Classe Milano: differenze tra le versioni
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{{Infobox nave
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|Categoria = nave passeggeri
|Nome = Classe Milano
|Immagine = Priscafo Regina Madre a Luino.JPG
|Bandiera = {{Insegna navale|ITA|mercantile}}
|Tipo
▲|Numero_unità =3
|In_servizio_con = <!-- {{Insegna navale|...|icona}} -->
|Società_armatrice =
|Identificazione = <!-- {{Identificativo radio|....|compatto}} -->
|
|
|Destino_finale =
|Dislocamento = 182
|Stazza_lorda = 240
|Lunghezza = 43,16
|Propulsione = motore a nafta MTU da 420 CV
|Velocità_km = 25
|Equipaggio =
|Passeggeri = 500 teorici, limitata a 350
|Ref =
}}
La '''classe
== Caratteristiche ==
{{...|navi}}
== Storia ==
▲[[Immagine:Priscafo Regina Madre a Luino.JPG|thumb|Il ''Genova'' a Luino. La nave a destra è il [[Piemonte (piroscafo)|piroscafo ''Regina Madre'']]]]
▲Le unità furono gli ultimi piroscafi ad entrare in servizio sul Lago Maggiore, costruite dai cantieri "Bacigalupo" di [[Genova]] per conto della Società Anonima "Innocente Mangilli - Impresa di Navigazione sul Lago Maggiore".
Il primo fu il ''Milano'', collaudato il 12 agosto 1912; poi fu la volta del ''Torino'', il 22 febbraio 1913; per ultimo il ''Genova'', il 25 aprile 1914.
Con il passaggio alla
Queste unità furono
Il 25 settembre 1944 un gruppo di [[cacciabombardieri]], dopo aver sganciato un grappolo di bombe ad [[Intra]], sorprese il ''Genova'', proveniente da [[Pallanza]], davanti a [[Baveno]], mitragliandolo ripetutamente. Con 34 morti (fra cui il comandante Edoardo Fornara), il timoniere riuscì ad accostare e sbarcare i feriti, poi il battello in fiamme andò alla deriva sino allo scoppio delle caldaie, si rovesciò ed affondò (il relitto è ancora sul fondale).
Nel pomeriggio
Il 26 settembre 1944 il ''Milano'' in rotta Laveno-Intra venne attaccato e mitragliato da 6 velivoli angloamericani; in fiamme, il natante venne condotto dal giovane Sergente Bruto Pozzetto, di [[Grado (Italia)|Grado]], che salito in plancia, fece rotta sino alla punta Castagnola, nei cui pressi si trova Villa Ermitaggio di [[Pallanza]], ove vennero sbarcati i superstiti.<ref>{{Cita web|autore=Rotondo Roberto|url=https://archiviostorico.corriere.it/2008/maggio/11/battello_della_morte_trovato_dopo_co_7_080511038.shtml|titolo=Il battello della morte trovato dopo 63 anni"|data=11 maggio 2008|pubblicazione=Corriere della Sera|p=13}}</ref> Perirono fra gli altri il capitano del ''Milano'', Antonio Colombo, il marinaio Giovanni Tarazza ed il fuochista Giuseppe Colombara. Ufficialmente le vittime furono 26 (12 civili e 14 militi della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]]), ma alcune fonti affermano che probabilmente furono di più. Nel pomeriggio le corde che trattenevano legato agli alberi il relitto annerito del ''Milano'' si ruppero, ed il battello andò alla deriva sino a 250 metri da Punta Castagnola, si spezzò in due e affondò (il relitto, a 235 metri di profondità, è stato rinvenuto da una ricerca dei Vigili del Fuoco nel 2007).
[[File:NLM Torino Ascona 010614 2.jpg|thumb|left|M/N ''Torino'' nel 2014.]]
Nel 1945, essendo ormai irrecuperabili gli altri due piroscafi, venne recuperato il relitto del ''Torino'', affondato in acque basse. Venne sostituito il motore trasformandolo in una [[motonave]] e ricostruite le sovrastrutture, con aspetto più moderno, sebbene contraddistinto dalla plancia rialzata. Un successivo rimodernamento del 1969 ha dato al ''Torino'' l'aspetto attuale, che lo rende molto simile alle altre motonavi anni '50, seppure con lo scafo più snello. Il natante è tuttora in servizio.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* ''Navigazione Lago Maggiore e centenario del piroscafo Piemonte'', Le guide-libro di ''Scenari''.
{{portale|marina}}
[[Categoria:Imbarcazioni a vapore]]
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