Il Popolo della Libertà: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|partiti con la stessa sigla|Pdl|PdL}}
{{Partito politico
|nome = Il Popolo della Libertà
|segretario = [[Angelino Alfano]]<br /><small>(2011-2013)</small>
|
|
|portavoce = [[Daniele Capezzone]]
|stato = ITA
|fondazione = 27 febbraio 2008 (lista)<br />29 marzo
|derivato da = * [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
* [[Alleanza Nazionale]]
* [[#Adesioni|altri]]
|confluito in = [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|sede = Via dell'Umiltà, 36 - 00187 [[Roma]]
|abbreviazione = PdL
|ideologia = [[Berlusconismo]]<br />[[Populismo di destra]]<ref>McDonnell, D. 2013. Silvio Berlusconi's Personal Parties: From Forza Italia to the Popolo Della Libertà, Political Studies, doi: 10/1111/j.1467-9248.2012.017007.x</ref><ref>McDonnel D., Bobba G., Different Types of Right-Wing Populist Discourse in Government and Opposition: The Case of Italy (2016)</ref><ref>Bobba G., Four lessons that Italy’s experience with populism can provide for the rest of Europe (2017)</ref><ref>Verbeek B., Zaslove A., Italy: a case of mutating populism? (2015)</ref><ref>Ruzza C., Fella S., Populism and the Italian Right (2011)</ref><ref>The new Italian Government by Stefano Fella in Briefing Paper, Number 8357 29 June 2018</ref><ref>Populism: concepts and conditions for its rise in Europe di Hanspeter Kriesi in Comunicazione politica (2015)</ref><ref>Manuela Caiani, Paolo R. Graziani, Varieties of populism: insights from the Italian case (2016)</ref><br />[[Conservatorismo liberale]]<br />[[Cristianesimo democratico]]<ref name="Nordsieck">{{Cita web|autore=Wolfram Nordsieck |url=http://www.parties-and-elections.eu/italy.html |titolo=Parties and Elections in Europe – Italy |editore=Parties-and-elections.eu |data=}}</ref><br />[[
|collocazione = [[Centro-destra]]/[[Destra (politica)|Destra]]
|coalizione = [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008|Coalizione di centro-destra del 2008]]<br /><small>(2008-2011)</small><br />[[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2013|Coalizione di centro-destra del 2013]] <small>(2013)</small>
|partito europeo = [[Partito Popolare Europeo]]
|gruppo parlamentare europeo = [[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]
|seggi1 = {{
|seggi2 = {{
|seggi3 = {{
|seggi4 =
|testata = ''Il Mattinale''<br />''[[Secolo d'Italia]]'' (fino al 2010)
|giovanile = [[Giovane Italia (2009)|Giovane Italia]]
|iscritti = {{formatnum:1280000}} ([[2011]])<ref name="archiviostorico.corriere.it">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/25/Primarie_nuovo_nome_Alfano_ridisegna_co_9_111125039.shtml |titolo="Primarie e nuovo nome" Alfano ridisegna il Pdl |pubblicazione=Corriere|data=25 novembre 2011|accesso=17 maggio 2013}}</ref><ref name="Lupi">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/11/all_emergenza_Nel_programma_punti_co_9_111111016.shtml |titolo=Sì all'emergenza Nel programma i 39 punti della Bce|pubblicazione=Corriere|data=11 novembre 2011|accesso=17 maggio 2013}}</ref> (contestato)<ref name="Lupi" /><ref name="Tessere fantasma">[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/15/tessere-fantasm-pdl-tagliati-iscritti-cerano-anche-stranieri-clandestini/197456/ Tessere fantasma nel Pdl, tagliati 100 iscritti. “C’erano anche clandestini dei Cie”]</ref><ref>{{Cita web|url= http://www.corriere.it/politica/12_marzo_15/stella-voti-contesi-tessere-fantasma_fd993978-6e65-11e1-850b-8beb09a51954.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/25/Primarie_nuovo_nome_Alfano_ridisegna_co_9_111125039.shtml |titolo="Primarie e nuovo nome" Alfano ridisegna il Pdl |pubblicazione=Corriere|data=25 novembre 2011|accesso=17 maggio 2013}}</ref>
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}}
'''Il Popolo della Libertà''' (
Fondato il 29 marzo
Sono altresì confluiti al suo interno diversi altri partiti minori di varia estrazione e colore politico, che avevano precedentemente partecipato alla [[Casa delle Libertà]]: il [[Nuovo PSI]], la [[Democrazia Cristiana per le Autonomie
Il partito venne lanciato da Silvio Berlusconi il 18 novembre
Al suo esordio, nelle
A livello europeo
Il 25 ottobre 2013 l'ufficio di presidenza del PdL ha sospeso le attività del partito<ref>
{{TOClimit|3}}
== Storia del partito ==
===
==== L'idea del partito unico
L'idea di costruire un partito unico di centro-destra italiano circolava fin dai primi [[Anni 1990|anni novanta]].
Tra i promotori dell'idea vi era in particolare, fin dal [[1991]], l'esponente di Alleanza Nazionale [[
L'11 marzo [[1994]] in una discoteca di [[Roma]], [[Silvio Berlusconi]], allora presidente di Forza Italia, espresse l'intenzione di costituire un partito unico liberaldemocratico<ref name="archivio.corriere.it">
Agli inizi del 1997 il partito unico viene lanciato da Berlusconi e bocciato dagli alleati, fra cui Gianfranco Fini, Presidente di Alleanza Nazionale<ref
Nel [[1998]] l'allora premier spagnolo [[José
Nel [[2002]] anche Berlusconi si convinse che un centro-destra diviso era elettoralmente di maggior successo e prese atto che il partito unico non era una prospettiva realizzabile<ref>
Mentre il progetto viene accantonato a destra, dall'[[estate]] [[2003]] si verificano analoghe discussioni a sinistra, dove si considera per le [[elezioni europee del 2004]] la tesi di una lista unitaria del [[centro-sinistra]] ed in prospettiva quella di pervenire al [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]. [[Sandro Bondi]], portavoce di Forza Italia rilevò che, se nel centro-sinistra si fosse sviluppata l'evoluzione verso un progetto politico unitario, anche il centro-destra ne avrebbe tenuto conto<ref>
==== Il dibattito del 2005 e il ''Manifesto dei Valori'' ====
[[File:Silvio Berlusconi (CS 4).jpg|upright=1.6|thumb|[[Silvio Berlusconi]] saluta la folla a [[Cosenza]]]]
La [[Fondazione Liberal]] di [[Ferdinando Adornato]] (Forza Italia) organizza periodicamente a [[Todi]] dei seminari che si propongono il fine di far evolvere la [[Casa delle Libertà]] verso il partito unico del [[centro-destra]]. Si inizia il 31 gennaio e il 1º febbraio [[2003]] col seminario dal titolo ''La Casa delle Libertà. Radici e valori di
Il 6 gennaio [[2005]], [[Gennaro Malgieri]] di AN, dalle colonne di ''[[Il Tempo]]'', propone una federazione del centro-destra che anticipi il partito unico<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=6FWPY «An cambi ruolo, facciamo la Federazione»]</ref>. Ne nasce così un dibattito sulle colonne del quotidiano romano che interpella anche i leader della CdL: a partire da Sandro Bondi fino a [[Maurizio Gasparri]], tutti appoggiano la proposta di [[Gennaro Malgieri|Malgieri]]. Il 27 gennaio arrivano però i no di Gianfranco Fini per AN e [[Marco Follini]] per l'[[Unione di Centro (2002)|UDC]]. Anche la [[Lega Nord]] è della medesima opinione<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=77E41 Cdl: federiamoci e partite]</ref>. Il dibattito però prosegue e trova nuovo vigore dopo la pesante sconfitta del centro-destra alle [[Elezioni regionali italiane del 2005|elezioni regionali dell'aprile 2005]] ed il conseguente passaggio dal [[governo Berlusconi II|secondo]] al [[Governo Berlusconi III|terzo governo Berlusconi]].
Il 27 aprile su ''[[La Stampa]]'', Silvio Berlusconi annuncia che il soggetto unico che ha in mente prenderà il nome di ''Partito della Libertà''<ref>
*
* Il pronunciamento ufficiale sul progetto dei diversi partiti.
* La formazione di un comitato costituente dei partiti e dei movimenti che aderiscono, con il compito di definire valori e regole del nuovo soggetto, la bozza del manifesto politico-culturale e dello statuto, da sottoporre alla discussione collegiale e alla fase congressuale.
* La fase congressuale vera e propria che potrebbe chiudersi con un congresso fondativo nei primi due mesi del 2006<ref>[
È chiara la volontà di realizzare il PdL entro un anno, prevedendone il debutto alle [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]] evitando il bis della disfatta delle regionali. L'11 maggio [[Adolfo Urso]] e Ferdinando Adornato creano i primi ''Circoli della libertà''<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=7FJ85 Partono i «Circoli della libertà»]</ref>.
Il 19 e 20 maggio la Fondazione Liberal ed il ''Comitato di Todi'' promuovono a [[Roma]] il seminario ''La proposta di una nuova casa comune: l'identità, i valori, il progetto'', nel corso del quale interviene anche Berlusconi, rilanciando la necessità di dotarsi di uno statuto e di una carta dei valori orientati a valori liberali, popolari, nazionali e riformisti. Questo e gli altri interventi saranno tutti raccolti nel numero 30 di ''liberal'', intitolato «Il Partito della Libertà»<ref>
Il dibattito sul partito unico anima tutta l'estate 2005 e sfuma velocemente quando il II Congresso dell'UDC si esprimerà contro un PdL guidato da Berlusconi, salvo la minoranza guidata da [[Carlo Giovanardi]], a cui si aggiunge un chiaro scetticismo di vasti settori di AN per il progetto. La Fondazione Liberal continua comunque a lavorare intensamente al progetto e il 29 luglio fa partire la ''Costituente del Partito dei moderati e dei riformisti''<ref>
L'8 novembre a nome di Forza Italia, di AN e dell'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]], Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e [[Rocco Buttiglione]] firmano il ''Manifesto dei valori'' del futuro partito, redatto dalla ''Costituente''<ref>
Il progetto del partito unico subisce, però, un pesante arresto: il governo Berlusconi III [[Legge Calderoli|modifica la legge elettorale in senso proporzionale]] il mese dopo ed alle [[Elezioni politiche
==== Il XVII Congresso del PPE a Roma (30-31 marzo 2006) ====
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==== L'opposizione al Governo Prodi: il ''Partito della Libertà'' ====
La vittoria de [[l'Unione]] di [[Romano Prodi|Prodi]] alle [[elezioni politiche
Il 16 maggio Berlusconi lascia [[Palazzo Chigi]] a Prodi dichiarando che il ''Partito della Libertà'' si sarebbe fatto entro
Di diverso avviso resta l'UDC, che in settembre per bocca del suo segretario, Lorenzo Cesa, ribadisce la propria contrarietà al partito unico del centro-destra<ref
==== La nuova tattica: rovesciare la gerarchia piramidale e verticistica del potere ====
A partire dal mese di ottobre del [[2006]], Silvio Berlusconi
==== L'avanguardia del ''Popolo della Libertà'' ====
A muoversi come avanguardia e guida del ''Popolo della Libertà'' sono [[Marcello Dell'Utri]] e [[Michela Vittoria Brambilla]].
Il 17 novembre [[2006]] Marcello Dell'Utri rilancia in forma rinnovata i suoi giovani de ''Il Circolo'' come ''Circoli della Libertà'',<ref>
Il 22 novembre 2006 Michela Vittoria Brambilla, leader dei giovani di [[Confcommercio]], presenta a Milano il «Circolo della libertà»<ref
Dopo la manifestazione del 2 dicembre 2006, l'UDC continua a non mutare atteggiamento ed è ormai fuori dalla CdL, mentre AN procede prudentemente. I critici dell'impresa come Ferdinando Adornato cercano di sminuire il progetto ritenendo che esso non abbia come obiettivo finale la costituzione di un unico partito dei moderati, bensì solo una reincarnazione di Forza Italia in cui confluiscano al suo interno frazioni e schegge del centro-destra.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/28/quel_progetto_necessario_Arriveremmo_subito_co_9_070728005.shtml «Ma quel progetto è necessario Arriveremmo subito al 40%»]</ref>. Il 26 aprile [[2007]], la Brambilla registra il nome ''Partito della Libertà''<ref>[http://www.affaritaliani.it/politica/donneberlusconi1506.html Ecco il partito della Brambilla/ Debutto alle Europee del 2009]</ref>. Il 6 agosto 2007 [[Michela Vittoria Brambilla]] registra anche il simbolo del ''Partito della Libertà'' per conto di Silvio Berlusconi, che ne risulta titolare: graficamente è identico al logo dei Circoli<ref>
Dal 2 giugno 2007 ''[[Il Giornale]]'' allega il settimanale ''Il Giornale della Libertà'', organo dei circoli Brambilla, nonostante le proteste dei redattori del quotidiano di [[Paolo Berlusconi]]<ref
Il 19 agosto avviene una nuova accelerazione allorquando il quotidiano ''La Stampa'' annuncia ormai come imminente il nuovo partito di Berlusconi con la Brambilla segretario<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=FBEFC Prima pagina de ''La Stampa'' del 19/8/2007].</ref>, circostanze smentite successivamente da Berlusconi<ref>
=== La ''svolta del predellino'' di Berlusconi ===
[[File:
Viste le agitazioni interne a Forza Italia e non solo dopo l'uscita de ''La Stampa'' in agosto, Berlusconi arretra dal partito unico alla forma federativa che viene rilanciata il 30 agosto.<ref name="archivio.corriere.it" /> L'8 settembre aggiunge anche di voler unificare i gruppi parlamentari di FI e AN<ref name="archivio.corriere.it" />. A questo risponderà il giorno dopo Fini, sollecitando un'accelerata al progetto<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/berlusconi-estate/fini-processo-unitario/fini-processo-unitario.html?ref=search|titolo=Partito unitario, Fini a Berlusconi "Passiamo dalle intenzioni ai fatti" - Politica - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=2022-08-28}}</ref>, mentre nei giorni seguenti, il PdL, anche come federazione, resta fermo alla fase degli annunci<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/10/28/la-cdl-si-divide-sul-partito.html|titolo=E la Cdl si divide sul partito unico}}</ref>. Berlusconi commenta ritenendo la dichiarazione di Fini non rivolta alla sua persona.<ref name="archivio.corriere.it" />
Il 23 ottobre il quotidiano ''[[Libero (quotidiano)|Libero]]'' titola: «Prodi via il 14 novembre»<ref>
La data del 14 novembre 2007 è stata un passaggio decisivo per la nascita del PdL<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=8069469 ''Se Prodi non cade addio centro-destra''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131211041258/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=8069469 |data=11 dicembre 2013 }}</ref>, poiché il giorno successivo, il 15 novembre, arriva il via libera dal Senato alla legge finanziaria con 161 voti favorevoli contro 157 contrari, acuendo il dibattito politico italiano, per il fatto che una manovra così importante si giocasse su un numero così esiguo di voti di differenza.
==== Lo scontro frontale nella Casa delle Libertà (16-18 novembre 2007) ====
Il 16 novembre 2007 il ''[[Corriere della Sera]]'' pubblica una lettera di Gianfranco Fini nella quale il Presidente di Alleanza Nazionale osserva la situazione politica attuale, riguardo il Governo Prodi e la necessità di una nuova legge elettorale<ref>
Il 18 novembre 2007 Gianfranco Fini
==== Il ''discorso del predellino'' a piazza San Babila (18 novembre 2007) ====
Attorno alle ore 18 del 18 novembre 2007, circa cinque ore dopo la contestazione a [[Fabrizio Cicchitto]] presso il convegno di Alleanza Nazionale, Silvio Berlusconi si presenta in [[piazza San Babila]] a Milano ove è in corso l'iniziativa nazionale ''Subito al voto'' organizzata da Forza Italia (una campagna popolare di raccolta firme sotto i gazebo per chiedere nuove elezioni). Salendo sul predellino di un'auto, Berlusconi annuncia ai microfoni dei giornalisti la nascita ufficiale del nuovo grande partito del Popolo della Libertà. Berlusconi aggiunge che Forza Italia si scioglierà nel nuovo movimento politico e argomenta la sua svolta con il successo dell'iniziativa nei gazebo di ''Subito al voto''<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=mtW3wV08xao|titolo=Milano San Babila Nasce il PDL}}</ref><ref>{{Cita web|url= http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/11/19/47814-berlusconi_forza_italia_scioglie.shtml|titolo=Berlusconi: "Il partito del popolo"|sito=Quotidiano.net|accesso=27 dicembre 2021|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160313201301/http://qn.quotidiano.net//2007/11/19/47814-berlusconi_forza_italia_scioglie.shtml|dataarchivio=13 marzo 2016|urlmorto=si}}</ref>. Questo fatto rimarrà famoso come «[[discorso del predellino]]» e, per la modalità inconsueta con cui si proclamò la fine di un partito e la nascita di un altro, si parlerà a lungo di «svolta del predellino».
Il 19 novembre Berlusconi, in una conferenza stampa nella quale presenta gli obiettivi del partito, annuncia che sarebbero stati gli elettori a scegliere il nome definitivo del partito e che si sarebbero tenute elezioni primarie per eleggere il leader. In tale occasione Berlusconi presentò il simbolo del partito e dichiarò che il nome del nuovo soggetto politico sarebbe stato scelto dagli stessi elettori nell'occasione di una seconda raccolta di firme, durante la quale si sarebbero organizzate anche le prime pre-iscrizioni<ref>
Viene anche inviata una lettera agli iscritti di Forza Italia, con la quale Berlusconi conferma la fine di Forza Italia<ref>
Anche Casini commenta il discorso del predellino con alcune critiche, mentre esce un comunicato stampa di AN dove si spiega che il partito non si scioglie e non confluisce nel nuovo partito di Berlusconi<ref>
Il 25 novembre Berlusconi decreta la cessazione della Casa delle Libertà<ref>
==== La scelta del nome (2 dicembre 2007) ====
Berlusconi prosegue con la costruzione del nuovo partito. Il 2 dicembre tornano in piazza i gazebo di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], con l'ausilio dei [[Circolo della
Tale iniziativa venne tuttavia criticata da Alleanza Nazionale e da Fini nei giorni seguenti<ref
Alcuni sostengono che sia stato scelto questo nome alternativo anche perché il termine ''Partito della Libertà'' sarebbe risultato essere un marchio di proprietà della [[Federazione dei Liberali Italiani]], la quale il 5 ottobre aveva già diffidato la Brambilla e Berlusconi dall'uso dello stesso<ref>{{cita web|autore= Giammarco Brenelli|url= http://www.liberali.it/diffidaPartitodellaLibert%E0.doc|titolo= Diffida "Partito della libertà"|accesso= 9 febbraio 2008|editore= Sito Federazione dei Liberali|data= 5 ottobre 2007|urlmorto= sì|dataarchivio= 16 novembre 2011|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20111116055753/http://www.liberali.it/diffidaPartitodellaLibert%E0.doc}}</ref> e contestualmente presentato una richiesta di danni pari a 30 milioni di euro per l'uso indebito di tale marchio<ref>{{cita web|autore= |url= http://www.partitodelleliberta.it/liberali/node/17|titolo= Citazione per danni "Partito della libertà"|accesso= 9 febbraio 2008|editore= Sito Federazione dei Liberali|data= 3 gennaio 2008|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090204011215/http://www.partitodelleliberta.it/liberali/node/17|dataarchivio= 4 febbraio 2009}}</ref>.
==== Il ''sì'' degli alleati ====
Gli eventi politici italiani prendono una piega inaspettata quando il 16 gennaio 2008 viene arrestata la moglie del Ministro della Giustizia [[Clemente Mastella]]. Il partito guidato da quest'ultimo, l'[[UDEUR]], passa prima da alleato organico dell'[[L'Unione|Unione]] all'appoggio esterno al governo (17 gennaio<ref>
Il 19 gennaio il segretario del PD, [[Walter Veltroni]], annuncia la volontà del suo partito di archiviare le alleanze elettorali stile ''Unione'' per correre alle elezioni da solo, invitando Berlusconi a fare altrettanto<ref>
L'8 febbraio 2008 giunge l'accordo tra FI e AN, che alle elezioni andranno unite come PdL. Qualunque altro alleato, esclusa la Lega Nord, avrebbe dovuto confluire nel PdL o presentarsi autonomamente con un altro candidato premier<ref
L'UDC esprime però il proprio dissenso al partito unico di centro-destra<ref
Il decisivo cambiamento di atteggiamento di AN segna comunque il rilancio definitivo del PdL come partito unico del centro-destra, a ''Libero'' del 16 febbraio Fini annuncia per l'autunno il congresso di scioglimento di AN.
Il 4 febbraio lasciano l'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]] per il PdL la corrente di [[Carlo Giovanardi]], che forma il movimento dei [[Popolari Liberali]]; viceversa il 1º febbraio lascia Forza Italia per l'UDC [[Ferdinando Adornato]] con i suoi [[Fondazione Liberal|Circoli Liberal]]<ref>
==== La formazione della lista unica in vista delle politiche 2008 ====
Il 27 febbraio viene sottoscritto davanti al notaio [[Paolo Becchetti]] da Berlusconi e Fini l'atto costitutivo dell'associazione ''Il Popolo della Libertà''. In esso si stabilisce che l'associazione scadrà il 31 luglio [[2014]] e stabilisce che il PdL sia cogestito da FI e AN, le quali si impegnano a fare gruppi parlamentari unici dalla legislatura successiva<ref>
L'articolo 8 dell'atto fissa in 70% a 30% i rapporti numerici rispettivamente tra FI e AN all'interno della lista unica da presentare alle elezioni. Il 29 febbraio 2008 viene presentato il programma elettorale del cartello elettorale strutturato in sette punti principali (o ''missioni''): rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza, più giustizia, i servizi ai cittadini, il Sud, il federalismo, un piano straordinario di finanza pubblica<ref>
Nella lista unica vengono candidati anche esponenti di altri partiti che hanno aderito al PdL: la [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]], i [[Popolari Liberali]], il [[Nuovo PSI]], [[Azione Sociale (partito politico)|Azione Sociale]], i [[Riformatori Liberali]], il [[Partito Pensionati]], il movimento [[Italiani nel Mondo]], il [[Partito Repubblicano Italiano]], i [[Liberal Democratici (Italia)|Liberal Democratici]] ed i [[Verdi Verdi]].
==== La prima campagna elettorale 2008 ====
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==== La vittoria alle Politiche 2008 ====
{{vedi anche|Elezioni politiche
Le elezioni politiche del 2008 si sono concluse con un netto successo dell'[[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008|alleanza di centro-destra]] formata da PdL, Lega Nord e [[Movimento per le Autonomie]], che ha ottenuto complessivamente il 46
=== Il PdL al governo ===
{{vedi anche|Governo Berlusconi IV}}
Dopo la vittoria politica del [[centro-destra]], il PdL ed i due partiti alleati, la Lega Nord ed il [[Movimento per le Autonomie]], costituiscono la maggioranza parlamentare nella [[XVI
[[File:PdL Cicchitto & Gasparri Quirinale 2008.jpg|thumb|[[Cicchitto]] e [[Maurizio Gasparri|Gasparri]], capigruppo PdL alla Camera e al Senato per la [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI legislatura]]]]
Fabrizio Cicchitto diventa presidente del gruppo parlamentare alla Camera<ref>{{cita web
|url = http://www.camera.it/organiparlamentarism/239/260/10004/documentotesto.asp?Gruppo=477&GruppoMisto=&addTitle=POPOLO%20DELLA%20LIBERTA'
|titolo = Gruppo Popolo della Libertà
|editore = Camera dei Deputati
|accesso = 8 maggio 2008
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080513045635/http://www.camera.it/organiparlamentariSM/239/260/10004/documentotesto.ASP?Gruppo=477
|dataarchivio = 13 maggio 2008
}}</ref>, [[Maurizio Gasparri]] di quello al Senato<ref>{{cita web
|url= http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Gruppi/00000056.htm
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}}</ref>.
Il 9 maggio il [[Governo Berlusconi IV]] entra in carica con il giuramento davanti al [[Presidente della
Intanto, l'11 maggio [[2008]] il presidente della Camera, Gianfranco Fini, lascia la Presidenza di Alleanza Nazionale ed affida ad [[Ignazio La Russa]], in qualità di ''reggente'', il compito di portare AN, tra la fine dell'anno e l'inizio del [[2009]], alla definitiva confluenza nel PdL<ref>
[[Mario Baccini]], deputato della [[Movimento Federativo Civico Popolare|Rosa per l'Italia]] eletto nelle liste dell'[[Unione di Centro (
Il 9 giugno [[2008]] i [[Liberal Democratici (Italia)|Liberal Democratici]] [[Daniela Melchiorre]] e [[Italo Tanoni]] lasciano il gruppo PdL ed aderiscono al gruppo
==== La nascita ufficiale: il congresso fondativo (27-28-29 marzo 2009) ====
Dopo la costituzione della lista unica in occasione delle elezioni politiche del 2008 ed in previsione di un'eventuale costituzione di un soggetto politico unitario, vari congressi di partito, tra cui quello di Forza Italia e della [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]], furono tenuti nell'autunno del 2008 per sancire lo scioglimento dei rispettivi movimenti politici e la futura adesione dei membri di tali movimenti al progetto del Popolo della Libertà.
Il 21 e 22 marzo 2009 si celebra il terzo ed ultimo congresso di AN che ne sancisce lo scioglimento. Nell'occasione Fini traccia un bilancio degli ultimi quindici anni di alleanza tra Forza Italia e Alleanza Nazionale<ref>{{cita web|autore=|url=http://blog.panorama.it/italia/2009/03/22/fini-scioglie-an-nel-pdl-ma-non-sara-pensiero-unico/|titolo=Fini scioglie An nel Pdl: “Ma non sarà pensiero unico”|accesso=26 settembre 2009|editore=''Panorama''|data=22 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090726043157/http://blog.panorama.it/italia/2009/03/22/fini-scioglie-an-nel-pdl-ma-non-sara-pensiero-unico/|dataarchivio=26 luglio 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
Dal 27 al 29 marzo [[2009]] si tenne alla [[Fiera di Roma]] il primo Congresso nazionale fondativo del Popolo della Libertà, a cui hanno assistito come ospiti anche i leader dei due partiti alleati Umberto Bossi e [[Raffaele Lombardo]]. La data fu scelta per ricordare il 27 marzo [[1994]], giorno della prima vittoria ottenuta dall'allora [[Polo
In apertura dei lavori fu ascoltato l'[[Inno di Mameli]] e l'[[Inno alla
Tra gli intervenuti vi fu il [[Sindaco di Roma]] [[Gianni Alemanno]], che lesse il messaggio di ringraziamento del PdL a Giorgio Napolitano per gli auguri inviati, ed il fondatore del partito Silvio Berlusconi, che delineò i principi e gli elementi fondanti la sua iniziativa.
Egli indicò quali precursori ideali del PdL [[don Luigi Sturzo]], fondatore del [[partito Popolare Italiano (1919
Alla chiusura del Congresso, i seimila delegati acclamano all'unanimità Silvio Berlusconi come Presidente del PdL. Dal congresso scaturiscono anche le nomine dei tre coordinatori nazionali del partito: Ignazio La Russa, [[Denis Verdini]] e [[Sandro Bondi]].
==== Le polemiche sulle liste per le Europee ====
Il 14 febbraio [[2009]] il PdL annunciò che in vista del rinnovo del [[Parlamento europeo]] tra le proprie liste sarebbe stato candidato alle [[Elezioni europee del 2009|elezioni europee]] [[Clemente Mastella]], leader dell'[[UDEUR]] e già [[ministero della
Il 27 aprile il sito web
Fini ne prenderà subito le distanze parlando di «valutazioni comprensibili ma eccessive»<ref>
Il giorno successivo furono pubblicate le liste del PdL: in esse si ritrovarono solo tre "donne nuove", con una delle quali, Barbara Matera, proveniente dal mondo dello spettacolo. Per alcuni organi di stampa, come il quotidiano ''la Repubblica'', molte candidate erano state depennate dopo l'intervento della moglie di Berlusconi<ref>
Berlusconi presentò le tre "nuove candidate" e per il resto venne confermata quasi al completo la squadra degli europarlamentari uscenti, con l'inserimento di Mastella.
==== Elezioni europee e amministrative 2009 ====
Il partito ottenne il 35,26% dei voti, non raggiungendo la soglia auspicata del 40%<ref
Nelle [[Elezioni amministrative
All'indomani delle elezioni il Presidente della Camera Fini aprì un confronto interno denunciando le politiche promosse dal PdL come troppo simili a quelle leghiste
==== I primi scontri nel partito ====
Nel novembre del 2009 il [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario]] alla Presidenza del Consiglio [[Gianfranco Micciché]] diede vita, insieme ai [[finiani]], alla scissione del ''PdL Sicilia''<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_novembre_03/pdl-sicilia-scissione-micciche-ars_93391280-c86b-11de-b35b-00144f02aabc.shtml|titolo=La scissione di Micciché, nasce Pdl Sicilia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=03|mese=11|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref>. Tra le motivazioni della rottura il continuo scontro con l'area del partito facente capo al Ministro [[Angelino Alfano]], al Presidente del Senato [[Renato Schifani]] ed ai coordinatori [[Giuseppe Castiglione (politico)|Giuseppe Castiglione]] e [[Domenico Nania]] sulle posizioni nei confronti del Governo Regionale [[Sicilia]]no guidato da Raffaele Lombardo. Dopo la scissione lo scontro all'interno della maggioranza siciliana si acuì al punto che i deputati del Pdl ufficiale votarono contro il [[Documento di programmazione economica finanziaria|DPEF]] del Governo<ref>{{Cita news|url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio/lars-affossa-il-dpef-governo-verso-la-crisi/1776726|titolo=L'Ars affossa il Dpef, governo verso la crisi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]
Dopo lo scontro tra Berlusconi e Fini che si ebbe all'annuncio della fondazione del PdL con il ''discorso del predellino'' e con l'opposizione di Fini all'iniziativa, che aveva marchiato come ''plebiscitaria e confusa''<ref name=XIXscontri>{{Cita news|url=http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2010/04/15/AMAAE3bD-berlusconi_tensioni_anni.shtml|titolo= Berlusconi & Fini, tre anni di tensioni|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]] |giorno=15|mese=04|anno=2010|accesso=16 aprile 2010}}</ref>, alle [[Elezioni politiche
Il 1º dicembre [[2009]] Fini critica aspramente Berlusconi in una conversazione privata con il [[magistrato]] Nicola Trifuoggi registrata a loro insaputa grazie ad un microfono inaspettatamente acceso. Fini accusa il premier di confondere la [[leadership]] con la [[monarchia assoluta]] ed il consenso popolare ''con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità''.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2009/12/01/news/fini_fuorionda_su_berlusconi_ha_il_consenso_per_governare_ma_non_limmunita_assoluta-1822252/|titolo=Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=01|mese=12|anno=2009|accesso=15 aprile 2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_01/fuorionda-fini-berlusconi_be0b721c-de7f-11de-b977-00144f02aabc.shtml|titolo=Fini e il fuori onda su Berlusconi: "Confonde consenso con immunità"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=01|mese=12|anno=2009|accesso=16 aprile 2010}}</ref>. Dal PdL arrivano richieste di chiarimenti sulle parole dell'ex
==== Il successo delle regionali e amministrative 2010 ====
Il 24 febbraio [[2010]] il ''Movimento per l'Italia'', associazione fondata da [[Daniela Santanchè]] dopo la sua uscita da La Destra, si federa con il PdL, e la stessa Santanchè viene nominata [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario]] del [[
In occasione delle [[elezioni regionali italiane del 2010|elezioni regionali]] e delle [[Elezioni amministrative
L'insuccesso in [[Puglia]] invece provoca le dimissioni di [[Raffaele Fitto]], leader del PdL pugliese, da [[
Rispetto al 2005, allorquando il centro-destra ebbe a ritrovarsi alla guida di quattro regioni su venti (Lombardia, Veneto, [[Molise]], Sicilia), dopo le elezioni regionali del 2010 la coalizione guidata dal PdL governò in undici regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, [[Friuli-Venezia Giulia]], [[Abruzzo]], Molise, Lazio, Campania,
Nell'ambito del successo conseguito dalla coalizione, in termini meramente percentuali il Popolo della Libertà ottenne però meno voti della sommatoria di Forza Italia e Alleanza Nazionale nell'[[Italia settentrionale]] a vantaggio della Lega Nord rispetto alle regionali di cinque anni prima<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2010/elezioni-regionali/notizie-tempo-reale/Lega-Pdl-Nord.shtml|titolo=Al Nord la Lega sfonda e il Pdl prende meno voti di An più Fi|pubblicazione=[[Il Sole 24
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Dopo che già il 2 marzo [[2010]] Fini aveva ribadito la mancanza di sintonia con Berlusconi dichiarando: ''Avendo io contribuito a fondare il
La polemica è talmente forte che il Presidente del Senato [[Renato Schifani]] dichiara che le continue divisioni possono portare ad elezioni anticipate
Durante la convocazione della prima Direzione Nazionale del partito, per l'occasione estesa anche ai gruppi parlamentari italiani ed ai membri del Parlamento europeo del PdL, il 21 aprile 2010, si verifica un duro battibecco tra i due, nel quale Berlusconi chiede a Fini di lasciare la Presidenza della Camera qualora quest'ultimo intendesse proseguire a fare politica dentro il PdL<ref>{{Cita news|autore=Al. S. - G. Ant.|url=http://www.corriere.it/politica/10_aprile_22/direzione-pdl-confronto-berlusconi-fini_e970e194-4de2-11df-b72f-00144f02aabe.shtml|titolo=Berlusconi-Fini, è rottura totale|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=22|mese=04|anno=2010|accesso=22 aprile 2010}}</ref>; Fini provocatoriamente rispose: ''Altrimenti che fai? Mi cacci?''. Al termine viene approvato un documento con il voto contrario di 11 ''finiani'', in cui si ribadisce che il partito non riconosce ufficialmente l'esistenza di correnti che contribuiscono a ledere la natura stessa di esso<ref>
Qualche giorno dopo viene ufficializzata la nascita dell'associazione [[Generazione Italia]],<ref>{{cita web|url=http://www.generazioneitalia.it|titolo=Generazione Italia|opera=generazioneitalia.it|accesso=11 maggio 2010}}</ref> che riunisce tutti gli esponenti ''finiani'' del PdL.
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{{vedi anche|Futuro e Libertà per l'Italia}}
Dopo il deferimento ai [[probiviri]] del partito dei deputati [[Italo Bocchino]], [[Fabio Granata]], [[Carmelo Briguglio]], tre fedelissimi di Gianfranco Fini, effettuato dall'Ufficio di presidenza del PdL ed all'indomani dell'elaborazione di un documento, sempre dell'Ufficio di Presidenza ed approvato con 33 voti favorevoli e 3 contrari, in cui viene sancita l'incompatibilità di Fini con i principi del partito e pertanto viene così affermata la sfiducia da parte del movimento politico verso Gianfranco Fini anche in qualità di Presidente della Camera, il 30 luglio [[2010]] si costituisce un nuovo gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati denominato ''[[Futuro e Libertà per l'Italia|Futuro e Libertà. Per l'Italia]]'', formato da trentaquattro deputati vicini a Fini.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=462467 Comunicato tratto da libero-news] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{cita web |
Dopo che già a marzo [[2010]] Micciché aveva dichiarato di essere disposto a lasciare il Popolo della Libertà per creare il Partito del Sud<ref>{{Cita news|url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio/micciche-lancia-il-partito-del-sud-sono-disposto-a-dire-addio-al-pdl/1887582|titolo=Miccichè lancia il Partito del Sud "Sono disposto a dire addio al Pdl"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]
Per il PdL si tratta quindi di una fase critica, percorsa da diversi abbandoni<ref>
==== La sconfitta delle amministrative 2011 ed Alfano segretario ====
[[File:EPP Congress Marseille Angelino Alfano.jpg|upright=1.4|thumb|[[Angelino Alfano]]]]
Durante le [[elezioni amministrative
Nelle grandi città al voto si registra una vittoria del [[centro-sinistra]], la quale è particolarmente sorprendente ai [[Ballottaggio|ballottaggi]] di Milano, dove [[Giuliano Pisapia]] con il 55,1% riesce a battere il [[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]] uscente [[Letizia Moratti]] che si ferma al 44,89%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0491450.htm|titolo=Elezioni comunali del 29 e 30 maggio 2011 - II turno - Comune di Milano|opera=[[Ministero dell'
Nello stesso giorno della sconfitta, il coordinatore del PdL Sandro Bondi rimette il proprio mandato nelle mani di Berlusconi<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/30_maggio_pastone_voto_f5caf3e0-8aa8-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml|titolo=Pisapia e de Magistris sono sindaci Sconfitta Pdl, Bondi rimette il mandato|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=30 maggio 2011|accesso=31 maggio 2011}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Matteo Tonelli |url=http://www.repubblica.it/politica/2011/05/30/news/altri_comuni-16962238/|titolo=Ballottaggi, trionfi a Milano a Napoli in tutta Italia l'onda del centro-sinistra|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=30 maggio 2011|accesso=31 maggio 2011}}</ref>.
A seguito delle elezioni, dopo essere stato designato dall'Ufficio di Presidenza del PdL<ref>
==== La vittoria alle elezioni regionali 2011 in Molise ====
Il 16 e 17 ottobre 2011, in occasione delle [[elezioni regionali in Molise del 2011]], in base ai risultati, si registra una ripresa del partito e in generale della coalizione di centro-destra, dopo la sconfitta subita alle [[elezioni amministrative
Tale consultazione è stata però annullata, il 17 maggio [[2012]], dal TAR Molise che ha ravvisato irregolarità nella raccolta firme per alcune liste che sostenevano il governatore uscente.
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==== Crisi economica e crisi di governo ====
Nel mezzo della [[crisi del debito sovrano europeo]] e della [[
[[Santo Versace]]<ref>
La prima avvisaglia di crisi è la non approvazione da parte della Camera del [[Rendiconto generale dello Stato]]<ref>
Questi ultimi, insieme a [[Isabella Bertolini]], [[Giancarlo Pittelli]], [[Giorgio Stracquadanio]] e [[Roberto Antonione]], scrivono una lettera aperta a Berlusconi, nella quale chiedono una nuova fase politica ed un nuovo governo<ref
Pur avendo riottenuto la fiducia, l'uscita di deputati non si ferma: in novembre [[Roberto Antonione]]<ref
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Alla seconda votazione per l'approvazione del [[Rendiconto generale dello Stato]] la maggioranza scende alla Camera a quota 308 deputati, con otto voti meno della maggioranza assoluta; non hanno partecipato al voto gli esponenti del PdL Fabio Gava, Giustina Destro, [[Roberto Antonione]], Giancarlo Pittelli, Santo Versace e [[Francesco Stagno d'Alcontres]]<ref>[http://www.politica24.it/articolo/camera-si-al-rendiconto-ma-la-maggioranza-si-ferma-a-quota-308/18521/ Politica 24 - Camera, sì al Rendiconto ma la maggioranza si ferma a quota 308] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120725160842/http://www.politica24.it/articolo/camera-si-al-rendiconto-ma-la-maggioranza-si-ferma-a-quota-308/18521/ |data=25 luglio 2012 }}</ref>. In seguito si costituisce alla Camera dei Deputati una componente del Gruppo
Il 12 novembre [[2011]], dopo l'approvazione della [[Legge finanziaria (Italia)|Legge di stabilità 2012]] in entrambe le camere del Parlamento, Silvio Berlusconi, come aveva precedentemente
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{{vedi anche|Governo Monti}}
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Il Partito a questo punto sceglie di schierarsi a favore dell'appoggio al [[Governo Monti|governo tecnico]] guidato dal neosenatore a vita [[Mario Monti]], insieme al [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] ed ai partiti dell'ex [[Polo della Nazione|Terzo Polo]]. Con l'appoggio a [[Mario Monti|Monti]], il PdL vede peraltro venir meno l'alleanza con la [[Lega Nord]], che passa all'opposizione nel nuovo esecutivo e muove critiche al partito di centro-destra, accusato di incoerenza e di appoggiare un governo formato da membri non votati dai cittadini.
La stagione è caratterizzata sia dalla convocazione dei congressi provinciali del partito (a inizio 2012) che da difficoltà riconducibili alle divergenze tra le sue aree interne.
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Si verifica dunque un generale calo di consensi, dovuto anche all'esplosione di alcuni scandali come quello riguardante [[Franco Fiorito]] per il cosiddetto ''Laziogate'' nel settembre 2012 e, un mese dopo, quello relativo ai contatti tra organizzazioni criminali mafiose e alcuni membri del Consiglio regionale della Lombardia.
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Come
Alle [[Elezioni regionali in Sicilia del 2012|elezioni regionali siciliane]], indette anticipatamente a causa delle dimissioni, il 31 luglio, del Presidente uscente [[Raffaele Lombardo]], il PdL avvia
Il 22 novembre una componente [[Liberalismo|liberale]] composta da cinque deputati ex FI e formata da [[Isabella Bertolini]], [[Gaetano Pecorella]], [[Giorgio Stracquadanio]], [[Franco Stradella]] e [[Roberto Tortoli]] lascia il partito per formare l'associazione ''Italia Libera''<ref>
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Il 29 ottobre [[2012]], durante la [[conferenza stampa]] tenutasi a seguito della battuta d'arresto patita nelle [[Elezioni regionali in Sicilia del 2012|elezioni regionali siciliane]], il [[segretario generale|segretario]] [[Angelino Alfano]] ha annunciato l'istituzione di [[elezioni primarie]] fissate per il 16 dicembre per individuare il nuovo candidato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|premier]] e la [[leadership]] della coalizione di [[centro-destra]] in vista delle successive [[elezioni politiche
I candidati che avevano deciso di presentarsi per la competizione erano [[Angelino Alfano]] (PdL), [[Michaela Biancofiore]] (PdL), [[Alessandro Cattaneo]] (PdL), [[Guido Crosetto]] (PdL), [[Giancarlo Galan]] (PdL), [[Alfonso Luigi Marra]], ([[scrittore]] non iscritto al partito),
==== Il ritiro del sostegno al Governo Monti e la scissione di ''Fratelli d'Italia'' ====
{{vedi anche|Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale}}
Il 6 dicembre [[2012]] il PdL lascia la maggioranza che sosteneva il [[Governo Monti]] e si astiene sul voto al [[Senato della Repubblica|Senato]] del DL Sviluppo e alla [[Camera dei
Il 16 dicembre [[2012]] due storici berlusconiani come l'ex Ministro degli Esteri [[Franco Frattini]] (ex PSI ed ex FI) e l'ex Ministro dell'Interno [[Beppe Pisanu]] (ex DC ed ex FI) sottoscrivono un appello a favore della continuazione dell'esperienza del [[Governo Monti]]: lo stesso giorno [[Giorgia Meloni]] (ex AN) e [[Guido Crosetto]] (ex FI) decidono di fondare, nel giorno in cui si sarebbero dovute tenere le primarie del PdL, un nuovo partito di centrodestra chiamato ''Fratelli d'Italia'', che possa raccogliere gli anti-montiani del PdL<ref
Il 17 dicembre [[2012]] [[Ignazio La Russa]], Coordinatore Nazionale del PdL ed ex Ministro della Difesa, annuncia anch'
Il 18 dicembre [[2012]] all'interno del Consiglio Regionale della Lombardia nasce il gruppo consiliare del nuovo partito, costituito da [[Romano La Russa]], [[Roberto Alboni]] e [[Carlo Maccari]]<ref>
Il 21 dicembre [[2012]], conclusosi l'iter parlamentare di approvazione della [[Legge finanziaria|Legge di stabilità]], [[Mario Monti|Monti]] rassegna le dimissioni da [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]]: il Governo rimarrà comunque in carica per gli affari correnti fino all'insediamento delle nuove Camere e la nascita del nuovo Governo. Il 28 dicembre Monti dichiara di volersi ''candidare a Premier'' (formalmente come il ''capo della forza politica'', come previsto dal ''[[Porcellum]]'') in una coalizione di centro (ovvero contro il PdL) e Frattini, Pisanu, [[Mario Mauro]] e altri lasciano il PdL per seguire Monti.
Il 31 dicembre [[2012]] Berlusconi, a nome del PdL, annuncia il sostegno del PdL alla candidatura di [[Francesco Storace]], leader de ''[[La Destra]]'', alla guida della [[lazio|regione Lazio]]<ref>[http://roma.corriere.it/roma/notizie/politica/12_dicembre_31/berlusconi-appogglia-candidatura-storace-2113357916766.shtml?fr=box_primopiano Berlusconi appoggia la candidatura di Storace: «È stato perseguitato dalla giustizia» - Corriere Roma<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, la cui [[elezioni regionali nel Lazio del 2013|elezione anticipata]] è prevista nello stesso giorno (24-25 febbraio) delle [[elezioni politiche
=== Elezioni politiche, regionali e amministrative del 2013 ===
In vista delle [[Elezioni politiche
La campagna elettorale di Berlusconi si concentra sull'eccessiva pressione fiscale, promettendo l'abolizione dell'[[Imposta municipale propria]] sulla prima casa e la restituzione dell'[[Imposta municipale propria|IMU]] pagata nel 2012.
Dopo un'intensa campagna elettorale, portata avanti soprattutto su programmi Tv, Silvio Berlusconi riesce a ribaltare ogni pronostico ed a sfiorare la vittoria alla Camera contro la coalizione guidata da Bersani con uno scarto di 124.494 voti.
Il centro-destra infatti ottiene il 29,18% mentre lo schieramento di centro-sinistra si ferma al 29,55%. In particolare il PdL raggiunge il 21,57% alla Camera e il 22,30% al Senato eleggendo 97 deputati e 98 senatori. Nonostante la rimonta effettuata il partito ha comunque perso circa Nello stesso ''election day'' si è votato anche per le regionali [[Elezioni regionali in Lombardia del 2013|in Lombardia]], [[Elezioni regionali nel Lazio del 2013|in Lazio]] e [[Elezioni regionali in Molise del 2013|in Molise]]: il PdL ha vinto in Lombardia, portando il leghista [[Roberto Maroni]] alla [[Presidenti della Lombardia|presidenza della Regione]] vincendo contro [[Umberto Ambrosoli]] del [[centro-sinistra]], e perso le altre due, dove candidava rispettivamente [[Francesco Storace]] de [[La Destra]] e [[Michele Iorio]] del PdL contro i rivali del Pd.
Il 22 aprile [[2013]] si svolgono le elezioni regionali in [[Elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia del 2013|Friuli-Venezia Giulia]] dove Il PdL decide di sostenere la ricandidatura del presidente uscente [[Renzo Tondo]] creando una coalizione con la [[Lega Nord]], l'[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[La Destra]] e il [[Partito Pensionati]]. Le elezioni però vedono la sconfitta di misura del candidato del centro-destra per circa
Alle amministrative del 27-28 maggio, dopo un mese della nascita del [[Governo Letta]] che vede in coalizione Pd e PdL, il centrodestra registra una pesante sconfitta, perdendo in tutti i 21 capoluoghi chiamati alle urne. Il risultato più importante è quello di Roma, dove il sindaco uscente del centro-destra [[Gianni Alemanno]] viene battuto al ballottaggio dal senatore del centro-sinistra [[Ignazio Marino]]
Sconfitta del PdL anche alle [[Elezioni regionali in Valle d'Aosta del 2013]] che vede la vittoria per la terza volta del Presidente uscente [[Augusto Rollandin]] sostenuto dalla lista autonomista centrista [[Union Valdôtaine]] al 47,9 (ottenendo la maggioranza relativa di 18 consiglieri su 35 ma non quella assoluta per la prima volta lontano dal 62% del 2008) contro il 40,5% di [[Laurent Viérin]] (nel 2008 era il 27,4%) sostenuto da una coalizione di centrosinistra autonomista formata da [[Union Valdôtaine Progressiste (2012)|Union Valdôtaine Progressiste]] e dal [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] (che rimane stabile al 9%) che ottiene 15 consiglieri. Il PdL che corre autonomamente con il suo candidato Presidente [[Massimo Lattanzi]] passa dal 10,65% del 2008 al 4,21% del 2013 e non elegge alcun consigliere contro i 4 del 2008.
Alle elezioni siciliane di giugno si verifica lo stesso trend fortemente negativo, con il centrodestra che perde in tutti e 4 i capoluoghi chiamati al voto. A [[Catania]] l'ex sindaco del centro-sinistra [[Enzo Bianco]] vince al primo turno contro il sindaco uscente del centro-destra [[Raffaele Stancanelli]], a [[Messina]], [[Siracusa]] e [[Ragusa]] il candidato ufficiale del PdL non accede nemmeno al ballottaggio venendo superato da candidati dell'estrema sinistra, del Movimento 5 Stelle e da civici ''dissidenti'' con il partito; Pdl tra il 6% e il 15% contro circa il 20% del 2008.
Trend estremamemente negativo viene confermato alle [[Elezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 2013]] dove il PdL-Forza Italia raggiunge il minimo storico.
In [[Provincia di Trento]] vince al primo turno il candidato del centrosinistra autonomista [[Ugo Rossi]] con il 58,12% dei consensi (PD primo partito al 22%) seguito dal patron della [[Trentino Volley]] l'imprenditore [[Diego Mosna]] appoggiato da una coalizione centrista-civica capeggiata dalla lista [[Fare per Fermare il Declino]] con il 19,28%.
Il candidato ufficiale del centrodestra [[Giacomo Bezzi]] arriva quinto appoggiato unicamente dalla lista ''Forza Trentino'' che consegue il 4,42% (contro il 12,26% del 2008) superato dal candidato della [[Lega Nord]] il segretario regionale del Trentino [[Maurizio Fugatti]] al 6,6% e dal candidato del M5S [[Filippo Degasperi]] fermo al 5,72% eleggendo Bezzi come unico consigliere. Male anche il risultato per l'ex coordinatore del Trentino per il PdL ora FDI l'ex senatore [[Cristano De Eccher]] settimo con un misero 1,54%. Rispetto al 2008 il centrodestra nel suo insieme passa da 13 consiglieri a 3 (nel 2008 erano 8 per la Lega e 5 per il PdL ora sono 2 per la LN e uno per il Pdl). Nella [[provincia autonoma di Bolzano]], dove vige un sistema proporzionale pura con voto ai singoli partiti, vince il candidato della [[Südtiroler Volkspartei]] [[Arno Kompatscher]], delfino dell'ex Presidente [[Luis Durnwalder]] con il 45,7% dei consensi e 17 consiglieri (perdendo per la prima volta la maggioranza assoluta in Consiglio) seguita dal partito autonomista-populista di destra [[Die Freiheitlichen]] che passa dal 14,3 del 2008 al 17,9 del 2013 (e da 5 a 6 consiglieri) in costante ascesa dopo aver già triplicato i suoi voti nel 2008.
Malissimo il centrodestra che decide di riunirsi sotto un'unica lista ''Forza Alto Adige-Lega Nord-Team Autonomie'' che ottiene un misero 2,5% (PD stabile al 6-6.5%) e riuscendo ad eleggere un solo consigliere (nel 2008 PdL da solo valeva l'8,5%, la Lega il 2,1% e le Autonomie del centrodestra valevano intorno allo 0,4% per un bacino totale intorno all'11%) contro i 4 del 2008 (3 PdL e uno della Lega) con un travaso di voti del centrodestra in favore del partito autonomista di destra [[Die Freiheitlichen]]. Nel nuovo [[Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige]], formato dai componenti dei due Consigli provinciali, il centrodestra passa da 17 consiglieri (13 eletti a Trento: 8 per la Lega e 5 per il PdL e 4 eletti a Bolzano: 3 per il PdL e uno per la Lega) a 4 consiglieri (3 a Trento: 2 per la Lega e uno per il Pdl e uno a Trento per il PdL). La coordinatrice regionale del PdL in Trentino-Alto Adige [[Michaela Biancofiore]] ha ammesso la sconfitta lamentando ''poca attenzione'' dei vertici a livello territoriale.<ref>{{Cita web |url=http://www.iltempo.it/politica/2013/10/29/primo-flop-di-fi-in-trentino-biancofiore-accusa-poca-attenzione-dai-vertici-1.1184760 |titolo=Primo flop di FI in Trentino. Biancofiore accusa: «Poca attenzione dai vertici» - Politica - iltempo |accesso=17 novembre 2013 |dataarchivio=31 ottobre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131031105536/http://www.iltempo.it/politica/2013/10/29/primo-flop-di-fi-in-trentino-biancofiore-accusa-poca-attenzione-dai-vertici-1.1184760 |urlmorto=sì }}</ref>
Debacle PdL alle [[elezioni regionali in Basilicata del 2013]]
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{{vedi anche|Governo Letta}}
A seguito del fatto che nessuna forza politica è uscita dalle elezioni in grado di formare un governo autonomo, dopo lunghe consultazioni il rieletto [[Presidenza della Repubblica|presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]] incaricherà il vicesegretario del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] [[Enrico Letta]], già sottosegretario alla [[presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidenza del Consiglio]] nel [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]] e più volte ministro, di trovare una maggioranza in grado di sostenerlo a capo del governo.
Nel centrodestra, [[Lega Nord]] e [[Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale|Fratelli d'Italia]] decidono di stare all'opposizione, mentre il PdL entrerà nella maggioranza di governo, ottenendo cinque ministeri:
* [[Angelino Alfano]], [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|vice presidente del Consiglio dei Ministri]] e [[
* [[Beatrice Lorenzin]], [[
* [[Maurizio Lupi]], [[
* [[Nunzia De Girolamo]], [[
* [[Gaetano Quagliariello]], [[
Il partito ottiene anche la nomina di due viceministri e dodici sottosegretari (tra i quali un esponente del
Il 28 settembre [[2013]], in seguito alla decisione in notturna del premier Letta di posticipare il decreto che impediva l'aumento dell'[[IVA]] dal 21 al 22%, i ministri del PdL si dimettono su ordine di [[Silvio Berlusconi]], aprendo così di fatto una crisi di governo. Il Presidente del Consiglio annuncia che si presenterà a breve davanti alle camere per chiedere il rinnovo della fiducia al suo governo. In merito alle motivazioni delle dimissioni addotte dal PdL, il Presidente del Consiglio Enrico Letta afferma: «Il tentativo di rovesciare la frittata sulle ragioni dell'aumento dell'Iva è contraddetto dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti perché il mancato intervento è frutto delle dimissioni dei parlamentari PdL e quindi del fatto che non era garantita la conversione del dl in legge». Quindi la prima nota ufficiale. «Gli Italiani sapranno rimandare al mittente una bugia così macroscopica, un simile tentativo di stravolgimento della realtà» scrive Letta in risposta alle parole di Silvio Berlusconi sulla questione Iva. «In Parlamento - aggiunge - ognuno si assumerà le proprie responsabilità davanti al Paese»<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2013/09/28/news/berlusconi_no_ultimatum_letta-67472967/?ref=fbpr Berlusconi fa dimettere ministri: è crisi - Letta: gesto folle per motivi personali]</ref>. Il giorno seguente il premier Letta si reca al Colle dal [[Presidente della
Il 30 settembre 2013 a palazzo Chigi pervengono le dimissioni irrevocabili dei ministri PdL. Nel frattempo, la data per il voto di fiducia è fissata al 2 ottobre: in mattinata si voterà al Senato, nel pomeriggio alla Camera<ref>
Il 2 ottobre 2013 il premier [[Enrico Letta]] riferisce in mattinata al [[Senato della Repubblica|Senato]] sulla questione di fiducia. Il [[Popolo della libertà|PdL]], dopo l'annuncio della nascita di gruppi autonomi di parlamentari PdL, capitanati da [[Angelino Alfano]], [[Fabrizio Cicchitto]] e [[Gaetano Quagliariello]], favorevoli alla questione di fiducia, ritorna sulle sue posizioni e decide, diversamente da quanto stabilito nelle ore precedenti, di votare la fiducia al governo. A Palazzo Madama il governo ottiene la fiducia con 235 sì, 70 no e 2 astenuti su 307 votanti<ref>
===
{{vedi anche|Forza Italia (2013)|Nuovo Centrodestra}}
[[File:Popolo delle Libertà - Diaspora's scheme (Italy, 2013-2024).svg|miniatura|Diaspora del PDL dopo la scissione nel 2013]]
Il 29 giugno [[2013]] Berlusconi annunciò la rinascita di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]] come movimento politico autonomo, mentre il nome Popolo della Libertà sarebbe tornato a definire la coalizione di centro-destra, affermando anche l'intenzione di continuare a sostenere il [[governo Letta]] in coalizione con il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/interni/torna-forza-italia-e-io-sar-numero-931310.html|titolo="Torna Forza Italia e io sarò il numero uno"|sito=ilGiornale.it|data=2013-06-28|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1103153/silvio-berlusconi-saro-ancora-n-1-di-forza-italia.shtml |titolo=Silvio Berlusconi: sarò ancora il numero 1 di Forza Italia |accesso=19 settembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130921053243/http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1103153/silvio-berlusconi-saro-ancora-n-1-di-forza-italia.shtml |dataarchivio=21 settembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
Successivamente, Berlusconi tenne il 4 agosto 2013 un comizio a Roma, in via del Plebiscito, proclamando l'imminente ritorno a Forza Italia il cui vessillo costituiva lo sfondo del palco. Da allora il sito web ufficiale del PdL ebbe l'intera home page trasformata in un maxi link (che rimandava al sito vero e proprio) formato dall'immagine di Berlusconi insieme al logo di Forza Italia e lo slogan "in campo con Forza Italia!".<ref>
Il 25 ottobre [[2013]] l'Ufficio di Presidenza del partito, a cui non partecipò la delegazione dei ministri azzurri in accordo con [[Silvio Berlusconi]], che assieme alla corrente capeggiata da [[Angelino Alfano|Alfano]], vicepremier e ministro dell'Interno, cercava di evitare scissioni interne al partito per il timore di derive estremiste dello stesso, decise di sospendere quindi l'attività del Popolo della Libertà, al fine di attuare definitivamente il passaggio alla nuova Forza Italia (ampiamente sostenuto dall'altra ala del PdL, i cosiddetti ''falchi'' o "lealisti").
Il 15 novembre [[2013]], tuttavia, la componente che faceva riferimento ad [[Angelino Alfano]], giornalisticamente definita le ''colombe'' o dei "governativi"<ref>"Governativi" perché esplicitamente sostenitori dell'esperienza del governo Letta, perché diversi esponenti dell'ala sono ministri, perché sono stati la corrente del partito a favore della conferma della fiducia al governo nel passaggio parlamentare del 2 ottobre 2013. "Lealisti" in quanto leali a Silvio Berlusconi e critici verso il governo e l'alleanza con il [[Partito Democratico (Italia)|PD]]. [http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/11/04/Alfano-prossimo-candidato-premier-primarie_9563819.html Ansa-Governativi]</ref>, formata dai ministri e da molti esponenti cattolici del partito, annunciò
Il 16 novembre [[2013]] il consiglio nazionale del partito votò all'unanimità "la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]".<ref name="corriere.it"/><ref>http://www.forzaitalia.it/speciali/documentoapprovato.pdf</ref>
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== Correnti ==
{{F|partiti politici italiani|maggio 2013}}
Il Popolo della Libertà non
=== Correnti politiche ===
* '''Lealisti'''<ref name="corriere 08/07/2013">
* '''
* '''Governisti/Innovatori/Colombe'''<ref name="corriere 08/07/2013" /><ref name="libero" />:
* '''"Mediatori"'''<ref name="corriere 08/07/2013" /><ref name="libero" />: inclini alla trattativa con le colombe, non criticavano la partecipazione al Governo Letta. A questa corrente erano vicini i due capigruppo alle camere [[Renato Brunetta]] e [[Renato Schifani]] (anche se quest'ultimo era vicino agli alfaniani), oltre all'ex-AN [[Maurizio Gasparri]], a [[Galeazzo Bignami]] e a [[Michela Vittoria Brambilla]].
=== Componenti ideologiche interne ===
{{aggiornare|arg=politica}}
* '''[[Conservatorismo liberale|Conservatori liberali]]''': al suo interno avevamo [[Maurizio Gasparri]] e l'ex ministro [[Altero Matteoli]] che potevano contare su un drappello di fedelissimi: [[Filippo Ascierto]], [[Maurizio Bianconi]], [[Pietro Laffranco]], [[Basilio Catanoso]], [[Salvo Pogliese]], [[Manlio Contento]], [[Alberto Giorgetti]] e Marco Martinelli<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/interni/spaccatura-scissionisti-e-lealisti-matteoli-indietro-non-si-839292.html|titolo=La spaccatura fra scissionisti e lealisti. Matteoli: indietro non si torna|sito=ilGiornale.it|data=2012-09-21|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Erano legati ad ''Italia Protagonista''<ref>https://www.fondazioneitaliaprotagonista.it/fondazione/</ref> e alla ''Fondazione della Libertà per il Bene Comune.''<ref>https://www.fondazionedellaliberta.it/chi-siamo/</ref>
* '''[[Cristianesimo democratico|Democristiani]]''': gruppo nel quale si esprimevano esponenti della storica [[Democrazia Cristiana|DC]] e dei partiti ad essa ispirati. Vi erano anche i [[Democrazia Cristiana per le Autonomie|democristiani autonomisti]], favorevoli alla [[federalismo|decentralizzazione]] dei poteri statali, [[Mauro Cutrufo]] e [[Gianfranco Rotondi]];<ref name="avvenire.it">https://www.avvenire.it/attualita/pagine/il-pdl-si-spacca-anche-su-temi-etici</ref>, [[Luigi Compagna]], [[Tomaso Zanoletti]] e [[Emerenzio Barbieri]]; la [[Federazione dei Cristiano Popolari]] di [[Mario Baccini]] e di [[Giuseppe Galati]] con delle proposte in ossequio all'[[economia sociale di mercato]] e al [[principio di sussidiarietà]],<ref>https://www.ilgiornale.it/news/baccini-torna-casa-ed-entra-nel-pdl-riagganciamo-l-udc.html</ref> i ''[[Popolari Liberali]]'' di [[Carlo Giovanardi]]<ref name="avvenire.it"/> e coloro che, impegnati sui valori [[cattolicesimo|cattolici]] non negoziabili, erano vicini a [[Comunione e Liberazione]] e alle iniziative di ''Rete Italia'' guidata da [[Roberto Formigoni]], [[Raffaello Vignali]], [[Renato Farina]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/interni/dilemma-dei-ciellini-lista-cattolica-silvio-o-ppe-italiano-864547.html|titolo=Il dilemma dei ciellini: lista cattolica con Silvio o Ppe italiano col Prof|sito=ilGiornale.it|data=2012-12-12|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>https://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/35709/Pdl--Grignani-capogruppo--Forfait.html</ref><ref>https://www.tempi.it/rete-italia-verso-il-nuovo-pdl-il-manifesto-di-formigoni-lupi-mauro/</ref>.
* '''[[Destra sociale]]''': riconducibile a [[Gianni Alemanno]], [[Andrea Augello]], [[Roberta Angelilli]], [[Barbara Saltamartini]] e [[Mario Landolfi]], detti appunto ''Alemanniani''. Il loro indiscusso riferimento era la ''Fondazione Nuova Italia''<ref>{{Cita web |url=http://www.loccidentale.it/node/104494 |titolo=l'Occidentale - Pdl. Gli "alemanniani": fedeltà al partito ma presto congressi locali, 12 aprile 2011 |accesso=12 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131004222831/http://www.loccidentale.it/node/104494 |dataarchivio=4 ottobre 2013 |urlmorto=sì }}</ref><ref>https://www.casertanews.it/politica/044016_politica-napoli-destra-sociale-pdl-manifestazione-roma-pdl.html</ref>.
* '''[[Liberalismo|Liberali]]''': consistente porzione [[liberismo|liberista]] che raccoglieva ex militanti del [[Partito Liberale Italiano|PLI]], della galassia [[Radicalismo in Italia|radicale]] e [[Partito Repubblicano Italiano|repubblicana]]. Tra gli esponenti di peso vi erano il portavoce [[Daniele Capezzone]], [[Giancarlo Galan]] e l'ex Ministro della Difesa [[Antonio Martino]]<ref>https://www.brunoleoni.it/martino-liberista-sempre-coerente/</ref>.
* '''[[Socialismo liberale|Socialisti liberali]]''': era formata dall'ex Ministro [[Maurizio Sacconi]], da [[Fabrizio Cicchitto]] con la sua fondazione ''Riformismo e Libertà'', dal principale referente dell'associazione ''Noi Riformatori Azzurri'' [[Alessandro Colucci]], da [[Renato Brunetta]], a capo della prestigiosa ''FreeFoundation'', ed esternamente dal [[Nuovo PSI]]<ref>https://www.romatoday.it/politica/nuovo-psi-lazio-liberalizzazioni.html</ref> di [[Alessandro Battilocchio]], [[Lucio Barani]] e [[Stefano Caldoro]]<ref>{{Cita web |url=http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1112704/Correnti-e-colonnelli-verso-le-primarie--Ecco-la-galassia-del-frantumato-Pdl.html |titolo=Correnti e colonnelli verso le primarie: ecco la galassia del frantumato Pdl - Libero |accesso=3 dicembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121105234925/http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1112704/Correnti-e-colonnelli-verso-le-primarie--Ecco-la-galassia-del-frantumato-Pdl.html |dataarchivio=5 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
=== Componenti precedenti ===
* '''Finiani''': erano vicini all'ex
* '''
* '''
* '''Gabbiani''': erano sostenitori e dirigenti vicini a [[Giorgia Meloni]], ex Presidente della [[Giovane Italia (2009)|Giovane Italia]], [[Fabio Rampelli]], [[Marco Perissa]] e [[Marco Marsilio]]. Particolarmente presenti nella [[Roma|realtà romana]] con l'obiettivo di coinvolgere le nuove generazioni e di riaffermare i valori della [[Destra (politica)|destra]], hanno in seguito scelto di seguire i colleghi, fondando [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]]<ref>[http://www.unita.it/italia/risiko-pdl-alla-partita-finale-i-di-c-fus-i-1.415351?page=2 Risiko Pdl alla partita finale - L'Unità, di C. Fus, 28 maggio 2012] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130210170309/http://www.unita.it/italia/risiko-pdl-alla-partita-finale-i-di-c-fus-i-1.415351?page=2 |data=10 febbraio 2013 }}</ref>.
* L'associazione '''Controcorrente''' di [[Guido Crosetto]], fondata nel 2011 in chiave anti[[Giulio Tremonti|Tremonti]], alla quale aderivano circa trenta deputati, tra i quali [[Isabella Bertolini]], [[Giorgio Stracquadanio]] e [[Antonio Martino]]. Crosetto è stato, come detto, fra i fondatori di [[Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.iltempo.it/2011/10/13/1292823-crosetto_controcorrente_salvare.shtml?refresh_ce Il Tempo - Crosetto «Controcorrente». Per salvare il Pdl, 13 ottobre 2011] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.linkiesta.it/2011/10/quel-che-resta-del-pdl-fazioni-correnti-e-minigruppi/|titolo=Quel che resta del Pdl: fazioni, correnti e minigruppi|autore=Marco Sarti|sito=Linkiesta.it|data=2011-10-06|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
* '''Tremontiani''': raccolti intorno a [[Giulio Tremonti]], ex Vicepresidente [[Forza Italia (1994)|FI]] ed ex Ministro dell'Economia, filo-[[Lega Nord|leghisti]] e liberali raccolti nella
== Ideologia ==
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I riferimenti ideali del partito sono propri di un'identità di centrodestra, in quanto ravvisabili nel [[Cristianesimo democratico]] e nel [[Liberalismo]]. Si avverte tuttavia l'esigenza di aprire alla tradizione della sinistra riformista e [[Socialismo liberale|socialista liberale]], al fine di porsi quale legittimo erede delle migliori tradizioni politiche italiane.
I principi cattolici sono quelli della [[dottrina sociale della Chiesa cattolica]], con particolare riferimento all'indispensabile ruolo della [[famiglia]] nella società,
La solidarietà configura senza dubbio il dovere della collaborazione anche nel campo economico per il raggiungimento del fine comune della società.
I presupposti liberali si delineano invece in quegli studi per i quali i vincoli pubblici alla libera iniziativa imprenditoriale vanno eliminati o fortemente ridotti;
Tra gli obiettivi del programma presentato agli elettori nel 2008 e valido anche nel 2013 vi è l'abrogazione e la restituzione dell'[[Imposta Municipale Unica|IMU]], una riforma del fisco, una serie di provvedimenti idonei all'attuazione di detrazioni per quegli imprenditori che assumono giovani, l'ammodernamento del [[Infrastruttura|sistema infrastrutturale]] italiano, tra cui il completamento dell'[[Treno ad alta velocità|Alta Velocità ferroviaria]] e la costruzione del [[ponte sullo Stretto di Messina]].
Si avverte inoltre la necessità di riordinare il Sistema giudiziario mediante l'istituzione della
Onde ridurre i costi del funzionamento della macchina statale si mira alla totale riorganizzazione e informatizzazione della [[Amministrazione pubblica|pubblica amministrazione]], alla soppressione degli [[Ente pubblico|enti]] inutili e alla riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori presenti in vari livelli istituzionale (comuni, province, regioni).<ref>[http://www.forzaitalia.it/speciali/PROGRAMMA2008.pdf 7 missioni per il futuro
Il PdL infine ha sostenuto la necessità di riforme costituzionali che trasformino l'Italia in senso [[federalismo|federalista]] e [[Semipresidenzialismo|Semipresidenzialista]].
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Wolfram Nordsieck ha classificato il PdL come un partito [[cristianesimo democratico|democristiano]] e [[liberalismo|liberale]].
Tuttavia [[Piero Ignazi]], professore di politica comparata presso l'[[Università di Bologna]], ha scritto che Il Popolo della Libertà esprimerebbe «una agenda (e un modo
=== Collocazione europea ===
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Durante l'iter fondativo del PdL Silvio Berlusconi ha dichiarato come il partito avrebbe dovuto essere considerato la sezione italiana del Partito Popolare Europeo (PPE) che ha dunque l'ambizione di rappresentare le varie caratteristiche dei partiti del centro-destra moderno, siano essi conservatori, democristiani e liberali. Anche Alleanza Nazionale, secondo i discorsi pronunciati durante il congresso fondativo del Popolo della Libertà, (che fino al suo scioglimento aveva preso parte al gruppo [[Unione per l'Europa delle Nazioni]]) ha accettato di apportare il suo contributo di culture e valori nel PPE.
[[Wilfried Martens]], presidente del PPE e in passato contrario all'adesione di AN,<ref
== Struttura ==
=== Organi nazionali ===
* '''Presidente:''' [[Silvio Berlusconi]] (29 marzo 2009 – 16 novembre 2013)<ref name="Ufficio di Presidenza PdL">{{Cita web|url=http://www.pdl.it/notizie/15381/ufficio-di-presidenza|titolo=PdL - Il Popolo della Libertà - Ufficio di Presidenza|sito=www.pdl.it|accesso=2022-08-28}}</ref>
* '''Segretario:''' [[Angelino Alfano]] (1º luglio 2011 – 16 novembre 2013)<ref name="Ufficio di Presidenza PdL"/><ref>{{Cita web |url=http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/409594/ |titolo=La Stampa - Pdl, Alfano eletto segretario "Voglio un partito di onesti", 1º luglio 2011 |accesso=10 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110902021234/http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/409594/ |dataarchivio=2 settembre 2011 |urlmorto=sì }}</ref>
* '''Coordinatore:''' [[Denis Verdini]] & [[Sandro Bondi]] (29 marzo 2009 – 16 novembre 2013)<ref name="Ufficio di Presidenza PdL"/>, [[Ignazio La Russa]] (29 marzo 2009 – dicembre 2012)
* '''Portavoce:''' [[Daniele Capezzone]] (9 aprile 2009 – 16 novembre 2013)<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.pdl.it/notizie/15441/responsabili-nazionali-di-settore|titolo=PdL - Il Popolo della Libertà - Organi Nazionali|sito=www.pdl.it|accesso=2022-08-28}}</ref>
* '''Segretario amministrativo:''' [[Rocco Crimi]] (29 marzo 2009 – 16 novembre 2013)<ref name=":0" />
=== Presidenti dei gruppi parlamentari ===
==== Camera dei deputati ====
* 5 maggio 2008 – 14 marzo 2013: [[Fabrizio Cicchitto]], <small>vice: [[Italo Bocchino]], poi [[Massimo Corsaro]]</small>
* 19 marzo 2013 – 16 novembre 2013: [[Renato Brunetta]], <small>vice: [[Mariastella Gelmini]]</small>
==== Senato della Repubblica ====
* 6 maggio 2008 – 14 marzo 2013: [[Maurizio Gasparri]], <small>vice: [[Gaetano Quagliariello]]</small>
* 19 marzo 2013 – 16 novembre 2013: [[Renato Schifani]], <small>vice: [[Giuseppe Esposito]] & [[Paolo Romani]]</small>
==== Parlamento europeo ====
* 29 marzo 2009 – 9 gennaio 2013: [[Mario Mauro]]
* 5 febbraio 2013 – 16 novembre 2013: [[Giovanni La Via]], <small>vice: [[Raffaele Baldassarre]]</small><ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2013/02/05/Pdl-Via-nuovo-capogruppo-Parlamento-europeo_8195316.html|titolo=Pdl: La Via nuovo capogruppo a Parlamento europeo - Europa|sito=ANSA.it|data=2013-02-05|lingua=it|accesso=2024-10-01}}</ref>
=== Coordinatori regionali ===
* Valle d'Aosta: [[Giorgio Bongiorno]] (2009 – 2011); [[Alberto Zucchi]] (2011 – 2013).
* Piemonte: [[Enzo Ghigo]] (2009 – 2013); [[Enrico Costa (politico)|Enrico Costa]] (2013).
* Lombardia: [[Guido Podestà]] (2009 – 2011); [[Mario Mantovani]] (2011 – 2013).
* Veneto: [[Alberto Giorgetti]] (2009 – 2013).
* Trentino-Alto Adige: [[Maurizio Del Tenno]] (2009 – 2011); [[Cristano De Eccher]] (2011 – 2013), [[Walter Viola]] (2011 – 2012) e [[Michaela Biancofiore]] (2012 – 2013).
* Friuli-Venezia Giulia: [[Isidoro Gottardo]] (2009 – 2013).
* Liguria: [[Michele Scandroglio]] (2009 – 2013).
* Emilia-Romagna: [[Filippo Berselli]] (2009 – 2013).
* Toscana: [[Massimo Parisi]] (2009 – 2013).
* Umbria: [[Luciano Rossi (politico)|Luciano Rossi]] (2009 – 2013); [[Rocco Girlanda]] (2013)
* Marche: [[Remigio Ceroni]] (2009 – 2013).
* Lazio: [[Vincenzo Piso]] (2009 – 2013).
* Abruzzo: [[Filippo Piccone]] (2009 – 2013).
* Molise: [[Ulisse Di Giacomo]] (2009 – 2013); [[Carlo Sarro]] (commissario nel 2013).
* Campania: [[Nicola Cosentino]] (2009 – 2012); [[Francesco Nitto Palma]] (commissario dal 2012 al 2013; coordinatore nel 2013).
* Basilicata: [[Guido Viceconte]] (2009 – 2013).
* Puglia: [[Francesco Maria Amoruso]] (2009 – 2013).
* Calabria: [[Giuseppe Scopelliti]] (2009 – 2013).
* Sardegna: [[Mariano Delogu]] (2009 – 2011)<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2011/06/07/visualizza_new.html_840385361.html Pdl: Cappellacci, uscita Delogu? Un atto da galantuomo]</ref>; [[Settimo Nizzi]] (2011 – 2013).
* Sicilia: [[Giuseppe Castiglione (politico)|Giuseppe Castiglione]] (2009 – 2013); [[Domenico Nania]] (2009 – 2013); [[Dore Misuraca]] (2012 – 2013).
=== Organizzazione giovanile ===
{{vedi anche|Giovane Italia (2009)}}
L'organizzazione giovanile del PdL è stata la [[Giovane Italia (2009)|Giovane Italia]], nata nel [[2009]] dalla fusione tra [[Azione Giovani]] (movimento giovanile di [[Alleanza Nazionale]]) e [[Forza Italia (1994)|Forza Italia Giovani]] (movimento giovanile di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]).
== Adesioni ==
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** '''[[Popolari Liberali]]''' di Carlo Giovanardi (3)
** '''[[Nuovo PSI]]''' di Stefano Caldoro (2)
** '''[[Azione Sociale (partito politico)|Azione Sociale]]''' di Alessandra Mussolini (1)
** '''[[Riformatori Liberali]]''' di Benedetto Della Vedova (1)
** '''[[Italiani nel Mondo]]''' di [[Sergio De Gregorio]] (1)
** '''[[Federazione dei Cristiano Popolari]]''' di [[Mario Baccini]] (1)
** '''Destra Libertaria''' di Luciano Buonocore (1)
* Hanno aderito successivamente:
** '''Per la Liguria''' di [[Sandro Biasotti]]
** '''Movimento per l'Italia''' di Daniela Santanchè, che si federa col Pdl il 24 febbraio 2010<ref>[http://www.asca.it/news-PDL__COORDINATORI_INCONTRANO_SANTANCHE__PER_SUA_ADESIONE_AL_PARTITO-896818-ORA-.html PDL: COORDINATORI INCONTRANO SANTANCHE' PER SUA ADESIONE AL PARTITO] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120111112045/http://www.asca.it/news-PDL__COORDINATORI_INCONTRANO_SANTANCHE__PER_SUA_ADESIONE_AL_PARTITO-896818-ORA-.html |data=11 gennaio 2012 }}</ref>.
* Hanno successivamente rinunciato all'adesione
** Il '''[[Partito Repubblicano Italiano]]''', per le elezioni politiche [[2008]], ha inserito propri candidati nelle liste del PdL (come già accaduto nel 2006 con Forza Italia per le elezioni della Camera e in parte del Senato) mantenendo però totale autonomia e non intendendo sciogliere il partito nel PdL.
** I '''[[Liberal Democratici (Italia)|Liberal Democratici]]''', che inizialmente avevano aderito al PdL, ne sono fuoriusciti poco dopo le elezioni del 2008. In dissenso Lamberto Dini e [[Giuseppe Scalera]] hanno lasciato il partito il 30 maggio 2008 rimanendo nel gruppo del PdL. Il movimento passa a [[Daniela Melchiorre]] e si colloca successivamente all'opposizione.
** Il '''[[Partito Pensionati]]''' ha rinunciato a confluire nel PdL e ha ripreso la sua piena autonomia<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/86298 PDL: FATUZZO (PENSIONATI), NON CONFLUIAMO NEL NUOVO PARTITO] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
** La '''[[Democrazia Cristiana (
** Il movimento '''[[Alleanza di Centro per la Libertà]]''' non ha dato, per il momento, la propria adesione al progetto.<ref>[http://www.asca.it/news-PDL__PIONATI__PER_ORA_ADC_NON_ENTRA__VEDREMO_DOPO_ELEZIONI-819023-ORA-.html PDL: PIONATI, PER ORA ADC NON ENTRA, VEDREMO DOPO ELEZIONI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120111111053/http://www.asca.it/news-PDL__PIONATI__PER_ORA_ADC_NON_ENTRA__VEDREMO_DOPO_ELEZIONI-819023-ORA-.html |data=11 gennaio 2012 }}</ref>
* Hanno presentato candidati nelle liste PdL in occasione delle elezioni europee del 2009:
** '''[[Popolari UDEUR]]'''. Il 14 febbraio 2009 [[Clemente Mastella]] ha annunciato la propria candidatura alle Europee nelle liste del Popolo della Libertà; inoltre l'Udeur si allea con il PdL per le elezioni amministrative del 2009. In seguito alle elezioni europee del 6 e 7 giugno 2009 Mastella è stato eletto parlamentare europeo del Popolo della Libertà. In un primo momento si è ipotizzato che l'alleanza non sarebbe stata rinnovata in vista delle regionali del 2010.<ref>{{Cita web|url=https://www.newz.it/2009/11/30/regionali-2010-lista-comune-tra-nuovo-psi-pri-e-udeur/21958|titolo=Regionali 2010. Lista comune tra Nuovo Psi, Pri e Udeur {{!}} Newz.it|data=2009-11-30|lingua=it-IT|accesso=2022-08-28}}</ref>. Successivamente il partito comunque si è alleato con il Popolo della Libertà, presentando in particolar modo il suo simbolo nel Lazio, in Campania e in Puglia, mentre in Basilicata ha formato la lista [[Per Pagliuca Per La Basilicata]] insieme a [[Noi Sud]] e ad altre 3 formazioni minori, e ha eletto in Campania due consiglieri, in particolar modo [[Sandra Lonardo]], moglie del leader Clemente Mastella.
== Scissioni ==
* 30 luglio [[2010]] - [[Futuro e Libertà per l'Italia]] guidata da [[Gianfranco Fini]] (dissoluzione nel [[2015]])
* 30 ottobre 2010 - [[Forza del Sud]] guidata da [[Gianfranco Miccichè]] (confluito in [[Grande Sud (partito politico)|Grande Sud]] nel [[2011]])
* 16 dicembre [[2012]] - [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale]] guidata da [[Giorgia Meloni]] e [[Guido Crosetto]]
* 17 dicembre 2012 - ''Centrodestra Nazionale'' guidata da [[Ignazio La Russa]] (confluito in Fratelli d'Italia)
== Risultati elettorali ==
{{vedi anche|Risultati elettorali del Popolo della Libertà per regione italiana}}
{| class=
! width=40% colspan=2| Elezione
! width=20%| Voti
! width=20%|
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|-
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!
|
|
| {{Seggi|276|630|P}}
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|-
|- style=background:lightblue
! colspan=2| [[Elezioni europee del 2009 in Italia|Europee 2009]]
| 10.807.327
| 35,26
| {{Seggi|29|72|P}}
|-
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!
|
|
| {{Seggi|98|630|P}}
|-
!
|
|
| {{Seggi|98|315|P}}
|}
=== Presidente del Senato della Repubblica ===
* [[Renato Schifani]] ([[XVI legislatura della Repubblica Italiana]])
=== Presidente della Camera dei deputati ===
* [[Gianfranco Fini]] ([[XVI legislatura della Repubblica Italiana]])
=== Presidenti del Consiglio dei ministri ===
* [[Silvio Berlusconi]]
=== Vicepresidenti del Consiglio dei Ministri ===
* [[
=== Governi ===
* [[Governo Berlusconi IV]]
* [[Governo Monti]]
* [[Governo Letta]]
=== Collocazione parlamentare ===
* '''Maggioranza''' (2009–2013)
:[[Governo Berlusconi IV]], [[Governo Monti]], [[Governo Letta]]
=== Camera dei deputati ===
''Gruppo Popolo della Libertà''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%|[[XVI
|-
| align=center| 210 deputati
|-
! width=50%|[[XVII
|-
| align=center| 97 deputati
|}
=== Senato della Repubblica ===
''Gruppo Il Popolo della Libertà''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%|[[XVI
|-
| align=center| 127 senatori
|-
! width=50%|[[XVII
|-
| align=center| 91 senatori
|}
=== Parlamento europeo ===
''[[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%|[[
|-
| align=center| 24 europarlamentari
|}
==
* I Congresso Nazionale - Roma, 27-29 marzo [[2009]]
<gallery>
File:Il Popolo della Libertà.svg|Simbolo standard del PdL
File:Il Popolo della Libertà Berlusconi presidente.svg|Simbolo elettorale del PdL
</gallery>
{{
== Note ==
{{
== Bibliografia ==
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== Voci correlate ==
* [[Forza Italia (2013)]]
* [[Nuovo Centrodestra]]
* [[Risultati elettorali del Popolo della Libertà per regione italiana]]
* [[Forza Italia (1994)]]
* [[Alleanza Nazionale]]
* [[Azione Sociale (partito politico)|Azione Sociale]]
* [[Federazione dei Cristiano Popolari]]
* [[Popolari Liberali]]
Riga 698 ⟶ 673:
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Partiti politici italiani del passato}}
{{Silvio Berlusconi}}
{{Membri del Partito Popolare Europeo}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|cattolicesimo|Italia|politica}}
[[Categoria:Il Popolo della Libertà| ]]
[[Categoria:
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