Guerra in Mali: differenze tra le versioni

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{{In corso|conflitti}}
 
{{Infobox conflitto
|Tipo = Guerra
|Nome del conflitto = Guerra indel Mali
|Parte_di =
|Immagine = MaliWar.svg
|Immagine=Al-Qaida rejoint par ses militants du Maghreb au Mali (8142141394).jpg
|Didascalia = MilizianiSituazione tuaregmilitare fotografatiin Mali nel maggio 2012 nei pressi di [[Timbuctù]]2024
|Data = 16 gennaio 2012 - ''in corso''<br /><small>({{Età e giorni|2012|1|16}})</small>
|Data= 1962 - 1964 <br /> 1990 - 1996 <br /> 2006 - 2009 <br /> 2011 - in corso
|Luogo=[[Mali]], [[Africa= occidentale]]{{MLI}}
|Casus = Dichiarazione d'indipendenza dell'[[Azawad]]
|Esito =
|Schieramento1 = {{Bandiera|Mali|nomeMLI}}<br />{{simbolo|ECOWAS_Flag.png}} [[ECOWAS]] (dal 2012)<br /> {{Bandiera|Francia|nomeFRA}} (dal 2012-2022)
|Schieramento2 =[[File: {{simbolo|MNLA flag.svg|22px]]22}} [[Movimento Nazionale per ladi Liberazione dell'AzauadAzawad|MNLA]] <br /> [[File:{{simbolo|ShababFlag.svg|22px]]22}} [[Islam politico|Islamisti]] : <br />[[Al-Qa'ida nel Maghreb islamico|AQMI]] <br /> [[Movimento per l'Unicità e il Jihad nell'Africa Occidentale|MUJAO]]<br />{{simbolo|Drapeau_Ansar_Dine.svg}} [[Ansar Dine]]
|Comandante1 = {{bandiera|MaliMLI}} [[Assimi Goïta]] (2020-)<br/>{{bandiera|MLI}} [[Ibrahim Boubacar Keïta]] (2013-2020)<br />{{bandiera|MLI}} [[Dioncounda Traoré]] (2012-2013)<br />{{bandiera|FRA}} [[Emmanuel Macron]] (2017-2022)<br />{{bandiera|FRA}} [[François Hollande]] (2012-2017)
|Comandante2 =[[Bilal Ag Acherif]] (MNLA)<br/>[[Iyad ag Ghali]] (Ansar Dine)<br />[[Abdelmalek Droukdel]] (AQMI) <br /> [[Omar Ould Hamaha]] (MUJAO)
|Effettivi1 =
|Effettivi2 = ~4750
|Perdite1 = 220 maliani
|Perdite2 = ~300
}}
{{Campagnabox Insurrezione islamica nel Maghreb}}
La '''guerra in Mali''' si è sviluppata a seguito del colpo di stato del marzo 2012 e dell'offensiva del [[Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad]] (a prevalenza [[tuareg]]) e degli islamisti nel dicembre 2012. Nel gennaio 2013 una forza multinazionale ('''operazione Serval''') è intervenuta, su mandato ONU, per ristabilire la sovranità del Mali sui territori sahariani settentrionali.
 
La '''guerra in Mali''' ({{arabo|حرب مالي}}, {{bambara|Mali Kɛlɛ}}; {{francese|Guerre du Mali}}) si è sviluppata a seguito del [[colpo di Stato]] del marzo 2012 e dell'offensiva del [[Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad]] (a prevalenza [[tuareg]]) e degli islamisti nel dicembre 2012. Nel gennaio 2013 una forza multinazionale a guida francese ([[Operazione Serval]]) è intervenuta, su mandato [[ONU]], per ristabilire la sovranità del [[Mali]] sui territori sahariani settentrionali.
 
Nonostante l'avvio di trattative di pace, i ripetuti fallimenti dei colloqui tra i diversi attori (principalmente, i rappresentanti dello Stato, delle diverse etnie, [[tuareg]] e non, nonché di alcuni gruppi islamisti) fanno sì che il conflitto sia da considerarsi ancora attivo.
 
== Antefatti ==
[[File:Tuareg rebel in northern Mali.PNG|thumb|left|Guerriglieri tuareg montano una mitragliatrice su una [[tecnica (veicolo)|tecnica]] nel luglio 2012]]
 
Con l'[[indipendenza]] del [[Mali]] nel [[1960]] iniziò il risentimento dei territori sahariani del nord ([[Azauad|Azawad]]) nei confronti del controllo centralizzato da parte di [[Bamako]], capitale maliana. Alcuni movimenti [[tuareg]] reclamarono l'indipendenza dell'Azawad come parte di una più estesa terra natale dei Tuareg pan-sahariani, mentre altri si limitanolimitavano a chiedere migliori servizi o uno status di regione [[Autonomia (politica)|autonoma]].
 
Nel 1962 scoppiò tra i tuareg una rivolta, repressa due anni dopo dal governo di Bamako. Gli scontri ricominciarono nel 1988 con la nascita del [[Movimento Nazionale per la Liberazione dell'Azauad|Movimento Nazionale per ladi Liberazione dell'Azawad]] (MNLA), guidato da [[Iyad ag Ghali]],<ref>{{cita web|url= http://www.repubblica.it/esteri/2013/01/17/news/mali_ag_ghali-50706524/ |titolo= Ag Ghali, il piccolo Bin Laden d'Africa che tiene sotto scacco mezzo continente |autore= Vincenzo Nigro |data= 17 gennaio 2013 |sito= Repubblica.it }}</ref> e sfociarono nella seconda rivolta tuareg (1990-1995) terminata con una tregua siglata a [[Timbuctù]] nel 1996. Alla fine del 2006 un'altra rivolta, la terza, nata nella [[regione di Kidal]] e guidata dal MTNM ("Movimento tuareg Nord-Mali") riuscì ad impegnare le forze governative fino al 2009, quando le ostilità cessarono grazie alla mediazione [[Algeria|algerina]] tra il governo centrale ed i ribelli Tuareg.
 
La scoperta di petrolio nel 2006 in territorio Azawad e la [[guerra al terrorismo]], soprattutto dopo che alcuni rapporti indicavano la presenza del movimento chiamato "[[Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento|al-Qāʿida nel Maghreb islamico]]" (AQMI, ex Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento) in quest'area, peggiorarono i rapporti aprendo una crisi tra il governo del Mali ed i ribelli tuareg. Le ostilità ripresero, approfittando della fine del regime di [[Mu'ammarMuʿammar Gheddafi]] a seguito della [[Prima guerra civile in Libia|guerra civile libica]], nel 2011. La quarta ribellione che ne è seguita ha condotto alla proclamazione dell'indipendenza dell'Azawad.
 
Molti movimenti filoindipendentisti tuareg, infatti, avevano partecipato alla Guerra Civile libica con propri combattenti, impiegati tra le file lealiste come mercenari. Al collasso del regime di Gheddafi ha fatto seguito la ritirata delle fazioni tuareg verso il Mali tramite le rotte del Fezzan, risparmiate dai bombardamenti della coalizione multinazionale. Il rientro il Mali dei miliziani tuareg, dunque, ha permesso al MNLA di disporre di un notevole quantitativo di armamenti, che hanno profondamente alterato i rapporti di forza tra esso e le Forze Armate maliane. La quarta ribellione tuareg che ne è seguita ha condotto alla proclamazione dell'indipendenza dell'Azawad.
== Il colpo di Stato ==
{{Infobox conflitto
|Tipo = Colpo di stato
|Nome del conflitto = Colpo di Stato in Mali del 2012
|Parte_di = della guerra in Mali
|Immagine = Mali Azavad.png
|Didascalia =
|Data = 21 marzo - 12 aprile [[2012]]
|Luogo = [[Mali]], [[Africa occidentale]]
|Casus = scontento dell'esercito per l'andamento del conflitto con i tuareg nel Nord del paese
|Mutamenti_territoriali =
|Esito = deposizione del presidente eletto [[Amadou Toumani Touré]]. Nomina di [[Dioncounda Traoré]] a presidente ''ad interim''
|Schieramento1 = Esercito del Mali <br /> Guardia presidenziale
|Schieramento2 = Ufficiali dell'esercito ribelli <br /> Comitato Nazionale per il ripristino della democrazia nello Stato
|Comandante1 = [[Amadou Toumani Touré]] (presidente) <br /> [[Sadio Gassama]] (ministro della difesa generale)
|Comandante2 = Amadou Sanogo
|Effettivi1 =
|Effettivi2 =
|Perdite1 =
|Perdite2 =
|Perdite3 =
|Note =
}}
Il colpo di stato fu preceduto da settimane di proteste a causa della cattiva gestione del governo e della ribellione in corso nel nord della nazione. I soldati avevano chiesto più armi e risorse per sostenere la guerra contro i ribelli tuareg, insoddisfatti di quello che percepivano e della mancanza di sostegno governativo. L'intenzione di [[Amadou Toumani Touré]], presidente del Mali, sarebbe stata quella di lasciare l'incarico alla scadenza del suo mandato, dopo le elezioni presidenziali nel mese di aprile.
 
== Il colpo di Stato del 2012 ==
Per disinnescare una protesta prevista per il 22 marzo 2012 contro la cattiva gestione del conflitto contro i ribelli Tuareg nel nord della nazione, il giorno precedente, il ministro della difesa, generale [[Sadio Gassama]], fu inviato al campo militare di [[Kati]]. Al suo arrivo venne prima accolto con fischi e lanci di pietre contro la sua auto, poi fu sequestrato. A quel punto le sue guardie del corpo spararono in aria diversi colpi di avvertimento. Il ministro venne poi rilasciato incolume, grazie all'intervento dell'esercito nella zona. I soldati assaltarono quindi le riserve di munizioni presenti nel campo, azione che causò il ferimento di due soldati.
{{vedi anche|Colpo di Stato in Mali del 2012}}
 
Più tardi, alcuni veicoli blindati isolarono il palazzo presidenziale e la televisione di Stato del Mali fu teatro di una sparatoria le cui raffiche vennero udite da diversi giornalisti presenti in zona. I programmi televisivi vennero sospesi. Successivamente i soldati bloccarono la strada che porta ad entrambi gli edifici. Un soldato affermò che i ribelli non subirono alcuna forma di resistenza da parte delle guardie del corpo di Touré, che seppur inseguito non venne catturato. Verso sera, dopo diverse ore di conflitto a fuoco, l'emittente di Stato del Mali tornò in onda con il seguente messaggio, accompagnato con musica tradizionale: «Fra un attimo ci sarà una dichiarazione dei militari».
 
Al mattino del 22 marzo, [[Amadou Konare]] apparve alla televisione di Stato dichiarandosi come portavoce del Comitato Nazionale per il ripristino della democrazia e dello Stato (CNRDR), apparentemente formato da soldati ribelli. Konare dichiarò che i soldati ribelli avevano preso il potere sostituendo il regime incapace di Touré affermando che sarebbe stato opportuno consegnare la presidenza ad un nuovo governo democraticamente eletto.
 
Più tardi, il capitano [[Amadou Sanogo]], identificato come presidente del CNRDR, apparve in televisione per annunciare il coprifuoco immediato "fino a nuovo ordine". Inoltre esortò la popolazione alla calma, condannando qualsiasi azione di saccheggio. Successivamente i ribelli riuscirono a identificare il luogo in cui era nascosto Touré. Un ufficiale militare rimasto fedele al presidente ha affermato che era in buona salute e che sia il ministro degli interni che il ministro della difesa erano al sicuro. Nel corso della giornata venne rivelato che il presidente Touré aveva cercato di fuggire presso una base militare segreta presidiata da soldati a lui fedeli. Il leader dei ribelli, alla televisione di Stato, disse inoltre che i confini della Nazione erano stati momentaneamente chiusi, facendo appello alla calma. La [[BBC]] ha riferito che la forza d'élite dell'esercito del Mali, i "Berretti rossi", era ancora fedele a Touré. Nel corso della giornata, i soldati ribelli iniziarono a saccheggiare il Palazzo Presidenziale, rubando diversi oggetti, televisori e altri beni, mentre il loro leader li esortò a fermare gli incendi "celebrativi", responsabili nella capitale di almeno venti feriti.
 
La giunta militare il 12 aprile 2012 nominò presidente a interim del Mali il presidente dell'Assemblea nazionale [[Dioncounda Traoré]], con l'approvazione della [[Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale]] (ECOWAS) fino allo svolgimento di nuove elezioni.<ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/dioncounda-traore/</ref>
 
== La dichiarazione d'indipendenza dell'Azawad e l'ascesa degli islamisti ==
[[File:MNLA flag.svg|thumb|Bandiera dell'Azawad]]
[[File:Al-Qaida rejoint par ses militants du Maghreb au Mali (8142141394).jpg|sinistra|miniatura|Miliziani tuareg fotografati nel maggio 2012 nei pressi di [[Timbuctù]]]]
Entro l'aprile 2012, il crollo del potere statale nel nord del Mali aveva permesso ad un movimento [[tuareg]] laico e separatista, il [[Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad]] (MNLA), di conquistare il controllo delle principali città e di dichiarare unilateralmente l'indipendenza dell'[[Azauad|Azawad]], [[Stato non riconosciuto|non riconosciuto]] da nessun'altra nazione. L'azione fu permessa anche grazie all'appoggio garantito all'MNLA da alcuni gruppi radicali, come il neonato [[Ansar Dine]], con legami con [[Al-Qaida nel Maghreb islamico|al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI)]].
 
Il sogno di un Azawad indipendente durò tuttavia meno di due mesi, quando i combattenti MNLA furono espulsi dal potere da tre gruppi islamisti: [[Ansar Dine]], MUJAO ([[Movimento per l'Unicità e il Jihad nell'Africa Occidentale]]), e [[Al-Qaida nel Maghreb islamico|al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM)]]. Questi movimenti tentarono di introdurre un governo basato su una rigorosa interpretazione della [[sharia]] nelle zone da loro controllate, arrivando al punto di imporre tali sanzioni come tagliare le mani per le accuse di furto, imporre alle donne di indossare l'[[hijab]] in pubblico, e separare i ragazzi e le ragazze a scuola.<ref name=FP>{{cita news|url= http://www.foreignpolicy.com/articles/2013/01/30/mali_is_not_afghanistan_france_africa?page=full |titolo= Mali Is Not a Stan |rivista= Foreign Policy |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20130203004626/http://www.foreignpolicy.com/articles/2013/01/30/mali_is_not_afghanistan_france_africa?page=full |data= 30 gennaio 2013 |autore= Laura Seay |lingua= en |urlmorto= sì }}</ref>
Entro l'aprile 2012, il crollo del potere statale nel nord del Mali aveva permesso ad un movimento [[tuareg]] laico e separatista, il [[Movimento Nazionale per la Liberazione dell'Azauad|Movimento Nazionale per la Liberazione dell'Azawad]] (MNLA), di conquistare il controllo delle principali città e di dichiarare unilateralmente l'indipendenza dell'[[Azauad|Azawad]], [[Stato non riconosciuto|non riconosciuto]] da nessun'altra nazione.
 
Dal dicembre 2012 sono ripresi gli scontri dei gruppi islamisti contro le forze armate del Mali. I ribelli hanno iniziato ad invadere il sud del Mali, espugnando una città centrale, [[Konna]], e minacciando da vicino la stessa capitale, Bamako. Nel corso degli scontri sono state distrutte numerose reliquie della locale tradizione [[Sufismo|sufi]] e le tombe stesse ([[marabutti]]) di alcuni santi musulmani (tra cui l'antico [[mausoleo]] dedicato ad Alpha Moya<ref>{{cita web|url= http://www.itv.com/news/2012-07-06/timbuktu-cultural-heritage-destroyed-by-islamists-in-mali-as-civil-war-fears-grow/ |titolo= Timbuktu heritage site destroyed by Islamists in Mali as civil war fears grow |sito= ITV News |data= 6 giugno 2012 }}</ref> e le sepolture di Sidi Mahmud, Sidi el-Mukhtar, Sidi Elmety, Mahamane Elmety e Shaykh Sidi Amar),<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://eg4.me/en/?p=14225 Egypt News del 1°-7-2012.] |data=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> a causa dell'accesa ostilità [[iconoclastia|iconoclastica]] del [[salafismo]] verso qualsiasi forma di culto che non sia rivolta direttamente ad [[Allah]].
Il sogno di un Azawad indipendente durò tuttavia meno di due mesi, quando i combattenti MNLA furono espulsi dal potere da tre gruppi islamisti: [[Ansar Dine]], MUJAO ([[Movimento per l'Unicità e il Jihad nell'Africa Occidentale]]), e [[al-Qaeda nel Maghreb Islamico]] (AQIM). Questi movimenti tentarono di introdurre un governo basato su una rigorosa interpretazione della [[sharia]] nelle zone da loro controllate, arrivando al punto di imporre tali sanzioni come tagliare le mani per le accuse di furto, imporre alle donne di indossare l'[[hijab]] in pubblico, e separare i ragazzi e le ragazze a scuola.<ref name=FP>[http://www.foreignpolicy.com/articles/2013/01/30/mali_is_not_afghanistan_france_africa?page=full Foreign Policy], 30 gennaio 2013</ref>
 
Nonostante la presenza di oltre {{formatnum:100000}} sfollati interni e nei paesi vicini, le turbolenze nel nord del Mali nel 2012 non hanno provocato molto risposta internazionale al di là di condanne pro-forma.
Dal dicembre 2012 sono ripresi gli scontri dei gruppi islamisti contro le forze armate del Mali. I ribelli hanno iniziato ad invadere il sud del Mali, espugnando una città centrale, [[Konna]], e minacciando da vicino la stessa capitale, Bamako. Nel corso degli scontri sono state distrutte numerose reliquie della locale tradizione [[Sufismo|sufi]] e le tombe stesse ([[marabutti]]) di alcuni santi musulmani (tra cui l'antico [[mausoleo]] dedicato ad Alpha Moya<ref>[http://www.itv.com/news/2012-07-06/timbuktu-cultural-heritage-destroyed-by-islamists-in-mali-as-civil-war-fears-grow/ su ITV News del 6 giugno 2012]</ref> e le sepolture di Sidi Mahmud, Sidi el-Mukhtar, Sidi Elmety, Mahamane Elmety e Shaykh Sidi Amar),<ref>[http://eg4.me/en/?p=14225 Egypt News del 1°-7-2012.]</ref> a causa dell'accesa ostilità [[iconoclastia|iconoclastica]] del [[salafismo]] verso qualsiasi forma di culto che non sia rivolta direttamente ad [[Allah]].
A seguito della risoluzione 2085 del 20 dicembre 2012, il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza dell'ONU]]<ref>{{cita web|url= http://www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=S/RES/2085%20%282012%29 |titolo=Resolution 2085 (2012). United Nations Official Document |formato= pdf}}</ref> ha approvato un piano per riprendere il nord del Mali attraverso il dispiegamento di una forza di {{formatnum:3300}} soldati dell'Africa occidentale. Tale piano prevedeva una formazione completa per le truppe dell'Africa occidentale, e nessun tipo di invasione era prevista prima della fine del 2013 al più presto<ref name=FP/><ref>{{cita web|url= http://www.memri.org/report/en/print6769.htm |titolo= MNLA Reaction To ECOWAS Intervention Plan In Azawad: 'We Are The Only Credible Ally In The Fight Against Terrorism In The Sahel' |data= 24 ottobre 2012 |autore= Anna Mahjar-Barducci |lingua= en }}</ref>.
 
Nonostante la presenza di oltre 100.000 sfollati interni e nei paesi vicini, le turbolenze nel nord del Mali nel 2012 non hanno provocato molto risposta internazionale al di là di condanne pro-forma.
A seguito della risoluzione 2085 del 20 dicembre 2012, il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza dell'ONU]]<ref>http://www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=S/RES/2085%20%282012%29</ref> ha approvato un piano per riprendere il nord del Mali attraverso il dispiegamento di una forza di 3.300 soldati dell'Africa occidentale. Tale piano prevedeva una formazione completa per le truppe dell'Africa occidentale, e nessun tipo di invasione era prevista prima della fine del 2013 al più presto.<ref name=FP/><ref>http://www.memri.org/report/en/print6769.htm</ref>.
 
== L'intervento militare internazionale: operazione Serval ==
{{Infobox conflitto
|Tipo = Operazione militare
|Nome del conflitto = Operazione Serval
|Parte_di = della guerra in Mali
|Immagine =Northern_Mali_conflict Soldats français à Gao2.svgPNG
|Didascalia = Soldati francesi a [[Gao (Mali)|Gao]]
|Data=11 gennaio [[2013]] - in corso
|Data = 11 gennaio [[2013]] - 15 luglio [[2014]]
|Luogo=[[Mali]], [[Africa occidentale]]
|Luogo = [[Mali]], [[Africa occidentale]]
|Casus= avanzata degli islamisti verso sud e presa di [[Konna]]; risoluzione ONU 2085/2012
|Casus = avanzata degli islamisti verso sud e presa di [[Konna]]; risoluzione ONU 2085/2012
|Esito=
|Esito =
|Schieramento1={{Bandiera|Francia|nome}}<br />{{Bandiera|Mali|nome}}<br />[[ECOWAS]]<br /> Supportati da:<br />
|Schieramento1 = {{FRA}}<br />{{MLI}}<br />[[ECOWAS]]<br />Supportati da:<br />
{{Bandiera|Stati Uniti|nome}}<br />{{Bandiera|Unione Europea|nome}}
{{USA}}<br />{{Bandiera|Unione Europea|nome}}
|Schieramento2=[[File:ShababFlag.svg|22px]] [[Islam politico|Islamisti]] : <br />[[Al-Qa'ida nel Maghreb islamico|AQMI]] <br /> [[Movimento per l'Unicità e il Jihad nell'Africa Occidentale|MUJAO]]<br />[[Ansar Dine]]
|Schieramento2 = {{simbolo|ShababFlag.svg|22}} [[Islam politico|Islamisti]] :<br />[[Al-Qa'ida nel Maghreb islamico|AQMI]]<br />[[Movimento per l'Unicità e il Jihad nell'Africa Occidentale|MUJAO]]<br />[[Ansar Dine]]
|Comandante1= {{bandiera|FRA}} [[Grégoire de Saint-Quentin]]<ref>{{cita web|url=http://defense.blogs.lavoixdunord.fr/archive/2013/01/23/le-general-gregoire-de-saint-quentin-commande-l-operation-se.html |titolo=Opération Serval au Mali : le général Grégoire de Saint-Quentin nommé officiellement au commandement |data=23 gennaio 2013 |lingua=fr |sito=defense.blogs.lavoixdunord.fr |accesso=24 gennaio 2013}}</ref>
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|Comandante2 = [[Iyad ag Ghali]] (Ansar Dine)<br />[[Abdelmalek Droukdel]] (AQMI)<br />[[Omar Ould Hamaha]] (MUJAO)
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|Effettivi1 = {{bandiera|FRA}} {{formatnum:4000}} soldati schierati ({{formatnum:5100}} uomini impiegati in totale)<ref>[http://www.ledauphine.com/actualite/2013/01/31/4600-soldats-francais-mobilises Fil Info | 4600 soldats français mobilisés<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><br />
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[[ECOWAS]]: 6300 uomini<ref>[http://www.defense.gouv.fr/operations/mali/actualite/operation-serval-point-de-situation-du-jeudi-21-mars Opération Serval : Point de situation du jeudi 21 mars<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
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|Effettivi2 = * da {{formatnum:5000}} a {{formatnum:10000}} combattenti (Ansar Dine e MNLA)<ref name="A">[https://www.francetvinfo.fr/mali-qui-sont-les-islamistes-a-qui-la-france-a-declare-la-guerre_203247.html francetvinfo Mali. ''Qui sont les islamistes à qui la France a déclaré la guerre ?'']</ref>
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* {{formatnum:1000}} combattenti (AQIM)<ref name="A"/>
* 500 combattenti (MUJAO)<ref name="A"/>
|Perdite1 = {{bandiera|FRA}} [[Francia]]:<br />7 morti (incluso 1 ufficiale), circa una dozzina di feriti in azione<ref>{{Cita web |url=http://www.lejdd.fr/International/Afrique/Actualite/Mort-accidentelle-d-un-militaire-au-Mali-621841 |titolo=Mort accidentelle d'un militaire au Mali - leJDD.fr<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=7 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221192451/http://www.lejdd.fr/International/Afrique/Actualite/Mort-accidentelle-d-un-militaire-au-Mali-621841 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita news|url=httphttps://abcnews.go.com/International/wireStory/6th-french-soldier-dies-mali-roadside-bomb-19068200#.UX7wN7_ZNlo|titolo=6th French Soldier Dies in Mali in Roadside Bomb|giornale=ABC News|data=29 aprile 2013|accesso=29 aprile 2013|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130430100328/http://abcnews.go.com/International/wireStory/6th-french-soldier-dies-mali-roadside-bomb-19068200#.UX7wN7_ZNlo|urlmorto=sì}}</ref><br />1 elicottero [[Aérospatiale Gazelle|Gazelle]] distrutto<ref name="downed"/><br />{{bandiera|MaliMLI}} [[Mali]]:<br />85 morti, 197+ feriti,<ref name="reuters1">{{Cita news|cognome=Felix|nome=Bate|url=httphttps://www.reuters.com/article/2013/01/12/us-mali-rebels-idUSBRE90912Q20130112|titolo=France bombs Mali rebels, African states ready troops|editore=Reuters|accesso=13 gennaio 2013|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924173148/http://www.reuters.com/article/2013/01/12/us-mali-rebels-idUSBRE90912Q20130112|urlmorto=sì}}</ref><ref name="frenchstrikes">{{Cita news |url=httphttps://uk.reuters.com/article/2013/01/12/uk-mali-rebels-idUKBRE90B09Y20130112 |titolo=Over 100 dead in French strikes and fighting in Mali |editore=Reuters |data=9 gennaio 2013 |accesso=13 gennaio 2013 |pubblicazione= |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130113132840/http://uk.reuters.com/article/2013/01/12/uk-mali-rebels-idUKBRE90B09Y20130112 |urlmorto=sì }}</ref><br />12 prigionieri<ref name="capturetroops">Al Jazeera, [httphttps://www.aljazeera.com/news/africa/2013/01/2013181147990618.html Rebels capture Mali government troops], Al Jazeera, 8 January 2013</ref> <small>(gennaio 2013)</small><br />{{bandiera|ChadTCD}} [[Ciad]]:<br />38 morti,<ref>[httphttps://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5jKshg5bu1UuY_8KUC0Xe1mWsnFaw?docId=CNG.d192b451a9876709f1e49265bb153ea2.2c1 Mali's new president thanks Chad for support against Islamists]</ref><br />74 feriti<ref>[http{{Cita web |url=https://www.reuters.com/article/2013/02/24/us-mali-rebels-chad-idUSBRE91N09A20130224 |titolo=Ten Chadian soldiers killed fighting Islamists in Mali] |accesso=1º maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924175657/http://www.reuters.com/article/2013/02/24/us-mali-rebels-chad-idUSBRE91N09A20130224 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.malijet.com/en-direct-du-front/66979-mali-violents-combats-dans-le-massif-des-ifoghas-faisant-un-mort.html Malijet Mali : violents combats dans le massif des Ifoghas, faisant un mort côté tchadien, six côté jihadistes Mali Bamako<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{cita web |url=http://www.en.starafrica.com/news/fourth-french-soldier-killed-in-mali.html |titolo=Copia archiviata |accesso=9 marzo 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160313043650/http://en.starafrica.com/news/fourth-french-soldier-killed-in-mali.html }}</ref><ref>[http://www.radio-canada.ca/nouvelles/International/2013/02/08/003-mali-situation-gao-tessalit.shtml Mali : le scénario de la guérilla commence à se dessiner | La crise malienne | ICI.Radio-Canada.ca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.nord-mali.com/ |titolo=Nord Mali :: Toute l'actualité du Nord Mali<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=8 settembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140212113414/http://www.nord-mali.com/ |urlmorto=sì }}</ref>
<br />{{bandiera|NigerNER}} [[Niger]]:<br />28 morti<ref>httphttps://news.yahoo.com/niger-attacks-shockwave-mali-conflict-075339499.html</ref> <br />{{bandiera|NigeriaNGA}} [[Nigeria]]:<br />4 morti<ref>[http://www.irinnews.org/report/97301/islamists-kill-nigerian-soldiers-heading-to-mali IRIN Africa | Islamists kill Nigerian soldiers heading to Mali | Nigeria | Conflict | Security<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>http://www.foxnews.com/world/2013/05/06/official-nigerian-military-plane-aiding-northern-mali-operation-crashes-in/</ref><br />{{bandiera|TogoTGO}} [[Togo]]:<br />2 morti<br />diversi feriti<ref>{{Cita news|url=http://www.malijet.com/actualte_dans_les_regions_du_mali/rebellion_au_nord_du_mali/66697-operations-serval-misma-et-fatim-ils-sont-morts-pour-le-mali.html |titolo=Opérations serval, Misma et Fatim : Ils sont morts pour le Mali |sito= Maliweb |autore= L'Aube |anno= 8 marzo 2013 |accesso =10 marzo 2013 }}</ref><br />{{bandiera|Burkina FasoBFA}} [[Burkina Faso]]:<br />1 morto<br />1 ferito<ref>{{Cita web |url=http://www.malijet.com/en-direct-du-front/67029-mali-mort-d-un-soldat-burkinabe-lors-de-l-atterrissage-d-un-heli.html |titolo=Malijet Mali: Le soldat burkinabè, Tounougma Kaboré, conducteur au bataillon Badenya est décédé le mercredi 13 mars 2013 à Diabali (Officiel) Mali Bamako<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=25 marzo 2013 |dataarchivio=24 giugno 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210624093633/http://malijet.com/en-direct-du-front/67029-mali-mort-d-un-soldat-burkinabe-lors-de-l-atterrissage-d-un-heli.html |urlmorto=sì }}</ref>
|Perdite2 = ~650 morti<ref>{{Cita news|titolo= Serval : bilan de deux mois d'opérations|url=http https://lemamouth.blogspot.fr/2013/03/serval-bilan-de-deux-mois-doperations.html marzo 2013|giornale= Le mamouth |autore= Jean-Marc Tanguy |data=11 marzo 2013}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Timbuktu suicide attack reopens front for French in Mali|url=httphttps://www.reuters.com/article/2013/03/21/mali-rebels-idUSL6N0CD3IX20130321|accesso=21 marzo 2013|giornale=Reuters|data=21 marzo 2013|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924180214/http://www.reuters.com/article/2013/03/21/mali-rebels-idUSL6N0CD3IX20130321|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=French in Mali face Islamist insurgency of unknown strength|url=httphttps://www.csmonitor.com/World/Global-News/2013/0401/French-in-Mali-face-Islamist-insurgency-of-unknown-strength|giornale=Christian Science Monitor|accesso=3 aprile 2013|data=1º aprile 2013}}</ref><br />72 veicoli distrutti<ref name="downed">{{Cita web|url=http://www.aviationweek.com/Blogs.aspx?plckBlogId=Blog:27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7&plckPostId=Blog%3A27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7Post%3Afc288939-6cb4-45dc-8edb-c96a58c0dce0|titolo=Gazelle Downed in French Air Raid, Soldier Killed|editore=Aviation Week|data=12 gennaio 2013|accesso=15 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130114133759/http://www.aviationweek.com/Blogs.aspx?plckBlogId=Blog%3A27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7&plckPostId=Blog%3A27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7Post%3Afc288939-6cb4-45dc-8edb-c96a58c0dce0}}</ref><br />oltre 105 prigionieri<ref> 3 catturati il 1º febbraio, [http://news.nationalpost.com/2013/02/01/the-islamist-prisoners-claim-malian-soldiers-tortured-them-after-timbuktu-was-freed/] 2 il 4 febbraio,[http://www.voanews.com/content/two-senior-islamists-captured-in-northern-mali/1596607.html] 4 il 5 febbraio,[http {{Webarchive|url=https://wwwweb.reutersarchive.comorg/articleweb/201320130410181615/02http:/05/uswww.voanews.com/content/two-malisenior-rebelsislamists-francecaptured-securityin-idUSBRE9140G720130205]northern-mali/1596607.html |data=10 aprile 2013 }} 8 il 6 febbraio,[http://jn1.tv/breaking-news/mali-islamists-captured-and-detained.html] 30+ il 19,[httphttps://www.youtube.com/watch?v=xp0q8w2wlys] 2 il 22,[http://www.rfi.fr/emission/20130222-une-presse-afrique-scenes-guerre-gao] 1 il 23,[httphttps://www.nytimes.com/2013/02/24/world/europe/french-intervention-in-mali-raises-threat-of-domestic-terrorism-judge-says.html?pagewanted=all&_r=0] 7 il 25,[httphttps://news.yahoo.com/polisario-fighter-al-qaeda-northern-mali-reported-taken-142000879.html] 5 il 7 marzo,[{{cita web |url=http://www.huffingtonpost.com/huff-wires/20130307/eu-france-mali/?utm_hp_ref=green&ir=green] |titolo=Copia archiviata |accesso=18 marzo 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131210103925/http://www.huffingtonpost.com/huff-wires/20130307/eu-france-mali/?utm_hp_ref=green&ir=green }} 31 l' 8 marzo,[httphttps://edition.cnn.com/2013/03/08/world/africa/france-mali/][httphttps://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5hOk7HZlxBhpPdeoJttZmaVNkoqew?docId=CNG.56883105e51878bdb75abbbae35af5a5.631][http://allafrica.com/stories/201303081148.html] 8 prima del 13 marzo [httphttps://news.yahoo.com/insight-islamist-inroads-mali-may-undo-french-war-060919053.html] 5+ captured (18 March)[http://magharebia.com/en_GB/articles/awi/features/2013/03/19/feature-03] e 1 il 19 marzo[http {{Webarchive|url=https://wwwweb.canadaarchive.comorg/newsweb/French+fighter+sent+home+after+arrest+Mali+highlighted+fears20130329155530/8119130http:/story.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+canwest%2FF77+(canada/magharebia.com+World+News)]/en_GB/articles/awi/features/2013/03/19/feature-03 |data=29 marzo 2013 }}</ref>
}}
Il 9 gennaio [[2013]] il presidente maliano [[Dioncounda Traoré]]‚ in un discorso alla nazione, ha comunicato di aver chiesto e ottenuto un intervento aereo della [[Francia]], in accordo con l'[[ECOWAS]], contro i ribelli jihadisti che occupano il nord del Paese.<ref>{{Cita web |url=http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1076799/malipresidente-risposta-massiccia.shtml |titolo=Mali, presidente: risposta massiccia - Mondo - Tgcom24<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=18 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130114222831/http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1076799/malipresidente-risposta-massiccia.shtml |urlmorto=sì }}</ref>
 
Il 10 gennaio il presidente francese [[François Hollande]] ha dato il via alla "Opération Serval", un'operazione di aiuto militare e logistico alle forze del governo maliano. A seguito dei raid aerei portati dall'[[Armée de l'air|aviazione francese]], la capitale [[Bamako]] è stata riconquistata dal governo di Traoré in un solo giorno, mentre sono giunte a sostegno le truppe francesi del [[1º Reggimento straniero di cavalleria]]<ref name=autogenerato1>{{Cita web |url=http://www.reporternuovo.it/2013/01/18/legione-straniera-i-cosacchiche-combattono-nel-deserto-del-mali/ |titolo=Legione straniera,i cosacchi tornanonel deserto africano {{!}} Reporter nuovo<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=24 gennaio 2013 |dataarchivio=23 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130123084726/http://www.reporternuovo.it/2013/01/18/legione-straniera-i-cosacchiche-combattono-nel-deserto-del-mali/ |urlmorto=sì }}</ref>. Le operazioni sono cominciate l'11 gennaio 2013 sotto gli auspici delle [[Risoluzione ONU|risoluzioni ONU]] [[Risoluzione ONU 2056|2056]] e 2085.<ref name="flightglobal" /> Due giorni dopo l'aviazione francese bombarda le posizioni degli islamici vicino [[Sevarè]] per dar via libera alle truppe maliane via terra. A darne notizia è stato il presidente francese, [[François Hollande]], da [[Abu Dhabi]] attraverso la tv [[al-Jazeera]]. Il 14 gennaio dopo uno scontro terra-aria in cui ha perso la vita un pilota francese, l'esercito ha deciso di entrare in azione anche via terra. Il [[1º Reggimento straniero di cavalleria]] della [[Legione straniera francese]] viene così schierato in Mali<ref name="autogenerato1" />. I Paesi nordafricani dell'[[ECOWAS]] hanno messo in campo, al 24 gennaio, {{formatnum:1750}} soldati mentre alla stessa data risultano essere {{formatnum:2400}} i militari francesi schierati nell'operazione Serval. Gli elicotteri [[Aérospatiale SA 341 Gazelle|Gazelle]] continuano ad operare nel nord del Mali assieme a due [[Dassault Mirage F1|Dassault Mirage F1CR]] da ricognizione armati dell'[[Armée de l'air|aeronautica]], atterrati a Bamako il 14 gennaio una volta decollati dal [[Ciad]], da dove operano anche sei [[Dassault Mirage 2000|Mirage 2000D]] e quattro [[Dassault Rafale|Rafale B]], tutti assistiti da cinque [[Rifornimento in volo|aerocisterne]] [[Boeing C-135 Stratolifter]]. Altri servizi di ricognizione sono espletati da cinque tra [[Lockheed C-130 Hercules|C-130 Hercules]] e [[Breguet Br 1150 Atlantic|Atlantique 2]]. Il 16 gennaio sono arrivati a Bamako, alloggiati in aerei da trasporto, anche alcuni elicotteri [[Aérospatiale SA 330 Puma|Puma]] dell'[[Armée de terre|esercito francese]].<ref name=flightglobal>{{cita web|url=http://www.flightglobal.com/news/articles/french-allies-fly-support-missions-into-mali-381196/?sfid=70120000000taAm|titolo=French allies fly support missions into Mali|data=17 gennaio 2013|lingua=en|sito=flightglobal.com|accesso=23 gennaio 2013}}</ref>
Il 10 gennaio il presidente francese [[François Hollande]] ha dato il via all<nowiki>'</nowiki>''Opération Serval'' (operazione [[Servalo]]), un'operazione di aiuto militare e logistico alle forze del governo maliano. A seguito dei raid aerei portati dall'[[Armée de l'air|aviazione francese]], la capitale [[Bamako]] è stata riconquistata dal governo di Traoré in un solo giorno, mentre sono giunte a sostegno le truppe francesi del [[1º Reggimento straniero di cavalleria]]<ref>http://www.reporternuovo.it/2013/01/18/legione-straniera-i-cosacchiche-combattono-nel-deserto-del-mali/</ref>.
 
Le operazioni sono cominciate l'11 gennaio 2013 sotto gli auspici delle [[Risoluzione ONU|risoluzioni ONU]] [[Risoluzione ONU 2056|2056]] e 2085.<ref name=flightglobal/> Due giorni dopo l'aviazione francese bombarda le posizioni degli islamici vicino [[Sevarè]] per dar via libera alle truppe maliane via terra. A darne notizia è stato il presidente francese, [[François Hollande]], da [[Abu Dhabi]] attraverso la tv [[al-Jazeera]]. Il 14 gennaio dopo uno scontro terra-aria in cui ha perso la vita un pilota francese, l'esercito ha deciso di entrare in azione anche via terra. Il [[1º Reggimento straniero di cavalleria]] della [[Legione straniera francese]] viene così schierato in Mali<ref>[http://www.reporternuovo.it/2013/01/18/legione-straniera-i-cosacchiche-combattono-nel-deserto-del-mali/]</ref>. I Paesi nordafricani dell'[[ECOWAS]] hanno messo in campo, al 24 gennaio, 1.750 soldati mentre alla stessa data risultano essere 2.400 i militari francesi schierati nell'operazione Serval. Gli elicotteri [[Aérospatiale SA 341 Gazelle|Gazelle]] continuano ad operare nel nord del Mali assieme a due [[Dassault Mirage F1|Dassault Mirage F1CR]] da ricognizione armati dell'[[Armée de l'air|aeronautica]], atterrati a Bamako il 14 gennaio una volta decollati dal [[Ciad]], da dove operano anche sei [[Dassault Mirage 2000|Mirage 2000D]] e quattro [[Dassault Rafale|Rafale B]], tutti assistiti da cinque [[Rifornimento in volo|aerocisterne]] [[Boeing C-135 Stratolifter]].
[[File:French troops in Bamako.PNG|left|thumb|Truppe francesi a Bamako]]
Nei giorni seguenti anche [[Spagna]], [[Regno Unito]], [[Danimarca]], [[Belgio]], [[Canada]], [[Italia]], [[Stati Uniti]] e [[Germania]] hanno deciso di inviare aeromobili e/o uomini per fornire supporto logistico e per addestrare l'esercito maliano nell'ambito della missione dell'[[Unione europea]] "[[EUTM]] Mali"<ref>{{Cita web |url=http://www.agenparl.it/articoli/news/esteri/20130117-mali-ue-via-libera-a-missione-di-addestramento |titolo=MALI: UE, VIA LIBERA A MISSIONE DI ADDESTRAMENTO /VIDEO |accesso=29 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130224092254/http://www.agenparl.it/articoli/news/esteri/20130117-mali-ue-via-libera-a-missione-di-addestramento |urlmorto=sì }}</ref>. Alcuni degli aerei impegnati in questo ruolo sono i [[McDonnell Douglas C-17 Globemaster III|C-17 Globemaster III]], i [[Lockheed C-130 Hercules|C-130H/J]], i [[Transall C-160]] e gli [[AgustaWestland AW109]], questi ultimi per il recupero di feriti.<ref name=flightglobal/> Il 22 gennaio aerei francesi distruggono la sede di [[Al-Qa'ida nel Maghreb islamico]] a [[Timbuctù]]<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Mali-aerei-francesi-distruggono-sede-al-Qaeda-a-Timbuctu_314110890084.html Mali: aerei francesi distruggono sede al-Qaeda a Timbuctu - Adnkronos Esteri<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il 26 gennaio la coalizione franco-maliana riprende Gao agli islamici<ref>[http://www.lefigaro.fr/international/2013/01/26/01003-20130126ARTFIG00397-mali-les-forces-coalisees-se-rapprochent-de-gao.php Mali : les forces coalisées ont repris la ville de Gao<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Altri servizi di ricognizione sono espletati da cinque tra [[Lockheed C-130 Hercules|C-130 Hercules]] e [[Breguet Br 1150 Atlantic|Atlantique 2]]. Il 16 gennaio sono arrivati a Bamako, alloggiati in aerei da trasporto, anche alcuni elicotteri [[Aérospatiale SA 330 Puma|Puma]] dell'[[Armée de terre|esercito francese]].<ref name=flightglobal>{{cita web|url=http://www.flightglobal.com/news/articles/french-allies-fly-support-missions-into-mali-381196/?cmpid=NLC|FGFG|FGFDN-2013-2301-GLOB|news&sfid=70120000000taAm|titolo=French allies fly support missions into Mali|data=17 gennaio 2013|lingua=en|sito=flightglobal.com|accesso=23 gennaio 2013}}</ref>
Pochi giorni dopo le truppe francesi riconquistano anche [[Timbuctù]], che il 1º febbraio ricevono la visita del presidente Hollande<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Mali-Hollande-dai-militari-francesi-a-Timbuctu-La-guerra-non-e-finita_314143721071.html Mali, Hollande dai militari francesi a Timbuctù: "La guerra non è finita" - Adnkronos Esteri<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'8 febbraio truppe francesi e del [[Ciad]] occupano la città di [[Tessalit]], al confine con l'Algeria<ref>{{Cita web|url=http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20130208_00169.shtml|titolo=Mali/ Truppe francesi e del Ciad a Tessalit, vicino all'Algeria|data=8 febbraio 2013|accesso=13 ottobre 2020|urlarchivio=https://archive.is/20130413105343/http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20130208_00169.shtml|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref>.
Il 18 febbraio nel corso di un'operazione delle forze speciali nel nord cade un altro soldato francese<ref>[https://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Mali:_guerra_verso_la_fine_ma_si_continua_a_morire.html?cid=35031072 Mali: guerra verso la fine ma si continua a morire - SWI swissinfo.ch<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Su un contingente di {{formatnum:4000}} uomini sono cinque i soldati francesi caduti. La Francia ha annunciato che a partire da aprile ridurrà il numero dei militari presenti nel paese<ref>[http://www.ticinolive.ch/2013/03/08/lesercito-francese-lascera-il-mali-a-partire-da-aprile/ L'esercito francese lascerà il Mali a partire da aprile - Ticinolive<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
L'operazione si è conclusa il 15 luglio [[2014]] e sostituita dall'"[[Operazione Barkhane]]", lanciata il 1º agosto 2014 per combattere i combattenti islamici nel [[Sahel]]. Tre dei cinque leader islamici, Abdelhamid Abou Zeid, Abdel Krim e Omar Ould Hamaha sono stati uccisi, mentre Mokhtar Belmokhtar è fuggito in Libia e Iyad ag Ghali in Algeria.<ref>[http://www.lefigaro.fr/international/2014/07/13/01003-20140713ARTFIG00097-au-sahel-l-operation-barkhane-remplace-serval.php Au Sahel, l'opération «Barkhane» remplace «Serval»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Nonostante i diversi tentativi di giungere a trattative di pace, i diversi colloqui sono saltati, a causa di diversi motivi, fondamentalmente:
Nei giorni seguenti anche [[Spagna]], [[Regno Unito]], [[Danimarca]], [[Belgio]], [[Canada]], [[Italia]], [[Stati Uniti]] e [[Germania]] hanno deciso di inviare aeromobili e/o uomini per fornire supporto logistico e per addestrare l'esercito maliano nell'ambito della missione dell'[[Unione Europea]] "[[EUTM]] Mali"<ref>[http://www.agenparl.it/articoli/news/esteri/20130117-mali-ue-via-libera-a-missione-di-addestramento MALI: UE, VIA LIBERA A MISSIONE DI ADDESTRAMENTO /VIDEO]</ref>. Alcuni degli aerei impegnati in questo ruolo sono i [[McDonnell Douglas C-17 Globemaster III|C-17 Globemaster III]], i [[Lockheed C-130 Hercules|C-130H/J]], i [[Transall C-160]] e gli [[AgustaWestland AW109]], quest'ultimi per il recupero di feriti.<ref name=flightglobal/>
* La contrarietà del Governo di Bamako di includere nelle trattative anche una maggiore autonomia dell'Azawad, che vedrebbe vista dalla popolazione [[Bambara]] del sud come una concessione spropositata verso i gruppi nomadi del nord, tradizionalmente avversari del potere statale centrale;
Il 22 gennaio aerei francesi distruggono la sede di [[Al-Qa'ida nel Maghreb islamico]] a [[Timbuctu]]<ref>http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Mali-aerei-francesi-distruggono-sede-al-Qaeda-a-Timbuctu_314110890084.html</ref>, il 26 gennaio la coalizione franco-maliana riprende Gao agli islamici<ref>http://www.lefigaro.fr/international/2013/01/26/01003-20130126ARTFIG00397-mali-les-forces-coalisees-se-rapprochent-de-gao.php</ref>.
* L'esclusione dalla trattative dei gruppi radicali, come Ansar Dine, che, pur essendo a tutti gli effetti gruppi terroristici, sono stati un attore centrale nella Guerra Civile e in molti casi rappresentanti di istanze non solo religiose, ma anche tribali, come quelle dei Fulani, e pertanto premono per essere inclusi nei progetti di pacificazione del Paese.
Pochi giorni dopo le truppe francesi riconquistano anche [[Timbuctu]], che il 1º febbraio ricevono la visita del presidente Hollande<ref>http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Mali-Hollande-dai-militari-francesi-a-Timbuctu-La-guerra-non-e-finita_314143721071.html</ref>. L'8 febbraio truppe francesi e del [[Ciad]] occupano la città di [[Tessalit]], al confine con l'Algeria<ref>http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20130208_00169.shtml</ref>.
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Il 18 febbraio nel corso di un'operazione delle forze speciali nel nord cade un altro soldato francese<ref>http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Mali:_guerra_verso_la_fine_ma_si_continua_a_morire.html?cid=35031072</ref>.
 
Su un contingente di 4 mila uomini sono cinque i soldati francesi caduti.
== Colpo di Stato del 2020 ==
La Francia ha annunciato che a partire da aprile ridurrà il numero dei militari presenti nel paese<ref>http://www.ticinolive.ch/2013/03/08/lesercito-francese-lascera-il-mali-a-partire-da-aprile/</ref>.
{{vedi anche|Colpo di Stato in Mali del 2020}}
 
== Colpo di Stato del 2021 ==
{{vedi anche|Colpo di Stato in Mali del 2021}}
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
{{interprogetto|commons=Category:Northern Mali conflict}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}}cita [web|url=http://www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=S/RES/2085%20%282012%29 |titolo=Testo della risoluzione ONU 2085]|lingua=en}}
* {{en}}cita [web|http://www.un.org/News/Press/docs//2012/sc10698.doc.htm |Testo della risoluzione 2056]|lingua=en}}
* [{{cita web|http://temi.repubblica.it/limes/il-mali-tra-golpe-tuareg-e-jihadisti/34318 |Limes - rivista italiana di geopolitica]}}
 
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