Santa Lucia: differenze tra le versioni

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'''Lucia da Siracusa''' ([[Siracusa]], [[283]] c.a - Siracusa, [[304]] c.a), venerata come [[santa]] dalla [[Chiesa cattolica]] e dalla [[Chiesa ortodossa]], morì [[martire]] durante le persecuzioni di [[Diocleziano]] a Siracusa.
{{Santo
|nome = Santa Lucia
|sesso = F
|immagine = Santa Lucia, Jacopo Palma il Giovane, Chiesa dei SS. Geremia e Lucia, Venezia.jpg
|didascalia = ''Santa Lucia'', opera di [[Jacopo Palma il Giovane]], [[Chiesa di San Geremia|Santuario di Lucia]], [[Venezia]].
|note = Vergine e martire
|nato = [[Siracusa]], 7 marzo [[283]]
|morto = [[Siracusa]], 13 dicembre [[304]]
|venerato da = Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
|santuario principale = [[Santuario di Santa Lucia al Sepolcro]]
|ricorrenza = [[13 dicembre]]
|attributi = [[Palma del martirio|Palma]], occhi su un piatto, [[Giglio (araldica)|giglio]], libro dei Vangeli, torcia o candela accesa, pugnale
|patrono di = [[Siracusa]], ciechi, oculisti, elettricisti, contro le malattie degli occhi e le carestie
}}
{{Bio
|Titolo = '''Santa'''
|Nome = Lucia
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Lucia ,Santa
|Sesso = F
|LuogoNascita = Siracusa
|GiornoMeseNascita = 7 marzo
|AnnoNascita = 283
|LuogoMorte = Siracusa
|GiornoMeseMorte = 13 dicembre
|AnnoMorte = 304
|Epoca = 300
|Attività = santa
|Nazionalità = romana
|FineIncipit = fu
una [[martire]] [[Martirio (cristianesimo)|cristiana]], uccisa durante la [[Persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano|grande persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano]], nell'anno [[304]]
}}
È venerata come [[Santo|santa]] dalla [[Chiesa cattolica]] e dalla [[Chiesa ortodossa]], che la [[Memoria (liturgia)|commemorano]] il 13 dicembre. È una delle sette vergini menzionate nel [[Canone romano]] ed è tradizionalmente invocata come protettrice della vista, a motivo dell'etimologia latina del suo nome (''Lux'', "[[luce]]"). Le sue spoglie mortali sono custodite nel [[Chiesa di San Geremia|santuario di Lucia]] a [[Venezia]]. Il luogo di culto principale è il [[santuario di Santa Lucia al Sepolcro]] a Siracusa.
 
== Agiografia ==
[[Immagine:Lorenzo Lotto 004.jpg|200px|thumb|[[Lorenzo Lotto]] - Santa Lucia davanti al giudice Pascasio]]
Secondo l'[[agiografia]] tramandata da due antiche e distinte fonti quali una ''Passio'' del codice greco [[Papadopulo]] ed i latini [[Atti dei Martiri]] (entrambi risalenti alla fine del [[V secolo]]),<ref>{{Cita libro|lingua=it|nome=Maria|cognome=Stelladoro|titolo=Lucia la martire|url=https://books.google.it/books?id=kPe1JXFTnzYC&pg=PA9&lpg=PA9&dq=santa+lucia+papadopoulos&source=bl&ots=LvmkMoYlQk&sig=ACfU3U2M0FQqzRtPv15sb9W6LO9XWLxa8A&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjEuJv3neLlAhWqsKQKHehABKwQ6AEwA3oECAkQAQ#v=onepage&q=santa%20lucia%20papadopoulos&f=false|accesso=2025-06-18|data=2010|editore=Editoriale [[Jaca Book]]|ISBN=978-88-16-43523-0}}</ref> Lucia era una giovane di [[Syracusæ|Siracusa]], nata nel 283 d.C.
 
Di nobile casato e [[Cristianesimo|cristiana]], orfana di padre (il cui nome era probabilmente Lucius) sin da quando ella aveva cinque anni, era promessa in sposa a un pagano. Ella tuttavia, sin da tenera età, aveva fatto segreto [[voto di castità]] a Cristo. La madre, Eutychia, da anni ammalata di emorragie, spendeva invano ingenti somme per curarsi. Lucia ed Eutychia si recarono dunque pellegrine a [[Catania]] al sepolcro di [[Sant'Agata]], ([[martire]] nel 251 d.C.), pregandola di intercedere per la guarigione. Giunte lì il 5 febbraio dell'anno 301, ''dies natalis'' di Agata, Lucia si assopì durante la preghiera e vide in visione la santa catanese, circondata da schiere angeliche dirle: «Lucia, sorella mia, vergine consacrata a Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi concedere? Infatti, la tua fede ha giovato a tua madre ed ecco che è divenuta sana. E come per me è beneficata la città di Catania, così per te sarà onorata la città di Siracusa».
==Leggenda agiografica==
[[File:Jacobello del Fiore Santa Lucía en el sepulcro de Santa Agüeda PC Fermo.jpg|miniatura|[[Jacobello del Fiore]], ''Santa Lucia al sepolcro di sant'Agata'', 1410.]]
Gli ''Atti'' del suo martirio{{citazione necessaria}} narrano di una giovane appartenente ad una ricca famiglia del posto, che era stata promessa in sposa ad un pagano. In occasione di un viaggio a [[Catania]], sul sepolcro di [[sant'Agata]], Lucia pronunciò il voto di verginità, chiedendo ad Agata di salvare la vita alla madre Eutichia. Al suo ritorno la madre guarì e Lucia distribuì i beni ai poveri e decise di rinunciare al matrimonio. Fu denunciata dal fidanzato al console di Siracusa [[Pascasio]] e sottoposta a diverse torture: rinchiusa in un bordello, trascinata da una coppia di buoi, cosparsa di pece bollente ed infine posta sulla brace ardente. Poiché le fiamme non la bruciavano, le fu tagliata la testa, e così la raffigura [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]] in un suo celebre dipinto.
Avveratasi la guarigione di Eutychia, mentre facevano ritorno a Siracusa, Lucia esternò alla madre la sua ferma decisione di consacrare la sua verginità a [[Cristo]], e di elargire il suo patrimonio ai poveri. Per i successivi tre anni, ella visse dunque a servizio di infermi, bisognosi e vedove presso le catacombe cristiane della città. Il pretendente, vedendo la desiderata Lucia privarsi di tutti gli averi ed essendo stato definitivamente respinto da quest’ultima, volle vendicarsi, denunciandola come cristiana. Erano infatti in vigore i decreti della [[Persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano|persecuzione dei cristiani]] emanati dall'imperatore [[Diocleziano]].
[[File:Lotto, pala di santa lucia 00.jpg|miniatura|[[Lorenzo Lotto]], ''[[Santa Lucia davanti al giudice]]'', 1532.]]
Al processo che sostenne dinanzi al [[prefetto]] Pascasio, le fu imposto di fare sacrifici agli dei romani; ella però non rinnegava affatto il suo credo, ma difese la sua posizione proclamando con ispirazione divina i passi delle Sacre Scritture. Alla minaccia di essere condotta nel disonore in un [[Casa di tolleranza|postribolo]], Lucia rispose: «Il corpo si contamina solo se l'anima acconsente».
[[File:Santa Lucia preparándose al martirio (Real Academia de Bellas Artes de San Fernando).jpg|miniatura|''Santa Lucia condotta al martirio'', opera di [[Pietro Novelli]] (del XVII secolo; Madrid, [[Real Academia de Bellas Artes de San Fernando]]).]]
Il dialogo sempre più serrato tra lei e l'arconte finì col ribaltarsi delle posizioni: Lucia infatti prevalse su Pascasio e gli dichiarò di essere pronta a subire ogni sua diabolica tortura, pur di non acconsentire al peccato. Il prefetto dunque, infuriato, ordinò che la giovane venisse condotta via con la forza ma, come riportano le fonti, divenne miracolosamente immobile, tanto che né decine di uomini né la forza di funi legate a buoi riuscirono a smuoverla. Accusata di [[stregoneria]], Lucia allora fu cosparsa di olio, posta su legna, pece e resine per essere arsa nel fuoco, ma le fiamme non la toccarono. Fu infine fatta inginocchiare e finire di spada; secondo le fonti latine, le fu infisso un pugnale in gola (''jugulatio''), mentre per gli atti greci venne decapitata, il 13 dicembre dell'anno 304, all'età di ventun anni. Morì non prima di aver ricevuto l'[[Eucaristia]], profetizzando la fine delle persecuzioni, la pace per la Chiesa con la caduta di Diocleziano e il suo patronato su Siracusa.
[[File:M Minniti Martirio de Santa Lucía.jpg|miniatura|[[Mario Minniti]], ''Martirio di santa Lucia''.]]
Risulta privo di fondamento e assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al [[secolo XV]], l'episodio in cui Lucia si sarebbe strappata - o le avrebbero cavato - gli [[Occhio|occhi]]. L'emblema degli occhi sulla coppa, o sul piatto, sarebbe da ricollegarsi, più semplicemente, alla devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista, a motivo dell'etimologia del suo nome dal latino: ''Lux'' ("luce").
 
Una fonte scritta da un testimone del tempo è invece la fine, ritenuta miracolosa, della carestia dell'anno 1646 in [[Sicilia]]. La prima domenica di maggio 1646, una [[Coturnix coturnix|quaglia]] fu vista volteggiare dentro il [[Duomo di Siracusa]] durante la [[Messa]]. Quando la quaglia si posò sul soglio episcopale, una voce annunciò l'arrivo al porto di un bastimento carico di [[Triticum|frumento]]. Il popolo vide in quella nave la risposta data da Lucia alle tante preghiere che a lei erano state rivolte, e per la gran fame non aspettò di macinarlo, ma lo consumò bollito. Da qui nasce la [[Cuccìa (Sicilia)|cuccìa]], tipico piatto siracusano. Per ricordare questo evento miracoloso, il simulacro di santa Lucia viene festeggiato per le vie di Ortigia, a Siracusa, la prima e la seconda domenica di maggio.
La leggenda di Lucia nasce dal nome connesso con la luce, nome che avrebbe stimolato la fantasia popolare riguardo una tortura avente per oggetto gli occhi stessi, che le sarebbero stati strappati dai carnefici. Lei stessa se li sarebbe rimessi tornando a vedere.
 
== La diffusione del culto ==
Da tale episodio deriva l'[[iconografia]], che raffigura la santa con una tazza in mano su cui sono posti gli occhi. Altri attributi possono essere una spada oppure anche una tazza da cui esce una fiamma. A Siracusa le stampe popolari riproducono la santa con un mazzo di spighe e la tazza con gli occhi in mano, su un fercolo d'argento, con un pugnale conficcato in gola.
{{Citazione| Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.|[[Martirologio Romano]]}}
Sin dal giorno della deposizione del suo corpo nelle [[catacombe]] che da lei presero il nome, Lucia venne subito venerata come santa dai siracusani e il suo sepolcro divenne meta di pellegrinaggi. Nell'introduzione al romanzo storico ''Lucia'' di René du Mesnil de Maricourt del 1858,<ref>Renè du Mesnil de Maricourt, ''Lucia'', 1858; riedizioni ad opera dell'[[Edizioni San Paolo]] nel 1982.</ref> [[Ampelio Crema]] scrisse: «la prima e fondamentale testimonianza sull'esistenza di Lucia ci è data da un'iscrizione greca scoperta nel giugno del [[1894]] durante scavi archeologici del professor [[Paolo Orsi]] nella [[Chiesa di San Giovanni alle catacombe|catacomba di San Giovanni]], la più importante di [[Siracusa]]: essa ci mostra che, già alla fine del quarto secolo o all'inizio del quinto, un siracusano - come si deduce dall'epigrafe alla moglie Euschia - nutriva una forte e tenerissima devozione per la "sua" santa Lucia, il cui anniversario era già commemorato da una festa liturgica. Tale iscrizione è stata trovata su una sepoltura del pavimento, incisa su una lapide quadrata di marmo, misurante cm 24x22 e avente uno spessore di cm 3, tagliata irregolarmente. Le due facce della pietra erano state ricoperte di calce: ciò indica che la tomba era stata violata». Così recita l'epigrafe o iscrizione di Euschia: {{citazione|Euschia, irreprensibile, vissuta buona e pura per circa 25 anni, morì nella festa della mia santa Lucia, per la quale non vi è elogio come conviene. Cristiana, fedele, perfetta, riconoscente a suo marito di una viva gratitudine.}} Questa iscrizione è conservata al [[museo archeologico regionale Paolo Orsi]] di Siracusa ed è esposta nel percorso museale.
 
Il culto di Lucia ben presto si diffuse fuori della Sicilia, come dimostrano la presenza del suo nome nell’antichissimo [[martirologio geronimiano]], la menzione nel [[Canone romano]] della Messa da parte di [[Gregorio Magno]] (604 d.C.), la devozione in Roma, dove vennero dedicate varie chiese in suo onore e nell’[[Italia settentrionale]], dove fu effigiata a [[Ravenna]] nella [[Basilica di Sant'Apollinare Nuovo]] nella processione delle vergini. Il culto giunse anche in [[Inghilterra]], dove venne festeggiata fino alla Riforma anglicana con una giornata in cui era concesso non lavorare, e nella chiesa Greca, dove san [[Giovanni Damasceno]] stesso ne compose la liturgia. [[File:Meister von San Apollinare Nuovo in Ravenna 002.jpg|miniatura|''Processione delle vergini''. Mosaico della navata della [[Basilica di Sant'Apollinare Nuovo]] a [[Ravenna]]. Lucia è la seconda da destra.]]
Un'altra leggenda vuole che durante l'anno 1646 buona parte della Sicilia governata dagli spagnoli fu colpita da una grave carestia. Come per miracolo, proprio il 13 dicembre di quell'anno, delle navi cariche di grano approdarono alle coste di Palermo e il popolo affamato si cibò dei chicchi messi in pentola di fretta, senza aspettare che venissero macinati. Da quel momento, alla devozione di Santa Lucia vi si associò l'uso di mangiare un dolce particolare, la cuccia.
Reliquie del suo corpo furono richieste e donate in più parti dell'Europa come in [[Francia]] e [[Portogallo]]. La [[Repubblica di Venezia]] ne ha diffuso il culto in buona parte del nord Italia, più che altro nei territori pertinenti alla ''Serenissima'' situati lungo il [[Nord-est Italia|nord-est]].
 
La memoria liturgica ricorre il [[13 dicembre]]. Antecedentemente all'introduzione del [[calendario gregoriano]] ([[1582]]), la festa cadeva in prossimità del [[solstizio d'inverno]] (da qui il detto «santa Lucia il giorno più corto che ci sia»),<ref>{{Cita libro|lingua=it|nome=Alfredo|cognome=Cattabiani|wkautore=Alfredo Cattabiani|titolo=Santi d'Italia|url=https://books.google.it/books?id=wadBAQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=proverbi%20improponibili%20santa%20lucia%20giorno%20%22corto%20che%20ci%20sia%22%20calendario%20gregoriano%201582&f=false|accesso=2025-06-18|data=2013-10-09|editore=RIZZOLI LIBRI|ISBN=978-88-586-5711-9}}</ref> ma non vi coincise più in seguito all'adozione del nuovo calendario per una differenza di 10 giorni.<ref>Cfr. anche {{cita libro |autore=[[Massimo Montanari]] |url=https://books.google.it/books?id=m_ONDAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q=santa%20lucia%20giorno%20%22corto%20che%20ci%20sia%22%20calendario%201582%20proverbi&f=false |titolo=La storia è servita. Dal Medioevo al Seicento |vol=I |città=Bari |editore=[[Editori Laterza|Laterza]] |anno=2015 |via=Google Books}}</ref> La celebrazione della festa in un giorno vicino al solstizio d'inverno è probabilmente dovuta anche alla volontà di sostituire antiche [[festa popolare|feste popolari]] che celebrano la luce e si festeggiano nello stesso periodo nell'emisfero nord.
==Culto==
La sua festa liturgica ricorre il [[13 dicembre]]; antecedentemente all'introduzione del calendario moderno ([[1582]]) la festa cadeva in prossimità del giorno del [[solstizio d'inverno]], da cui il detto "santa Lucia il giorno più corto che ci sia". In prossimità, ma non coincideva nei paesi che adottarono subito il nuovo calendario (differenza di 10 giorni). Nei paesi nordici, che adottarono questo calendario circa 200 anni più tardi, il solstizio cadeva, invece, proprio il 13 dicembre ([[calendario gregoriano]]). È curioso notare che questa tradizione si può applicare nell'ambito del calendario gregoriano, avendo però l'accortezza di interpretare il "giorno più corto" come il giorno in cui il sole [[tramonto|tramonta]] prima; anche se l'associazione è comunque arbitraria, in quanto la data esatta varia a seconda dalla latitudine.
 
== Le vicende delle reliquie ==
E' considerata dai devoti la protettrice degli [[occhio|occhi]], degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi.
[[File:First tomb of St Lucy.jpg|miniatura|[[Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro]] a [[Siracusa]], Primo sepolcro di santa Lucia. La statua sottostante, opera di Gregorio Tedeschi del 1634 trasudò miracolosamente durante un'invasione spagnola nel 1735.]]
Nel [[1039]], il generale bizantino [[Giorgio Maniace]] trafugò il corpo per farne omaggio al suo sovrano, a [[Costantinopoli]]. I siracusani, infatti, dopo l’occupazione araba della Sicilia, avevano nascosto il corpo della santa giovinetta nelle [[Catacombe di Siracusa|catacombe]], in un luogo segreto. Maniace riuscì a farselo indicare, probabilmente con l’inganno, da un anziano, il cui nome non è mai stato indicato nel corso dei secoli per non marchiare d’infamia lui e i suoi discendenti<ref>{{Cita notizia |titolo=Santa Lucia tutto il popolo ti attende |autore=Salvo Sorbello |pubblicazione=[[La Sicilia]] |pagina=5 |data=2020-12-01}}</ref> Il corpo della santa fu portato insieme alle spoglie di [[sant'Agata]] a [[Costantinopoli]], per farne dono all'[[Teodora (moglie di Giustiniano)|imperatrice Teodora]]. Da lì fu trafugato nel [[1204]] dai veneziani, che conquistarono la capitale [[Impero bizantino|bizantina]] a conclusione della [[quarta crociata]] e fu portato a [[Venezia]] come bottino di guerra. Arrivate nella città [[Laguna di Venezia|lagunare]], le spoglie della santa furono portate inizialmente nell'[[San Giorgio Maggiore (isola)|isola di San Giorgio Maggiore]]. Nel 1279, il mare mosso capovolse le barche che si muovevano per omaggiare Lucia e da allora, a causa della morte di alcuni pellegrini, si decise di trasferire le reliquie nella [[Chiesa di Santa Lucia (Venezia)|Chiesa di Santa Lucia]] a [[Cannaregio]], appunto intitolata alla santa. Nel 1861, la chiesa venne demolita a causa della costruzione della [[Stazione di Venezia Santa Lucia|stazione ferroviaria]], la quale prese il titolo della santa in suo ossequio, mentre già l'11 luglio 1860, il corpo era stato definitivamente trasferito nella vicina [[Santuario di Lucia|chiesa di San Geremia]], in cui attualmente riposa, seppur i siracusani ne rivendichino da sempre e fortemente il possesso nella loro città. Nel 1955, il futuro [[papa Giovanni XXIII]], all’epoca patriarca cardinale Angelo Roncalli, commissionò allo scultore Minotto una maschera in argento a copertura del volto della martire.<ref>{{cita web|url=https://www.santuariodilucia.it/project/il-santuario/|titolo=Il Santuario|sito=Santuario di Lucia|città=Venezia|accesso=2019-11-11|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111142339/https://www.santuariodilucia.it/project/il-santuario/|dataarchivio=2019-11-11}}</ref>
 
La notte del 7 novembre 1981, due ladri introdottisi nella chiesa ruppero l'urna con le loro pistole e rubarono le spoglie, suscitando l'indignazione e l'apprensione di tutti i devoti. La notizia del ritrovamento del corpo arrivò la mattina del 13 dicembre, giorno della festa della martire, 36 giorni dopo il furto. Il corpo fu ritrovato nella zona lagunare di [[Cason Montiron]], e quindi ricomposto in un'urna di cristallo antiproiettile.<ref>{{Cita notizia|autore=Loredana Faraci|titolo="Hanno rubato Santa Lucia" quei giorni d'angoscia da Venezia a Siracusa|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/12/12/hanno-rubato-santa-lucia-quei-giorni-dangoscia-da-venezia-a-siracusaPalermo17.html|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=2014-12-12}}</ref>
===Nel nord d'Italia===
[[Immagine:Francesco del Cossa 016.jpg|thumb|left|[[Francesco del Cossa]], santa Lucia]]
 
Un significativo gesto è avvenuto a Siracusa nel dicembre del 1988 volto a segnare una comunione fraterna tra le Chiese di Siracusa e Venezia. Il cardinale [[Marco Cé]] si recò in Sicilia per presiedere le celebrazioni per la Santa il 13 dicembre del 1988. In tale occasione il Patriarca Marco donò una insigne reliquia dell'avambraccio sinistro della giovane martire come segno di fraternità, comunione e conciliazione tra la diocesi di Venezia e quella di Siracusa, gesto volto a chiudere la "querelle" relativa al ritorno del corpo. In tale senso tale gesto venne letto dall'allora arcivescovo Lauricella con «un significato di pace» tra le Chiese. Il Patriarca Marco era stato invitato ufficialmente a presiedere le celebrazioni dalla Deputazione di Santa Lucia già il 15 settembre del 1987. La preziosa reliquia è stata preparata per il viaggio in Sicilia con la partecipazione dei fedeli della parrocchia veneziana dei Santi Geremia e Lucia, delle Suore dell’Istituto “Figlie di San Giuseppe” e del Maestro vetraio Giuseppe Nardin.<ref>{{Cita notizia|titolo=La festa di S. Lucia|pubblicazione=Gente Veneta|editore=settimanale diocesano del Patriarcato di Venezia|pagina=17|data=24/31 dicembre 1988, anno XIV - nr. 50/51}}</ref>
In alcune regioni dell'[[Italia]] settentionale, quali [[Trentino]], [[Friuli Venezia Giulia]] nella provincia di [[Udine]], [[Lombardia]] orientale e meridionale (nelle province di [[Provincia di Bergamo|Bergamo]], [[Provincia di Brescia|Brescia]], [[Provincia di Cremona|Cremona]], [[Provincia di Lodi|Lodi]], [[Provincia di Mantova|Mantova]]), parte dell'[[Emilia]] occidentale ([[Provincia di Piacenza|Piacenza]], [[Provincia di Reggio Emilia|Reggio Emilia]]), parte del [[Veneto]] sud-occidentale ([[Provincia di Verona|Verona]]), esiste una tradizione legata ai "doni di santa Lucia".
 
Il gesto del Patriarca Marco Cé, secondo un articolo del dicembre del 1988 uscito sul settimanale diocesano di Venezia ''“Gente Veneta”'',<ref>{{Cita notizia|autore=Titta Bianchini|titolo=Venezia e Siracusa unite nel nome di Lucia|pubblicazione=Gente Veneta|editore=settimanale diocesano del Patriarcato di Venezia|data=pagina 15, 24/31 dicembre 1988, anno XIV - nr. 50/51}}</ref> si situava nel contesto di una serie di appuntamenti di scambio e comunione tra le diocesi italiane volte a cementare ulteriormente la collaborazione tra Chiese del Nord e del Sud, di cui il Congresso Eucaristico di Reggio Calabria (svoltosi dal 5 al 12 luglio del 1988) fu il momento culminante. «Sono venuto per attestare solidarietà e stima per la vostra storia» disse il Patriarca Marco a Siracusa il 13 dicembre ‘88. Al termine della Messa pontificale avvenne il dono delle reliquie da parte del cardinale veneziano all’arcivescovo Lauricella. In tale occasione il sindaco di Siracusa Sandro Spagna dichiarò che «Oggi due città, due Chiese nobilissime per storia e tradizione si incontrano nel nome di Lucia possedendo il dono di una comune venerazione mai affievolitasi».
I bambini le scrivono una lettera, elencando i regali che vorrebbero ricevere da lei, raccontandole di essere stati buoni e giudiziosi durante l'anno e, dunque, di meritarseli.
In alcuni casi, i doni vengono segretamente nelle case, e i bimbi (che si aspettano dei doni e non il carbone riservato ai bambini cattivi) corrono a letto perché se li vede tirerà loro della cenere o della sabbia negli occhi, accecandoli. Per ingraziarsi la Santa e l'asinello che l'aiuta a portare i doni è uso lasciarle del cibo (solitamente un panino, delle arance, dei mandarini, del latte ma ciò varia a seconda della tradizione familiare), per l'asinello Tobia (dell'acqua, del fieno, del sale, della crusca o dello zucchero), e del vino per il suo aiutante Gastaldo (questa figura è comunque poco nota e compare e scompare a seconda delle tradizioni di ciascuna famiglia)
 
Le sacre spoglie della santa tornarono in via eccezionale a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17º centenario del suo martirio. La permanenza delle spoglie fu accolta da una incredibile folla di siracusani e da gente accorsa da ogni parte della Sicilia. Da parte di taluni si è vociferato circa alcune trattative tra l'allora [[Arcivescovo]] di Siracusa [[Giuseppe Costanzo]] e l'allora [[Patriarcato di Venezia|Patriarca di Venezia]] [[Angelo Scola]] per un ritorno permanente delle reliquie. Tuttavia di questi presunti dialoghi tra Venezia e Siracusa non vi sono prove documentali.
Secondo alcuni, la tradizione dei regali è rintracciabile nel [[Medio Evo]] e, più precisamente, nell'età dei [[Comuni]]. Pare che in quell'epoca in cui le città limitrofe del Nord e del Centro Italia erano in perenne lotta le una con le altre, una in particolare della [[Pianura Padana]] (l'allora Longobardia) attraversasse un periodo di rovinosa carestia. Gli abitanti di un comune maggiormente benestante, colti da compassione, partirono alla volta della città "nemica" portando generi alimentari che distribuirono per le strade avvolte nel buio. Non è certo se ciò sia veramente accaduto e se effettivamente abbia coinvolto Piacenza e Cremona, piuttosto che [[Milano]] e Lodi o Bergamo e Brescia.
 
Le sacre spoglie della santa, dopo più di 1000 anni, sono tornate anche a [[Erchie]] ([[Provincia di Brindisi|BR]]) dal 23 aprile al 2 maggio 2014, in occasione della festa della protettrice del paese, per poi ritornarci nuovamente dal 24 aprile al 4 maggio 2019 insieme a quelle della [[Santo patrono|patrona]] [[Irene di Tessalonica|Sant'Irene]].
===Festa di Santa Lucia a Savoca===
 
Il corpo della santa tornò nuovamente a Siracusa dal 14 al 22 dicembre 2014, in occasione del 10º anniversario della prima visita del corpo nella sua città natale<ref>{{Cita notizia|url=http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/12/14/news/in_sicilia_le_spoglie_di_santa_lucia_arrivate_da_venezia-102897935/?refresh_ce|titolo=In Sicilia le spoglie di santa Lucia arrivate da Venezia|pubblicazione=La Repubblica|città=Palermo|data=2014-12-14|accesso=2015-12-14|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151222111257/http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/12/14/news/in_sicilia_le_spoglie_di_santa_lucia_arrivate_da_venezia-102897935/?refresh_ce|dataarchivio=2015-12-22}}; {{Cita web|url=http://www.siracusanews.it/node/54454|titolo=Siracusa, Il corpo della Patrona, esposto nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, sarà visitabile fino all'Ottava|sito=Siracusa News|accesso=2015-12-14|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151222121527/http://www.siracusanews.it/node/54454|dataarchivio=2015-12-22}}</ref> su richiesta dell'arcivescovo di Siracusa [[Salvatore Pappalardo (arcivescovo)|Salvatore Pappalardo]]: «Il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, che ringrazio, mi ha confermato la sua disponibilità dopo che gli avevo personalmente richiesto di riavere il corpo della nostra Patrona nel decennale della prima visita a Siracusa».<ref>{{Cita web|url=https://arcidiocesi.siracusa.it/2014/01/25/il-corpo-di-santa-lucia-tornera-a-siracusa/|titolo=Il corpo di santa Lucia tornerà a Siracusa|sito=[[Arcidiocesi di Siracusa]]|data=2014-01-25|accesso=2024-12-13}}</ref> Il presule ringraziò anche il Patriarca di Venezia pubblicamente, il 14 dicembre 2014, per la devota custodia delle reliquie e per il dono di questa seconda “peregrinatio corporis” non scontata: «Ringrazio Sua Eccellenza Reverendissima mons. [[Francesco Moraglia]], Patriarca di Venezia, il quale non solo ha accolto molto amabilmente la nostra richiesta e ha consentito la traslazione temporanea del corpo di santa Lucia qui a Siracusa, ma lui stesso, con squisita delicatezza e in segno di comunione ecclesiale, è venuto ad onorarci della sua presenza e a pregare con noi nel luogo del martirio».<ref>{{YouTube|canale=Siracusa Online|data=2014-12-14|titolo=Arrivo del corpo di santa Lucia a Siracusa - 14 dicembre 2014|accesso=2024-12-13|id=SJWKJJzr1aU}}</ref>
[[Immagine:santaluciasavoca.jpg|thumb|right]]
Oltre alla tradizionale processione e festa del 13 dicembre, nel paese siciliano di [[Savoca]], in provincia di [[Messina]], si tiene, in periodo estivo (la seconda domenica di agosto) una festa che rievoca, per le vie del paese, il martirio della santa.
Santa Lucia è impersonata da una bambina di origine savocese che, vestita di bianco, viene portata a spalla da un uomo e tiene fra le mani una palma d'argento, simbolo del martirio. Attorno alla bambina (detta "la Lucia") molti personaggi in costume cercano di tentarla. Primo fra tutti il diavolo ('u Diavulazzu), un uomo vestito di rosso, che indossa un'antica maschera di legno e che brandisce un forcone ricurvo detto "furcedda". La bambina ha una grossa corda legata alla vita e questa corda viene tirata da altri figuranti, vestiti da soldati romani, tradizionalmente chiamati "Giudei"; infine all'altro capo della corda sono legati due buoi.
Compito della Lucia è compiere tre volte il giro del paese, accompagnata da tutti questi personaggi, e rimanere immobile di fronte alle tentazioni. Alla fine del percorso la processione si ferma nella piazza principale del paese, dove la bambina scende dalle spalle dell'uomo che la trasportava, si inchina dinanzi al popolo, i buoi vengono sciolti, i giudei si disperdono, e nel paese hanno inizio i festeggiamenti.
La festa di santa Lucia è divenuta negli anni uno dei più importanti appuntamenti turistici dell'antico borgo di Savoca, e attira, oltre agli emigrati che rientrano a casa per le vacanze, anche molti turisti dalle vicine provincie di [[Messina]] e [[Catania]], e dal resto della penisola.
 
La martire siracusana è tornata in città per la terza volta dal 14 al 26 dicembre 2024, per poi far tappa a [[Carlentini]] (26-27 dicembre), [[Belpasso]] (27-28 dicembre), [[Aci Catena]] (28 dicembre) e Catania (28-30 dicembre) dove la teca con le reliquie della martire siracusana è stata accolta dinnanzi alla chiesa di San Placido e dopo una breve processione ha varcato il portone centrale della [[Cattedrale di Sant'Agata|cattedrale]], qui l’incontro col busto reliquiario di Sant’Agata, esposto dopo l’apertura straordinaria del sacello<ref>{{Cita web|url=https://arcidiocesi.siracusa.it/2024/03/15/il-corpo-di-santa-lucia-a-dicembre-a-siracusa/|titolo=Il corpo di santa Lucia a dicembre a Siracusa|sito=Arcidiocesi di Siracusa|data=2024-03-15}}</ref>. Il [[Papa Francesco|Santo Padre Francesco]] ha voluto indirizzare, il 13 dicembre 2024, una lettera all’arcivescovo [[Francesco Lomanto]] per questa nuova “peregrinatio corporis” temporanea dalla città lagunare, che da otto secoli custodisce la santa, alla città nella quale ha brillato la sua testimonianza. Il Papa ha evidenziato il legame spirituale tra Venezia e Siracusa: «La comunione fra due Chiese particolari, che ha reso possibile questa traslazione temporanea, indica a sua volta un modo di abitare il mondo che può vincere le tenebre che ci circondano: c’è luce dove ci si scambiano doni, dove il tesoro di uno è ricchezza per l’altro. La menzogna che distrugge la fraternità e devasta il creato suggerisce, invece, il contrario: che l’altro sia un antagonista e la sua fortuna una minaccia. Troppo spesso gli esseri umani si vedono così»<ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/content/francesco/it/letters/2024/documents/20241213-lettera-santa-lucia.html|titolo=Lettera del Santo Padre alla Chiesa Siracusana in occasione della Traslazione temporanea del Corpo di santa Lucia (13 dicembre 2024) {{!}} Francesco|sito=[[Città del Vaticano]]|accesso=2024-12-13}}</ref>.
=== A Siracusa ===
[[Immagine:S Luciacatenanuova.jpg|150px|left|thumb|Santa Lucia V. e M., statua lignea che si venera nella chiesa Maria Immacolata di [[Catenanuova]] (En)]]
A [[Siracusa]], città natale di Lucia, vi sono diverse celebrazioni. Il [[13 dicembre]], si ha la festa e la processione dal [[Duomo di Siracusa]] alla [[chiesa di Santa Lucia al Sepolcro]]. I fedeli devoti partecipano alla processione a piedi scalzi. La processione è chiusa dal corteo dei Cavalieri che in abiti settecenteschi fanno da cornice alla Carrozza del Senato, splendido esempio dell'arte barocca siracusana. Il simulacro rimane esposto ai fedeli per otto giorni, al termine dei quali viene rifatta una processione che riporta il simulacro al Duomo.
 
Per la seconda volta è stato lo stesso Patriarca Francesco Moraglia ad accompagnare le reliquie della santa, presiedendo la Santa Messa solenne nel santuario mariano delle Lacrime alle ore 16 del 14 dicembre<ref>{{Cita web|url=https://arcidiocesi.siracusa.it/2024/11/23/festa-di-santa-lucia-giorni-di-intesa-spiritualita/|titolo=Festa di santa Lucia: giorni di intensa spiritualità|sito=Arcidiocesi di Siracusa|data=2024-11-23}}</ref>. È di circa 250 mila presenze la stima definitiva dei fedeli accorsi per venerare le sacre spoglie di santa Lucia durante i giorni trascorsi a Siracusa, a testimoniare l’immutato affetto dei propri devoti e concittadini, che ancora oggi ne invocano il suo ritorno definitivo in città.
Ogni prima domenica di Maggio, si ha la festività di ''S. Lucia delle quaglie'' che prende il nome da un evento storico: la fine di una carestia attorno al 1600. I siracusani avendo invocato la protezione di Lucia, ne avevano portato in processione il simulacro. Un volo di quaglie, proveniente dal porto, preannunciò l'arrivo di una nave carica di cereali. Si gridò, quindi, al miracolo. Durante la festa, ai nostri giorni, vengono liberate delle quaglie, a ricordo dell'evento.
[[File:San Geremia (Venice) Santa Lucia.jpg|miniatura|Corpo di santa Lucia conservato nel [[Santuario di Lucia]] (ex Chiesa di San Geremia) a [[Venezia]].]]
 
=== ANella Napoliletteratura ===
La figura di santa Lucia, nel corso dei secoli, è stata fonte di ispirazione non soltanto sul piano strettamente [[religione|religioso]] e [[teologia|teologico]], ma anche e soprattutto [[letteratura|letterario]]. Essa ha trovato spazi sia nella letteratura colta che in quella legata alla tradizione popolare di questo o quell'ambiente in cui si è, in varia misura, radicato il culto verso la martire siracusana.
A [[Napoli]], nel borgo marinaro di Santa Lucia (al quale fa riferimento la celebre canzone napoletana Santa Lucia) i festeggiamenti cominciano dal Sabato precedente il 13, con una processione che porta il busto argenteo della Martire, risultante dalla fusione di diversi "ex-voto", dal mare fino alla chiesa di Santa Lucia. All'alba del [[13 dicembre]], lungo l'itinerario verso la chiesa di Santa Lucia viene collocata una batteria di fuochi che precede la processione dei fedeli, i quali recano candele o bengala a simboleggiare la luce della Martire che pervade il buio della notte. Per tutta la giornata del [[13 dicembre]] si tiene Messa ad intervalli di un'ora, fino alle 18:30 quando l'intervento del Cardinale chiude le celebrazioni e dà avvio all'ultimo spettacolo pirotecnico.
 
=== Nella ''Divina Commedia'' ===
===In Svezia===
Nell'ambito della tradizione letteraria propriamente detta, la figura della santa ispirò [[Dante Alighieri]]. Il poeta nel ''[[Convivio]]'' afferma di aver subìto in gioventù una lunga e pericolosa alterazione agli occhi a causa delle prolungate letture (''Convivio'', [[s:Convivio/Trattato terzo#CAPITOLO IX|III-IX]], 15), ottenendo poi guarigione per intercessione della santa siracusana. Gratitudine, speranza e ammirazione indussero quindi il sommo poeta ad attribuirle un ruolo fondamentale non soltanto nella sua vicenda personale, ma anche, allegoricamente e simbolicamente, in quella dell'umanità intera nel suo viaggio oltremondano descritto nella [[Divina Commedia]].
In [[Svezia]] Lucia è molto venerata, sia dalla chiesa cattolica, che da quella luterana.
[[File:Screenshot doregustav.png|miniatura|Santa Lucia e Dante in un'illustrazione di [[Gustave Doré]].]]
Secondo Salvatore Greco<ref>Salvatore Greco, ''Santa Lucia - Tradizioni Brembane e Siracusane'', a cura di Diego Gimondi e Salvatore Greco, Ferrari Editrice, 2005.</ref> Santa Lucia, nelle tre cantiche, diventa il simbolo della "grazia illuminante", per la sua adesione al [[Vangelo]] sino al sacrificio di sé, dunque "via", strumento per la salvezza eterna di ogni uomo, oltre che del Dante personaggio e uomo.
 
Questa interpretazione religiosa della personalità storica della vergine siracusana, quale santa che illumina il cammino dell'uomo nella comprensione del [[Vangelo]] e nella fede in [[Cristo]], risale già ai primi secoli della diffusione del suo culto. Così, infatti, l'hanno esaltata, promuovendone la devozione, [[papa Gregorio I]], [[Giovanni Damasceno]], [[Aldelmo di Malmesbury]] e tanti altri. Ed è a questa interpretazione della figura di santa Lucia che si collega Dante, in aspra e aperta polemica con il contesto storico di decadenza morale, politica, civile del suo tempo; tema, peraltro, di fondo che percorre tutta l'opera dalla "selva oscura" all'ascesa verso l'"Empireo".
I bambini preparano biscotti e dolciumi a partire dal 12 dicembre. La mattina del 13, la figlia minore della famiglia si alza ancor prima dell'alba e si veste con un lungo abito bianco legato in vita da una cintura rossa; la testa è ornata da una corona di foglie e da sette candele utili per vedere chiaramente nel buio. Le sorelle, che indossano una camicia bianca, simboleggiano le stelle. I maschi indossano cappelli di paglia e portano lunghi bastoni decorati con stelline. La bambina vestita come santa Lucia sveglia gli altri membri della famiglia e serve loro i biscotti cucinati il giorno prima.
 
Se esaminiamo con attenzione la figura della martire nella Divina Commedia, si scorge in Lei un personaggio che ci appare vivo e reale nel coniugare in sé qualità celestiali e umane allo stesso tempo. È creatura celeste e umana; quando su invito di [[Maria, madre di Gesù|Maria]] scende dall'Empireo, per avvertire [[Beatrice Portinari|Beatrice]] dello smarrimento di Dante e del conseguente pericolo che incombe su di lui:
Nel paese scandinavo è diffusa una tradizionale canzone di santa Lucia (Luciasången) che non è altro che la celebre "santa Lucia" napoletana adattata con un testo in lingua [[svedese]]. In diverse città alcune bambine sfilano vestite come santa Lucia intonando il Luciasången di casa in casa.
{{citazione|Questa [e cioè la "donna gentil", Maria] chiese Lucia in suo dimando<br/>e disse: Or ha bisogno il tuo fedele <br /> di te, ed io a te lo raccomando. <br /> Lucia, nimica di ciascun crudele,<br/>si mosse…|Dante Alighieri, [[Inferno - Canto secondo|''Inferno'', II]], [[s:Divina Commedia/Inferno/Canto II|92-96]]}}
 
A questo punto la santa si rivolge a Beatrice, la donna amata dal poeta, invitandola a soccorrere Dante personaggio prima che sia troppo tardi:
Ogni anno c'e un elezione per la Lucia di Svezia che, infine, raggiunge la città siciliana di Siracusa, durante i festeggiamenti di Santa Lucia, partecipando anche alla processione dell'ottava, quando il simulacro di Santa Lucia viene ricondotto in Duomo.
{{citazione|Beatrice, loda di Dio vera,<br/>ché non soccorri quei che t'amò tanto,<br/>ch'uscì per te de la volgare schiera?<br/>Non odi tu pietà del suo pianto?<br/>Non vedi tu la morte che 'l combatte<br/>Su la fiumana ove 'l mar non ha vanto?|[[Inferno - Canto secondo|''Inferno'', II]], [[s:Divina Commedia/Inferno/Canto II|103-108]]}}
 
E ancora, nel 2º regno oltremondano, il Purgatorio, santa Lucia è creatura umana, materna nel prendere Dante assopito, dopo un colloquio con illustri personaggi in una località amena (la "Valletta dei Principi"), ed a condurlo alla porta d'ingresso del [[Purgatorio]]:
===Santa Lucia è considerata patrona di:===
{{citazione|Venne una donna e disse: I' son Lucia<br/>lasciatemi pigliar costui che dorme;<br/>sì l'agevolerò per la sua via|[[Purgatorio - Canto nono|''Purgatorio'', IX]], [[s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto IX|55-57]]}}
*[[Siracusa]]
*[[Arcidiocesi di Siracusa]]
*[[Santa Lucia del Mela]] (ME)
*[[Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela]] (compatrona con la [[Madonna della Lettera]] e [[San Bartolomeo]])
*[[Savoca]] (ME)
*[[Copparo]] (FE)
*[[Venasca]] (CN)
*[[Montefiore dell'Aso]] (AP)
*[[Belpasso]] (CT)
*[[Miglierina]] (CZ)
 
E così, dopo averlo aiutato ad intraprendere il difficile cammino di salvezza, a seguito dello smarrimento nella "selva oscura", lo mette in condizione di intraprendere il percorso della purificazione dei propri peccati. Anche qui Dante personaggio, per influsso senz'altro del Dante autore e uomo a lei "fedele", accenna ancora una volta alla luminosa bellezza degli occhi della martire, non senza rimandi simbolici:
[[Immagine:Michelangelo Caravaggio 010.jpg|thumb|200px|right|Il seppellimento di santa Lucia, Caravaggio]]
{{citazione|Qui ti posò ma pria mi dimostraro<br/>li occhi suoi belli quella intrata aperta:<br/>poi ella e 'l sonno ad una se n'andaro|[[Purgatorio - Canto nono|''Purgatorio'', IX]], [[s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto IX|61-63]]}}
 
Infine, la vergine siracusana è spirito celeste, quando al termine del viaggio ultraterreno, nel Paradiso, Dante personaggio su indicazione di [[Bernardo di Chiaravalle|S. Bernardo]], la rivede nel primo cerchio dell'Empireo, accanto a [[Anna (madre di Maria)|sant'Anna]] e a [[san Giovanni Battista]], nel trionfo della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] da lei profetizzato durante il martirio:
{{citazione|Di contr' a Pietro vedi sedere Anna,<br/>tanto contenta di mirar sua figlia<br/>che non move occhio per cantare osanna.<br/>E contro al maggior padre di famiglia<br/>siede Lucia, che mosse la tua donna,<br/>quando chinavi, a ruinar, le ciglia|[[Paradiso - Canto trentaduesimo|''Paradiso'', XXXII]], [[s:Divina Commedia/Paradiso/Canto XXXII|133-138]]}}
Dante, raggiunta la pienezza della sua ascesa, associa questa volta significativamente
la figura di S. Lucia a quella della Madre di Maria, S. Anna, collocandola di fronte ad [[Adamo]], il capostipite del genere umano. Maria, Beatrice, Lucia sono le tre donne che hanno permesso, per volere divino, questo cammino di redenzione al personaggio Dante, ma tra di esse, la vergine siracusana rappresenta per il sommo poeta, l'ineludibile anello di congiunzione (e quindi il superamento) fra l'esperienza terrena del [[peccato]] e il provvidenziale cammino [[ascesi|ascetico]]-contemplativo dell'esperienza oltremondana.
 
=== ''Legenda Aurea'' e le ''Cronache di Norimberga'' ===
Le vicende del martirio di santa Lucia sono narrate in due importanti testi di argomento religioso: la duecentesca celebre [[Legenda Aurea]], scritta dal domenicano [[Jacopo da Varazze]], un'[[agiografia]] riportante le storie dei 150 maggiori santi e martiri dell'epoca, e le [[Cronache di Norimberga]] un'opera compilatoria di [[Hartmann Schedel]] del 1493.
 
=== Un poemetto in prosa di Garcia Lorca ===
Il poeta spagnolo [[Garcia Lorca]] ha dedicato a santa Lucia un poemetto in prosa intitolato ''Santa Lucia e San Lazzaro'', dove parla della santa e delle impressioni legate soprattutto al simbolo degli occhi.
{{citazione|Sulla porta lessi questo cartello: ''locanda Santa Lucia''.<br/>Santa Lucia era una bella ragazza di Siracusa.<br/>
La pitturano con due bellissimi occhi di bue su un vassoio.<br/>
Sopportò il supplizio sotto il consolato di Pascasiano che aveva i baffi di argento e ululava come un cane da guardia. Come tutti i santi, propose e risolse teoremi deliziosi, di fronte ai quali gli apparecchi di fisica spaccano i loro vetri.<br/>
Dimostrò sulla pubblica piazza, di fronte alla sorpresa del popolo, che 1000 uomini e 50 paia di buoi non vincono la colombella sfavillante dello Spirito Santo. Il suo corpo, il suo corpaccio, diventò di piombo premuto. Nostro Signore, sicuramente, stava seduto con lo scettro della corona sulla sua cintura. Santa Lucia era una ragazza alta, col seno piccolo i fianchi larghi. Come tutte le donne selvagge, e di occhi troppo grandi, da uomo, con una molesta luce scura. Spirò su un letto di fiamme.}}[[File:Processione Piazza Duomo.jpg|miniatura|Il [[Santa Lucia (Pietro Rizzo)|simulacro argenteo di santa Lucia]], opera del 1599 del palermitano Pietro Rizzo in processione a Siracusa.]]
[[File:Oswald Achenbach 001.jpg|miniatura|''Festa di santa Lucia a Napoli'' (1874) di [[Oswald Achenbach]].]]
[[File:Francesco del Cossa - Saint Lucy.jpg|sinistra|miniatura|[[Francesco del Cossa]], ''[[Santa Lucia (Francesco del Cossa)|Santa Lucia]]'' (1472-1473).]]
 
== Patrona della vista ==
È considerata dai devoti la protettrice degli [[occhio|occhi]], dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata contro le malattie degli occhi come la cecità, la miopia e l'[[Astigmatismo (occhio)|astigmatismo]].<ref name="test">{{Santiebeati|25550}}</ref> È considerata per tradizione, la patrona della [[vista]] e di tutti coloro che soffrono di problemi legati a quest'ultima.
 
Presso l'urna che accoglie le sacre spoglie della santa in San Geremia a Venezia, vengono quotidianamente portati ''[[ex voto]]'' e grazie ricevute.
 
== Culto ==
{{Vedi anche|Festa di santa Lucia|Festa di santa Lucia (Siracusa)}}
 
== Geminidi: le stelle cadenti di Santa Lucia ==
Le [[Geminidi]] sono uno [[sciame meteorico]] che si verifica annualmente a causa dell'[[asteroide]] [[3200 Phaethon]]. Esse vengono spesso chiamate «le stelle di Santa Lucia»<ref>{{Cita web|url=http://www.valtrompianews.it/notizie-it/(EVENTI)-Osservando-le-stelle-di-Santa-Lucia-al-Castello-di-Brescia-20026.html|titolo=Osservando le stelle di Santa Lucia al Castello di Brescia|sito=Valtrompia News|data=2017-12-13|accesso=2017-12-13|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171214014322/http://www.valtrompianews.it/notizie-it/(EVENTI)-Osservando-le-stelle-di-Santa-Lucia-al-Castello-di-Brescia-20026.html|dataarchivio=2017-12-14}}; {{Cita web|url=http://www.recensioniagogo.com/2009/12/dove-vedere-le-stelle-cadenti-di-santa.html?showComment=1260969104802|titolo=Dove vedere le stelle cadenti di Santa Lucia: Geminidi|sito=Recensioni a Go-gò|data=13 dicembre 2017|accesso=2021-07-28|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210303213410/https://www.recensioniagogo.com/2009/12/dove-vedere-le-stelle-cadenti-di-santa.html?showComment=1260969104802|dataarchivio=2021-03-03}}</ref> e sono associate al giorno in cui si celebra la Santa patrona di Siracusa perché il culmine del loro passaggio si verifica proprio il 13 dicembre.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilmessaggero.it/tecnologia/scienza/arrivano_stelle_cadenti_inverno_pioggia_meteore_santa_lucia-2134782.html|titolo=Stelle cadenti d'inverno: pioggia di meteore a Santa Lucia in concorrenza con la Superluna|sito=[[Il Messaggero]]|data=2017-12-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.vanityfair.it/news/italia/15/12/13/notte-stelle-cadenti-geminidi|titolo=La notte delle stelle cadenti|sito=[[Vanity Fair (rivista italiana)|Vanity Fair]]|data=13 dicembre 2017}}</ref> Il 16 dicembre del 2017 l'asteroide Phaethon è passato vicino alla Terra (ripasserà nel 2093)<ref>{{Cita web|url=https://www.wired.it/scienza/spazio/2017/11/30/asteroide-phaethon-16-dicembre/|titolo=L’asteroide Phaethon ci passerà accanto il 16 dicembre|sito=[[Wired (rivista italiana)|Wired]]|data=2017-12-13|accesso=2017-12-13|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171214014603/https://www.wired.it/scienza/spazio/2017/11/30/asteroide-phaethon-16-dicembre/|dataarchivio=14 dicembre 2017}}</ref> e per questo motivo le Geminidi, la notte del 13 dicembre di tale anno, sono divenute più visibili rispetto agli anni precedenti.<ref>{{Cita web|url=http://www.quotidiano.net/magazine/geminidi-2017-1.3603169|titolo=Geminidi 2017, quando e dove guardare le stelle cadenti di Santa Lucia|sito=[[QN Quotidiano Nazionale]]|data=2017-12-13|accesso=2017-12-13|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171214014359/http://www.quotidiano.net/magazine/geminidi-2017-1.3603169|dataarchivio=14 dicembre 2017}}; {{Cita web|url=http://www.siracusanews.it/siracusa-stelle-cadenti-santa-lucia-stanotte-lo-spettacolo-piu-bello-del-2017/|titolo=Siracusa, stelle cadenti per Santa Lucia. Stanotte lo spettacolo più bello del 2017|sito=Siracusa News|data=2017-12-13|accesso=2017-12-13|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171214014246/http://www.siracusanews.it/siracusa-stelle-cadenti-santa-lucia-stanotte-lo-spettacolo-piu-bello-del-2017/|dataarchivio=2017-12-14}}</ref>
 
== Nella cultura di massa ==
Santa Lucia è un personaggio giocabile nel videogioco ''[[Dante's Inferno (videogioco 2010)|Dante's Inferno]]'' (ispirato all{{'}}''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'' di [[Dante Alighieri|Dante]]), più precisamente nel [[Contenuto scaricabile|DLC]] ''“I tormenti di santa Lucia”''. In questa versione è raffigurata come un [[angelo]], e il suo compito è combattere varie schiere di dannati e di diavoli. Può anche essere affiancata dal protagonista Dante, di cui deve valutare le capacità prima di concedergli di salire al [[Purgatorio]].
 
La figura di santa Lucia e le sue reliquie compaiono nella trama del film ''[[The Nun II]]'' del 2023.
 
== Iconografia ==
Per via della grande devozione nutrita nei confronti di Lucia sin dai primi secoli, sono molte le pregevoli opere d'arte in Italia ed Europa che ritraggono la vergine subire il martirio o in ricche vesti e recante la palma e il piatto con gli occhi.
[[File:Michelangelo Caravaggio 010.jpg|miniatura|Particolare del ''[[Seppellimento di Santa Lucia (Caravaggio)|Seppellimento di santa Lucia]]'', Caravaggio, 1608.]]
Nel suo soggiorno siciliano, il [[Caravaggio]] fu incaricato di dipingere una tela d'altare realizzando così il ''[[Seppellimento di Santa Lucia (Caravaggio)|Seppellimento di santa Lucia]]'', attualmente locato presso il [[Santuario di Santa Lucia al Sepolcro]] a Siracusa.
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
Brevier-Martin-d-Aragon.jpg|Santa Lucia nel manoscritto trecentesco Bréviaire di Martino d'Aragona.
The Martyrdom and Last Communion of Saint Lucy 1582 Veronese.jpg|[[Paolo Veronese]], ''Il martirio e l'ultima Comunione di santa Lucia''.
Altichiero, funerali di santa lucia, oratorio di san giorgio, padova, 1384.jpg|Altichiero, ''Esequie di santa Lucia'', Padova.
Nuremberg chronicles f 125r 2.jpg|Illustrazione di santa Lucia nelle [[Cronache di Norimberga]], 1493.
2794 - Siracusa - Duomo, navata sin. - Antonello Gagini, Santa Lucia (1526) - Foto Giovanni Dall'Orto - 15-Oct-2008.jpg|Statua di santa Lucia, opera di [[Antonello Gagini]], [[duomo di Siracusa]].
Cattedrale Palermo Navata 05.JPG|''Santa Lucia'', opera di [[Antonello Gagini]], [[cattedrale di Palermo]].
Master Of The Saint Lucy Legend - Legend of St Lucy - WGA14615.jpg|''Leggenda di santa Lucia'', anonimo olandese.
Crivelli Saints Anthony and Lucia.jpg|''Sant'Antonio e santa Lucia'' [[Carlo Crivelli]], 1470 circa.
Bernat Martorell - Martyrdom of Saint Lucy - Google Art Project.jpg|''Martirio di santa Lucia'', [[Bernat Martorell]], 1435-1440.
Santa Lucia - Quirizio da Murano.jpg|''Santa Lucia e storie della sua vita'', [[Quirizio da Murano]], Pinacoteca dell'Accademia concordi, Rovigo.
Santa Luzia e Santa Ágata.jpg|''Santa Lucia e sant'Agata'', [[Gregório Lopes]].
Guidoccio Cozzarelli - Sts Agatha and Lucy - WGA05617.jpg|''Sant'Agata e santa Lucia'', [[Guidoccio Cozzarelli]], 1480.
Martyrdom of St Lucy (predella 5), berlino.jpg|''Martirio di santa Lucia'', [[Domenico Veneziano]].
Saint Lucy by Cosimo Rosselli, Florence, c. 1470, tempera on panel - San Diego Museum of Art - DSC06640.JPG|''Santa Lucia'', [[Cosimo Rosselli]], 1470.
Garofalo - Saint Lucy - Google Art Project.jpg|''Santa Lucia'', [[Benvenuto Tisi]].
Het martelaarschap van Sint-Lucia Rijksmuseum SK-A-1688.jpeg|''Martirio di santa Lucia'', anonimo olandese.
Francesco Vanni - Madonna and Child with St Lucy - WGA24271.jpg|''Madonna con Bambino con santa Lucia'', [[Francesco Vanni]].
223 Peter Paul Rubens Le martyre de sainte Lucie.jpg|''Martirio di santa Lucia'', [[Peter Paul Rubens]].
Saint Lucy by Gandolfino da Roreto.jpg|''Santa Lucia'', [[Gandolfino da Roreto]].
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Ottavio Garana Capodieci, ''Santa Lucia nella tradizione, nella storia e nell'arte'', Siracusa 1958.
* Giuseppe Maino, ''Santa Lucia: vergine e martire siracusana'', Edizioni Paoline, Bari 1961.
* Gaspare Cinque, ''Santa Lucia vergine e martire: studio storico, critico, apologetico'', Napoli 1963.
* Ines Belski Lagazzi, ''Santa Lucia''; prefazione del card. Giovanni Urbani, Venezia 1967.
* René Du Mesnil de Maricourt, ''Lucia'', Edizioni Paoline (originale del 1858) rivisto da Ampelio Crema nel 1982.
* Elena Bergadano, ''Lucia: vergine e martire di Siracusa'', Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1989.
* [[Cosimo Vincenzo Morleo]], ''Il Santuario di Santa Lucia in Erchie'', 1992.
* Battilana Rossana, ''Santa Lucia: 13 dicembre'', Benedettina Editrice, Parma 1996.
* Alfio Caltabiano, ''Santa Luciuzza bedda Patruna di Carruntini'', Casa Editrice Ma.Va. 2000.
* Sebastiano Amenta, ''Santa Lucia. La tradizione popolare a Siracusa e a Carlentini'', Eurografica 2000.
* Giancarlo Gozzi, ''Santa Lucia: 17 secoli di storia, culto, tradizioni. La martire siracusana rimane fonte di luce e grazia per chi la invoca'', Editoriale Sometti, Mantova 2002.
* Pasquale Magnano, ''Lucia di Siracusa'', Edizioni ASCA, Siracusa 2004.
* Mariarita Sgarlata, ''La Catacomba di Santa Lucia e l'Oratorio dei Quaranta Martiri'', Siracusa 2006.
* Benito Aprile, ''I Manifesti dei Festeggiamenti di Santa Lucia in Italia'', Siracusa 2005.
* Benito Aprile, I manifesti dei festeggiamenti di Santa Lucia nel Mondo, Siracusa 2010 e 2011.
* Diego Gimondi e Salvatore Greco,''Santa Lucia. Tradizioni brembane e siracusane'', Ferrari Editore (Clusone, Bergamo) 2005.
* Sigebert von Gembloux: ''Acta Sanctae Luciae'', ed. Tino Licht, Heidelberg 2008.
 
== Voci correlate ==
* [[SeppellimentoFesta di Santasanta Lucia (Caravaggio)]]
* [[Festa di santa Lucia (Siracusa)]]
* [[Santuario di Santa Lucia al Sepolcro]]
* [[Santuario di Lucia]]
* [[Siracusa]]
* [[Martirio (cristianesimo)]]
* [[Santa Lucia (Pietro Rizzo)]]
 
== Altri progetti ==
==Collegamenti esterni==
{{Interprogetto}}
*[http://www.basilicasantalucia.it/ Santa Lucia, Siracusa]
*[http://www.carasantalucia.it Cara Santa Lucia...]
*[http://www.comunedisavoca.it/ita/santa_lucia.asp Festa di Santa Lucia a Savoca]
 
== Collegamenti esterni ==
{{Natale}}
* {{Collegamenti esterni}}
{{NavSicilia}}
* {{cita web |1=http://www.santaluciabg.it |2=Tempio Votivo in Bergamo |accesso=22 aprile 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200114174951/http://www.santaluciabg.it/ |dataarchivio=14 gennaio 2020}}
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