Trabucco (pesca): differenze tra le versioni

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{{N|voci comuni|luglio 2020}}
{{Citazione|La macchina pareva vivere d'armonia propria, avere un'aria ed un'effige di corpo d'anima|'''[[Gabriele d'Annunzio]]'''}}
[[File:Trabocco0001.jpg|thumb|upright|Un trabocco presso [[Vasto]], lungo la [[costa dei Trabocchi]]]]
Il '''trabucco''', nelle varianti abruzzesi e molisane detto anche '''trabocco''', '''travocco''' o '''bilancia''', è un'antica macchina da [[pesca commerciale|pesca]] tipica delle coste [[Abruzzo|abruzzesi]], [[Gargano|garganiche]] e [[Molise|molisane]]. La sua diffusione si estende principalmente lungo il basso [[mare Adriatico|Adriatico]], a partire da [[Pescara]] fino ad alcune località della [[provincia di Barletta-Andria-Trani]], a nord di [[Bari]]. Sono presenti anche in alcuni punti della costa del basso [[mar Tirreno|Tirreno]] e di quella del [[Veneto]].
 
Lungo la costa marchigiana, sia pur con il nome di "pesca al quadro", sono presenti strutture analoghe ai trabocchi per forma e funzione<ref>* Luigi Vittorio Bertarelli, ''Itália centrale, Guide d'Italia del Touring Club Italiano, Volume 1'', 1926 (p. 185);
Il '''trabocco''' (detto anche '''trabucco''' o ''travocco'') è un'antica macchina da [[pesca commerciale|pesca]] tipica delle coste abruzzesi. In Puglia è tutelata come patrimonio monumentale dal [[Parco Nazionale del Gargano]] anche se non sono costruzioni di "pugliese memoria". La costruzione originale è diffusa nel basso [[Adriatico]] lungo il litorale della provincia di [[Chieti]], ma alcune costruzioni di simile fattezza sono anche nelle province di [[Foggia]], [[Campobasso]] e parte della costa del Nord Barese. È presente anche in alcuni punti della costa basso [[mare Tirreno|tirrenica]]. Ovviamente l'assoggettamento alla definizione di trabocco anche per le costruzioni al di fuori della costa chietina è dovuto all'uso improprio del termine palafitta, come struttura ad uso abitativo piuttosto che peschifero.__TOC__
* Marina Turchetti e Mauro Tarsetti, ''Le grotte del Passetto'', Affinità Elettive, 2007. ISBN 9788895449036.
[[Immagine:Trabocco, Fossacesia, Chieti.JPG|thumb|upright=1.3|Un trabocco a [[Fossacesia]], [[Chieti]]]]
* Roberto Giulianelli, ''Porto e città: L'economia del mare...'', FrancoAngeli, 2021 (p. 257) ISBN 9788891799722.
[[Immagine:Ortona_Trabucco_02_(RaBoe).jpg|thumb|upright=1.3|Un trabocco abruzzese in azione]]
* Sito [https://www.cronacheancona.it/ Cronache Ancona], articolo ''[https://www.cronacheancona.it/2018/10/14/le-pesche-raccontate-dai-borgacciari-il-fai-riscopre-il-quartiere-travolto-dalla-frana/128790/ Le "pesche" raccontate dai borgacciari]''</ref>.
[[Immagine:Trabocco_Marina_di_San_Vito-001.jpg|thumb|upright=1.3|Trabocco nei pressi di Marina di [[San Vito Chietino]]]]
[[File:Trabocchi - Giulianova (TE).jpg|thumb|upright=1.3|Trabocchi di [[Giulianova]] in [[provincia di Teramo]]]]
==Le caratteristiche costruttive==
Il trabocco è un'imponente costruzione realizzata in [[legno strutturale]] che consta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino d'Aleppo, dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall'acqua, due (o più) lunghi bracci, detti ''antenne'', che sostengono un'enorme rete a maglie strette detta ''trabocchetto''.
 
== Le caratteristiche costruttive ==
La diversa morfologia della costa abruzzese e garganica ha determinato la compresenza di due diverse tipologie di trabocco: quella garganica prevede l'ancoraggio ad uno sperone di roccia di una piattaforma estesa longitudinalmente alla linea di costa, dalla quale si dipartono le ''antenne''. La tipologia originale abruzzese, tecnicamente detta bilancia, insiste spesso su litorali meno profondi e si caratterizza pertanto per la presenza di una piattaforma in posizione trasversale rispetto alla costa, alla quale è collegata da un ponticello costituito da pedane di legno, inoltre le bilance hanno un solo argano, azionato elettricamente spesso, anche quando il mare è perfettamente tranquillo e la rete è molto più piccola di quella dei trabocchi garganici; altra caratteristica che differenzia le due tipologie è la lunghezza ed il numero delle antenne, più estese sul Gargano (anche il doppio di quelle di Abruzzo e Molise); a Termoli le bilance hanno al massimo due antenne, sul Gargano e nel Nord Barese, a Barletta, Trani e Molfetta, sempre due o più.
{{Citazione|La macchina pareva di vivere d'armoniadi una vita propria, avereaveva un'aria ede un'effige di corpo d'animaanimato.|[[Gabriele D'Annunzio]], in ''[[GabrieleTrionfo della morte d(D'Annunzio)|Trionfo della morte]]'''}}
[[File:Palchetto.jpg|thumb|left|Sistema di congegni per il funzionamento del trabucco]]
[[File:Trabucco Furcichella .jpg|thumb|Trabucco Furcichella presso [[Peschici]]]]
Il trabocco è un'imponenteuna costruzione realizzata in [[legno strutturale]] che consta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino d'Aleppo,albero dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall'acqua, due (o più) lunghi bracci, detti ''antenne'', che sostengono un'enorme rete a maglie strette detta ''trabocchetto''.
 
La diversa morfologia della costa abruzzesegarganica e garganicaabruzzese ha determinato la compresenza di due diversediversi tipologietipi di traboccotrabucco: quellaquello garganicagarganico prevede l'ancoraggio ada uno sperone di roccia di una piattaforma estesa longitudinalmente alla linea di costa, dalla quale si dipartono le ''antenne''. LaIl tipologiatipo originale abruzzese, {{Cn|tecnicamente dettadetto bilancia}}, insiste spesso su litorali meno profondi e si caratterizza pertanto per la presenza di una piattaforma in posizione trasversale rispetto alla costa, alla quale è collegata da un ponticello costituito da pedane di legno, {{Cn|inoltre lei bilancetrabocchi abruzzesi hanno un solo argano, spesso azionato elettricamente spesso, anche quando il mare è perfettamente tranquillo, e la rete è molto più piccola di quella dei trabocchitrabucchi garganici;. altraI caratteristicadue chetipi differenziasono lediversi dueanche tipologie è lanella lunghezza ede ilnel numero delle antenne, più estese sul Gargano (anche il doppio di quelle di Abruzzo e Molise); a Termoli le bilance hanno al massimo due antenne, sul Gargano e nel Nord Barese, a Barletta, Trani e Molfetta, sempre due o più.}}. La tecnica di pesca è ''a vista,'' e consiste nell'intercettare, con le grandi reti a trama fitta, i flussi di pesci che si spostano lungo gli anfratti della costa. I trabocchi sono posizionati là dove il mare presenta una profondità di almeno sei metri, e spesso siti a ridosso di punte rocciose orientate in genere verso SE o NO, in modo da poter sfruttare favorevolmente le correnti marine.
==Storia==
Secondo alcuni storici pugliesi, il trabocco sarebbe un'invenzione importata dai [[Fenici]]. La più antica data di esistenza documentata risale al [[XVIII secolo]], periodo in cui i pescatori dell'Abruzzo dovettero ingegnarsi per ideare una tecnica di pesca che non fosse soggetta alle condizioni meteomarine della zona. I trabocchi, infatti, permettono di pescare senza doversi inoltrare per mare: sfruttando la morfologia rocciosa di alcune zone pescose della costa, venivano costruiti nel punto più prominente di punte e promontori, aggettando le reti verso il largo attraverso un sistema di monumentali bracci lignei.
 
La rete (che tecnicamente è una [[rete a bilancia]]) viene calata in acqua grazie ada un complesso sistema di [[argano|argani]] azionato da due uomini e, allo stesso modo, prontamente tirata su per recuperare il pescato. Ad almeno due uomini è affidato il durissimo compito di azionare gli argani preposti alla manovra della gigantesca rete, nei piccoli trabocchi della costa molisana e abruzzese l'argano è azionato spesso elettricamente.; Sulsul traboccotrabucco operano in norma quattro uomini (che si spartiscono i compiti di avvistamento del pesce e di manovra), detti ''"traboccanti"''.
Il trabocco è tradizionalmente costruito col legno di [[Pinus halepensis|pino d'Aleppo]], il [[pino]] comune in tutto il medio Adriatico; questo perché è un materiale pressoché inesauribile, data la diffusione nella zona, modellabile, resistente alla [[salsedine]] ed elastico (il trabocco deve resistere alle forti raffiche di [[Maestrale]] che battono il basso [[Adriatico]]). Alcuni trabocchi sono stati ricostruiti negli ultimi anni, grazie anche a finanziamenti pubblici come ad esempio la legge regionale abruzzese n.99 del 16/9/1997, ma hanno però perso da tempo la loro funzione economica che nei secoli scorsi ne faceva principale fonte di sostentamento di intere famiglie di pescatori, acquistando in compenso il ruolo di simboli culturali e di attrattiva turistica. Alcuni trabocchi sono stati persino convertiti in ristoranti. Il termine “Trabocco” è di origine dialettale; si pensa derivi dal latino “ Trabs – Trabis”, trave o albero, essendo il trabocco composto quasi esclusivamente da travi.
 
==Sistema diStoria pesca==
[[ImmagineFile:Trabocco, Fossacesia, Chieti.JPG|thumb|upright=1.3|Un trabocco a [[Fossacesia]], [[Chieti]]]]
La tecnica di pesca, peraltro efficacissima, è ''a vista''. Consiste nell'intercettare, con le grandi reti a trama fitta, i flussi di pesci che si spostano lungo gli anfratti della costa. I trabocchi sono posizionati là dove il mare presenta una profondità adeguata (almeno 6m), ed eretti a ridosso di punte rocciose orientate in genere verso SE o NO, in modo da poter sfruttare favorevolmente le [[Corrente marina|correnti]].
[[ImmagineFile:Trabocco_Marina_di_San_VitoTrabocco Marina di San Vito-001.jpg|thumb|upright=1.3|Trabocco nei pressi di Marina di [[San Vito Chietino]]]]
Secondo alcuni storici pugliesi, il trabucco sarebbe un'invenzione importata dai [[Fenici]]. La più antica data di esistenza documentata risale al XVIII secolo, periodo in cui gli abitanti dell'[[Abruzzo]] costiero meridionale si ingegnarono per ideare una tecnica di pesca che non richiedesse uscite in mare; i trabocchi venivano spesso costruiti nel punto più prominente di punte e promontori, gettando le reti verso il largo attraverso un sistema di bracci lignei. L'origine dei trabocchi abruzzesi viene fatta risalire alla metà del XVIII secolo, quando in occasione del dissodamento di terreni a [[San Vito Chietino]], vennero creati diversi piccoli approdi in legno per il carico e scarico del materiale di risulta; conclusi i lavori sui terreni, queste strutture persero la loro funzione di approdi e vennero riadattati dagli abitanti del luogo con l'aggiunta di pali e reti da pesca, dando origine ai trabocchi moderni.
 
I trabocchi vengono tradizionalmente costruiti col legno di [[Pinus halepensis|pino d'Aleppo]], comune in tutto il medio Adriatico, facilmente lavorabile e resistente alla [[salsedine]]. Dalla seconda metà del XX secolo la funzione di pesca di sostentamento e commerciale dei trabocchi è gradualmente venuta meno, anche grazie alle mutate condizioni economiche della regione, e molte di queste strutture sono state riconvertite in attività di ristorazione, pur spesso mantenendo l'originale attività di pesca.
La rete (che tecnicamente è una [[rete a bilancia]]) viene calata in acqua grazie ad un complesso sistema di [[argano|argani]] e, allo stesso modo, prontamente tirata su per recuperare il pescato. Ad almeno due uomini è affidato il durissimo compito di azionare gli argani preposti alla manovra della gigantesca rete, nei piccoli trabocchi della costa molisana e abruzzese l'argano è azionato spesso elettricamente. Sul trabocco operano in norma quattro uomini (che si spartiscono i compiti di avvistamento del pesce e di manovra), detti ''"traboccanti"''.
 
== Diffusione ==
{{vedi anche|Costa dei Trabocchi}}
I trabocchi sono un elemento caratterizzante del paesaggio costiero del basso Adriatico. La loro presenza è comunque attestata anche lungo il basso [[mare Tirreno|Tirreno]].
[[File:TERMOLI Borgo antico con trabucco.jpg|thumb|left|Trabocchi presso [[Termoli]]]]
I trabocchi sono un elemento caratterizzante del paesaggio costiero del basso Adriatico. La loro presenza è comunque attestata anche lungo il basso [[mareMar Tirreno|Tirreno]].
 
Diffusissimi lungo tutta la costa della [[Provinciaprovincia di Chieti]] cui, sono originari,presenti ianche trabocchipiù sonoa cosìsud, frequentisulla checosta dannomolisana vitae allain cosiddettaparticolare [[Costanella deicittà Trabocchidi [[Termoli]], chee sinei estendelitorali precisamentepugliesi, dove vengono chiamati trabucchi, in particolare nella zona datra [[OrtonaPeschici]] ae [[VastoVieste]]. In passato erano numerosi anche sulle coste a sud del Gargano e nel nord Barese, tra Barletta e Trani.
 
Nel 1970 si costruì un trabocco anche sulla costa ligure a [[Vesima]], tuttavia l'impianto fu dismesso quasi subito, e sono presenti anche sul molo di [[Sottomarina|Sottomarina di Chioggia]]. Analoghe strutture sono presenti nel litorale pisano, dove vengono identificati dai locali con il termine "retone", e in Francia, conosciute con il termine "pêcherie".
I trabocchi sono però diffusi anche più a sud, tra le coste molisane e pugliesi sulla [[Gargano|costa garganica]], soprattutto nella zona tra [[Peschici]] e [[Vieste]], dove vengono chiamati impropriamente "trabucchi", sono addirittura tutelati dal [[Parco Nazionale del Gargano]] e sono ritornati in attività grazie all’azione di salvaguardia e di valorizzazione del Parco, che li ha adottati in segno di rispetto della tradizione e dell’ambiente garganico.
In realtà erano numerosi anche sulle coste pugliesi più a Sud del Gargano, dove recenti ricerche storiche attualmente in corso hanno evidenziato diversi residui strutturali di antichi trabocchi ancora ben visibili, per esempio a Barletta, dove ne sopravvive ancora uno sia pure in pessime condizioni di conservazione, degli originari cinque, tutti ubicati sui bracci del porto. A Trani in numero di quattro, tutti scomparsi ed a Molfetta dove certa è stata verificata la presenza di almeno un trabocco, a Cala San Giacomo, ora scomparso. Verso la metà del 1970 si costruì un trabocco anche sulla costa ligure in loc. Vesima (prov. di Genova). L'impianto fu dismesso quasi subito e resistette come struttura per alcuni anni.
 
==Documentazione videoNote ==
<references />
LA COSTA DEI TRABOCCHI, un importante documentario sui trabocchi, il primo di ampio respiro ed esaustivo sull'argomento, è stato realizzato dalla regista e antropologa Anna Cavasinni. La loro storia dall'ideazione alle progressive innovazioni e all'uso attuale, le leggende, la cultura, il paesaggio, le possibili prospettive. Con l'aiuto di Pietro Cupido, uno storico di S. Vito Chietino, e di alcuni traboccanti (fra questi il più anziano e noto è Antonio Verì), la regista attraversa tutta la costa teatina dei trabocchi da Ortona a Vasto, dal mare e da terra, con suggestive immagini e canti della tradizione popolare marinara prima d'ora sconosciuti all'etnomusicologia.
Il documentario, della durata di 58 minuti, è stato editato su dvd.
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=I trabocchi, macchine da pesca della costa adriatica|autore=P. Barone|autore2=L. Marino|autore3=O. Pignatelli|editore=Cierre edizioni|città=Caselle di Sommacampagna|anno=1999|cid=Barone et al. (1999)}}
* {{Cita libro|titolo=L'economia ai confini del Regno, mercato, territorio, insediamenti in Abruzzo (XV-XIX secolo)|autore=Alessandra Bulgarelli Lukacs|editore=Rocco Carabba Editore|città=Lanciano|anno=2006|cid=Bulgarelli Lukacs (2006)}}
* {{Cita libro|titolo=La Costa dei Trabocchi tra il Feltrino e il Sangro, storia e paesaggio del territorio feudo dell'Abbazia di San Giovanni in Venere|autore=Rocco Cuzzucoli Crucitti|editore=Meta Edizioni|anno=2018|cid=Cuzzucoli Crucitti (2018)}}
* {{Cita libro|titolo=Trabocchi, traboccanti e briganti|autore=Pietro Cupido|editore=Menabò|città=Ortona|cid=Cupido}}
* {{Cita libro|titolo=Il Trabucco|autore=M. Fasanella|autore2=G. De Nittis|editore=Laconeta|città=Vieste|anno=1992|cid=Fasanella e De Nittis (1992)}}
* {{Cita libro|titolo=La costa dei trabocchi|autore=E. Orlando|città=Pescara|anno=2001|cid=Orlando (2001)}}
* {{Cita libro|titolo=I trabucchi della costa garganica|autore=Teresa Maria Rauzino|autore2=Rita Lombardi|autore3=Raffaella Specchiulli|autore4=Ignazio Polignone|cid=Rauzino et al.}}
 
== Voci correlate ==
* E.Orlando, ''La costa dei Trabocchi'', Pescara 2001
* [[Costa dei Trabocchi|Costa dei trabocchi]]
* P. Barone-L. Marino-O. Pignatelli, ''I Trabocchi, Macchine da pesca della costa adriatica'', CIERRE edizioni, 1999
* [[Padellone]]
* Pietro Cupido, ''Trabocchi, Traboccanti e Briganti'', Ortona CH, Edizioni Menabò, Libreria D'Abruzzo
* [[Rete a bilancia]], [[padellone]]
* M. Fasanella-G. De Nittis, ''Il Trabucco'', Vieste FG, Grafiche Laconeta, 1992
* Teresa Maria Rauzino, Rita Lombardi, Raffaella Specchiulli, Ignazio Polignone, ''I trabucchi della costa garganica''
 
==Voci correlate==
[[Immagine:VenereTrabocchi.jpg|thumb|upright=1.3|Trabocchi lungo la costa [[Chieti|chietina]], visti dall'[[Abbazia di San Giovanni in Venere]] a [[Fossacesia]].]]
*[[Rete a bilancia]], [[padellone]]
*[[Costa dei Trabocchi|Costa dei trabocchi]]
*[[Ortona]]
*[[San Vito Chietino]]
*[[Termoli]]
*[[Vasto]]
*[[Giulianova]]
 
== Altri progetti ==
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{{Portale|Abruzzo|Costa dei trabocchiTrabocchi|Molise|Puglia}}
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[[Categoria:Attrezzatura da pesca]]