Scacchi: differenze tra le versioni
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{{nd}}
{{Gioco
|nome = Scacchi
|immagine = ChessSet.jpg
|descrizione_immagine = Un set da torneo
|origine = [[India]]
|data = [[VI secolo]] d.C.
|giocatori = 2
|squadre = Nei tornei si può giocare singolarmente o a squadre, disputando una partita a testa e sommando i punti
|giro = Inizia il Bianco
|preparazione = 1 minuto
|durata = 1-300 minuti
|fortuna = Nessuna
}}
Gli '''scacchi''' (dal [[Lingua occitana|provenzale]] e [[lingua catalana medievale|catalano antico]] ''escac'', che a sua volta discende dal [[lingua persiana|persiano]] شاه ''[[Scià|shāh]]'', "re"<ref>Termine ("shāh") passato forse tramite un adattamento [[lingua araba|arabo]] a ''eš-šāq'', con l'aggiunta dell'articolo e la trasformazione della [[consonante fricativa|fricativa]] persiana in [[consonante occlusiva|occlusiva]]; si veda {{cita web|url=http://www.etimo.it/?term=scacco&find=Cerca|titolo=Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana, lemma ''scacco''|accesso=18 febbraio 2011}}</ref><ref>{{Treccani|scacco|scacco|v=sì|accesso=23 dicembre 2022}}</ref>) sono un [[gioco da tavolo|gioco]] di [[strategia]] che si svolge su una tavola quadrata detta [[scacchiera]], formata da 64 case di due colori alternati, sulla quale ogni giocatore dispone di 16 pezzi (bianchi o neri; per traslato, "il Bianco" e "il Nero" designano i due sfidanti<ref>Invero gli scacchi non sono necessariamente bianchi e neri; a decidere il colore attribuito a ogni giocatore è la disposizione iniziale dei pezzi (il Bianco ha la donna alla sinistra del re, il Nero alla sua destra), la quale determina a chi spetterà la prima mossa (per convenzione, apre il Bianco).</ref>): un [[re (scacchi)|re]], una [[Donna (scacchi)|Donna]] (per evitare la confusione tra R (re) e R (regina) nella notazione scacchistica), due [[alfiere (scacchi)|alfieri]], due [[cavallo (scacchi)|cavalli]], due [[torre (scacchi)|torri]] e otto [[pedone (scacchi)|pedoni]]; ogni casella può essere occupata da un solo pezzo, che può catturare o "mangiare" il pezzo avversario andando a occuparne la casella; obiettivo del gioco è dare [[scacco matto]], ovvero minacciare la cattura del re avversario in modo tale che l'altro giocatore non possa eseguire mosse legali.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 1.4}}.</ref>
Nati in [[India]] intorno al VI secolo d.C., gli scacchi giunsero in [[Europa]] verso l'anno 1000, con ogni probabilità grazie alla mediazione degli [[Arabi]]; diffusisi nell'intero continente, raggiunsero una forma pressoché moderna nel XV secolo in [[Italia]] e in [[Spagna]], seppure per arrivare al regolamento completo attuale si debba attendere il XIX secolo. Successivamente, a partire dalla metà dell'Ottocento, per merito di [[Paul Morphy]] e [[Wilhelm Steinitz]] iniziarono a codificarsi i fondamenti strategici del gioco; nel 1886 lo stesso Steinitz, dopo una sfida contro [[Johannes Zukertort]], si proclamò primo [[campionato del mondo di scacchi|campione del mondo]].
Fra i giochi più popolari al mondo, possono essere giocati ovunque (a livello ricreativo o agonistico): in casa, all'aperto, nei [[Circolo di scacchi|circoli]] dedicati, via [[Internet]] e talora [[scacchi per corrispondenza|per corrispondenza]]. Le maggiori competizioni ufficiali sono organizzate sotto l'egida della [[FIDE]] (la "Federazione Internazionale degli Scacchi"). Il gioco degli scacchi è alquanto complesso: si stima che il numero di combinazioni legalmente ammesse dei 32 pezzi sulle 64 case della scacchiera sia compreso fra 10<sup>43</sup><ref name="shannon">{{cita pubblicazione|cognome=Shannon|nome=Claude|linkautore=Claude Shannon|anno=1950|mese=marzo|titolo=Programming a Computer for Playing Chess|rivista=Philosophical Magazine|volume=41|numero=314|url=http://archive.computerhistory.org/projects/chess/related_materials/text/2-0%20and%202-1.Programming_a_computer_for_playing_chess.shannon/2-0%20and%202-1.Programming_a_computer_for_playing_chess.shannon.062303002.pdf|lingua=en|accesso=6 gennaio 2011|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5oFLE7Mgx?url=http://archive.computerhistory.org/projects/chess/related_materials/text/2-0%20and%202-1.Programming_a_computer_for_playing_chess.shannon/2-0%20and%202-1.Programming_a_computer_for_playing_chess.shannon.062303002.pdf|dataarchivio=15 marzo 2010|urlmorto=sì}}</ref> e 10<sup>50</sup>,<ref name="allis">{{cita libro | autore = [[Victor Allis]] | anno = 1994 | titolo = Searching for Solutions in Games and Artificial Intelligence | editore = Tesi di Ph.D., Università del Limburgo, Maastricht, [[Paesi Bassi]] | isbn = 90-90-07488-0 | url = http://fragrieu.free.fr/SearchingForSolutions.pdf|lingua =inglese}}</ref> e che la dimensione dell'[[Albero (grafo)|albero]] delle mosse sia pressappoco di 10<sup>123</sup>;<ref name="allis" /><ref>Shannon stimava tale valore intorno a 10<sup>120</sup> (valore noto come [[numero di Shannon]]).</ref> il numero di possibili partite diverse è circa 10<sup>10<sup>50</sup></sup>.<ref>{{cita libro|cognome=Hardy|nome=G. H.|titolo=Ramanujan: Twelve Lectures on Subjects Suggested by His Life and Work|edizione=3ª ed.|anno=1999|editore=American Mathematical Society|città=New York|p=17|lingua=en}}</ref><ref>Per approfondimenti sulla matematica applicata agli scacchi si veda la voce {{Cita web|lingua=en|autore=Eric W. Weisstein|url=https://mathworld.wolfram.com/Chess.html|titolo=Chess|sito=mathworld.wolfram.com|accesso=2025-05-12}}</ref>.
== Descrizione e regolamento ==
Le regole ufficiali degli scacchi sono definite dalla [[Federazione Internazionale degli Scacchi]] (FIDE) nella sezione ''Laws of Chess''<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess}}.</ref> del ''FIDE Handbook''.<ref name="FideHandbook">{{cita|Fide Handbook}}.</ref>
=== La scacchiera ===
{{vedi anche|Scacchiera}}
[[File:Staunton chess set.jpg|min|Scacchiera (con pezzi di tipo [[Howard Staunton|Staunton]]) e orologio]]
[[File:RosewoodPieces.jpg|sinistra|min|Da sinistra: un [[Re (scacchi)|re]], una [[Torre (scacchi)|torre]], una [[Donna (scacchi)|donna]], un [[Cavallo (scacchi)|cavallo]], un [[Alfiere (scacchi)|alfiere]] e un [[Pedone (scacchi)|pedone]]]]
Gli scacchi si giocano su una tavola quadrata, detta "scacchiera", divisa in 64 case, alternativamente di colore chiaro e scuro, organizzate in 8 righe orizzontali (o "traverse") e verticali (o "colonne"): le traverse sono numerate da 1 a 8 (rispettivamente, base dei pezzi bianchi e dei neri), mentre le colonne sono contrassegnate dalle lettere dell'[[alfabeto]] da "a" a "h". La scacchiera deve essere orientata in modo che la casa nell'angolo in basso a destra di ciascun giocatore sia chiara.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 2.1}}.</ref>
Le case della scacchiera nelle competizioni ufficiali devono avere lato compreso tra i {{M|5}}-{{M|6|ul=cm}}.<ref>{{cita|Fide Handbook|C.02.01 - Standards of Chess Equipment : Art.3.3}}.</ref> I tavoli da scacchi devono avere lunghezza {{M|110|16,5|ul=cm}}, e larghezza {{M|85|12,75|ul=cm}}.<ref>{{cita|Fide Handbook|C.02.01 - Standards of Chess Equipment: Art.4.1}}.</ref>
Sulla scacchiera si muovono 32 pezzi, di cui 16 bianchi e 16 neri. Le scacchiere e i pezzi impiegati nei tornei ufficiali possono essere in [[legno]], [[plastica]] o materiali con caratteristiche simili.<ref name="ce2.3">{{cita|Fide Handbook|C.02 - Standards of Chess Equipment and tournament venue for FIDE Tournaments: Art.2.3}}.</ref> Esistono anche scacchiere artistiche con pezzi in [[vetro]], [[Pietra (classificazione commerciale)|pietra]], [[cuoio]] o [[metallo]], o altri materiali, usate, più che altro, come oggetti decorativi. La stessa scacchiera può essere usata per giocare a [[dama]]; in questo caso essa si dispone però in modo diverso. Esistono anche versioni da viaggio che si piegano per formare una scatola che contiene i pezzi da gioco. Negli [[anni 2000]] si sono diffuse in ambito professionale scacchiere digitali munite di sensori in grado di riconoscere l'esecuzione delle mosse, in grado di trasmetterle ai [[computer]] o di azionare automaticamente l'[[orologio]]. Spesso vengono impiegate nei tornei per la trasmissione delle partite su schermi in loco o [[online]] via [[internet]].
=== I pezzi sulla scacchiera ===
Ogni giocatore dispone di un insieme di 16 pezzi,<ref name="art2" /> ciascuno composto di sei tipi diversi di pezzi. I due insiemi di pezzi sono colorati in modo differente: in genere uno è molto più chiaro dell'altro, motivo per il quale prendono il nome di Bianchi e Neri. In condizioni ufficiali il colore dei bianchi deve essere bianco, crema o una tonalità di colore intermedia fra esse, mentre i neri devono essere neri, marroni o di tonalità intermedia. Tale colorazione può anche essere fornita dal colore naturale del legno, se sono realizzati con tale materiale. I pezzi non devono essere di colore lucido e devono essere piacevoli alla vista.<ref>{{cita|Fide Handbook|C.02 - Standards of Chess Equipment and tournament venue for FIDE Tournaments: Art.2.4}}.</ref>
L'aspetto dei pezzi nei tornei ufficiali deve essere di tipo [[Howard Staunton|Staunton]]. I pezzi devono essere chiaramente distinguibili fra loro, in particolare la sommità del re deve essere differente da quella della donna: comunemente sul re è collocata una [[croce]] e sulla donna una [[Corona (copricapo)|corona]]. L'alfiere può recare una tacca sulla sua sommità o questa può essere di un differente colore.<ref name="ce2.3" /> Il re di un set regolamentare da torneo deve avere un'altezza compresa tra 84 e 100 mm e una base che sia il 40-50% della sua altezza. Gli altri pezzi devono essere proporzionati al re e il peso dei pezzi deve garantirne la stabilità, consentendo comunque di muoverli agevolmente.<ref>{{cita|Fide Handbook|C.02 - Standards of Chess Equipment and tournament venue for FIDE Tournaments: Art.2.2}}.</ref> Per assicurare ciò, i pezzi sono in genere piombati, ovvero contengono all'interno dei pesi metallici (tipicamente in [[piombo]]) che ne assicurano la [[equilibrio meccanico#Tipi di equilibrio statico|stabilità]].
Elenco dei pezzi in ordine teorico crescente di importanza:
{{Diagramma scacchi
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|pd|pd|pd|pd|pd|pd|pd|pd
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|pl|pl|pl|pl|pl|pl|pl|pl
|rl|nl|bl|ql|kl|bl|nl|rl
|Posizione dei pezzi all'inizio di una partita<ref name="art2">{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 2}}.</ref>}}
{|class="wikitable" style="text-align:center"
|-
!Pezzo
|[[Pedone (scacchi)|Pedone]]
|[[Cavallo (scacchi)|Cavallo]]
|[[Alfiere (scacchi)|Alfiere]]
|[[Torre (scacchi)|Torre]]
|[[Donna (scacchi)|Donna]]
|[[Re (scacchi)|Re]]
|-
!Simbolo
|[[File:Chess pll45.svg]]
|[[File:Chess nll45.svg]]
|[[File:Chess bll45.svg]]
|[[File:Chess rll45.svg]]
|[[File:Chess qll45.svg]]
|[[File:Chess kll45.svg]]
|-
!Quantità iniziale
|8
|2
|2
|2
|1
|1
|}
La donna e la torre sono detti «pezzi pesanti», in quanto sono in grado da soli di dare matto con l'aiuto del solo re; invece l'alfiere e il cavallo sono detti «pezzi leggeri», in quanto non sono in grado di farlo.
I pedoni occupano rispettivamente la seconda e la settima traversa, mentre gli altri pezzi prendono posizione nella prima e nell'ottava traversa. A partire dai due angoli, in modo simmetrico, ogni giocatore posiziona torre, cavallo e alfiere e, per concludere, la donna, sulla casa del proprio colore rimasta libera, e il re, nella casa di colore opposto.
I simboli mostrati nel diagramma soprastante non sono universali, ma sono del tipo più usato. I simboli [[UTF-8]] per i pezzi degli scacchi sono: ♔ ♕ ♖ ♗ ♘ ♙ ♚ ♛ ♜ ♝ ♞ ♟.
Il giocatore che muove per primo è quello che vede il proprio re a destra della propria donna, cioè quello con i pezzi di colore chiaro, che si chiama convenzionalmente «Bianco»,<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 1}}.</ref> mentre l'altro è detto «Nero».<ref>La storica [[Chiara Frugoni]] scrive sui cambiamenti nei pezzi degli scacchi nel corso del Medioevo (''Medioevo sul naso'', pagg. 77-78, Economica Laterza, 2001):"Rimasero invariati i pezzi corrispondenti al Re, al Cavallo e ai Pedoni. L'arabo ''Ualfil'' (ossia l'elefante), diventò un uomo, l'''Alfiere'' in italiano, ''Fou'' (Pazzo) in francese, e ''Bishop'' (Vescovo) in inglese. Il ''Rukh'' arabo-persiano, il cammello, tradotto nel latino ''Rochus'', si trasformò in ''Torre''. Il ''Fers'', il [[visir]], il comandante dell'Oriente, mutò addirittura sesso, divenendo ''Fiers'', ossia la Vergine, la Dama o la Regina, un personaggio assai poco appropriato in un gioco che simula una guerra". Nella scacchiera del tesoro di Saint-Denis (XI secolo) troviamo ancora l'elefante al posto dell'alfiere.</ref>
==== Movimento dei pezzi ====
{| class=floatright
|- valign="top" align="center"
|{{Diagramma scacchi piccolo
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|Mosse dell'alfiere
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|Mosse della torre
}}
|-valign="top" align="center"
|{{Diagramma scacchi piccolo
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| |xo| |xo| |xo| |
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|xo|xo|xo|qd|xo|xo|xo|xo
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| |xo| |xo| |xo| |
|xo| | |xo| | |xo|
|Mosse della donna
}}
|{{Diagramma scacchi piccolo
|tright
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| | | | | | | |
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| | |xo| |xo| | |
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| |xo| | | |xo| |
| | |xo| |xo| | |
| | | | | | | |
|Mosse del cavallo
}}
|-valign="top" align="center"
|{{Diagramma scacchi piccolo
|tright
|
| | | | | | | |
| |rd|oo|rd| | | |
| | |pl| | | |oo|oo
| | | | | | |pd|pl
| | | | |oo| | |
| | | | |oo| | |
|pd| | | |pl| | |
|xo| | | | | | |
|Mosse del pedone: il pedone in e2 può muovere in e3 o e4; il pedone in c6 può muovere in c7 o anche catturare una torre nera; il pedone in h5 può prendere "en passant" il pedone nero se l'ultima mossa del Nero è stata g7-g5; il pedone in a2 può muovere in a1 e venire quindi promosso
}}
|{{Diagramma scacchi piccolo
|tright
|
| | |kd|rd| | | |
| | | | | | | |
| | | | | | | |
| |oo|oo|oo| | | |
| |oo|kl|oo| | | |
| |oo|oo|oo| | | |
| | | | | | | |
| | | | | |rl|kl|
|Mosse del re: movimento normale del re (Bianco in c4) e posizioni dopo l'arrocco lato re o corto (Bianco) e lato donna o lungo (Nero)
}}
|-
|}
Ciascun pezzo degli scacchi si muove con precise modalità.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3}}.</ref> Nessun pezzo può andare a occupare una casa in cui è presente un altro pezzo dello stesso schieramento; può invece muoversi su una casa occupata da un pezzo avversario, effettuando in tal caso una "cattura", cioè eliminando ("mangiando") dalla scacchiera il pezzo nemico e prendendo il suo posto. Si dice che un pezzo "attacca" o "minaccia" una casa se esso può muoversi su di essa.
* L'[[Alfiere (scacchi)|alfiere]] può muoversi<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3.2}}.</ref> su una qualunque casa di una delle [[Glossario scacchistico#Diagonale|diagonali]] formate dall'insieme ideale delle caselle raggruppate a partire dalla casa di partenza sino al raggiungimento del bordo della scacchiera, considerando soltanto le caselle adiacenti in obliquo. Tutta la diagonale può essere percorsa per intero, purché il tragitto sia privo di ostacoli, costituiti dalla presenza di altri pezzi su una delle case delle diagonali percorribili dall'alfiere stesso. Se uno dei pezzi della casa di arrivo appartiene allo schieramento avversario, l'alfiere può catturarlo sostituendosi ad esso. Ciascun alfiere non può mai cambiare il colore delle case su cui si muove e i due alfieri inizialmente a disposizione del giocatore si muovono uno solo su case bianche e l'altro solo su case nere: per questo i giocatori parlano di alfieri "campochiaro" o "camposcuro" a seconda del colore delle case in cui si trovano.
* La [[Torre (scacchi)|torre]] può muoversi<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3.1}}.</ref> su una qualunque casa della [[Glossario scacchistico#Traversa|traversa]] o della [[Glossario scacchistico#Colonna|colonna]] formate dall'insieme ideale delle caselle raggruppate dalla casa di partenza sino al raggiungimento del bordo della scacchiera, considerando o tutte le caselle adiacenti procedendo in orizzontale o tutte le caselle adiacenti procedendo in verticale. Tutta la colonna o la traversa può essere percosa per intero, purché il tragitto sia privo di ostacoli, costituiti dalla presenza di altri pezzi su una delle case delle colonne o traverse percorribili dalla torre stessa. Se uno dei pezzi della casa di arrivo appartiene allo schieramento avversario, la torre può catturarlo sostituendosi ad esso. La torre è anche coinvolta nella speciale mossa del Re chiamata [[arrocco]], che sarà descritta più avanti.
* La [[Donna (scacchi)|donna]], chiamata impropriamente anche Regina, può eseguire sia le mosse dell'alfiere che quelle della torre, potendo quindi muoversi su tutte le case della stessa traversa, della stessa colonna o della stessa diagonale a partire dalla casa in cui si trova<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3.4}}.</ref>, purché il percorso sia privo di ostacoli, costituito dalla presenza di altri pezzi su una delle case delle colonne, delle traverse o delle diagonali percorribili dalla donna stessa. Se uno dei pezzi della casa di arrivo appartiene allo schieramento avversario, la donna può catturarlo sostituendosi ad esso.
* Il [[Cavallo (scacchi)|cavallo]] può muoversi su una delle case a lui più vicine che non appartengono alla traversa, alla colonna e alle diagonali passanti per la sua casa di partenza.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3.5}}.</ref> Un cavallo che non si trova in prossimità del bordo della scacchiera ha a disposizione otto case (che formano la cosiddetta "rosa di cavallo") verso le quali muoversi, mentre se si trova al bordo la sua mobilità è ridotta a tre o quattro case e se si trova in un angolo a due. Il movimento del cavallo è composto dalla somma di uno spostamento orizzontale di una casa e di uno verticale di due o viceversa, descrivendo una "L". Il cavallo è inoltre l'unico pezzo che, nei suoi movimenti, può attraversare anche caselle già occupate da altri pezzi, sia amici che nemici: si dice che può "saltare". A ogni mossa, il cavallo cambia necessariamente il colore della casa in cui si trova.
* Il [[Pedone (scacchi)|pedone]] segue regole di movimento<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3.7}}.</ref> leggermente più complesse:
** Alla sua prima mossa, ossia quando parte dalla posizione iniziale, ciascun pedone può muovere di una oppure due case in avanti, a scelta del giocatore, a patto che la casa di destinazione ed eventualmente la casa saltata siano libere. Nelle sue mosse successive il pedone può muoversi solo di una casa in avanti per mossa, a patto che questa sia libera. A differenza degli altri pezzi, non può mai muovere all'indietro.
** Il pedone è l'unico pezzo che cattura in maniera diversa da come muove normalmente. Può catturare un pezzo nemico solo se si trova su una delle due case poste diagonalmente in avanti rispetto alla sua casa di partenza (vedi diagramma), ma non può né muovere in tali case se esse sono libere né catturare i pezzi che si trovano nelle case che ha di fronte.
** Quando, eseguendo la sua prima mossa di due case in avanti, il pedone viene a trovarsi di fianco a un pedone avversario, quest'ultimo può alla mossa successiva catturarlo ''[[en passant]]'', come se il primo fosse avanzato di una sola casa. La presa ''en passant'' può essere eseguita solo come mossa successiva all'avanzamento del pedone avversario di due case.
** Se un pedone riesce ad avanzare fino all'ottava traversa, viene [[Promozione (scacchi)|promosso]], ossia assume il ruolo e le capacità di movimento di un altro pezzo dello stesso colore (donna, torre, alfiere o cavallo) a scelta del giocatore, indipendentemente dai pezzi già presenti sulla scacchiera. In questo modo è dunque possibile avere un numero di esemplari di un certo pezzo maggiore rispetto a quello iniziale. L'effetto è immediato, ad esempio si può dare scacco o scacco matto con una promozione se il re avversario è nel raggio d'azione del pedone promosso secondo il ruolo che gli si è dato. Nella pratica il pedone viene quasi sempre promosso a donna, che è il pezzo con più libertà di movimento, tuttavia in alcuni casi il massimo vantaggio possibile si ottiene promuovendo il pedone ad un altro tipo di pezzo, ad esempio per dare scacco con il cavallo. In questi casi si parla di "promozione minore".
* Il [[Re (scacchi)|re]] si può muovere<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3.8a}}.</ref> in una delle case adiacenti a quella occupata (sulla stessa traversa, colonna o diagonale), purché questa non sia minacciata da un pezzo avversario. Una sola volta in tutta la partita ciascun re può usufruire di una mossa speciale, nota come [[arrocco]], che consiste nel muovere il re di due case a destra o a sinistra in direzione di una delle due torri e successivamente, sempre durante lo stesso turno, muovere la torre verso la quale il re si è mosso nella casa compresa tra quelle di partenza e di arrivo del re. Questo si può fare solamente se tutte le condizioni seguenti sono soddisfatte:<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3.8b}}.</ref>
# Il giocatore non ha ancora mosso né il re né la torre coinvolta nell'arrocco;
# Non ci devono essere pezzi (amici o avversari) fra il re e la torre utilizzata;
# Né la casa di partenza del re, né la casa che esso deve attraversare, né quella di arrivo devono essere minacciate da un pezzo avversario.
Il re è l'unico pezzo che non può mai essere catturato, ma solo minacciato. Quando un re è minacciato, trovandosi sulla traiettoria di un pezzo nemico, si dice che è "sotto scacco"; non è consentita alcuna mossa che ponga o lasci il proprio re in tale condizione.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 3.9}}.</ref> Per eliminare la minaccia si deve procedere in uno dei seguenti modi:
# muovere il re in una delle case adiacenti, a patto che questa non sia sotto il controllo di un pezzo avversario;
# catturare, con il re o con un altro pezzo, il pezzo avversario che si trova sulla traiettoria del re e dà origine allo scacco;
# nel caso di minaccia da parte di donna, torre o alfiere non adiacenti al re sotto attacco, frapporre tra quest'ultimo e il pezzo che minaccia scacco un qualunque pezzo o pedone, in modo che sia quest'ultimo a essere minacciato invece del re.
Secondo il Codice [[FIDE]] delle Regole degli Scacchi, sezione 3.9.2, non è necessario che chi fa una mossa che pone il re avversario sotto scacco lo annunci verbalmente; al contrario, nelle partite ufficiali di torneo, tale comportamento può essere ritenuto fastidioso e sanzionabile con una ammonizione o un richiamo.
Se nessuna delle mosse che il giocatore può effettuare è in grado di liberare il re dallo scacco, si tratta di [[scacco matto]] e la partita termina con la vittoria dell'avversario. Se invece il re non si trova sotto scacco ma non è possibile effettuare alcuna mossa legale (ad esempio se si ha solo il re in gioco ed esso non è sotto scacco ma tutte le case ad esso adiacenti sono minacciate), si tratta di [[Stallo (scacchi)|stallo]] e la partita termina con un risultato di parità, non potendo il giocatore che si trova in questa condizione muovere senza contravvenire alle regole del gioco.
=== Conclusione della partita ===
{{vedi anche|Scacco matto|Patta (scacchi)}}
Lo scopo degli scacchi consiste nel dare "[[scacco matto]]" (dall'[[lingua araba|arabo]] ''Shāh Māt'', che significa "il re è morto",<ref>{{Treccani|matto2|matto|v=sì|accesso=23 dicembre 2022}}</ref> derivante forse da un'errata traduzione del [[lingua persiana|persiano]] شاه مات ''[[Scià|Shāh]] Māt'', che significa "il re è sconfitto" o "il re è indifeso"<ref>{{cita web|autore=Jan Newton|url=http://www.goddesschess.com/chessays/shahmatjan.html|titolo=The King Isn't Dead After All! The Real Meaning of Shah Mat or the Lesson of the Commode, Jan Newton, GoddessChess.com|lingua=en|data=settembre 2003|accesso=14 febbraio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513054140/http://www.goddesschess.com/chessays/shahmatjan.html|dataarchivio=13 maggio 2008}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.etymonline.com/index.php?term=checkmate|titolo=Checkmate|sito=Online Etymology Dictionary|lingua=en|accesso=14 febbraio 2011}}</ref>) al re avversario.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 5.1}}.</ref> Si ha scacco matto quando il re si trova sotto scacco (ovvero quando un pezzo lo minaccia di catturarlo) e nessuna delle mosse legali possibili gli consente di sottrarsi a essa, quindi sarebbe sicuramente catturato alla mossa successiva se non si trattasse del re. Lo scacco matto determina la conclusione della partita con la sconfitta del giocatore che lo subisce. Lo "scacco" invece è l'attacco che un pezzo avversario porta al re e da cui il re può essere protetto. La partita può terminare anche per abbandono da parte di un contendente, ovviamente con la vittoria dell'altro.
==
Il gioco termina in [[patta (scacchi)|patta]] (parità) nei seguenti casi:<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 5.2}}.</ref>
# se restano sulla scacchiera soltanto i due re (questa posizione e anche chiamata re nudo);
# se la situazione è tale per cui nessuno dei due giocatori può dare scacco matto all'altro, anche in caso di difesa peggiore. Ad esempio re e cavallo o re e alfiere contro re è patta, ma non re e due cavalli contro re oppure re e cavallo contro re e cavallo, dato che una posizione di matto esiste (anche se a gioco corretto, ovvero in assenza di errori dell'avversario, non può essere forzata);
# per stallo, ovvero il re non ha più mosse legali, ma non si trova sotto scacco;
La partita termina con una patta su richiesta di un giocatore se questi effettua o ha intenzione di effettuare (avendola segnata sul formulario e avendo espresso l'intenzione di eseguirla) una mossa che:
# è l'ultima di una serie di cinquanta mosse consecutive (cinquanta mosse per ciascun giocatore) nelle quali non è stato catturato alcun pezzo e non è stato mosso alcun pedone;<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 9.3}}.</ref>
# comporta la ripetizione sulla scacchiera della stessa posizione per tre volte (anche non consecutive) durante la partita. La posizione è considerata identica se la mossa spetta al medesimo giocatore, se tutti i pezzi del medesimo genere e colore si trovano sulle stesse case e se sussistono inalterate le stesse possibilità di movimento (inclusi arrocco e catture ''en passant'').<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 9.2}}.</ref>
Nella pratica di torneo il giocatore si rivolgerà all'arbitro il quale, dopo aver verificato che le condizioni necessarie siano soddisfatte, ha l'obbligo di dichiarare patta la partita.
In qualsiasi momento della partita, salvo speciali limitazioni imposte in singoli tornei, uno dei due giocatori può proporre di concludere la partita in patta all'avversario, che ha naturalmente il diritto di rifiutare l'offerta. Se la accetta, la partita termina immediatamente con il pareggio.
===
{{vedi anche|Controllo del tempo|Orologio per scacchi}}
[[File:Sah sahovska ura.png|min|verticale=1.4|Orologio da scacchi meccanico]]
Nelle partite ufficiali il gioco degli scacchi si disputa a tempo, usando un orologio doppio come quello in figura, munito di due pulsanti: ognuno dei due giocatori, eseguita la sua mossa, aziona l'orologio, arrestando il proprio e mettendo in moto quello dell'avversario. L'orologio è munito di una piccola lancetta supplementare, detta in [[gergo]] "bandierina",<ref name="ce5">{{cita|Fide Handbook|C.02 - Standards of Chess Equipment and tournament venue for FIDE Tournaments: Art.5}}.</ref> che quando rimangono cinque minuti comincia a sollevarsi lentamente, abbassandosi poi di colpo quando il tempo è scaduto. La bandierina deve essere chiaramente visibile e non deve essere nascosta da eventuali riflessi dell'orologio. Lo schermo di un orologio deve essere leggibile da almeno 3 metri e il fatto che un orologio sia in funzione deve essere comprensibile da almeno 10 metri di distanza. L'orologio deve funzionare nella maniera più silenziosa possibile, per non disturbare i giocatori.<ref name="ce5" />
Le caratteristiche e l'uso dell'orologio sono regolamentate ufficialmente:<ref name="ce5" /><ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 6}}.</ref> il regolamento specifica che l'orologio deve essere azionato con la stessa mano con la quale è stata eseguita la mossa. La partita ha inizio quando viene azionato l'orologio del Bianco, all'orario stabilito per l'incontro. Se un giocatore non è presente all'inizio dell'incontro la partita viene vinta dall'avversario, a meno che l'organizzazione dell'incontro non disponga diversamente: in tal caso viene addebitato al Bianco il tempo di ritardo dall'inizio della competizione fino al suo arrivo sulla scacchiera.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 6.6}}.</ref> La tolleranza zero sui ritardi è stata introdotta con l'aggiornamento al regolamento internazionale entrato in vigore il 1º luglio [[2009]], stabilito durante il 79º Congresso della FIDE a [[Dresda]] tenutosi nell'ottobre 2008 (in concomitanza con le [[Olimpiadi degli scacchi del 2008|XXXVIII olimpiadi degli scacchi]]). In precedenza, se un giocatore non era presente all'inizio della partita, era consentito un ritardo massimo di un'ora, ovviamente con l'addebito del tempo al giocatore stesso, salvo diverse disposizioni dell'organizzazione.<ref>''FIDE laws of chess'' precedente l'aggiornamento del 2009.</ref> Un giocatore perde automaticamente la partita se usa tutto il tempo a sua disposizione, a meno che il suo avversario si trovi nell'impossibilità materiale di dare scacco matto qualunque sia la sequenza di mosse legali successive, caso in cui la partita è patta.<ref>{{cita web|url=https://chess24.com/en/read/news/what-happened-in-carlsen-vs-firouzja|titolo=What happened in Carlsen vs. Firouzja?|data= 2 gennaio 2020|accesso= 1 dicembre 2020}}</ref>
La quantità di tempo inizialmente a disposizione dei giocatori (la ''cadenza di gioco'') può variare. Solitamente la partita inizia con una certa quantità di tempo, che in alcune cadenze può aumentare dopo un certo numero di mosse (spesso la quarantesima) o anche a ogni singola mossa, facendo uso dell'[[Bobby Fischer#Innovazioni negli scacchi|orologio di Fischer]]; a propria discrezione l'arbitro può, nei casi prescritti dal regolamento, compensare eventuali perdite di tempo. La rimozione di tempo dall'orologio di un giocatore o l'aggiunta di tempo all'orologio dell'avversario sono sanzioni a disposizione dell'arbitro per punire condotte di gioco scorrette.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 13.4}}.</ref> L'orologio regolamentare deve permettere all'arbitro di applicare tali sanzioni in meno di 60 secondi.<ref name="ce5" />
Le partite si distinguono in:
* Tempo lungo (''standard'' o ''classic''): partite con un tempo di riflessione pari o superiore ai 60 minuti per giocatore.<ref name="tempo">Il tempo di riflessione si calcola usualmente sommando il tempo iniziale a disposizione di ciascun giocatore con l'eventuale incremento di tempo per ogni mossa moltiplicato per 60, sebbene nelle partite possano spesso essere giocate più di 60 mosse e quindi la durata complessiva possa risultare maggiore.</ref> Nei principali tornei accreditati dalla [[Federazione Internazionale degli Scacchi|FIDE]] si utilizza una cadenza ''standard'' di 90 minuti a testa per le prime 40 mosse con un'aggiunta di 30 minuti al termine della 40ª mossa ed un incremento di tempo di 30 secondi per ogni mossa. Con tale cadenza le partite hanno una durata massima complessiva di circa 8 ore.<ref>{{cita|Fide Handbook|C.07 Time Control}}.</ref><ref>L'incremento di 30 secondi per mossa rende molto più lungo il tempo totale complessivo a disposizione teoricamente. Nella pratica tuttavia, poiché il regolamento prevede che dopo 50 mosse nelle quali non vengano catturati pezzi la partita risulti patta, con il regolamento attuale è molto raro che in una partita tra professionisti [[Record scacchistici#Partita più lunga|possano essere giocate più di 200 mosse per giocatore]].</ref><ref>{{cita web|url=https://chess24.com/en/read/news/carlsen-nepo-6-magnus-carlsen-wins-longest-world-championship-game|sito=chess24.com|titolo=Carlsen-Nepo 6: Magnus Carlsen wins longest World Championship game|accesso=3 dicembre 2021}}</ref>
* [[Gioco rapido]] (''rapid''): la cadenza di gioco prevede un tempo di riflessione<ref name="tempo" /> superiore ai 10 minuti e inferiore ai 60 minuti per giocatore.<ref name="rapid">{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Appendix A: Rapid Chess}}.</ref>
* [[partita lampo|Lampo]] (''blitz''): la cadenza di gioco prevede un tempo di riflessione<ref name="tempo" /> pari o inferiore ai 10 minuti per giocatore.<ref name="lampo">{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Appendix B: Blitz}}.</ref>
[[File:DGT 2010 digital chess clock.ajb.jpg|sinistra|miniatura|267x267px|Orologio da scacchi digitale]]
Le modalità di gioco ''standard'', ''rapid'' e ''blitz'' sono ufficialmente riconosciute dalla FIDE e i giocatori che abbiano ottenuto risultati utili in tornei accreditati dalla federazione ottengono punteggi [[Elo (scacchi)|Elo]] distinti per ognuna delle modalità. Esistono campionati del mondo dedicati a tutte e tre le specialità, tuttavia il titolo di ''[[campione del mondo]]'' è riferito unicamente al vincitore del [[campionato del mondo di scacchi]] giocato con cadenza ''standard''. Tale competizione risulta pertanto più prestigiosa rispetto al [[campionato del mondo di scacchi lampo]] ed al [[campionato del mondo di scacchi rapidi]] i quali si sono svolti continuativamente solo dal [[2006]] (''blitz'') e dal [[2012]] (''rapid'').
Il regolamento disciplina il gioco rapido con alcune norme che lo differenziano dal gioco regolare;<ref name="rapid" /> ulteriori regole speciali valgono per il gioco lampo.<ref name="lampo" /> È ancora molto utilizzata l'espressione "partita semi-lampo" quando il tempo è di 15 minuti, ma dal punto di vista regolamentare le partite con tale cadenza rientrano nel gioco rapido.
Il classico orologio per scacchi è meccanico, ma è ormai diffusissima, e di fatto irrinunciabile nei tornei internazionali, la sua versione elettronica, che è in grado di eseguire automaticamente alcune operazioni, quali memorizzare il numero di mosse giocate, variare la cadenza di gioco nel corso della partita e aggiungere una determinata quantità di tempo a ogni giocatore per ogni mossa giocata (se previsto dal regolamento del torneo). Gli orologi digitali per essere regolamentari non devono consentire il cambiamento della data in maniera immediata e devono fornire una indicazione se la carica della batteria è in esaurimento (garantendo comunque almeno 10 ore di autonomia in tale condizione).<ref name="ce5" />
=== Altre modalità di gioco ===
{{vedi anche|Scacchi per corrispondenza|Scacchi avanzati|Simultanea|Scacchi alla cieca|Bullet (scacchi)}}
Oltre che su una normale scacchiera da tavolo, gli scacchi possono essere praticati in varie modalità. Tra le alternative più consolidate vi sono gli [[scacchi per corrispondenza]], praticati utilizzando vari mezzi per la trasmissione delle mosse quali [[posta|servizio postale]], [[e-mail]] o [[Server di scacchi per corrispondenza|server dedicati]]. Una partita per corrispondenza è giocata solitamente in diverse sessioni di gioco e prevede cadenze superiori a quelle delle partite ''standard'' ed una durata complessiva variabile da alcuni giorni fino ad alcuni anni, a seconda del mezzo di trasmissione impiegato e del regolamento della competizione per cui essa è giocata. Aiuti esterni quali libri, database e [[Motore scacchistico|software scacchistici]] (per i quali esiste un [[Campionato del mondo di scacchi per computer|campionato del mondo]] dedicato) possono essere consentiti oppure no, a seconda delle preferenze dei giocatori o dell'organizzazione. Il gioco per corrispondenza è gestito e regolamentato ufficialmente dalla [[ICCF]] (acronimo di ''International Correspondence Chess Federation'', it: Federazione Internazionale di Scacchi per Corrispondenza), una federazione riconosciuta dalla [[FIDE]] che organizza anche i campionati mondiali individuali e a squadre.
Una modalità di gioco diffusa tra i giocatori di livello elevato è quella delle [[simultanea|partite in simultanea]]. In tali esibizioni un solo giocatore affronta un numero variabile di avversari, passando da una scacchiera all'altra a ogni mossa. Le partite simultanee possono prevedere un numero variabile di giocatori, da poche scacchiere fino ad alcune centinaia: il record è detenuto dal [[grande maestro internazionale|GM]] [[iran]]iano [[Ehsan Ghaem Maghami]], che tra l'8 e il 9 febbraio 2011 ha affrontato contemporaneamente 604 avversari in una sfida durata 25 ore, conclusa con un risultato di 580 vittorie, 16 patte e 8 sconfitte.<ref>{{cita web|autore=Casto Abundo|url=http://www.fide.com/component/content/article/4-tournaments/5055-world-record-604-board-simultaneous-chess-exhibition-by-gm-ehsan-ghaem-maghami-iri.html|titolo=World Record 604 Board Simultaneous Chess Exhibition by GM Ehsan Ghaem Maghami|data=10 febbraio 2011|editore=FIDE|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150721164434/http://www.fide.com/component/content/article/4-tournaments/5055-world-record-604-board-simultaneous-chess-exhibition-by-gm-ehsan-ghaem-maghami-iri.html|dataarchivio=21 luglio 2015|urlmorto=no}}</ref>
Particolarmente impegnativo è il gioco degli [[scacchi alla cieca]], nei quali i giocatori si affrontano senza poter vedere la scacchiera e affidandosi totalmente alla propria memoria. Anche gli scacchi alla cieca sono [[Simultanea alla cieca|oggetto di esibizioni simultanee]], talvolta di notevoli dimensioni: grandi giocatori come [[Miguel Najdorf]], [[George Koltanowski]], [[János Flesch]], [[Aleksandr Aleksandrovič Alechin]], [[Richard Réti]] e numerosi altri si sono cimentati in simultanee alla cieca contro alcune decine di avversari. Uno dei più importanti tornei di scacchi alla cieca è stato il [[Torneo di scacchi Melody Amber|Melody Amber]], tenutosi per venti edizioni annuali dal [[1992]] al [[2011]], articolato in un torneo alla cieca e in uno di gioco rapido, i cui partecipanti erano tutti giocatori ai vertici mondiali. L'attuale detentore del record per il maggior numero di partite alla cieca in simultanea è il [[Timur Gareev|GM Timur Gareev]] che nel 2016 ha giocato contro 48 avversari.
Una modalità di gioco sviluppata alla fine degli [[anni 1990]] è quella degli [[scacchi avanzati]], inventata dal [[Grande Maestro Internazionale|GM]] [[Garry Kasparov]], che consente ad ognuno dei giocatori, definiti centauri, di farsi aiutare legittimamente da un computer nell'analisi della posizione o accedere a qualsiasi altra consultazione. Il gioco è anch'esso online su server dedicato, ma i tornei si svolgono in diretta e bisogna fare i conti con l’orologio come nel gioco a tavolino.
Dei primi [[anni 2000]] è vasta la diffusione del ''[[bullet (scacchi)|bullet]]'', una modalità di gioco con cadenze iperveloci che ha legato il suo successo alle grandi possibilità del [[server di scacchi|gioco online]]. In questa modalità il tempo di riflessione è inferiore ai 3 minuti per giocatore, tuttavia più comunemente viene messo a disposizione soltanto 1 minuto per giocatore.<ref name=bullet-chess>{{cita web|url=https://www.chess.com/terms/bullet-chess|titolo=Bullet Chess|accesso=12 gennaio 2021}}</ref><ref>{{cita|Nakamura e Harper}}.</ref>
=== Notazione delle mosse ===
{{vedi anche|Notazione algebrica|Notazione descrittiva|Notazione Forsyth-Edwards|Notazione numerica}}
[[File:Fischer Score Card.jpg|min|verticale=1.8|Formulario della partita [[Bobby Fischer|Fischer]]-[[Miguel Najdorf|Najdorf]] ([[Stati Uniti d'America|USA]]-[[Argentina]]), terzo turno delle [[Olimpiadi degli scacchi del 1970|XIX Olimpiadi degli scacchi]], [[Siegen]], [[1970]]. Le mosse sono segnate in notazione descrittiva.]]
Il sistema utilizzato comunemente per annotare le mosse, chiamato [[notazione algebrica]], è descritto nel regolamento internazionale degli scacchi.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 8}}.</ref> Nei tornei ufficiali infatti ciascun giocatore deve annotare le mosse su un verbale<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 8.1}}.</ref> detto ''formulario''; fa eccezione il gioco rapido, per il quale, vista la cadenza di gioco breve, i giocatori sono esentati dalla verbalizzazione delle mosse.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Appendix A: Art. 2}}.</ref>
La notazione algebrica è l'unico sistema ufficialmente riconosciuto dalla FIDE e fa uso di lettere, numeri e simboli per l'annotazione delle mosse ed eventuali [[Notazione algebrica#Commenti|commenti]] alle stesse. Le mosse vengono numerate in ordine progressivo e sono composte ciascuna da una coppia di semimosse. La semimossa riporta una lettera maiuscola a indicare il tipo di pezzo mosso (tranne per il pedone, per il quale non è prevista alcuna lettera): l'[[Notazione algebrica#Nomenclatura|alfabeto delle lettere]] varia da lingua a lingua. Segue la casa di destinazione (individuata da una coppia di coordinate: lettera per la colonna, numero per la traversa) preceduta da una "x"<ref>Talvolta, informalmente, si impiega il simbolo ":" invece della "x".</ref> nel caso di cattura; nelle catture effettuate dai pedoni si indica prima della "x", con lettera minuscola, la colonna di provenienza del pedone, e nel caso di cattura [[en passant]] la semimossa di cattura è seguita dall'indicazione "e.p.". La promozione si indica ponendo al termine della mossa il simbolo "=" seguito dalla lettera indicante il pezzo richiesto per la promozione stessa. L'arrocco ha un simbolo particolare: "0-0-0" (lungo) e "0-0" (corto). Un "+" al termine della semimossa indica uno scacco (a volte si usa "++" per indicare uno scacco doppio), mentre un "#" indica lo scacco matto. Esiste poi un ampio ventaglio di [[Segni convenzionali negli scacchi|simboli impiegati dai commentatori]]: i più comuni sono "!" e "!!" (buona/ottima mossa), "?" e "??" (errore/errore grave), "!?" e "?!" (mossa interessante/dubbia).
{{Diagramma scacchi piccolo
|tright
|
|rd| | |qd| |bd|nd|rd
|pd|pd|pd| |kd|bl|pd|pd
| | |nd|pd| | | |
| | | |nl|nl| | |
| | | | |pl| | |
| | | | | | | |
|pl|pl|pl|pl| |pl|pl|pl
|rl| |bl|bd|kl| | |rl
|Posizione dopo 7.Cd5#}}
Ecco un semplice esempio di notazione algebrica:
''[[Matto di Légal|Légal-St. Brie, Parigi, 1750]]''
<code>
1.e4 e5
2.Cf3 d6
3.Ac4 Cc6
4.Cc3 Ag4?
5.Cxe5! Axd1??
6.Axf7+ Re7
7.Cd5#
</code>
Esistono altri sistemi per la notazione delle mosse. In passato era impiegata la [[notazione descrittiva]], che indica le colonne con una o due lettere: in italiano R e D per le colonne di re e donna rispettivamente, mentre per le altre colonne il nome deriva dalla lettera del pezzo che occupa quella colonna in posizione iniziale, preceduta da D o R a seconda che si trovi sull'ala di donna o di re.
Esempio di notazione descrittiva:
''Anderssen-Dufresne, Berlino, 1854''
{{Diagramma scacchi piccolo
|tright
|
| |rd| | | |kd|rd|
|pd|bd|pd|bl|bl|pd| |pd
| |bd| | | |pl| |
| | | | | | | |
| | | | | | | |
| | |pl| | |qd| |
|pl| | | | |pl|pl|pl
| | | |rl| | |kl|
|Posizione finale (24. Axe7#)
}}
<code>
1.P-R4 P-R4
2.C-RB3 C-DB3
3.A-A4 A-A4
4.P-DC4 AxCP
5.P-A3 A-T4
6.P-D4 PxP
7.O-O P-D6
8.D-C3 D-A3
9.P-R5 D-C3
10.T-R1 RC-R2
11.A-T3 P-C4
12.DxP R-DC1
13.D-T4 A-C3
14.DC-D2 A-C2?
15.C-R4 D-A4?
16.AxDP D-T4
17.C-A6+! PxC
18.PxP T-C1
19.DT-D1! DxC
20.TxC+ CxT
21.DxP+! RxD
22.A-A5+ R-R1
23.A-D7+ R-A1
24. AxC #
</code>
Nel [[Scacchi per corrispondenza|gioco per corrispondenza]] internazionale, allo scopo di evitare fraintendimenti a causa delle differenti lettere maiuscole utilizzate per indicare i pezzi nelle varie lingue, viene adoperata la [[notazione numerica]], nella quale anche le colonne, come le traverse, sono numerate da 1 a 8. Ciascuna semimossa, pertanto, è composta da quattro cifre: le prime due indicano la casa di partenza, le ultime due quella di arrivo, senza alcun riferimento, superfluo, al pezzo impegnato. Si trascurano i segni di presa (cattura). La partita Légal-St. Brie, riportata più sopra, sarebbe trascritta così:
<code>
1.5254 5755
2.7163 4746
3.6134 2836
4.2133 3874
5.6355 ecc.
</code>
L'arrocco si indica descrivendo il solo movimento del Re ("5131", "5838", "5171", "5878"); infatti è l'unico caso in cui il Re possa muoversi di due case. La promozione del pedone viene indicata associando ogni pezzo a un numero: Donna=1, Torre=2, Alfiere=3, Cavallo=4. Quindi un pedone bianco in d7 promosso a torre dopo una presa in e8 si trascriverebbe "4758-2".
Altra tecnica è la [[notazione Forsyth-Edwards]], ideata dal giornalista scozzese David Forsyth e applicata in seguito da Steven Edwards all'elaborazione elettronica: questa notazione consente di descrivere con una serie di lettere e numeri, detta stringa FEN, una precisa posizione sulla scacchiera. La stringa FEN è formata da sei parti intervallate da spazi, che rappresentano rispettivamente la posizione dei pezzi (fila per fila, dal punto di vista del bianco), giocatore che ha il tratto, possibilità di arrocco, catture en passant, numero di semimosse (dall'ultima cattura o spinta di pedone, utile per applicare la regola delle 50 mosse) e numero di mosse dall'inizio della partita.
Alcuni esempi di stringhe FEN:
''posizione iniziale:''
<code>rnbqkbnr/pppppppp/8/8/8/8/PPPPPPPP/RNBQKBNR w KQkq - 0 1</code>
''dopo 1.e4 c5 2.Cf3:''
<code>rnbqkbnr/pp1ppppp/8/2p5/4P3/5N2/PPPP1PPP/RNBQKB1R b KQkq - 1 2</code>
=== Nella pratica di torneo ===
{{vedi anche|Torneo di scacchi}}
Nei tornei ufficiali si seguono le direttive del ''Fide Handbook''<ref name="FideHandbook" />. Alcune regole possono subire lievi variazioni (per esempio la gestione del tempo e la cadenza di gioco, la gestione dell'offerta di patta, come agire nel caso il giocatore si presenti in ritardo alla partita ecc.) a discrezione degli organizzatori, a patto che tali scelte non siano in contrasto con le disposizioni generali della FIDE.
==== Regole per l'esecuzione delle mosse ====
Secondo il regolamento ufficiale,<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 4}}.</ref> le mosse devono essere eseguite con una sola mano, anche le catture. Tale regola è valida anche nel caso dell'arrocco: in questa specifica circostanza il giocatore deve muovere prima il re, di due case verso la torre, e poi la torre, portandola a fianco del re. Analogamente, in caso di promozione di un pedone, il giocatore, dopo aver spinto il pedone nell'ultima traversa, lo toglie dalla scacchiera e colloca al suo posto il pezzo promosso, sempre usando la stessa mano. Inoltre, quando un giocatore tocca i propri pezzi è tenuto a muovere il primo tra quelli toccati che abbia a sua disposizione mosse legali; se tocca i pezzi dell'avversario è obbligato a catturare il primo catturabile con mossa legale tra quelli toccati. Se tocca il proprio re e una delle proprie torri è obbligato ad arroccare, se ciò è legale. Se non è possibile compiere mosse legali con i pezzi toccati, il giocatore è libero di eseguire un'altra mossa. Una mossa si considera conclusa quando il giocatore lascia il pezzo sulla casa di destinazione, dopo aver rimosso dalla scacchiera l'eventuale pezzo catturato. L'arrocco si considera concluso quando la torre viene lasciata sulla casa di destinazione: dopo aver rilasciato il re la mossa non è ancora conclusa, ma non è possibile eseguire altra mossa che non sia il completamento dell'arrocco. Se un giocatore tocca un pezzo perde il diritto a reclamare la violazione di tali regole da parte dell'avversario. È possibile per un giocatore acconciare i pezzi nelle rispettive case, previo annuncio verbale con le espressioni ''I adjust'' o ''j'adoube''<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 4.2}}.</ref> (''acconcio'' nella traduzione italiana).
==== Arbitraggio ====
Le partite ufficiali sono controllate da un arbitro, i cui compiti sono specificati nel regolamento internazionale.<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 13}}.</ref> Egli deve assicurare l'applicazione delle regole degli scacchi, mantenendo le migliori condizioni di gioco e applicando eventualmente sanzioni di diversa entità (ammonizione, riduzione del tempo di riflessione, assegnazione della vittoria all'avversario, espulsione dalla manifestazione) nei confronti dei giocatori che si macchiano di un comportamento di gara scorretto e antisportivo. L'arbitro non deve comunque intervenire nella partita se non nei casi previsti dal regolamento,<ref>{{cita|Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|Art. 13.6}}.</ref> evitando per esempio di comunicare ai giocatori l'avvenuta mossa da parte dell'avversario o la dimenticanza di azionare l'orologio al termine della mossa.
L'applicazione di questo punto del regolamento ha portato talvolta a situazioni curiose e discusse. Ne è un esempio un incidente capitato durante il torneo open di [[Calcutta]] del 2009: uno dei giocatori più forti si è presentato al torneo in evidente stato di ebbrezza,<ref>{{cita web|url=https://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=5740|titolo=Kolkata Open: inebriated grandmaster forfeits game|editore=[[ChessBase]]|data=5 settembre 2009|lingua=en|accesso=13 febbraio 2011}}</ref> addormentandosi sulla scacchiera. L'arbitro è intervenuto svegliando il giocatore, e questa vicenda ha sollevato numerose polemiche in merito alla legittimità di un simile intervento arbitrale.<ref>{{cita web|url=https://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=5743|titolo=The Tkachiev incident: the arbiter replies|editore=[[ChessBase]]|lingua=en|data=6 settembre 2009|accesso=13 febbraio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=5746 |titolo=Should one wake a sleeping chess player?|editore=[[ChessBase]]|lingua=en|data=8 settembre 2009|accesso=13 febbraio 2011}}</ref>
==== Classifiche ====
{{vedi anche|Elo (scacchi)}}
La forza dei giocatori di scacchi, non essendo una grandezza direttamente misurabile, viene approssimativamente desunta dalle statistiche di gioco: se un giocatore vince una partita si suppone che sia stato superiore al suo avversario in quella partita, mentre se ha perso si presume che sia stato ad un livello inferiore e se la partita è finita in parità si assume che i due giocatori siano più o meno allo stesso livello.
Un procedimento matematico per misurare la forza dei giocatori di scacchi è stato messo a punto dal fisico [[Stati Uniti d'America|statunitense]] di origini [[Ungheria|ungheresi]] [[Arpad Emrick Elo]]. Il professor Elo era anche un giocatore di scacchi di alto livello (otto volte campione del [[Wisconsin]]) e affrontò il problema elaborando un sistema, che in suo onore prese il nome di [[Elo (scacchi)|sistema Elo]], per aggiornare il punteggio (o ''rating'', in inglese ''valutazione'') di un giocatore tenendo conto sia del risultato di ogni partita che della forza di ciascun avversario.
Le formule proposte da Elo, soggette in seguito a continui miglioramenti, sono state presto adottate dalla federazione scacchistica statunitense (USCF) e, nel [[1970]], dalla stessa [[FIDE]]. La FIDE aggiorna con cadenza mensile la classifica mondiale<ref>{{cita web|url=http://ratings.fide.com/|titolo=FIDE chess ratings}}.</ref> con il rating di tutti i giocatori che hanno ottenuto un punteggio Elo (disputando un certo numero di partite ufficiali in tornei contro giocatori muniti di rating). Analogamente, anche le varie federazioni nazionali stilano le proprie classifiche locali.
==== Titoli scacchistici ====
{{vedi anche|Grande maestro internazionale|Titoli scacchistici}}
I titoli scacchistici sono dei titoli concessi dalla [[FIDE]] agli scacchisti che raggiungono un livello di gioco particolarmente elevato, attestato generalmente dal raggiungimento di un determinato punteggio Elo e dal conseguimento di buone prestazioni (le cosiddette ''norme'') in tornei ai quali abbiano partecipato giocatori già in possesso del titolo.
I titoli durano per tutta la vita e non possono essere ritirati; sono aperti sia ai giocatori che alle giocatrici, ma esistono titoli corrispondenti riservati alle donne, i cui requisiti sono minori di quelli ''open''.
Vi sono anche titoli riservati agli [[scacchi per corrispondenza]] e per la soluzione o la composizione di [[problema di scacchi|problemi di scacchi]].
Il massimo titolo è quello di [[Grande maestro internazionale]] (abbreviato usualmente in GM), il secondo titolo scacchistico più importante dopo quello di [[Campionato del mondo di scacchi|campione del mondo]]. Il titolo di "Grande Maestro" fu creato dallo zar [[Nicola II di Russia]], che nel 1914 lo assegnò a cinque giocatori dopo un torneo da lui fondato a San Pietroburgo. L'assegnazione dei titoli a livello internazionale, tra cui quello di GM, è divenuta successivamente competenza dalla FIDE, mentre le federazioni locali gestiscono generalmente i loro titoli nazionali.
=== Comportamenti irregolari ===
{{vedi anche|Comportamenti irregolari negli scacchi}}
Negli scacchi vengono talvolta portati avanti dei comportamenti irregolari (noti anche con l'espressione inglese ''cheating'', ovvero ''barare'') che consistono nell'infrangere deliberatamente, solitamente di nascosto, le regole del gioco, al fine di ottenere un vantaggio a favore proprio, della propria squadra o di altri giocatori con i quali si è stretto un accordo.
Esiste la possibilità di barare in modi e in momenti diversi, prima, durante e dopo la partita.<ref>{{Cita news
|url = https://www.nytimes.com/2006/08/08/sports/othersports/08chess.html?ex=1312689600&en=5292ff7841b05021&ei=5088&partner=rssnyt&emc=rss
|titolo = Cheating Accusations in Mental Sports, Too
|pubblicazione = The New York Times
|data = 8 agosto 2006
|accesso = 1º gennaio 2007
}}</ref> Le modalità più comuni per avvantaggiarsi in maniera irregolare consistono nel ricevere indicazioni durante il gioco da spettatori complici, aiutarsi con un computer nell'analisi della partita in corso, alterare il proprio rating [[Elo (scacchi)|Elo]] (per esempio con il cosiddetto ''sandbagging'', ovvero perdendo volontariamente al fine di affrontare in seguito avversari con rating più basso), violare la regola sul tocco dei pezzi, concordare a priori il risultato della partita con un altro giocatore colluso (a vantaggio o svantaggio di giocatori terzi), infastidire l'avversario in vario modo o fare uso di tattiche psicologiche. Alcune azioni che possono avvantaggiare un giocatore a danno dell'avversario non sono precisamente proibite dal regolamento (nella cui prefazione è specificato che le regole potrebbero non coprire ogni possibile situazione di gioco), dunque il ritenerle accettabili o meno dipende da un giudizio di tipo etico. L'articolo 12.1 del regolamento [[FIDE]] fornisce però all'[[arbitro internazionale di scacchi|arbitro]] una certa libertà d'azione in questo senso, prevedendo che i giocatori non devono prendere iniziative che arrechino discredito alla partita.<ref>"The players shall take no action that will bring the game of chess into disrepute." Cfr. {{cita web|titolo=Laws of Chess|url=http://www.fide.com/component/handbook/?id=124&view=article|accesso= 30 luglio 2012|editore=FIDE}}</ref><ref>Traduzione italiana [[Federazione Scacchistica Italiana|FSI]] del regolamento, cfr. {{cita web|url=http://www.federscacchi.it/doc/reg/d20090723100958_fide.pdf|titolo=Regolamento FIDE degli scacchi - traduzione in italiano|accesso=22 agosto 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120907073222/http://www.federscacchi.it/doc/reg/d20090723100958_fide.pdf|dataarchivio=7 settembre 2012}}</ref> Ad esempio, reinserire nella scacchiera senza farsi notare un pezzo precedentemente catturato è illegale e sanzionabile con un'aggiunta di tempo all'avversario e il ripristino sulla scacchiera dell'ultima posizione regolare immediatamente precedente l'illecito, ma in un simile caso la regola 12.1 può essere invocata dall'arbitro per applicare sanzioni più pesanti (anche la sconfitta a tavolino) per punire il comportamento antisportivo.<ref>{{cita web| cognome = Gijssen| nome = Geurt|wkautore = Geurt Gijssen | titolo = Unusual Events or Are There Still Normal Games?| url = http://www.chesscafe.com/text/geurt58.pdf| accesso=30 luglio 2012| editore = The Chess Cafe| pagine = 8}}</ref>
I comportamenti irregolari non devono tuttavia essere confusi con altre situazioni di gioco note come ''swindles''<ref>{{cita web|url=https://en.chessbase.com/post/a-history-of-cheating-in-che-1-|titolo=A history of cheating in chess (1)|autore=Frederic Friedel|sito=[[ChessBase]]|accesso=8 aprile 2018}}</ref> (in inglese ''raggiri'', ''truffe''), nelle quali un giocatore in posizione chiaramente perdente tenta di ribaltare la partita sfruttando il senso di sicurezza dell'avversario e cercando di farlo cadere in qualche trappola.<ref>{{cita|Brace|p. 276}}.</ref> Queste situazioni si svolgono nel pieno rispetto delle regole e non possono essere classificate come imbrogli o irregolarità, tuttavia vengono considerate da alcuni giocatori come comportamenti moralmente scorretti e antisportivi, in quanto privano l'avversario di una vittoria meritata (per esempio commettendo errori deliberati in partite con cadenza veloce al fine di costingere l'avversario a utilizzare più tempo per analizzare la posizione quando egli ha [[Zeitnot|scarso tempo rimanente]]). Gli ''swindles'' possono spesso essere sequenze di mosse affascinanti, anche se non vincenti di per sé, e sono basati principalmente sull'errore dell'avversario indotto volontariamente dall'errore del giocatore, a differenza delle usuali [[combinazione (scacchi)|combinazioni]].<ref>{{cita libro|coautori=Israel Albert Horowitz, Fred Reinfeld|titolo=Chess Traps, Pitfalls and Swindles|editore=Simon and Schuster|anno=1954|p=7|isbn=0-671-21041-6}}</ref>
Il problema delle irregolarità nel gioco accompagna da sempre gli scacchi.<ref name=conference>{{cita web|url=https://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=3605|titolo=Minutes of the Chess Cheating conference in New York|data=11 gennaio 2007|editore=ChessBase|accesso=29 marzo 2011}}</ref> Una leggenda narra che re [[Canuto I d'Inghilterra|Canuto d'Inghilterra]] avrebbe addirittura fatto uccidere un nobile danese a seguito di una contesa dovuta a una partita a scacchi irregolare.<ref>{{cita|Kling e Horwitz|p. 136}}.</ref> Alcuni famosi inganni sono legati alle macchine per il gioco degli scacchi: la più conosciuta è quella legata all'automa noto come [[Il Turco]], che era in realtà manovrato da un giocatore umano. Analoghi inganni sono stati realizzati nel caso di [[Ajeeb]] (1868) e [[Mephisto (automa)|Mephisto]] (1886). Dalla fine del XX secolo in poi, grazie allo sviluppo dei software scacchistici, alla diffusione di computer portatili o palmari e di sistemi di comunicazione senza fili, il problema è diventato principalmente l'opposto, ovvero l'uso illecito di mezzi informatici per aiutare i giocatori umani.
== Tattica ==
{{vedi anche|Tattica negli scacchi}}
Negli scacchi la tattica concerne lo studio di azioni a breve termine, ovvero sufficientemente breve da poter essere calcolate in anticipo da un giocatore umano o da un computer (la profondità di analisi dipende ovviamente dall'abilità del giocatore o dalla qualità degli algoritmi e dalla potenza di calcolo del computer). Nelle posizioni equilibrate e con molte possibilità per entrambi gli schieramenti un'analisi profonda è in genere molto difficile, mentre diventa determinante nelle posizioni cosiddette "tattiche", nelle quali sono possibili poche varianti forzate e spesso solo una o poche mosse evitano la sconfitta.
I principali schemi tattici di base sfruttano le varie caratteristiche dei pezzi o la particolare disposizione che si presenta sulla scacchiera per cercare di ottenere un vantaggio. Ne sono un esempio l'[[Tattica negli scacchi#Attacco doppio|attacco doppio]]<ref name="terniscacchi">{{cita web | 1 = http://www.terniscacchi.com/regole/glossario-scacchi.htm | 2 = Glossario del circolo scacchistico di Terni | 3 = 6 gennaio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110927220813/http://www.terniscacchi.com/regole/glossario-scacchi.htm | dataarchivio = 27 settembre 2011 | urlmorto = sì }}</ref><ref name="pistoiascacchi">{{cita web | 1 = http://pistoiascacchi.xoom.it/Dizionario.html | 2 = Glossario del circolo scacchistico di Pistoia | 3 = 6 gennaio 2011 | dataarchivio = 17 ottobre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111017074612/http://pistoiascacchi.xoom.it/Dizionario.html | urlmorto = sì }}</ref> (noto in certi casi come forchetta o occhiali), schema che prevede l'attacco simultaneo di due pezzi per catturarne uno, oppure l'[[Tattica negli scacchi#Infilata|infilata]] e l'[[Tattica negli scacchi#Attacco di scoperta|attacco di scoperta]], che approfittano di particolari posizioni o allineamenti favorevoli dei pezzi.
Azioni tattiche semplici possono essere unite in [[Combinazione (scacchi)|combinazioni]] più complesse, ovvero sequenze di mosse che in genere sono forzate per entrambi i giocatori.<ref name="Harding 2003, p. 70ff">{{cita|Harding|p. 70}}.</ref> Queste includono spesso dei [[sacrificio (scacchi)|sacrifici]] e comportano un vantaggio netto e immediato per uno dei due giocatori,<ref name="Harding 2003, p. 70ff"/> generalmente nella forma di uno scacco matto o di un vantaggio di materiale decisivo. Un esercizio tipico di scacchi consiste nel mostrare posizioni nelle quali è possibile una combinazione e richiedere al giocatore di trovarla.<ref>{{cita|Burgess, Nunn e Emms|pp. 14-15|Mammoth}}.</ref> Le combinazioni particolarmente brillanti sono considerate belle e sono molto apprezzate dagli appassionati di scacchi. Spesso rendono celebre la partita nella quale vengono giocate, che talvolta passa alla storia come ''immortale'': ne sono esempi la [[Sempreverde (scacchi)|Partita sempreverde]], la [[Partita immortale]] e l'[[Immortale peruviana]].
== Strategia ==
La strategia negli scacchi riguarda una visione di più ampio respiro della posizione, stabilendo obiettivi a lungo termine e pianificando il modo di ottenerli. Gli elementi da considerare in fase di riflessione sono diversi: il valore dei pezzi in gioco, il controllo del centro, la [[struttura pedonale]], la sicurezza del re, il controllo di case o gruppi di case importanti (ad esempio alcune diagonali o le colonne aperte).
Il primo passo nel valutare una posizione consiste nel calcolare la somma del [[valore dei pezzi degli scacchi|valore dei pezzi]] in gioco per ogni schieramento.<ref>{{cita|Harding|pp. 1-7}}.</ref> Il valore dei pezzi è però influenzato da fattori posizionali (i pedoni avanzati valgono più di quelli che si trovano ancora in posizione iniziale) e dal tipo di gioco (nelle posizioni chiuse i cavalli sono generalmente più efficaci degli alfieri, mentre nelle posizioni aperte è vero in genere il contrario).<ref>{{cita|Watson|p. 163}}.</ref>
=== Elementi di strategia fondamentali ===
==== Valore dei pezzi ====
{{vedi anche|Valore dei pezzi degli scacchi}}
Ai pezzi degli scacchi vengono generalmente assegnati dei valori numerici puramente indicativi, che aiutano a capirne il peso strategico in partita. Nella storia sono state proposte varie [[Valore dei pezzi degli scacchi#Valori comunemente impiegati|scale di valori]], che non sempre hanno trovato consenso. Esistono vari criteri matematici impiegati nei calcoli<ref>[http://www.gothicchess.com/piece_values.html Esempio di calcolo del valore dei pezzi negli scacchi, in particolare nella variante Gothic Chess].</ref> e solitamente i [[motore scacchistico|motori scacchistici]] impiegano valori variabili a seconda della posizione dei pezzi sulla scacchiera. Quella che segue è la serie di valori comunemente impiegati:<ref>{{cita|Capablanca e de Firmian|pp. 24-25}}.</ref><ref>{{cita|Soltis|p. 6}}.</ref><ref>{{cita|Silman|p. 340}}.</ref><ref>{{cita|Polgar e Truong|p. 11}}.</ref><ref>{{cita web|https://www.britannica.com/EBchecked/topic/109655/chess|Encyclopaedia Britannica - sezione "Relative piece values"|6 gennaio 2010}}</ref>
{|class="wikitable" style="text-align:center"
! rowspan="2" valign="top"|Pezzo
|[[Donna (scacchi)|Donna]]
|[[Torre (scacchi)|Torre]]
|[[Alfiere (scacchi)|Alfiere]]
|[[Cavallo (scacchi)|Cavallo]]
|[[Pedone (scacchi)|Pedone]]
|-
|[[File:Chess qll45.svg]]
|[[File:Chess rll45.svg]]
|[[File:Chess bll44.png]]
|[[File:Chess nll45.svg]]
|[[File:Chess pll45.svg]]
|-
!Valore
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|5
|3
|3
|1
|}
Al re non è assegnato un valore, oppure è assegnato un valore infinito, perché la sua perdita comporta la sconfitta; in termini pratici di forza, come pezzo attivo in gioco, è generalmente considerato più forte di un alfiere o un cavallo ma più debole di una torre.<ref>{{cita|Lasker|p. 73}}.</ref>
==== Il controllo del centro ====
Poiché un pezzo situato al centro della scacchiera controlla più case di quanto non faccia un pezzo periferico, ha una maggiore possibilità di movimento e può essere usato con maggiore efficacia. Questo rende il controllo del centro strategicamente importante: la teoria delle aperture degli scacchi si basa fondamentalmente sull'occupazione o sul controllo del centro. Per occupare fisicamente il centro basta piazzare alcuni pedoni ben sostenuti dagli altri pezzi, stando attenti a non creare pedoni isolati o [[impedonatura|doppiati]] (cioè incolonnati), anche se a volte i pedoni doppiati possono fornire alcuni spunti strategici utili. I pedoni nelle colonne ''c'' e ''f'' sono utili per sostenere l'avanzata dei pedoni centrali e possono essere usati per aprire le linee, qualora convenisse attaccare l'avversario al centro: ad esempio sono usati con questo scopo nel [[gambetto di donna]] e nel [[gambetto di re]]. Nelle aperture "ipermoderne", nate oltre la metà del 1800 e sviluppate negli anni venti del XX secolo (come ad esempio la [[difesa nimzo-indiana]]), il centro è invece controllato indirettamente, con l'uso dei pezzi leggeri o dei pedoni semi-centrali (quelli delle colonne ''c'' e ''f''), piuttosto che con l'occupazione fisica tramite i pedoni centrali (quelli delle colonne ''e'' e ''d'').
==== Struttura pedonale ====
Un elemento importante nell'evoluzione di una partita a scacchi è la [[struttura pedonale]], ovvero la configurazione dei pedoni sulla scacchiera:<ref>{{cita|Harding|p. 138}}.</ref> poiché i pedoni sono i pezzi meno mobili di tutto lo schieramento, la struttura pedonale è relativamente statica e incide notevolmente sulla natura strategica della posizione. I punti deboli della struttura pedonale (come [[pedone isolato|pedoni isolati]], [[Pedone (scacchi)#Impedonatura|impedonature]] e buchi) sono generalmente permanenti, per cui è necessaria cura nell'evitarne la comparsa se non sono compensati in qualche modo (ad esempio dalla possibilità di condurre un forte attacco).<ref>{{cita|Evans|pp. 22-67}}.</ref>
==== Posizioni aperte e chiuse ====
A seconda di come si è svolta l'apertura del gioco si può avere, nel mediogioco, una posizione aperta o una posizione chiusa: si dice aperta una posizione con pochi pedoni centrali, diagonali libere e almeno una colonna sgombra da pedoni. Una posizione aperta, come si può immaginare, porta a uno scontro violento con catture e scambi di pezzi continui: in genere le partite con posizioni aperte sono brevi e arrivano rapidamente al finale.
Una posizione chiusa, viceversa, è una posizione in cui i pedoni sono ancora quasi tutti presenti sulla scacchiera e hanno una struttura molto solida: questo rallenta le manovre dei due giocatori e li costringe a una partita che, impostata sulla difensiva o comunque caratterizzata da complesse manovre, può diventare anche molto lunga.
=== Fasi del gioco ===
Ogni partita a scacchi segue una propria storia, dettata dalle capacità e dalle abitudini dei giocatori. Da un punto di vista teorico, in generale le partite a scacchi possono essere formalmente divise in tre fasi: [[apertura (scacchi)|apertura]], [[mediogioco]] e [[finale (scacchi)|finale]].
La fase di apertura può seguire alcune linee di sviluppo note e che si sono dimostrate efficaci, studiate e codificate in letteratura, dette appunto «aperture»: queste possono guidare il giocatore nello sviluppo dei pezzi fino a un certo punto del gioco, oltre il quale deve proseguire da solo, sfruttando il vantaggio di posizione ottenuto grazie al tema strategico dell'apertura scelta. Nel mediogioco invece predomina la tattica: in questa fase si sfruttano sovraccarichi, scalzamenti, forchette e inchiodature, allo scopo di costringere l'avversario a scambi di materiale svantaggiosi o a cedere terreno. Durante il finale i temi principali sono gli scacchi ai re e le promozioni dei pedoni rimasti.
==== Apertura ====
{{vedi anche|Apertura (scacchi)}}
L'apertura è una fase di gioco volta a sviluppare i pezzi, cioè a collocarli in maniera che essi siano più attivi ed efficaci, per quanto possibile. Solitamente i «pezzi leggeri» (cavalli e alfieri), essendo i più adatti a muoversi in una scacchiera molto affollata, sono i primi a essere sviluppati; successivamente si sviluppano i «pezzi pesanti», cioè torri e donna, i quali (e specialmente le torri) sono infatti poco efficaci e vulnerabili in una scacchiera affollata, mentre possono esprimere la loro efficacia quando hanno a disposizione spazio sgombro sulla scacchiera.
L'apertura ha una serie di obiettivi strategici:<ref>{{cita|Tarrasch|}}.</ref>
* sviluppo dei pezzi, che devono occupare le case utili dalle quali esercitano la migliore influenza sulla partita.
* controllo del centro, che permette ai pezzi di spostarsi facilmente da una parte all'altra della scacchiera, comprimendo al contempo il gioco dell'avversario.
* sicurezza del re, che deve essere messo al riparo dalle minacce, solitamente tramite un arrocco sul lato più appropriato ed eseguito al momento giusto della partita.
* buona struttura pedonale, che possibilmente non deve presentare debolezze quali ad esempio [[pedone isolato|pedoni isolati]] e [[impedonatura|impedonature]], che devono invece essere creati nella struttura avversaria.
Oltre a ciò altri fattori importanti da considerare all'uscita dall'apertura sono l'iniziativa e l'attività dei pezzi.
Questi elementi di teoria, centrali nella maggior parte delle aperture, sono però interpretate in modo flessibile nelle aperture più moderne: ne è un esempio la [[difesa indiana]], con le sue numerose varianti, propugnate per la prima volta negli [[anni 1920|anni venti]] del [[XX secolo]] dalla cosiddetta ''scuola ipermoderna'' (e in particolare da [[Aaron Nimzowitsch]] e [[Richard Réti]]) in cui il Nero, invece di contestare il centro al Bianco attraverso i pedoni, cerca di controllarlo da lontano attraverso i pezzi; oppure la [[difesa siciliana, variante Sveshnikov|variante Sveshnikov]] della [[difesa siciliana]], in cui il Nero si crea volontariamente un pedone arretrato (e quindi debole) in d6 in cambio del relegamento di un cavallo bianco a bordo scacchiera, dove è meno efficace.
L'apertura non ha una durata esatta, in quanto non esiste un preciso momento di passaggio da una fase all'altra del gioco. Solitamente la fase di apertura dura una ventina di mosse, anche se nei casi di aperture particolarmente approfondite dal punto di vista teorico si può arrivare a 30-35 mosse.<ref>{{cita|Collins|}}.</ref>
Nella storia degli scacchi sono stati condotti lunghi e approfonditi studi sul gioco d'apertura, che hanno portato alla formazione di un bagaglio teorico notevole. Le aperture scacchistiche vengono catalogate in un'opera, l'[[Enciclopedia jugoslava delle aperture]] (nota anche come ECO, ''Encyclopaedia of Chess Openings''),<ref>[http://www.sahovski.com/products/eco/index.php Sito ufficiale dell'ECO] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100228021212/http://www.sahovski.com/products/eco/index.php |data=28 febbraio 2010 }}.</ref> che è un riferimento nel settore e raccoglie i migliori studi teorici effettuati. In ogni caso non esiste un'apertura vincente a priori: la vittoria deriva sempre dallo sfruttamento degli errori, anche impercettibili o non immediati, commessi dall'avversario.
L'eccessiva rilevanza della teoria d'apertura nel gioco a scapito del talento e della creatività dello scacchista hanno suscitato la reazione di numerosi giocatori, che hanno proposto alcune varianti degli scacchi atte a eliminare tale possibilità. Ne sono un esempio gli [[scacchi960]]<ref>{{cita web|url=http://chess960.net/|titolo=Chess960.net|lingua=en|accesso=13 febbraio 2011}}</ref> (noti anche come scacchi Fischer-Random), proposti dal campione statunitense [[Bobby Fischer]], nei quali la disposizione dei pezzi sulla prima fila è casuale ma simmetrica fra i due schieramenti, eliminando di fatto la possibilità di uno studio teorico della posizione d'apertura. Altro tentativo di ridurre l'importanza della teoria d'apertura è quello del campione del mondo [[José Raúl Capablanca]], che propose una variante, gli [[scacchi Capablanca]],<ref>{{cita|Pritchard|}}.</ref> da giocarsi su una scacchiera di dimensioni 10x8 con l'aggiunta di due pezzi oltre quelli classici: un cancelliere (che combina le possibilità di movimento di torre e cavallo) da collocarsi fra l'alfiere e il cavallo di re, e un arcivescovo (che combina le possibilità di movimento di alfiere, "vescovo" in inglese, e cavallo) da collocarsi fra l'alfiere e il cavallo di donna.
==== Mediogioco ====
{{vedi anche|Mediogioco}}
Terminato lo sviluppo dei pezzi si entra nel [[mediogioco]]. Tale fase della partita non ha un inizio e una fine netti: si considera iniziato quando ha termine lo sviluppo dei pezzi e l'impostazione della struttura pedonale, e termina quando il gioco è sufficientemente semplificato da poter essere considerato finale di partita. Ciascuno dei due giocatori, avendo attivato il più possibile le proprie forze, tenta di prendere l'iniziativa per attaccare l'avversario e conquistare un vantaggio, con catture o cambi favorevoli di pezzi. In questa fase della partita termina l'ausilio della teoria d'apertura, e i giocatori devono sviluppare la propria strategia sfruttando le caratteristiche della posizione e le possibilità tattiche che essa offre.<ref>{{cita|Harding|pp. 32-151}}.</ref>
La pianificazione strategica del mediogioco dipende dallo stile del giocatore e dalle caratteristiche della posizione, in particolar modo dalla struttura pedonale, che influenza molto anche le scelte in merito alla semplificazione del gioco, ovvero al cambio dei pezzi. Gli squilibri di materiale, specie se ridotti, possono infatti portare a una vittoria nel finale soltanto se sfruttati con un'adeguata semplificazione.
==== Finale ====
{{vedi anche|Finale (scacchi)}}
{{diagramma scacchi piccolo
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| Un semplice esempio di [[zugzwang]], dove chi muove è in svantaggio: se muove il bianco la partita è patta (rendendo inutile il pedone di vantaggio), se muove il nero il bianco vince (può forzare la promozione del pedone a donna o torre)}}
Con il procedere del gioco la serie di catture fa diminuire sempre più il numero dei pezzi sulla scacchiera, portando all'ultima fase del gioco, il finale. Il finale ha tre aspetti strategici che lo differenziano dalle fasi precedenti del gioco:<ref>{{cita|Harding|p. 187}}.</ref>
* i due re non hanno più la necessità e la possibilità di stare al sicuro ed entrano nel gioco in prima persona: nel finale il re diventa un pezzo attivo e gioca spesso un ruolo determinante;
* l'importanza dei pedoni aumenta notevolmente, in quanto la scacchiera sgombra permette loro di raggiungere la promozione. Il tentativo di promuovere uno o più pedoni è solitamente il fulcro del finale; la presenza di pedoni avanzati (cioè molto vicini all'ultima casa del loro cammino) è spesso un fattore cruciale, in quanto costringe l'avversario a fermarli anche a costo di sacrificare pezzi;
* lo [[zugzwang]], ovvero una posizione nella quale (contrariamente al solito) avere il tratto è uno svantaggio, diventa un fattore influente, mentre è estremamente raro incontrare posizioni di questo tipo nelle fasi precedenti del gioco.
Nei finali più semplici l'esito teorico è spesso scontato, come re e torre contro re (vinto da re e torre) o re e cavallo contro re (patta). In un finale non equilibrato chi è in svantaggio generalmente lotta per la patta: è necessaria dunque molta attenzione da parte del giocatore che si trova in vantaggio, per non commettere errori che consentano all'avversario in inferiorità di ottenere la patta (in genere per stallo), perdendo l'occasione di una vittoria che sarebbe possibile a gioco corretto.
Come le aperture, anche i finali sono oggetto di studio e analisi: due temi che si verificano frequentemente, la [[posizione di Lucena]] e la [[posizione di Philidor]], furono analizzati già nel XVII e nel XVIII secolo. I finali vengono classificati e studiati a seconda della qualità e del numero di pezzi residui.
Con l'aumentare della potenza dei computer, è stato possibile creare dei [[database]] (detti ''[[tablebase]]''<ref>{{cita web|url=http://horizonchess.com/FAQ/Winboard/egtb.html|titolo=A guide to Endgames Tablebase|lingua=en|accesso=13 febbraio 2011}}</ref>) che contengono tutti i possibili sviluppi di un finale con in gioco un certo numero di pezzi: è quindi possibile conoscere non solo il risultato derivante da queste posizioni (assumendo il miglior gioco), ma anche le migliori mosse a disposizione. Visto il numero enorme di combinazioni, tali database coprono solamente i finali con un numero limitato di pezzi: esistono tablebase complete fino a sette pezzi totali (inclusi i due re). Le tablebase vengono utilizzate per compiere ricerche sui finali, oppure vengono impiegate come ausilio da parte dei motori scacchistici: tuttavia, visto il notevole impegno di risorse richiesto dall'uso di questi database (che occupano circa 7 [[Gigabyte|GB]] per le tablebase a 5 pezzi, 1,2 [[Terabyte|TB]] per quelle a 6 pezzi,<ref>{{Cita web | url=http://www.shredderchess.com/online-chess/online-databases/endgame-database-info.html | titolo=Shredder Computer Chess Download - Endgame Database Info | autore=Stefan Meyer-Kahlen | accesso=17 agosto 2008 | dataarchivio=18 agosto 2008 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080818054227/http://www.shredderchess.com/online-chess/online-databases/endgame-database-info.html | urlmorto=sì }}</ref> 140 TB quelle a 7 pezzi<ref name=lomonosov>{{cita web|url=http://chessok.com/?page_id=27966|titolo=Lomonosov Endgame Tablebases|lingua=en|editore=Chessok.com|accesso=15 giugno 2013}}</ref>) in genere i motori scacchistici adottano delle tabelle più compatte (circa 40 volte meno ingombranti rispetto alle normali tablebase), dette ''bitbase'', che contengono solo il risultato a gioco corretto per ogni posizione, ma non le mosse necessarie a raggiungerlo.
== Problemi, studi di scacchi e composizione ==
{{diagramma scacchi piccolo
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| [[Richard Réti]]<br />''[[Ostrava|Ostrauer]] Morgenzeitung'', 4 dicembre [[1921]]
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|67=<div align="center">''Il Bianco muove e patta''</div><br />[[Studio di scacchi#Esempi|Famoso studio]] scritto nel [[1921]] da [[Richard Réti]].<ref>{{cita|de la Villa|pp. 179-180}}.</ref>}}
{{vedi anche|Problema di scacchi|studio di scacchi|Federazione mondiale per la composizione scacchistica}}
La composizione negli scacchi è l'arte di creare delle particolari posizioni partendo dalle quali il giocatore deve raggiungere un determinato obiettivo (dette composizioni), mentre chi si dedica alla scrittura di composizioni è detto compositore.<ref>{{cita|Howard|}}.</ref> Esistono principalmente due tipologie di composizioni, gli [[studio di scacchi|studi]] e i [[problemi di scacchi]]. Gli studi sono delle composizioni nei quali viene presentata una posizione di un [[finale (scacchi)|finale]] di partita (realmente disputata oppure originale), generalmente indicando il giocatore che ha il tratto e la conclusione ma non il numero di mosse necessarie (es. ''il Bianco muove e vince'').<ref>{{cita|Hooper e Whyld|pp. 400-401}}.</ref> I problemi invece sono delle composizioni più libere (spesso prevedono posizioni artificiali e difficili da raggiungere in una partita reale) nelle quali il giocatore deve raggiungere un certo obiettivo.<ref>{{cita|Hooper e Whyld|p. 110}}.</ref> Gli studi possono impiegare anche [[pezzi degli scacchi eterodossi]], come il [[grillo (scacchi)|grillo]] o il [[nottambulo (scacchi)|nottambulo]]. Esistono diverse tipologie di studi, le principali sono (tra parentesi la simbologia usata per indicare l'obiettivo nei diagrammi):
* ''diretti'': il Bianco muove e matta il Nero in un determinato numero di mosse (#n).
* ''aiutomatto'': il Nero muove e aiuta il Bianco a dargli matto in un dato numero di mosse (h#n).
* ''automatto'' o ''problema inverso'': il Bianco muove e obbliga il Nero a dargli matto in un dato numero di mosse (s#n).
* ''reflex'': automatto con la ulteriore condizione che ciascun colore, quando può dare matto, deve farlo (r#n).
* ''serie di mosse'': problema in cui il Bianco, il Nero o entrambi possono giocare un certo numero di mosse consecutive. È illegale dare scacco e catturare il re, si può però concludere la serie con lo scacco (S#n).
* ''retro'': [[analisi retrograda]] della posizione per capire se e come sia possibile raggiungerla con mosse legali.
* ''ricostruzione'': arrivare nella posizione data con il minimo numero di mosse (o con un numero prefissato) a partire dalla posizione iniziale.
La composizione scacchistica e la soluzione di problemi sono due settori distinti della pratica scacchistica a livello sportivo. Esistono infatti tornei di composizione e di soluzione di problemi.<ref>{{cita|Weenink|}}.</ref> La composizione scacchistica è regolamentata a livello internazionale dalla [[Federazione mondiale per la composizione scacchistica]], che assegna anche i [[Titoli FIDE per la composizione scacchistica|titoli internazionali per la composizione]].
== Varianti degli scacchi ==
{{vedi anche|Scacchi eterodossi}}
Esistono diverse varianti del gioco degli scacchi.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2000/novembre/04/negli_scacchi_esistono_regole_pezzi_sw_0_0011041097.shtml|titolo=Negli scacchi esistono regole e pezzi alternativi ?|pubblicazione=[[SportWeek]]|editore=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=4 novembre 2000}}</ref> Alcune di esse hanno radici storiche, come lo [[xiangqi]] in [[Cina]] e lo [[shōgi]] in [[Giappone]], mentre altre sono derivate dagli scacchi in epoca moderna e vengono dette ''scacchi eterodossi'', in contrapposizione agli "scacchi ortodossi" classici. Gli scacchi eterodossi nascono da modifiche alle regole di gioco, ad esempio cambiando gli obiettivi (come nel ''[[Scacchi eterodossi#Vinciperdi|vinciperdi]]'' o nella variante detta ''[[Scacchi eterodossi#Atomic|atomic]]''), modificando la scacchiera (come nel caso degli [[scacchi esagonali]]), introducendo nuovi pezzi (ad esempio il [[Cancelliere (scacchi eterodossi)|cancelliere]] o l'[[Arcivescovo (scacchi eterodossi)|arcivescovo]]) o combinando diversi tra i precedenti tipi di modifiche.
Degno di nota per essere la versione più antica che conosciamo per 3 giocatori, il ''"[[Giuoco degli scacchi fra tre (Filippo Marinelli)|Giuoco degli scacchi fra tre]]"'' di Filippo Marinelli, del 1722<ref>{{cita web|url=https://books.google.de/books?id=Gf9dAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|titolo=Il giuoco degli scacchi fra tre|autore=Filippo Marinelli|editore=Stamperia di Felice Mosca|lingua=ita|data=1722|accesso=07 agosto 2023}}</ref>.
== Software scacchistico ==
{{vedi anche|Motore scacchistico|Videogioco di scacchi}}
[[File:Deep Blue.jpg|min|Il computer [[IBM Deep Blue]].]]
Nel corso della storia recente, sono stati sviluppati software in grado di giocare a scacchi. Un tempo considerati una pura curiosità, i programmi scacchistici sono stati sviluppati fino a raggiungere abilità di gioco uguali o superiori a quelle di un Grande Maestro umano. Un software scacchistico è costituito fondamentalmente da un ''[[motore scacchistico|motore]]'', cioè un programma contenente un [[algoritmo]] di ricerca e valutazione. Il motore può essere interfacciato con una interfaccia grafica (ad esempio [[xBoard]] o [[Arena (scacchi)|Arena]]) tramite un protocollo, come [[Universal Chess Interface]], [[Chess Engine Communication Protocol]] o altri protocolli liberi o proprietari. L'interfaccia grafica, oltre a permettere l'interazione fra i giocatori umani e il computer ([[scacchi avanzati]]), permette al motore di accedere a database di aperture o alle [[tablebase]] dei finali. Il livello di gioco dei motori scacchistici dipende dall'efficacia degli algoritmi e dalle risorse [[hardware]] a disposizione (un motore deve infatti eseguire una notevole mole di calcoli). La forza dei software è aumentata notevolmente con il passare degli anni, ed esistono delle classifiche Elo che valutano il rating dei motori scacchistici tramite i risultati di incontri e tornei fra computer, analogamente a come avviene per i giocatori umani. Tali classifiche vengono redatte da diverse associazioni che si occupano di software scacchistico, come la [[SSDF]] e il [[Chess Engines Grand Tournament|CEGT]].
A partire dalla seconda metà degli [[anni 2000]], i [[motore scacchistico|motori scacchistici]] hanno superato definitivamente le capacità umane, riuscendo a sconfiggere sistematicamente i giocatori più forti, e sono divenuti uno strumento importante nell'analisi e nell'allenamento dei giocatori umani. Verso la fine degli [[anni 2010]] sono stati sviluppati nuovi approcci nel design di algoritmi per il gioco degli scacchi. Mentre in passato la tecnica dominante nello sviluppo dei motori scacchistici fu per lungo tempo l'uso di [[minimax]] con [[potatura alfa-beta]] e relative varianti, algoritmi alternativi come la [[ricerca ad albero Monte Carlo]] (che in passato forniva risultati non competitivi nel problema degli scacchi) hanno visto una rinascita, in combinazione con [[Rete neurale artificiale|reti neurali]] [[apprendimento profondo|profonde]] allenate tramite [[apprendimento per rinforzo]] per stimare la funzione euristica senza usare alcuna conoscenza del gioco a priori. Uno dei principali vantaggi di tale approccio è la creazione di motori scacchistici dallo stile di gioco più creativo rispetto alla tradizionale ricerca minimax. La prima dimostrazione di fattibilità di queste tecniche venne presentata nel 2017 da [[DeepMind]] con lo sviluppo di [[AlphaZero]],<ref>{{Cita pubblicazione | lingua = en | autore = David Silver, Thomas Hubert, Julian Schrittwieser, Ioannis Antonoglou, Matthew Lai, Arthur Guez, Marc Lanctot, Laurent Sifre, Dharshan Kumaran, Thore Graepel, Timothy Lillicrap, Karen Simonyan, Demis Hassabis | titolo = A general reinforcement learning algorithm that masters chess, shogi, and Go through self-play | data = 7 dicembre 2018 | rivista = Science | volume = 362 | numero = 6419 | pp = 1140-1144 | url = http://science.sciencemag.org/content/362/6419/1140 | doi = 10.1126/science.aar6404 | issn = 0036-8075}}</ref> e i risultati sono stati in seguito riprodotti da progetti open source, come [[Leela Chess Zero]], e da prodotti commerciali.
== Scacchi e internet ==
{{vedi anche|Server di scacchi}}
Come in molti altri ambiti l'avvento di Internet ha assunto un peso sempre più importante anche nella storia del ''nobil giuoco''. Fino agli anni ottanta il rapporto tra scacchisti e la [[Internet|rete]] era limitato alla possibilità di disputare partite per corrispondenza, sostituendo la posta tradizionale con quella [[Posta elettronica|elettronica]]. Negli anni novanta nacquero i primi server dedicati al gioco degli scacchi, che davano la possibilità agli utenti dotati di connessione a internet di giocare con altri utenti in tutto il mondo in tempo reale.<ref>{{cita web|url=https://www.freechess.org/Events/Anniversary/2006/index.html|titolo=FICS 11th Anniversary Celebrations|lingua=en|accesso=7 gennaio 2021}}</ref> I primi server furono [[Internet Chess Server]] (ICS), [[Free Internet Chess Server]] (FICS) e [[Internet Chess Club]] (ICC)<ref>{{cita web|https://www.freechess.org/Events/Anniversary/2005/index.html|titolo=FICS 10th Anniversary Celebrations|accesso=7 gennaio 2021|lingua=en}}</ref> In seguito sono stati fondati [[Server di scacchi#Server conosciuti|numerosi server dedicati al gioco]] commerciali, gratuiti ed [[open source]] oppure a pagamento, che spesso hanno soppiantato per popolarità e per utenza le piattaforme create in precedenza.
I server emulano tutti gli aspetti della partita a scacchi. La forza del giocatore viene misurata attraverso un punteggio che ricorda il sistema Elo (sebbene ogni sito o server assuma un proprio sistema di calcolo del punteggio che presenta spesso varie differenze con le formule ideate da [[Arpad Elo]]) ed è possibile organizzare tornei, sfidare conoscenti oppure essere abbinati ad utenti casuali impostando numerose preferenze di gioco. Inoltre alcuni di questi server e siti mettono a disposizione [[Motore scacchistico|motori scacchistici]] con i quali è possibile giocare o analizzare le partite giocate. Nonostante i server permettano di organizzare partite a cadenza classica o giornaliera (quest'ultima simile al gioco per corrispondenza), il gioco online privilegia soprattutto le cadenze veloci come [[Partita lampo|blitz]] e [[Gioco rapido|rapid]], se non addirittura le cadenze ''[[Bullet (scacchi)|bullet]]''. Nella gran parte dei siti, al contrario di quanto avviene nelle competizioni ufficiali, i punteggi Elo per le cadenze ''blitz'' e ''bullet'' risultano distinti tra loro.<ref name=bullet-chess/> Il successo del gioco online è determinato anche dalla possibilità di praticare alcune [[Scacchi eterodossi|varianti del gioco]] come [[Scacchi vinciperdi|antichess]], [[Quadriglia (scacchi)|quadriglia]] ed altre che non sempre è possibile praticare agevolmente a tavolino.
L'avvento di Internet ha cambiato non solo il modo di giocare a scacchi, ma anche il modo di seguire gli eventi agonistici. Se fino agli anni novanta il commento di una partita di alto livello e l'aggiornamento sulle [[aperture]] era demandato alle riviste specializzate, all'[[Informatore Scacchistico]] e all'[[Enciclopedia delle aperture negli scacchi|enciclopedia delle aperture]], in seguito i server scacchistici hanno messo a disposizione degli utenti le partite dei tornei in tempo reale, database di partite da consultare e l'analisi dei [[motore scacchistico|motori]]. Una rivoluzione che ha permesso non solo ai giocatori di livello magistrale, ma anche allo scacchista dilettante di comprendere le partite giocate ad alto livello.
La generazione di [[Grande Maestro|Grandi Maestri]] rappresentata dal [[Campione del mondo di scacchi|Campione del Mondo]] [[Magnus Carlsen]] è stata la prima ad aver potuto contare su internet e software per la propria preparazione agonistica.<ref>{{cita news|url=https://time100.time.com/2013/11/25/a-new-king-for-a-new-era-in-chess/|titolo=A New King for a New Era in Chess|accesso=20 gennaio 2021|data=25 novembre 2013|autore=[[Garry Kasparov]]|lingua=en|pubblicazione=Time}}</ref>
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia degli scacchi}}
=== Le origini e l'evoluzione del gioco ===
{{Approfondimento|titolo=La leggenda|contenuto=Una leggenda<ref>{{Cita libro|autore= [[Malba Tahan]]|titolo= [[L'uomo che sapeva contare]]|editore= Adriano Salani Editore|anno= 2001|isbn= 88-7782-481-6}}</ref> racconta che un re indù, di nome Iadava, vinse una grande battaglia per difendere il suo regno, e che, per avere ragione del nemico, dovette compiere un'azione strategica in cui suo figlio perse la vita. Da quel giorno il re non si era più dato pace, perché si sentiva colpevole per la morte del figlio, e ragionava continuamente sul modo in cui avrebbe potuto vincere senza sacrificare la vita del figlio: tutti i giorni rivedeva lo schema della battaglia, ma senza trovare una soluzione. Tutti cercavano di rallegrare il re, ma nessuno vi riusciva. Un giorno si presentò al palazzo un [[brahmano]], Lahur Sessa, che, per rallegrare il re, gli propose un gioco che aveva inventato: il gioco degli scacchi. Il re si appassionò a questo gioco e, a forza di giocare, capì che non esisteva un modo di vincere quella battaglia senza sacrificare un pezzo, ovverosia suo figlio. Il re fu finalmente felice, e chiese a Lahur Sessa quale ricompensa egli volesse: ricchezze, un palazzo, una provincia o qualunque altra cosa. Il monaco rifiutò, ma il re insistette per giorni, finché alla fine Lahur Sessa, guardando la scacchiera, gli disse: «Tu mi darai un chicco di grano per la prima casa, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta e così via». Il re rise di questa richiesta, meravigliato del fatto che il brahmano potesse chiedere qualunque cosa e invece si accontentasse di pochi chicchi di grano. Il giorno dopo i matematici di corte andarono dal re e lo informarono che per adempiere alla richiesta del monaco non sarebbero bastati i raccolti di tutto il regno per ottocento anni. In questo modo, Lahur Sessa insegnò al re che una richiesta apparentemente modesta può nascondere un costo enorme. In effetti, facendo i calcoli, il brahmano chiese 18.446.744.073.709.551.615 (18 [[trilione|trilioni]] 446 [[biliardo (numero)|biliardi]] 744 [[bilione|bilioni]] 73 [[miliardo|miliardi]] 709 [[milione|milioni]] 551[[1000 (numero)|mila]] 615) chicchi di grano (<math>2^0 + 2^1 + 2^2 + \dots + 2^{63} = {2^{64} - 1}</math>). In ogni caso, il re capì, il brahmano ritirò la richiesta e divenne il governatore di una delle province del regno.
Una fonte accreditata ne ''[[La variante di Lüneburg]]'' di [[Paolo Maurensig]] riporta invece l'uccisione del monaco.<ref>{{cita libro|cognome=Maurensig |nome=Paolo |wkautore=Paolo Maurensig |titolo=La variante di Lüneburg |url=https://archive.org/details/lavariantedilune0000maur |anno=1993 |editore=Adelphi|isbn=88-459-0984-0}}</ref>}}
Alcune fonti farebbero derivare gli scacchi da un gioco che avrebbe avuto origine in [[India]] presso l'impero [[Gupta]] attorno al [[VI secolo]], il ''[[chaturanga]]'':<ref name=Leibs92>{{cita|Leibs|p. 92}}.</ref><ref name=RobinsonEstes34>{{cita|Robinson|p. 34}}.</ref><ref name="Murray">{{cita|Murray|}}.</ref><ref>{{cita|Bird|p. 63}}.</ref> secondo questo indirizzo interpretativo, il ''chaturanga'' si sarebbe sviluppato in varie forme nelle diverse regioni asiatiche (scacchi cinesi, coreani e giapponesi) e occidentali: presso i [[Persiani]] dapprima (che, modificandolo, lo chiamarono ''[[shatranj|shaṭranj]]''), quindi presso gli [[Arabi]] e infine nell'[[Europa medievale]]. Secondo altre teorie gli scacchi avrebbero invece come progenitore lo [[xiangqi]] (di origine cinese) o qualche sua variante.<ref>{{cita|Li|}}.</ref>
Gli scacchi arrivati in Europa prevedevano l'uso dei dadi. È per via della censura ecclesiastica – che considerava diabolico ogni tipo di gioco che prevedesse il ricorso al caso, ovvero il [[gioco d'azzardo]] – che gli scacchi in Occidente si sono evoluti senza contemplare l'uso dei dadi.<ref name="medioevo simbolico">{{Cita libro|titolo = Medioevo simbolico|autore = [[Michel Pastoureau]]|traduttore = R. Riccardi|editore = Laterza|città = Roma-Bari|anno = 2005|opera = Collana Storia e Società|url_capitolo = https://books.google.co.uk/books?id=7ruKDwAAQBAJ&lpg=PR30&ots=XHwj1dqMPF&dq=scacchi%20chiesa%20azzardo&hl=it&pg=PR30#v=onepage&q&f=false|ISBN = 978-88-420-8284-2|citazione = Per la Chiesa, l'azzardo ludico (che il latino esprime con la parola ''alea'') è un abominio, e tutti i giochi d'azzardo diabolici. […] Sono dunque i dadi ad aver nuociuto agli scacchi. Il vescovo di [[Firenze]], che [[Pier Damiani]] aveva accusato nel [[1061]] di aver giocato agli scacchi, rispose a sua difesa che certamente aveva giocato, ma «senza dadi». In realtà, rinunciando all'impiego dei dadi, gli scacchi acquistano a poco a poco uno statuto onorevole ed in seguito particolarmente apprezzato. La riflessione sostituisce ormai l'azzardo. E se, alla fine del XII secolo, i prelati lo vietano ancora ai chierici – perché giocare è un'attività vana, che dà luogo a litigi e bestemmie – iniziano a tollerarlo per i laici. Alla metà del secolo successivo, la pratica del gioco è persino prevista dagli statuti di alcune fondazioni pie, alla esplicita condizione di non giocare né con i dadi né per guadagnare denaro. Alcuni autori, come [[Gautier de Coincy|Gualtiero de Coincy]] nei suoi ''Miracles de la Vierge'', arrivano sino a mettere in scena partite che oppongono gli inviati di Dio e quelli del Diavolo.|accesso = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}</ref>
In Spagna lo ''shatranj'' divenne ''ajedrez'', in Portogallo ''xadrez'', in Grecia ''zatrikion'', mentre nel resto d'Europa si diffuse il termine persiano ''shāh'', dal quale deriva anche l'italiano ''scacchi''.
Non trascurabile è il probabile influsso che nell'area greco-ellenistica possono aver avuto, nei primi secoli dell'era cristiana, giochi da tavolo greci e romani sul più tardo gioco indiano.
Dall'area indo-persiana, il gioco, a seguito della conquista araba della Persia, si è diffuso nella civiltà araba (dopo l'[[VIII secolo|VIII]]-[[IX secolo]]), dove conobbe uno sviluppo anche nella teoria del gioco: il primo trattato scacchistico di cui si ha conoscenza, opera di un medico di [[Baghdad]], fu scritto nell'[[892]]. Dagli Arabi ha conosciuto una diffusione verso nord seguendo due direttrici: attraverso l'Oriente bizantino verso la [[Russia]] e la [[Scandinavia]] e tramite la [[al-Andalus|Spagna araba]], e probabilmente la [[Sicilia]], in tutto l'Occidente europeo.
Gli scacchi hanno raggiunto l'Europa occidentale e la Russia da almeno tre percorsi geografici, a partire dal [[IX secolo]], coprendo tutta l'Europa intorno all'anno [[1000]].<ref name="tacspx">{{cita|Hooper e Whyld|pp. 144-145}}.</ref> Le prime fonti europee risalgono all'inizio dell'[[XI secolo]]. Tra queste, significativi il testamento del conte [[Ermengol I di Urgell]] ([[Catalogna]]), che lascia alla Chiesa i suoi beni, tra cui una scacchiera, e una lettera del cardinale Pietro Damiani al [[Papa Alessandro II]] del [[1060]] in cui denuncia la diffusione del gioco. In [[Spagna]] nel [[XIII secolo]] fu redatto un famoso manoscritto, il ''[[Libro de los juegos]]'', che trattava gli scacchi, la "tavola reale" ([[backgammon]]) e i [[dado (gioco)|dadi]], ed era promosso da [[Alfonso X di Castiglia]].
Dall'Europa araba il gioco si diffuse nel resto del continente, favorito anche dal successo che aveva nella cultura cavalleresca, nonostante fosse inizialmente contrastato dalle autorità politiche e religiose:<ref name="britannica1">{{cita web|https://www.britannica.com/EBchecked/topic/109655/chess|Encyclopaedia Britannica, voce ''chess'', sezione ''Introduction to Europe''|6 gennaio 2010}}</ref> ad esempio, nel [[1254]], [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] proibì il gioco in terra francese. Tuttavia il gioco divenne presto simbolo di conoscenza e potere, e già dal XV secolo divenne il "gioco dei re", praticato da sovrani quali [[Enrico I d'Inghilterra|Enrico I]], [[Enrico II d'Inghilterra|Enrico II]], [[Giovanni d'Inghilterra|Giovanni I]] e [[Riccardo I d'Inghilterra]], [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] e [[Alfonso II d'Aragona|Alfonso II]] di Spagna, [[Ivan IV di Russia|Ivan il Terribile]], zar di Russia.<ref name="britannica1" /> Ciò contribuì ad accrescerne la fama e la diffusione in Europa.
Inizialmente, in Europa le regole non differivano dal gioco arabo, lo ''shaṭranj'' (evoluzione del Chaturanga), caratterizzato da una scacchiera senza colori e da regole che rendevano piuttosto lento lo svolgimento del gioco: la "fersa" (la donna nella successiva evoluzione) muove diagonalmente di una sola casa; l'"elefante" (poi "alfiere", o "vescovo" in [[lingua inglese|inglese]] o "folle" in francese) muove solo di due case in diagonale, potendo perciò saltare gli altri pezzi ma essendo ristretto a muovere su un quarto delle case della scacchiera, e in ogni caso impossibilitato a incontrare un altro elefante; i pedoni muovono sempre di una sola casa e promuovono sempre a fersa; infine, sebbene gli altri pezzi (torre – che perciò è l'unico pezzo in grado di compiere sostanziali movimenti lunghi – cavallo e re) muovano secondo le regole odierne, non esiste l'[[arrocco]].
Nel corso dei secoli, la necessità di velocizzare il gioco, in particolare essendo le partite giocate per scommessa, comportò progressivamente l'adozione di movimenti più veloci, soprattutto dell'alfiere e della donna, e all'adozione di variazioni alle regole originarie: nel "Libro del Acedrex" scritto dal re di Castiglia Alfonso X il Saggio nel [[1283]], il movimento dei pezzi presenta già alcune variazioni, con la donna più mobile. Altro trattato di scacchi è il "De Ludo", scritto dal frate [[Jacopo da Cessole]], risalente al primo [[XIV secolo]]. Un'altra innovazione, volta a saltare la noiosa fase di sviluppo dei pezzi e che conobbe una discreta fortuna al punto di essere stata tramandata fino a noi, fu l'adozione dei cosiddetti "tabi",<ref>{{cita web|url=http://scacchi.blogcindario.com/2006/07/00017-le-origini-del-gioco-degli-scacchi-di-eros-riccio.html|titolo= Le origini del gioco degli scacchi (del grande maestro Eros Riccio)|accesso=7 febbraio 2011}}</ref> ossia delle posizioni di partenza con i pezzi già sviluppati.
Alla fine del [[XV secolo]] in [[Italia]] e in Spagna<ref>{{cita|Davidson|pp. 13-17}}.</ref><ref name="nauiua">{{cita web|autore=Ricardo Calvo|url=http://www.goddesschess.com/chessays/ricardovalencia.html|titolo=Valencia Spain: The Cradle of European Chess|accesso=28 novembre 2008|editore=GoddessChess|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090108122325/http://www.goddesschess.com//chessays/ricardovalencia.html|dataarchivio=8 gennaio 2009}}</ref> vengono definitivamente fissate le regole moderne del gioco, ovvero viene creata una variante (chiamata, se è necessario evitare confusione, "scacchi occidentali"<ref>{{cita web|url=https://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=3492|titolo=riferimenti nell'articolo "XiangQi – an alternative to Western Chess"|editore=ChessBase.com|autore=Dr René Gralla|accesso=7 febbraio 2011}}</ref> o "scacchi internazionali"<ref>{{cita web
|cognome=Gralla|nome=René|url=http://www.chessvariants.org/oriental.dir/thaikramnik.html|titolo=Kramnik plays Makruk Thai|accesso=13 febbraio 2011|lingua=en|data=2 gennaio 2005}}</ref>) che si impone sugli altri sistemi di gioco: i [[pedone (scacchi)|pedoni]] avevano l'opzione di avanzare di due case al momento della loro prima mossa con la conseguente opzione per l'avversario di mangiarlo ''en passant''; gli [[Alfiere (scacchi)|Alfieri]] potevano muoversi lungo tutta una diagonale libera (invece di essere limitati a muoversi obbligatoriamente di due case diagonali) e perdevano la possibilità di saltare la casa di colore diversa del loro colore.
La [[Donna (scacchi)|Donna]] sostituisce definitivamente la precedente figura del Visir, può muoversi in tutte le direzioni senza limitazione di distanza, il che l'ha resa il pezzo più potente presente sulla ''scacchiera''<ref>{{cita|Yalom|}}.</ref> (prima poteva solo muoversi di una casa alla volta in senso diagonale). Esistevano ancora delle differenze nelle regole per l'arrocco e l'esito in caso di [[Patta (scacchi)|patta]]. Si giunge alla situazione paradossale in cui una donna potente e robusta (regina) combatte e protegge un maschio relativamente indifeso (re) in un ambiente ostile. All'origine del cambiamento vi sarebbe un bisogno psicologico da parte dell'innovatore: "espressione del suo desiderio istintivo di avere una donna forte che si prenda cura di lui".<ref name=":0">The doctor writes : an anthology of the unusual in current medical literature, di Waife, S. O. (Sholom Omi), 1919-2011, ed 1954, pp. 26-27.</ref> Diversi studi hanno portato ad avanzare alcuni nomi che potrebbero celarsi dietro l'innovazione. Si tratterebbe di un uomo che ha permesso a una donna di governare, appoggiandosi molto al di lei sostegno. Come uomo sposato, la moglie avrebbe avuto "un carattere dominante aggressivo, la personificazione della regina degli scacchi". Sono stati fatti i nomi di [[Isabella di Castiglia]],<ref>''Si crede che la Regina Isabella sia stata il “modello culturale” della regina nel gioco degli scacchi: il pezzo assunse il valore che ha nel gioco moderno intorno alla fine del XV secolo.'' Govert Westerweld e José A. Garzon Roger, ''La reina Isabel de Catolica: su reflejo en la dama poderosa de Valencia, cuna del ajedrez moderno y origen del juego de damas'', Genaralitat Valencia, Valencia 2004, nota.</ref> [[Beatrice d'Este]] e [[Caterina Sforza]], queste ultime due note [[virago]] dell'epoca.<ref name=":0" /><ref name=":1" /> "Dal conflitto ambivalente di un uomo tra il desiderio di allearsi con una potente virago e l'odio per il suo dominio come segno distintivo della sua debolezza, la regina degli scacchi fu rafforzata."<ref name=":0" /> Altri ritennero che queste tre donne apparissero troppo tardi nella storia per giustificare un mutamento che alcuni specialisti fanno risalire al 1485, e fu perciò avanzato il nome di [[Giovanna d'Arco]], ma essa risulterebbe al contrario troppo precoce.<ref name=":1">Histoire des jeux de société: géométries du désir, Jean-Marie Lhôte, 1994, p. 197.</ref>
Il cammello è invece diventato torre.<ref>''Giochi'' in "Medioevo misterioso", bimestrale, n. 3, p. 59.</ref> Questi cambiamenti, nel loro insieme, hanno reso il gioco degli scacchi più suscettibile di studio profondo, favorendone molto la diffusione. Da allora, in [[Europa]], il gioco si è giocato quasi allo stesso modo con le regole che sono state congelate nel [[XIX secolo]], tranne per le condizioni esatte di una patta.
[[File:Aedes Althorpianae; or, Account of the mansion, books, and pictures, at Althorp; the residence of George John, earl Spencer, K.G. To which is added a supplement to the Bibliotheca Spenceriana (1822) (14592162337).jpg|min|I Libro di Giuocho di Scacchi intitolato de costumi deglhuomini & degli offitii de nobili]]
[[File:Chesscongress1857.jpg|min|Litografia del primo congresso degli scacchi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ([[New York]], [[1857]]).]]
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] il gioco conobbe un'evoluzione nella teoria, con numerosi trattati, come l'opera di [[Luis Ramírez de Lucena|Lucena]] pubblicata a [[Salamanca]] del [[1497]],<ref name="nauiua" /> ''Repetición de Amores y Arte de Ajedrez'' (il più antico libro stampato sugli scacchi a noi pervenuto). Altri giocatori famosi scrissero trattati, come [[Pedro Damiano|Damiano]] ([[1512]]) e [[Ruy López de Segura|Ruy López]], nel cui "Libro de la invención liberal y arte del juego de Axedrez", del [[1561]], viene elaborata una teoria delle aperture, e c'è un approccio scientifico allo studio. Nel 1575 si conosce [[Giovanni Leonardo Di Bona|Il Puttino]] detto ''Primo Cavaliere Errante'' per avere vinto un'importante sfida scacchistica contro [[Ruy López de Segura|Ruy López]].<ref>{{Cita libro|titolo=Nuova rivista degli scacchi|edizione=Quarta|anno=1888|p=171, 263}}</ref> Nel 1617 don [[Pietro Carrera]] pubblicò ''Il gioco de gli scacchi''. Celebre è anche il [[Manoscritto di Gottinga]], pubblicato in data sconosciuta, ma probabilmente compresa tra il [[1471]] e il [[1505]]. Nel Seicento e nel Settecento il gioco conosce giocatori professionisti come [[Gioachino Greco]] ([[1600]]-[[1634]]), e il francese [[François-André Danican Philidor]] ([[1726]]-[[1795]]) entrambi autori di trattati di scacchi.
Nel [[XVIII secolo]] il centro di riferimento del gioco si sposta dai paesi meridionali verso la Francia, soprattutto grazie al già citato Philidor, che scoprì l'importanza strategica dei pedoni, e a [[Louis-Charles Mahé de La Bourdonnais]].<ref>{{cita web|url=http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=31596|titolo=Louis Charles Mahe De La Bourdonnais|editore=[[Chessgames.com]]|accesso= 26 novembre 2008}}</ref> In quel periodo i luoghi di diffusione del gioco erano soprattutto i "caffè" delle grandi città europee, come il ''[[Café de la Régence]]'' a [[Parigi]] e il ''[[Simpson's Divan]]'' a [[Londra]].<ref>{{cita|Metzner|}}.</ref><ref>{{cita|Bird|}}.</ref>
Nel [[XIX secolo]] si svilupparono le organizzazioni dedite al gioco degli scacchi, con la nascita di numerosi club e l'inizio di pubblicazioni specializzate, libri e riviste. Iniziarono anche le sfide fra i club di città diverse, come quella del ''London Chess Club'' contro l'''Edinburgh Chess Club'' giocata nel [[1824]].<ref>{{cita web|url= http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=80740|titolo= London Chess Club|editore= [[Chessgames.com]]|accesso= 26 novembre 2008}}</ref> Nello stesso periodo i [[problemi di scacchi]] divennero comuni nei giornali e aumentò il numero degli esperti dediti alla stesura dei medesimi, tra i quali spiccarono [[Bernhard Horwitz]], [[Josef Kling]] e [[Samuel Loyd]]. La pubblicazione del primo manuale completo sulla teoria degli scacchi risale al [[1843]]: si tratta del ''[[Handbuch des Schachspiels]]'' di von der Lasa.
=== Dai primi tornei al campionato del mondo (1850-1946) ===
{{Vedi anche|Campionato del mondo di scacchi}}
[[File:SchachWM2008.jpg|min|La sfida Anand-Kramnik al campionato mondiale degli scacchi del [[2008]].]]
Il modello più popolare di scacchiera ("Staunton") venne creato da [[Nathaniel Cook]] nel [[1849]] e venne adottato da uno dei principali giocatori dell'epoca, [[Howard Staunton]], e ufficialmente dalla [[FIDE]] nel [[1924]]. Il [[torneo scacchistico di Londra 1851|primo torneo internazionale]] di scacchi si svolse a [[Londra]] nel 1851,<ref>{{cita web|url= http://worldchessnetwork.com/English/chessHistory/salute/matchesTournaments/london1851.php|titolo= London, 1851|autore= Larry Parr|editore= World Chess Network|accesso= 26 novembre 2008|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/2006/http://worldchessnetwork.com/English/chessHistory/salute/matchesTournaments/london1851.php|dataarchivio= 30 novembre 2005}}</ref> organizzato dallo stesso Howard Staunton, in occasione dell'[[Expo 1851]]: vinse il [[Germania|tedesco]] [[Adolf Anderssen]], considerato il miglior giocatore dell'epoca per il suo stile brillante e aggressivo, nonostante fosse strategicamente poco profondo.<ref>{{cita|Hartson|p. 36}}.</ref>
Furono considerati ufficiosamente campioni del mondo i francesi Labourdonnais e Saint Amant, l'inglese Howard Staunton, il tedesco Adolph Anderssen e lo statunitense [[Paul Morphy]] (1837-1884), che batté tutti i campioni europei dell'epoca. Morphy ebbe un impatto fortissimo sulla storia degli scacchi.<ref name="shibut">{{cita|Shibut|}}.</ref><ref name="morphy-kasparov">{{cita|Kasparov 2007|pp. 59-61}}.</ref> Dotato di grande intuito nel preparare attacchi brillanti, unito a una buona concezione strategica,<ref name="shibut" /> Morphy è stato il primo fautore di uno studio più profondo del gioco, introducendo inconsapevolmente il concetto di [[gioco posizionale]] e preparando con grande cura gli attacchi partendo da una posizione priva di punti deboli.
Ci vollero ben 25 anni perché i principi di gioco vincenti introdotti da Morphy venissero acquisiti e teorizzati dal mondo degli scacchi, specialmente ad opera di un altro giovane giocatore, [[Wilhelm Steinitz]].<ref>{{cita|Steinitz e Landsberger|}}.</ref> Steinitz fu il primo scacchista che, con approccio scientifico, iniziò lo studio delle posizioni scomponendole nelle loro componenti,<ref>{{cita|Kasparov 2003a|p. 6}}.</ref> mentre in precedenza lo sviluppo dei pezzi era poco curato e spesso incompleto e si partiva presto in violenti attacchi contro il re avversario, trascurando la difesa.<ref>{{Cita|Kasparov 2003a|p. 11}}.</ref> Steinitz si autoproclamò [[campionato del mondo di scacchi|campione mondiale]] nel [[1886]], dopo un incontro con il tedesco [[Johannes Zukertort]], che è considerato il primo campionato del mondo ufficiale, affermando di fatto la superiorità del gioco posizionale sugli attacchi violenti della vecchia scuola, ai quali si rifaceva invece Zukertort.<ref name="morphy-kasparov" />
Steinitz difese poi il suo titolo nel 1889 al[[l'Avana]] contro il russo [[Michail Ivanovič Čigorin|Čigorin]], considerato il fondatore della scuola russa. Da allora e fino al [[1946]], l'organizzazione delle sfide mondiali era lasciata in pratica al campione in carica, che accettava lo sfidante e dettava le condizioni dell'incontro. Nel [[1894]] Steinitz fu sconfitto da un giovane [[matematico]] tedesco, [[Emanuel Lasker]] (1868-1941), che deterrà il titolo mondiale per ventisette anni:<ref>{{cita web|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/109655/chess|titolo=chess|sito=[[Encyclopaedia Britannica]]|lingua=en|accesso=13 febbraio 2011}}</ref> nessuno si è avvicinato a questo record ed è assai improbabile che venga mai battuto. Lasker è stato anche campione del mondo (a squadre) di [[bridge (gioco)|bridge]].
Ma l'attività principale di Lasker era la matematica: fu infatti un importante algebrista e diede un notevole contributo allo sviluppo della moderna [[algebra commutativa]]. Negli anni intorno alla [[prima guerra mondiale]] si affermò la stella del polacco [[Akiba Rubinstein]], il quale, anche a causa dello scoppio della guerra, non ebbe mai la possibilità di giocare con il titolo in palio. Ci volle un giocatore prodigio da Cuba, [[José Raúl Capablanca]] (Campione del mondo 1921 – 27), amante delle posizioni semplici e dei finali, per terminare il dominio dei germanofoni nel mondo degli scacchi; Capablanca batté Lasker in un incontro con il titolo in palio nel 1921 e rimase imbattuto nei tornei per 8 anni.
Negli stessi anni inizia a partecipare ai tornei internazionali il russo [[Aleksandr Aleksandrovič Alechin|Aleksandr Alechin]] (1892-1946), che sfiderà Capablanca in un incontro per il titolo di campione del mondo che verrà tenuto a [[Buenos Aires]] nel 1927. Il match segna il primo storico scontro tra un posizionista e un fantasista, tra un ragionatore della scacchiera e un combinatore. Alechin, un giocatore aggressivo, rimase in carica fino alla sua morte nel [[1946]], eccettuato il breve periodo tra il [[1935]] e il [[1937]], nel quale perse con l'[[Paesi Bassi|olandese]] [[Max Euwe]].<ref>{{cita|Kasparov 2003b|p. 117}}.</ref> Molti imputarono la sconfitta del campione alla sua [[Alcolismo|dipendenza dall'alcool]], anche se questa tesi è stata in parte smentita da Garri Kasparov nel secondo volume della sua opera ''I miei grandi predecessori''.
Nel match di rivincita il maestro russo-francese vinse in maniera netta e si riprese il titolo. Nel periodo tra le due guerre mondiali gli scacchi sono stati rivoluzionati dalle teorie moderniste, dovute principalmente agli studi di grandi giocatori quali [[Aron Nimzowitsch]] e [[Richard Réti]]. Il gioco moderno si basa sul controllo del centro a distanza, con i pezzi, in luogo della classica occupazione fisica con i pedoni che viene invece permessa all'avversario, per poi mettere tali pedoni sotto pressione.<ref>{{cita|Hooper e Whyld|p. 178}}.</ref> Il 24 luglio [[1924]], a [[Parigi]], in [[Francia]], venne fondata la [[Federazione Internazionale di Scacchi]] (FIDE), che, a sua volta, nel 1927 istituì il [[Campionato del mondo femminile di scacchi]]. La prima campionessa del mondo di scacchi fu la giocatrice [[Inghilterra|anglo]]-[[Repubblica Ceca|ceca]] [[Vera Menchik]].<ref>{{cita web|url=http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=13277|titolo=Vera Menchik|editore=[[Chessgames.com]]|accesso=26 novembre 2008}}</ref>
=== Il campionato FIDE (1946-1993) ===
Nel 1941 muore Lasker, nel 1942 lo segue Capablanca.
Quando il campione del mondo in carica Aleksandr Alechin muore nel [[1946]], il titolo rimane vacante e la [[FIDE]] si assume il compito di organizzare gli incontri del campionato mondiale. Prima di allora, infatti, i campioni in carica avevano piena libertà di decidere con chi e a quali condizioni giocare per il titolo. La FIDE assunse dal 1951 anche il compito di assegnare i titoli di Grande Maestro e Maestro Internazionale, nonché di classificare i giocatori con un punteggio numerico ([[Elo (scacchi)|sistema Elo]]) assegnato sulla base dei risultati ottenuti nei tornei da essa organizzati. Tornei a loro volta classificati sulla scorta della media del punteggio dei suoi partecipanti.
Nel 1948, vacante il titolo mondiale, la FIDE organizza un [[Campionato del mondo di scacchi 1948|torneo]] tra i migliori sei scacchisti del momento, invitando i sovietici [[Michail Botvinnik]], [[Vasilij Smyslov]], il summenzionato olandese [[Max Euwe]], l'estone "sovietizzato" [[Paul Keres]], lo statunitense di origini polacche [[Samuel Reshevsky]] e l'americano [[Reuben Fine]], ma questi lascia cadere l'invito.
Il torneo viene vinto da Botvinnik, ma non è una grande sorpresa: è infatti sin dalla seconda metà degli anni trenta che lo scacchismo internazionale considera Botvinnik e, in seconda battuta, Keres i principali pretendenti alla corona di Alekhine. Con Botvinnik inizia l'era della supremazia scacchistica sovietica: l'unico campione del mondo non sovietico tra il 1948 e il crollo dell'URSS è stato l'americano [[Bobby Fischer]].<ref>{{Cita|Kasparov 2003b|pp. 7-8}}.</ref>
Da allora si stabilisce di disputare il Campionato del mondo di scacchi ogni tre anni, e il detentore del titolo è costretto a rimetterlo in palio contro il vincitore del "torneo dei candidati".
Questi sono i risultati delle finali fino al 1990:
* [[Campionato del mondo di scacchi 1951|edizione 1951]]: Botvinnik - [[David Bronštejn|Bronštejn]] 12 - 12
* [[Campionato del mondo di scacchi 1954|edizione 1954]]: Botvinnik - [[Vasilij Vasil'evič Smyslov|Smyslov]] 12 - 12
* [[Campionato del mondo di scacchi 1957|edizione 1957]]: Smyslov - Botvinnik 12,5 - 9,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1958|edizione 1958]]: Botvinnik - Smyslov 12,5 - 10,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1960|edizione 1960]]: [[Michail Tal'|Tal']] - Botvinnik 12,5 - 8,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1961|edizione 1961]]: Botvinnik - Tal' 13 - 8
* [[Campionato del mondo di scacchi 1963|edizione 1963]]: [[Tigran Petrosyan|Petrosyan]] - Botvinnik 12,5 - 9,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1966|edizione 1966]]: Petrosyan - [[Boris Spasskij|Spasskij]] 12,5 - 11,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1969|edizione 1969]]: Spasskij - Petrosyan 12,5 - 10,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1972|edizione 1972]]: [[Bobby Fischer|Fischer]] - Spasskij 12,5 - 8,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1975|edizione 1975]]: [[Anatolij Karpov|Karpov]] - Fischer non disputato
* [[Campionato del mondo di scacchi 1978|edizione 1978]]: Karpov - [[Viktor L'vovič Korčnoj|Korčnoj]] 16,5 - 15,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1981|edizione 1981]]: Karpov - Korčnoj 11 - 7
* [[Campionato del mondo di scacchi 1984|edizione 1984]]: Karpov - [[Garri Kasparov|Kasparov]] 25 - 23 sfida interrotta e annullata
* [[Campionato del mondo di scacchi 1985|edizione 1985]]: Kasparov - Karpov 13 - 11
* [[Campionato del mondo di scacchi 1986|edizione 1986]]: Kasparov - Karpov 12,5 - 11,5
* [[Campionato del mondo di scacchi 1987|edizione 1987]]: Kasparov - Karpov 12 - 12
* [[Campionato del mondo di scacchi 1990|edizione 1990]]: Kasparov - Karpov 12,5 - 11,5
=== Il doppio campionato del mondo (1993-2006) ===
Nel [[1993]], nel corso di un ciclo di incontri per determinare il campione del mondo, [[Garri Kasparov]] e [[Nigel Short]] lasciarono la FIDE per organizzare un loro incontro per il titolo. Lamentandosi della corruzione e della mancanza di professionalità all'interno della FIDE, formarono un'associazione alternativa, la [[Professional Chess Association]] (nota anche con l'acronimo PCA).<ref>{{cita|Kasparov 2007|p. 134}}.</ref> Dal 1993 al [[2006]] sono esistiti simultaneamente due Campioni del Mondo e due campionati paralleli, uno gestito dalla FIDE e uno dalla PCA. Per determinare il proprio campione del mondo la FIDE ha proposto, dapprima a scadenza annuale e successivamente biennale, un torneo con la formula dell'eliminazione diretta.
Partendo da un tabellone di tipo tennistico, 128 partecipanti disputavano mini ''match'' di due incontri (che diventavano quattro nelle semifinali e sei nella finale), a tempo regolamentare e con spareggio semilampo.<ref>{{cita web|http://www.mark-weeks.com/chess/93kt$$.htm|Formula del campionato FIDE, in riferimento all'edizione del 1993|6 gennaio 2011}}</ref> La PCA invece ha mantenuto la formula classica nella quale il campione in carica veniva sfidato da un candidato in un match sul tempo regolamentare articolato in numerose partite e ha per questo promosso negli anni il proprio campionato come ''Classic world chess championship''.<ref>{{cita web|http://www.mark-weeks.com/chess/93ks$$.htm|Formula del campionato PCA, in riferimento all'edizione del 1993|6 gennaio 2011}}</ref>
Entrambe queste formule hanno presentato delle criticità: secondo gli appassionati, il torneo cosiddetto "knock-out", sostenuto dal presidente FIDE [[Kirsan Iljumžinov]], penalizzava il gioco stesso degli scacchi a causa di una durata troppo ristretta dei singoli match e dell'eccessiva compressione del tempo di riflessione, che portava i giocatori a commettere numerosi errori. Il campionato PCA, invece, non ha mai stabilito regole chiare né per quanto riguardava la sua frequenza, né per le modalità di selezione dello sfidante, riportando di fatto la situazione del campionato del mondo agli anni precedenti la [[seconda guerra mondiale]], nei quali era il detentore a definire modalità e tempi per la messa in palio del titolo.
=== La riunificazione (dal 2006) ===
Nell'ottobre del 2006, dopo lunghi anni di trattative, quasi sempre legate all'entità dei riconoscimenti economici, si è tenuto il match per la riunificazione del titolo tra i due campioni in carica. Nell'incontro [[Vladimir Borisovič Kramnik|Vladimir Kramnik]], allievo di Kasparov e suo successore sul trono della PCA,<ref>{{cita web |url=http://archives.cnn.com/2000/WORLD/europe/11/02/chess.kramnik/index.html |titolo=Kramnik beats Kasparov, 2000 |accesso=6 gennaio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060128031243/http://archives.cnn.com/2000/WORLD/europe/11/02/chess.kramnik/index.html |dataarchivio=28 gennaio 2006 }}</ref> ha battuto il bulgaro [[Veselin Topalov]], campione FIDE, ritornando a essere l'unico campione del mondo di scacchi.<ref>{{cita web | url=http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=12295 | titolo=Biografia di Vladimir Kramnik su Chessgames.com | accesso=6 gennaio 2011}}</ref>
Nel settembre del 2007 il titolo passa a [[Viswanathan Anand]], vittorioso a [[Città del Messico]] e già campione del mondo nel 2000 per la FIDE.<ref>{{cita web|url=https://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=4154|titolo=''GM Mihail Marin: Anand's triumph in the final round'' (ChessBase News)|accesso=6 gennaio 2011}}</ref> Anand ha poi difeso il titolo nel 2008 a [[Bonn]] contro Vladimir Kramnik,<ref>{{cita web|url=https://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=4988|titolo=''WCC R11: Fighting draw, Anand wins World Championship by 6.5:4.5'' (ChessBase News)|accesso=6 gennaio 2011}}</ref> nel 2010 a [[Sofia]] contro [[Veselin Topalov]]<ref>{{cita web|url=https://www.chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=6326|titolo=''Sofia R12: Vishy wins, retains World Championship title'' (ChessBase News)|accesso=6 gennaio 2011}}</ref> e nel 2012 a [[Mosca (Russia)|Mosca]] contro [[Boris Gelfand]].
Nell'[[Campionato del mondo di scacchi 2013|edizione del 2013]] il titolo viene conquistato da [[Magnus Carlsen]], battendo il campione in carica in un match disputato a [[Chennai]].<ref>{{cita web|url=https://en.chessbase.com/post/chennai-g10-magnus-carlsen-is-the-new-world-champion|titolo=Magnus Carlsen is the new World Champion!|editore=[[ChessBase]]|data=22 novembre 2013|accesso=24 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131124212658/http://en.chessbase.com/post/chennai-g10-magnus-carlsen-is-the-new-world-champion|dataarchivio=24 novembre 2013}}</ref> Dopo aver difeso per quattro volte il titolo, [[Campionato del mondo di scacchi 2014|nel 2014]] contro Anand,<ref>{{cita web|url=https://en.chessbase.com/post/sochi-g11-in-dramatic-finale-carlsen-retains-title|titolo=Sochi G11: In dramatic finale, Carlsen retains title|data=23 novembre 2014|accesso=30 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141130105700/http://en.chessbase.com/post/sochi-g11-in-dramatic-finale-carlsen-retains-title|dataarchivio=30 novembre 2014|urlmorto=no}}</ref> [[Campionato del mondo di scacchi 2016|nel 2016]] contro [[Sergej Karjakin]], [[Campionato del mondo di scacchi 2018|nel 2018]] contro [[Fabiano Caruana]] e [[Campionato del mondo di scacchi 2021|nel 2021]] contro [[Jan Nepomnjaščij]], il grande maestro norvegese decide di abdicare, contestando la formula utilizzata per assegnare il titolo mondiale e ammettendo una certa stanchezza nel difendere la corona di alloro.<ref>{{cita web|url=https://www.chess.com/it/news/view/magnus-carlsen-non-difendera-il-titolo|titolo=Carlsen non difenderà il titolo|accesso=3 dicembre 2022}}</ref>
Nell'[[Campionato del mondo di scacchi 2023|edizione del 2023]] lo scettro di campione passa al grande maestro cinese [[Ding Liren]], dopo aver battuto negli spareggi rapid l'altro contendente, il grande maestro russo [[Jan Nepomnjaščij]], sconfitto per la seconda volta consecutiva in un match mondiale.
Nell'[[Campionato del mondo di scacchi 2024|edizione del 2024]] il Grande Maestro cinese [[Ding Liren]] viene sconfitto dallo sfidante [[Dommaraju Gukesh]]. Quest'ultimo diviene così il più giovane campione del mondo di scacchi all'età di 18 anni e 195 giorni, battendo il precedente record di [[Garri Kasparov|Garry Kasparov]].<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://en.chessbase.com/post/world-championship-2024-g14|titolo=Gukesh becomes 18th undisputed world chess champion at 18!|sito=Chess News|data=2024-12-12|accesso=2025-07-25}}</ref>
=== Olimpiadi degli scacchi ===
{{vedi anche|Olimpiadi degli scacchi}}
Le [[Olimpiadi degli scacchi]] sono un campionato del mondo a squadre nazionali. Sono organizzate dalla FIDE, che le ha istituite ufficialmente nel [[1927]]. Dal [[1950]] le olimpiadi hanno assunto una cadenza stabile e si disputano regolarmente ogni due anni.
== Arte e costume ==
[[File:Luigi Mussini- Leonardo da Cutro e Ruy Lopez giocano a scacchi alla corte di Spagna.jpg|min|verticale=1.6|Luigi Mussini - ''Sfida scacchistica alla corte del Re di Spagna'' (1883), in cui è raffigurata l'impresa di [[Giò Leonardo Di Bona]].]]
È impossibile citare tutti i riferimenti e le citazioni scacchistiche che si possono trovare nell'arte sia classica che moderna.
Nella [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]] del [[Palazzo dei Normanni]] a [[Palermo]] si può ammirare il primo dipinto di una partita a scacchi che si conosca al mondo. L'opera risale al [[1143]] circa e gli artisti musulmani che la crearono furono scelti dal re normanno di Sicilia [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II d'Altavilla]], che fece erigere la chiesa.<ref>{{cita web|url=http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo47/articolo.htm|titolo=Gli scacchi nella pittura dall’antichità ai nostri giorni (di Achille della Ragione)|accesso=8 gennaio 2011}}</ref>
In [[letteratura]] gli scacchi sono citati nella ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante]].
{{citazione|L'incendio suo seguiva ogne scintilla;<br />
ed eran tante, che 'l numero loro<br />
più che 'l doppiar de li scacchi s'inmilla.|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]'', [[Paradiso - Canto ventottesimo|canto XXVIII]], versi 91-93}}
L'espressione "doppiar de li scacchi" allude alla leggenda della duplicazione dei chicchi di grano, molto nota in epoca medievale come ''Duplicatio scacherii''<ref>{{cita web|url=http://scacchi.qnet.it/manuale/leggenda.htm|titolo=Aneddoti e curiosità - La leggenda dell'origine del gioco|accesso=14 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130702085500/http://scacchi.qnet.it/manuale/leggenda.htm|dataarchivio=2 luglio 2013|urlmorto=sì}}</ref> e viene usata dal sommo poeta per rappresentare l'elevatissimo numero degli angeli.<ref>{{cita web|url=http://www.uciimtorino.it/matematica/dante.htm|titolo=Numerologia in Dante|accesso=14 ottobre 2012}}</ref>
Il gioco è l'oggetto del poema ''[[Scacchia ludus]]'' di [[Marco Gurolamo Vida]], che descrive una mitica partita di scacchi tra [[Apollo]] e [[Mercurio (divinità)|Mercurio]].<ref>{{cita web|nome=Franco|cognome=Romagnoli|titolo=Festival internazionale di scacchi - Marco Gerolamo Vida|url=http://www.cremonascacchi.it/festivalvida/index.php?page=pagina_mgvida|sito=cremonascacchi.it|accesso=30 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140930054801/http://www.cremonascacchi.it/festivalvida/index.php?page=pagina_mgvida|dataarchivio=30 settembre 2014|urlmorto=no}}</ref>
Al [[secolo XVI|XVI secolo]] risale il poemetto [[Poesia didascalica|didascalico]] ''De ludo scachorum'', in 178 esametri latini, di cui fu autore il medico, letterato e scacchista [[Francesco Bernardino Caldogno]].
Si ricorda inoltre il romanzo ''[[Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò]]'' di [[Lewis Carroll]], dove il viaggio fantastico della protagonista è una evidente rappresentazione di una partita a scacchi, benché l'irregolarità osservata nelle mosse faccia pensare a una [[varianti (scacchi)|variante]] piuttosto diffusa nel [[XIX secolo]], in cui l'alternarsi dei turni fra bianco e nero era in parte determinata in modo casuale. Tale opera letteraria ha a sua volta ispirato una variante di [[scacchi eterodossi]], chiamata [[scacchi di Alice]].<ref>{{cita libro |cognome=Jelliss |nome=George |titolo=Variant Chess |url=http://www.bcvs.ukf.net/alice.htm |accesso=13 febbraio 2011 |edizione=24 |anno=1997 |lingua=en |pagine=vol. 3, pp. 69-71 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100820042327/http://www.bcvs.ukf.net/alice.htm |dataarchivio=20 agosto 2010 }}</ref>
[[File:Marostica PiazzaScacchi.jpg|min|sinistra|Piazza degli Scacchi a [[Marostica]].]]
Nel [[cinema]] è celebre la partita a scacchi con la morte rappresentata nel film ''[[Il settimo sigillo]]'' diretto da [[Ingmar Bergman]].<ref>{{cita web|url=http://www.activitaly.it/immaginicinema/bergman/settimosigillo1.htm|titolo=Scheda su ''Il settimo sigillo''|accesso=8 gennaio 2011}}</ref> Altrettanto famosa è [[Poole - HAL 9000|una partita]] giocata nel film ''[[2001: Odissea nello spazio]]'', nella quale l'astronauta Frank Poole, interpretato dall'attore [[Gary Lockwood]], perde contro il supercomputer [[HAL 9000]].<ref>{{cita web|url=http://scacchi.qnet.it/manuale/comp06.htm|titolo=Frank Poole - Hal 9000|accesso=7 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080802224022/http://scacchi.qnet.it/manuale/comp06.htm|dataarchivio=2 agosto 2008|urlmorto=sì}}</ref> Agli scacchi è anche dedicato un episodio del telefilm poliziesco ''[[Colombo (serie televisiva)|Colombo]]'', dal titolo ''L'ultimo scaccomatto''.
Dal 1966, su proposta dell'[[UNESCO]], il 20 luglio, giorno di fondazione della FIDE, ricorre la [[Giornata internazionale degli scacchi]].<ref>{{cita web|url=http://aicf.in/international-chess-day/|titolo=International Chess Day|accesso=17 settembre 2019|lingua=en}}.</ref>
Numerose sono anche le manifestazioni legate agli scacchi che si svolgono periodicamente in Italia; la più nota tra queste si tiene a [[Marostica]], dove dal [[1454]] si svolge una partita che ripropone una tra quelle più famose già disputate, utilizzando dei personaggi viventi in costumi tradizionali. La partita ''"a pezzi grandi et vivi"'' coinvolge oltre cinquecento figuranti comandati da ordini nell'antica lingua medievale parlata nella [[Repubblica di Venezia]].<ref>{{cita web|url=http://www.marosticascacchi.it/a_3_IT_7_1.html|titolo=Storia della partita a scacchi viventi di Marostica|accesso=8 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101115131836/http://www.marosticascacchi.it/a_3_IT_7_1.html|dataarchivio=15 novembre 2010}}</ref>
A [[Cutro]], ogni anno, la sera del 12 agosto, si svolge una partita a scacchi viventi che ricorda l'impresa di [[Giò Leonardo Di Bona]] e della sua celebre vittoria ([[1575]]) contro monsignor [[Ruy López de Segura]]. La manifestazione si svolge su una scacchiera pavimentale gigante con centinaia di figuranti: è una rievocazione storica importante per i cutresi, perché proprio grazie all'impresa del Di Bona l'abitato fu proclamato ''Città''. Per queste ragioni, Cutro ha ricevuto il titolo di ''Città degli Scacchi'', infatti, nel mese di aprile di ogni anno, la città ospita un rinomato torneo internazionale, al quale partecipano talenti scacchistici di tutto il mondo.<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Aiello|autore2=Giuseppina Mazzei|titolo=Calabria. Viaggio alla scoperta della mia terra.|dataoriginale=26 feb 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.cutro.kr.it/?q=node/485|titolo=Storia di Cutro sul sito del comune|accesso=8 gennaio 2011}}</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Bird |nome=Henry Edward|wkautore=Henry Bird|titolo=Chess History and Reminiscences |anno=2008|annooriginale=1893 |editore=Forgotten Books |città=Englewood |cid=Bird|isbn=978-1-60620-897-7|lingua=en}}
* {{cita libro |nome=Edward R. |cognome=Brace |titolo=An Illustrated Dictionary of Chess |url=https://archive.org/details/illusdictofchess00edwa |anno=1977 |editore=McKay |isbn=0-679-50814-7|lingua=en|cid=Brace}}
* {{cita libro|autore=Graham Burgess|coautori=Nunn, Emms |titolo=The Mammoth Book of the World's Greatest Chess Games |url=https://archive.org/details/mammothbookofwor0000burg|edizione=2 |anno=2004 |editore=Carroll & Graf |città=New York |cid=Mammoth|isbn=978-0-7867-1411-7|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=[[José Raúl Capablanca]]|autore2=Nick de Firmian|titolo=Chess Fundamentals (Completely Revised and Updated for the 21st century) |url=https://archive.org/details/chessfundamental0000capa|anno=2006 |editore=Random House |cid=Capablanca e de Firmian|isbn=0-8129-3681-7|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Sam Collins|titolo=Capire le aperture scacchistiche|editore=Gambit Publications|anno=2005|cid=Collins}}
* {{cita libro | cognome=Davidson | nome=Henry A. | anno=1949|titolo=A Short History of Chess | editore=D. McKay Co | città=New York|cid=Davidson| isbn=0-679-14550-8|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Jesús de la Villa|titolo=100 Endgames You Must Know|url=https://archive.org/details/100endgamesyoumu0000unse_2edi|editore=New in Chess|anno=2008|cid=de la Villa|isbn=978-90-5691-244-4|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Dindy Robinson|titolo=World Cultures Through Art Activities |url=https://archive.org/details/worldculturesthr0000robi|anno=1996 |editore=Teachers Ideas Press |città=Englewood |cid=Robinson|isbn=1-56308-271-3|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=[[Larry Evans]] |titolo=New Ideas in Chess|anno= 1958|editore=Pitman Publications|cid=Evans|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=[[Federazione Internazionale degli Scacchi]]|titolo=FIDE Handbook|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240523013258/https://handbook.fide.com/|url=https://handbook.fide.com/|cid=Fide Handbook|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Federazione Internazionale degli Scacchi|titolo=FIDE Handbook - Laws of Chess|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201124005614/https://handbook.fide.com/chapter/E012018|url=https://handbook.fide.com/chapter/E012018|cid=Fide Handbook - E.1. Laws of Chess|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Tim Harding |titolo=Better Chess for Average Players |anno=2003 |editore=Courier Dover Publications |città=New York|cid=Harding|isbn=0-486-29029-8|lingua=en}}
* {{cita libro|autore= William Roland Hartston|titolo= The Kings of Chess|url= https://archive.org/details/kingsofchesshi00hart|anno= 1985|editore= Pavilion Books Limited|cid=Hartson|isbn=0-06-015358-X|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=David Hooper|autore2=Kenneth Whyld|titolo=The Oxford Companion to Chess|url=https://archive.org/details/oxfordcompaniont0000hoop|anno=1992 |editore=Oxford University Press |città=Oxford|cid=Hooper e Whyld|isbn=0-19-866164-9|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Kenneth S. Howard|titolo=How to Solve Chess Problems|editore=Courier Dover Publications |anno=1961|città=New York|cid=Howard|isbn=0-486-20748-X|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=[[Garri Kasparov]]|titolo=My Great Predecessors, vol I|anno=2003|editore=Everyman Chess|città=Londra; Guilford, CT|cid=Kasparov 2003a|isbn=1-85744-330-6|lingua=en}}
* {{Cita libro|cognome=Kasparov|nome=Garry|titolo=My Great Predecessors, vol II|anno=2003|editore=Everyman Chess|città=Londra; Guilford, CT|cid=Kasparov 2003b|isbn=1-85744-342-X|lingua=en}}
* {{cita libro|nome=Garri|cognome=Kasparov |titolo=Gli scacchi, la vita|anno=2007|editore=Mondadori|cid=Kasparov 2007}}
* {{cita libro |autore=[[Josef Kling]]|autore2=[[Bernhard Horwitz]]|titolo=Chess Player |url=https://books.google.it/books?id=KvgBAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false |anno=1853 |editore=Day |città=Londra |volume=4|lingua=en|cid=Kling e Horwitz}}
* {{cita libro|autore=[[Emanuel Lasker]] |titolo=Lasker's chess primer |anno=1934 |editore=David Mckay Co.|cid=Lasker|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Leibs |nome=Andrew |titolo=Sports and Games of the Renaissance |url=https://archive.org/details/sportsgamesofren0000leib |anno=2004 |editore=Greenwood Publishing Group |città=Westport |cid=Leibs|isbn=0-313-32772-6 |lingua=en}}
* {{cita libro|autore= David H. Li|titolo= The Genealogy of Chess|editore= Premier Pub. Co.|anno= 1998|cid=Li|isbn= 0-9637852-2-2|lingua=en}}
* {{cita libro|autore= Paul Metzner|titolo= Crescendo of the Virtuoso: Spectacle, Skill, and Self-Promotion in Paris during the Age of Revolution|editore= University of California Press|anno= 1998|url= http://ark.cdlib.org/ark:/13030/ft438nb2b6/|cid=Metzner|isbn= 0-520-20684-3|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore= [[Harold James Murray]]|titolo= A History of Chess|url= https://archive.org/details/AHistoryOfChessHJRMurray|editore= Benjamin Press (pubblicazione originale: Oxford University Press)|anno= 1913|cid =Murray|isbn= 0-936317-01-9|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=[[Hikaru Nakamura]]|autore2=Bruce Harper|titolo=Scacco matto in 1 minuto. I segreti del numero 1 al mondo Bullet e Blitz|cid=Nakamura e Harper|anno=2019|editore=Le Due Torri|isbn=9788885720312}}
* {{cita libro|autore=[[Zsuzsa Polgár]]|autore2=Paul Truong|titolo=A World Champion's Guide to Chess|url=https://archive.org/details/worldchampionsgu00susa_0|anno=2005 |editore=Random House |cid=Polgar e Truong|isbn=978-0-8129-3653-7|lingua=en}}
* {{cita libro|autore= David Brine Pritchard|anno=1994|titolo=The Encyclopedia of Chess Variants|cid=Pritchard|isbn=0-9524142-0-1|lingua=en}}
* {{cita libro|autore= Macon Shibut|titolo=Paul Morphy and the Evolution of Chess Theory|url= https://archive.org/details/paulmorphyevolut0000shib|editore=Courier Dover Publications|anno=2004|isbn=0-486-43574-1|lingua=en|cid=Shibut}}
* {{cita libro|autore=[[Jeremy Silman]]|titolo=The Complete Book of Chess Strategy:Grandmaster Techniques from A to Z|url=https://archive.org/details/completebookofch0000silm|anno=1998 |editore=Batsford |cid=Silman|isbn=978-1-890085-01-8|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Andy Soltis|titolo=Rethinking the Chess Pieces|anno=2004 |editore=Batsford |cid=Soltis|isbn=0-7134-8904-9}}
* {{cita libro|autore= William Steinitz|coautori= Kurt Landsberger|titolo= Le carte di Steinitz: lettere documenti del primo campione del mondo di scacchi|editore= McFarland & Company|anno= 2002|cid=Steinitz e Landsberger|isbn=0-7864-1193-7}}
* {{cita libro|autore=[[Siegbert Tarrasch]]|titolo=The Game of Chess|url=https://archive.org/details/gameofchess0000tarr|annooriginale=1931|anno=1987|editore=Courier Dover Publications|città=New York|cid=Tarrasch|isbn=0-486-25447-X|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Watson |nome=John |titolo=Secrets of modern chess strategy: advances since Nimzowitsch |anno=1998 |editore=Gambit Publications|cid=Watson|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Henri Gerard Marie Weenink|curatore=Hume, G., e White, A.C.|titolo=The Chess Problem|editore=Office of The Chess Amateur|città=Stroud|anno=1926|cid=Weenink|lingua=en}}
* {{cita libro|autore= Marilyn Yalom|titolo= Birth of the Chess Queen: A History|url= https://archive.org/details/birthofchessquee0000yalo_u5q1|editore=HarperCollins|città=New York|anno= 2004|cid=Yalom|isbn=0-06-009064-2|lingua=en}}
=== Letture consigliate ===
* {{cita libro|autore=[[Adriano Chicco]], [[Giorgio Porreca]]|titolo=Dizionario enciclopedico degli scacchi|editore=Mursia|anno=1971}}
* {{cita libro|autore=Adriano Chicco e Giorgio Porreca|titolo=Il libro completo degli scacchi|editore=Mursia|anno=2003|isbn=88-425-3196-0}}
* {{cita libro|Adriano Chicco e Antonio Rosino|titolo=Storia degli scacchi in Italia|editore=Marsilio Editori|anno=1990|isbn=88-317-5383-5}}
* {{cita libro|autore=[[Bobby Fischer]]|titolo=60 partite da ricordare|editore=Mursia|anno=2011|isbn=978-88-425-3858-5}}
* {{cita libro|autore=[[Anatolij Karpov]]|titolo=Il manuale degli scacchi|editore=Disney libri|anno=1997|isbn=978-88-7309-453-1}}
* {{cita libro|autore=[[Garry Kasparov]]|titolo=Corso completo di scacchi|editore=De Agostini|anno=1993|isbn=88-415-0893-0}}
* {{cita libro|autore=[[Conel Hugh O'Donel Alexander|C. H. O'D. Alexander]]|titolo=Di più sugli scacchi|editore=Garzanti - Vallardi|anno=1979}}
* {{cita libro|autore=[[Mario Leoncini]]|titolo=La grande storia degli scacchi|editore=Le Due Torri|anno=2020|altri=prefazione di [[Neri Marcorè]]|ISBN=9788885720404}}
* {{cita libro|autore=[[Paolo Maurensig]]|titolo=La variante di Lüneburg|anno=1993|editore=Adelphi|città=}}
* {{cita libro|autore=[[Luděk Pachman]]|titolo=Apertura Mediogioco e Finale nella moderna partita a scacchi|editore=Mursia|anno=1981|isbn=88-425-1180-3}}
* {{cita libro|autore=[[Enrico Paoli]]|titolo=Il finale negli scacchi. Studio sistematico|editore=Mursia|anno=1982|isbn=88-425-2357-7}}
* {{cita libro|autore=[[Félix María Pareja]]|titolo=La fase araba del giuoco degli scacchi|editore=''Oriente Moderno'' XXIII (1953), n. 10, Roma, Istituto per l'Oriente|pp= 407-429}}
* {{cita libro|autore=Giorgio Porreca|titolo=Manuale teorico-pratico delle aperture|editore=Mursia|anno=1983}}
* {{cita libro|autore=[[Stefan Zweig]]|titolo=Novella degli scacchi|editore=Bermann-Fischer Verlag|città=Stoccolma|anno=1943}}
== Voci correlate ==
{{Div col}}
* [[
* [[Apertura (scacchi)]]
* [[Caissa]]
* [[
* [[Circolo di scacchi]]
* [[Elo (scacchi)|Elo]]
* [[Federazione Internazionale degli Scacchi]]
* [[Finale (scacchi)]]
* [[Grande maestro internazionale]]
* [[Manoscritto di Gottinga]]
* [[Mediogioco]]
* [[Notazione algebrica]]
* [[Notazione Portable Game]]
* [[Notazione Forsyth-Edwards]]
* [[Motore scacchistico]]
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* [[Problema di scacchi]]
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* [[Vantaggio del tratto]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{lingue|en}} [http://www.fide.com/ Federazione internazionale degli scacchi] (FIDE)
* {{lingue|en}} [https://handbook.fide.com/chapter/E012018 Regolamento ufficiale]
* {{pdf}} [http://www.arbitriscacchi.com/regolamenti/E.01.Laws_of_chess.pdf Traduzione italiana del regolamento ufficiale] sul sito della Federazione Scacchistica Italiana
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