Enzo di Svevia: differenze tra le versioni
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{{Monarca
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|immagine = Enzo Sardinie.jpeg
|legenda =
|titolo = [[Re di Sardegna]]
|stemma = Attributed Coat of Arms of Enzo, King of Torres and Gallura (according to Matthew Paris).svg
|sottotitolo =
|
|
|successore = [[Filippo d'Angiò]]
|titolo1 = [[Giudici di Torres|Re di Torres]]<br/>{{simbolo|Torre Merlata del Giudicato di Torres.svg|75}}
|sottotitolo1 = '''(jure uxoris)'''
|regno1 = [[1238]] - [[1272]] (''de jure'')<br/>[[1238]] - [[1246]] (''de facto'')
|predecessore1 = [[Adelasia di Torres]]
|successore1 = ''carica abolita''
|titolo2 = [[Giudici di Gallura|Re di Gallura]]<br/>{{simbolo|Gallo del Giudicato di Gallura.svg|75}}
|sottotitolo2 = ''con [[Adelasia di Torres]]''
|regno2
|
|successore2 = [[Giovanni Visconti di Gallura|Giovanni Visconti]]
|nome completo = Enzo di Hohenstaufen
|luogo di nascita = [[Cremona]]
|data di nascita = [[1220]] circa
|luogo di morte = [[Bologna]]
|data di morte = 14 marzo [[1272]]
|sepoltura = [[Basilica di San Domenico (Bologna)]]
|dinastia = [[Hohenstaufen]]
|padre = [[Federico II di Svevia]]
|madre = [[Adelaide di Urslingen]]
|consorte = [[Adelasia di Torres]]
|religione = [[Cristianesimo]]
|titolo3 = [[Vicario imperiale]] [[Italia|d'Italia]]
|regno3 = [[1239]]-[[1249]]
|figli = {{piccolo|'''illegittimi'''}}<br/>Elena<br/>Maddalena<br/>Costanza<br/>Enrico
}}
{{Bio
|Nome = Enrico''' detto '''Enzo ''' ('''Heinrich''' detto '''Heinz''', in lat. '''Encius''', in ital. '''Enzio''' o '''Enzo''') '''di Sicilia
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = conosciuto anche come '''Enzo di Svevia''' o '''di Hohenstaufen'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cremona
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1220]] circa
|NoteNascita = <ref>Cioppi, ''Enzo re di Sardegna'', p. 28</ref>
|LuogoMorte = Bologna
|GiornoMeseMorte = 14 marzo
|AnnoMorte = 1272
|Epoca = 1200
|Attività = re
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato dal [[1238]] [[
}}
== Biografia ==
{{Hohenstaufen (Sicilia)}}
{{Hohenstaufen (Sardegna)}}
Enzo era il figlio naturale legittimato di [[Federico II di Svevia]] e di [[Adelaide di Urslingen]]<ref>L. Trombetti Budriesi, 1996, pp. 210-214.</ref>. I suoi genitori si sarebbero conosciuti nel castello di [[Haguenau]], una delle residenze preferite dall'imperatore, ma si ritiene che possa essere nato nella ghibellina [[Cremona]] dove la madre potrebbe aver preso residenza<ref name="A.I. Pini, 1993">A.I. Pini, 1993</ref>. Il suo vero nome, ''Heinrich'', venne abbreviato in ''Heinz'' (lat. ''Encius'', italianizzato in ''Enzio'' o in ''Enzo''), per distinguerlo dal fratellastro [[Enrico VII di Hohenstaufen|Enrico]], primogenito legittimo e figlio di [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]].
Valoroso cavaliere, molto bello e colto, fu – con il fratellastro [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]] – prediletto dal padre, che di lui ebbe a dire: «nella figura e nel sembiante il nostro ritratto»<ref>E. Kantorowicz, 1988, p. 467.</ref>.
Soprannominato ''il Falconello'' per la grazia e il valore (ma soprattutto per la rapidità, l'audacia e forse anche la crudeltà delle sue azioni militari), amava, come il padre, la [[falconeria]] e aveva numerosi interessi culturali<ref>F. Roversi Monaco, 2005.</ref>.
[[File:Cagli - Archivio Storico Comunale - Sigillo di re Enrico -1240.jpg|miniatura|sinistra| Sigillo a effigie di cera della pergamena 30 gennaio 1240. Intorno al campo, la legenda: {{maiuscoletto|Sigillum Henrici Regis Turrium et Gallur(is)}}. [[Cagli]], Archivio Storico Comunale]]
[[File:
=== Re di Torres e di Gallura ===
[[File:Sassari - Casa di re Enzo (06).JPG|thumb|La cosiddetta "casa di Re Enzo" (gotico-aragonese, in corso Vittorio Emanuele a [[Sassari]])]]
Dopo essere stato investito cavaliere a Cremona ([[1238]]), nell'ottobre di [[1238|quell'anno]] sposò, per interessi dinastici, [[Adelasia di Torres|Adelasia]], sorella del [[giudice di Torres|giudice turritano]] [[Barisone III di Torres|Barisone III]] e vedova del [[Giudici di Gallura|sovrano di Gallura]] [[Ubaldo Visconti di Gallura|Ubaldo Visconti]], divenendo nominalmente ''rex Turrium et Gallurae'' e in realtà solo signore del [[giudicato di Torres]], benché il padre imperiale gli attribuisse il titolo simbolico di [[re di Sardegna]]. Il [[papa Gregorio IX]], che aveva la giurisdizione nominale dell'isola, scomunicò per questa nomina Federico II e iniziò così una lunga serie di battaglie che Enzo fronteggiò da protagonista e per cui venne anch'egli scomunicato<ref>«Adelasia, abbandonata dal marito ed esclusa dal governo del giudicato, si ritirò nel [[Goceano|castello del Goceano]]; sottomessasi al pontefice, nel [[1243]] fu sciolta dalla scomunica, ottenendo nel [[1246]] l'annullamento dell'unione con Enzo, che perdeva così i titoli ottenuti in seguito al matrimonio. Enzo, però, non riconobbe mai decaduti i suoi diritti, che continuò in parte ad esercitare anche durante la prigionia, grazie al matrimonio della figlia Elena con Guelfo della Gherardesca, figlio dell'[[Ugolino della Gherardesca|Ugolino]] [[Dante Alighieri|dantesco]] che era stato uno dei suoi vicari nel giudicato. Adelasia morì nel [[1259]] circa senza lasciare eredi»: F. Roversi Monaco, 2005.</ref>.
=== Federico II richiama Enzo nella penisola ===
[[File:1198 - Bologna - Palazzo di Re Enzo - Foto Giovanni Dall'Orto, 9-Feb-2008.jpg|miniatura|sinistra|[[Palazzo Re Enzo|Palazzo di Re Enzo]] a [[Bologna]]]]
Sposatosi con
Nel [[giudicato di Torres]] egli nominò alcuni vicari, fra cui il potente sassarese [[Michele Zanche]] (la notizia, però, non è documentata), posto da [[Dante]], nell'[[Inferno]], tra i [[baratteria (diritto)|barattieri]]. [[Adelasia di Torres|Adelasia]], nel [[1246]], fece sciogliere, per adulterio, il matrimonio dal papa: Enzo, però, si considererà [[giudici di Torres|re di Torres]] fino alla morte.
[[File:Seeschlacht Friedrichs II..jpg|thumb|Enzo guida la flotta imperiale nella battaglia del Giglio, ([[Nuova Cronica]], [[Giovanni Villani]]) ]]
Enzo, dunque, strappò alla Chiesa le città della [[Marca Anconitana|marca d'Ancona]] ([[Iesi]], [[Macerata]], [[Osimo]]) che i papi avevano incamerato durante la minore età di Federico II; si rivolse poi ai [[Comune medievale|comuni]] [[guelfi]] di [[Romagna]], nel [[1240]] partecipò all'assedio di [[Ravenna]] e a quello di [[Faenza]].
Il 3 maggio [[1241]], col supporto delle flotte [[pisa]]na e siciliana, Enzo catturò nei pressi dell'[[isola del Giglio]] (vedi [[Battaglia dell'Isola del Giglio]]) i cardinali francesi e inglesi che erano stati
Nel frattempo a [[Lione]] [[papa Innocenzo IV]] deponeva Federico II e scomunicava ancora una volta il re Enzo (7 luglio [[1245]]). L'imperatore decise allora di attaccare Milano: durante uno scontro vittorioso a [[Gorgonzola (Italia)|Gorgonzola]] Enzo fu catturato e rinchiuso nella chiesa locale, ma venne presto liberato
=== La battaglia di Fossalta e prigionia a Bologna ===
[[File:Enzo Codice Chigi.JPG|miniatura
Nel febbraio [[1249]]
Malgrado fosse costretto alla prigionia, gli fu concessa una vita abbastanza agiata, allietata dalla poesia e dalla compagnia delle dame. In questo periodo, secondo una recente ipotesi<ref>Anna Laura Trombetti Budriesi, ''De arte venandi'', 2000, p. LXXX</ref>, Enzo avrebbe curato personalmente la redazione in sei libri del ''[[De arte venandi cum avibus]]'' di Federico trasmessa dal testimone più antico, lo splendido manoscritto conservato a Bologna nella [[Biblioteca Universitaria di Bologna|Biblioteca Universitaria]] e databile alla seconda metà del [[XIII secolo]].
=== La morte
[[File:San Domenico Hencius Rex.jpg|thumb|Il profilo di re Enzo sulla tomba]]
[[File:San Domenico93.jpg|thumb|Lapide sulla tomba di Enzo nella [[basilica di San Domenico (Bologna)|basilica di San Domenico]], Bologna.]]
Dopo ventitré anni di prigionia morì a Bologna il 14 marzo [[1272]] e fu sepolto presso la [[basilica di San Domenico (Bologna)|basilica di San Domenico]] con splendidi onori a spese del comune di Bologna. Sono state effettuate più ricognizioni al sepolcro (forse una attorno al 1346, poi 1376, 1586 e 1731): dopo l'ultima, la cassetta contenente le ossa di Enzo – rinvenuto con corona, spada e speroni – fu di nuovo chiusa dietro il muro e ivi collocata la lapide, con il ritratto, che tuttora si vede.
Uno studio del 2020 sulle vicende della sepoltura di Enzo ha permesso di ricostruire le vicissitudini del sarcofago, accertando in particolare che l'intervento avvenuto nel 1690 fu di rinnovo della cassa senza apertura<ref>{{Cita web|url=https://maes.unibo.it/article/view/11826 |autore=Alessandro De Troia|autore2=Federico Marangoni |titolo=Indagini sul sepolcro di Re Enzo in San Domenico. Potenzialità di una celebre sepoltura bolognese |rivista=I Quaderni Del m.æ.S. - Journal of Mediæ Ætatis Sodalicium |numero=18 |pp=101-119 |anno= 2020 |ISSN=2533-2325 |doi=10.6092/issn.2533-2325/11826}}</ref>.
== Discendenza ==
Dalla moglie non ebbe alcuna prole, mentre ebbe quattro figli illegittimi che menzionò nel proprio testamento:
* Elena. Sposò [[Guelfo della Gherardesca|Guelfo]], primogenito del conte [[Ugolino della Gherardesca]];
* Maddalena (nata a Bologna, durante la prigionia);
* Costanza (nata a Bologna, durante la prigionia);
* Enrico<ref>{{cita|Casula, Genealogie medioevali di Sardegna, p.449}}.</ref>
Secondo una leggenda, inoltre, il [[4 maggio]] del [[1252]] a [[Viadagola]], dall’unione di una contadina di nome Lucia ed Enzo (prigioniero a Bologna nel famoso e omonimo [[Palazzo Re Enzo|palazzo]]), sarebbe nato un secondo Enrico, il [[Bentivoglio Bentivoglio|capostipite]] della famiglia [[Bentivoglio (famiglia)|Bentivoglio]]<ref>{{cita libro|Pompeo|Litta|[[Famiglie celebri italiane]]. Bentivoglio di Bologna|1835|Torino}}</ref> (dominante la [[Bologna]] del [[XV secolo]]) che vanterà da lui questa presunta discendenza.
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Enzo di Svevia
|2 = [[Federico II di Svevia]]
|3 = [[Adelaide di Urslingen]]
|4 = [[Enrico VI di Svevia]]
|5 = [[Costanza d'Altavilla]]
|6 = [[Corrado di Urslingen]]
|8 = [[Federico Barbarossa]]
|9 = [[Beatrice di Borgogna]]
|10 = [[Ruggero II di Sicilia]]
|11 = [[Beatrice di Rethel]]
|16 = [[Federico II di Svevia (duca)|Federico di Svevia]]
|17 = [[Giuditta di Baviera, duchessa di Svevia]]
|18 = [[Rinaldo III di Borgogna]]
|19 = [[Agata di Lorena]]
|20 = [[Ruggero I di Sicilia]]
|21 = [[Adelasia del Vasto]]
|22 = [[Gunther di Rethel]]
|23 = [[Beatrice di Namur]]
}}
== Scuola siciliana ==
Si attribuiscono comunemente a Enzo quattro componimenti (due [[Canzone (metrica)|canzoni]], un [[sonetto]] (''Tempo vene che sale a chi discende''<ref>{{Cita web |url=http://www.fusilloconcetto.it/public/cataloghi/Federico-II_interno_120dpi.pdf#page=76 |titolo=Copia archiviata |accesso=19 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181219183219/http://www.fusilloconcetto.it/public/cataloghi/Federico-II_interno_120dpi.pdf#page=76 |urlmorto=sì }}</ref>), e un frammento probabilmente di canzone), riconducibili alla tradizione poetica della [[scuola siciliana]], ascritti dai manoscritti che li tramandano a ''Rex Hentius'', ''Rex Enso'', ''lo re Enzo''.
Un esempio importante è la canzone ''S'eo trovasse Pietanza''. Il testo è trasmesso sia da codici toscani sia nell'''Arte del rimare'' del letterato cinquecentesco [[Giovanni Maria Barbieri]], che lo riportò fedelmente traendolo dal "Libro siciliano", un manoscritto, oggi perduto, nel quale le composizioni della scuola siciliana non erano state toscanizzate nella veste linguistica. Ecco alcuni versi nella veste linguistica originaria a sinistra e in quella toscanizzata a destra (vv. 42-56):
{{Citazione|Tutti quei pensamenti<br/>ca spirti mei divisa,<br/>sono pene e dolore,<br/>sanz'allegrar, che non gli s'acompagna;<br/>e di tanti tormenti<br/>abondo en mala guisa<br/>che 'l natural colore<br/>tuto perdo, tanto il cor sbatte e lagna.|Testo siciliano: [[Vincenzo De Bartholomaeis|de Bartholomaeis]], ''Le carte'', 325, p. 91.|Tutti quei pensamenti<br/>Ch'el spirto meo divisa<br/>Suni pen' e duluri.<br/>Sinz'alligrar, ché nulli s'accumpagna;<br/>E di manti tormenti<br/>Abundu in mala guisa,<br/>Chì 'l natural coluri<br/>Ho perduto, tantu 'l cor batti e lagna.|lingua=scn}}
Il frammento ''Alegru cori, plenu'' è riportato nelle minute delle carte Barbieri subito dopo ''S'eo trovasse Pietanza'':<poem>
''Alegru cori, plenu''
''di tutta beninanza,''
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</poem>
<poem>
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== Re Enzo nel mito e nella letteratura ==
* ''Enzio'', tragedia scritta nel Settecento dal padre gesuita [[Simone Maria Poggi]];
* ''Il re Enzio in campo'', tragicommedia scritta nel [[1735]] da Domenico Maria Creta;
* ''Il re prigioniero'', dramma anonimo rappresentato nel [[1831]];
* ''[[Re Enzo (opera)|Re Enzo]]'', opera comica in 3 atti e 4 quadri del [[1905]] su libretto di Alberto Donini musicata da [[Ottorino Respighi]] (la sua prima opera teatrale);
* ''Le Canzoni di re Enzio'', tre componimenti poetici (''del Carroccio'', ''del Paradiso'', ''dell'Olifante'') composti da [[Giovanni Pascoli]] nel [[1908]]; altri tre preannunciati (''dello Studio'', ''del Cor gentile'', ''di Biancofiore'') non furono portati a termine a causa della morte del poeta;
* ''Enzo Re - tempo viene chi sale e chi discende'', spettacolo promosso dall'[[Università di Bologna]] come evento inaugurale delle manifestazioni per ''Bologna 2000 Città Europea della Cultura'', presentato dal 23 al 26 giugno [[1998]] nella piazza Santo Stefano in Bologna: testi del poeta e scrittore [[Roberto Roversi]], musiche di [[Lucio Dalla]], regia di [[Arnaldo Picchi]], un cast di più di 100 tra attori-studenti del [[DAMS]] e attori professionisti.
* ''Storia di Re Enzo'', racconto di [[Matteo Marchesini]], illustrato da [[Wolfango Peretti Poggi]], pubblicato nel 2007 a Bologna da Bononia University Press, nella collana editoriale "Sotto i portici" per la cura di Tiziana Roversi e Claudia Alvisi.
* ''[[La Compagnia della Selva Bella]]'', romanzo di Giuseppe Pederiali del 1983.
== Araldica ==
{{vedi anche|Stemma degli Hohenstaufen}}
[[File:Enzo of Sardinia.jpg|thumb|left|Stemma attribuito a Enzo nell'''Historia Anglorum'']]
Il [[monachesimo|monaco]] [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] e [[Cronaca (genere letterario)|cronista]] [[Inglesi|inglese]] [[Matteo Paris (monaco)|Matthew Paris]], nella sua ''Historia Anglorum'', [[manoscritto]] [[Medioevo|medievale]] corredato da numerose [[miniatura|miniature]] di carattere [[Araldica|araldico]] o, comunque, prearaldico, attribuisce a Enzo un proprio stemma. L'insegna miniata dal Paris per il Re di Torres e di Gallura è un'arme [[Partito (araldica)|partita]] di [[Verde (araldica)|verde]] e d'[[Oro (araldica)|oro]], con [[aquila bicipite]] di [[Nero (araldica)|nero]]<ref>{{cita|Alessandro de Troia}}.</ref>:
{{citazione|partito di verde e d'oro, all'aquila bicipite col volo [[abbassato]] di nero, [[attraversante]] sulla [[Partizione araldica|partizione]]<ref>{{cita|Angelo Scordo|p. 115}}.</ref>|Blasonatura}}
<gallery perrow="1">
Immagine:Attributed Coat of Arms of Enzo, King of Torres and Gallura (according to Matthew Paris).svg|Stemma attribuito a Enzo di Sardegna, nell'''Historia Anglorum''
</gallery>
Descrivendo tale stemma, lo storico tedesco [[Ernst Kantorowicz]] aggiunge che, in talune occasioni, a Enzo, sarebbe stata erroneamente attribuita un'arme recante la [[Figura (araldica)|figure]] del [[Leone (araldica)|leone]]. Tale inesatta associazione, specifica il Kantorowicz, troverebbe la propria origine nell'equivoco, generato da alcuni autori, che confusero Enzo con l'[[antire]] [[Enrico Raspe]]. Quest'ultimo, infatti, portò l'insegna dei [[Ludovingi]] di [[Langraviato di Turingia|Turingia]], ovvero un leone maculato di [[Rosso (araldica)|rosso]] e d'[[Argento (araldica)|argento]] in [[Campo (araldica)|campo]] [[Azzurro (araldica)|azzurro]] (o nero)<ref>{{cita|Angelo Scordo|p. 129}}.</ref>.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Vincenzo De Bartholomaeis]]|titolo=Le carte di Giovanni Maria Barbieri nell'Archiginnasio di Bologna|editore=L. Cappelli|città=Bologna|anno=1927|p=91}}
* AA. VV., ''
*
* Alberto Boscolo, ''Michele Zanche nella storia e nella leggenda'', Gallizzi, Sassari 1951.
* Carlo Brundo, ''Adelasia di Torres'', racconto storico, La Biblioteca della Nuova Sardegna, Sassari 2013.
* Francesco Bruni, ''La cultura alla corte di Federico II e la lirica siciliana'', in "Storia della civiltà letteraria italiana", diretta da Giorgio Barberi Squarotti, I, 2: Dalle origini al Trecento, UTET, Torino 1990.
* Alessandra Cioppi, ''Battaglie e protagonisti della Sardegna medioevale'', AM-D, Cagliari 2008.
* Id., ''Enzo Re di Sardegna'', Carlo Delfino, Sassari 1995.
* Pietro Corrao, ''Il regno di Sicilia e la dinastia sveva'', in AA. VV. Storia medievalw, pp. 354–356, Donzelli, Roma 1998.
*
* Delfina Ducci, Re Enzo, Feltrinelli, Bologna 2008.
* Gina Fasoli, ''Re Enzo tra storia e leggenda'', <AA.VV., Studi in onore di Carmelina Naselli>, II, Facoltà di Lettere, Catania 1968.
*
* Paola Foschi-Francesco Giordano (a cura di), ''Palazzo Re Enzo'', Zanichelli, Bologna 2003.
*
* ''I poeti della Scuola siciliana'', vol. II: Poeti della corte di Federico II, a cura di Costanzo Di Girolamo, Mondadori, Milano 2008.
* Ernst H. Kantorowicz, ''Federico II imperatore'', Garzanti, Milano 1988 (ed. orig. Berlin 1927-31).
* [[Matteo Marchesini]], ''Storia di Re Enzo'' (immagini del pittore Wolfango), [[Bononia University Press]], Bologna 2007.
* Antonio Messeri, ''Enzo Re'', Formiggini, Parma 1981.
* Antonio Murineddu (a cura di), ''Gallura'', Fossataro, Cagliari 1962.
* Antonio I. Pini, ''ENZO (Enzio, Enrico) di Svevia, re di Sardegna'', in DBI, vol. 43, Treccani, Roma 1993.
* Fabio Alberto Roversi Monaco, ''Enzo, Re di Torres e di Gallura'', in "Enciclopedia Fridericiana", Treccani, Roma 2005.
* Roberto Roversi, ''Enzo Re'', I Quaderni del Battello Ebbro, Porretia Terme 1997.
* Arnaldo Satta Branca, ''La Sardegna attraverso i secoli'', Fossataro, Cagliari 1966.
* {{cita conferenza |autore= Angelo Scordo |titolo= Note di araldica medievale – Una "strana" arma di "stupor mundi" |data= 1995 |conferenza= Atti della Società Italiana di Studi Araldici, 11° Convivio, Pienerolo, 17 settembre 1994 |organizzazione= Società Italiana di Studi Araldici |editore= Società Italiana di Studi Araldici |città= Torino |pp= 105-145 |cid= Angelo Scordo }}
* Christian Sperle, ''König Enzo von Sardinien und Friedrich von Antiochia. Zwei illegitime Söhne Kaiser Friedrichs II. und ihre Rolle in der Verwaltung des Regnum Italiae'', Peter Lang, 2001, ISBN 3-631-37457-7.
* Marino de Szombathely, ''Re Enzo nella storia e nella leggenda'', Zanichelli, Bologna 1912.
* Pietro Paolo Tilocca, ''Il castello di Burgos'', Poddighe, Sassari 1997.
* Anna Laura Trombetti Budriesi, ''Bologna, Re Enzo e il suo mito'', Clueb, Bologna 2002.
* Antonietta Uras, ''L'ultima regina di Torres'', Curcio, Roma 2014.
* Vittoria Vandano, ''Gli Svevi'', Mondadori, Milano 1972.
* Alessandro De Troia e Federico Marangoni, ''[https://maes.unibo.it/article/view/11826 Indagini sul sepolcro di Re Enzo in San Domenico. Potenzialità di una celebre sepoltura bolognese]''. I Quaderni Del m.æ.S. - Journal of Mediæ Ætatis Sodalicium, 18, 101–119, su maes.unibo.it.
* {{cita pubblicazione|cognome = Calenda|nome = Corrado|data = 2005|titolo = ENZO, re di Torres e dI Gallura, attività poetica|url = https://www.treccani.it/enciclopedia/enzo-re-di-torres-e-di-gallura-attivita-poetica_(Federiciana)|pubblicazione = Federiciana|città = Roma|editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]]|accesso = 8 febbraio 2025}}
== Voci correlate ==
* [[Adelasia di Torres]]
* [[Battaglia di Fossalta]]
* [[Federico II di Svevia]]
* [[Giudicato di Torres]]
* [[Giudicato di Gallura]]
* [[Michele Zanche]]
* [[Palazzo Re Enzo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Corrado Calenda, [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Federiciana/VOL01/FEDERICIANA_VOL01_000191.xml
* {{cita web |cognome= de Troia |nome= Alessandro |url= http://www.stupormundi.it/it/gli-stemmi-dei-figli-di-federico-ii |titolo= Gli stemmi dei figli di Federico II |accesso= 20 novembre 2017 |editore= Alberto Gentile Editore |sito= Stupormundi.it |città= Foggia |cid = Alessandro de Troia }}
* {{Treccani|battaglia-del-giglio_(Federiciana)|Giglio, battaglia del|autore=}}
* Alessandro De Troia, Federico Marangoni. [https://www.youtube.com/watch?v=0Ki1DTr7lF0 Sepolti nel mito. Le sepolture di Federico II e Re Enzo nelle sepolture di Palermo e Bologna]
{{Box successione|
|tipologia=regnante
|immagine=Torre Merlata del Giudicato di Torres.svg|miniatura
|carica=[[giudici di Torres|Re di Torres]]
|periodo=[[1238]]-[[1246]]<br /><small>titolare: [[1246]]-[[1272]]</small>
|precedente=[[Adelasia di Torres]]
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}}
{{Box successione
|tipologia=regnante
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Riga 180 ⟶ 249:
|successivo=[[Giovanni Visconti di Gallura|Giovanni Visconti]]
}}
{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|immagine = Attributed Coat of Arms of Enzo, King of Torres and Gallura (according to Matthew Paris).svg
|carica = [[Re di Sardegna|Re titolare di Sardegna]]
|periodo = [[1238]]-[[1272]]
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|successivo = ''titolo soppresso''
}}
{{Re di Sardegna}}
{{Hohenstaufen}}
{{ScuolaSiciliana}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura|
[[Categoria:Figli illegittimi degli Hohenstaufen|Enzo]]
[[Categoria:Figli illegittimi di imperatori del Sacro Romano Impero]]
[[Categoria:Hohenstaufen|Enzo di Sardegna]]
[[Categoria:Vicari imperiali]]
[[Categoria:Poeti della scuola siciliana]]
[[Categoria:
|