivi troviamo sulla sinistra il Naviglio della Martesana, che verso Milano discende, sull’opposta sponda del quale sorgono varj begli edifici e giardini ai quali il frequente cammino e la vicinanza della città raddoppia il pregio|Nuovissima guida dei viaggiatori in Italia,1834}}
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[[File:Villa Petrovic.jpg|right|thumb|Villa Petrovic agli inizi del '900]]
Villa settecentesca caratterizzata da una torretta in stile neogotico
{{Cita web
|url = https://vecchiamilano.wordpress.com/tag/villa-petrovic/
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La zona della villa viene così descritta dallo stesso Lecchi:
{{citazione|Fa maraviglia il vedere le barche a decorrere quasi sul ciglio de’ colli, tirate da cavalli su per quelle altissime arginature e sostegni, i quali separano il canale dal fiume primario non navigabile in quel tratto. L’opera è delle più azzardate che si veggano in ogni altro paese o delle Fiandre o della Francia|Trattato de' canali navigabili
{{Cita libro
|titolo = Trattato de' canali navigabili
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===Villa De Ponti===
Villa in stile [[Barocco]], è una delle più antiche della riviera. Venne eretta come residenza di villeggiatura per la curia ambrosiana. A partire dal [[XVII secolo]] subì una serie di passaggi di proprietà che si concluse con l'acquisto da parte della famiglia De Ponti nel 1865
{{Cita web
|url = http://www.lagobba.it/?p=1488
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* [[Gino Rigoldi]], presbitero.
* [[Enrico Bigatti]], prelato impegnato nella lotta antifascista.
* [[Enrico Manghili|Enrico Mangili]], industriale tessile e inventore dei [[coriandoli]].
* [[Gino Alfonso Sada]] e [[Pietro Sada]], imprenditori nel settore alimentare e inventori del marchio [[Simmenthal]]. Proprio a Crescenzago diedero vita al primo stabilimento produttivo della famosa carne in scatola.
* [[Eugenia Picco]], religiosa dichiarata beata nel 2001.
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File:Crescenzago-viaElioAdriano.jpg|Il ponte in ''via Elio Adriano''
File:Crescenzago-padova.jpg|Tram in ''via Padova''
File:Via Berra Crescenzago.jpg|Via Berra oggi
</gallery>
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L'arteria principale del quartiere è ''via Padova'' (precedentemente ''via Milano'',<ref>La denominazione dovette essere ovviamente cambiata al momento dell'annessione al capoluogo meneghino.</ref> prima ancora strada ''Postale Veneta'').
==Curiosità==
La prima patente di guida della provincia di Milano conferita ad una donna venne assegnata a Giuseppina De Ponti, personalità crescenzaghese e figlia dell'industriale locale Domenico De Ponti, nel 1909<ref>
{{Cita web
|url = http://www.lagobba.it/?p=1587
|titolo = Giuseppina De Ponti, la prima donna patentata del Milanese
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|wkautore =
|sito =
|editore =
|data =
|lingua = Italiano
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|dataarchivio =
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}}</ref>.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* {{Cita libro
|titolo = Illustrazione del Lombardo-Veneto
|autore = Cesare Cantù
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|editore = Corona e Caimi Ed.
|città = Milano
|anno = 1858
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* {{Cita libro
|titolo = Tombe della Cattabrega presso Crescenzago (provincia di Milano)
|autore = Pompeo Castelfranco
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|url =
|editore = Tip. L. Battei
|città = Milano
|anno = 1886
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|annooriginale =
|volume =
|edizione = 12
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|url_capitolo =
|p =
|pp = 57-63}}
* {{Cita libro
|titolo = Ville dei navigli lombardi
|autore = AA.VV.
|wkautore =
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|altri =
|url =
|editore = Ed. Sisar
|città = Milano
|anno = 1967
|lingua = }}
* {{Cita libro
|titolo = Trattato de' canali navigabili
|autore = Antonio Lecchi
|wkautore =
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|altri =
|url =
|editore = Stamperia Giuseppe Marelli
|città = Milano
|anno = 1776
|lingua = }}
==Voci correlate==
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{{Comuni inglobati a Milano}}
{{Pieve di Bruzzano}}
<nowiki>[[Categoria:Quartieri di Milano]]
[[Categoria:Comuni della Lombardia soppressi]]</nowiki>
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