Leonardo Bistolfi: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
{{Membro delle istituzioni italiane
|nome = Leonardo Bistolfi
|immagine = Leonardo Bistolfi.jpg
|istituzione=Senato del Regno
|immaginedidascalia =
|carica = [[Senato del Regno (Italia)|Senatore del Regno d'Italia]]
|luogo_nascita = [[Casale Monferrato]]
|mandatoinizio =
|data_nascita = 15 marzo [[1859]]
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|luogo_morte = [[La Loggia]]
|legislatura = [[Senatori della XXVI legislatura del Regno d'Italia|XXVI]]
|data_morte = 3 settembre [[1933]]
|gruppo parlamentare =
|titolo = Diploma di Accademia di belle arti
|professione = scultore
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{{Bio
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|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , importante esponente del [[simbolismo]] italiano. Fu [[Senato del Regno d'Italia|senatore del Regno d'Italia]] nella [[Senatori della XXVI Legislatura del Regno d'Italia|XXVI legislatura]]
|Immagine =
}}
 
== Biografia ==
=== Gli esordi ===
Figlio di Giovanni Bistolfi, anch'egli scultore, e di Angela Amisano, grazie a una borsa di studio del Comune, nel [[1876]] si iscrisse all'[[Accademia di Belle Arti di Brera]] a [[Milano]], dove ebbe come maestro [[Giosuè Argenti]]. Nel [[1880]] frequentò i corsi di [[Odoardo Tabacchi]] all'[[Accademia Albertina]] di [[Torino]]. Nel 1885 fu affiliato alla Massoneria presso la loggia "Dante Alighieri" di Torino e diverse sue opere evidenziano simbologie esoteriche<ref>Vittorio Gnocchini, ''L'Italia dei liberi muratori'', Erasmo editore, Roma, 2005, pag. 42</ref>.
Figlio di Giovanni Bistolfi, anch'egli scultore, e di Angela Amisano, nel [[1876]] si iscrisse grazie a una borsa di studio del Comune all'[[Accademia di Belle Arti di Brera]] a [[Milano]], dove ebbe come maestro [[Giosuè Argenti]]. Nel [[1880]] frequentò i corsi di [[Odoardo Tabacchi]] all'[[Accademia Albertina]] di [[Torino]]. Nel 1885 fu affiliato alla Massoneria presso la loggia "Dante Alighieri" di Torino e diverse sue opere evidenziano simbologie esoteriche<ref>{{cita|Vittorio Gnocchini (2005)|p. 42}}.</ref>.
[[File:Leonardo Bistolfi - Gli Amanti particolare.jpg|thumb|''Gli Amanti'', particolare]]
Le prime opere (''Le lavandaie'', ''Tramonto'', ''Vespero'', ''Boaro'', ''Gli amanti''), eseguite tra il [[1880]] e il [[1885]], risentirono dell'influsso della [[Scapigliatura]] milanese. Nel [[1882]] realizzò ''L'angelo della Morte'' per la tomba Brayda al [[Cimitero monumentale di Torino]] e il busto di [[Antonio Fontanesi]] ([[1883]]) per l'[[Accademia Albertina]], indirizzandosi verso il [[Simbolismo]] che non abbandonerà più. Sua anche, al [[Cimitero monumentale di Staglieno]] ([[Genova]]), la tomba del Senatore [[Tito Orsini]].
 
=== I monumenti commemorativi ===
Le prime opere (''Le lavandaie'', ''Tramonto'', ''Vespero'', ''Boaro'', ''Gli amanti''), eseguite tra il [[1880]] e il [[1885]], risentirono dell'influsso della [[Scapigliatura]] milanese. Nel [[1882]] realizzò ''L'angelo della Morte'' per la tomba Brayda al [[Cimitero monumentale di Torino|Cimitero Monumentale]] di [[Torino]] e il busto di [[Antonio Fontanesi]] ([[1883]]) per l'[[Accademia Albertina]], indirizzandosi verso il [[Simbolismo]] che non abbandonerà più.
Da questo momento fino al [[1914]] realizzò numerosi busti, medaglie e ritratti di personaggi illustri ([[Lorenzo Delleani]], [[Giuseppe Antonio Ottavi]], [[Ottavio Ottavi]], [[Urbano Rattazzi]] a [[Casale Monferrato]], [[Vittorio Emanuele II]], [[Umberto I]], [[Cesare Lombroso]] a [[Verona]]<ref>{{cita web|url=http://www.turismoverona.eu/nqcontent.cfm?a_id=50584|titolo=statua di Cesare Lombroso|accesso=17 luglio 2023}}</ref>, [[Vittorio Bersezio]], [[Edmondo De Amicis]], [[Emilio Treves]], per citarne alcuni).
Sua anche, al [[Cimitero monumentale di Staglieno]] ([[Genova]]), la tomba del Senatore [[Tito Orsini]].
[[File:Bistolfi.jpg|miniatura|''Allegoria del lavoro'']]
Nel 1888 iniziò a partecipare ad alcuni concorsi per monumenti celebrativi che non lo videro vincitore: per il monumento a [[Giuseppe Garibaldi]] fu superato da [[Ettore Ximenes]] (nonostante ciò, il bozzetto di Bistolfi venne poi realizzato in bronzo a seguito di una sottoscrizione di alcuni artisti), per il monumento equestre al Principe Amedeo di Savoia, promosso dal [[Comune di Torino]], fu superato da [[Davide Calandra]], mentre per il monumento alla famiglia Cairoli a [[Pavia]] ottenne solo un riconoscimento ufficiale. La carriera però non si arresta: agli inizi degli anni novanta venne nominato membro onorario dell'Accademia Albertina e segretario del [[Circolo degli Artisti di Torino|Circolo degli Artisti]]. In quegli anni ebbe tra i suoi allievi [[Matteo Olivero]], futuro esponente del [[divisionismo]] italiano, al quale trasmise l'interesse e l'insegnamento della [[scultura]].
 
Nel 1893 sposò Maria Gusberti. Dal [[1892]] al [[1894]] decorò la XVI Cappella del [[Sacro Monte di Crea]].
[[File:Sebastiano Grandis tomba.JPG|thumb|upright=1.8|Monumento per la tomba di Sebastiano Grandis a [[Borgo San Dalmazzo]] ([[provincia di Cuneo|CN]])]]
[[File:Cimitero Monumentale di Milano - Tomba di Arturo Toscanini straightened.jpg|thumb|''Cappella Toscanini'', Cimitero Monumentale di Milano]]
Da questo momento fino al [[1914]] realizzò numerosi busti, medaglie e ritratti di personaggi illustri ([[Lorenzo Delleani]], [[Giuseppe Antonio Ottavi]], [[Ottavio Ottavi]], [[Urbano Rattazzi]] a [[Casale Monferrato]], [[Vittorio Emanuele II]], [[Umberto I]], [[Cesare Lombroso]] a [[Verona]], [[Vittorio Bersezio]], [[Edmondo De Amicis]], [[Emilio Treves]], per citarne alcuni).
 
=== Le opere funerarie ===
Nel [[1888]] iniziò a partecipare ad alcuni concorsi per monumenti celebrativi che non lo videro vincitore: per il monumento a [[Giuseppe Garibaldi]] fu superato da [[Ettore Ximenes]] (nonostante ciò, il bozzetto di Bistolfi venne poi realizzato in bronzo a seguito di una sottoscrizione di alcuni artisti), per il monumento equestre al Principe Amedeo di Savoia, promosso dal [[Comune di Torino]], fu superato da [[Davide Calandra]], mentre per il monumento alla famiglia Cairoli a [[Pavia]] ottenne solo un riconoscimento ufficiale. La carriera però non si arresta: agli inizi degli anni novanta venne nominato membro onorario dell'Accademia Albertina e segretario del [[Circolo degli Artisti]].
Tra il 1892 e il 1908 eseguì diversi monumenti funerari (statue e rilievi), tra cui la targa funeraria per André Glades a Ginevra, il monumento funebre a [[Sebastiano Grandis]] ([[Borgo San Dalmazzo]]), la tomba di Hermann Bauer nel Cimitero monumentale di Staglieno, la tomba del senatore [[Federico Rosazza]] e la cosiddetta ''Sfinge'' per la tomba Pansa di [[Cuneo]], conclusa 1892 ma ideata nel 1890, che lo allineò molto per tempo sull'onda della rivoluzione simbolista europea, la cui realizzazione venne seguita da amici artisti e letterati quasi come una rivelazione. Tra il 1894 e il 1897 realizza a [[Frascarolo]] (PV) la Cappella sepolcrale Vochieri, dove all'interno è conservato ''Le Spose della Morte'', un bassorilievo in marmo che esprime una consapevole vicinanza alle tematiche del [[Preraffaelliti|preraffaellismo]] inglese. Sempre nella stessa cappella è conservato il monumento funebre in memoria del piccolo Giovannino Vochieri.
 
In breve Bistolfi divenne, anche un po' suo malgrado, il "Poeta della Morte", per via dei suoi temi ricorrenti, tutti segnati da un sensibilissimo atteggiamento di non scontata contemplazione del momento fatale del passaggio all'al di là. Uno dei suoi capolavori è la tomba della famiglia Toscanini nel [[Cimitero Monumentale di Milano]], dove è sepolto anche il grande direttore d'orchestra [[Arturo Toscanini]]. Nello stesso cimitero realizzò l'inquietante tomba di Erminia Cairati Vogt, dove la morte fisica è interpretata come un ritorno nel flusso continuo del divenire naturale.
Nel [[1893]] sposò Maria Gusberti. Dal [[1892]] al [[1894]] decorò la XVI Cappella del [[Sacro Monte di Crea]].
Tra il [[1892]] e il [[1908]] eseguì anche diversi monumenti funerari (statue e rilievi), tra cui la targa funeraria per André Glades a Ginevra, il monumento funebre a [[Sebastiano Grandis]] ([[Borgo San Dalmazzo]]), la tomba di Hermann Bauer nel Cimitero monumentale di Staglieno, la tomba del senatore [[Federico Rosazza]] e la ''Sfinge'' per la tomba Pansa di [[Cuneo]], del 1892, che dà inizio alla sua poetica simbolista, la cui realizzazione venne seguita da amici artisti e letterati quasi come una rivelazione.
Tra il 1894 e il 1897 realizza a Frascarolo (PV) la Cappella sepolcrale Vochieri, dove all'interno è conservato uno dei capolavori di Bistolfi, 'Le Spose della Morte', un magnifico bassorilievo in marmo che esprime tutta la concezione artistica bistolfiana. Sempre nella stessa cappella è conservato il monumento funebre in memoria del piccolo Giovannino Vochieri.
In breve Bistolfi divenne, anche un po' suo malgrado, il "Poeta della Morte", per via dei suoi temi ricorrenti, tutti segnati da un sensibilissimo atteggiamento di non scontata contemplazione del momento fatale del passaggio all'al di là. Infatti uno dei suoi capolavori è la tomba della famiglia Toscanini nel [[Cimitero Monumentale di Milano]], dove è sepolto anche il grande direttore d'orchestra [[Arturo Toscanini]]. Nello stesso cimitero realizza la tomba di [[Erminia Cairati Vogt]].
Contarono, negli sviluppi di queste idee, anche le frequentazioni del positivismo torinese, in particolare dell'ambiente culturale raccolto attorno alla figura di [[Cesare Lombroso]]. Era allora diffusa fra gli intellettuali torinesi anche una simpatia verso il movimento socialista e Bistolfi si trovò perfettamente calato in quel mondo, che passava dall'idealismo dell'arte e della politica a concrete opere di paternalismo e di filantropia secondo un modello fabiano. Esempio tipico di questo percorso fu [[Giovanni Cena]], amico intimo di Bistolfi, e principale tramite della venuta a Torino nel 1901 del grande scultore parigino [[Auguste Rodin]] per visitare lo studio del maestro casalese.
Bistolfi fondò nel [[1902]] con Calandra, [[Ceragioli]], [[Enrico Reycend]] ed [[Enrico Thovez]] la rivista "L'Arte Decorativa Moderna". Partecipò alla prima edizione della [[Biennale di Venezia]] e ad altre cinque edizioni tra il [[1895]] e il [[1905]]. Proprio nel 1905 ottenne una mostra personale e ricevette un premio per la scultura.
 
Contarono, negli sviluppi di queste idee, anche le frequentazioni del [[positivismo]] torinese, in particolare dell'ambiente culturale raccolto attorno alla figura di [[Cesare Lombroso]]. Era allora diffusa fra gli intellettuali torinesi anche una simpatia verso il movimento socialista e Bistolfi si trovò perfettamente calato in quel mondo, che passava dall'idealismo dell'arte e della politica a concrete opere di paternalismo e di filantropia secondo un modello fabiano. Esempio tipico di questo percorso fu [[Giovanni Cena]], amico intimo di Bistolfi, e principale tramite della venuta a Torino nel 1901 del grande scultore parigino [[Auguste Rodin]] per visitare lo studio del maestro casalese. Bistolfi fondò nel [[1902]] con [[Davide Calandra]], [[Giorgio Ceragioli]], [[Enrico Reycend]] ed [[Enrico Thovez]] la rivista ''L'Arte Decorativa Moderna''. Partecipò alla prima edizione della [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale di Venezia]] e ad altre cinque edizioni tra il [[1895]] e il [[1905]]. Proprio nel 1905 ottenne una mostra personale e ricevette un premio per la scultura.
Realizza, nel 1901, il grande crocefisso sul masso del mausoleo del [[ Vittoriale degli Italiani]] a [[Gardone Riviera]].
 
Anche ad [[Alba (Italia)|Alba]] nella chiesa di S.Domenico realizzerà il gruppo marmoreo La Croce.
Nel 1901 realizzò il grande crocefisso per la famiglia Brayda a [[Villarbasse]], poi replicato in molte versioni, anche in piccolo. Ne esiste una copia nel mausoleo del [[Vittoriale degli Italiani]] a [[Gardone Riviera]]. Nel 1902 realizzò il manifesto liberty della [[Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna]] di Torino. Sempre nel primo decennio del Novecento scolpì il gruppo marmoreo ''La Croce'' per la tomba Orsini nel [[cimitero monumentale di Staglieno]] di cui esiste una copia nella [[Chiesa di San Domenico (Alba)|chiesa di San Domenico]] ad [[Alba (comune italiano)|Alba]].
 
Nel [[1906]] realizzò un monumento per il pittore [[Giovanni Segantini]], ''La bellezza liberata dalla materia'' noto anche come ''l'Alpe'', conservato alla [[Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma]]. Lo stesso pittore venne da lui celebrato con i monumenti a [[Saint Moritz]] e [[Arco (Italia)|Arco]].
 
Per il [[Vittoriano]] realizzò il gruppo marmoreo ''Il sacrificio'' ma, dopo essere stato nominato nel [[1907]] membro della Commissione, si dimise con [[Benedetto Croce]], [[Ludovico Pogliaghi]] e [[Corrado Ricci]] in segno di protesta per la decisione di rappresentare nel monumento soggetti storici anziché allegorici. Nello stesso anno partecipò alla VII Esposizione internazionale d'arte di Venezia.
[[File:Monumento Garibaldi.jpg|thumb|left|upright=1.6|Il monumento a [[Giuseppe Garibaldi]], inaugurato il 26 aprile [[1908]] a [[Sanremo]] ([[provincia di Imperia|IM]]) in una immagine dell'epoca]]
Per il [[Vittoriano]] realizzò il gruppo marmoreo ''Il sacrificio'' ma, dopo essere stato nominato nel [[1907]] membro della Commissione, si dimise con [[Benedetto Croce]], [[Ludovico Pogliaghi]] e [[Corrado Ricci]] in segno di protesta per la decisione di rappresentare nel monumento soggetti storici anziché allegorici. Nello stesso anno partecipò alla [[VII Esposizione internazionale d'arte]] di Venezia.
Tra il [[1907]] e il [[1908]] realizzò il monumento dedicato a [[Giuseppe Garibaldi]] nella città di [[Sanremo]].
Mentre tra il [[1908]] e il [[1909]] realizzerà ''La nostalgia della riva lontana - Monumento a Zanardelli'' sul lungolago di [[Toscolano-Maderno|Maderno]].
Suo il busto di [[Girolamo Rovetta]] del 1911, nell'atrio del [[Teatro Grande (Brescia)|Teatro Grande]] a [[Brescia]].
Nel [[1923]] venne nominato [[Senato del Regno d'Italia|Senatore del Regno]].
 
Tra il [[1907]] e il [[1908]] realizzò il monumento dedicato a [[Giuseppe Garibaldi]] nella città di [[Sanremo]]. Mentre tra il [[1908]] e il [[1909]] realizzò ''La nostalgia della riva lontana - Monumento a Zanardelli'' sul lungolago di [[Toscolano Maderno|Maderno]]. Suo il monumento per il senatore [[Federico Rosazza|Federico Rosazza Pistolet]], inaugurato a [[Rosazza]] nel 1909. Suo il busto di [[Gerolamo Rovetta]] del 1911, nell'atrio del [[Teatro Grande (Brescia)|Teatro Grande]] a [[Brescia]]. Sempre nel 1911 realizzò il monumento a [[Francesco Anzani]] ad [[Alzate Brianza]]. Fu amico del pittore marchigiano [[Adolfo de Carolis]], che condivideva la sua estetica simbolista. Nel [[1923]] venne nominato [[Senato del Regno (Italia)|Senatore del Regno]].
[[File:Monumento funerario per il conte Emanuele Cacherano di Bricherasio-IMG 3397.JPG|thumb|left|La [[Cappella Bricherasio]] di [[Fubine]] contiene opere di Bistolfi: in particolare, un bassorilievo e il [[cenotafio]] del conte [[Emanuele Cacherano di Bricherasio]]]]
[[File:Bistolfi Monumento a Carducci Bologna.JPG|thumb|''Monumento a Giosuè Carducci'', Bologna]]
Nel 1926 sì occupò degli altorilievi presenti nel monumento ai caduti di [[Sartirana Lomellina]]. Stessa dedicazione a [[Correggio (Italia)|Correggio]].
Nel [[1928]] concluse i suoi capolavori maturi tra cui il Monumento a [[Giosuè Carducci]] a lato dell'edificio storico di [[Casa Carducci]] a [[Bologna]], il monumento bronzeo di [[Giuseppe Garibaldi]] a cavallo posto al centro dei giardini del Prolungamento a mare di [[Savona]] e il ''Monumento ai Caduti'' per [[Casale Monferrato]].
 
=== Le grandi opere della maturità ===
[[File:Monumento Giuseppe Garibaldi a Savona.JPG|thumb|upright=1.4|Monumento a Giuseppe Garibaldi a [[Savona]]]]
Nel 1926 sì occupò degli altorilievi presenti nel [[monumento ai caduti]] di [[Sartirana Lomellina]] e di [[Correggio (Italia)|Correggio]]. Nel [[1928]] concluse i suoi capolavori maturi tra cui il Monumento a [[Giosuè Carducci]] a lato dell'edificio storico di [[Casa Carducci]] a [[Bologna]], il monumento bronzeo di [[Giuseppe Garibaldi]] a cavallo posto al centro dei giardini del Prolungamento a mare di [[Savona]] e il ''Monumento ai Caduti'' per [[Casale Monferrato]].
 
[[File:Monumento a Garibaldi - Piazzale Eroe dei Due Mondi.jpg|thumb|''Monumento a Giuseppe Garibaldi '', Savona]]
Le sue ultime opere, alcune delle quali ideate decenni prima, possiedono una carica visionaria notevolissima,che gli studi più recenti stanno giustamente rivalutando anche in rapporto agli sviluppi della scultura novecentesca in Italia. Esse furono però accolte con freddezza dagli intellettuali contemporanei, ormai orientati verso le poetiche del Novecento. In particolare, B. subì le stroncature di [[Ardengo Soffici]], che non giovarono alla sua fama futura, mentre, al contrario, lo scultore [[Arturo Martini]] ne ebbe per tutta la sua vita un caloroso e simpatico ricordo.
Il dilagare del cosiddetto "bistolfismo", ovvero l'opera di innumerevoli imitatori della sua poetica tardoliberty funeraria, senza più le alte qualità intellettuali del maestro, ebbe per risultato la caduta di interesse per la sua figura di scultore, riscattata negli ultimi vent'anni da un rinnovato impegno di critici e storici dell'arte a rivalutarne l'opera, anche nei campi della pittura, della poesia e della critica d'arte.
 
Le sue ultime opere, alcune delle quali ideate decenni prima, possiedono una carica visionaria notevolissima, che gli studi più recenti stanno giustamente rivalutando anche in rapporto agli sviluppi della scultura novecentesca in Italia. Esse furono però accolte con freddezza dagli intellettuali contemporanei, ormai orientati verso le poetiche del Novecento. In particolare, Bistolfi subì le stroncature di [[Ardengo Soffici]], che non giovarono alla sua fama futura, mentre, al contrario, lo scultore [[Arturo Martini]] ne ebbe per tutta la sua vita un caloroso e simpatico ricordo. Il dilagare del cosiddetto "bistolfismo", ovvero l'opera di innumerevoli imitatori della sua poetica tardo-liberty senza più le alte qualità intellettuali del maestro, ebbe per risultato la caduta di interesse per la sua figura di scultore, riscattata negli ultimi vent'anni da un rinnovato impegno di critici e storici dell'arte a rivalutarne l'opera, anche nei campi della pittura, della poesia e della critica d'arte.
Morì a [[La Loggia]], in [[provincia di Torino]], il 3 settembre del [[1933]]. Riposa nel cimitero di [[Casale Monferrato]].
 
Fu nominato [[Senato del Regno (Italia)|senatore del Regno d'Italia]] dalla [[Senatori della XXVI legislatura del Regno d'Italia|XXVI legislatura]]. Morì a [[La Loggia]], in [[provincia di Torino]], il 3 settembre del [[1933]]. Riposa nel cimitero di [[Casale Monferrato]].
Sue opere si possono ammirare a [[Cuneo]] (cimitero, tomba Pansa), [[La Loggia]], al [[Museo d'Orsay]] a [[Parigi]], al [[Museo nazionale d'arte occidentale]] a [[Tokio]], alla [[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea|Galleria d'Arte Moderna]] di [[Torino]]. Inoltre a [[Montevideo]] il monumento a [[Giorello]] e a [[Zurigo]] il monumento alla famiglia [[Abegg]].
 
Recentemente, nella sua città natale è stato realizzato dal giovane artista Giovanni Saldì un monumento a lui dedicato ubicato in uno spazio verde tra il [[Castello dei Paleologi (Casale Monferrato)|Castello dei Paleologi]] e il Po.
Più di 170 opere sono esposte alla [[Gipsoteca Leonardo Bistolfi]] di [[Casale Monferrato]]. In cinque sale sono esposti [[terracotta|terrecotte]], [[disegno|disegni]], plastiline, [[bozzetto|bozzetti]], modelli in gesso ed alcuni marmi e bronzi.
 
=== Seguaci ===
Sue opere son presenti anche nella [[Cappella Bricherasio]] a [[Fubine]] ([[provincia di Alessandria|AL]]) e nel [[Cimitero monumentale di Staglieno]] di [[Genova]] dove il suo lavoro ha influenzato in modo non indifferente gli scultori operanti soprattutto nell'arte funeraria. Una copia de ''Gli Amanti'' è custodita presso la [[Villa Contarini]] a [[Piazzola sul Brenta]] in [[provincia di Padova]].
I principali e più fedeli collaboratori del suo studio furono: [[Guido Bianconi]], [[Giacomo Cometti]], [[Angiolo Del Santo]], [[Giacomo Giorgis]], [[Giovanni Riva]], [[Arturo Stagliano]]. Molti altri ebbero rapporti di collaborazione limitata nel tempo: [[Giovanni Battista Alloati]], [[Angelo Balzardi]], [[Cesare Biscarra]], [[Giuseppe Brigoni]], [[Josè Cuneo]], Adriana Darù, [[Celestino Fumagalli]], [[Fiorenzo Gianetti]], [[Materno Giribaldi]], [[Edoardo Rubino]], [[César Santiano]]. Altri scultori documentati ebbero un ruolo solamente esecutivo, tra questi Pietro Camilla, Spirito Luciano, Carlo "Carrara" Sergiampietri. Un suo allievo fu [[Alterige Giorgi]].
 
<gallery>
Bistolfi operò molto anche nell'ambito della cosiddetta scultura da salotto, scultura da interni, da arredo e di opere di questo genere si trovano esemplari in collezioni private. Citiamo la "Madonna con Bambino" in gesso, s.i.d., firmata con monogramma "LB" stampigliato sulla base. s.d., personalmente donata negli anni Venti a Maria Boveri, madre del giovane allievo Giovanni Taverna, e l'autocaricatura a fusain donata a Eugenio Colmo "Golia" con la dedica autografa "Caro Golia, Per difendermi dalla minaccia di nuove caricature troppo inverosimili vi mando la mia più recente fotografia. L.Bistolfi". Entrambe le opere si trovano presso le "Raccolte De Caria - Taverna, Torino"
File:Leonardo bistolfi, il profumo.jpg|''Il profumo'', marmo, [[Raccolte Frugone]]
File:Leonardo bistolfi, per i campi.jpg|''Per i campi''
File:Montevideo buceo bistolfi giorello 3.jpg|''Tomba Giorello'', Cimitero del Buceo, Montevideo, Uruguay
File:Monumento Garibaldi.jpg|''Monumento a Giuseppe Garibaldi'', inaugurato il 26 aprile 1908 a Sanremo in una immagine dell'epoca
</gallery>
 
== Collocazione delle opere ==
Sue opere si possono ammirare a [[Cuneo]] (cimitero, tomba Pansa), [[La Loggia]], Peveragno, inoltre a [[Montevideo]] il monumento a [[Giorello]] e a [[Zurigo]] il monumento alla famiglia [[Abegg]].
 
Più di 170 opere sono esposte alla [[Gipsoteca Leonardo Bistolfi]] di [[Casale Monferrato]]. In cinque sale sono esposti [[terracotta|terrecotte]], [[disegno|disegni]], plastiline, [[bozzetto|bozzetti]], modelli in gesso ed alcuni marmi e bronzi. Nel 2022 la collezione della [[Gipsoteca Leonardo Bistolfi|Gipsoteca]] è stata ampliata con l'aggiunta di una consistente donazione effettuata da parte degli eredi dello scultore, composta da opere plastiche, grafiche e pittoriche realizzate dall'artista, che è possibile ammirare nella Sala delle Lunette del [[Museo civico (Casale Monferrato)|Museo Civico di Casale Monferrato]].
 
Sue opere son presenti anche nella [[Cappella Bricherasio]] a [[Fubine]] ([[provincia di Alessandria|AL]]) e nel [[Cimitero monumentale di Staglieno]] di [[Genova]] dove il suo lavoro ha influenzato in modo non indifferente gli scultori operanti soprattutto nell'arte funeraria. Una copia de Gli Amanti è custodita presso la [[Villa Contarini]] a [[Piazzola sul Brenta]] in [[provincia di Padova]], dove è presente anche il celebre ''Cristo che cammina sulle acque''. Leonardo Bistolfi, in qualità di amico del pittore [[Giovanni Segantini]], realizzò il monumento che ricorda il pittore nella sua città natale ad [[Arco (Italia)|Arco]], nel Garda Trentino, su suggerimento di [[Alberto Grubicy]].
 
==Musei==
Elenco dei [[museo|musei]] che espongono opere dell'artista:
*[[Complesso del Vittoriano]], [[Roma]]
*[[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea]], [[Torino]]
*[[Galleria Nazionale d'Arte Moderna]], [[Roma]]
*[[Gipsoteca Leonardo Bistolfi]], [[Casale Monferrato]] (AL)
*[[Museo d'Orsay]], [[Parigi]]
*[[Museo Michelangiolesco]], [[Caprese Michelangelo]] (AR)
*[[Museo nazionale d'arte occidentale]], [[Tokio]]
 
* [[Complesso del Vittoriano]], [[Roma]]
==Onorificenze==
* [[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea]], [[Torino]]
* [[Galleria Nazionale d'Arte Moderna]], [[Roma]]
* [[Galleria comunale d'arte di Cagliari|Galleria Comunale d'Arte, Cagliari]]
* [[Gipsoteca Leonardo Bistolfi]], [[Casale Monferrato]] (AL)
* [[Museo d'Orsay]], [[Parigi]]
* [[Museo Casa Natale di Michelangelo Buonarroti]], [[Caprese Michelangelo]] (AR)
* [[Museo nazionale d'arte occidentale]], [[Tokyo]]
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Ordine Civile di Savoia BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'[[Ordine civile di Savoia]]
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
|luogodata = 1915
}}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Paola Lombroso, ''Artisti contemporanei: Leonardo Bistolfi'', Milanoin "Emporium", Bestettivol IX, n. 49, egennaio Tumminelli1899, 1911pp.&nbsp;3–17.
* Rossana Bossaglia, ''Leonardo Bistolfi'', RomaMilano, editaliaBestetti e Tumminelli, 19811911.
*{{DBI
*''Bistolfi 1859-1933. Il percorso di uno scultore simbolista'', Catalogo della mostra a cura di Rossana Bossaglia e Sandra Berresford, Casale Monferrato, Piemme, 1984
|nome = BISTOLFI, Leonardo
*Maurizia Migliorini, ''Strofe di Bronzo. lettere da uno scultore a un poeta simbolista. Il carteggio Bistolfi-Pascoli'', Nuoro, [[Illisso Edizioni]], 1992
|nomeurl = leonardo-bistolfi
*Mario De Micheli, Silvia Bottaro, "Savona: il Garibaldi di Leonardo Bistolfi", 1994, Cooptipograf, Savona
|autore = Giorgio Di Genova
*Alfonso Panzetta, ''Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del Primo Novecento'', Torino, Adarte, 2003, vol. I, pp. 94-95 (con bibliografia)
|anno = 1968
*''La Gipsoteca Leonardo Bistolfi'', a cura di Germana Mazza, Casale Monferrato, Città di Casale, 2001
|pagine =
*Walter Canavesio, ''Una Sfinge simbolista tra scultura e letteratura'', in ''Egittologia in Piemonte'', Torino, SPABA, 2004, pp. 99-123.
|volume = 10
*''Leonardo Bistolfi. I monumenti per Giovanni Segantini'', catalogo della mostra a cura di Germana Mazza e Giovanna Nicoletti, Arco, Galleria Civica Segantini, 2009.
|accesso = 6 luglio 2014
*''La scultura tra il XIX e il XX secolo'' in Brescia Postromantica e Liberty. ed. Grafo
}}
*Vincenzo Vicario, "La scultura bresciana dell'Ottocento e del primo Novecento", Grafica GM.
*{{cita libro|titolo=Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna. Architettura, arti applicate e grafica, pittura e scultura : retrospettiva di [[Roberto Franzoni]], [[Adolfo De Carolis]] e Leonardo Bistolfi, prima indagine sull'art-déco|editore=Grafis|città=Bologna|curatore=E. Contini|anno=1977|sbn=RAV0023826}}
* Davide Tabor, ''Il cerchio della politica. Notabili, attivisti e deputati a Torino tra ’800 e ’900'', Torino, Silvio Zamorani editore 2013 (ISBN 9788871582016).
*Sandra Berresford, ''Leonardo Bistolfi'', in ''Scultura Marmo Lavoro'', a cura di Mario De Micheli, catalogo della mostra, Carrara, Vangelista, 1981, pp.&nbsp;175–215.
*Francesco De Caria, "Lettere inedite di Leonardo Bistolfi a Mario Labò sul concorso per il Monumento ai Caduti di Piazza della Vittoria in Genova " in "Omaggio a Leonardo Bistolfi" a c. di Mario Marchiando Pacchiola, Quaderno della collezione civica d'arte - Pinerolo n. 7, Pinerolo, 1983
* [[Rossana Bossaglia]], ''Bistolfi'', Roma, [[Editalia]], 1981.
*Francesco De Caria, "Lettere di L.B. a Mario Labò sul concorso per la statua del Cristo Risorto nella cappella dei Suffragi del Cimitero di Staglieno in Genova, in "Omaggio a Leonardo Bistolfi" a c. di Mario Marchiando Pacchiola, Quaderno della collezione civica d'arte - Pinerolo n.7, Pinerolo, 1983
*''Omaggio Donatella Taverna "Fogli sparsi", lettere inedite dia Leonardo Bistolfi'', in "Omaggio a L.B." a c.cura di Mario Marchiando Pacchiola, QuadernoPinerolo, dellaCittà Colezione Civica d'Arte - Pinerolo n.7,di Pinerolo, 1983.
* ''Bistolfi 1859-1933. Il percorso di uno scultore simbolista'', Catalogo della mostra a cura di Rossana Bossaglia e Sandra Berresford, Casale Monferrato, Piemme, 1984 (con ampia bibliografia precedente).
* Donatella Taverna, Francesco De Caria, "Leonardo Bistolfi: il Monumento ai Caduti di Torino e Quattro poesie", Torino, Famija Turinèisa n.2, Torino, 1983
* Maurizia Migliorini, ''Strofe di Bronzo. lettere da uno scultore a un poeta simbolista. Il carteggio Bistolfi-Pascoli'', Nuoro, Illisso Edizioni, 1992.
* Donatella Taverna, "Leonardo Bistolfi dalla formazione a Brera alla grande esposizione di Torino", in "Studi Piemontesi", novembre 1983, vol XII, fasc. 2, pp.339-351.
* DanieleMario D'AnzaDe Micheli, "TraSilvia calchiBottaro, bozzetti''Savona: eil opereGaribaldi finite.di Leonardo Bistolfi in villa Contarini-Camerini"'', "AFAT"1994, 31Cooptipograf, 2012, pp. 159-174Savona.
*''La Gipsoteca Leonardo Bistolfi'', a cura di Germana Mazza, Casale Monferrato, Città di Casale, 2001.
 
* Alfonso Panzetta, ''Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del Primo Novecento'', Torino, Adarte, 2003, vol. I, pp.&nbsp;94–95 (con bibliografia).
== Voci correlate ==
* Walter Canavesio, ''Leonardo Bistolfi e il "Poema della morte"'', in P. Dragone, ''Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1895-1920'', Torino, 2003, pp.&nbsp;110–116.
* [[Liberty a Torino]]
*Walter Canavesio, ''L'atelier di Leonardo Bistolfi. Allievi e collaboratori'', in "Percorsi", n. 7, 2004, pp.&nbsp;51–82.
* [[Angiolo Del Santo]]
* Walter Canavesio, ''Una Sfinge simbolista tra scultura e letteratura'', in ''Egittologia in Piemonte'', Torino, SPABA, 2004, pp.&nbsp;99–123.
* {{Cita libro |autore = Vittorio Gnocchini |titolo = L'Italia dei liberi muratori |città = Roma |editore = Erasmo editore |anno = 2005 |isbn = 88-8483-362-0 |cid = Vittorio Gnocchini (2005)}}
* ''Leonardo Bistolfi. I monumenti per Giovanni Segantini'', catalogo della mostra a cura di Germana Mazza e Giovanna Nicoletti, Arco, Galleria Civica Segantini, 2009.
* ''La scultura tra il XIX e il XX secolo'' in Brescia Postromantica e Liberty. ed. Grafo
* Vincenzo Vicario, ''La scultura bresciana dell'Ottocento e del primo Novecento'', Grafica GM.
*''La Gipsoteca Leonardo Bistolfi''. Ristampa aggiornata, Casale Monferrato, 2013.
* {{Cita libro |autore = Davide Tabor |titolo = Il cerchio della politica. Notabili, attivisti e deputati a Torino tra ’800 e ’900 |città = Torino |editore = Silvio Zamorani editore |anno = 2013 |isbn = 978-88-7158-201-6}}
* Daniele D'Anza, ''Tra calchi, bozzetti e opere finite. Leonardo Bistolfi in villa Contarini-Camerini'', "AFAT", 31, 2012, pp.&nbsp;159–174.
* Leonardo Bistolfi, ''Il fez rosso. Scritti di un operaio della Bellezza'', a cura e con introduzione di Walter Canavesio, 2014 (edizione on-line scaricabile presso Academia.edu).
*Walter Canavesio, ''Gli spiriti della giovinezza: Leonardo Bistolfi e la targa per Alessandro Vignola'', in "Studi piemontesi", n. 2, 2020, pp.&nbsp;393–403.
*Armando Audoli, ''Leonardo Bistolfi simbolista visionario'', catalogo della mostra, Milano Galleria Silva, Milano, 2023.
*Walter Canavesio, ''Thovez e Bistolfi: i percorsi della critica'', in "Studi piemontesi", n. 2, 2023, pp.&nbsp;389–410.
*''Leonardo Bistolfi. Percorsi inediti dalla Gipsoteca di Casale Monferrato'', a cura di Sandra Berresford, Torino, Allemandi, 2024.
 
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
* [http://www.comune.laloggia.to.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=181 Sito del Comune di La Loggia pagina dedicata a Leonardo Bistolfi]
*[http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Bistolfi.htm Opere di L.Bistolfi]
*[http://old.comune.casale-monferrato.al.it/Museo_01/index2.html La Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato]
*Ulteriori informazioni nella [http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/d0ccee645c7b1ea7c1257114003820d1/d90d706446033d694125646f00590021?OpenDocument scheda] sul database dell'[http://www.senato.it/relazioni/21617/genpagina.htm Archivio Storico del Senato], [http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/Senatori?OpenPage I Senatori d'Italia]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.comune.laloggia.to.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=181|titolo=Sito del Comune di La Loggia pagina dedicata a Leonardo Bistolfi}}
* {{cita web |1=http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Bistolfi.htm |2=Opere di L.Bistolfi |accesso=28 marzo 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061231083251/http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Bistolfi.htm |dataarchivio=31 dicembre 2006 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|https://www.comune.casale-monferrato.al.it/gipsoteca-bistolfi|La Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato}}
* [https://www.google.com/maps/d/viewer?mid=1Z6aTWdVCa-Ue_fcLHVbsSeHj17IhxiCq&ll=42.66219504154987%2C12.797660750000096&z=2 La mappa con le opere di Leonardo Bistolfi in Italia e nel mondo]
* [http://www.storiaememoriadibologna.it/monumento-a-giosue-carducci-2154-luogo Monumento a Giosuè Carducci] testo tratto da: Renato Barilli, Isabella Molinari, ''Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna'', catalogo della mostra, Bologna, 1977
* {{cita web|url= http://www.artivisive.sns.it/fototeca/scheda.php?id=6826|titolo= Lombroso Paola, Artisti contemporanei: Leonardo Bistolfi, in «EMPORIUM», Vol. IX, n. 49, pp. 003-017, 1899|accesso= 2 maggio 2017|dataarchivio= 22 ottobre 2020|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20201022031602/http://www.artivisive.sns.it/fototeca/scheda.php?id=6826|urlmorto= sì}}
* {{cita web|url=https://www.storiaememoriadibologna.it/la-rivista-emporium-leonardo-bistolfi-e-la-diffusi-2178-evento|autore=Lucie Montassier|accesso=26 maggio 2022|titolo=La rivista Emporium. Leonardo Bistolfi e la diffusione del Liberty. 1895}}
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