Quo primum tempore: differenze tra le versioni

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{{Documento papale
|titolo_documento= ''Quo primum tempore''
|tipologia = bollacostituzione
|nome_Pontefice=[[Papa Pio V]]
|stemma=C o a PioPius V.svg
|anno= 17 luglio [[1570]]
|anno_pontificato=V
|titolo_italiano=Fin dal tempo
|argomenti= StabilirePromulgazione unadel formanuovo definitiva[[Messa dellatridentina|Messale Santa MessaRomano]]
|num_pag=
|n_bolla_Papa=
|n_doc=
|doc_precedente=''Pontifice dignum est''
|doc_successivo=''Recordare quod diversis Tribunalibus''
}}
'''''Quo primum tempore''''' è una [[Costituzione Apostolica|costituzione apostolica]] in forma di [[bolla pontificia]], promulgata il 14 luglio [[1570]] dalda [[papa]] [[San Pio V]]. secondoCon lequesto direttivedocumento il pontefice approvò l'edizione riformata del [[ConcilioMessale di TrentoRomano]], alin fineesecuzione didei stabiliredecreti una forma definitiva e per sempre valida delladel [[SantaConcilio Messadi Trento]] (chee dane alloraestese vienel'uso anche dettaall'intera [[MessaChiesa dilatina|Chiesa Sancattolica Pio Vlatina]]).
 
== Contenuto della bolla ==
{{Citazione|[...] ordiniamo che nelle chiese di tutte le Provincie dell'orbe Cristiano [...] dove a norma di diritto o per consuetudine si celebra secondo il rito della Chiesa Romana, in avvenire e senza limiti di tempo, la Messa, sia quella Conventuale cantata presente il coro, sia quella semplicemente letta a bassa voce, non potrà essere cantata o recitata in altro modo da quello prescritto dall'ordinamento del Messale da Noi pubblicato; e ciò, anche se le summenzionate Chiese, comunque esenti, usufruissero di uno speciale indulto della Sede Apostolica, di una legittima consuetudine, di un privilegio fondato su dichiarazione giurata e confermato dall'Autorità Apostolica, e di qualsivoglia altra facoltà.
}}
[[File:Bartolomeo Passarotti - Portrait of Pope Pius V - Walters 37453.jpg|sinistra|miniatura|Papa Pio V]]
In apertura del documento il pontefice richiama i decreti della XXV sessione del [[Concilio di Trento]], allorché i padri conciliari avevano stabilito di chiedere al papa di curare con urgenza le edizioni riviste ed emendate della [[Bibbia]], del [[Messale Romano|messale]], del [[Breviario romano|breviario]] e del [[Catechismo del Concilio di Trento|catechismo]]. Se per la revisione delle Sacre Scritture fu istituita una commissione pontificia che porterà alla promulgazione della cosiddetta ''[[Vulgata|Vulgata Sixtina]]'' nel [[1590]], il [[Breviario romano]] riformato era già stato pubblicato dallo stesso Pio V nel [[1568]] con la bolla ''Quod a Nobis'' e così il [[Catechismo del Concilio di Trento|Catechismo romano]] nel [[1566]].
 
Pio V volle accelerare il processo di compilazione del nuovo messale e ne affidò la cura a una commissione di dotti che nel corso di quattro anni portarono avanti una diligente opera di [[Collazione (filologia)|collazione]] dei codici liturgici conservati nella [[Biblioteca apostolica vaticana]], al termine della quale si giunse alla definitiva edizione, che rimarrà pressoché invariata fino al [[1969]].
{{Citazione|Non intendiamo tuttavia, in alcun modo, privare del loro ordinamento quelle tra le summenzionate Chiese che, o dal tempo della loro istituzione, approvata dalla Sede Apostolica, o in forza di una consuetudine, possono dimostrare un proprio rito ininterrottamente osservato per oltre duecento anni.}}
Il nuovo Messale Romano sancì pertanto l'unificazione della [[Liturgia cattolica|liturgia]] della [[Chiesa latina|Chiesa cattolica latina]] con l'imposizione del [[rito romano]] e contestualmente furono aboliti molti riti locali, tra i quali il [[rito patriarchino]] (in uso dei [[Patriarcato di Aquileia|patriarcati di Aquileia]], [[Patriarcato di Grado|Grado]] e [[Patriarcato di Venezia|Venezia]]). Furono invece mantenuti in vigore, previo consenso del [[vescovo]] e del [[capitolo (cristianesimo)|capitolo diocesano]], quei [[Rito liturgico|riti liturgici]] in uso da più di duecento anni, tra i quali il [[rito ambrosiano]] ([[arcidiocesi di Milano]]), il [[rito mozarabico]] (alcune zone della Spagna), il [[rito di Braga]] ([[arcidiocesi di Braga]]), il [[rito lionese]] ([[arcidiocesi di Lione]]), il [[rito parigino]] ([[arcidiocesi di Parigi]]), il [[rito gallicano]] (alcune zone della Francia) e i riti particolari di alcuni [[Ordine religioso|ordini religiosi]]: premostratense ([[Canonici regolari premostratensi]]), domenicano ([[Ordine dei frati predicatori]]), carmelitano ([[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo]]), certosino ([[Ordine certosino]]) e cistercense ([[Ordine cistercense]]).
{{Citazione|Mentre con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, priviamo tutte le summenzionate Chiese dell'uso dei loro Messali, che ripudiamo in modo totale e assoluto, stabiliamo e comandiamo, sotto pena della Nostra indignazione, che a questo Nostro Messale, recentemente pubblicato, nulla mai possa venir aggiunto, detratto, cambiato. Dunque, ordiniamo a tutti e singoli i Patriarchi e Amministratori delle suddette Chiese, e a tutti gli ecclesiastici, rivestiti di qualsiasi dignità, grado e preminenza, non esclusi i Cardinali di Santa Romana Chiesa, facendone loro severo obbligo in virtú di santa obbedienza, che, in avvenire abbandonino del tutto e completamente rigettino tutti gli altri ordinamenti e riti, senza alcuna eccezione, contenuti negli altri Messali, per quanto antichi essi siano e finora soliti ad essere usati, e cantino e leggano la Messa secondo il rito, la forma e la norma, che Noi abbiamo prescritto nel presente Messale; e, pertanto, non abbiano l'audacia di aggiungere altre cerimonie o recitare altre preghiere che quelle contenute in questo.}}
S'impose così un'unicità e un'immutabilità che solo la [[Santa Sede]] poteva alterare, come effettivamente fece ripetutamente in una successione di edizioni del Messale Romano, in ognuna delle quali, dall'''editio princeps'' del 1570<ref>Manlio Sodi, Achille Maria Triacca, ''Missale Romanum: Editio Princeps (1570)'' (Libreria Editrice Vaticana 1988 ISBN 978-88-209-2547-5)</ref> fino all'edizione [[1962]], veniva stampato il testo della ''Quo primum tempore'' di Pio V insieme a quello dei documenti dei suoi successori che autorizzavano le alterazioni.
 
== Successive edizioni del Messale Romano ==
[[File:Quo Primum tempore.JPG|thumb|La prima pagina della ''Quo primum tempore'']]
Il testo del Messale di San Pio V, il cui titolo era ''Missale Romanum ex Decreto Sacrosancti Concilii Tridentini restitutum, Pii V. Pont. Max. iussu editum'', restò uguale nelle varie edizioni ''iuxta typicam'' pubblicate negli anni immediatamente seguenti, per esempio la [[aldina]] di Venezia del [[1574]]<ref>{{Cita libro|titolo=Missale Romanum ex decreto sacrosancti concilii tridentini restitutum, et PII V. pont. max. jussu editum|url=https://books.google.it/books?id=GAgi8iMs6-0C&printsec=frontcover&dq=missale&hl=it&ei=ZG2nTbKhIoXwsgbek4yaCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CE4Q6AEwBzg8#v=onepage&q&f=false|accesso=23 gennaio 2022|data=1574|editore=ex bibliotheca Aldina|lingua=la}}</ref>.
[[File:Hostilevado (Schumacher, Katholisches Religionsbüchlein) 001.jpg|thumb|Elevazione dell'[[Ostia (liturgia)|ostia]] durante la celebrazione eucaristica di [[rito tridentino]].]]
'''''Quo primum tempore''''' è una [[Costituzione Apostolica]] in forma di [[bolla pontificia]], promulgata il 14 luglio [[1570]] dal [[papa]] [[San Pio V]] secondo le direttive del [[Concilio di Trento]], al fine di stabilire una forma definitiva e per sempre valida della [[Santa Messa]] (che da allora viene anche detta [[Messa di San Pio V]]).
 
Nel [[1604]], 34 anni dopo l'apparizione del Messale di San Pio V, [[papa Clemente VIII]] pubblicò, con vari cambiamenti, una nuova edizione tipica del Messale Romano, dal titolo ''Missale Romanum, ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum, Pii Quinti Pontificis Maximi iussu editum, et Clementi VIII. auctoritate recognitum''.<ref>{{Cita libro|titolo=Missale Romanum|url=https://books.google.it/books?id=u7xFAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=Missale&hl=it&ei=qk5ATu6vEoup8APij73-Ag&sa=X&oi=book_result&ct=result#v=onepage&q&f=false|accesso=23 gennaio 2022|data=1604|lingua=la}}</ref> Il testo del [[Canone romano|canone]] della Messa rimase invariato ma le rubriche furono alterate in più punti, particolarmente con l'indicazione che, dopo la consacrazione del calice, le parole ''Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis'', che nella messa di Pio V venivano dette dal sacerdote mentre mostrava al popolo il calice consacrato, dovevano essere dette durante la genuflessione del sacerdote prima dell'elevazione del calice. Fra gli altri cambiamenti si può menzionare che la benedizione alla fine della messa, che nel 1570 veniva data dal sacerdote con tre segni della croce, doveva essere data con un unico segno della croce, a meno che il sacerdote fosse vescovo.
==Caratteristiche e destinazione della ''Quo primum tempore''==
 
Dopo altri 30 anni, il 2 settembre [[1634]], [[papa Urbano VIII]] promulgò una nuova revisione del Messale Romano, che così veniva chiamato ''Missale Romanum, ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum, Pii V. iussu editum, et Clementis VIII. primum, nunc denuo Urbani Papae Octavi auctoritate recognitum''. Non fu modificato il canone della messa.<ref>{{Cita libro|nome=Anonymus|cognome=AC10127228|titolo=Missale Romanum ex decreto Sacrosancti Conilii Tridentini restitutum. Pii V. P. M. iussu editum, et Clementis VIII. primum, nunc denuo Urbani VIII. auctoritate recognitum|url=https://books.google.it/books?id=pbNJAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=missale+romanum&hl=it&ei=9oTKTvnaG4bi4QSsmLk5&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CFsQ6AEwCTgK#v=onepage&q=missale%20romanum&f=false|accesso=23 gennaio 2022|data=1636|editore=Imp. Soc. typ. librorum Office eccl.|lingua=la}}</ref>
La bolla pontificia, da allora, venne stampata su ogni [[messale]] d'altare.<ref>{{cita libro|titolo=MISSALE ROMANUM EX DECRETO SACROSANTI CONCILII TRIDENTINI RESTITUTUM SANCTI PII V PONTIFICIS MAXIMI IUSSU EDITUM ALIORUM PONTIFICUM CURA RECOGNITUM A PIO X REFORMATUM ET BENEDICTI XV AUCTORITATAE VULGATUM|edizione=XII Editio Taurinensis juxta typicam|editore=Marietti Sanctae Sedis Apostolicae et Sacrae Rituum Congregationis typographi|città=Augustae Taurinorum|anno=MCMXLIX|autore=Maurilius tituli Sancti Marcelli S.R.E. Presbyter Cardinalis Fossati Dei et Apostolicae Sedis gratia Archiepiscopus Taurinensis Sacrae Theologiae et Juris utriusque Facultatum Magnus Cancellarius|pagine=I-II}}</ref>
Il [[Papa]] dichiarò anche che la Messa di [[rito romano]] fosse l'unica da adottare e da osservare ovunque nel [[mondo]], in particolare nelle terre di nuova [[evangelizzazione]], eccettuati solamente i riti esistenti da almeno 200 anni. San Pio V vietò inoltre qualsiasi cambiamento della Messa,<ref>{{quote|XII - Nessuno dunque, e in nessun modo, si permetta con temerario ardimento di violare e trasgredire questo Nostro documento: facoltà, statuto, ordinamento, mandato, precetto, concessione, indulto, dichiarazione, volontà, decreto e inibizione. Che se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo.
 
[[Leone XIII]] pubblicò nel [[1884]] una nuova edizione tipica, con pochi cambiamenti a parte l'inclusione delle messe dei santi aggiunti dopo il 1634: ''Missale Romanum`ex decreto ss. Concilii Tridentini restitutum S. Pii V. Pontificis Maximi jussu editum Clementis VIII., Urbani VIII. et Leonis XIII. auctoritate recognitum''.<ref>{{Cita libro|cognome=Harvard University|titolo=Missale romanum, ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum|url=http://archive.org/details/missaleromanume01churgoog|accesso=23 gennaio 2022|data=1894|editore=Ratisbonae, Pustet}}</ref>
Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno diciannove di luglio dell'anno millecinquecentosettanta, quinto del nostro pontificato.|Traduzione in italiano della parte finale della bolla pontificia ''Quo primum tempore''}}</ref> sotto pena di anatema, pena inflitta anche a chi eventualmente avesse vietato la sua celebrazione; si noti anche che, ad esempio, la [[Preghiera a San Michele|preghiera a San Michele Arcangelo]] o altre piccole "aggiunte" introdotte successivamente, che non costituiscono modifiche del rito, ma bensì suo armonico sviluppo, per renderlo «ancora più bello e più santo».{{senza fonte}}
 
[[Pio X]] intraprese una revisione che portò alla pubblicazione il 25 luglio [[1920]] da parte del suo successore [[Benedetto XV]] del ''Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum S. Pii V Pontificis Maximi jussu editum aliorum Pontificum cura recognitum a Pio X reformatum et Ssmi D. N. Benedicti XV auctoritate vulgatum''. Le novità introdotte nelle rubriche formarono un nuovo capitolo dal titolo ''Additiones et variationes in rubricis Missalis''.<ref>{{Cita libro|titolo=Missale Romanum 1920|url=http://archive.org/details/MissaleRomanum1920|accesso=23 gennaio 2022}}</ref>[[File:Hostilevado (Schumacher, Katholisches Religionsbüchlein) 001.jpg|thumb|Elevazione dell'[[Ostia (liturgia)|ostia]] durante la celebrazione eucaristica ''ad orientem''.|sinistra]][[Pio XII]] riformò profondamente la liturgia della [[Settimana santa]] e della [[Veglia pasquale]] alterandone non solo il testo ma anche l'ora della celebrazione, stabilendo che le funzioni di [[Giovedì santo]], [[Venerdì santo]] e della Veglia pasquale fossero celebrate nel pomeriggio o nella sera.
 
La sesta ed ultima edizione tipica del Messale Romano "riveduto per decreto del Concilio di Trento" (''ex decreto ss. Concilii Tridentini restitutum'') è quella pubblicata da [[papa Giovanni XXIII]] nel [[1962]] e nel cui titolo non si menzionano più i nomi dei papi, Pio V incluso, che l'avevano emendato: ''Missale Romanum ex decreto ss. Concilii Tridentini restitutum Summorum Pontificum cura recognitum''.<ref>{{Cita web |url=http://media.musicasacra.com/pdf/missale62.pdf |titolo=''Missale Romanum'' 1962 |accesso=25 luglio 2016 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304134246/http://media.musicasacra.com/pdf/missale62.pdf |urlmorto=sì }}</ref> Incorpora i cambiamenti decretati dal "Codice delle rubriche" del [[1960]], il cui testo è riprodotto nel Messale, dove rimpiazza due documenti dell'edizione 1920 (''Rubricae generales Missalis'' e ''Additiones et variationes in rubricis Missalis''). Sopprime l'aggettivo ''perfidis'' della preghiera [[Oremus et pro perfidis Judaeis]] del [[Venerdì santo]], e inserisce il nome di [[san Giuseppe]] nel canone della messa, il cui testo era rimasto immutato dal 1604. Se si compara con l'edizione tipica precedente (1920), si nota una forte riduzione del numero di [[ottava (liturgia)|ottave]]<ref>Perdono le loro ottave l'[[Epifania]], [[Corpus Domini]], l'[[Ascensione di Gesù|Ascensione]], [[Sacro Cuore di Gesù]], l'[[Immacolata Concezione]], l'[[Assunzione di Maria]], [[Giovanni Battista]], [[Santi Pietro e Paolo]], [[Ognissanti]], [[Natale]], [[Stefano protomartire]], [[Giovanni apostolo ed evangelista]], [[Strage degli innocenti|I Santi Innocenti]], e l'anniversario della dedicazione della propria chiesa</ref> e di vigilie (nel senso di una celebrazione di una giornata intera precedente una festa).<ref>Le vigilie abolite sono quelle dell'[[Epifania]], [[Ognissanti]], l'[[Immacolata Concezione]] e degli apostoli [[Mattia apostolo|Mattia]], [[Giacomo il Maggiore]], [[Bartolomeo apostolo|Bartolomeo]], [[San Matteo|Matteo]], [[Sant'Andrea|Andrea]] e [[Tommaso apostolo|Tommaso]], ma [[san Lorenzo]] conserva la sua vigilia.</ref>
 
Quelli che rigettano i testi di Pio XII considerano la loro presenza nell'edizione 1962 del Messale Romano un grave difetto. Lamentano pure vari altri punti, anche minori, in cui questa edizione si differenzia da quella immediatamente precedente del 1920 e dal messale originale di Pio V quale l'abolizione dell'obbligo del sacerdote celebrante di accedere all'altare ''capite cooperto'' (con la testa coperta), cioè, nel caso del clero secolare, portando la [[berretta]].<ref>''Ritus servandus in celebratione Missae'', II, 1: confrontare [http://media.musicasacra.com/pdf/missale62.pdf l'edizione 1962] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304134246/http://media.musicasacra.com/pdf/missale62.pdf|date=4 marzo 2016}} con [https://archive.org/stream/MissaleRomanum1920#page/n59/mode/2up quella 1920] o anche l'originale di san Pio V nel 1570 (Manlio Sodi, Achille Maria Triacca, ''Missale Romanum: Editio Princeps (1570)''. Libreria Editrice Vaticana 1988 ISBN 978-88-209-2547-5)</ref>
 
La [[Riforma liturgica|successiva edizione tipica]], apparsa nel [[1970]] invece di chiamarsi ''ex decreto ss. Concilii Tridentini restitutum'' si dichiara ''ex decreto sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum'' e non presenta più il testo della ''Quo primum tempore'', bensì quello della costituzione apostolica ''[[Missale Romanum]]'' di [[Papa Paolo VI|Paolo VI]].
 
== Attuale situazione ==
Vari istituti religiosi, che d'accordo con il permesso dato dalla bolla di Pio V avevano preferito, invece di adottare il Messale tridentino, conservare i propri riti esistenti da prima del 1370 (duecento anni prima della ''Quo primum tempore''), decisero di adottare il nuovo Messale Romano rivisto secondo i principi enunciati dal [[Concilio Vaticano II]]. Così fecero i [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]],<ref>[http://www.domenicani.it/riflessioni-sulla-liturgia-domenicana/ Frati domenicani dell'Italia settentrionale, "Riflessioni sulla liturgia domenicana"]</ref> i [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|carmelitani]],<ref>{{Cita web |url=http://www.ocarm.org/it/content/citoc/i-carmelitani-e-il-concilio-vaticano-ii-conferenze-cisa |titolo="I carmelitani e il Concilio Vaticano II: conferenza alla CISA |accesso=25 luglio 2016 |dataarchivio=17 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160817011901/http://www.ocarm.org/it/content/citoc/i-carmelitani-e-il-concilio-vaticano-ii-conferenze-cisa |urlmorto=sì }}</ref> i [[Ordine cistercense|cistercensi]],<ref>{{Cita web|url=http://www.cistercensi.info/testi/liturgia.htm|titolo=I Cistercensi. Liturgia|accesso=23 gennaio 2022}}</ref> i [[canonici regolari premostratensi]]<ref>{{Cita web |url=https://www.scribd.com/document/148489237/00-Libros-liturgicos-Premonstratenses-pdf |titolo=Rito premonstratense: Libros litúrgicos propios vigentes hasta el Concilio Vaticano II |accesso=25 luglio 2016 |dataarchivio=14 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160814035429/https://www.scribd.com/document/148489237/00-Libros-liturgicos-Premonstratenses-pdf |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Anche i messali [[rito ambrosiano|ambrosiano]]<ref>{{Cita libro|nome=Michael|cognome=Kunzler|titolo=La liturgia della Chiesa|url=https://books.google.it/books?id=UfIE5Xv-C00C&pg=PA267&dq=%22Messale+Ambrosiano%22+1976&hl=en&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=%22Messale%20Ambrosiano%22%201976&f=false|accesso=23 gennaio 2022|data=2003|editore=Editoriale Jaca Book|lingua=it|ISBN=978-88-16-40640-7}}</ref> e [[rito mozarabico|mozarabico]]<ref>{{Cita web|url=https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2000/12/15/0753/02467.html|titolo=IL RITO ISPANO-MOZARABICO: INFORMAZIONI STORICHE|sito=press.vatican.va|accesso=23 gennaio 2022}}</ref> e quello dei [[certosini]],<ref>{{Cita web|url=http://www.certosini.info/cgi-sys/suspendedpage.cgi|titolo=Contact Support|accesso=23 gennaio 2022|dataarchivio=23 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220123194008/http://www.certosini.info/cgi-sys/suspendedpage.cgi|urlmorto=sì}}</ref> tuttora in uso, sono stati rivisti alla luce dell'insegnamento del Concilio Vaticano II. L'[[arcidiocesi di Braga]] in [[Portogallo]] non disponeva dei mezzi per attuare una simile revisione del [[rito di Braga]]: perciò vi è stato generalmente adottato il [[rito romano]] e attualmente (2016) l'uso pubblico del rito proprio è limitato alla [[cattedrale]] e solo nella festa della [[Presentazione del Signore]] (2 febbraio), nella [[Domenica delle palme]] e nella [[Settimana santa]].<ref>[http://repositorio.ucp.pt/bitstream/10400.14/8757/1/V03702-139-184.pdf Joaquim Félix de Carvalho, "A liturgia em Braga" in ''Didaskalia'' XXXVII (2007), p. 182]</ref>
 
La continuazione dell'uso del Messale Romano del 1962 dopo la pubblicazione del Messale del Vaticano inizialmente autorizzata a discrezione di alcuni vescovi diocesani (vedi Lettera ''Quattuor abhinc annos'' della Congregazione del Culto Divino in data 3 ottobre 1984).<ref>[https://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-76-1984-ocr.pdf ''Acta Apostolicae Sedis'' LXXVI (1984), pp. 1088–1089]</ref> è stata liberalizzata in tutta la [[Chiesa latina]] da [[papa Benedetto XVI]] con il [[motu proprio]] ''[[Summorum Pontificum]]'' del 7 luglio 2007, che concesse ad ogni parroco la facoltà di autorizzarla senza dovere ricorrere al vescovo diocesano, come stabilito dal papa Giovanni Paolo II. Tale concessione è stata ritirata dal suo successore, [[papa Francesco]]. Nel suo motu proprio ''[[Traditionis custodes]]'' del 16 luglio 2021 ha dichiarato che è esclusiva competenza del vescovo diocesano autorizzare l’uso del Missale Romanum del 1962 nella diocesi, seguendo gli orientamenti dalla Sede Apostolica; e che le norme, istruzioni, concessioni e consuetudini precedenti, che risultino non conformi con quanto disposto dallo stesso motu proprio, sono abrogate.<ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/content/francesco/it/motu_proprio/documents/20210716-motu-proprio-traditionis-custodes.html|titolo=Lettera Apostolica in forma di “Motu proprio” di Papa Francesco “Traditionis custodes” sull'uso della Liturgia Romana anteriore alla Riforma del 1970 (16 luglio 2021) {{!}} Francesco|accesso=23 gennaio 2022}}</ref>
 
La [[Fraternità sacerdotale San Pio X|Fraternità Sacerdotale San Pio X]], che rigetta il Concilio Vaticano II e le successive riforme liturgiche e non è in piena comunione con la Santa Sede, celebra la Messa esclusivamente secondo il Messale Romano del 1962. I gruppi sedevacantisti, che rigettano l'autorità di tutti i Papi post-conciliari, celebrano secondo il Messale del 1920, alcuni rigettando anche la riforma della Settimana Santa di Pio XII (tra questi la [[Società San Pio V]] e l'[[Istituto Mater Boni Consilii]])<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Donald Sanborn|wkautore=Donald Sanborn|anno=2008|mese=giugno|titolo=Benedetto XVI sostituisce la preghiera del Venerdì Santo per i Giudei nel Messale del 1962|rivista=[[Istituto Mater Boni Consilii|Sodalitium]]|numero=62|p=62|citazione=Si deve ricordare che ciò che ha causato il nostro allontanamento dalla FSSPX nel 1983, è stata la messa di Giovanni XXIII, cioè il messale del 1962. La ragione per cui l'arcivescovo Lefebvre voleva che tutti adottassero questo messale, rimangiandosi la sua precedente scelta di permettere le rubriche precedenti il 1955, era che in quel momento egli stava trattando molto seriamente con Ratzinger, per far sì che la FSSPX venisse riassorbita nella religione modernista. Egli mi disse personalmente che il Vaticano non avrebbe mai accettato che noi usassimo le rubriche precedenti il 1955, ed io vidi con i miei occhi i documenti riguardanti le trattative tra lui e Ratzinger, al cui centro c'era il messale del 1962, il cui uso sarebbe stato consentito alla FSSPX. [...] Nel 1983, quando i nove sacerdoti si opposero all'abbandono delle rubriche del Messale di san Pio X, del calendario e del breviario, pochi laici capirono l'importanza di questo gesto. La media dei laici non riesce a distinguere la messa tradizionale del 1962 da quella del messale precedente il 1955, cioè quello che noi usiamo. Ma, in realtà, le differenze sono importanti. Nei gesti e nei simboli della liturgia ci sono interi volumi di insegnamento.}}</ref>, mentre altri accettano le riforme compiute fino all'elezione di Giovanni XXIII (come la [[Congregazione di Maria Regina Immacolata]]).<ref>{{Cita web|url=https://cmri.org/articles-on-the-traditional-catholic-faith/the-liturgical-changes-of-pope-pius-xii/|titolo=The Liturgical Changes of Pope Pius XII|sito=CMRI: Congregation of Mary Immaculate Queen|data=16 febbraio 2024|lingua=en|accesso=29 luglio 2024}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|nome=Michael|cognome=Kunzler|titolo=La liturgia della Chiesa|url=https://books.google.it/books?id=UfIE5Xv-C00C&pg=PA272&dq=%22quo+primum%22+messale&hl=en&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=%22quo%20primum%22%20messale&f=false|accesso=23 gennaio 2022|data=2003|editore=Editoriale Jaca Book|lingua=it|ISBN=978-88-16-40640-7}}
* {{Cita libro|nome=Luigi|cognome=Martinelli|titolo=Le forme del Sacro|url=https://books.google.it/books?id=SSxEBAAAQBAJ&pg=RA1-PR4&dq=%22quo+primum%22+messale&hl=en&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=%22quo%20primum%22%20messale&f=false|accesso=23 gennaio 2022|data=12 agosto 2014|editore=Cavinato Editore International|lingua=it|ISBN=978-88-99121-01-3}}
 
== Voci correlate ==
*[[Messale Romano]]
*[[Messa tridentina]]
*[[Costituzione Apostolica]]
*[[Bolla pontificia]]
*[[PapaBreviario Pio Vromano]]
*[[MessaCatechismo didel SanConcilio Piodi VTrento]]
*[[Concilio di Trento]]
*[[SanPapa MichelePio ArcangeloV]]
 
== Altri progetti ==
==Note==
{{interprogetto}}
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.cattolicesimounavox.comit/dottrinacattolica/magistero/encicliche/SanPioV/txt/QUO_PRIMUM_TEMPOREdoc15.htm|titolo=Testo inVersione italianoitaliana della bollacostituzione pontificiaapostolica ''Quo primum tempore''}}
*{{cita web|url=http://www.intratext.com/IXT/LAT0816/_P1.HTM|titolo=Testo in latino della bolla pontificia ''Quo primum tempore''}}
*{{cita web|url=http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20100426_quo-primum_it.html|titolo=Le Costituzioni ''Quo primum'' di san Pio V e ''Missale Romanum'' di Paolo VI}}
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