Guy Debord: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 30 novembre
|AnnoMorte = 1994
|NoteMorte = <ref>[httphttps://www.imdb.com/name/nm0213499/bio ''Guy Debord - Biography''<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>
|Attività = scrittore
|Epoca = 1900
|Attività = filosofo
|Attività2 = regista
|Attività2 = sociologo
|Attività3 = filosofo
|Attività3 = scrittore
|AttivitàAltre = e [[cineasta]]
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = , tra i fondatori dell'[[Internazionale Lettrista]]<ref>Si veda la voce ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/lettrismo/ Lettrismo]'' su [http://www.treccani.it treccani.it]</ref> e dell'[[Internazionale Situazionista]]<ref>Mario Perniola, ''I situazionisti: il movimento che ha profetizzato la società dello spettacolo'', Castelvecchi, Roma, 2005, p. 8.</ref><ref>Nanni Balestrini e Primo Moroni, ''L'orda d'oro 1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale'', Milano, Feltrinelli, 1997, p. 125.</ref><ref>Si veda pure la voce ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/situazionista/ Situazionista]'' su [http://www.treccani.it treccani.it]</ref>
|Immagine = Debord.jpg
|Didascalia = Guy Debord
|Didascalia = Guy Debord (al centro) nell'aprile [[1957]] con la scrittrice [[Michèle Bernstein]] e il pittore [[Asger Jorn]].
[[File:Debord's Will.jpg|200px|Firma di Guy Debord]]
}}
 
== Biografia ==
NasceNacque a Parigi nel 1931 ede all'età di quattro anni rimanerimase orfano di padre. StudiaStudiò a [[Cannes]] ede all'età di diciotto anni ritornaritornò a Parigi, dove scoprescoprì il [[surrealismo]] e le [[avanguardiaAvanguardia (arte)|avanguardie]] artistiche e letterarie. Si unisceunì al gruppo di [[Isidore Isou]].<ref>Guy Debord, ''La società dello spettacolo'', Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2008, p. 249.</ref> Nel [[1952]] l'ala radicale del [[lettrismo]] si staccastaccò dalle posizioni del suo fondatore Isou, e Debord dette vita all'[[Internazionale Lettrista]].
 
NelNell'aprile del [[1957]], a [[Cosio di Arroscia|Cosio D'Arroscia]] (IM), Debord partecipapartecipò alla fondazione dell'[[Internazionale Situazionista]], che unisceuniva una serie di movimenti artistici europei in una critica radicale della società capitalistica e dell'[[industria culturale]]. Gli strumenti individuati per superare l'arte borghese sonoerano quelli della [[psicogeografia]], dell'urbanismo unitario e del [[détournement]].
 
Nel [[1967]] scrivescrisse il suo saggio più celebre, ''[[La società dello spettacolo]]'', che denunciadenunciava profeticamente il processopotere di controllo esercitato dai mezzi di comunicazione di massa e la trasformazione dei lavoratori in consumatori nel [[Economia|sistema economico]] [[Capitalismo|capitalista]].
 
Tra il [[1952]] e il [[1978]] Debord dirigediresse tre lungometraggi e tre cortometraggi; viaggiaviaggiò molto e visitavisitò spesso l'Italia, in particolare durante gli [[anni di piombo]], e nel [[1977]] ne vienevenne espulso con l'accusa di fomentare la violenza.<ref>''Ibidem,'', p. 250.</ref><ref name=autogenerato1>[http://www.filosofico.net/debord.htm Guy Debord<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.ritirifilosofici.it/?page_id=422 La società dello spettacolo [ef&#93; | Ritiri Filosofici<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304103513/http://www.ritirifilosofici.it/?page_id=422 |data=4 marzo 2016 }}</ref>
 
MuoreMorì suicida nel [[1994]] nella sua casa di Champot-Bas, una località dell'[[Alta Loira]], con un colpo di pistola al cuore.<ref name=autogenerato1 /><ref>{{en}} http://www.guardian.co.uk/books/2001/jul/28/biography.artsandhumanities</ref><ref>{{fr}} Olivier Wicker, ''[http://library.nothingness.org/articles/SI/fr/display/75 Un an après son suicide, Guy Debord gravite sur Internet]''</ref>
 
== Pensiero ==
Il pensiero di Debord sviluppa essenzialmente i concetti di [[alienazione]] e [[reificazione]], già centrali nelle riflessioni di [[Karl Marx]], ma reinterpretati alla luce delle trasformazioni della società europea nel [[secondo dopoguerra]]. Lo sviluppo dell'[[economia]] nell'[[età contemporanea]], con l'emergere dei nuovi fenomeni sociali del [[consumismo]] e della centralità dei [[mass media]], avrebbe segnato infatti una nuova fase nella storia dell'oppressione della [[capitalismo|società capitalista]]: {{Citazione|La prima fase del dominio dell’economia sulla vita sociale aveva determinato nella definizione di ogni realizzazione umana un’evidente degradazione dell’essere in avere. La fase presente dell’occupazione totale della vita sociale da parte dei risultati accumulati dell’economia conduce a uno slittamento generalizzato dell’avere nell’apparire, da cui ogni “avere” effettivo deve trarre il suo prestigio immediato e la sua funzione ultima<ref>Guy Debord, ''La società dello spettacolo'', Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2001.</ref>}}
 
Ciò che aliena l'uomo, ciò che lo allontana dal libero sviluppo delle sue facoltà naturali non è più, come accadeva ai tempi di Marx, l'oppressione diretta del padrone ede il [[feticismo]] delle merci, bensì è lo ''spettacolo'', che Debord identifica come {{Citazione|un rapporto sociale fra individui mediato dalle immagini<ref name=autogenerato2>''Ibidem.''</ref>}}Una forma di assoggettamento psicologico totale, in cui ogni singolo individuo è isolato dagli altri ede assiste nella più totale passività allo svilupparsi di {{Citazione|un discorso ininterrotto che l’ordine presente tiene su se stesso, il suo monologo elogiativo<ref name=autogenerato2 />}}Lo spettacolo, di cui i mass media sono solo una delle molte espressioni, è parte fondante della società contemporanea, ede il responsabile della perdita da parte del singolo di ogni tipo di individualità, personalità, creatività umane: la passività e la contemplazione sono ciò che caratterizza l'attuale [[condizione umana]]. Ciò che rende lo spettacolo ingannevole e negativo è il fatto che esso rappresenta il dominio di una parte della società, l'economia, su ogni altro aspetto della società stessa; la [[mercificazione]] di ogni aspetto della vita quotidiana rompe quell'unità che caratterizza la condizione umana propriamente detta: {{Citazione|Più egli contempla, meno vive; più accetta di riconoscersi nelle immagini dominanti del bisogno, meno comprende la sua propria esistenza e il suo proprio desiderio<ref name=autogenerato2 />}}
 
Lo spettacolo si presenta in due forme: diffuso, tipico delle società capitaliste (la pubblicità delle merci), e concentrato, proprio dei regimi burocratici (la propaganda). Nel 1988 Debord ritorna sull'argomento con i ''Commentari alla società dello spettacolo'', sostenendo che nel frattempo lo spettacolare è divenuto integrale, ovvero è sia diffuso che concentrato, tale che nulla gli sfugge<ref>Commentari alla società dello spettacolo, cap. IV</ref>.
Proprio in risposta alla frammentazione ed alla passività della società dello spettacolo, il programma dell'Internazionale Situazionista si propone di rivendicare l'autonomia dell'esperienza individuale attraverso la creazione di situazioni, momenti di aggregazione ed esperienza artistica e culturale grazie ai quali l'individuo possa ritrovare la sua condizione di soggetto attivo nella realtà. In questo senso l'approccio situazionista all'arte si richiama fortemente alle [[avanguardie]] del primo [[Novecento]], in particolare al [[Dadaismo]] e al [[Surrealismo]], nel loro provocatorio rifiuto dell'arte tradizionale.<ref>Jean Préposiet, ''Storia dell'anarchismo'', Bari, Edizioni Dedalo, 2006, p. 349.</ref><ref>[http://www.tellusfolio.it/index.php?cmd=v&lev=58&id=2592 TELLUS folio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
{{Senza fonte|Spesso interpretato come sintesi del mondo mass-mediatico e dunque come anticipazione dell'era della televisione e dell'informazione di massa, il concetto debordiano di ''spettacolo'' era in verità una complessa rilettura delle tesi sulla ''contemplazione'' che il filosofo ungherese Lukács fece tra le pagine di ''Storia e coscienza di classe'' nel 1923, come ''frantumazione'' e ''separazione'' tra il soggetto e il mondo attorno, seppur poi Debord approfondisca il concetto parlando dello ''spettacolo'' come illusoria ricomposizione della società frammentata.}}
===Glossario===
Per capire appieno il pensiero critico (e a tratti criptico) di Debord, risulta utile conoscere alcuni concetti cardinali di cui egli si è servito per le sue analisi della modernità.
 
Proprio in risposta alla frammentazione e alla passività della società dello spettacolo, il programma dell'Internazionale Situazionista si propone di rivendicare l'autonomia dell'esperienza individuale attraverso la creazione di situazioni, momenti di aggregazione ed esperienza artistica e culturale grazie ai quali l'individuo possa ritrovare la sua condizione di soggetto attivo nella realtà. In questo senso [[approccio situazionista|l'approccio situazionista]] all'arte si richiama fortemente alle [[avanguardie]] del primo [[Novecento]], in particolare al [[Dadaismo]] e al [[Surrealismo]], nel loro provocatorio rifiuto dell'arte tradizionale.<ref>Jean Préposiet, ''Storia dell'anarchismo'', Bari, Edizioni Dedalo, 2006, p. 349.</ref><ref>[http://www.tellusfolio.it/index.php?cmd=v&lev=58&id=2592 TELLUS folio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
'''[[Spettacolo]]'''. ''"Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale tra le persone, mediato dalle immagini".''<ref>Guy Debord, La società dello spettacolo, 2001, ''cit.''</ref> Esso è la società stessa, per come si presenta: "''Lo spettacolo è il capitale a un tale grado di accumulazione da divenire immagine''".<ref name=autogenerato2 />
 
=== Glossario ===
'''Superamento dell'arte'''. Per Debord l'arte ha il compito di sottrarre l’esperienza al tempo per renderla eterna. L'arte si contrappone alla vita perché immobilizza e reifica, ostacolando la comunicazione diretta tra gli individui. Non può esistere un'arte situazionista ma un uso situazionista dell'arte: ''"L'arte nell'epoca della sua dissoluzione [...] è allo stesso tempo un'arte del cambiamento e l'espressione pura del cambiamento impossibile."''<ref name=autogenerato2 />
Per capire appieno il pensiero critico (e a tratti criptico) di Debord, risulta utile conoscere alcuni concetti cardinali di cui egli si è servito per le sue analisi della modernità.
* [[Spettacolo]]. ''"Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale tra le persone, mediato dalle immagini".''<ref>Guy Debord, La società dello spettacolo, 2001, ''cit.''</ref> Esso è la società stessa, per come si presenta: "''Lo spettacolo è il capitale a un tale grado di accumulazione da divenire immagine''".<ref name="autogenerato2" />
* Superamento dell'arte. Per Debord l'arte ha il compito di sottrarre l'esperienza al tempo per renderla eterna. L'arte si contrappone alla vita perché immobilizza e reifica, ostacolando la comunicazione diretta tra gli individui. Non può esistere un'arte situazionista ma un uso situazionista dell'arte: ''"L'arte nell'epoca della sua dissoluzione [...] è allo stesso tempo un'arte del cambiamento e l'espressione pura del cambiamento impossibile."''<ref name="autogenerato2"/>
* [[Psicogeografia]]. Studio degli effetti che l'ambiente geografico esercita sul comportamento umano. Strumento di analisi psicogeografica è la deriva, intesa come attraversamento di vari ambienti, senza meta e con interesse per gli incontri.<ref>Cfr. ''Internationale situationniste'', n. 1, Parigi, giugno 1958. Trad. it.: ''Internazionale situazionista 1958-69'', Torino, Nautilus, 1994.</ref>
* [[Situazionismo|Situazione costruita]]. Un momento della vita, concretamente e deliberatamente costruito per mezzo dell'organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di avvenimenti. Lo scopo è la soddisfazione del desiderio, concretamente e senza sublimarsi nell'arte. La realizzazione del desiderio permette di fare chiarezza sugli istinti primitivi e di superarli.<ref>''Vedi ''ibidem.</ref>
* [[Situazionismo#Détournement|Détournement]]. Ovvero la citazione, la ri-scrittura, la riappropriazione di un testo ([[semiotica]]mente). Anche l'arte usa il détournement ma c'è una differenza. Mentre il détournement artistico conduce alla creazione di una nuova opera d'arte, quello situazionista, pur valendosi di suddette opere, conduce ad una negazione dell'arte, soprattutto per la connotazione di comunicazione immediata che contiene. Si tratta di decontestualizzare la provenienza e di inserirla in un nuovo insieme di significati che le attribuisca un nuovo valore.<ref>Vedi ''ibidem.''</ref> Ad esempio, Debord apre ''La società dello spettacolo'' con un détournement dell'incipit del [[Il Capitale|''Capitale'']] di [[Karl Marx]]: ''"Tutta la vita delle società moderne in cui predominano le condizioni attuali di produzione si presenta come un'immensa accumulazione di merci".''<ref>Karl Marx, ''Il capitale'', Roma, Newton Compton, 2006, p. 53.</ref>
* [[Terrorismo]]. La [[democrazia]] spettacolare non intende essere giudicata in base ai propri meriti ma in base ai propri nemici: ''"La storia del terrorismo è scritta dallo [[Stato]]; quindi è educativa"''<ref>Guy Debord, ''La società dello spettacolo'', 2008, ''cit.'', p. 204.</ref>. La democrazia, in quanto spettacolare integrato, ha bisogno del terrorismo, dando luogo così ad una perfezione fragile, che deve essere preservata, garantendo l'immutabilità delle scelte governative.
* "Deriva". La deriva come pratica psicologica di abbandono degli schemi<ref>Guy Debord, ''Théorie de la dérive'', 1956, in Les Lèvres nues, n. 9, Bruxelles</ref>.
 
== Critiche ==
'''Psicogeografia'''. Studio degli effetti che l'ambiente geografico esercita sul comportamento umano. Strumento di analisi psicogeografica è la deriva, intesa come attraversamento di vari ambienti, senza meta e con interesse per gli incontri.<ref>''Cfr.'' ''Internationale situationniste'', n. 1, Parigi, giugno 1958. Trad. it.: ''Internazionale situazionista 1958-69'', Torino, Nautilus, 1994.</ref>
Il collettivo di scrittori [[Luther Blissett (pseudonimo)|Luther Blissett]], nel [[pamphlet]] ''Guy Debord è morto davvero''<ref>Luther Blissett, [http://www.lutherblissett.net/archive/052_it.html “Guy Debord è morto davvero”], 1995</ref>, muove alcune critiche al filosofo:
{{citazione|Guy The Bore (Guy "il noioso") è il doppio di Guy Debord, è Debord giunto a un tal grado di autocontemplazione da divenire pura immagine. A nostro parere la deboredom (la noia causata da Debord) ha preso pieno possesso del personaggio dopo il film "In girum imus nocte et consumimur igni" (1979), in cui l'autocontemplazione rispondeva ancora ad un'esigenza lirica, e non riusciva tediosa, (de)boring. Da allora in avanti, come spieghiamo più sotto, ogni testo di The Bore è stato troppo intriso di risentimento (di quel sentire che si ripiega su sé stesso, che si attorciglia e cortocircuisce).|}}
{{citazione|"Situazionista" è divenuto un passepartout che apre ora la porta del dadaismo rimasticato ora quella del facile millenarismo tecnologico. In un mondo nichilista, tutto ciò che è reale è "situazionista".|}}
{{citazione|Ma non è stato The Bore in persona a trasformare la propria reputazione in quella di una rancorosa Cassandra? Non è stato il suo atteggiamento a far sì che il suo più celebre saggio fosse considerato un Talmud?|}}
{{citazione|Ci rimangono insomma dei testi sacri, e coi testi sacri si può agire in due sole maniere: o li si interpreta alla lettera, da fondamentalisti, o si fa dir loro ciò che si vuole, sovente senza neppure leggerli.|}}
 
== Opere ==
'''Situazione costruita'''. Un momento della vita, concretamente e deliberatamente costruito per mezzo dell’organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di avvenimenti. Lo scopo è la soddisfazione del desiderio, concretamente e senza sublimarsi nell'arte. La realizzazione del desiderio permette di fare chiarezza sugli istinti primitivi e di superarli.<ref>''Vedi ''ibidem.''</ref>
=== Libri ===
* {{fr}} Guy Debord, ''La Société du spectacle'', Paris, Éditions Buchet-Chastel, 1967.
* {{fr}} Guy Debord, ''La Société du spectacle'', Paris, Éditions Champ Libre, 1971. ([https://web.archive.org/web/20110830142007/http://dumauvaiscote.pagesperso-orange.fr/la_societe_du_spectacle.htm Versione online])
* {{fr}} Guy Debord, ''La Société du spectacle'', Paris, Éditions Gallimard, 1992.
* Guy Debord, ''La società dello spettacolo'', Milano, [[Baldini Castoldi Dalai Editore|Baldini Castoldi Dalai]], 2001. ([http://www.scienzepostmoderne.org/Libri/SocietaDelloSpettacolo/SocietaDelloSpettacolo.html Versione online])
* Guy Debord, ''La società dello spettacolo'', Bolsena (VT), Massari Editore, 2002. ([http://fc.retecivica.milano.it/~roberto.dicorato/Debord/indice.html Versione online] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111011212131/http://fc.retecivica.milano.it/~roberto.dicorato/Debord/indice.html |data=11 ottobre 2011 }})
* [IT] Guy Debord, [https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-rapporto-sulla-costruzione-delle-situazioni-e-sulle-condizioni-dellorganizzazione-e-dellazione-della-tendenza-situazionista-internazionale-pagine-46/ ''Rapporto sulla costruzione delle situazioni''...] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190505231029/https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-rapporto-sulla-costruzione-delle-situazioni-e-sulle-condizioni-dellorganizzazione-e-dellazione-della-tendenza-situazionista-internazionale-pagine-46/ |data=5 maggio 2019 }}, Torino, Nautilus, 1989.
* [IT] Guy Debord, [https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-i-situazionisti-e-le-nuove-forme-dazione-nella-politica-e-nellarte-pagine-24/ I Situazionisti e le nuove forme d'azione nella politica e nell'arte] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190505231032/https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-i-situazionisti-e-le-nuove-forme-dazione-nella-politica-e-nellarte-pagine-24/ |data=5 maggio 2019 }}. Torino, Nautilus, 1993.
* Guy Debord, ''In girum imus nocte et consumimur igni'', Milano, Mondadori, 1998.
* [IT] Guy Debord, [https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-urla-in-favore-di-sade-scenografia-pagine-28/ Urla in favore di Sade. Scenografia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190506015842/https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-urla-in-favore-di-sade-scenografia-pagine-28/ |data=6 maggio 2019 }}. Torino, Nautilus, 1999.
* [IT] Guy Debord, [https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-il-pianeta-malato-seguito-da-lammazzafame-pagine-28/ Il Pianeta malato. Seguito da L'Ammazzafame] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180325121002/http://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-il-pianeta-malato-seguito-da-lammazzafame-pagine-28/ |data=25 marzo 2018 }}. Torino, Nautilus, 2005.
* [IT] Guy Debord, [https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-introduzione-a-una-critica-della-geografia-urbana-pagine-48/ Introduzione a una critica della geografia urbana] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20190505232459/https://www.nautilus-autoproduzioni.org/prodotto/guy-debord-introduzione-a-una-critica-della-geografia-urbana-pagine-48/ |data=5 maggio 2019 }}, Torino, Nautilus, 2013.
* Guy Debord, ''Commentari sulla società dello spettacolo'', 1996, SugarCo, Milano
*Alice Becker-Ho e Guy Debord, ''Il gioco della guerra'', 2019, Giometti&Antonello, Macerata
 
=== Autobiografia, corrispondenza ===
'''Détournement'''. Ovvero la citazione, la ri-scrittura, la riappropriazione di un testo ([[semiotica]]mente). Anche l'arte usa il détournement ma c'è una differenza. Mentre il détournement artistico conduce alla creazione di una nuova opera d'arte, quello situazionista, pur valendosi di suddette opere, conduce ad una negazione dell'arte, soprattutto per la connotazione di comunicazione immediata che contiene. Si tratta di decontestualizzare la provenienza e di inserirla in un nuovo insieme di significati che le attribuisca un nuovo valore.<ref>Vedi ''ibidem.''</ref> Ad esempio, Debord apre ''La società dello spettacolo'' con un détournement dell’incipit del [[Il Capitale|Capitale]] di [[Karl Marx]]: ''"Tutta la vita delle società moderne in cui predominano le condizioni attuali di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di merci".''<ref>Karl Marx, ''Il capitale'', Roma, Newton Compton, 2006, p. 53.</ref>
 
'''[[Terrorismo]]'''. La [[democrazia]] spettacolare non intende essere giudicata in base ai propri meriti ma in base ai propri nemici: ''"La storia del terrorismo è scritta dallo [[Stato]]; quindi è educativa"''<ref>Guy Debord, ''La società dello spettacolo'', 2008, ''cit.'', p. 204.</ref>. La democrazia, in quanto spettacolare integrato, ha bisogno del terrorismo, dando luogo così ad una perfezione fragile, che deve essere preservata, garantendo l'immutabilità delle scelte governative.
 
==Critiche==
Generalmente osannato o ignorato, raramente Debord ha ricevuto critiche. È perciò notevole la critica al vetriolo di [[Luther Blissett (pseudonimo)|Luther Blissett]] nel suo ''Guy Debord è morto davvero''.<ref>[http://www.lutherblissett.net/archive/052_it.html [ L u t h e r B l i s s e t t . n e t &#93;<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Eccone alcuni estratti significativi:
 
{{Citazione|Guy The Bore (Guy "il noioso") è il doppio di Guy Debord, è Debord giunto a un tal grado di autocontemplazione da divenire pura immagine. A nostro parere la deboredom (la noia causata da Debord) ha preso pieno possesso del personaggio dopo il film "In girum imus nocte et consumimur igni" (1979), in cui l'autocontemplazione rispondeva ancora ad un'esigenza lirica, e non riusciva tediosa, (de)boring. Da allora in avanti, come spieghiamo più sotto, ogni testo di The Bore è stato troppo intriso di risentimento (di quel sentire che si ripiega su sé stesso, che si attorciglia e cortocircuisce).|}}
{{Citazione|"Situazionista" è divenuto un passepartout che apre ora la porta del dadaismo rimasticato ora quella del facile millenarismo tecnologico. In un mondo nichilista, tutto ciò che è reale è "situazionista".|}}
{{Citazione|Ma non è stato The Bore in persona a trasformare la propria reputazione in quella di una rancorosa Cassandra? Non è stato il suo atteggiamento a far sì che il suo più celebre saggio fosse considerato un Talmud?|}}
{{Citazione|Ci rimangono insomma dei testi sacri, e coi testi sacri si può agire in due sole maniere: o li si interpreta alla lettera, da fondamentalisti, o si fa dir loro ciò che si vuole, sovente senza neppure leggerli.|}}
 
==Opere==
===Libri===
* {{fr}} Guy Debord, ''La Société du spectacle'', Paris, Èditions Buchet-Chastel, 1967.
* {{fr}} Guy Debord, ''La Société du spectacle'', Paris, Èditions Champ Libre, 1971. ([http://dumauvaiscote.pagesperso-orange.fr/la_societe_du_spectacle.htm Versione online])
* {{fr}} Guy Debord, ''La Société du spectacle'', Paris, Èditions Gallimard, 1992.
* Guy Debord, ''La società dello spettacolo'', Milano, [[Baldini Castoldi Dalai Editore|Baldini Castoldi Dalai]], 2001. ([http://www.scienzepostmoderne.org/Libri/SocietaDelloSpettacolo/SocietaDelloSpettacolo.html Versione online])
* Guy Debord, ''La società dello spettacolo'', Bolsena (VT), Massari Editore, 2002. ([http://fc.retecivica.milano.it/~roberto.dicorato/Debord/indice.html Versione online])
* Guy Debord, ''In girum imus nocte et consumimur igni'', Milano, Mondadori, 1998.
* Guy Debord, ''Rapporto sulla costruzione delle situazioni...'', Torino, Nautilus, 1989.
* Guy Debord, ''Panegirico. Tomo primo e Tomo secondo'', Roma, Castelvecchi, 2013.
* Guy Debord, ''Questa cattiva reputazione'', Milano, Postmedia Books, 2014.
* Guy Debord, ''Correspondance, Vol. "0": séptembre 1951 - juillet 1957'', Paris, Libraire Arthem Fayàrd, 2010.
* Guy Debord, ''Correspondance, Vol. 1: juin 1957 - aout 1960'', Paris, Libraire Arthem Fayàrd, 1999.
* Guy Debord, ''Correspondance, Vol. 2: séptembre 1960 - décembre 1964'', Paris, Libraire Arthem Fayàrd, 2001.
* Guy Debord, ''Correspondance, Vol. 3: janvier 1965 - décembre 1968'', Paris, Libraire Arthem Fayàrd, 2003.
* Guy Debord, ''Correspondance, Vol. 4: janvier 1969 - séptembre 1972'', Paris, Libraire Arthem Fayàrd, 2004.
* Guy Debord, ''Correspondance, Vol. 5: janvier 1973 - décembre 1978'', Paris, Libraire Arthem Fayàrd, 2005.
* Guy Debord, ''Correspondance, Vol. 6: janvier 1979 - décembre 1987'', Paris, Libraire Arthem Fayàrd, 2006.
* Guy Debord, ''Correspondance, Vol. 7: janvier 1988 - novembre 1994'', Paris, Libraire Arthem Fayàrd, 2008.
* Guy Debord, ''Théorie de la dérive'', in Les Lèvres nues, n. 9, Bruxelles, novembre 1956. Ripubblicato senza le due appendici in: Internationale Situationniste, n. 2, Paris, décembre 1958; trad. it.: Internazionale Situazionista, Nautilus, Torino.
 
===Film= Filmografia ==
* ''Hurlements en faveur de Sade'' (''[[Urla in favore di Sade]]'') ([[1952]])
* ''Sur le passage de quelques personnes à travers une assez courte unité de temps'' (''[[Sul passaggio di alcune persone attraverso un'unità di tempo piuttosto breve]]''), ([[1959]], cortometraggio)
* ''Critique de la séparation'' (''[[Critica della separazione]]''), ([[1961]], cortometraggio)
* ''La société du spectacle'' ([[La società dello spettacolo (film)|''La società dello spettacolo'']]) ([[1973]])
* ''Réfutation de tous les jugements..., tant élogieux qu'hostiles, qui ont été jusqu'ici portés sur le film 'La société du spectacle''' (''[[Confutazione di tutti i giudizi..., tanto elogiativi che ostili, che sono stati finora dati sul film «La società dello spettacolo»]]'') ([[1975]], cortometraggio)
* ''[[In girum imus nocte et consumimur igni (film)|In girum imus nocte et consumimur igni]]'' ([[1978]])<ref>Il titolo ricalca l'omologo [[palindromo]] latino [[In girum imus nocte et consumimur igni]].</ref>
 
==Note==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* Anselm Jappe, ''Guy Debord'', Pescara, Tracce, 1992; Via Valeriano, 1995; Manifestolibri, 1999; Éditions Denoël, 2001; La Découverte, 2020.
* AA.VV., ''Consumato dal fuoco: il cinema di Guy Debord'', a cura di M. Dall'Asta, M. Grosoli, Pisa, Edizioni ETS, 2012.
* J.M. Apostolidès, ''Les tombeaux de Guy Debord'', Paris, Flammarion, 2008.
* Christophe Bourseiller, ''Vie et mort de Guy Debord 1931-1994'', Paris, Pascal Galodé Editions, 2012.
* J.M. Apostolidès, ''Debord: Le naufrageur'', Paris, Flammarion, 2015.
* Giorgio Amico, ''Guy Debord e la società spettacolare di massa'', Bolsena (VT), Massari Editore, 2017.
* Afshin Kaveh, ''Le ceneri di Guy Debord'', Sassari, Catartica, 2020.
* Pino Bertelli, GUY DEBORD: L’internazionale situazionista e la rivolta della gioia nel ‘68, Interno 4, 2018
* Pino Bertelli, Sul cinema sovversivo di Guy Debord, La camera verde 2016
 
== Voci correlate ==
* [[Inquietudo]]
* [[Lettrismo]]
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* [[Raoul Vaneigem]]
* [[Situazionismo]]
* [[Filosofia marxista]]
* [[Marxismo occidentale]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
[http://fc.retecivica.milano.it/~roberto.dicorato/Debord/indice.html La società dello spettacolo - Testo integrale in italiano]
* {{fr}} (video) [https://www.youtube.com/watch?v=XDupGWRp_Z4 La società dello spettacolo] (con sottotitoli in italiano) su [[YouTube]]
* {{en}} Scheda su [http://www.imdb.com/name/nm0213499/ Guy Debord] dell'[[Internet Movie Database]].
* {{fr}} (Videovideo) [httphttps://www.youtube.com/watch?v=XDupGWRp_Z4XTsv_lzkxDw LaConfutazione societàdi dellotutti spettacoloi giudizi...] (con sottotitoli in italiano) su [[YouTube]]
*[https://archive.org/details/mart-archivio-del-900?query=INTERNATIONALE+SITUATIONNISTE I 12 numeri della rivista di Debord 'Internationale Situationniste'] digitalizzati su [[Internet Archive]] dall'[[Archivio del '900]] del Mart di Rovereto.
* {{fr}}(Video) [http://www.youtube.com/watch?v=XTsv_lzkxDw Confutazione di tutti i giudizi...] (con sottotitoli in italiano) su [[YouTube]]
*[ {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=eWfy0ef_rlA |titolo=sur le passage ...]}}
* [https://web.archive.org/web/20110507023442/http://utenti.multimania.it/omarwisyam/quale.htm Quale spettacolo? Lo spettacolo e la sua critica nella cinematografia di Guy Debord] a cura di Omar Wisyam
* [http://fc.retecivica.milano.it/~roberto.dicorato/Debord/indice.html La società dello spettacolo - Testo integrale in italiano] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111011212131/http://fc.retecivica.milano.it/~roberto.dicorato/Debord/indice.html |data=11 ottobre 2011 }}
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