Pace di Filocrate: differenze tra le versioni
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|Data firma = [[346 a.C.]]
|Luogo = [[Pella (città antica)|Pella]]
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|Parte1 = [[Atene]]
|Parte2 = [[Regno di Macedonia]]
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La '''pace di Filocrate''' fu un trattato di pace stipulato tra [[Atene]] ed il [[Regno di Macedonia]] nel [[346 a.C.]], che sancì la fine della [[Terza guerra sacra]].
== Contesto storico ==
{{Vedi anche|Ascesa del regno di Macedonia|Terza guerra sacra}}
Atene e la Macedonia erano in guerra dal 356 a.C., dopo la cattura da parte di Filippo delle colonie ateniesi di [[Pidna]] e [[Potidea]]; poco dopo iniziò la [[terza guerra sacra]], provocata dalla cattura del [[Oracolo di Delfi|tempio di Apollo]] a [[Delfi (città antica)|Delfi]] da parte dei [[Focide
Atene si alleò colla Focide contro gli altri membri dell'[[anfizionia]]. Nel [[354 a.C.|354]]-[[353 a.C.]] i [[Tessaglia|Tessali]], che erano stati sconfitti dai Focesi, chiesero che Filippo diventasse arconte di Tessaglia, e questi accettò, portando la Macedonia in guerra. Nel [[352 a.C.]] un vecchio alleato di Filippo, la [[lega calcidica]] (guidata da
L'importante politico ateniese [[Filocrate]] aveva suggerito di far pace con Filippo ancora nel [[348 a.C.]], durante la guerra di Olinto,<ref name=Cawk91/> ma l'[[Ecclesia (antica Grecia)|ecclesia]] aveva rifiutato questa proposta, processando Filocrate e, quando fu esonerato dalle cariche, era troppo tardi per salvare Olinto.<ref name=Cawk91>{{cita|Cawkwell|p. 91}}.</ref> La guerra tra Atene e Filippo continuò durante il [[347 a.C.]], come la guerra sacra;<ref name=Cawk91/> in quell'anno Filippo mandò dei [[corsaro|corsari]] ad attaccare le colonie insulari ateniesi dell'Egeo.<ref>{{cita|Cawkwell|p. 92}}.</ref><ref name=Buck476/>
Filippo non s'era più immischiato nella guerra sacra da quando aveva vinto ai [[Battaglia dei Campi di Croco|Campi di Croco]] (352 a.C.); nel frattempo, divenne chiaro che la guerra avrebbe potuto essere conclusa solo da un intervento esterno.<ref name=Cawk95/> Nel 347 a.C. i [[Tebe antica (Grecia)|Tebani]] chiesero aiuto a Filippo, che mandò loro un piccolo contingente<ref name=Cawk95/> per onorare la sua alleanza con Tebe, ma questo non poteva essere risolutivo, visto che Filippo desiderava concludere la guerra personalmente, a modo suo e alle sue condizioni.<ref name=Buck476>{{cita|Buckley|p. 476}}.</ref><ref name=Cawk95>{{cita|Cawkwell|p. 95}}.</ref>
== Negoziati ==
All'inizio del [[346 a.C.]], Filippo fece sapere che intendeva marciare verso sud coi Tessali, senza specificare dove e quando.<ref name=Cawk95/> I Focesi, quindi, si prepararono a difendere le Termopili, e chiesero aiuto agli Spartani e agli Ateniesi, probabilmente attorno al 14 febbraio.<ref name=Cawk95/>
Gli Spartani mandarono [[Archidamo III]] con mille [[Oplita|opliti]], mentre gli Ateniesi inviarono tutti gli uomini abili sotto i 40 anni.<ref name=Cawk95/> Comunque, tra la richiesta dei Focesi e la fine del mese, tutti i piani furono sconvolti dal ritorno al potere di [[Faleco]]; agli Ateniesi e agli Spartani fu comunicato che non sarebbe stato loro permesso di difendere le Termopili.<ref name=Cawk95/> Le fonti antiche non chiariscono come Faleco sia tornato al potere, e neanche il motivo di questo suo cambio di politica. Cawkwell, basandosi sulle osservazioni di [[Eschine]], suggerisce che l'esercito focese abbia restaurato Faleco perché non era stato pagato, e che poi questi, capendo che non avrebbe potuto pagare l'esercito e che i Focesi non avrebbero potuto vincere la guerra, decise di provare a negoziare la pace con Filippo.<ref name=Cawk96>{{cita|Cawkwell|p. 96}}.</ref>
Quando gli Ateniesi ricevettero questa notizia, cambiarono rapidamente politica: se le Termopili non potevano più essere difese, la sicurezza di Atene era in pericolo.<ref name=Cawk96/> Alla fine di febbraio gli Ateniesi mandarono a Filippo un'ambasciata, che comprendeva Filocrate, [[Demostene]] ed Eschine, per discutere della pace;<ref name=Cawk96/> tra questa e Filippo ci furono due incontri, nei quali ognuna delle due parti presentò le sue proposte di pace.
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Nel primo incontro con Filippo, si dice che Demostene abbia declamato un poema; poi, durante le trattative, si sentì male e svenne.<ref name="Eschine34">Eschine, ''Sulla corrotta ambasceria'', 34.</ref> Durante questo incontro, Eschine ipotizzò che Filippo restituisse ad Atene l'antica colonia di [[Amfipoli]] in cambio della pace.
== Ratifica ==
L'ambasciata ritornò poi ad Atene per presentare le proposte all'ecclesia, insieme all'ambasciata macedone di Atene, incaricata da Filippo di firmare l'accordo.<ref name=Cawk98>{{cita|Cawkwell|pp.
Il 23 aprile gli Ateniesi giurarono sulle clausole del trattato davanti agli ambasciatori macedoni;<ref name=Cawk98/> tra le clausole principali, c'era quella che rendeva Atene alleata di Filippo, facendole rinunciare per sempre ad [[Amfipoli]].<ref name=Cawk98/>
Dopo aver firmato la pace cogli ambasciatori in aprile, gli Ateniesi mandarono una seconda ambasciata in Macedonia per ottenere che Filippo giurasse anche lui sulla pace; questa ambasciata si diresse lentamente verso Pella, sapendo che Filippo stava combattendo contro il [[re di
Nonostante i suoi consigli gli inviati ateniesi, inclusi lui ed Eschine, rimasero in Macedonia per tre mesi, fino a quando Filippo ritornò dalla Tracia, da lui interamente sottomessa;<ref name="Crown30">Demostene, ''Sulla corona'', 30.</ref> quando Filippo tornò, ricevette sia l'ambasciata ateniese sia le altre.<ref name=Cawk102/> I Tebani e i Tessali chiesero di prendere il controllo della Grecia per punire i Focesi; i Focesi, invece, sostenuti dalle delegazioni di Atene e di Sparta, supplicarono Filippo di non attaccarli.<ref name=Cawk102/> Filippo, comunque, rimandò ogni decisione; "[lui] cercò in ogni modo di non far sapere come intendeva sistemare le cose; entrambe le fazioni furono così incoraggiate a sperare che avrebbe fatto quello che volevano, ma ad entrambe fu ordinato di non prepararsi per la guerra; un accordo di pace era a portata di mano"; Filippo rimandò anche i giuramenti della pace di Filocrate.<ref name=Cawk103>{{cita|Cawkwell|p. 103}}.</ref> In quel periodo a Pella si facevano dei preparativi militari, ma Filippo disse agli ambasciatori che servivano per una campagna contro [[Alos (Tessaglia)|Alos]], una piccola città tessala che osava resistergli;<ref name=Cawk103/>
Filippo partì per Alos prima di aver preso qualunque decisione, costringendo l'ambasciata ateniese a viaggiare con lui; egli giurò solo dopo aver raggiunto [[Fere]], impedendo agli Ateniesi di tornare in patria.<ref name=Cawk103/>
== Conclusione della guerra sacra ==
La pace di Filocrate è strettamente legata alla fine della guerra sacra; fu nell'attesa della ratifica della pace che Filippo sferrò il colpo di grazia: persuase gli Ateniesi e gli altri Greci che il suo esercito si preparava per combattere Alos, ma è quasi certo che varie di esse andarono direttamente alle Termopili.<ref name=Cawk103/> Quindi, quando giurò agli Ateniesi a Fere, le sue truppe erano appostate molto vicino alle Termopili, e quando gli ambasciatori ateniesi tornarono a casa (9 luglio) Filippo aveva già preso il passo.<ref name=Cawk103/>
Rimandando i giuramenti e mascherando le sue mosse colla scusa dell'attacco ad Alos, impedì agli Ateniesi di capire che erano in pericolo, non dando loro neanche il tempo di mandare una guarnigione alle
Tutta la Grecia centrale e meridionale era ormai alla mercé di Filippo,<ref name=Buck478/> e gli Ateniesi ora non avrebbero potuto salvare la Focide
Il 12 luglio arrivò ad Atene la notizia che Filippo "era alle porte"; gli Ateniesi seppero poi che non avevano speranze e, invece di dare ascolto alla sua precedente raccomandazione, l'assemblea approvò una mozione che confermava la pace di Filocrate.<ref name=Cawk104/> Demostene fu uno dei sostenitori di questo provvedimento: le sue argomentazioni, espresse nell'orazione ''Sulla pace'', si basano sul fatto che Atene non era pronta per una guerra contro tutti gli altri membri della lega guidata da Filippo; con ciò, consigliò ai suoi abitanti di rispettare le condizioni della pace, ma si oppose ad Eschine, che credeva nell'alleanza tra la Macedonia e Atene.
== Rottura della pace ==
Sebbene Demostene fosse il principale artefice della pace di Filocrate, subito dopo la sua stipula egli ne fu già avversario.<ref name=Cawk118/> Nel luglio del [[346 a.C.]] era stato uno dei proponenti del salvataggio della Focide ma, a differenza del resto dell'assemblea ateniese, insistette sul fatto che gli Ateniesi dovessero soccorrere i Focesi anche dopo l'annuncio della presenza di Filippo alle Termopili.<ref name=Cawk105>{{cita|Cawkwell|p. 105}}.</ref>
Nei pochi anni successivi, Demostene divenne il capo del "partito della guerra" di Atene, cercando di compromettere la pace in ogni occasione: "Il suo metodo era semplice ed efficace: insistette su delle cose false fino a quando gli Ateniesi non le credettero."<ref name=Cawk118>{{cita|Cawkwell|p. 118}}.</ref> Demostene credeva che tutti i successi di Filippo fossero dovute alla corruzione sua e degli altri Greci, un'opinione che, sebbene poco documentata, divenne un luogo comune fino ai tempi moderni.<ref name=Cawk122>{{cita|Cawkwell|p. 122}}.</ref>
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I processi politici dell'epoca per valutare i sentimenti di Atene; nel 345 a.C. Eschine perseguì un alleato di Demostene, Timarco, che fu debitamente condannato; nel [[343 a.C.]], però, Demostene perseguì Eschine, che fu assolto per pochi voti. Dal [[343 a.C.]], perciò, la maggioranza dell'assemblea ateniese favorì il mantenimento della pace, pur non apprezzandolo.<ref name=Cawk120/> Filocrate stesso, infatti, vedendo che la sua politica era generalmente impopolare, andò in esilio nel 343 a.C.<ref name=Cawk123>{{cita|Cawkwell|p. 123}}.</ref>
Tra il [[344 a.C.|344]] e [[342 a.C.]] Filippo tentò di rafforzare la pace, convertendola in una "pace comune", alla quale si sarebbero potuto unire tutti gli stati greci che lo avessero desiderato.<ref name=Cawk123*>{{cita|Cawkwell|pp.
Dal [[343 a.C.]] in poi, tentando di far cessare il trattato, Demostene e i suoi sostenitori si servirono di ogni spedizione o azione di Filippo per sostenere che stava violando la pace.<ref name=Cawk119>{{cita|Cawkwell|p. 119}}.</ref><ref name=Cawk133>{{cita|Cawkwell|p. 133}}.</ref> Per esempio nel 342 a.C., quando Filippo fece una campagna contro i [[Tesprozi|Cassopi]], dichiararono che Filippo stava marciando verso [[Ambracia]], e una spedizione ateniesi fu puntualmente inviata - ma in [[Acarnania]], e non ad Ambracia;<ref name=Cawk116/> sembra, comunque, che Filippo non si fosse mostrato intenzionato ad attaccare Ambracia, quindi la spedizione fu inutile.<ref name=Cawk116>{{cita|Cawkwell|p. 116}}.</ref>
Infine, nel [[341 a.C.]], le cose cominciarono a delinearsi: Atene mandò nuovi coloni nelle [[Cleruchia|cleruchie]] del Chersoneso sotto il comando di [[Diopite]], che cominciò a devastare il territorio di [[Cardia]], alleata di Filippo.<ref name=Cawk131>{{cita|Cawkwell|p. 131}}.</ref> Questi, perciò, scrisse agli Ateniesi, chiedendo loro di desistere, ma nel suo discorso ''[[Sul Chersoneso]]'', Demostene convinse gli Ateniesi che, poiché Atene era comunque in guerra con Filippo, non c'era bisogno di obbedirglio; perciò Diopite continuò a mettere in subbuglio la Tracia.<ref name=Cawk131/>
Poi, nella [[III filippica]] (maggio 341, circa), Demostene accusò Filippo di aver violato la pace intromettendosi negli affari dell'Eubea.<ref name=Cawk132>{{cita|Cawkwell|p. 132}}.</ref> [[Callia di Calcide]] emerse come potenziale alleato degli Ateniesi; mentre cercava di unificare sotto il suo dominio le città dell'Eubea, era stato disturbato da alcune di loro, in particolare [[Eritre]] e [[Oreo (Grecia)|Oreo]], che favorivano la Macedonia.<ref name=Cawk134*>{{cita|Cawkwell|
Atene e Calcide si allearono e attaccarono Eritre e Oreo, installandovi dei governi a loro convenienti; Callia iniziò quindi a molestare le città, spedendo delle navi nel [[golfo di Pagase]];.<ref name=Cawk134*/> Infine, nella [[IV filippica]], pronunciata alla fine del 341 a.C., Demostene sostenne che Atene doveva mandare un'ambasciata ai [[Impero achemenide|Persiani]], chiedendo loro finanziamenti per l'ormai prossima guerra colla Macedonia. L'ambasciata fu mandata, con gran disappunto di Filippo, ma fu seccamente respinta dai Persiani.<ref name=Cawk134*/>
Nel [[341 a.C.]] Demostene si recò a [[Bisanzio]], convincendola ad allearsi con Atene; lo statista ateniese provò un colpo simile ad [[Abydos (Ellesponto)|Abido]], innescando l'irascibilità di Filippo. Gli Ateniesi risposero alle rimostranze di Filippo denunciando il trattato di pace, azione che comportava la dichiarazione di guerra ufficiale.
== Conseguenze ==
La pace si ruppe ufficialmente nel [[338 a.C.]], quando Filippo passò le Termopili, attaccò gli [[Amfissa|Amfissiani]], entrò in Focide e prese Elateia. Demostene convinse i Tebani ad allearsi contro la Macedonia, mentre Filippo tentò un'ultima volta di calmare i suoi nemici, proponendo un nuovo trattato di pace.<ref name="Plutarch">Plutarco, ''Demostene'', 20.</ref> Dopo la sua vittoria a [[Battaglia di Cheronea (338 a.C.)|Cheronea]], Filippo, che in quel momento era il padrone assoluto della [[Antica Grecia|Grecia]], impose un nuovo trattato di pace, nel quale le clausole erano molto favorevoli agli sconfitti, ma ovviamente non tanto quanto nella pace di Filocrate.
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro|lingua=en|nome=Terry |cognome=Buckley |titolo=Aspects of Greek history, 750-323 BC: a source-based approach |editore=[[Routledge]] |anno=1996 |
* {{cita libro|lingua=en|nome=George |cognome=Cawkwell |wkautore=George Cawkwell |titolo=Filippo II of Macedonia |url=https://archive.org/details/philipofmacedon0000cawk |editore=
== Collegamenti esterni ==
{{Portale|Antica Grecia|Guerra|Storia}}▼
* {{Collegamenti esterni}}
[[Categoria:Trattati di pace dell'antica Grecia|Filocrate]]
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