Ansaldo 149/40 Mod. 1935: differenze tra le versioni
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{{NN|armi da fuoco|marzo 2022|diversi periodi/affermazioni, specie nei pragrafi su tecnica e utilizzo, difettano di note puntuali.}}
{{
|Arma = Artiglieria
|Nome=149/40 Modello 35
|Altra denominazione=
| Immagine=
|Didascalia=
|Tipo=cannone
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|Entrata in servizio=[[1935]]
|Ritiro dal servizio=[[1969]]
|Costo unitario=250000 [[Lira italiana|Lit]] 1939<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 283.</ref>
|Peso= 11.430 kg (in batteria)<br />
Vettura affusto 6,9 t<br />
Vettura cannone 7,8t<ref name = CF09>Cappellano, Formiconi, art. cit. pag 9.</ref>
|Lunghezza=
|Lunghezza canna=6,36 m
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|Carica=[[Trinitrotoluene|TNT]]
|Esemplari prodotti=62<ref name=CF06 />
|Utilizzatori=
|Note=<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 145.</ref>
}}
L''''Ansaldo 149/40 Mod. 1935''' era un [[cannone]] pesante di fabbricazione [[italia]]na, adottato dal [[Regio Esercito]] nel 1935 e da questo utilizzato nel corso della [[seconda guerra mondiale]]; dopo l'8 settembre 1943, il pezzo fu utilizzato anche dalla [[Wehrmacht]] con la denominazione '''15
==Le origini==
Nel [[1929]]
Tanto il progetto
==La tecnica==
{{
* granata a esplosivo 149/35 Mod 32
* granata a doppio effetto 149/40 Mod 35
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* granata da esercitazione
}}
Il cannone 149/40 Mod 35 era fornito di una bocca da fuoco di lunghezza 6 m in acciaio, con l'anima ricambiabile a freddo in un'ora. L'otturatore era a vitone cilindrico con anello plastico di chiusura, il caricamento avveniva tramite una cucchiaia, che permetteva l'inserimento del proietto nella culatta con una alzo massimo di 20°. Il sistema di sparo era a percussione a ripetizione, con possibilità di tiro solo nel primo arco (tiro diretto). Il congegno di mira era a cannocchiale panoramico, con alzo e linea di mira indipendenti. Il munizionamento era a cartoccio, senza bossolo<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 142</ref>.▼
▲Il cannone 149/40 Mod 35 era fornito di una [[bocca da fuoco]] di lunghezza 6 m in acciaio, con l'anima ricambiabile a freddo in un'ora. L'otturatore era a vitone cilindrico con anello plastico di chiusura, il caricamento avveniva tramite una cucchiaia, che permetteva l'inserimento del proietto nella culatta con una alzo massimo di 20°. Il sistema di sparo era a percussione a ripetizione, con possibilità di tiro solo nel primo arco (tiro diretto). Il congegno di mira era a cannocchiale panoramico, con alzo e linea di mira indipendenti. Il munizionamento era a cartoccio, senza bossolo<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 142.</ref>.
L'affusto in batteria poggiava su due code ed una piattaforma che formava la base del sottoaffusto, a cui era fissato il carrello di traino, che quindi aumentava la massa del complesso in batteria. Le code potevano essere regolate sia sul piano orizzontale sia su quello verticale, permettendo quindi al pezzo di adattarsi al terreno, conservando comunque la verticalità dell'affustino. Le estremità delle code terminavano con due portavomeri, imperniati in modo da permettere il migliore adattamento al terreno. L'affusto era composto dalla culla, dalla slitta col freno di rinculo e recuperatori e affustino. Gli orecchioni erano anteriori alla culla<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 143</ref>. Il brandeggio della bocca era ottenuto facendo ruotare l'affustino sul sottoaffusto, tramite volantino, mentre l'elevazione era ottenuta tramite due settori dentati e rocchetti, che agivano su una ruota elicoidale.▼
▲L'affusto in batteria poggiava su due code ed una piattaforma che formava la base del sottoaffusto, a cui era fissato il carrello di traino, che quindi aumentava la massa del complesso in batteria. Le code potevano essere regolate sia sul piano orizzontale sia su quello verticale, permettendo quindi al pezzo di adattarsi al terreno, conservando comunque la verticalità dell'affustino. Le estremità delle code terminavano con due portavomeri, imperniati in modo da permettere il migliore adattamento al terreno. L'affusto era composto dalla culla, dalla slitta col freno di rinculo e recuperatori e affustino. Gli orecchioni erano anteriori alla culla<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 143.</ref>. Il brandeggio della bocca era ottenuto facendo ruotare l'affustino sul sottoaffusto, tramite volantino, mentre l'elevazione era ottenuta tramite due settori dentati e rocchetti, che agivano su una ruota elicoidale.
Togliendo le casse dei vomeri l'affusto poteva essere ruotato a 360°, permettendo così libertà di manovra ai veicoli di traino, che non erano costretti ad allineare il pezzo con la piazzola.▼
▲Togliendo le casse dei vomeri l'[[affusto]] poteva essere ruotato a 360°, permettendo così libertà di manovra ai veicoli di traino, che non erano costretti ad allineare il pezzo con la piazzola.
Il traino avveniva in due carichi, uno con il carrello affusto che trasportava l'affusto stesso con code e vomeri ed uno con il carrello cannone, che trasportava la bocca da fuoco e la relativa slitta. Il traino, in particolari condizioni favorevoli ed a bassa velocità, poteva essere fatto anche con un carico unico. Il pezzo poteva essere anche scomposto in quattro carichi per il traino in montagna.
==La produzione==
Contrariamente ad altri pezzi
In seguito alle prospettive di sospensione
==L'impiego==
L'impiego del pezzo era previsto per le azioni dell'artiglieria di armata, quindi per l'interdizione lontana (controbatteria, spianamento e repressione)<ref name = CF10>Cappellano, Formiconi, art. cit. pag 10.</ref>, tuttavia, considerando la mancanza di trattori adatti, inizialmente, nel settembre [[1940]], il pezzo fu assegnato al ''XXXIII [[Battaglione|gruppo]]'', con la funzione di [[artiglieria costiera]]<ref name=CF10 />. Nel 1941 furono costituiti tre gruppi mobili (''XXXI'', ''XXXII'' e ''XXXIV'') su tre [[Compagnia (militare)|batterie]] ed un reparto logistico.
===Il Fronte africano settentrionale===
[[File:149-40 batteria.JPG|thumb|upright=1.4|Batteria di 149/40 in [[Libia]]]]
Il XXXIII gruppo fu assegnato nel giugno 1941 all'8º raggruppamento d'artiglieria d'armata, con il ''LII gruppo'' (152/37) e ''CXXXI'' e ''CXLVII'' (entrambi su 149/28). Il raggruppamento arrivò in Libia a partire dall'ottobre 1941, e fu assegnato al ''XXI corpo d'armata''. Lo schieramento fu studiato in modo tale da poter colpire, utilizzando la massima gittata dei pezzi, il porto di [[Tobruch|Tobruk]]<ref name = CF13>Cappellano, Formiconi, art. cit. pag 13.</ref>, ma, appena presa posizione, il raggruppamento fu costretto a contrastare l'offensiva britannica del 21 novembre, tanto che il 23 novembre, dopo che due pezzi da 149/40 erano stati messi fuori uso dalla controbatteria nemica, fu ordinato il ripiegamento dell'intero raggruppamento che, comunque, già dal 26 novembre riprendeva le azioni di fuoco sulla cinta fortificata di Tobruk, con azioni che continuarono fino all'esaurimento delle munizioni il 6-7 dicembre. Il ripiegamento su [[Ain el-Gazala]], lungo la [[via Balbia]], si prolungò fino a [[Derna (Libia)|Derna]] ed [[el-Agheila]].
Con la controffensiva del gennaio 1942 seguì il Corpo di manovra in Cirenaica, appoggiando con le proprie batterie sia la ''[[101ª Divisione motorizzata "Trieste"|Divisione "Trieste"]]'' sia la ''[[132ª Divisione corazzata "Ariete"|Divisione "Ariete"]]'', infine nel marzo- aprile 1942 il gruppo fu assegnato tatticamente alla [[27ª Divisione fanteria "Brescia"|Divisione Brescia]] (''X Corpo d'armata'')]<ref name = CF14>Cappellano, Formiconi, art. cit. pag 14.</ref>. In maggio, in vista dell'[[Battaglia di Ain el-Gazala|offensiva di Gazala]], il ''XXXIII gruppo'' passò alle dipendenze del ''XX Corpo d'armata'', il 20 giugno fu impegnato contro le fortificazioni di Tobruk ed il 26-28 dello stesso mese fu impegnato contro [[Marsa Matruh]], sotto gli attacchi della
In luglio il gruppo raggiunse [[El Alamein]], dove combatté praticamente quotidianamente, operando anche, il 10 luglio, a tiro diretto contro reparti meccanizzati britannici<ref name=CF15 />. Nella [[Seconda battaglia di El Alamein|terza battaglia di El Alamein]] il ''XXXIII gruppo'' combatté fino al 28 ottobre, quando la linea pezzi fu raggiunta dai corazzati nemici,
===Il Fronte russo===
Il ''XXXI gruppo'', costituito nell'agosto [[1941]] su tre batterie (92ª, 93ª e 94ª), fu assegnato al ''9º raggruppamento di artiglieria d'armata'' nel maggio del [[1942]] e nel luglio dello stesso iniziò il trasferimento a Nikitovka, alla fine di agosto la 93ª batteria fu sostituita dalla 177ª, su obici [[Ansaldo 210/22 Mod. 1935|210/22]]. Il 3 ottobre il gruppo passò alle dipendenze del ''2º raggruppamento d'armata''<ref name = CF11>Cappellano, Formiconi, art. cit. pag 11.</ref>.
Il ''XXXII gruppo'' fu costituito nel febbraio 1942 ed assegnato al ''9º raggruppamento'', a metà luglio fu schierato sul fronte del [[Don (fiume
IL ''XXXIV gruppo'', costituito nel febbraio 1942 su ''89ª'', ''90ª'', e ''94ª batteria'' venne assegnato al ''9º raggruppamento'' fu trasferito in luglio in Russia ed assegnato al ''XXXV Corpo d'armata''<ref name = CF12>Cappellano, Formiconi, art. cit. pag 12.</ref>.
L'impiego dei tre gruppi nel corso dell'inverno fu pesantemente condizionato dalla penuria di carburante, sebbene fosse stato emanato l'ordine esplicito di conservare almeno 100 km di autonomia "intangibile"<ref>Cappellano, Formiconi, art. cit. pag 12 e nota 19.</ref>. Inoltre l'eccessivo diradamento delle batterie, strettamente legato alla lunghezza eccessiva del fronte da difendere rese problematica la manovra di fuoco delle artiglierie<ref name=CF12 />. Il risultato fu che la resistenza dei gruppi di artiglieria, nonostante la perdita di 72 ufficiali e 1957 artiglieri<ref>Motivazione della Medaglia d'argento al 9º Raggruppamento d'Artiglieria di Corpo d'Armata.</ref> e nonostante {{citazione|Il I e XXXIV gruppo a Tscherckowo, ridotti a poche centinaia di artiglieri, ricostittuivano un nucleo di raggruppamento che si distingueva per efficienza e combattività, sia nella difesa come nell'epica sortita|Motivazione della Medaglia d'argento al 9° Raggruppamento d'Artiglieria di Corpo d'Armata}}
===Dopo l'armistizio e nell'Esercito Italiano===
Successivamente all'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre]] tre pezzi furono requisiti dai tedeschi, che li denominarono''15 cm K 408(i)'', mentre altri 13 giunsero dall'Ansaldo nel corso dell'occupazione e vennero utilizzati come artiglierie costiere<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 141.</ref>.
I pochi cannoni che sopravvissero alla guerra furono reinseriti nel materiale in servizio solo nel [[1952]], comunque non furono costituite unità organiche che utilizzassero tali pezzi. Il 149/40 fu radiato ufficialmente dalla linea nel [[1969]]. Gli unici due pezzi conservati si trovano al [[Museo nazionale dell'artiglieria]] a [[Torino]] ed al [[Sacrario dei caduti d'oltremare]] a [[Bari]]. Il prototipo del semovente è conservato presso l'Aberdeen Proving Ground nel [[Maryland]]<ref name=CF11 />.
==Confronto con armamenti similari==
Il pezzo 149/40 aveva prestazioni confrontabili con quelle dei cannoni utilizzati da alleati ed avversari, nei confronti del tedesco [[15 cm K 18]] la sua minore gittata era compensata da un peso inferiore ed un arco di tiro orizzontale maggiore, nei confronti del [[M1 155 mm Long Tom|M1A1]] statunitense (155/45) con una gittata uguale ed uguale arco di tiro orizzontale, peso minore, ma arco di tiro verticale inferiore<ref name = CF08>Cappellano, Formiconi, art. cit. pag 8.</ref>.
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:100%;float:lefttext-align:left;"
|-bgcolor="grey"
|<span style="color:white"> '''Pezzo'''</span>||<span style="color:white">149/40<ref>Cappellano, op. cit. pag 145.</ref
|-
||''Calibro (mm)''||149||149||155||155
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|}
La [[cadenza di tiro]] era pari a quella del 15 cm K 18, con 1 colpo al minuto come cadenza normale (pari a 60 colpi orari), elevabili in condizioni di tiro sostenuto anche a 2-3 colpi al minuto (fino quindi a 120 colpi orari). Invece il M1A1 statunitense aveva una cadenza di tiro di 1 colpo ogni 2 minuti (30 colpi orari), arrivando a 2 colpi al minuto solo in condizioni di tiro sostenuto.
Il traino era effettuato dalla trattrice pesante [[Breda TP32]], come tutte le artiglierie d'armata in dotazione al Regio Esercito.
==Note==
==Bibliografia==
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==Voci correlate==
*[[149/40 (semovente)|Semovente 149/40]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*
{{Artiglieria italiana II GM}}
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