Guerra in Mali: differenze tra le versioni
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{{In corso|conflitti}}
{{
|Tipo = Guerra
|Nome del conflitto = Guerra
|Parte_di =
|Immagine = MaliWar.svg
|Didascalia =
|Data = 16 gennaio 2012 - ''in corso''<br /><small>({{Età e giorni|2012|1|16}})</small>
|Luogo
|Casus = Dichiarazione d'indipendenza dell'[[Azawad]]
|Esito =
|Schieramento1 = {{
|Schieramento2 =
|Comandante1 = {{bandiera|
|Comandante2 =[[Bilal Ag Acherif]] (MNLA)<br/>[[Iyad ag Ghali]] (Ansar Dine)<br />[[Abdelmalek Droukdel]] (AQMI)
|Effettivi1 =
|Effettivi2 = ~4750
|Perdite1 = 220 maliani
|Perdite2 = ~300
}}
{{Campagnabox Insurrezione islamica nel Maghreb}}
La '''guerra in Mali''' ({{arabo|حرب مالي}}, {{bambara|Mali Kɛlɛ}}; {{francese|Guerre du Mali}}) si è sviluppata a seguito del [[colpo di Stato]] del marzo 2012 e dell'offensiva del [[Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad]] (a prevalenza [[tuareg]]) e degli islamisti nel dicembre 2012. Nel gennaio 2013 una forza multinazionale a guida francese ([[Operazione Serval]]) è intervenuta, su mandato [[ONU]], per ristabilire la sovranità del [[Mali]] sui territori sahariani settentrionali.
Nonostante l'avvio di trattative di pace, i ripetuti fallimenti dei colloqui tra i diversi attori (principalmente, i rappresentanti dello Stato, delle diverse etnie, [[tuareg]] e non, nonché di alcuni gruppi islamisti) fanno sì che il conflitto sia da considerarsi ancora attivo.
== Antefatti ==
[[File:Tuareg rebel in northern Mali.PNG|thumb|left|Guerriglieri tuareg montano una mitragliatrice su una [[tecnica (veicolo)|tecnica]] nel luglio 2012]]
Con l'[[indipendenza]] del [[Mali]] nel [[1960]] iniziò il risentimento dei territori sahariani del nord ([[Azauad
Nel 1962 scoppiò tra i tuareg una rivolta, repressa due anni dopo dal governo di Bamako. Gli scontri ricominciarono nel 1988 con la nascita del [[Movimento Nazionale
La scoperta di petrolio nel 2006 in territorio Azawad e la [[guerra al terrorismo]], soprattutto dopo che alcuni rapporti indicavano la presenza del movimento chiamato "[[Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento|al-Qāʿida nel Maghreb islamico]]" (AQMI, ex Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento) in quest'area, peggiorarono i rapporti aprendo una crisi tra il governo del Mali ed i ribelli tuareg. Le ostilità ripresero, approfittando della fine del regime di [[
Molti movimenti filoindipendentisti tuareg, infatti, avevano partecipato alla Guerra Civile libica con propri combattenti, impiegati tra le file lealiste come mercenari. Al collasso del regime di Gheddafi ha fatto seguito la ritirata delle fazioni tuareg verso il Mali tramite le rotte del Fezzan, risparmiate dai bombardamenti della coalizione multinazionale. Il rientro il Mali dei miliziani tuareg, dunque, ha permesso al MNLA di disporre di un notevole quantitativo di armamenti, che hanno profondamente alterato i rapporti di forza tra esso e le Forze Armate maliane. La quarta ribellione tuareg che ne è seguita ha condotto alla proclamazione dell'indipendenza dell'Azawad.
== Il colpo di Stato del 2012 ==
{{vedi anche|Colpo di Stato in Mali del 2012}}
== La dichiarazione d'indipendenza dell'Azawad e l'ascesa degli islamisti ==
[[File:MNLA flag.svg|thumb|Bandiera dell'Azawad]]
[[File:Al-Qaida rejoint par ses militants du Maghreb au Mali (8142141394).jpg|sinistra|miniatura|Miliziani tuareg fotografati nel maggio 2012 nei pressi di [[Timbuctù]]]]
Entro l'aprile 2012, il crollo del potere statale nel nord del Mali aveva permesso ad un movimento [[tuareg]] laico e separatista, il [[Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad]] (MNLA), di conquistare il controllo delle principali città e di dichiarare unilateralmente l'indipendenza dell'[[Azauad|Azawad]], [[Stato non riconosciuto|non riconosciuto]] da nessun'altra nazione. L'azione fu permessa anche grazie all'appoggio garantito all'MNLA da alcuni gruppi radicali, come il neonato [[Ansar Dine]], con legami con [[Al-Qaida nel Maghreb islamico|al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI)]].
Il sogno di un Azawad indipendente durò tuttavia meno di due mesi, quando i combattenti MNLA furono espulsi dal potere da tre gruppi islamisti: [[Ansar Dine]], MUJAO ([[Movimento per l'Unicità e il Jihad nell'Africa Occidentale]]), e [[Al-Qaida nel Maghreb islamico|al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQIM)]]. Questi movimenti tentarono di introdurre un governo basato su una rigorosa interpretazione della [[sharia]] nelle zone da loro controllate, arrivando al punto di imporre tali sanzioni come tagliare le mani per le accuse di furto, imporre alle donne di indossare l'[[hijab]] in pubblico, e separare i ragazzi e le ragazze a scuola.<ref name=FP>{{cita news|url= http://www.foreignpolicy.com/articles/2013/01/30/mali_is_not_afghanistan_france_africa?page=full |titolo= Mali Is Not a Stan |rivista= Foreign Policy |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20130203004626/http://www.foreignpolicy.com/articles/2013/01/30/mali_is_not_afghanistan_france_africa?page=full |data= 30 gennaio 2013 |autore= Laura Seay |lingua= en |urlmorto= sì }}</ref>
Dal dicembre 2012 sono ripresi gli scontri dei gruppi islamisti contro le forze armate del Mali. I ribelli hanno iniziato ad invadere il sud del Mali, espugnando una città centrale, [[Konna]], e minacciando da vicino la stessa capitale, Bamako. Nel corso degli scontri sono state distrutte numerose reliquie della locale tradizione [[Sufismo|sufi]] e le tombe stesse ([[marabutti]]) di alcuni santi musulmani (tra cui l'antico [[mausoleo]] dedicato ad Alpha Moya<ref>{{cita web|url= http://www.itv.com/news/2012-07-06/timbuktu-cultural-heritage-destroyed-by-islamists-in-mali-as-civil-war-fears-grow/ |titolo= Timbuktu heritage site destroyed by Islamists in Mali as civil war fears grow |sito= ITV News |data= 6 giugno 2012 }}</ref> e le sepolture di Sidi Mahmud, Sidi el-Mukhtar, Sidi Elmety, Mahamane Elmety e Shaykh Sidi Amar),<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://eg4.me/en/?p=14225 Egypt News del 1°-7-2012.] |data=dicembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> a causa dell'accesa ostilità [[iconoclastia|iconoclastica]] del [[salafismo]] verso qualsiasi forma di culto che non sia rivolta direttamente ad [[Allah]].
Nonostante la presenza di oltre {{formatnum:100000}} sfollati interni e nei paesi vicini, le turbolenze nel nord del Mali nel 2012 non hanno provocato molto risposta internazionale al di là di condanne pro-forma.
A seguito della risoluzione 2085 del 20 dicembre 2012, il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza dell'ONU]]<ref>{{cita web|url= http://www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=S/RES/2085%20%282012%29 |titolo=Resolution 2085 (2012). United Nations Official Document |formato= pdf}}</ref> ha approvato un piano per riprendere il nord del Mali attraverso il dispiegamento di una forza di {{formatnum:3300}} soldati dell'Africa occidentale. Tale piano prevedeva una formazione completa per le truppe dell'Africa occidentale, e nessun tipo di invasione era prevista prima della fine del 2013 al più presto<ref name=FP/><ref>{{cita web|url= http://www.memri.org/report/en/print6769.htm |titolo= MNLA Reaction To ECOWAS Intervention Plan In Azawad: 'We Are The Only Credible Ally In The Fight Against Terrorism In The Sahel' |data= 24 ottobre 2012 |autore= Anna Mahjar-Barducci |lingua= en }}</ref>.
== L'intervento militare internazionale: operazione Serval ==
{{
|Tipo = Operazione militare
|Nome del conflitto = Operazione Serval
|Parte_di = della guerra in Mali
|Immagine =
|Didascalia = Soldati francesi a [[Gao (Mali)|Gao]]
|Data = 11 gennaio [[2013]] - 15 luglio [[2014]]
|Luogo = [[Mali]], [[Africa occidentale]]
|Casus = avanzata degli islamisti verso sud e presa di [[Konna]]; risoluzione ONU 2085/2012
|Esito =
|Schieramento1 = {{FRA}}<br />{{MLI}}<br />[[ECOWAS]]<br />Supportati da:<br />
{{USA}}<br />{{Bandiera|Unione Europea|nome}}
|Schieramento2 = {{simbolo|ShababFlag.svg|22}} [[Islam politico|Islamisti]] :<br />[[Al-Qa'ida nel Maghreb islamico|AQMI]]<br />[[Movimento per l'Unicità e il Jihad nell'Africa Occidentale|MUJAO]]<br />[[Ansar Dine]]
|Comandante1 = {{bandiera|FRA}} [[Grégoire de Saint-Quentin]]<ref>{{cita web|url=http://defense.blogs.lavoixdunord.fr/archive/2013/01/23/le-general-gregoire-de-saint-quentin-commande-l-operation-se.html |titolo=Opération Serval au Mali : le général Grégoire de Saint-Quentin nommé officiellement au commandement |data=23 gennaio 2013 |lingua=fr |sito=defense.blogs.lavoixdunord.fr |accesso=24 gennaio 2013}}</ref>
|Comandante2 = [[Iyad ag Ghali]] (Ansar Dine)<br />[[Abdelmalek Droukdel]] (AQMI)<br />[[Omar Ould Hamaha]] (MUJAO)
|Effettivi1 = {{bandiera|FRA}} {{formatnum:4000}} soldati schierati ({{formatnum:5100}} uomini impiegati in totale)<ref>[http://www.ledauphine.com/actualite/2013/01/31/4600-soldats-francais-mobilises Fil Info | 4600 soldats français mobilisés<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><br />
[[ECOWAS]]: 6300 uomini<ref>[http://www.defense.gouv.fr/operations/mali/actualite/operation-serval-point-de-situation-du-jeudi-21-mars Opération Serval : Point de situation du jeudi 21 mars<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|Effettivi2 = * da {{formatnum:5000}} a {{formatnum:10000}} combattenti (Ansar Dine e MNLA)<ref name="A">[https://www.francetvinfo.fr/mali-qui-sont-les-islamistes-a-qui-la-france-a-declare-la-guerre_203247.html francetvinfo Mali. ''Qui sont les islamistes à qui la France a déclaré la guerre ?'']</ref>
* {{formatnum:1000}} combattenti (AQIM)<ref name="A"/>
* 500 combattenti (MUJAO)<ref name="A"/>
|Perdite1 = {{bandiera|FRA}} [[Francia]]:<br />7 morti (incluso 1 ufficiale), circa una dozzina di feriti in azione<ref>{{Cita web |url=http://www.lejdd.fr/International/Afrique/Actualite/Mort-accidentelle-d-un-militaire-au-Mali-621841 |titolo=Mort accidentelle d'un militaire au Mali - leJDD.fr<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=7 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221192451/http://www.lejdd.fr/International/Afrique/Actualite/Mort-accidentelle-d-un-militaire-au-Mali-621841 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita news|url=
<br />{{bandiera|
|Perdite2 = ~650 morti<ref>{{Cita news|titolo= Serval : bilan de deux mois d'opérations|url=
}}
Il 9 gennaio [[2013]] il presidente maliano [[Dioncounda Traoré]]‚ in un discorso alla nazione, ha comunicato di aver chiesto e ottenuto un intervento aereo della [[Francia]], in accordo con l'[[ECOWAS]], contro i ribelli jihadisti che occupano il nord del Paese.<ref>{{Cita web |url=http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1076799/malipresidente-risposta-massiccia.shtml |titolo=Mali, presidente: risposta massiccia - Mondo - Tgcom24<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=18 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130114222831/http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1076799/malipresidente-risposta-massiccia.shtml |urlmorto=sì }}</ref>
Il 10 gennaio il presidente francese [[François Hollande]] ha dato il via alla "Opération Serval", un'operazione di aiuto militare e logistico alle forze del governo maliano. A seguito dei raid aerei portati dall'[[Armée de l'air|aviazione francese]], la capitale [[Bamako]] è stata riconquistata dal governo di Traoré in un solo giorno, mentre sono giunte a sostegno le truppe francesi del [[1º Reggimento straniero di cavalleria]]<ref name=autogenerato1>{{Cita web |url=http://www.reporternuovo.it/2013/01/18/legione-straniera-i-cosacchiche-combattono-nel-deserto-del-mali/ |titolo=Legione straniera,i cosacchi tornanonel deserto africano {{!}} Reporter nuovo<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=24 gennaio 2013 |dataarchivio=23 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130123084726/http://www.reporternuovo.it/2013/01/18/legione-straniera-i-cosacchiche-combattono-nel-deserto-del-mali/ |urlmorto=sì }}</ref>. Le operazioni sono cominciate l'11 gennaio 2013 sotto gli auspici delle [[Risoluzione ONU|risoluzioni ONU]] [[Risoluzione ONU 2056|2056]] e 2085.<ref name="flightglobal" /> Due giorni dopo l'aviazione francese bombarda le posizioni degli islamici vicino [[Sevarè]] per dar via libera alle truppe maliane via terra. A darne notizia è stato il presidente francese, [[François Hollande]], da [[Abu Dhabi]] attraverso la tv [[al-Jazeera]]. Il 14 gennaio dopo uno scontro terra-aria in cui ha perso la vita un pilota francese, l'esercito ha deciso di entrare in azione anche via terra. Il [[1º Reggimento straniero di cavalleria]] della [[Legione straniera francese]] viene così schierato in Mali<ref name="autogenerato1" />. I Paesi nordafricani dell'[[ECOWAS]] hanno messo in campo, al 24 gennaio, {{formatnum:1750}} soldati mentre alla stessa data risultano essere {{formatnum:2400}} i militari francesi schierati nell'operazione Serval. Gli elicotteri [[Aérospatiale SA 341 Gazelle|Gazelle]] continuano ad operare nel nord del Mali assieme a due [[Dassault Mirage F1|Dassault Mirage F1CR]] da ricognizione armati dell'[[Armée de l'air|aeronautica]], atterrati a Bamako il 14 gennaio una volta decollati dal [[Ciad]], da dove operano anche sei [[Dassault Mirage 2000|Mirage 2000D]] e quattro [[Dassault Rafale|Rafale B]], tutti assistiti da cinque [[Rifornimento in volo|aerocisterne]] [[Boeing C-135 Stratolifter]]. Altri servizi di ricognizione sono espletati da cinque tra [[Lockheed C-130 Hercules|C-130 Hercules]] e [[Breguet Br 1150 Atlantic|Atlantique 2]]. Il 16 gennaio sono arrivati a Bamako, alloggiati in aerei da trasporto, anche alcuni elicotteri [[Aérospatiale SA 330 Puma|Puma]] dell'[[Armée de terre|esercito francese]].<ref name=flightglobal>{{cita web|url=http://www.flightglobal.com/news/articles/french-allies-fly-support-missions-into-mali-381196/?sfid=70120000000taAm|titolo=French allies fly support missions into Mali|data=17 gennaio 2013|lingua=en|sito=flightglobal.com|accesso=23 gennaio 2013}}</ref>
[[File:French troops in Bamako.PNG|left|thumb|Truppe francesi a Bamako]]
Nei giorni seguenti anche [[Spagna]], [[Regno Unito]], [[Danimarca]], [[Belgio]], [[Canada]], [[Italia]], [[Stati Uniti]] e [[Germania]] hanno deciso di inviare aeromobili e/o uomini per fornire supporto logistico e per addestrare l'esercito maliano nell'ambito della missione dell'[[Unione europea]] "[[EUTM]] Mali"<ref>{{Cita web |url=http://www.agenparl.it/articoli/news/esteri/20130117-mali-ue-via-libera-a-missione-di-addestramento |titolo=MALI: UE, VIA LIBERA A MISSIONE DI ADDESTRAMENTO /VIDEO |accesso=29 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130224092254/http://www.agenparl.it/articoli/news/esteri/20130117-mali-ue-via-libera-a-missione-di-addestramento |urlmorto=sì }}</ref>. Alcuni degli aerei impegnati in questo ruolo sono i [[McDonnell Douglas C-17 Globemaster III|C-17 Globemaster III]], i [[Lockheed C-130 Hercules|C-130H/J]], i [[Transall C-160]] e gli [[AgustaWestland AW109]], questi ultimi per il recupero di feriti.<ref name=flightglobal/> Il 22 gennaio aerei francesi distruggono la sede di [[Al-Qa'ida nel Maghreb islamico]] a [[Timbuctù]]<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Mali-aerei-francesi-distruggono-sede-al-Qaeda-a-Timbuctu_314110890084.html Mali: aerei francesi distruggono sede al-Qaeda a Timbuctu - Adnkronos Esteri<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il 26 gennaio la coalizione franco-maliana riprende Gao agli islamici<ref>[http://www.lefigaro.fr/international/2013/01/26/01003-20130126ARTFIG00397-mali-les-forces-coalisees-se-rapprochent-de-gao.php Mali : les forces coalisées ont repris la ville de Gao<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Pochi giorni dopo le truppe francesi riconquistano anche [[Timbuctù]], che il 1º febbraio ricevono la visita del presidente Hollande<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Mali-Hollande-dai-militari-francesi-a-Timbuctu-La-guerra-non-e-finita_314143721071.html Mali, Hollande dai militari francesi a Timbuctù: "La guerra non è finita" - Adnkronos Esteri<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'8 febbraio truppe francesi e del [[Ciad]] occupano la città di [[Tessalit]], al confine con l'Algeria<ref>{{Cita web|url=http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20130208_00169.shtml|titolo=Mali/ Truppe francesi e del Ciad a Tessalit, vicino all'Algeria|data=8 febbraio 2013|accesso=13 ottobre 2020|urlarchivio=https://archive.is/20130413105343/http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20130208_00169.shtml|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref>.
Il 18 febbraio nel corso di un'operazione delle forze speciali nel nord cade un altro soldato francese<ref>[https://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Mali:_guerra_verso_la_fine_ma_si_continua_a_morire.html?cid=35031072 Mali: guerra verso la fine ma si continua a morire - SWI swissinfo.ch<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Su un contingente di {{formatnum:4000}} uomini sono cinque i soldati francesi caduti. La Francia ha annunciato che a partire da aprile ridurrà il numero dei militari presenti nel paese<ref>[http://www.ticinolive.ch/2013/03/08/lesercito-francese-lascera-il-mali-a-partire-da-aprile/ L'esercito francese lascerà il Mali a partire da aprile - Ticinolive<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
L'operazione si è conclusa il 15 luglio [[2014]] e sostituita dall'"[[Operazione Barkhane]]", lanciata il 1º agosto 2014 per combattere i combattenti islamici nel [[Sahel]]. Tre dei cinque leader islamici, Abdelhamid Abou Zeid, Abdel Krim e Omar Ould Hamaha sono stati uccisi, mentre Mokhtar Belmokhtar è fuggito in Libia e Iyad ag Ghali in Algeria.<ref>[http://www.lefigaro.fr/international/2014/07/13/01003-20140713ARTFIG00097-au-sahel-l-operation-barkhane-remplace-serval.php Au Sahel, l'opération «Barkhane» remplace «Serval»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Nonostante i diversi tentativi di giungere a trattative di pace, i diversi colloqui sono saltati, a causa di diversi motivi, fondamentalmente:
* La contrarietà del Governo di Bamako di includere nelle trattative anche una maggiore autonomia dell'Azawad, che vedrebbe vista dalla popolazione [[Bambara]] del sud come una concessione spropositata verso i gruppi nomadi del nord, tradizionalmente avversari del potere statale centrale;
* L'esclusione dalla trattative dei gruppi radicali, come Ansar Dine, che, pur essendo a tutti gli effetti gruppi terroristici, sono stati un attore centrale nella Guerra Civile e in molti casi rappresentanti di istanze non solo religiose, ma anche tribali, come quelle dei Fulani, e pertanto premono per essere inclusi nei progetti di pacificazione del Paese.
{{Clear|left}}
== Colpo di Stato del 2020 ==
{{vedi anche|Colpo di Stato in Mali del 2020}}
== Colpo di Stato del 2021 ==
{{vedi anche|Colpo di Stato in Mali del 2021}}
== Note ==
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== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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{{Conflitti in Africa}}
{{Portale|Africa Occidentale|guerra|politica}}
[[Categoria:Colpi di Stato in Mali| ]]
[[Categoria:Guerre civili dell'era contemporanea|Mali]]
[[Categoria:Guerre che coinvolgono il Mali]]
[[Categoria:Operazioni militari della Francia]]
[[Categoria:Guerre che coinvolgono la Francia]]
[[Categoria:Eventi del 2012]]
[[Categoria:Eventi in corso - conflitti]]
[[Categoria:Presidenza di François Hollande]]
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