Camillo Jacobini: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Camillo Jacobini
|carica = [[Governo (Stato Pontificio)|Ministro del commercio, agricoltura, industria, belle arti e lavori pubblici]]
|mandatoinizio = agosto 1849
|mandatofine = 17 marzo 1854
|capo di stato = [[Pio IX]]
|presidente = [[Giacomo Antonelli]]
|predecessore = [[Pietro Sterbini]]
|successore = [[Giuseppe Milesi Pironi Ferretti]]
}}
{{Bio
|Nome = Camillo
|Cognome = Jacobini
|Sesso = M
|LuogoNascita = Genzano di Roma
|GiornoMeseNascita = 15 agosto
|AnnoNascita = 1791
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 17 marzo
|AnnoMorte = 1854
|Epoca = 1800
|Attività = politico
|Attività2 = imprenditore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , fu Cavaliere di Gran Croce dell'[[Ordine di San Gregorio Magno]] e di San Giuseppe di Toscana, Ministro del Commercio, Belle Arti, Industria, Agricoltura e Lavori Pubblici durante il [[pontificato]] di [[papa Pio IX|Pio IX]]
}}
==Biografia==
Nacque da D. Pietro e da Vincenza Asprucci
Camillo venne nominato ministro nell'
Durante l'esilio di Pio IX a Gaeta rimase da solo a [[Roma]] a governare la Provincia Romana. Il Pontefice al suo ritorno volle premiare la sua fedeltà e competenza assegnando vari ministeri nelle sue mani.
Scrisse [[Tullio Torrani]]<ref>Tullio
In quel periodo arrivarono a Camillo attestati di stima e di riconoscimento anche dagli avversari politici. [[Oreste Raggi]], che poteva avere avuto buoni motivi per criticare l'operato di quel governo che l'aveva fatto arrestare e rinchiudere in Sant'Angelo per poi infine esiliarlo, scrisse:
▲''"...lo Iacobini si dimostrò di operosissima intelligenza e sicuramente sopra le parti, così come ricordato nelle iscrizioni del ponte di Ariccia..."''
Camillo,
Il
[[Pio IX]] ebbe sempre per Camillo una grande stima e considerazione. Il Santo Padre soggiornò più volte ospite nel palazzo di famiglia.▼
▲
▲Durante il suo ministero (come ricordato da varie lapidi tra le quali quelle poste all'ingresso del [[Pantheon]]) iniziò le strade ferrate, aprì le prime linee telegrafiche, favorì l'agricoltura bandendo concorsi e premiando le piantagioni.
▲=== Memoria e curiosità===
Fu stimato per la sua probità e semplicità di costumi.
Fu uomo onesto e disinteressato: ritirava metà del suo stipendio, lasciando l'altra metà a disposizione delle opere benefiche del Pontefice.
La sua maggior lode può compendiarsi nella risposta che alla sua morte [[Pasquino]] dette a Marforio:
- "Perché è morto?" chiese Marforio<br />
- "Sfido" rispose [[Pasquino]] "non mangiava!" <br />
alludendo alla sua integrità morale e alla sua onestà nel
Un [[aneddoto]] degno di nota fu quello della rinuncia di metà del suo stipendio da Ministro, che destinò
Dopo la sua morte si levarono consensi sull'operato e sulla vita di Camillo; Raffaele de Cesare riporta nel suo "Roma e lo Stato del Papa" - Longanesi - ''"... Camillo da Ministro non montò in superbia né abbandonò gli affari e dié prova di generosità, rinunziando a mezzo stipendio a fine di beneficienza. Uscendo dal Ministero, si fermava a Piazza Colonna coi mercanti di Campagna e coi "sensali" e tutti lo chiamavano familiarmente "il Sor Camillo" e scherzosamente "Iacobinetto" o "Cammilluccio".▼
▲Dopo la sua morte si levarono consensi
Camillo fu anche molto sensibile ai problemi dell'arte e dell'archeologia: si deve infatti a lui la prima sistematica campagna di scavi archeologici ed il ripristino dell'[[Appia antica]] così come oggi ci appare. ''"Il ripristino'' scrive Silvio Negro (Seconda Roma - Hoepli - Milano 1943) ''già progettato al tempo di Pio VI, non fu affrontato che nel dicembre del 1850, dopo in sopralluogo del Ministro dei Lavori Pubblici D. Camillo Iacobini..."''▼
▲Camillo fu
▲Il ministro di [[Pio IX]] oggi riposa, insieme alla sorella Ottavia e al fratello Mons. Gaetano Pietro, nella cappella gentilizia di famiglia dei [[Cappuccini]] di [[Genzano]]. Dal busto marmoreo scolpito per volere dei fratelli dal grande scultore [[Pietro Tenerani]], non traspare altro che un senso di immota serenità. Traspare la serenità dell'uomo che avendo compiuto il proprio dovere ha la coscienza a posto. Il suo volto non sembra lasci trasparire i tragici e burrascosi momenti vissuti sempre con quella calma e quella sicurezza che lo contraddistinsero.
''"Riposa
==Note==
▲''"Riposa , grande nella sua semplicità, nella sua [[Genzano]], di fronte al suo lago, insieme ai suoi antenati, in quella Chiesa a lui tanto cara, D. Camillo Iacobini, Commendatore di Gran Croce, Ministro di [[Pio IX]]. Genzanese."''
<references/>
==Bibliografia==
* Massimo Carafa Jacobini, ''"Le medaglie dei marescialli di Santa Romana Chiesa custodi del conclave"'' - Nello Spaccatrosi Editore, giugno 2000
* Franco Iacobini, ''"Terrae Cinthiani, Storia di Genzano e della nobile Famiglia Iacobini"''
* Mario Bosi, ''"Castelli Romani"'' - 1990
* Giulio Andreotti, ''"Sotto il Segno di Pio IX"'', Rizzoli, Milano
* {{cita libro|autore= [[Raffaele de Cesare]]|titolo= [[:s:Roma e lo Stato del Papa|Roma e lo Stato del Papa]]|anno = 1907|città=Roma|cid= De Cesare|editore = Forzani e C. Tipografi-Editori}}
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