Ceramica: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|informazioni sui materiali ceramici|Materiale ceramico}}
{{W||febbraio 2007|[[Utente:Civvi|<tt>'''Civvì'''</tt>]] [[Discussioni utente:Civvi|<small>(talk)</small>]] 21:38, 7 feb 2007 (CET)}}La ceramica è un materiale di antica tradizione;con il termine ceramica si intende qualsiasi oggetto, prodotto artificialmente dall'uomo, composto con materie inorganiche, non metalliche, foggiate a temperatura ambiente e consolidate a caldo.
{{F|materiali|arg2=arte|agosto 2016}}
[[File:Chinese - Storage Jar - Walters 492392.jpg|thumb|Cina, [[cultura di Yangshao]]: [[Giara (contenitore)|giara]] del Neolitico (2000 a.C. circa; Baltimora, [[Walters Art Museum]]).]]
È composta da argilla, feldspato, sabbia , ossido di ferro e allumina. Tale composizione fa in modo che la ceramica sia costituita da cristalli fini e appiattiti ; la forma dei cristalli, inoltre, conferisce all'argilla usata per la fabbricazione della ceramica una certa plasticità, che si ripercuote nella facilità di lavorazione della stessa. Le ceramiche si dividono in :
[[File:Precolombiana 20452.jpg|thumb|Messico occidentale, [[Nayarit]] meridionale: figura di guerriero con bastone (III secolo-IV secolo d.C.; [[Museo internazionale delle ceramiche in Faenza]]).]]
CERAMICHE A PASTA COMPATTA presentano bassissima porosità e buone doti di impermeabilità ai gas e ai liquidi e non si lasciano scalfire da una punta d'acciaio. Appartengono a questo gruppo i grs e le porcellane.
[[File:Cup Apatouria Louvre G138.jpg|thumb|Grecia, nell'Attica, kylix a figure rosse, del [[Pittore di Trittolemo]], con il ''Festino di Apaturia'' (480 a.C. circa; Parigi, [[Louvre]]).]]
CERAMICHE A PASTA POROSA sono costituite da una pasta tenera, assorbente, che si lascia scalfire da una punta d'acciaio. Appartengono a questo gruppo le terraglie, le maioliche e le terracotte.
[[File:Friday Mosque Herat door detail.jpg|thumb|Afghanistan, ad [[Herat]]: la Moschea del Venerdì decorata da piastrelle maiolicate (XII secolo).]]
Il termine ceramica comprende molti prodotti diversi e una prima classificazione si può fare sulla base dello scopo del manufatto; essenzialmente le divisioni sono in:
[[File:Andrea della Robbia Madonna della Cintola Liebieghaus.jpg|thumb|[[Andrea della Robbia]], ''Madonna della Cintola'' (1500 circa; Francoforte sul Meno, Liebieghaus, num. inv. 191).]]
ceramici tradizionali (usati nell'industria edilizia),
[[File:Kaendler Dame mit Mohr und Tischchen KGM HF220.jpg|thumb|Statuetta in porcellana di Meissen con ''Signora con tavolino e servitore moro'' di Johann Joachim Kaendler (1740 circa; Kunstgewerbemuseum).]]
da rivestimento (piastrelle),
La '''ceramica''' (dal [[lingua greca antica|greco antico]], ''kéramos'', che significa "argilla", "terra da vasaio") è un [[materiale]] [[composto inorganico|inorganico]], [[non metallo|non metallico]], molto [[duttilità|duttile]] allo stato naturale, rigido dopo la fase di cottura.<ref>Geiger, Greg. [https://web.archive.org/web/20060815173829/http://www.newi.ac.uk/buckleyc/ceramics.htm Introduzione alla ceramica], American Ceramic Society</ref>
da copertura (tegole),
a fine strutturale (laterizi),
sanitari.
Un'altra classificazione delle piastrelle ceramiche si ha in funzione del ciclo produttivo che hanno subito: abbiamo piastrelle non smaltate (cotto, grès rosso, clinker e inizialmente il gres porcellanato), bicottura ([[maiolica]], cotto forte e terraglia) e monocottura (rossa, bianca e clinker).
La bicottura è caratterizzata da un alto assorbimento di acqua mentre le monocotture e soprattutto il gres porcellanato hanno elevate caratteristiche tecniche e un assorbimento d'acqua prossimo allo zero.
 
Con la ceramica si producono diversi oggetti, quali stoviglie, oggetti decorativi, materiali edili (mattoni, piastrelle e tegole), rivestimenti per muri e pavimenti di abitazioni. Specifiche ceramiche inoltre, trovano impiego nei rivestimenti ad alta resistenza al calore per il loro alto [[punto di fusione]]. Il colore del materiale ceramico varia a seconda degli ossidi cromofori contenuti nelle argille (ossidi di ferro, da giallo, arancio, rosso a bruno; ossidi di titanio, da bianco a giallo). Può venire smaltata e decorata.
==Storia della ceramica==
La ceramica è conosciuta fin dall'antichità e molti popoli ne hanno fatto uso.
 
La ceramica è usualmente composta da diversi materiali: [[argille]], [[feldspati]] (di [[sodio]], di [[potassio]] o entrambi), [[sabbia|sabbia silicea]], [[ossidi di ferro]], [[allumina]] e [[quarzo]]. Una composizione così articolata determina la presenza di strutture molecolari appiattite dette [[Fillosilicato|fillosilicati]]. La forma di questi, in presenza di acqua, conferisce all'argilla una certa [[Plasticità (fisica)|plasticità]] e ne rende la lavorazione più facile e proficua. Un manufatto in terracotta o argilla è detto fittile.
I primi manufatti risalgono al periodo [[neolitico]], quando i primi oggetti di argilla (ciotole, vasi, ecc.) venivano cotti direttamente sul fuoco.
I manufatti considerati più antichi sono stati localizzati in [[Giappone]] sull'isola di [[Kyushu]] e risalirebbero all'XI millennio a.C.
 
Lo studio delle tecniche di fabbricazione (formatura, trattamento delle superfici, cottura), delle loro forme, e quello dei motivi decorativi, che possono essere stampati, incisi, impressi, applicati o dipinti sugli artefatti, si chiama [[ceramologia]].
L'introduzione del [[tornio]] diede un impulso alla produzione di oggetti come vasi e contenitori di ogni tipo, caratterizzati da forme simmetriche rispetto all'asse di rotazione.
 
== Tipi di ceramiche ==
L'uso di rivestimenti vetrosi su oggetti ceramici è noto a partire dal II millennio a.C. in Mesopotamia.
La ceramica è una lavorazione antica e molto diffusa in aree anche molto distanti tra loro. Esistono tipi diversi di ceramiche:
La porcellana è stata inventata in [[Cina]] attorno al 'VIII secolo d.C. ed è caratterizzata da una tecnica di lavorazione e cottura più avanzata
* ceramiche a pasta compatta: rientrano nel gruppo i [[#Il grès|gres]] e le [[porcellana|porcellane]]. Hanno una bassissima porosità e buone doti di impermeabilità ai gas e ai liquidi. Non si lasciano scalfire neanche da una punta d'acciaio;
* ceramiche a pasta porosa: sono tipicamente le terraglie, le [[Maiolica|maioliche]] e le terrecotte. Hanno pasta tenera e assorbente, più facilmente scalfibile.
 
I tipi principali di ceramiche sono: la [[terracotta]] o coccio, la [[terraglia]], la [[maiolica]], il [[gres]] e la porcellana che può essere a pasta tenera o dura.
Nel tardo medioevo le ceramiche venivano realizzate con il tornio, cotte al forno e impermeabilizzate con una vernice vetrosa.
Dopo il XIII secolo si incominciano ad usare anche altri colori e decorazioni più sofisticate.
 
=== Le terrecotte ===
A fini industriali la ceramica iniziò a prendere corpo all'inizio del secolo scorso. La tecnologia della piastrella nacque in Italia nel 1902 quando iniziarono a comparire nel modenese le prime lavorazioni di piastrelle con una tecnologia non molto diversa da quella usata per cuocere i biscotti. Lo scopo era lo sfruttamento di argille locali per la produzione di un materiale da rivestimento di pavimenti e pareti dotato di buone caratteristiche meccaniche e di [[durabilità]], da impiegare prevalentemente in aree della casa come cucina e bagno.
{{vedi anche|Terracotta|Laterizio|Cotto}}
Negli anni '50 vennero introdotte due grosse innovazioni tecnologiche: la pressa automatica e il forno a tunnel che consentirono le prime produzioni industriali su scala medio-larga. La istanza questa volta era l'aumento della produttività delle aziende per soddisfare la domanda di un mercato in forte espansione.
Sono ceramiche che, dopo il processo di cottura, presentano una colorazione che varia dal giallo al rosso mattone, grazie alla presenza di sali o ossidi di ferro<ref name=trec.terrac.>{{treccani |terracotta |Terracotta |accesso=22 aprile 2013}}</ref>. La cottura si effettua a 980-990&nbsp;°C. La presenza di [[ossido di ferro]], oltre a dare il colore tipico, migliora anche la resistenza meccanica della ceramica cotta, contribuendo alla vetrificazione e quindi riducendo la porosità del manufatto.<ref>Carter, C. B.; Norton, M. G. (2007). [https://books.google.com.sg/books?id=aE_VQ8I24OoC&pg=PA20&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false Ceramic Materials: Science and Engineering]. Springer. pp. 20, 21. ISBN 978-0-387-46271-4.</ref>
Negli anni '60 e inizio '70 si ebbe il grande sviluppo della ceramica in Italia. Il ciclo produttivo venne completamente automatizzato tramite la realizzazione di linee continue di produzione, automazione del movimento del materiale e lo sviluppo dell'[[atomizzatore]] che consentì la sostituzione dei filtri pressa nella preparazione ad umido degli [[impasto ceramico|impasti]]. All'inizio degli anni '80 la crisi energetica, unita alla sempre maggior produzione industriale, portò ad un periodo di crisi che costrinse i ceramisti a sviluppare nuove tecnologie. In primis quella della cottura rapida monostrato che permetteva di ridurre notevolmente i tempi di cottura e di conseguenza i costi energetici.
Dagli anni '90 in poi la ricerca si indirizzò verso l'introduzione di tecnologie che presentino valenze ambientali e /o di qualificazione del prodotto.
 
Grazie alla sua stabilità, alla resistenza all'invecchiamento, e alla leggerezza che deve alla sua porosità, la terracotta è il più diffuso [[materiale da costruzione]], chiamato con il nome di ''[[laterizio]]''.<ref>{{sapere|terracòtta|terracòtta|accesso=22 aprile 2013}}</ref> Le terracotte (più comunemente intese come manufatti ad uso alimentare o artistico) si distinguono generalmente dai laterizi per una «più accurata depurazione delle argille».<ref name=trec.terrac./>
==Il ciclo produttivo==
 
Sono utilizzate sia senza rivestimento superficiale che con rivestimento. Le prime come ceramica strutturale e ornamentale: laterizi, vasi, brocche, ecc. Le seconde anche come vasellame da cucina: tazze, piatti.
===Produzione artigianale===
 
====Preparazione dell'argilla=Il grès ===
{{vedi anche|Grès porcellanato}}
L'argilla allo stato naturale, prima di poter essere utilizzata, deve subire un trattamento di "stagionatura" che facilita l'eliminazione delle impurità organiche, dopodiché viene sciolta in acqua per la "lavatura" e la dispersione dei sali solubili e infine subisce una "depurazione" per eliminare altre impurità e le particelle granulotricamente piu' grossolane.
Il grès è un materiale per la prima volta scoperto in Siria nel III millennio a.C., e sviluppato in seguito in Cina nel II millennio a.C. A partire dal XIV secolo d.C. si è assistito ad uno sviluppo parallelo di questa tecnica in Germania, nell'area della Renania. Questa produzione tedesca, poi allargatasi alle aree limitrofe o con rapporti commerciali, ha conosciuto un'ampia diffusione commerciale grazie ai mercanti olandesi ed inglesi. Solitamente, questi prodotti hanno un corpo tendente al grigio, sono solitamente rivestiti da un rivestimento ottenuto dal sale (salt glazing), più raramente ingobbiate. Venivano utilizzate principalmente per il trasporto, la mescita e il consumo di liquidi.<ref>{{Cita libro|autore=Gaimster David|titolo=German stoneware 1200-1900}}</ref>
I principali tipi di [[Argilla|argille]] in funzione della lavorazione:
 
Il grès è utilizzato soprattutto per produrre mattonelle per i bagni e le cucine. Si ottiene per mescolanze argillose naturali che producono ceramiche dette, appunto, ''greificate''. È necessaria una temperatura tra 1200&nbsp;°C e 1350&nbsp;°C. I colori variano a seconda dei composti ferrosi presenti. Per ottenere grès bianchi si utilizzano impasti artificiali a base di argille cuocenti bianche e rocce quarzoso-feldspatiche che inducono la greificazione della massa. Possono venire smaltate: come per tutte le altre ceramiche, dopo la cottura vengono colorate allo stesso livello dell'impasto, che contiene, di solito, un 33% circa di argille caolinitiche (bianche), un 50% di fondenti (principalmente feldspato) e la percentuale restante di materiali inerti (sabbie o quarzo).
*[[Caolino]]: ha una bassa plasticità, è di colore bianco, ha scarso potere essiccante ed è refrattario, è usato nelle porcellane cinesi;
*Argilla sabbiosa: molto plastica e di grana fine;
*Argille refrattarie: argille resistenti al fuoco;
 
====Lavorazione dell'argilla=La porcellana ===
{{vedi anche|Porcellana}}
Prima della modellazione, l'argilla deve essere impastata correttamente, per eliminare le eventuali bolle d'aria e per renderla compatta. Una eccessiva manipolazione puo' però sfaldare la sua struttura, con la conseguente formazione di crepe.
È considerata il più "alto" livello di produzione ceramica. Principale componente ne è una particolare argilla bianca: il [[caolino]] idrosilicato di [[alluminio]] - Al<sub>2</sub>O<sub>3</sub>·2 SiO<sub>2</sub>·2 H<sub>2</sub>O. È stata inventata in [[Cina]] attorno all'[[VIII secolo]] ed è realizzata appunto con caolino, [[silice]] (o sabbia quarzosa) e [[feldspato]].<ref>"[https://www.britannica.com/art/whiteware White Pottery]". Encyclopedia Britannica. [https://web.archive.org/web/20150709085045/https://www.britannica.com/art/whiteware Archiviato] dall'originale il 9 luglio 2015. Consultato il 15 agosto 2025.</ref>
L'aggiunta di "chamotte" (polvere ottenuta dalla macinazione della ceramica precedentemente cotta) modifica le caratteristiche dell'impasto argilloso di base.
 
Il caolino conferisce, ma non sempre, le proprietà plastiche e il colore bianco della porcellana; il quarzo è il componente inerte e svolge la funzione di sgrassante (inoltre consente la vetrificazione); infine il feldspato che viene definito fondente, perché, fondendo a temperature più basse del caolino, abbassa notevolmente la cottura dell'impasto ceramico (1280&nbsp;°C). Esistono tipi anche molto diversi di porcellana, tipici delle diverse tradizioni di produzione.
====Modellazione====
Esistono varie tecniche per la modellazione dell'argilla, alcune delle quali risalgono all'antichità; Eccone alcune:
 
=== L'argilla ===
=====Modellazione a mano libera=====
{{vedi anche|Argilla}}
È una delle più antiche tecniche di modellazione; partendo da una palla di argilla si usano le sole mani per ottenere la forma desiderata.
La temperatura di cottura dell'argilla è in funzione del tenore di allumina in essa contenuta. L'argilla è naturalmente molto malleabile, in quanto la presenza di acqua nella sua struttura ne migliora le caratteristiche plastiche ed è quindi molto facile da lavorare anche con le mani. Quando è asciutta, ma non ha ancora subito il processo di cottura, diventa rigida e fragile. Se sottoposta a un intenso riscaldamento, diventa permanentemente solida.
 
== Prodotti in ceramica ==
=====Modellazione a colombino=====
Con la ceramica non si intende solo il materiale, ma per estensione anche il prodotto che di quel materiale risulta composto.
Innanzi tutto devono essere preparati i [[colombini]] di argilla, partendo da blocchi di argilla delle dimensioni di un sigaro e stendendoli con i palmi delle mani, fino ad ottenere dei lunghi cilindri del diametro e lunghezza voluti. Questi colombini sono poi sovrapposti gli uni agli altri, uniti fra di loro e lisciati, per ottenere le forme volute, soprattutto vasi e ciotole.
 
I prodotti in questione possono essere moltissimi. Tra i più frequenti merita ricordare:
=====Modellazione a lastre=====
* ceramici tradizionali: sono utilizzati nell'industria edilizia;
Da un pane d'argilla vengono ricavate delle lastre, tagliandole con un filo, oppure stendendo l'argilla con un mattarello, fino ad ottenere una lastra di spessore omogeneo; le lastre sono poi tagliate per ottenere le varie forme e sono unite tra di loro per ottenere il manufatto finale. Particolare attenzione deve essere posta nell'unione delle lastre, per evitare rotture durante le fasi di essiccamento o cottura. A tale scopo si praticano piccole incisioni sulle superfici da unire e si spalmano con [[barbottina]] per facilitarne l'unione.
* da rivestimento e da copertura: sono le [[tegola|tegole]] e le [[piastrella|piastrelle]];
* strutturale: sono i [[laterizio|laterizi]];
* sanitari;
* meccanici e [[aeronautica|aeronautici]], soprattutto nei motori e turbine;
* [[elettronica|elettronici]], in numerosi componenti e nei [[superconduttività|superconduttori]].
 
Le piastrelle, inoltre, possono venire suddivise in:
=====Modellazione al tornio=====
* non smaltate: cotto, grès rosso, clinker e, in alcuni casi, gres porcellanato;
Utilizzata soprattutto per la produzione di vasi, prevede l'utilizzo di un supporto girevole, azionato da pedali o tramite motorino elettrico. Si parte con una certa massa di argilla, sufficiente alla creazione dell'oggetto, che viene lavorata utilizzando le mani o altri strumenti mentre questa continua a girare. La rotazione del tornio permette di realizzare oggetti centrati di varie forme.
* monocottura: può essere rossa, bianca e [[clinker]].
 
Questi due tipi danno luogo a ceramiche tecniche, con assorbimento di [[acqua]] da scarso a nullo:
=====Modellazione a stampo=====
* in bicottura: prevalentemente la [[maiolica]];
Consiste nella creazione di uno stampo in gesso a partire da un oggetto che si vuole replicare una o più volte. All'interno dello stampo viene colata argilla molto liquida, che una volta essiccata puo' essere estratta dallo stampo e successivamente rifinita. È da tenere conto che, rispetto al modello originale da cui è stato ricavato lo stampo, gli oggetti in argilla creati con tale stampo, una volta essiccati e cotti, avranno una notevole riduzione di volume (intorno al 10%)
* in cotto forte e terraglia: entrambe caratterizzate da un forte assorbimento di acqua.
 
Esistono anche padelle con rivestimento interno in ceramica (smalti bassofondenti per lamiera), che laddove applicato con tecnologie appropriate conferisce caratteristiche di antiaderenza e non presenta il rischio del [[Politetrafluoroetilene|Teflon]] di rilasciare [[tetrafluoroetilene]] ad alte temperature.
====Essiccazione====
I manufatti in argilla devono essere essiccati all'aria, prima di poter procedere alla cottura. Durante l'essiccazione viene eliminata gran parte dell'acqua e l'argilla perde la sua plasticità. Gli oggetti si riducono di volume (in proporzione variabile a seconda della qualità dell'argilla utilizzata). L'essiccazione deve avvenire lentamente per evitare la formazione di crepe e la conseguente rottura degli oggetti durante la successiva fase di cottura. Particolare attenzione deve essere posta all'uniformità di essiccazione, per evitare deformazioni dei manufatti.
Prima dell'essiccazione vera e propria, quando l'argilla raggiunge la "durezza cuoio" (cioè non è ancora completamente essiccata, ma ha già una certa durezza) puo' essere facilmente incisa e decorata.
 
====Cottura== Storia ==
La ceramica è conosciuta fin dai periodi preistorici e si suppone che la sua invenzione sia avvenuta solo due volte nella storia dell'umanità: tra le popolazioni [[Deserto del Sahara|sahariane]] e in Giappone.<ref>{{cita libro|autore=[[Luigi Luca Cavalli-Sforza]]|titolo=[[Geni, popoli e lingue]]|città=Milano|editore=Adelphi|anno=1996|ISBN=88-459-1200-0}}</ref> Da questi luoghi d'origine si è poi diffusa in tutto il mondo.
La cottura avviene in forni speciali, che raggiungono temperature molto elevate, oltre i 1000°C. Il processo di cottura puo' durare anche molte ore, in quanto la temperatura deve aumentare progressivamente secondo curve prestabilite. Anche il raffreddamento deve essere graduale e seguire determinate fasi.
 
I resti di ceramica più antichi al mondo si trovano nei siti della [[grotta di Yuchanyan]] ([[Hunan]], [[Cina]]), dove sono datati col [[metodo del carbonio-14]] 16100-14500 a.C. e a Miaoyan ([[Guangxi]], sempre in Cina), qua invece datati 17100-15400 a.C.<ref>Per maggiori dettagli vedere {{cita libro|lingua=fr|autore-capitolo=Li Liu|capitolo=L'émergence de l'agriculture et de la domestication en Chine|url_capitolo=https://books.openedition.org/editionscnrs/15641|titolo=La révolution néolithique dans le monde|url=https://books.openedition.org/editionscnrs/15605|altri=sotto la direzione di Jean-Paul Demoule|editore=Inrap|anno=2009|p=67|ISBN= 978-2-271-06914-6|via=[[OpenEdition Journals]]}}</ref> L'antichità di tali siti è pari, se non superiore d'alcuni millenni,<ref>{{cita libro|lingua=fr|Alain|Testart|Avant l'histoire : L'évolution des sociétés de Lascaux à Carnac|2012|NRF-Gallimard|Paris|posizione=p. 38, nota 1|isbn=978-2-07-013184-6}}</ref> ai siti corrispondenti in Giappone del principio del [[periodo Jōmon]], i siti di Simomouchi e di Odai Yamamoto datati 17000 e 15000 a.C.<ref>{{cita libro|lingua=fr|Jean|Guilaine|Caïn, Abel, Ötzi: L'héritage néolithique|2011|Gallimard|Paris|p=149|isbn=978-2-07-013238-6}}</ref>
Durante la cottura avvengono una serie di reazioni che influenzano le proprietà del prodotto finale. Modulando opportunamente la curva di cottura, si possono ottenere risultati diversi a seconda delle proprietà che si vogliono ottenere:
* a 900°C si ottiene la [[terracotta]], materiale molto poroso e poco resistente;
* tra 900 e 1100°C si ha la [[terraglia]], meno porosa della terracotta;
* tra 1200 e 1300°C si ha il [[gres]], un prodotto fortemente vetrificato, impermeabile e poco poroso;
* sopra i 1300°C (se si utilizza il caolino) si ottiene la [[porcellana]] un prodotto altamente vetrificato, translucido e impermeabile.
 
Successivamente l'arte vide l'introduzione del [[Tornio da vasaio|tornio]], che consentì di ottenere facilmente oggetti aggraziati e di perfetta simmetria rispetto all'asse di rotazione. La ceramica dipinta venne esportata dall'[[Anatolia]] e dai territori siriaci verso l'Europa intorno al [[III millennio a.C.]], dove però prevalse l'interesse per le forme e per le anse (i manici ricurvi).
Se, durante la cottura, è presente ossigeno nel forno, avviene l'ossidazione delle sostanze minerali presenti nel materiale argilloso e la degradazione del materiale organico eventualmente presente.
In presenza di atmosfera ricca di [[ossigeno]] (ossidante) si ha lo sviluppo del colore rosso dovuto al [[ferro]]; in atmosfera povera di ossigeno e ricca di vapore acqueo o [[monossido di carbonio]] (riducente), si ha invece la formazione di colore nero.
 
L'introduzione della verniciatura vetrosa, in uso a partire dal II millennio a.C. in [[Mesopotamia]], migliorò ulteriormente la resistenza all'usura e le caratteristiche estetiche. Una vera rivoluzione si ebbe con la scoperta della lavorazione della [[porcellana]], che si fa risalire all'[[VIII secolo]] d.C. in [[Cina]].
Nelle diverse fasi della cottura, avvengono varie trasformazioni:
Altri centri antichi di notevole importanza risultarono quelli iraniani, come ad esempio Tepe e [[india]]ni, come [[Daro]] e [[Harappa]].
* a 200°C viene eliminata l'acqua residua nell'impasto e l'acqua contenuta fra gli interstrati;
[[File:Portland Vase by Wedgwood - view 2.jpg|thumb|left|upright|[[Wedgwood (azienda)|Wedgwood]], copia del [[Vaso Portland]] in gres (1790 circa; [[Cleveland Museum of Art]]).]]
* tra i 300°C e i 600°C avviene la combustione delle materie organiche e viene liberata l'acqua "chimicamente combinata";
L'[[antica Grecia]] ereditò la tecnica della [[ceramica greca|ceramica]] dalla civiltà minoico-micenea. Dal VI al V secolo a.C. [[Atene]] dominò i mercati con la sua produzione di vasi, ma nel IV secolo a.C. questa decadde. Sorsero altre fabbriche locali in [[Beozia]], [[Etruria]], [[Magna Grecia]] e [[Sicilia]]. La produzione di queste lasciò un segno tanto profondo che, molti secoli, dopo, [[Josiah Wedgwood]] chiamò ''Etruria'' la sua manifattura di porcellane, destinata a diventare una delle più famose del mondo.
* a 800°C avviene la decomposizione dei carbonati di calcio;
* oltre i 1000°C (per la cottura del gres o del caolino) fondono i feldspati, dando luogo alla vetrificazione.
 
In età augustea si diffuse la ceramica aretina, con decorazione a rilievo. A questa seguì in tutto l'Occidente romano la ceramica a rilievo detta "[[Ceramica sigillata|terra sigillata]]", che rimase in uso fino al termine dell'impero.
In seguito alla cottura il prodotto subisce un'ulteriore riduzione di volume.
 
Intorno all'anno mille sorse in Europa, nel tentativo di imitare i prodotti orientali, la [[maiolica]].<br/>
====La smaltatura e la decorazione====
Nel tardo Medioevo le ceramiche venivano realizzate con il tornio, cotte al forno e impermeabilizzate con una vernice vetrosa. Dopo il XIII secolo si incominciano ad usare anche altri colori e decorazioni più sofisticate. In questo periodo l'Italia peninsulare sviluppò i maggiori centri di produzione: [[Forlì]], poi superata dalla vicina [[Faenza]], [[Pisa]], [[Siena]] e [[Orvieto]], mentre più a sud si affermò [[Ariano Irpino|Ariano]];<ref>{{cita pubblicazione|autore=Marcello Rotili|autore2=Nicola Busino|titolo=Castello di Ariano Irpino. Ricerche Archeologiche 1988-94, 2008|rivista=Quaderni di archeologia medievale|data=2010|numero=11|editore=Officina di Studi Medievali|città=Palermo|pp=139-166|ISBN=978-88-6485-008-5|url=http://www.rmoa.unina.it/210/1/RM-Rotili-Busino-Ariano.pdf|formato=PDF}}</ref> la produzione siciliana si concentrò invece a [[Caltagirone]]. Nel [[XV secolo]] si elaborarono varie forme decorative, sia per la coloristica sia per le cosiddette ''storie'' o racconti descritti e raffigurati. La produzione di questo periodo è ben rappresentata, ad esempio, dal celebre servizio realizzato da Nicola d'Urbino per [[Isabella d'Este]] e per la corte dei [[Gonzaga]].<ref>{{cita|Palvarini Gobio Casali e Ferrari}}.</ref> Il secolo XVII fu al centro di una grande importazione di prodotti cinesi che influenzò il gusto europeo. Solamente agli inizi del [[XVIII secolo|Settecento]] l'[[alchimista]] tedesco Böttger a Meissen riuscì a produrre una ceramica dura, almeno quanto quella cinese, la [[porcellana]], grazie alla scoperta del [[caolino]].<ref>{{cita libro|titolo=[[Enciclopedia Universo|Universo]]|editore=De Agostini|città=Novara|anno=1964|vol=III|pp=268-273|sbn=UBO1338647}}</ref>
Dopo la prima cottura i manufatti in argilla possono essere "smaltati" con appositi smalti costituiti da una miscela in vari rapporti di vetro, opacizzanti e fondenti. La smaltatura può essere effettuata con aerografo o per immersione. Ricoperta la superficie dell'oggetto tramite la smaltatura, si può quindi passare alla decorazione, realizzata a mano con applicazione tramite pennelli di appositi colori ceramici (ottenuti da ossidi minerali o metallici mescolati a fondenti).
 
Verso la fine dell'Ottocento la produzione di ceramica prende corpo, grazie all'introduzione di alcune tecniche industrializzate. In [[Italia]], nel modenese, si mette a punto una tecnica che permette di aumentare la produzione di piastrelle, all'epoca in uso quasi solo in [[cucina (architettura)|cucina]] e [[stanza da bagno|bagno]].<br/>
I rivestimenti possono essere di vario tipo:
Negli anni cinquanta del Novecento si introducono altre consistenti migliorie, quali la pressa automatica e il forno a tunnel. Con queste varianti alla produzione si riesce infine a raggiungere una produzione su scala medio-larga, necessaria per sostenere un mercato in forte espansione. Ma è negli anni sessanta e settanta che il mercato della ceramica in Italia vede una vera impennata. La produzione viene completamente automatizzata in tutte le sue fasi e viene introdotto un nuovo macchinario: l'[[atomizzatore]].
* Gli ingobbi: sono di tipo argilloso e si applicano sui manufatti ancora leggermente umidi prima della cottura; la superficie colorata con gli ingobbi, una volta cotto l'oggetto, risulterà porosa, opaca e non vetrificata;
* Le vernici: sono di tipo vetroso, impermeabili e lucide. Sono trasparenti, benché possano anche essere colorate, e lasciano intravvedere l'argilla sottostante. Per abbassare il punto di fusione della silice utilizzata per le vernici, vengono aggiunti i fondenti, come l'ossido di piombo (tossico), gli alcali o i borati;
* Gli smalti: sono di tipo vetroso, ma non sono trasparenti come le vernici, bensì coprenti.
====La seconda cottura====
Gli oggetti che, dopo la prima cottura, vengono sottoposti a smaltatura devono subire un secondo processo di cottura in forno ad una temperatura compresa tra i 750 e i 950°C (a seconda dei fondenti utilizzati nello smalto). Questo ulteriore procedimento ha lo scopo di fondere il rivestimento applicato dopo la prima cottura, fino a farlo vetrificare. La vetrificazione del rivestimento rende l'oggetto più impermeabile e conferisce lucidità alla superficie. La temperatura della seconda cottura potrà essere innalzata più velocemente rispetto alla prima (in quanto non c'è più l'evaporazione dell'acqua, con conseguenti pericoli di rottura).
 
Questo consentì di sostituire i filtri pressa usati nella preparazione ad umido degli [[impasto ceramico|impasti]]. Dagli anni ottanta in poi, infine, ci si è concentrati soprattutto sulle tecniche di cottura veloce (cottura rapida monostrato) e sulla riduzione dell'impatto ambientale della produzione. Da pochi anni vengono utilizzati anche per la costruzione di dischi per impianti frenanti, mescole di carbonio e ceramica<ref>Chin Trento, [https://www.samaterials.it/content/what-is-a-ceramic-brake-pad.html Che cos'è una pastiglia per freni in ceramica]? Retrieved August 15, 2025.</ref>, in grado di diminuire l'effetto del [[fading]]; e poi anche per il suo peso contenuto; ancora in fase di progetto viene montato solo su vetture di alto livello, come [[Ferrari]], [[Porsche]] e [[Lamborghini]].
===Produzione industriale di piastrelle ceramiche===
I due processi tecnologici fondamentali nella produzione di piastrelle ceramiche sono la '''monocottura''' e la '''bicottura'''. La differenza sostanziale è relativa alla fase di cottura, che nel caso della bicottura comprende due trattamenti termici: la cottura del biscotto, nel corso della quale avviene la [[sinterizzazione]] del supporto, e la cottura dello [[smalto]] avente la funzione di stabilizzare smalti e decori.
Nel caso della monocottura invece la smaltatura viene effettuata delle pistrelle essiccate e ad essa segue solamente un trattamento termico nel corso del quale avvengono contemporaneamente sinterizzazione e stabilizzazione dello [[smalto]].
Una ulteriore differenza riguarda la preparazione delle materie prime. L'attribuzione del [[macinazione a secco|processo a secco]] alla bicottura e del [[macinazione ad umido|processo ad umido]] con essiccazione a spruzzo alla monocottura è, salvo casi eccezionali, ciò che avviene nella realtà produttiva.
Oggi il grès porcellanato rappresenta circa i due terzi della produzione italiana, e per metà viene smaltato.
Il ciclo produttivo è composto da varie fasi: preparazione delle materie prime, formatura, essiccamento, smaltatura, cottura e scelta.
 
Da sottolineare oggi la valenza che la modellazione ceramica ha assunto in campo educativo sia per lo sviluppo delle attività manuali e creative sia nel settore del recupero cognitivo.<ref>{{cita|Maggipinto ''et al.''}}</ref>
====Preparazione delle materie prime====
 
== Il ciclo produttivo ==
La preparazione delle materie prime consiste in una serie di operazioni finalizzate all'ottenimento di un materiale di composizione omogenea (impasto) con una distribuzione granulometrica e forma dei grani appropriata, e un contenuto d'acqua adatto al sistema di formatura scelto (pressatura, estrusione o colaggio). Il colaggio (sanitari) comporta un 40% di acqua, l'estrusione (laterizi) circa il 20% mentre la pressatura (piastrelle) un 5-6% di acqua.
[[File:Earthenware Jar.jpg|thumb|Giappone, [[periodo Jōmon]] (5.000 a.C. circa; Birmingham Museum of Art).]]
La granulometria fine garantisce uno sviluppo della superficie specifica tale da assicurare la giusta velocità di essiccamento e reattività in cottura; la forma dei grani e il grado di umidità permettono invece di ottenere un semilavorato che sia pressato uniformemente.
Il ciclo produttivo prevede vari passaggi, a seconda del risultato che si desidera ottenere e a seconda che la produzione sia artigianale o industriale.
Le operazioni che compongono questa prima fase sono tre: macinazione, miscelazione-omogeneizzazione e regolazione del contenuto d'acqua.
La macinazione ha anche la funzione di miscelare l'impasto (work in progress)
 
=== Selezione e preparazione dell'argilla ===
====Cottura====
L'argilla viene anzitutto selezionata per la lavorazione che si intende portare avanti. I tre tipi di argilla usata sono:
I materiali ceramici possono essere ottenuti da [[polvere|polveri]] tramite [[sinterizzazione]], un processo chimico-meccanico che avviene in forni ad altissime [[temperatura|temperature]], dove le polveri stesse, causa le [[energia|energie]] in gioco, si uniscono tra di loro creando appunto i materiali cosiddetti ceramici; in particolare il feldspato portato ad alte temperature avvolge i cristalli di sabbia e argilla.
* [[Caolino]]. Presenta bassa [[Plasticità (fisica)|plasticità]], colore bianco, scarso potere essiccante ed è refrattario. È usato nelle porcellane cinesi.
Dopo l'essiccazione normalmente i prodotti modellati subiscono il processo di cottura, che conferisce maggiore resistenza meccanica ai manufatti ed elimina l'acqua residua rimasta dopo l'essiccamento.
* Argilla sabbiosa. Presenta alta [[Plasticità (fisica)|plasticità]] e grana fine.
* Argille refrattarie. Sono specialmente resistenti al fuoco.
 
Quale che sia l'argilla che si utilizzerà, essa non è direttamente utilizzabile per il processo se si trova ancora al suo stato naturale. Deve venire ripulita dalle impurità e per ottenere questo si procede alla fase della ''stagionatura''. Successivamente viene sciolta in acqua per la ''lavatura'', che causa la dispersione dei sali solubili. Infine subisce un'ulteriore ''depurazione'' per eliminare le residue impurità e soprattutto per affinarla, togliendo le particelle a granulometria più grossolana.
====Smaltatura e ricottura====
Al fine di impermeabilizzarli, i prodotti ceramici possono venire smaltati e ricotti con vetrina trasparente o con [[smalto]] opaco.
Negli smalti vengono aggiunti [[ossidi]] di [[piombo]] per abbassare la temperatura della seconda cottura in modo da ridurre i costi di produzione, per le [[porcellana|porcellane]], invece, la vetrina viene usata senza piombo e la ricottura è a 1500°C.
 
=== Lavorazione dell'argilla ===
Una delle caratteristiche di questi materiali è di essere degli ottimi [[Isolante|isolanti]] elettrici.
Selezionata e ripulita, si procede a impastare l'argilla. Questa fase tende a eliminare eventuali bolle d'aria e a renderla compatta, per prevenire il formarsi di crepe nel prodotto finito. All'impasto si aggiunge, talvolta, della "chamotte", ovvero polvere ottenuta dalla macinazione della ceramica precedentemente cotta, con lo scopo soprattutto di rendere il prodotto resistente agli sbalzi repentini di calore. L'aggiunta della chamotte è, ad esempio, quasi indispensabile nel Raku Giapponese e nel Raku Americano a Fumo.
 
=== Modellazione ===
Un'arte tanto antica ha accumulato nei secoli varie tecniche di modellazione. Tra di esse ricordiamo:
* modellazione a mano libera;
* modellazione a colombino;
* a lastre;
* al tornio;
* allo stampo.
 
==== Modellazione a mano libera ====
È la più antica ed è simile a quanto fanno i bambini quando giocano con la [[plastilina]]: si prende una porzione di argilla e, con il solo uso delle mani, si modella la forma desiderata. È possibile avvalersi dell'ausilio di alcuni strumenti, come le [[Stecche e Mirette|stecche]] o gli occhielli per le rifiniture dell'oggetto modellato.
 
==== Modellazione a colombino ====
Questo tipo di modellazione, chiamata anche ''a lucignolo'', prevede l'uso e l'assemblaggio dei [[Colombino (ceramica)|colombini]] di argilla. Si dividono blocchi di argilla delle dimensioni di un sigaro e si stendono con i palmi delle mani, ottenendo dei lunghi cilindri simili a lunghi grissini. Si arrotolano questi colombini gli uni sopra gli altri, si uniscono fra di loro e si lisciano per ottenere una superficie compatta. Con questa lavorazione, ugualmente antica, si modellano soprattutto vasi e ciotole.
 
==== Modellazione a lastre ====
Si prende un pane d'[[argilla]] e se ne tagliano lastre di spessore omogeneo usando un filo o stendendole con un matterello. Successivamente le lastre vengono tagliate a stampo oppure giuntate tra loro con l'aiuto di incisioni spalmate con [[barbottina]].
 
==== Modellazione al tornio (tornitura) ====
[[File:Korea-Gyeongju-Potter-03.jpg|thumb|Corea: lavorazione di argilla al tornio tradizionale.]]
È usato soprattutto per la produzione di vasellame in cui vi sia una simmetria rispetto all'asse di rotazione. Il tornio è formato da un supporto girevole, simile ad un piatto la cui velocità viene stabilita tramite un pedale, come nel [[Tornio da vasaio|tornio]] antico, o tramite motorino regolato da [[reostato]], ai giorni nostri.
 
Si pone una data massa di argilla al centro del piatto girevole, avendo cura di posizionarla perfettamente in centro. Quindi si modella con uso delle [[mano|mani]] o di altri strumenti mentre si regola la rotazione del tornio stesso. La massa di argilla che si è deciso di usare all'inizio deve essere sufficiente a formare tutto l'oggetto, dal momento che non è possibile aggiungerne in corso d'opera senza pregiudicare la forma data con la modellazione. Questo non è vero in termini assoluti, per vasi di grandi dimensioni, con altezze e diametri superiori agli 80&nbsp;cm è comune nei tornianti professionisti la pratica di aggiungere colombini di terra all'oggetto in formatura e proseguire nella lavorazione per raggiungere dimensioni notevoli.
 
==== Modellazione a stampo (colatura) ====
In questa modellazione si prepara, anzitutto, uno stampo in [[gesso (materiale)|gesso]], che replica l'oggetto che si intende riprodurre. Quindi vi si cola dentro argilla liquida chiamata anche colaggio e dopo un tempo adeguato in cui il gesso fornisce all'oggetto sufficiente spessore, assorbendo l'acqua del colo, il colaggio superfluo viene versato e si attende pazientemente che l'oggetto asciughi. Viene quindi estratta dallo stampo e rifinita a mano. Dopo un tempo utile all'asciugatura, il pezzo verrà poi messo in forno per la prima cottura (biscotto).
 
Vi sono altri tipi di formatura con stampo in gesso a calco, si forma una lastra di argilla di circa 10/15&nbsp;mm di spessore a seconda della grandezza del pezzo, si procede fornendo una pressione omogenea all'impasto argilloso per non variare gli spessori dell'oggetto da riprodurre sino a coprire tutta la superficie dello stampo.
 
Un altro procedimento è chiamato a pressatura (o procedimento RAM). Viene usata argilla più dura e vengono usate due matrici di stampo, una maschio e una femmina, e una che si incastra sull'altra lasciando all'interno il vuoto che viene occupato dall'argilla. Gli stampi si montano su una macchina che si chiama pressa, ponendoli uno di fronte all'altro, con una dose di argilla sufficiente per foggiare l'oggetto quando la macchina inizia il suo ciclo. Le due superfici si avvicinano e foggiano l'argilla all'interno dello stampo.
 
=== Essiccazione ===
Qualunque sia la tecnica che si è adottata, è necessario che i [[manufatto|manufatti]] in argilla essicchino completamente all'aria. A questa fase va dedicata una particolare cura. Una [[essiccazione]] omogenea e uniforme è garanzia di durevolezza dell'oggetto finito e soprattutto della coerenza della sua forma: un'essiccazione non uniforme può generare deformazioni. Solo dopo questa fase si può procedere alla [[cottura]]. L'essiccazione, infatti, consente all'oggetto di perdere l'umidità residua e la sua [[Plasticità (fisica)|plasticità]]. Viene così fissata la forma che si è inteso dargli.
 
Dopo un certo periodo di essiccazione, che dipende da diversi fattori; il tipo di argilla usata, la grandezza e spessore dell'oggetto e la temperatura ambientale, l'argilla raggiunge lo stadio adatto ad essere incisa e decorata. Tale stadio è detto ''stadio della durezza del cuoio'': l'argilla è infatti già indurita, ma mantiene ancora una certa residua [[Plasticità (fisica)|plasticità]].
 
=== Cottura ===
[[File:Earthenware pots.jpg|thumb|Vasi di terracotta]]
Terminata la delicata fase dell'essiccazione si procede con quella della cottura. Questa avviene in forni appositi, che raggiungono temperature comprese tra 800&nbsp;°C e 2000&nbsp;°C. Il processo può durare anche molte ore. È infatti necessario che la temperatura segua curve di crescita e decrescita graduali e prestabilite, e che tutte le varie fasi abbiano una durata prestabilita. In seguito alla cottura il prodotto subisce un'ulteriore riduzione di volume.
 
Poiché la cottura modifica la struttura del prodotto finale, modulandola si possono ottenere risultati diversi (vedi [[heatwork]]):
* [[#Le terracotte|Terracotta]] - si ottiene mantenendosi tra 960 e 1030&nbsp;°C
* ''[[Terraglia tenera]]'' - si ha tra 960 e 1070&nbsp;°C
* ''[[Terraglia dura]]'' - si ha tra 1050 e 1150&nbsp;°C
* ''[[#Il grès|Gres]]'' - si ottiene tra 1200 e 1300&nbsp;°C. Il Gres è un prodotto fortemente vetrificato, impermeabile e poco poroso. Prodotti quali il ''klinker'', il ''ball clay'', e il ''fireclay'' appartengono a questa famiglia
* ''[[Porcellana|Porcellana tenera]]'' - si ha tra 1200 e 1300&nbsp;°C, previo utilizzo di [[caolino]]. A questo stadio otteniamo sia la vetrificazione, sia la traslucidità, sia l'impermeabilità.
* ''Porcellana dura'' - si ha tra 1300 e 1400&nbsp;°C. È di solito di uso industriale.
* ''[[Ceramica High-Tech]]'' - si ottiene tra 1400 e 1700&nbsp;°C, previo utilizzo di sostanze aggiuntive, quali [[caolino]] e [[allumina]].
 
Nelle diverse fasi della cottura, inoltre, avvengono varie trasformazioni:
* tra la T ambiente e 200&nbsp;°C - si elimina l'acqua igroscopica residua nell'impasto e quella contenuta da alcuni sali, come ad esempio il [[gesso (minerale)|gesso]]
* tra i 250&nbsp;°C e i 350&nbsp;°C - le materie organiche vanno in combustione. Viene liberata l'[[acqua zeolitica]] chimicamente combinata
* tra i 450&nbsp;°C e i 850&nbsp;°C - si decompongono i minerali delle argille, liberando l'[[acqua reticolare]]
* 850&nbsp;°C - si decompongono i carbonati ([[decarbonatazione]]) e si ossidano i solfuri
* tra i 1100 e 1200&nbsp;°C - fondono i feldspati, e si ottiene la [[vetrificazione]]
 
Va ricordato, infine, che la presenza di ossigeno in camera di combustione determina il degrado delle sostanze organiche presenti, nonché l'[[ossidazione]] delle sostanze minerali. Come risultato si ottiene un prodotto di color rosso [[ruggine]] per azione dell'[[ossigeno]] (ossidante) sul [[ferro]]. Si otterrà, invece, un colore nero scuro per azione del vapore e [[monossido di carbonio]] (riducente).
 
=== Smaltatura e decorazione ===
[[File:Spagna, grande piatto a lustro, xvi sec..JPG|thumb|Spagna, grande piatto a lustro, (XVI secolo; Parigi, [[Musée des Arts Décoratifs]]).]]
Ci sono molti modi di decorare e colorare la ceramica, anche in relazione al tipo di risultato che si desidera ottenere e alla cottura cui si sottoporrà il pezzo. I colori da ceramica sono essenzialmente di tre tipi:
* ''[[Ingobbio]]'' - sono specifici colori per la decorazione della ceramica composti da argille già cotte e finissimamente triturate, caolino, sostanze minerali e ossidi. Sono, di fatto, smalti adatti a poter venire applicati sull'oggetto essiccato, ma ancora crudo e da cuocere. Questo permette di saltare un passaggio e cuocere l'oggetto una sola volta, dal momento che questi colori particolari tollerano l'alta temperatura cui si sottopone la ceramica. Gli ingobbi non sono tanto largamente diffusi, essendo costosi e dalle tinte tenui. Perché raggiungano la vetrificazione, inoltre, è necessario portare l'oggetto alla medesima temperatura dell'argilla che si ritrova nella composizione dell'ingobbio. Molti ceramisti che apprezzano la tecnica preparano da sé gli ingobbi che desiderano usare.
* Cristalline, dette anche [[Vetrina (ceramica)|Vetrine]]. Sono rivestimenti di tipo vetroso, impermeabili e lucidi. Usualmente trasparenti, solo occasionalmente sono colorate. Lasciano intravedere l'argilla sottostante. Alle cristalline si aggiungono fondenti, quali il germanio (che sostituisce il tossico [[Diossido di piombo|ossido di piombo]]), gli alcali o i borati. Questo allo scopo di abbassare il punto di fusione.
* ''[[smalto|Smalti]]'' - anch'essi di tipo vetroso. A differenza delle cristalline non sono trasparenti, ma coprenti. Ciò è determinato dalla presenza di componenti quali il [[feldspato potassico]] o sodico, [[diossido di stagno]], [[titanio diossido]], alluminio ossido (allumina), zirconio ossido o silicato e altri ancora. Possono avere aspetto lucido o satinato: nel secondo caso la presenza di ossido di calcio e/o zinco nello smalto, provvedono, in fase di raffreddamento, ad una cristallizzazione sulla superficie dello smalto devetrificandolo, ossia togliendo brillantezza.
 
La smaltatura di un pezzo in ceramica ha lo scopo di proteggere il pezzo dall'usura, di facilitarne la pulitura e la manutenzione e di decorarlo.<br/>
Se il pezzo viene smaltato e non colorato all'ingobbio la smaltatura avviene dopo la cottura e si utilizzano appositi smalti composti da una miscela in vari rapporti di [[vetro]], opacizzanti, fondenti e terre. La smaltatura classica, pertanto è detta applicata al ''[[Biscotto (ceramica)|biscotto]]'', ovvero all'oggetto già passato in cottura.
Anche per la smaltatura vi sono svariate tecniche, tra le quali ricordiamo:
* ''[[smaltatura ad aerografo]]'';
* ''[[smaltatura per immersione]]'';
* ''[[pittura a smalto]]'';
* ''[[smaltatura a campana]]'';
* ''[[smaltatura elettrostatica]]''.
 
Dopo che si sia provveduto a smaltare la superficie dell'oggetto, si passa alla decorazione pittorica che è usualmente fatta a mano con pennello e colori ceramici. Questi colori ceramici sono ottenuti da ossidi minerali oppure da ossidi metallici addizionati di fondenti o indurenti. Dopo la smaltatura e la decorazione si procede con una seconda cottura, il cui scopo è quello di fissare lo smalto all'oggetto.
 
Come si è detto, gli oggetti sottoposti a smaltatura classica devono subire una seconda cottura per fissare i colori. Tale cottura si attua in forno ad una temperatura compresa tra i 850 e i 970&nbsp;°C, a seconda dei fondenti utilizzati nello smalto e sempre al di sotto della temperatura utilizzata per la prima cottura.
 
Questa seconda cottura porterà lo smalto a vetrificare, rendendolo lucido e impermeabile. Poiché l'umidità dello [[smalto]] è scarsa e i pericoli di rottura sono conseguentemente bassi, la curva della [[temperatura]] può essere innalzata più velocemente.
 
=== Produzione industriale di piastrelle ceramiche ===
I processi fondamentali sono due:
* monocottura - la materia prima viene generalmente approntata con processo a [[macinazione ad umido|processo ad umido]] e la smaltatura è a spruzzo. Vi è una sola fase di cottura, dopo che il pezzo è stato essiccato e smaltato. Durante questa cottura singola avvengono anche i processi di sinterizzazione e stabilizzazione dello [[smalto]];
* bicottura - in questo caso la preparazione della materia prima segue quasi sempre un [[macinazione a secco|processo a secco]]. Vi sono due fasi di cottura. Nella prima avviene la [[sinterizzazione]] del supporto. Segue la cottura dello [[smalto]].
 
Il ciclo produttivo industriale è composto da varie fasi. Tra queste ricordiamo: preparazione delle materie prime, formatura, essiccamento, smaltatura, cottura e scelta. I due terzi della produzione industriale italiana attuale sono occupati dal [[Grés]] porcellanato, di cui la metà viene smaltata.
 
==== Preparazione delle materie prime, essiccazione, cottura ====
Lo scopo della preparazione delle materie prime è ottenere un impasto di composizione omogenea, con una [[distribuzione granulometrica]] e forma dei grani appropriata. La granulometria fine permette una giusta velocità di [[essiccamento]] e una corretta reattività in fase di cottura. La forma dei grani e l'umidità dell'impasto influenzano l'uniformità del pressato.<br/>
Infine l'impasto deve presentare un contenuto d'acqua adatto al sistema di formatura che si è scelto. I sistemi di formatura sono:
* pressatura - interessa soprattutto il settore delle piastrelle e comporta un 5-6% di acqua;
* [[estrusione]] - è in uso soprattutto per i laterizi e comporta un 20 % di acqua;
* colaggio - è il sistema adottato per i sanitari e presenta un contenuto di acqua del 40%.
Dopo la formatura ha luogo il processo di essiccazione e successivamente quello di cottura. I materiali ceramici possono essere ottenuti da [[polvere|polveri]] tramite un processo detto di [[sinterizzazione]]. Questo [[processo chimico]]-meccanico avviene in forni ad altissime [[temperatura|temperature]] dove le polveri si fondono dando origine ai materiali ceramici. In particolare il feldspato, portato ad alte temperature, forma un [[eutettico]], assieme al quarzo della sabbia e ai prodotti di decomposizione dell'argilla, che fondendo avvolge le rimanenti parti.<br/>
Dopo l'essiccazione normalmente i prodotti modellati subiscono il processo di cottura, che conferisce maggiore resistenza meccanica ai manufatti ed elimina l'acqua residua rimasta dopo l'essiccamento.
 
==== Smaltatura e ricottura ====
==Tipi di ceramiche==
La smaltatura può avvenire tra la prima cottura e la seconda o prima della cottura unica. Lo scopo è duplice: da un lato estetico, dall'altro pratico. Che lo smalto sia vetrina trasparente o smalto colorato il risultato finale è l'impermeabilizzazione e l'isolamento termico. Nelle ceramiche si aggiungono ossidi di piombo agli smalti (da qualche anno il piombo è illegale nella produzione di ceramiche che possano avere una funzione contenitiva, per evitarne un uso alimentare, che questo sia previsto o no da chi la produce), per abbassarne il punto di cottura e risparmiare sui costi. Le porcellane, usano la vetrina senza piombo e la ricottura a 1500&nbsp;°C.
 
== Produzione di ceramica nel mondo ==
===La terracotta===
=== Produzione di ceramica in Italia ===
Sono ceramiche che, dopo il processo di cottura presentano una colorazione che varia dal giallo al rosso mattone ( per la presenza di sali o ossidi di ferro, che, a seconda della concentrazione, variano la colorazione ), processo che viene effettuato ad una temperatura compresa tra 880 - 980°C, in tal modo il pezzo risultante sarà reso stabile.
[[File:Map Folklore III 1992 - Recipienti per il trasporto dell'acqua - Touring Club Italiano CART-TEM-098.jpg|thumb|Recipienti tradizionalmente usati in Italia per il trasporto dei liquidi.]]
La presenza di ossido di ferro, oltre al tipico colore, migliora anche la resistenza meccanica della ceramica cotta.
L'Italia è leader nel commercio internazionale della ceramica con una quota del 35% in termini di volumi e di valori;<ref>{{cita web|http://www.laceramicaitaliana.it/servizio/chi-siamo/i-distretti-produttivi|Distretti produttivi della ceramica|settembre 2015}}</ref>. Numerosi sono i centri di affermata tradizione ceramica riconosciuti dal [[Consiglio nazionale ceramico]], distribuiti in 15 delle 20 regioni italiane<ref>{{cita web|url=https://www.mise.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/ceramica/ |titolo=Ceramica Tradizionale e Artistica – Ceramica di Qualità|accesso=12 maggio 2019}}</ref> tra le produzioni tradizionali più rilevanti si citano:
 
<!--ELENCARE SOLTANTO LE MANIFATTURE RICONOSCIUTE DAL CONSIGLIO NAZIONALE CERAMICO E DOTATE DI UNA PROPRIA VOCE-->
Sono utilizzate, senza rivestimento superficiale come ceramica strutturale ( mattoni, tegole, ecc...) o ornamentale ( vasi da fiori, brocche, ecc..)
* [[Ceramica di Albissola]] (Liguria), secoli XVI-XVIII;
* [[Ceramica di Ariano Irpino]] (Campania), nota anche come ''maiolica'', attestata fin dal XIII secolo;
* [[Ceramica di Caltagirone]] (Sicilia), secoli XVI-XVIII;
* [[porcellana di Capodimonte|Ceramica di Capodimonte]] (Campania), meglio nota come ''porcellana'';
* [[Ceramica di Castelli]] (Abruzzo), nota anche come ''maiolica'';
* [[Ceramica di Cerreto Sannita e di San Lorenzello]] (Campania), XVIII secolo;
* [[cotto di Impruneta|Ceramica di Impruneta]] (Toscana), meglio nota come ''cotto'';
* [[Ceramica di Lodi]] (Lombardia), raggiunse il suo apice nel secolo XVIII con le fabbriche [[Ceramica Coppellotti|Coppellotti]], [[Ceramica Rossetti|Rossetti]] e [[Ceramica Ferretti|Ferretti]]
* [[Ceramica di Montelupo]] (Toscana), nota anche come ''maiolica'';
* [[Ceramica di Sciacca]] (Sicilia);
* [[Ceramica di Vietri sul Mare]] (Costiera Amalfitana) ''Antico Comune di Tradizione Ceramica''.
 
[[File:Ceramica Coppellotti grande piatto decoro alla frutta.jpg|thumb|Piatto in ceramica di Lodi con decoro alla frutta, della fabbrica Coppellotti, nel 1740 circa.]]
====Curiosità====
* I [[kwevri]] sono contenitori in terracotta utilizzati ancor oggi in [[Georgia]] per la fermentazione dei mosti e la vinificazione.
 
=== Produzione di ceramica in Grecia ===
===Il grès===
* [[Ceramica greca]]
 
=== Produzione di ceramica in Spagna ===
Deriva da alcune mescolanze argillose naturali che producono ceramiche greificate a temperatura tra 1050 - 1100°C o 1200 - 1250°C.
* [[Ceramica di Siviglia]]
Possono risultare più o meno colorate per la presenza di composti ferrosi. Per ottenere gres bianchi si utilizzano impasti artificiali a base di argille cuocenti bianco e rocce quarzoso - feldspatiche che provocano la greificazione della massa.
* [[Ceramica di Talavera de la Reina]]
* [[Ceramica di El Puente del Arzobispo]]
* [[Ceramica di Manises]]
 
=== Produzione di ceramica in Romania ===
A fini decorativi possono essre rivestite da smalti o essere colorati già nell'impasto.
* [[Ceramica di Horezu]]
 
=== Produzione di ceramica in Cina ===
Il grès porcellanato si distingue per le elevate caratteristiche tecniche e in particolare per il bassissimo assorbimento di acqua (fino allo 0,05%) e la elevata resistenza meccanica. Questo fa si che il grès sia un prodotto essenzialmente da pavimento, e il suo impasto contiene un 33% circa di argille caolinitiche (bianche), un 50% di fondenti (principalmente feldspato) e la percentuale restante di inerti (sabbie o quarzo).
* [[Ceramica cinese]]
 
=== Produzione di ceramica in Giappone ===
===La porcellana===
* [[Ceramica giapponese]]
La '''porcellana''' è considerata il più alto livello di produzione ceramica. Principale componente ne è il [[caolino]] idrossisilicato di [[alluminio]].
È stata inventata in [[Cina]] attorno al ’VIII secolo d.C ed è realizzata appunto con una particolare argilla bianca (il [[caolino]]), la [[silice]] (o sabbia quarzosa) e il [[feldspato]].
Il caolino conferisce le proprietà plastiche e il colore bianco della porcellana; il quarzo è il componente inerte e svolge la funzione da sgrassante (inoltre consente la vetrificazione); infine il feldspato, viene definito fondente, perché, fondendo a temperature più basse, abbassa notevolmente la cottura dell'impasto ceramico (1280°c).
===La porcellana di Capodimonte===
Alla metà del 1700 nasce la più famosa produzione di porcellane artistiche d'Italia:
[[La porcellana di Capodimonte]]. Questa tradizione risale al periodo in cui, sotto la dominazione spagnola, Carlo di Borbone istituì la Real Fabbrica di Capodimonte invogliato anche dalla moglie Maria Amalia di Sassonia. La tradizione è proseguita con la Real fabbrica ferdinandea ad opera di Ferdinando IV di Borbone. La differenza tra la porcellana nord europea e quella napoletana di Capodimonte consiste proprio nell'impasto.
Nel sud Italia infatti non esisteva il caolino pertanto si creò un impasto ceramico più tenero e malleabile dato dalla fusione di varie argille delle cave del sud Italia e dal felspato.
Questa arte è andata avanti con gli anni grazie all’opera dei tanti artisti napoletani. Nella seconda metà del 1800 nacquero le prime fabbriche artigianali a carattere famigliare (Majello,Mollica,Cacciapuoti).
Con l'Unità d'Italia e la fine della monarchia è seguito un periodo di decadenza artistica. La produzione di sontuosi servizi da tavola viene sostituita da uno stile floreale puramente decorativo.
Di questa tradizione resta tutt'oggi il [[Museo di Capodimonte]] la cui espressione massima è il [[Museo di Capodimonte|Salottino di Porcellana]], boudoir della Regina Maria Amalia di Sassonia, la Scuola di Capodimonte e l'antica fabbrica artigianale [[Majello]] fondata nel 1867 dal Cavaliere del Lavoro Alfonso Majello che ha tramandato le tradizioni fino allo scultore Lucio Majello ed i suoi figli permettendo la continuazione di una delle più famose forme artistiche italiane fortemente riconoscibile in tutto il mondo.
 
=== Produzione di ceramica in ItaliaCorea ===
* [[Ceramica coreana]]
Vi sono numerose città che possono vantare una produzione e lavorazione di ceramiche. Alcune di queste:
 
== Note ==
*[[Albissola Marina|Albissola Marina (SV)]]
<references/>
*[[Albisola Superiore|Albisola Superiore (SV)]]
*[[Ariano Irpino|Ariano Irpino (AV)]]
*[[Ascoli Piceno|Ascoli Piceno]]
*[[Assemini|Assemini (CA)]]
*[[Bassano del Grappa|Bassano del Grappa (VI)]]
*[[Burgio|Burgio (AG)]]
*[[Calenzano|Calenzano (FI)]]
*[[Campi Bisenzio|Campi Bisenzio (FI)]]
*[[Capodimonte (NA)]]
*[[Caltagirone|Caltagirone (CT)]]
*[[Castellamonte|Castellamonte (TO)]]
*[[Castelli (TE)]]
*[[Cava dei Tirreni|Cava dei Tirreni (SA)]]
*[[Cerreto Sannita|Cerreto Sannita (BN)]]
*[[Civita Castellana|Civita Castellana (VT)]]
*[[Cutrofiano|Cutrofiano (LE)]]
*[[Deruta|Deruta (PG)]]
*[[Faenza|Faenza (RA)]]
*[[Grottaglie|Grottaglie (TA)]]
*[[Gualdo Tadino|Gualdo Tadino (PG)]]
*[[Gubbio|Gubbio (PG)]]
*[[Impruneta|Impruneta (FI)]]
*[[Lodi|Lodi]]
*[[Montelupo Fiorentino|Montelupo Fiorentino (FI)]]
*[[Monte San Savino|Monte San Savino (AR)]]
*[[Nove|Nove (VI)]]
*[[Oristano|Oristano]]
*[[Orvieto|Orvieto (TR)]]
*[[Pesaro|Pesaro (PU)]]
*[[San Lorenzello|San Lorenzello (BN)]]
*[[Santo Stefano di Camastra|Santo Stefano di Camastra (ME)]]
*[[Sassuolo|Sassuolo (MO)]]
*[[Sciacca|Sciacca (AG)]]
*[[Squillace|Squillace (CZ)]]
*[[Sesto_Fiorentino|Sesto Fiorentino (FI)]]
*[[Urbania|Urbania (PU)]]
*[[Vico Equense|Vico Equense (Na)]]
*[[Vietri sul Mare|Vietri sul Mare (SA)]]
 
== Bibliografia ==
==Produzioni di porcellana==
* {{cita libro |autore=[[Cipriano Piccolpasso]] |titolo=I tre libri dell'arte del vasajo. Nei quali si tratta non solo la pratica, ma brevemente tutti i secreti di essa cosa che persino al di d'oggi e stata sempre tenuta nascosta, del cav. Cipriano Piccolpassi Durantino |città=Roma |editore=Stabilimento Tipografico |anno=1857 |url=http://books.google.it/books?id=r2UGAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=Cipriano+Piccolpasso&as_brr=1&ei=_-kKSMz_JIOOywSXyeiaCA|via=[[Google Libri]]}}
*[[Sevres]]
* {{cita libro|T. Emiliani|ed E. Emiliani|Tecnologia dei Processi Ceramici|novembre 1982|Società Editrice Ceramurgia|Faenza}}
*[[Misnia|Meissen]]
* {{cita libro|Daniela Di Castro|e Roberto Valeriani|Il valore delle porcellane europee|1985|Umberto Allemandi Editore}}
*[[Capodimonte (NA)]]
* ''Enciclopedia Italiana Grolier'', Grolier Hachette International, 1994.
* {{cita libro|curatore=F. Pedrocco|titolo=La porcellana di Venezia nel '700|editore=Marsilio Editore|città=Venezia|anno=1998|isbn=8831769243}}
* {{cita libro|autore1=G.P. Emiliani|autore2=F. Corbara|titolo=Tecnologia Ceramica|volume=vol. 1: ''Le Materie Prime''|città=Faenza|editore=Gruppo Editoriale Faenza Editrice|data=gennaio 1999}}
* {{cita libro|autore1=G.P. Emiliani|autore2=F. Corbara|titolo=Tecnologia Ceramica|volume=vol. 2: ''Le Lavorazioni''|città=Faenza|editore=Gruppo Editoriale Faenza Editrice|data=settembre 1999}}
* {{cita libro|autore1=G.P. Emiliani|autore2=F. Corbara|titolo=Tecnologia Ceramica|volume=vol. 3: ''Le Tipologie''|città=Faenza|editore=Gruppo Editoriale Faenza Editrice|data=aprile 2001}}
* {{cita libro|url=http://www.edizionijunior.com/schedalibro.asp?ID=4243|autore1=Antonello Maggipinto|autore2=Claudia Allavena|autore3=Gualtiero Tomissich|curatore=Antonello Maggipinto|titolo=Educare con la ceramica. Tecniche, esperienze e spunti operativi|editore=Edizioni Junior|anno=2001|isbn=88-86858-98-1|cid=Maggipinto ''et al.''}}
* {{cita libro|autore=[[Amedeo Benedetti]]|capitolo=Vetro, terracotta e ceramica|titolo=Bibliografia Artigianato. La manualistica artigiana del Novecento: pubblicazioni su arti e mestieri in Italia dall'Unità ad oggi|città=Genova|editore=Erga|anno=2004|pp=350-367|isbn=88-8163-358-2}}
* {{cita libro|autore=Andrea Ciaroni|titolo=Maioliche del Quattrocento a Pesaro. Frammenti di Storia dell'arte ceramica dalla bottega dei Fedeli|anno=2004|editore=Edizioni Centro Di|città=Firenze|isbn=88-7038-404-7|url=http://books.google.it/books?id=zlyME_UKO1kC&printsec=frontcover|via=Google Libri}}
* {{cita libro|curatore1=Bruno Fabbri|curatore2=Sabrina Gualtieri|curatore3=Matilde Romito|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070814181504/http://www.edipuglia.it/volume.php?id=489|url=http://www.edipuglia.it/volume.php?id=489|titolo=La ceramica in Italia quando l'Italia non c'era|editore=Edipuglia|anno=2006|isbn=88-7228-460-0}}
* {{cita libro|curatore1=Bruno Fabbri|curatore2=Sabrina Gualtieri|curatore3=Matilde Romito|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120216155801/http://www.edipuglia.it/volume.php?id=601|url=http://www.edipuglia.it/volume.php?id=601|titolo=Le classi ceramiche. situazione degli studi. Atti della 10ª Giornata di Archeometria della Ceramica|editore=Edipuglia|anno=2009|isbn=9788872285671}}
* {{cita libro |curatore1=Mariarosa Palvarini Gobio Casali |curatore2=Daniela Ferrari |titolo=Una "credenza" istoriata per Isabella d'Este. Il servizio di Nicola d'Urbino (...) | url=https://books.google.it/books/about?id=3VxaBgAAQBAJ&redir_esc=y |anno=2014 |editore=Universitas Studiorum |città=Mantova |isbn=978-88-97683-74-2 |cid=Palvarini Gobio Casali e Ferrari |via=Google Libri}}
* {{cita libro |autore=Riccardo Viganò |titolo="Per uso della sua professione di lavorar faenze". Storia delle manifatture tra la seconda metà del XVI e gli inizi del XIX secolo |anno=2013 |città=Monteroni di Lecce |isbn=978-88-97895-10-7 |url=https://www.academia.edu/37459823/_Per_uso_della_sua_professione_di_lavorar_faenze_Storia_delle_fornaci_e_delle_manifatture_ceramiche_di_Nard%C3%B2_tra_la_seconda_met%C3%A0_del_XVI_e_gli_inizi_del_XIX_secolo|via=[[Academia.edu]]}}
* {{cita pubblicazione|autore=Riccardo Viganò|titolo=Bianco neretino. Un Prodotto di Donato Antonio Bonsegna sulla tavola degli osservanti di Nardò|rivista=Spicilegia Sallentina. Rivista del caffè letterario di Nardò|numero=11|anno=2016|pp=17-22}}
* {{cita libro|Riccardo|Viganò|Alla Mensa degli Angeli. Storia di ceramiche botteghe e vasai a Nardò tra i secoli XVI e XIX secolo|2016| |Monteroni di Lecce|ISBN=978-88-97895-90-9|url=https://www.academia.edu/37486449/Alla_mensa_degli_angeli_Storie_di_ceramiche_botteghe_e_vasai_a_Nard%C3%B2_tra_i_secoli_XVI_e_XIX|via=Academia.edu}}
 
== Voci correlate ==
==Bibliografia==
* [[Argilla]]
*''Enciclopedia Italiana Grolier'', Grolier Hachette International, 1994
* [[Avventurina (vetro)]]
*T.EMILIANI, E.EMILIANI, ''Tecnologia dei Processi Ceramici'', Società Editrice Ceramurgia s.r.l., Faenza, Novembre 1982
* [[Bellarmine]]
*G.P. EMILIANI, F. CORBARA, ''Tecnologia Ceramica “Le Materie Prime”,'' vol.1, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., Gennaio 1999
* [[Cavillatura]]
*G.P. EMILIANI, F.CORBARA, ''Tecnologia Ceramica “Le Lavorazioni”,'' vol.2, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., Settembre 1999
* [[Ceramica balistica]]
*G.P. EMILIANI, F. CORBARA, ''Tecnologia Ceramica “Le Tipologie”,'' vol.3, Faenza, Gruppo Editoriale Faenza Editrice S.p.A., Aprile 2001
* [[Ceramica greca]]
* [[Ceramica almagra]]
* [[Conservazione e restauro di oggetti in ceramica]]
* [[Maiolica]]
* [[Materiale ceramico]]
* [[Nero fratta]]
* [[Paper clay]]
* [[Pietra lavica ceramizzata]]
* [[Porcellana]]
* [[Terracotta invetriata]]
* [[Terzo fuoco]]
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{Interprogetto|wikt=ceramica|preposizione=sulla}}
*[[Argilla]]
 
==Collegamento Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.impruneta.com/terracotta/terracotta-factories-ital.htm Fornaci della terracotta dell'Impruneta]
* {{cita web|http://www.lescienze.it/news/2012/07/03/news/introduzione_della_ceramica_agricoltura_cinaxianrendong_epoca_glaciale-1125259/|La prima ceramica della storia? 20.000 anni fa|sito=[[Le Scienze]]|data=2012-07-03|accesso=2012-07-04}}
* {{cita web|url=http://www.archivioceramica.com/|titolo=Archivio della Ceramica Italiana del '900|curatore=Roberto Conti|accesso=2012-08-22}}
 
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