Papa Pio IX: differenze tra le versioni
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{{W|santi|giugno 2023|ci sono piccoli problemi nell'uso delle note in collegamento con la bibliografia }}
{{Papa della Chiesa cattolica
|nome = Papa Pio IX
|immagine =
|didascalia = [[Adolphe Braun]], ritratto fotografico di Pio IX (1875)
|stemma = C o a Pius IX.svg
|titolo = 255º papa della Chiesa cattolica
|elezione = 16 giugno [[1846]]
|incoronazione = 21 giugno [[1846]]
|fine pontificato = 7 febbraio [[1878]]<br /><small>({{Età e giorni|1846|6|16|1878|2|7}})</small>
|cardinali = vedi [[
|predecessore = [[papa Gregorio XVI]]
|successore = [[papa Leone XIII]]
|nome nascita = Giovanni Maria
|data di nascita = 13 maggio [[1792]]
|luogo di nascita = [[Senigallia]]
|diacordinato = 6 marzo [[1819]] dall'[[arcivescovo]] [[Pietro Caprano]] (poi [[cardinale]])
|ordinato = 10 aprile [[1819]] dall'[[arcivescovo]] [[Pietro Caprano]] (poi [[cardinale]])
|nomarcivescovo = 21 maggio [[1827]] da [[papa Leone XII]]
|arcconsacrato = 3 giugno [[1827]] dal [[cardinale]] [[Papa Pio VIII|Francesco Saverio Castiglioni]] (poi [[papa]])
|creato = 23 dicembre [[1839]] da [[papa Gregorio XVI]]
|pubblicato = 14 dicembre [[1840]] da [[papa Gregorio XVI]]
|data di morte = {{Calcola età3|1878|2|7|1792|5|13}}
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Basilica di San Lorenzo fuori le mura]]
}}
{{Santo
|nome = Beato Pio IX
|immagine = Papa Pio
|didascalia = [[George Peter Alexander Healy]], ''Papa Pio IX'' ([[1871]]); [[olio su tela]], 156x112 cm, [[Museo Pio IX]]
|note = Papa
|
|morto = {{Calcola età3|1878|2|7|1792|5|13}} a [[Roma]]
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione = 3 settembre [[2000]] da [[papa Giovanni Paolo II]]
|canonizzazione =
|santuario principale = [[Basilica di San Lorenzo fuori le mura]]
|ricorrenza = [[7 febbraio]]
|attributi = [[triregno]], [[camauro]], [[Stola (paramento liturgico)|stola]]
|patrono di =
}}
{{Bio
|Titolo = '''Papa'''
|Nome = Pio IX
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Pio 09
|PreData = in [[
|Sesso = M
|LuogoNascita = Senigallia
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|GiornoMeseMorte = 7 febbraio
|AnnoMorte = 1878
|
|Attività = papa
|Attività2 = arcivescovo cattolico
|Attività3 = cardinale
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = è stato il 255º [[vescovo]] di [[Roma]] e [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal [[1846]] al [[1878]] e 164º e ultimo sovrano dello [[Stato Pontificio]] dal [[1846]] al [[1870]]
}}
Il suo pontificato, di 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, rimane il più lungo della storia della Chiesa cattolica dopo quello tradizionalmente attribuito a [[Pietro apostolo|san Pietro]].<ref>{{cita web|url=http://www.corrispondenzaromana.it/beato-pio-ix/|editore=Corrispondenza Romana|titolo=Beato Pio IX|data=8 febbraio 2013}}</ref> Fu [[Terzo ordine francescano|terziario francescano]] ed è stato [[Beatificazione|beatificato]] nel [[2000]] da [[papa Giovanni Paolo II]].
== Biografia ==
=== Giovinezza ===
[[File:Senigallia Casa ove Pio IX fu allattato.jpg|thumb|upright=1.05|La casa natale di Pio IX a [[Senigallia]]]]
Nato il 13 maggio [[1792]] a [[Senigallia]] con il nome di Giovanni Maria Battista Pietro Pellegrino Isidoro Mastai Ricevette la [[confermazione|cresima]] il 9 giugno [[1799]] dal
Compì gli studi classici nel celebre collegio dei Nobili di [[Volterra]], diretto dai [[Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie|padri scolopi]], dal [[1803]] al [[1808]]; gli studi furono comunque sospesi per improvvisi e ripetuti attacchi [[Epilessia|epilettici]], causati da un pregresso trauma cranico riportato in un gravissimo incidente in cui incorse cadendo in un torrente nell'ottobre [[1797]].
In quegli anni, fu spesso ospite a Mondolfo
[[File:Kath. Illustratie 1869-1870 nr 25 p.126 De priester Masaí Ferretti, thans Pius IX, in Tata Giovanni.jpg|thumb|Il giovane prete Mastai Ferretti insegna agli orfani del "[[Ospizio di Tata Giovanni|Tata Giovanni]]"]]
Dopo la caduta di [[Napoleone Bonaparte]], tornò a
Essendo guarito dalla malattia, poté continuare i suoi studi. Il 5 gennaio [[1817]] prese gli [[ordini minori]], il 20 dicembre [[1818]] venne ordinato [[suddiacono]] e il 6 marzo [[1819]] [[diacono]].
Il 10 aprile [[1819]] fu ordinato [[Presbitero|sacerdote]] dal
[[File:Pius ix first mass.jpg|thumb|Prima messa di Mastai Ferretti nel 1819]]
Dichiarò di non volere cariche ecclesiastiche e professò nel [[terzo ordine francescano]], nella chiesa romana di [[San Bonaventura al Palatino]] dove si ritirava a pregare. All'interno una lapide in marmo ricorda la [[Professione religiosa|professione]] del futuro Pontefice.
Dal luglio [[1823]] al giugno [[1825]], fece parte, per volere di [[papa Pio VII]], di una missione diplomatica in [[Cile]], guidata dal delegato apostolico [[Giovanni Muzi]]. Si può dire quindi che il futuro Pio IX fu il primo papa ad aver messo piede nelle [[Americhe]]<ref name="Martelli">Mino Martelli, ''Pio IX quando era vescovo d'Imola'', Galeati, Imola 1978, pp. 56-57.</ref>. La missione giunse a [[Santiago del Cile]] il 5 marzo 1824. Qui però la delegazione si trovò di fronte a un duro governo [[anticlericalismo|anticlericale]] che la osteggiò con ogni mezzo. Durante il soggiorno in Cile Mastai Ferretti si prodigò per gli ammalati e per amministrare i [[sacramenti]]. Diede conforto e aiuto a un ufficiale inglese protestante, gravemente malato. Il 19 ottobre la missione lasciò il Cile. Il mese successivo giunse a [[Montevideo]], capitale dell'[[Uruguay]]. Qui rimase per due mesi e mezzo. Successivamente partì per l'Italia, dove giunse nel giugno 1825<ref name="Martelli"/>.
=== Arcivescovo di Spoleto ===
Nonostante il suo proposito di non volere cariche, fu comunque nominato dal papa nel [[1827]], a soli 35 anni di età, [[Arcidiocesi di Spoleto-Norcia|arcivescovo di Spoleto]]. Fu consacrato il
Durante l'[[Moti del 1830-1831#I moti nei Ducati e nello Stato Pontificio|insurrezione del
In tale periodo salvò la vita
Il 13 gennaio [[1832]] la città di Spoleto subì un grave [[Terremoti in Italia nel XIX secolo|terremoto]]. Essendo vescovo diresse subito gli aiuti, organizzando un piano specifico e andando di persona sui luoghi del disastro.
Da allora si impegnò per la ricostruzione nel più breve tempo possibile, prima del sopraggiungere dell'inverno, ottenendo fondi
=== Vescovo di Imola e cardinale ===
In considerazione dei successi in [[Umbria]] nel [[1832]], [[papa Gregorio XVI]] lo inviò nella sanguigna e rivoltosa [[Romagna]], nominandolo [[Diocesi di Imola|vescovo di Imola]]. Il futuro pontefice si dedicò a questo nuovo magistero con particolare impegno, tanto che la sua opera fu premiata alcuni anni più tardi, quando all'età di soli quarantotto anni
=== Il conclave del 1846 ===
{{vedi anche|Conclave del 1846}}
[[File:Pionono3.jpg|thumb|Quadro di Mastai
Il [[conclave]] del [[1846]], che seguì la morte di [[papa Gregorio XVI]], fu l’ultimo in cui i cardinali italiani ebbero un peso preponderante sul Collegio cardinalizio<ref group="N">Sarà infatti Pio IX a cambiare la composizione del collegio rendendolo un organismo “universale”.</ref>: il conclave, infatti, ebbe inizio prima che i cardinali stranieri potessero raggiungere Roma<ref>{{cita|Aubert|p. 25}}.</ref>, questo per evitare che parte della popolazione potesse diventare violenta.<ref>{{cita|Aubert|pp. 24-26|citazione=Il desiderio di riforme e le aspirazioni nazionali durante gli ultimi anni del pontificato di Gregorio XVI si erano sviluppati a tal punto che, secondo osservatori imparziali, le popolazioni "dappertutto mordevano il freno ed erano impazienti di spezzarlo". [...] Vista la gravità della situazione, dopo un momento di esitazione, si decise di aprire il conclave senza aspettare l'arrivo dei cardinali stranieri.}}</ref> I partecipanti, solo 50 cardinali dei 62 aventi diritto<ref>{{cita|Aubert|p. 25 nota 8}}.</ref>, si divisero in due gruppi che sostenevano uno il cardinale [[Luigi Lambruschini]], già segretario di Stato durante il pontificato di Gregorio XVI, di idee conservatrici, e l'altro il cinquantenne cardinale Mastai Ferretti.
Al primo scrutinio Lambruschini ottenne 15 voti e Mastai 13, al secondo questi ottenne 17 voti. Dopo neanche quarantotto ore dall'apertura del conclave, la sera del 16 giugno, al quarto scrutinio, Mastai Ferretti ricevette 36 voti ottenendo così la maggioranza necessaria per essere eletto papa.<ref>{{cita|Aubert|p. 26}}.</ref> Mastai, con la più assoluta calma<ref>{{cita|Aubert|p. 27 nota 9}}.</ref>, accettò l'elezione e, in onore del predecessore [[Papa Pio VIII|Pio VIII]], prese il nome di Pio IX.<ref name="Aubert27">{{cita|Aubert|p. 27}}.</ref>
L'elezione di Mastai fu una sorpresa sia per i cittadini romani sia per l'Europa intera. I cittadini esultavano perché ricordavano gli anni passati da Mastai in provincia e gli esponenti degli stati nazionali furono contenti poiché Mastai era considerato un moderato e non favoriva una particolare nazione.<ref name="Aubert27" /> Addirittura l'ambasciatore francese a Roma ebbe da esultare «Il papa è fatto e liberale, [...]!»,<ref>{{cita|Aubert|p. 27 nota 10}}.</ref> mentre il cancelliere austriaco [[Klemens von Metternich]] affermò che la notizia dell'elezione di Mastai gli procurò «una soddisfazione viva e legittima».<ref>{{cita|Aubert|p. 27 nota 11}}.</ref>
== Il Pontificato ==
=== I primi anni ===
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 250px
|titolo = Blasonatura dello stemma
|dim-testo = 100%
|contenuto = [[File:Pio Nono.svg|200px|center]]<br />
"Inquartato: nel primo e nel quarto di Mastai: d'azzurro, al leone poggiante con la branca posteriore sinistra su una palla, il tutto d'oro; nel secondo e nel terzo di Ferretti: d'argento a due bande di rosso."
}}
Il 16 luglio 1846, Pio IX prese il suo primo provvedimento concedendo l'[[amnistia]] per i reati politici.<ref name="Aubert32">{{cita|Aubert|p. 32}}.</ref> Era costume dell'epoca per il pontefice neoeletto concedere indulgenze per chi avesse commesso reati.<ref name="Aubert32" /> Tutti i cardinali tranne [[Luigi Lambruschini]] si dichiararono favorevoli al provvedimento, mentre il cancelliere [[Klemens von Metternich]] consigliò al pontefice di specificare bene alla popolazione la differenza che incorreva tra amnistia e perdono.<ref name="Aubert32" /> Gli amnistiati, da cui furono esclusi i dipendenti statali, gli ufficiali e gli ecclesiastici, furono in totale 894, di cui solo 564 firmarono la promessa di fedeltà.<ref>{{cita|Aubert|p. 32 nota 25}}.</ref> Insieme all'amnistia furono concessi anche premi a quelle persone che si distinsero nella repressione dei [[moti di Rimini]] del 23 settembre 1845 scatenati da liberali [[Repubblica di San Marino|sammarinesi]].<ref name="Aubert32" /><ref>{{cita|Leflon|p. 812}}.</ref> Questa azione di Pio IX gli conferì un'immediata popolarità. Dato anche il fatto che la popolazione riconosceva come liberali i prelati anche solo aperti a queste tematiche, Pio IX ottenne la fama di «papa liberale».<ref>{{cita|Aubert|p. 33}}.</ref>
[[File:Cornienti Giuseppe - allegoria del 16 luglio 1846 con Pio IX in trionfo -litogr -1846.JPG|thumb|left
Nei primi anni di pontificato governò lo [[Stato Pontificio]] con una progressiva apertura alle richieste liberali della popolazione. Fu l'epoca delle grandi riforme dello Stato Pontificio: la Consulta di Stato (istituita il 19 aprile [[1847]])<ref group="N">Organismo consultivo con competenze su materie economiche, amministrative e militari. Terminò le sue funzioni con la promulgazione dello [[Statuto Fondamentale pel Governo Temporale degli Stati della Chiesa|Statuto]] e la successiva apertura delle due Camere (maggio 1848).</ref>, la libertà agli
Il primo presidente del Consiglio fu il cardinal [[Gabriele Ferretti (cardinale)|Gabriele Ferretti]]. Il 5 luglio ricostituì la Guardia Civica,<ref group="N">Corpo paragonabile all'odierna Polizia municipale, con la differenza che era composto da volontari.</ref> che era stata sciolta durante la parentesi napoleonica.[[File:Pie IX et ministres (Galofré y Coma).jpg|sinistra|miniatura|José Galofré y Coma, ''Ritratto di Pio IX con i suoi principali ministri'' (1847)]]
Il [[2 gennaio]] [[1848]], nacque il nuovo governo, affidato al cardinale [[Giuseppe Bofondi]], che proveniva da ambienti con simpatie liberali e che aprì, per la prima volta, il governo a rappresentanti laici (a [[Giuseppe Pasolini Dall'Onda]] fu affidata la delega "per il Commercio, l’agricoltura, l’industria e le belle arti"<ref>{{cita testo|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-pasolini-dall-onda_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=''Pasolini Dall'Onda, Giuseppe''}}</ref>).
===
[[File:Saverio Marcaldi, Cesare Liberati, Allegoria dell'Italia, 1847.jpg|thumb|verticale=0.7|Allegoria dell'Italia con i ritratti di Pio IX, il Duca di Lucca, Leopoldo II, Ferdinando II, Ranieri Vicere del Regno Lombardo Veneto, Maria Luigia, il Duca di Modena Francesco V e Carlo Alberto, Raccolte del [[Museo civico del Risorgimento (Modena)|Museo del Risorgimento di Modena]]]]
[[File:Manifattura romana, Elmo della Guardia Civica Romana, 1848 ca.jpg|thumb|Elmo della Guardia Civica Romana, Raccolte del [[Museo civico del Risorgimento (Modena)|Museo del Risorgimento di Modena]]]]
[[File:Manifattura italiana, Spilla cammeo con il profilo di Pio IX, 1848 ca.png|thumb|verticale=0.7|Spilla cammeo con il profilo di Pio IX, Raccolte del [[Museo civico del Risorgimento (Modena)|Museo del Risorgimento di Modena]]]]
Il 14 marzo [[1848]], a seguito dei moti rivoluzionari che avevano investito fin dall'inizio dell'anno tutta l'Europa<ref group="N">I primi moti si verificarono in Sicilia in gennaio, poi in febbraio a [[Parigi]]. Dalla capitale francese la rivoluzione si diffuse su tutto il continente.</ref>, papa Pio IX concesse la costituzione (''[[Statuto Fondamentale pel Governo Temporale degli Stati della Chiesa]]''), seguendo l'esempio del [[regno delle Due Sicilie|sovrano delle Due Sicilie]]<ref group="N">Oggi si è propensi a ritenere che tale atto non sia da vedersi esclusivamente come una forzatura, ma piuttosto un progetto che Pio IX aveva analizzato e al quale teneva particolarmente nella prima fase del suo pontificato.</ref>. Lo Statuto istituiva due Camere legislative e apriva le istituzioni (sia legislative sia esecutive) ai laici<ref>Vedi Angelo Ara, ''Lo statuto fondamentale dello Stato della Chiesa (14 marzo 1848). Contributo ad uno studio delle idee costituzionali nello Stato pontificio nel periodo delle riforme di Pio IX''. Milano, Giuffrè, 1966.</ref>.
Alla fine dello stesso mese, in occasione delle [[Cinque giornate di Milano]] giunsero al pontefice forti pressioni per seguire l'esempio del [[Granducato di Toscana|Granduca di Toscana]] e del Re di Napoli, che avevano inviato proprie truppe al fronte. Pio IX permise soltanto la costituzione di un esercito di volontari, con la sola missione di proteggere i confini dello Stato con il [[Regno Lombardo-Veneto]] (Impero austriaco). Furono formati due corpi: uno, di soldati regolari, comandato dal generale [[Giovanni Durando]] (1804-1869) fratello del [[Giacomo Durando|generale Giacomo Durando]], l'altro di volontari, comandato dal generale [[Andrea Ferrari (generale)|Andrea Ferrari]]. Lo Stato Pontificio si trovò di fatto impegnato in una guerra contro l'Austria, potenza cattolica, per l'indipendenza italiana. Il 17 aprile fu convocata una commissione di cardinali per discutere della situazione. La commissione persuase il Papa a ritirare il proprio appoggio alla coalizione.<ref>{{cita|Tornielli|p. 258}}.</ref>
Il 29 aprile [[1848]], Pio IX, con l'allocuzione ''[[Non semel]]'' al [[Concistoro#Cattolicesimo|concistoro]] dei cardinali mise in evidenza la particolare posizione del Papa che, come capo della Chiesa universale e allo stesso tempo capo di uno Stato italiano, non poteva mettersi in guerra contro un regno cattolico: "Fedeli agli obblighi del nostro supremo apostolato, Noi abbracciamo tutti i Paesi, tutte le genti e Nazioni in un istintivo sentimento di paterno affetto".
=== Lo scoppio della rivoluzione ===
[[File:Pius IX..jpg|thumb|Papa Pio IX in [[sedia gestatoria]]]]
Dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Odoardo Fabbri (15 settembre), il pontefice nominò, avendo considerato le sue qualità, suo successore [[Pellegrino Rossi]], già ministro dell'interno e convinto [[federalismo|federalista]].
Quest'atto può essere visto come un tentativo da parte del pontefice di cercare un compromesso con le forze rivoluzionarie interne allo Stato Pontificio, oltre ad un tentativo di portare avanti il progetto federativo iniziato con la [[Lega doganale|Lega Doganale]]. Il programma di Rossi cercava di conciliare le istanze rivoluzionarie da un lato e le esigenze pontificie dall'altro, ma il progetto federalista era inviso a chi voleva unire l'Italia in uno stato centralizzato sul modello francese. Inoltre, il fatto che Rossi mirasse a una confederazione di Stati, significava affermare la piena autonomia dello Stato della Chiesa e rimanere neutrali nel caso di un'eventuale ripresa della guerra tra [[Regno di Sardegna|Carlo Alberto]] e [[Granducato di Toscana|Leopoldo II]] contro l'esercito del maresciallo [[Josef Radetzky]].
Nel nuovo governo, entrato in carica il 16 settembre, le cariche furono così ripartite:
* Pellegrino Rossi, ministro di Polizia (la carica di presidente del Consiglio era formalmente riservata al cardinale Segretario di Stato) e ministro delle Finanze ''ad interim'';
* il cardinale [[Giovanni Soglia Ceroni]], [[Segretario di Stato (Santa Sede)|Segretario di Stato]] e Presidente del Consiglio, che assunse anche il portafoglio degli Affari Esteri;
* l'avvocato Felice Cicognani, ministro di Grazia e Giustizia;
* il cardinale [[Carlo Vizzardelli]], ministro dell'Educazione;
* [[Antonio Montanari (politico)|Antonio Montanari]], ministro per il Commercio;
* il duca Mario Massimo, ministro per i Lavori Pubblici e ''ad interim'' il ministero delle Armi;
* il conte Pietro Guerrini, ministro senza portafoglio;
* il cavaliere Pietro Righetti, vice ministro delle Finanze<ref>{{cita web|url= http://www.alterhistory.altervista.org/PDF/GETPDF.php?name=Rossi|titolo=Pellegrino Rossi|accesso=28 novembre 2015 |formato= pdf }}</ref>.
Nel giro di pochi mesi, Rossi avviò la riorganizzazione delle Finanze e dell'esercito. Il ministero delle Armi fu assegnato al generale Zucchi<sup>[[Pellegrino Rossi#cite note-2|[2]]]</sup>, che avviò la riorganizzazione delle forze armate pontificie. Rossi, dal canto suo, fu impegnato negli affari interni dello Stato. Il governo progettò nuove strade ferrate e decise di collegare via [[telegrafo]] le città di [[Civitavecchia]], Roma, [[Ancona]], [[Ferrara]] e [[Bologna]].
La mattina del 15 novembre [[1848]], giorno di riapertura del Parlamento, Rossi fu accoltellato sulle scale del [[Palazzo della Cancelleria]]; il suo assassinio fu l'inizio della serie di eventi che portarono alla proclamazione della [[Repubblica Romana (Risorgimento)|Repubblica Romana]]. Successive indagini hanno messo in evidenza che la morte di Rossi sarebbe stata decisa dalla [[Carboneria]] romana, probabilmente spaventata da un possibile successo della politica di Rossi, ed eseguita da Luigi Brunetti, uno dei figli di [[Angelo Brunetti]] detto ''Ciceruacchio''<ref>Gustavo Brigante Colonna, ''L'uccisione di Pellegrino Rossi; 15 novembre 1848'', Milano, Mondadori, 1938, p. 266.</ref>.
=== Abbandono di Roma (1848-49) ===
{{vedi anche|Repubblica Romana (1849)}}
[[File:
Il 24 novembre [[1848]] il pontefice partì nottetempo, vestito da semplice sacerdote, con destinazione [[Gaeta]], nel territorio del [[Regno delle Due Sicilie]]<ref group="N">Il
{{citazione|Le violenze usate contro di Noi negli scorsi giorni, e la manifestante volontà di prorompere in altre [...], Ci hanno costretto a separarci temporaneamente dai Nostri sudditi e figli, che abbiamo sempre amati e amiamo. Fra le cause che Ci hanno indotto a questo passo (Dio sa quanto doloroso è al Nostro cuore) una di grandissima importanza è quella di avere la piena libertà nell'esercizio della suprema potestà della Santa Sede, quale esercizio potrebbe dubitare l'Orbe cattolico che nelle attuali circostanze ci venisse impedito. [...] Intanto avendo a cuore di non lasciare acefalo in Roma il governo del Nostro Stato, nominiamo una Commissione Governativa [...] [e] nell'affidare alla detta Commissione Governativa la direzione temporanea degli affari pubblici, raccomandiamo a tutti i Nostri sudditi e figli la calma e la conservazione dell'Ordine.}}
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Durante la permanenza nel Regno delle Due Sicilie, il Papa sperimentò per la prima volta un viaggio in treno sulla linea [[Ferrovia Napoli-Salerno|Napoli-Nocera]] (8 settembre 1849) e visitò le [[Officine di Pietrarsa|officine ferroviarie di Pietrarsa]] il 23 settembre 1849.
L'8 ottobre 1849 il papa Pio IX e i regnanti Borbone<ref>{{Cita news|autore=Maurizio Panconesi|url=http://www.clamfer.it/09_Note%20viaggio/Pio_IX/Pio_IX.htm|titolo=in treno sulla Napoli-Pagani|pubblicazione=Le Ferrovie di Pio IX|data=2005|citazione=L’8 settembre 1849, su invito dello stesso Re di Napoli ed in sua compagnia, salì per la prima volta i gradini di una carrozza ferroviaria per effettuare il suo primo viaggio in treno lungo lo spettacolare tracciato della linea da Portici a Pagani}}</ref> visitarono la città di [[Pagani (Italia)|Pagani]], il papa celebrò la messa in quel giorno e donò un anello d'oro alla [[reliquia]] del Santo,<ref>{{Cita libro|titolo=Rassegna storica del Risorgimento|anno=1950|città=Salerno (Sa)|p=435|capitolo=Il pellegrinaggio di Pio IX a Pagani ed a Salerno, ecc.|citazione=II Pontefice, entrato nella Chiesa, adorò il Santissimo, passò quindi nella adiacente Cappella di S. Alfonso ed infine celebrò Messa a quell'altare stesso, sotto il quale, in un'urna di cristallo, riposa il corpo dal Santo. Terminata la Messa, Pio IX si ritrasse dietro l'altare, aperse l'urna del Santo, ne baciò la mano e, toltosi dal dito un anello d'oro sul quale, assieme a molti brillanti, era incastonato un bellissimo smeraldo, lo pose a quello di S. Alfonso}}</ref> per tale occasione nella piazza della basilica di Sant'Alfonso Maria de Liguori venne fatta erigere una colonna commemorativa. Nel [[1849]] papa Pio IX istituì, inoltre, la festa del [[Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo]]<ref>{{cita web|url=
https://www.santodelgiorno.it/preziosissimo-sangue-di-gesu/|titolo=Preziosissimo Sangue di Gesù|data=2025}}</ref>, fissandone la data al [[1º luglio]].
La [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]], diretta dal [[triumvirato]] composto da [[Giuseppe Mazzini]], [[Aurelio Saffi]] e [[Carlo Armellini]], pur nella sua breve vita riuscì a emanare una costituzione, che riservava comunque ampie garanzie al Pontefice. Pio IX si appellò alle potenze straniere affinché gli fosse restituito il potere temporale. Rispose la Francia repubblicana del Bonaparte: fu inviato un corpo di spedizione di 7.000 soldati al comando del generale [[Nicolas Charles Victor Oudinot|Oudinot]]. Il 30 aprile [[1849]] i francesi furono sconfitti da Garibaldi nella [[battaglia di Porta Cavalleggeri]]; tuttavia i francesi, grazie a nuovi copiosi rinforzi, riuscirono a vincere la tenace resistenza romana e a far breccia nelle mura del [[Gianicolo]], conquistando Roma il 30 giugno [[1849]] (in cui fecero ingresso il 3 luglio). Il papa programmò un lento rientro a Roma. Soggiornò a [[Portici]] dal 7 settembre fino al 4 aprile 1850. Poi si mise in viaggio, toccando varie località dello Stato per otto giorni. Fece il suo ingresso nell'Urbe il 12 aprile [[1850]]. Acclamato dalla folla, si diresse in [[Vaticano]], scelto come sua nuova residenza al posto del [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]].
=== Il ritorno a Roma ===
[[File:Pio IX
Pio IX, dopo un esilio di diciassette mesi, al rientro a Roma fece seguire una profonda opera di restaurazione, annullando parecchi atti della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]]: abolì la Costituzione, ripristinò la pena di morte che era stata soppressa, fece abbattere la statua eretta in memoria di [[Giordano Bruno]], ripristinò l'isolamento degli ebrei nel [[Ghetto]] con relativi balzelli e divieti.<ref>Corrado Augias, ''I segreti del Vaticano'', Mondadori, 2010, pp. 140-142, ISBN 978-88-04-64615-0</ref><ref>Enrico Riparelli, ''Eresie cristiane antiche e moderne'', Giunti, 2006, p. 93, ISBN 978-88-09-03652-9</ref><ref>Claudio Rendina, ''I peccati del Vaticano'', Newton, 2009, p. 242, ISBN 978-88-541-1552-1</ref>
Quando Pio IX rientrò a Roma, nel [[1850]], la situazione dello Stato era peggiorata: il bilancio presentava un deficit di ben due milioni di scudi. Le finanze erano vicine al dissesto. L'amministrazione pontificia, ripreso il controllo dell'economia, cominciò un'opera di risanamento che portò in otto anni al pareggio di bilancio.<ref>{{Cita news|autore=Andrea Tornielli|url=http://christusveritas.altervista.org/il_risorgimento_il_buon_governo_dell_ultimo_papa.htm|titolo=Il buon governo dell'ultimo Papa Re|pubblicazione=il Timone|accesso=15 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407223204/http://christusveritas.altervista.org/il_risorgimento_il_buon_governo_dell_ultimo_papa.htm|urlmorto=sì|mese=maggio|anno=2004}}</ref> Il carico fiscale dei cittadini era molto al di sotto della media europea, il che si tradusse in un afflusso di residenti stranieri a Roma, molti dei quali non cattolici, che creò problemi in quanto il loro culto pubblico non era permesso. Il papato reagì con nuove tasse sui consumi per articoli di lusso e sulla birra, e un'esenzione dalle tasse immobiliari di case a basso costo per residenti a lungo termine. Un problema dopo il 1850 fu la moneta senza valore introdotta dal governo rivoluzionario repubblicano nel 1848 che fu accettata e scambiata a un valore inferiore dal tesoro papale.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Josef Schmidlin|titolo=Papstgeschichte|ed=Köstel-Pusztet München|annooriginale=1922-1939|volume=Vol. I-IV}}</ref> Molte critiche alle politiche economiche di Pio IX includevano l'argomento secondo cui il Papa manteneva a Roma vaste aree per l'agricoltura e la silvicoltura a spese del potenziale sviluppo industriale.
Pio IX continuò poi la politica riformista già attuata nei primi due anni di pontificato: il 14 agosto 1850 {{Senza fonte|con una legge unica nell'[[Europa]] dell'epoca}} stabilì disposizioni per tutto lo Stato Pontificio per la tutela e formazione dei [[Sordomutismo|sordomuti]], mentre il 12 settembre [[1850]] con un ''[[motu proprio]]'' riordinò il Consiglio di Stato (che nello Statuto compariva come organo meramente tecnico), istituì una nuova Consulta delle Finanze ed elargì una nuova e più ampia [[amnistia]].
Il decennio successivo al 1850 vide una crescita economica costante nello Stato Pontificio, come nel resto degli Stati italiani. Il [[settore primario]] era fondato sulla coltivazione della canapa e l'allevamento dei [[baco da seta|bachi da seta]]. Questi prodotti venivano esportati in notevole quantità. Tutto il commercio, interno ed estero, beneficiò della fase di crescita dell'economia.<ref>{{cita|Orlandi|p. 112|Orlandi-Achille}}.</ref> Successivamente Pio IX stanziò degli investimenti per favorire lo sviluppo dello Stato.<ref>Secondo la ''Storia d'Italia'' Einaudi, tali riforme risultarono tuttavia tardive e, in molti casi, inefficaci. Cfr ''Ibidem'', p. 169</ref> Fra le principali opere pubbliche cominciate o portate a compimento nello Stato della Chiesa a metà dell'Ottocento vi furono:
* prosciugamento delle paludi di [[Ferrara]] e di [[Ostia (Roma)|Ostia]];
* ampliamento dei porti di [[Ravenna]], [[Cesenatico]], [[Senigallia]] e [[Ancona]]; nuovi fari negli scali di Ancona, [[Civitavecchia]], [[Anzio]] e [[Terracina]];
* ammodernamento delle strade con la costruzione di venti importanti viadotti, tra cui spiccò quello fra [[Albano Laziale|Albano]] e [[Ariccia]]; completamento della rete [[Telegrafo|telegrafica]], con il raggiungimento di tutti i principali centri dello Stato;
* consacrazione il 9 dicembre [[1854]] della [[basilica di San Paolo fuori le mura]], ricostruita dopo l'incendio del 15 luglio [[1823]];
* realizzazione di una rete ferroviaria. Il primo collegamento fu [[Ferrovia Roma-Frascati|Roma-Frascati]], inaugurato il 14 luglio [[1856]]. Seguirono l'Ancona-Falconara (1861)<ref group="N">Progettata nel 1856 come tratto della linea [[Bologna]]-[[Ancona]], entrò in servizio quando i territori interessati erano entrati a far parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], così come la Bologna-[[Forlì]], che fu aperta il 1º settembre [[1861]].</ref>, la [[Ferrovia Roma-Civitavecchia|Roma-Civitavecchia]] (16 aprile 1859), la Roma-Orte (1865) e la Orte-Falconara (1866). Per quanto riguarda i collegamenti con il [[Regno di Napoli]], nel [[1862]] fu completato il collegamento con [[Ceprano]], nel frusinate<ref group="N">La tratta Ceprano-Napoli fu realizzata sotto il Regno d'Italia.</ref>. Tale rete risultò tuttavia essere inadeguata, così come lo fu la rete stradale costruita nei decenni che precedettero l'annessione all'Italia. Secondo fonti di alto profilo vi fu, all'epoca, uno «... scarso interesse governativo per la rete stradale e l'avversione verso le ferrovie... ».<ref name="Cit. 1974, p. 169">Cit. in AA. VV., ''Storia d'Italia'', Torino, Einaudi, 1974, ripubblicata da il Sole 24 Ore, Milano, 2005, vol. 21 (Nicola Crepas, ''Le premesse dell'industrializzazione''), p. 169</ref>
Nel gennaio [[1852]] lo Stato della Chiesa fu il primo in Italia, con Firenze, Modena e Parma, a introdurre l'uso del [[francobollo]]<ref>{{cita libro|Roberto|De Mattei|Pio IX|2000|Piemme|Casale Monferrato}}.</ref>. I dati del censimento del [[1853]] mostravano che, su una superficie di 41.295 km², viveva una popolazione di 3.124.668 abitanti. Lo Stato Pontificio era il terzo Stato italiano sia per superficie che per popolazione (dopo i Regni di Napoli e Sardegna).
Nel 1859, Pio IX ordinò la creazione di un codice penale unificato. Ordinò anche una riforma delle carceri papali e delle case penali. La polizia fu sottoposta al Segretario di Stato e ricevette più autorità e potere contribuendo a una significativa riduzione della criminalità ma anche ad accuse di parzialità.<ref name=":0" /> L'istruzione non era obbligatoria nello Stato Pontificio e l'istruzione secondaria era in gran parte in mani private o nel controllo di istituti cattolici e ordini religiosi. Durante il suo pontificato, Pio IX intraprese sforzi innovativi creando nuove scuole per disabili e scuole serali per le persone per migliorare la loro istruzione dopo il lavoro. Vennero erette anche scuole per bambini attive tutto il giorno, garantendo così l'accudimento dei figli i cui genitori erano assenti durante l'orario di lavoro.<ref name=":0" /> In ambito universitario, Pio IX aumentò gli stipendi del personale universitario e aggiunse la [[geologia]], le [[Scienze Agrarie|scienze agrarie]], l'[[archeologia]], l'[[astronomia]] e la [[botanica]] alle materie di insegnamento. Fu aperta una nuova clinica ostetrica, diversi musei e un osservatorio astronomico.<ref name=":0" /> Gli studenti di teologia furono sottoposti a una formazione più rigorosa e gli studenti di paesi stranieri beneficiarono di sostegno finanziario.
[[File:ColonnaVisitaPioIXpagani.jpg|thumb|Colonna commemorativa fatta erigere dopo la visita del papa Pio IX e del sovrano Ferdinando II di Borbone con la famiglia reale nella piazza antistante la basilica di Sant'Alfonso Maria de Liguori a Pagani, in data 8 ottobre 1849]]
Pio IX era un mecenate delle arti come la maggior parte dei suoi predecessori. Sosteneva generosamente tutte le espressioni di arte, architettura, pittura, scultura, musica, oreficeria, ramai e altro, e distribuiva numerosi premi ai suoi rappresentanti.<ref name=":0" /> I due teatri di Roma erano esentati da ogni censura papale. Grandi sforzi furono intrapresi per restaurare muri storici, fontane, strade e ponti. Ordinò lo scavo di siti romani, cosa che portò a molte importanti scoperte. Ordinò il rafforzamento del [[Colosseo]], che in quel momento minacciava di crollare.<ref name=":0" /> Grandi somme furono spese nella scoperta di catacombe cristiane, per le quali Pio creò una nuova commissione archeologica nel 1853. Un grande successo durante il suo pontificato furono i ritrovamenti delle [[catacombe di San Callisto]], che includevano tombe, testi e dipinti completamente sconosciuti.<ref name=":0" /> Fuori Roma, Pio restaurò i monumenti etruschi e antichi romani a [[Perugia]], [[Ostia (città antica)|Ostia]], [[Benevento]], [[Ancona]] e [[Ravenna]].<ref name=":0" />
Nei due decenni che precedettero l'annessione dello Stato Pontificio al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], furono in massima parte completati i lavori di bonifica dell'[[Agro romano]] e cominciati quelli relativi alla rete idrica per il soddisfacimento del fabbisogno di [[acqua potabile]] degli abitanti di Roma che tuttavia vennero portati a compimento solo dopo l'unione della città allo [[Regno d'Italia (1861-1946)|Stato italiano]]. Nello stesso periodo fu notevole il suo impegno contro il processo di [[secolarizzazione]] in corso nella società del suo tempo. Pio IX firmò trattati bilaterali ([[Concordato|concordati]]) con numerosi stati europei: [[Impero russo|Russia]]<ref group="N">Il pontefice cercò anche di richiamare lo [[zar]] a più miti rapporti con il cattolicesimo e con il popolo [[Polonia|polacco]].</ref> (1847), [[Regno di Spagna]] (1851), [[Baden (stato)|Granducato di Baden]] (1853), [[Impero austriaco]] ([[Concordato del 1855]]), [[Regno del Portogallo]] (1857), [[Regno di Württemberg]] (1857).
L'8 dicembre [[1854]] proclamò il [[dogma]] dell'[[Immacolata concezione]] con la bolla ''[[Ineffabilis Deus]]'', tradotta in 400 lingue e dialetti.
Inoltre a partire dal [[1856]] rese obbligatoria per tutta la Chiesa la festa del [[Sacro Cuore di Gesù|Sacratissimo Cuore di Gesù]]<ref>{{cita web|url=https://www.vaticannews.va/it/festivita-liturgiche/sacro-cuore-di-gesu.html|titolo=Sacratissimo Cuore di Gesù|data=2025}}</ref>, che viene celebrata il venerdì dopo la festa del [[Corpus Domini]].
=== La campagna piemontese del 1860 e l'unità d'Italia ===
[[File:20baiocchi.png|thumb|left|Moneta da 20 baiocchi con effigie di papa Pio IX
Pio IX si trovò a gestire il momento storico della nascita anche in [[Italia]] di un moderno [[stato]] nazionale unitario. Entro i confini dello Stato della Chiesa le prime città a manifestare l'insofferenza al dominio papale furono in particolare quelle delle antiche [[Suddivisioni amministrative dello Stato Pontificio in età contemporanea|Legazioni]] di [[Bologna]], [[Ferrara]], [[Forlì]], [[Ravenna]]. In [[Romagna]], Pio IX compì l'ultima visita di un Papa-Re nel [[1857]]<ref group="N">Il successivo Papa a visitare quelle terre fu [[Giovanni Paolo II]], che, in un celebre discorso a Forlì, riconobbe:
Numerose negli anni furono le insurrezioni, sempre represse anche grazie agli austriaci, sino al [[1859]], anno dell'annessione della Romagna al [[Regno di Sardegna]]. Stimolata dall'esempio, insorse anche [[Perugia]] che il 14 giugno [[1859]] instaurò un governo provvisorio. Il legato pontificio se ne tornò a Roma e lo Stato della Chiesa reagì in maniera dura, ordinando la repressione dei moti
La sorte dello Stato pontificio appariva assai critica, nel disinteresse delle potenze cattoliche d'Europa. Fu allora che il [[Cameriere pontificio|cameriere personale]] di Pio IX monsignor [[Francesco Saverio de Mérode]], ex militare della [[Legione straniera francese]] divenuto proministro delle Armi della Santa Sede, decise di fare appello al generale [[Christophe Louis Léon Juchault de Lamoricière|de Lamoricière]] perché riorganizzasse l'[[esercito pontificio]] e ne prendesse il comando. De Lamoricière accettò la proposta di comandare l'esercito pontificio.
Per aumentare gli effettivi, Lamoricière ricorse all'arruolamento volontario, facendo appello ai cattolici presenti negli stati europei. Belgi e francesi costituirono un battaglione di tiratori franco-belgi agli ordini del visconte [[Louis de Becdelièvre]], al quale si deve l'uniforme del corpo, ispirata a quella degli [[zuavi]], ma adattata alla temperatura di [[Roma]]<ref group="N">L'uniforme degli zuavi pontifici non entusiasmò la curia, dove un cardinale ebbe a dire, considerando i calzoni a sbuffo, - "È proprio un'idea da francesi, vestire i soldati del papa da musulmani." - ma l'idea piacque a Pio IX.</ref>. L'idea trovò il sostegno di monsignor de Merode e del papa in persona, sicché questi tiratori furono chiamati «[[Zuavi pontifici]]» ancora prima della creazione ufficiale del corpo<ref>Questa affluenza di truppe straniere creò anche non pochi problemi. Si veda in {{cita testo|url=http://books.google.it/books?id=2JIpAAAAYAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|titolo=Carlo Belviglieri, ''Storia d'Italia dal 1814 al 1866'', vol. V, Milano 1868}}, p. 228: {{citazione|Lamoricière fece levare ad Antonelli il portafogli della guerra e conferirlo al De Mérode (con che cominciò l'antagonismo tra il cardinale italiano ed il prelato belga); dispose i quadri, gli armamenti, istituì i zuavi pontifici, ed infine cimentossi a stabilire la militar disciplina; difficile impresa tra le antiche truppe pontificie, difficilissima tra i nuovi venuti, perché quelli di gran nome aveano tutti i pregiudizi, le pretensioni, l'arroganza aristocratica; gli altri, e massime gli irlandesi, erano un'affamata bordaglia e ad ogni istante commettevano scandali, risse, ruberie, tanto che si dovette venire alla risoluzione di rinviare i più riottosi, ed infine di fucilarne. Ciò nondimeno il fermo volere ottenne più di quanto era sembrato possibile.}}</ref>.
Il 18 settembre [[1860]], in seguito alla [[battaglia di Castelfidardo]], le truppe piemontesi sconfissero le truppe svizzere conquistando le [[Marche]] e l'[[Umbria]], che poi furono annesse al [[Regno di Sardegna]] a seguito di un [[plebiscito]]. Il territorio posseduto dalla Chiesa fu ridotto al solo [[Lazio]]. [[Vittorio Emanuele II]] si era impegnato con l'imperatore francese a non attaccare Roma, che non fu coinvolta nella campagna del 1860.
=== Gli anni sessanta ===
[[File:Portrait pius ix.jpg|sinistra|miniatura|Pio IX nel 1864 in una foto dei [[Fratelli D'Alessandri]]]]
Il 17 marzo [[1861]] venne proclamato a Torino il Regno d'Italia. Il giorno seguente, Pio IX espresse in un'
Il [[14 maggio]] [[1863]] visita [[Frosinone]].
Nel [[1864]] Pio IX fece arrestare il [[brigantaggio|brigante]] [[Carmine Crocco]], allorché egli, dopo essere stato sconfitto dalle truppe sabaude, era fuggito a Roma per incontrarlo, confidando erroneamente in un sostegno della Santa Sede, in virtù del suo [[legittimismo]] [[Borbone|borbonico]], in chiave antisabauda<ref>{{cita libro| Carmine | Crocco | Come divenni brigante | 2008| Edizioni Trabant|p.100}}</ref>.
[[File:Papst Pius IX.jpg|miniatura|Pio IX nel 1865]]
L'8 dicembre [[1864]] papa Pio IX pubblicò l'enciclica ''[[Quanta cura]]'' e il ''[[Sillabo]]'', una raccolta di ottanta proposizioni considerate dal Papa stesso non conciliabili con la fede cattolica, divise in dieci rubriche. Il 2 maggio [[1868]] approvò la [[Azione Cattolica|Società della Gioventù Cattolica italiana]], fondata da [[Mario Fani]] e [[Giovanni Acquaderni]] il 29 giugno [[1867]].
L'11 aprile [[1869]] furono organizzate solenni celebrazioni in tutto il mondo cattolico per il suo giubileo sacerdotale e il 7 dicembre [[1869]] aprì il [[Concilio Vaticano I]]. Mentre il potere temporale era in crisi, a pochi mesi dalla breccia di Porta Pia, Pio IX si preoccupò di rinvigorire il potere spirituale. Il Concilio Vaticano I portò alla formulazione del dogma dell'infallibilità del Pontefice, chiaramente espresso nella costituzione dogmatica ''[[Pastor Aeternus]]''<ref>{{cita testo|url=http://www.zammerumaskil.com/pastoraeternus.html|titolo=Testo della costituzione dogmatica ''Pastor Aeternus''}}</ref>. Questo portò allo scisma tra la Chiesa cattolica e i [[Vetero-cattolicesimo|vetero-cattolici]]. Il tedesco [[Joseph Hubert Reinkens]] si fece eleggere primo "vescovo cattolico dei vetero-cattolici". Il Concilio proseguì fino al 18 luglio [[1870]] quando venne sospeso a causa della [[guerra franco-prussiana]].
=== La presa di Roma ===
{{Vedi anche|Presa di Roma}}
[[File:Pio IX Saint Peter Square 1870.jpg|thumb|Pio IX benedice le truppe pontificie in [[piazza San Pietro]] il 25 aprile [[1870]]]]
Lo scontro con il neo costituito [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] giunse all'apice quando nel [[1870]], alla caduta di [[Napoleone III]], le truppe dei [[Casa Savoia|Savoia]] entrarono a Roma attraverso la [[breccia di Porta Pia]], ponendo fine alla sovranità temporale dei Papi e alla loro potestà su Roma. Il re [[Vittorio Emanuele II]], dopo la [[battaglia di Sedan]] che aveva segnato la sconfitta di Napoleone III, imperatore dei francesi e protettore del potere temporale papale, inviò il 7 settembre [[1870]] una lettera a tutte le potenze europee nella quale si esponevano i motivi della futura presa di Roma, ribadendo però le garanzie e le tutele alla persona del Sommo Pontefice. Inviò tra l'altro il conte Ponza di San Martino, che giunse a Roma il 9 settembre, a sondare gli animi: costui prima parlò con il cardinale [[Giacomo Antonelli|Antonelli]], Segretario di Stato e poi con Pio IX. Entrambi ribadirono la posizione di non accettazione dell'inclusione dei territori della Santa Sede nel neonato Regno d'Italia. Alle profferte dell'emissario del re il pontefice rispose:
{{Citazione|Maestà,<br />
Il conte Ponza di San Martino mi ha consegnato una lettera, che a V.M. piacque dirigermi; ma essa non è degna di un figlio affettuoso che si vanta di professare la fede cattolica, e si gloria di regia lealtà. Io non entrerò nei particolari della lettera, per non rinnovellare il dolore che una prima scorsa mi ha cagionato. Io benedico Iddio, il quale ha sofferto che V.M. empia di amarezza l'ultimo periodo della mia vita. Quanto al resto, io non posso ammettere le domande espresse nella sua lettera, né aderire ai principii che contiene. Faccio di nuovo ricorso a Dio, e pongo nelle mani di Lui la mia causa, che è interamente la Sua. Lo prego a concedere abbondanti grazie a V.M. per liberarla da ogni pericolo, renderla partecipe delle misericordie onde Ella ha bisogno.|11 settembre 1870}}
[[File:Pius ix – edited.jpg|miniatura|Papa Pio IX nel 1871]]
Al conte Ponza di San Martino, latore di tale lettera, Pio IX aggiunse: «Non sono profeta né figlio di profeta; ma in realtà vi dico che non entrerete a Roma».<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/breccia_porta_pia-596418.html|titolo=Lo stratagemma di Porta Pia: un capitano ebreo aprì la breccia|autore=Fabio Isman|sito=[[Il Messaggero]]|data=2014-09-19|lingua=it|accesso=}}</ref><ref>[[Ernesto Rossi]], ''Pagine anticlericali'', Erre Emme Edizioni, 1996, p. 125, ISBN 88-85378-78-1</ref> A metà settembre del [[1870]] due divisioni dell'[[Regio Esercito|esercito italiano]], al comando di [[Raffaele Cadorna (1815-1897)|Raffaele Cadorna]], entrarono nel Lazio e il 18 settembre giunsero sotto le mura Aureliane. Vista la disparità delle forze in campo e considerata l'inutilità di uno scontro armato, il pontefice ordinò agli [[zuavi pontifici]] un'opposizione solo formale allo scopo di evitare spargimenti di sangue e di rendere comunque evidente la violenza subita, con il proposito «di aprire trattative per la resa ai primi colpi di cannone»<ref>Lettera di Pio IX del 14 settembre al comandante delle truppe pontificie [[Hermann Kanzler]], vedi{{cita testo|titolo=Quaderno 3654 de ''La Civiltà Cattolica''|url=http://www.laciviltacattolica.it/quaderni/2002/3654/Articolo%20Sale.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060604130538/http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/2002/3654/Articolo%20Sale.html}}</ref>. Il [[20 settembre]] Roma fu attaccata e occupata. Alla fine degli scontri si contarono 49 caduti tra l'esercito sabaudo e 19 tra i pontifici.
Il Papa si ritirò nel [[Vaticano]] rifiutando di riconoscere il nuovo Stato e dichiarandosi [[Prigioniero in Vaticano|prigioniero politico]]. Questa situazione, indicata come [[Questione romana]], perdurò fino ai [[Patti Lateranensi]] del [[1929]], sottoscritti sotto il pontificato di [[papa Pio XI]] in accordo col governo fascista.
Conseguentemente Pio IX, in data 10 settembre [[1874]], promulgò il famoso ''[[non expedit]]'' con il quale veniva palesemente sconsigliata la partecipazione di ecclesiastici e cattolici alla vita politica del neo Stato italiano, nato da un violento atto contro lo Stato della Chiesa. Esso rimase in vigore fino al 1919, quando fu abrogato da [[papa Benedetto XV]], sebbene fosse già stato notevolmente temperato da [[papa Pio X]] nell'enciclica ''[[Il fermo proposito]]'' nel 1905.
Il 13 maggio [[1871]] fu promulgata la [[legge delle guarentigie]], con la quale lo Stato italiano stabiliva unilateralmente i diritti e i doveri dell'autorità papale. Il 21 agosto [[1871]] Pio IX scrisse a re Vittorio Emanuele II, esprimendo le ragioni per cui non poteva accettare la legge. Fino alla sua morte il Papa continuò a definirsi «prigioniero dello Stato italiano».
=== La morte e la traslazione della salma ===
[[File:
Quando, il 7 gennaio 1878, divenne noto che Vittorio Emanuele II si trovava in gravi condizioni di salute, Pio IX revocò la scomunica e le altre censure a lui comminate dopo la presa di Roma e inviò al suo capezzale monsignor Marinelli per accordargli gli ultimi sacramenti, ma il prelato non fu ricevuto. Il Re ricevette gli ultimi sacramenti dalle mani del suo cappellano, monsignor d'Anzino.
Papa Pio IX morì a [[Roma]] il 7 febbraio [[1878]] alle ore 5:40, mentre recitava il [[rosario]] con i suoi collaboratori: colpito da una crisi epilettica, il Pontefice ebbe un [[attacco di cuore]]. Portato a letto, Pio IX spirò dopo aver ripetuto più volte ''Parti o anima cristiana'', baciando il Crocifisso e l'immagine della Madonna; le sue ultime parole furono "proteggete la Chiesa che ho tanto amato". Fu sepolto temporaneamente nell'apposito "loculo provvisorio" della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Nel proprio testamento, il pontefice aveva designato come luogo definitivo di sepoltura la [[Basilica di San Lorenzo fuori le mura|basilica di San Lorenzo al Verano]].<ref>{{cita| Agnoli}}.</ref> Nel luglio del [[1881]] avvenne la traslazione della salma. Fu organizzata una cerimonia pubblica, che cominciò alla mezzanotte tra il 12 e il 13 luglio, secondo l'uso dell'epoca.<ref>{{cita|Agnoli|p. 35}}.</ref> Ad accompagnare la salma del pontefice lungo le strade si accalcarono migliaia di cittadini. Numerosi elementi anticlericali prepararono manifestazioni di protesta. Nonostante fossero prevedibili scontri, non fu organizzato un visibile dispiegamento di polizia. Il [[governo della Repubblica Italiana|governo italiano]] era restio a organizzare un servizio di sicurezza adeguato per, così si argomentava, non creare l'impressione di un omaggio a una figura che aveva ritardato l'[[Risorgimento|Unità d'Italia]]. D'altro canto gli ambienti ecclesiastici non vollero utilizzare le forze di sicurezza vaticane perché sarebbe stato un implicito riconoscimento della [[legge delle guarentigie]] che le aveva istituite.
[[File:San Lorenzo fuori le Mura 17042017 02.jpg|thumb|La tomba di Pio IX nella [[Basilica di San Lorenzo fuori le mura]]]]
La cerimonia fu interrotta da un gruppo di anticlericali che tentarono di impossessarsi del feretro, al grido di «al fiume il papa porco», attaccando il corteo funebre con sassi e bastoni nell'evidente intento di gettare la salma di Pio IX nel [[Tevere]]. I fedeli, tranne pochi animosi, rimasero sostanzialmente passivi.<ref name="ReferenceA">{{cita|Agnoli|p. 37}}.</ref> Solo la pronta reazione della polizia evitò gravi incidenti; furono richiamati rinforzi provenienti dal [[Regio esercito]] (ai militari, infatti, era stato imposto di restare consegnati in caserma in via precauzionale). Solo dopo alcune ore il corteo funebre poté riprendere la processione sino a San Lorenzo in una situazione di relativa tranquillità.
L'episodio ebbe risonanza internazionale: l'Italia apparve come un paese in cui era possibile attaccare una persona anche oltraggiandone le spoglie mortali.<ref name="ReferenceA"/> Vi furono conseguenze politiche: il [[prefetto]] di Roma venne rimosso dall'incarico e il [[Governo Depretis IV|governo Depretis]] dovette rispondere a numerose interrogazioni parlamentari sulla vicenda. Il ministero degli Esteri inviò una lettera circolare alle monarchie europee per spiegare l'origine degli scontri.
Come maggior precauzione per evitare ulteriori profanazioni, la salma non fu posta nel sarcofago sopraelevato che era stato approntato, ma in una fossa scavata nel pavimento della relativa cappella, poco distante dal monumento, in posizione defilata e poco visibile<ref name=cesnur />.
== Vita privata ==
[[File:Bust of Pope Pius IX (Lorenzo Bartolini 1849, Reggia di Caserta).jpg|thumb|upright=0.7|Busto di Pio IX ([[Lorenzo Bartolini]], 1847, [[Reggia di Caserta]])]]
Pio IX amava definirsi un "parroco di campagna". La sua vita privata infatti si svolgeva come quella di un semplice sacerdote.
Si alzava alle cinque in punto del mattino e per un'ora rimaneva nella sua camera in preghiera su un [[inginocchiatoio]] di fronte a un [[crocifisso]]<ref name=Mullois>{{cita libro|nome=Isadore |cognome= Mullois |titolo=Il Papa e Roma |edizione=Prima traduzione italiana dal francese|anno=1860 |editore= Giacomo Agnelli| città = Milano|url= http://books.google.com/books?id=sOUNAAAAYAAJ&hl=it&pg=PA90|capitolo= Capitolo VI. La giornata del Santo Padre. - Sua stanza. - Sua carità. - Sua corte.|urlcapitolo=http://books.google.com/books?id=sOUNAAAAYAAJ&hl=it&pg=PA78}}</ref>. Celebrava la [[Celebrazione eucaristica|Messa]] e poi assisteva a un'altra di ringraziamento, durante la quale recitava le ore canoniche e le preghiere di pietà con un libretto appartenuto alla madre. Dai tempi del Collegio degli Scolopi amava pregare recitando la ''corona delle Dodici Stelle'', una preghiera composta da [[san Giuseppe Calasanzio]] in cui ci si rivolge a Maria preservata dal [[peccato originale]].
Dopo le preghiere si dedicava alle udienze ufficiali concesse sia agli
Alle
Dopo pranzo amava fare lunghe passeggiate o andare in carrozza per la città<ref name= Mullois/>.
Tornato in Quirinale
Dopo la cena riceveva il suo [[confessore]] e si ritirava nella cappella privata a pregare dinanzi al [[tabernacolo]]<ref name= Mullois/>. Ricordava spesso l'importanza di pregare Gesù Eucaristico, al quale riteneva si
Al
== Gli insegnamenti e il magistero ==
{{Vedi anche|Chiesa cattolica alla fine del XIX secolo}}
* Fu anzitutto uomo di Dio e di preghiera. Egli stesso fra i suoi propositi di sacerdote appena consacrato mise: «Pregare Iddio moltissimo onde insegni la scienza delle sue strade per adempiere alla sua volontà». Amava stare tra la gente ed elargì numerose elemosine, promosse iniziative benefiche, come la fondazione di asili, di ricoveri per anziani, poveri e indigenti. Uomo di pietà, che elesse patrono della Chiesa universale, l'8 dicembre [[1867]], [[san Giuseppe]], visto come il capo della rinnovata Sacra Famiglia formata da tutti i figli e tutte le figlie della Chiesa.
[[File:Rome Santa Maria Maggiore 2020 P15 Statue of Pius IX.jpg|miniatura|upright=0.7|[[Ignazio Jacometti]], ''Pio IX orante'' (1880, [[Basilica di Santa Maria Maggiore]])]]
* Fu anche un Papa che si prodigò moltissimo per la riforma del clero con una capillare azione pastorale. Con l'aiuto dei vescovi diocesani, fece molto e con successo per ristabilire la [[gerarchia cattolica]] e seppe suscitare una nascita senza precedenti di società e [[associazioni sacerdotali]] per aiutare e sostenere la vita spirituale e lo zelo pastorale.
* Sentì anche l'urgenza di rinnovare la vita religiosa, con la ripresa degli Ordini e delle Congregazioni religiose, che con lui conoscono uno sviluppo senza precedenti. Fondò numerosi istituti maschili e femminili dedicati soprattutto all'apostolato presso i poveri, all'insegnamento e le missioni. Dai [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Salesiani]] di [[Giovanni Bosco|don Bosco]] ai Missionari di Scheut del padre Verbist, dai padri Bianchi alle suore Bianche del cardinale Lavigerie, dai padri di Mill Hill del cardinale Vaughan ai [[Missionari comboniani del Cuore di Gesù|comboniani]] di Verona. Pio IX affermò: «Nelle Corporazioni Religiose la Chiesa trova aiuto, appoggio e sostegno in ogni maniera. In esse la Chiesa trova missionari da spingere nei più lontani e selvaggi punti del globo, predicatori per annunziare la divina parola, amministratori dei sacramenti».
* Incoraggiò una fecondissima stagione missionaria con un'azione evangelizzatrice della Chiesa veramente senza precedenti. Missionari si recarono in ogni parte del mondo dall'[[Americhe|America]] all'[[Asia]], dall'[[Africa]] all'[[Australia]]. Dal [[1846]] al [[1878]] furono erette 206 nuove [[diocesi]] e [[vicariato apostolico|vicariati apostolici]].
* Incoraggiò il ritorno degli scismatici alla Chiesa, erigendo nel [[1862]] una Congregazione per i cattolici orientali e lanciando i suoi appelli alle Chiese di oriente<ref group="N">Nella sua epistola ''Agli Orientali'', del 1848, Pio IX sottolineò che essi si erano allontanati dal "santo Trono di Pietro", invitando coloro che "esercitano il Santo ministero" a rientrare nel "recinto del Signore". La risposta dei Patriarchi "ortodossi" non si farà attendere e nello stesso anno, i Patriarchi di Costantinopoli, Alessandria e Gerusalemme unitamente ai loro sinodi, invieranno un'enciclica al Papa di Roma dove condanneranno alcune dottrine e usanze della Chiesa cattolica come "eresie" e coloro che le sostengono come "eretici" ricordando che, secondo loro, la Chiesa romana avrebbe abbandonato la conciliarità in favore della monarchia. Cfr. Patrick Barnes ''The Non-Orthodox - The Orthodox Teaching on the Cristhians Outside of the Church''. Salisbury, Regina Orthodox Press, 1999, pag.18.</ref> e di occidente separate da Roma.
* Svolse un ruolo fondamentale nella storia della Chiesa e della teologia: la promulgazione del dogma dell'[[Immacolata Concezione]] e il [[Concilio Vaticano I]] (primo [[concilio ecumenico|concilio]] dopo più di trecento anni) sono eventi di enorme portata per la storia della Chiesa.
La costituzione ''Pastor Aeternus'' e il dogma dell'infallibilità pontificia sono considerati, dalla Chiesa, l'architrave della moderna costruzione ecclesiologica.
Il suo atteggiamento verso le conquiste della tecnica fu benevolo, tanto che nel [[1865]] papa Pio IX approvò formule di [[benedizione]] per il [[telegrafo]] e le [[ferrovia|ferrovie]]<ref>{{cita testo|url=http://www.vatican.va/archive/ass/documents/ASS%2001%20%5B1865-66%5D%20-%20ocr.pdf|titolo=ASS 1 (1865-1866)}}, pp. 113-116</ref>.
=== Governo della Chiesa universale ===
Durante il suo pontificato, Pio IX eresse 206 nuove [[diocesi]] e [[vicariato apostolico|vicariati apostolici]].<br />
Ricostituì il [[Patriarcato Latino di Gerusalemme]] con giurisdizione sopra la diocesi unita di Palestina, Giordania e Cipro (23 luglio 1847). Il pontefice restaurò la gerarchia cattolica in Inghilterra (1850, Breve ''[[Universalis Ecclesiae]]''). Nominò [[Nicholas Wiseman]] [[Arcidiocesi di Westminster|arcivescovo di Westminster]]. Il pontefice ristabilì la normale gerarchia anche nei [[Paesi Bassi]] (1853, Breve ''[[Ex qua die]]'').
Sotto il suo pontificato, anche grazie agli sviluppi della scienza e della tecnica, la Chiesa, da insieme di gerarchie nazionali con limitati contatti fra loro, divenne un'organizzazione veramente universale (''cattolica'', letteralmente).
== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ==
{{vedi anche|Concistori di papa Pio IX}}
Papa Pio IX durante il suo pontificato ha creato 123 cardinali nel corso di 23 distinti concistori.
== Beatificazioni e canonizzazioni del pontificato ==
{{Vedi anche|Beatificazioni per pontificato#Pontificato di Pio IX (1846-1878)|Canonizzazioni celebrate da papi#Pontificato di Pio IX}}
Numerose furono le beatificazioni (221) e canonizzazioni (52) sotto il pontificato di Pio IX. Un primo elenco include, nel [[1867]], [[San Paolo della Croce]] (beatificato nel [[1853]]) e lo spagnolo [[Pietro d'Arbués]] (beatificato da [[Alessandro VII]] nel [[1662]]). Pio inoltre nel [[1862]] canonizzò i ventisei [[Cristianesimo in Giappone|cristiani giapponesi]] martirizzati nel [[1597]] e beatificati da [[Urbano VIII]] nel [[1627]], tra cui [[Paolo Miki]].
Pio IX inoltre proclamò [[San Giuseppe]] «patrono della Chiesa universale» e conferì il titolo di [[dottore della Chiesa]] a [[Sant'Ilario di Poitiers]],
== Encicliche e altri scritti del pontificato ==
{{Vedi anche|
# Encicliche:
{| cellpadding="3"
| width="1%" valign="top" |
* I ''[[Qui pluribus]]'' - 9 novembre [[1846]]
* II ''[[Praedecessores nostros]]'' - 25 marzo [[1847]]
Riga 241 ⟶ 319:
* IX ''[[Nemo certe ignorat]]'' - 25 marzo [[1852]]
* X ''[[Probe Noscitis]]'' - 17 maggio [[1852]]
* XI ''[[Inter multiplices (Pio
* XII ''[[Neminem Vestrum]]'' - 2 febbraio [[1854]]
* XIII ''[[Optime noscitis (Pio IX /1)|Optime noscitis]]'' - 20 marzo [[1854]]
Riga 252 ⟶ 330:
* XX ''[[Qui Nuper]]'' - 18 giugno [[1859]]
* XXI ''[[Nullis Certe Verbis]]'' - 19 gennaio [[1860]]
| width="1%" valign="top" |
* XXII ''[[Amantissimus humani generis]]'' - 8 aprile [[1862]]
* XXIII ''[[Quanto conficiamur]]'' - 10 agosto [[1863]]
Riga 261 ⟶ 339:
* XXVIII ''[[Levate (enciclica)|Levate]]'' - 27 ottobre [[1867]]
* XXIX ''[[Respicientes ea]]'' - 1º novembre [[1870]]
* XXX ''[[Ubi
* XXXI ''[[Beneficia Dei]]'' - 4 giugno [[1871]]
* XXXII ''[[Saepe Venerabiles]]'' - 5 agosto [[1871]]
* XXXIII ''[[Quartus supra vigesimum]]'' - 6 gennaio [[1873]]
* XXXIV ''[[Etsi multa luctuosa]]'' - 21 novembre [[1873]]
* XXXV ''[[Vix dum a
* XXXVI ''[[Omnem sollicitudinem]]'' - 13 maggio [[1874]]
* XXXVII ''[[Gravibus
* XXXVIII ''[[Quod nunquam]]'' - 5 febbraio [[1875]]
* XXXIX ''[[Graves ac diuturnae]]'' - 23 marzo [[1875]]
Riga 311 ⟶ 389:
* ''Ecclesia dei'' - [[1871]] - Lettera apostolica al Vicario di Roma, Card. Patrizi
* ''Ordinem vestrum'' - 27 ottobre [[1871]] - Allocuzione
* ''Costretti nelle attuali'' - [[1872]] - Lettera apostolica al
* ''In magnis illis'' – [[1873]]
* ''Dives in misericordia'' - [[1877]]
== Genealogia episcopale e successione apostolica ==
La [[genealogia episcopale]] è:
[[File:Pio IX Como.jpg|miniatura|destra|Busto nel [[duomo di Como]]]]
* Cardinale [[Scipione Rebiba]]
* Cardinale [[Giulio Antonio Santori]]
* Cardinale [[Girolamo Bernerio]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]]
* Arcivescovo [[Galeazzo Sanvitale (arcivescovo)|Galeazzo Sanvitale]]
* Cardinale [[Ludovico Ludovisi]]
* Cardinale [[Luigi Caetani]]
* Cardinale [[Ulderico Carpegna]]
* Cardinale [[Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni]]
* [[Papa Benedetto XIII]]
* [[Papa Benedetto XIV]]
* Cardinale [[Enrico Enriquez]]
* Arcivescovo [[Manuel Quintano Bonifaz]]
* Cardinale [[Buenaventura Córdoba Espinosa de la Cerda]]
* Cardinale [[Giuseppe Maria Doria Pamphilj]]
* [[Papa Pio VIII]]
* Papa Pio IX
La [[successione apostolica]] è:
* Patriarca [[Giuseppe Valerga]] (1847)
* Cardinale [[Innocenzo Ferrieri]] (1847)
* Vescovo [[Fermín Sánchez Artesoro]], [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]] (1849)
* Cardinale [[Luigi Vannicelli Casoni]] (1850)
* Cardinale [[Matteo Eustachio Gonella]] (1850)
* Arcivescovo [[Armand-François-Marie de Charbonnel]], [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]] (1850)
* Arcivescovo [[Vincenzo Spaccapietra]], [[Congregazione della missione|C.M.]] (1852)
* Vescovo [[Francesco Paolo Lettieri]] (1855)
* Patriarca [[Alberto Barbolani di Montauto]] (1856)
* Cardinale [[Salvatore Nobili Vitelleschi]] (1856)
* Arcivescovo [[Vincenzo Massoni]] (1856)
* Cardinale [[Alessandro Franchi]] (1856)
* Cardinale [[Flavio Chigi (1810-1885)|Flavio Chigi]] (1856)
* Vescovo [[Elia Antonio Alberini]], [[Ordine dei carmelitani scalzi|O.C.D.]] (1856)
* Vescovo [[Philippe François Zéphirin Guillemin]], [[Società per le missioni estere di Parigi|M.E.P.]] (1857)
* Vescovo [[William Hugh Joseph Clifford]] (1857)
* Arcivescovo [[Gioacchino Limberti]] (1857)
* Vescovo [[Giuseppe Targioni]] (1857)
* Vescovo [[Luigi Maria Paoletti]] (1857)
* Vescovo [[Gioacchino Antonelli]] (1857)
* Cardinale [[Gustav Adolf von Hohenlohe-Schillingsfürst]] (1857)
* Vescovo [[Sebastião Dias Laranjeira]] (1860)
* Arcivescovo [[Josif Sokolski]] (1861)
* Cardinale [[Filippo Maria Guidi]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] (1864)
* Cardinale [[Pier Francesco Meglia]] (1864)
* Cardinale [[Gaspard Mermillod]] (1864)
* Arcivescovo [[John Menzies Strain]] (1864)
* Cardinale [[Charles-Philippe Place]] (1866)
* Arcivescovo [[José María Ignacio Montes de Oca y Obregón]] (1871)
* Cardinale [[Luigi Maria Bilio]], [[Chierici regolari di San Paolo|B.]] (1874)
* Cardinale [[Raffaele Monaco La Valletta]] (1874)
* Cardinale [[Alessandro Sanminiatelli Zabarella]] (1874)
== La causa di beatificazione ==
[[File:Reliquia pioIX.jpg|thumb|[[Reliquia]] dei resti mortali di Pio IX.]]
L'8 febbraio [[1878]], ad appena 24 ore dalla morte del Papa, il Terz'Ordine francescano di [[Vienna]]
Fu [[Papa Pio X|Pio X]] (1903-1914) il primo pontefice a promuovere le inchieste preliminari sulla sua fama di santità, nel 1904<ref>{{cita libro |
Formalmente, la causa di beatificazione ebbe inizio solo l'11 febbraio [[1907]]. Il processo fu condotto nell'arco di quindici anni, dal 1907 al [[1922]], interrogando i testimoni a [[Senigallia]], a [[Spoleto]], a [[Imola]] e, infine, a [[Roma]], [[Napoli]] e [[Gaeta]]. Si raccolsero in tutto 243 testimonianze; l'enorme materiale raccolto confluì quindi in una ponderosa miscellanea di ben 12 grossissimi volumi, e nel [[1952]] se ne estrasse il ''Summarium'' di
Trascorsi almeno tre decenni, il 28 giugno 1956 fu effettuata la prima ricognizione canonica delle spoglie mortali di papa Pio IX, che tuttavia non fu la prima esumazione (la sepoltura era stata già aperta almeno due volte, nel 1883 e negli anni 1930): la salma fu trovata annerita e mummificata, ma complessivamente in buono stato di conservazione e ancora rivestita dei preziosi paramenti usati per il "bacio del piede" e le esequie<ref name=cesnur>{{cita web |url=http://www.cesnur.org/2009/tesi_papi_foto.htm|titolo=La morte del Papa - Riti, cerimonie e tradizioni dal medioevo all'età contemporanea|accesso=24 luglio 2012}}</ref>. Il corpo venne esposto in una teca pubblicamente visibile<ref>{{cita web | url = https://dasandere.it/il-beato-pio-ix-storia-dellultimo-papa-re/ | titolo = Il beato Pio IX: storia dell’ultimo Papa Re | autore = Giuseppe Baiocchi | data = 31 maggio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20201031213001/https://dasandere.it/il-beato-pio-ix-storia-dellultimo-papa-re/ | urlmorto = sì | accesso =1º agosto 2020 }}</ref> nella basilica di San Lorenzo; la relazione dell'evento fu redatta da monsignor [[Carlo Liberati]].<ref>{{cita web | url = https://www.papapionono.it/causa-di-beatificazione/ | titolo = Causa di Beatificazione | urlarchivio = https://archive.is/20200801222642/https://www.papapionono.it/causa-di-beatificazione/ | urlmorto = no | accesso =1º agosto 2020 }}</ref><ref>{{cita web | url = https://www.papapionono.it/la-relazione-di-mons-carlo-liberati-al-convegno-del-lions-di-senigallia-auditorium-san-rocco-sabato-25-novembre-2000/ | titolo = La relazione di mons. Carlo Liberati al Convegno del Lions di Senigallia – Auditorium San Rocco – Sabato 25 Novembre 2000 | urlarchivio = https://archive.is/20200801223625/https://www.papapionono.it/la-relazione-di-mons-carlo-liberati-al-convegno-del-lions-di-senigallia-auditorium-san-rocco-sabato-25-novembre-2000/ | urlmorto = no | accesso =1º agosto 2020 }}</ref> La salma fu poi ricomposta in un nuovo feretro, rivestita con un [[abito corale]] donato dal regnante [[papa Pio XII|Pio XII]] e ritumulata<ref name=cesnur />.
Dopo che quattro cardinali ([[Pietro Parente (cardinale)|Pietro Parente]], [[Sergio Guerri]], [[Umberto Mozzoni]] e [[Pietro Palazzini]]) il 6 novembre [[1973]] inoltrarono una supplica a [[papa Paolo VI]] perché disponesse la ripresa della causa, si conobbero le 13 obiezioni emerse durante le sedute preparatorie. La postulazione nominò allora un nuovo patrono che, il 7 ottobre [[1984]], presentò una risposta a ognuna delle 13 obiezioni, che fu giudicata, dalla commissione per la causa di beatificazione, esauriente e ineccepibile, anche sul piano metodologico, e il 6 luglio [[1985]] Pio IX fu nominato [[venerabile]].
Venne proclamato [[beato]] il 3 settembre [[2000]] da [[papa Giovanni Paolo II]] dopo che la Chiesa cattolica riconobbe l'autenticità del [[miracolo]] ottenuto a suor Marie-Thérèse de St-Paul a seguito dell'[[intercessione]] di Pio IX. La suora di 37 anni soffriva di una [[sintomatologia]] dolorosa durata 11 anni a causa della [[frattura (medicina)|frattura]] di una [[rotula (anatomia)|rotula]] con notevole diastasi dei frammenti ''ab initio'' con pseudo[[artrosi]]. La consulta medica nominata dalla [[Congregazione delle Cause dei Santi|Congregazione delle cause dei santi]], che era stata nominata per verificare la compatibilità dell'evento con l'attestazione miracolistica, dichiarò in merito alle "modalità di guarigione": «''Scomparsa dei dolori e miglioramento della funzionalità dell'arto verificatisi improvvisamente dopo circa undici anni di persistenza della sintomatologia dolorifico-funzionale. Guarigione rapida, completa e duratura, non spiegabile secondo le attuali conoscenze mediche''»<ref>{{cita web|url=https://www.papapionono.it/|titolo=Beato Pio IX|accesso=22 febbraio 2022}}</ref><ref>Relazione sulla Seduta della Consulta Medica della S.C. per le Cause dei Santi del 15 gennaio 1986</ref>. Per l'occasione la salma fu ulteriormente riesumata e, dopo essere stata sottoposta a interventi conservativi (la ricognizione del 1956 ne aveva infatti peggiorato le condizioni) e a una completa rivestizione (gli abiti corali furono trovati lisi e coi ricami metallici completamente ossidati), venne collocata in un'urnea vitrea per l'ostensione permanente<ref name=cesnur />.
== Aspetti controversi ==
{{vedi anche|Papa Pio IX e gli ebrei|Caso Edgardo Mortara}}
[[File:Pope-pius-ix-02.jpg|thumb|Ritratto fotografico di papa Pio IX con la [[tiara]] papale]]
Gli storici avversi a Pio IX lo hanno accusato di [[machiavellismo]], ambiguità e [[cinismo]]; rimangono oggettive le seguenti vicende:
* Durante il pontificato di Pio IX vennero eseguite numerose [[Condanna a morte|condanne a morte]] di patrioti e rivoluzionari che si opponevano al [[potere temporale]] della Chiesa. Tra i casi più noti, quello di [[Girolamo Simoncelli (patriota)|Girolamo Simoncelli]], esponente di rilievo della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica romana]], e di [[Giuseppe Monti (rivoluzionario)|Giuseppe Monti]] e [[Gaetano Tognetti]], autori, questi ultimi, di un attentato a Roma nel quale perirono 31 persone<ref>Roberto De Mattei, ''Pius IX'', 2004.</ref>. In generale, è criticata la macabra ritualità con cui eseguiva le sentenze capitali il boia di Roma, [[Mastro Titta]], al secolo Giovan Battista Bugatti, che concluse il suo mandato sotto Pio IX.
* Il [[caso Edgardo Mortara]]. Figlio di Momolo Mortara e Marianna Padovani Mortara, ebrei, viveva con i genitori e i fratelli a [[Bologna]]. All'insaputa dei genitori, quando aveva pochi mesi di vita ed era gravemente malato, fu [[Battesimo|battezzato]] dalla domestica cattolica. La legge dello Stato Pontificio proibiva che un bambino cattolico fosse cresciuto da ebrei, così quando si venne a sapere che Edgardo era stato battezzato di nascosto, il [[Sant'Uffizio]] lo prelevò a forza dalla casa dei genitori e lo portò a Roma. Qui Edgardo, che aveva sei anni, visse nella Casa dei Catecumeni, dove fu cresciuto ed educato nella [[Dottrina della Chiesa cattolica|dottrina cattolica]]. Il caso destò riprovazione e scandalo sulla stampa e fra l'[[opinione pubblica]] internazionale; in un mondo che si affacciava alla [[modernità]] e al raggiungimento dei [[diritti civili]] per le [[Minoranza|minoranze]] religiose, il caso Mortara apparve l'emblema di un potere ecclesiastico [[autoritario]] e ormai non al passo coi tempi. Le visite con la famiglia di origine furono sporadiche e mai concesse in privato. Tuttavia lo stesso Mortara fu sempre grato al pontefice e divenne sacerdote assumendo il nome di Pio Maria, proprio in onore di Pio IX<ref>{{Cita web |url=http://www.et-et.it/libri/IIERDPN/IIBERDPN_rec_06.html |titolo=Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX :: le recensioni<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=4 luglio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090601170805/http://www.et-et.it/libri/IIERDPN/IIBERDPN_rec_06.html |urlmorto=sì }}</ref> Nel [[1860]], dopo il passaggio di Bologna dallo Stato Pontificio al Regno d'Italia, l'Inquisitore bolognese, il padre [[Ordine dei frati predicatori|domenicano]] Feletti, venne arrestato con l'accusa di rapimento: dopo alcuni mesi fu prosciolto dall'accusa, in quanto aveva agito in accordo con le leggi vigenti al momento del fatto, e rimesso in libertà<ref>Richard S. Levy, ''Antisemitism. A Historical Encyclopedia Of Prejudice And Persecution - Volume 1'', p. 471.</ref>.
* Nel [[1852]] le autorità austriache, al fine di poter eseguire la condanna a morte, richiesero la [[riduzione allo stato laicale]] di don [[Enrico Tazzoli (presbitero)|Enrico Tazzoli]] che fu negata dal [[Diocesi di Mantova|vescovo di Mantova]]. Sconfessando la decisione del proprio vescovo, Pio IX ordinò la riduzione del sacerdote, così permettendone l'[[impiccagione]] e sollevando il disprezzo dei patrioti italiani<ref group="N">[[Giuseppe Garibaldi]] apostrofò il papa come "quel metro cubo di letame" (cfr. G. Garibaldi, ''Memorie'', BUR) e lo descrisse come «la più nociva fra le creature, perché egli, più di nessun altro è un ostacolo al progresso umano, alla fratellanza fra gli uomini e popoli».</ref>.
* Le [[stragi di Perugia]] del 20 giugno [[1859]], in cui le truppe papali repressero nel sangue i moti nazionali risorgimentali umbri con l'ordine, firmato dal commissario sostituto del ministro alle armi, Cavalier Mazio, di «[[Decapitazione|decapitare]] i rivoltati che si trovassero nelle case»<ref>{{cita libro|cognome= Martina|nome= Giacomo|wkautore= Giacomo Martina|titolo= Pio IX|url= http://books.google.com/books?id=fEeuxLKc8asC |accesso= 23 novembre 2008| anno= 1986|editore= Editrice Pontificia Università Gregoriana|città= Roma |pp={{cita testo|url=http://books.google.com/books?id=fEeuxLKc8asC&pg=PA14&lpg=PA14&dq=stragi+di+perugia+pio+ix&source=web&ots=o5a3n_ToYm&sig=pGxJpZclbFfD1SJwohxv5bLcfX8&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=6&ct=result#PPA89,M1pagg.|titolo=89, 90}}|capitolo= La questione romana}}</ref>.
* Il [[Concilio Vaticano I]], che come principale risultato enunciò il principio dell'[[Infallibilità papale|infallibilità del Papa]]. Il dogma a quel tempo fu contestato sia in ambienti laici sia religiosi (diede anche luogo a uno scisma) e riceve ancora oggi le critiche di teologi come [[Hans Küng]].
* Nel [[1874]] istituì il ''[[non expedit]]'', locuzione latina con la quale si esprimeva l'invito ai cattolici di disertare le [[Elezioni politiche nel Regno d'Italia|elezioni politiche]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]: ''non expedit'' significa appunto "non conviene". Tale mossa fu concepita allo scopo di delegittimare gli uomini al potere nella neo-nata Italia liberale<ref>{{cita libro| Roberto | Balzani | coautori= Alberto De Bernardi | Storia del mondo contemporaneo | 2003 | Mondadori | Milano}}</ref>.
* Il caso della [[canonizzazione]] dell'[[Inquisizione spagnola|inquisitore spagnolo]] [[Pietro d'Arbués]], noto per la persecuzione contro gli ebrei ''[[converso]]s''<ref>''[[s:en:Jewish Encyclopedia/Arbues, Pedro|Pedro Arbues]]'' in [[Jewish Encyclopedia]], Funk and Wagnalls, 1901 - 1906.</ref>. L'uomo era stato ucciso nella [[cattedrale di San Salvador (Saragozza)|cattedrale di Saragozza]]. Le autorità attribuirono il suo assassinio agli stessi ''conversos''. La Chiesa cattolica lo considera [[Martire cristiano|martire]].
== Onorificenze ==
Il [[papa]] è sovrano degli ordini pontifici della Santa Sede.
{{Onorificenze
|immagine = Ordine Supremo del Cristo Rib.png
|nome_onorificenza =
|collegamento_onorificenza = Ordine
|data = 16 giugno 1846
}}
{{Onorificenze
|immagine =
|nome_onorificenza =
|collegamento_onorificenza = Ordine dello Speron d'
|data = 16 giugno 1846
}}
{{Onorificenze
|immagine = VA Ordine Piano BAR.svg
|nome_onorificenza =
|collegamento_onorificenza = Ordine Piano
|data = 17 giugno 1847 (fondatore)
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of St. Gregory the Great.png
|nome_onorificenza =
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Gregorio Magno
|data = 16 giugno 1846
}}
== Intitolazioni ==
A Pio IX è stato intitolato un comune dello Stato [[Brasile|brasiliano]] di [[Piauí]]: [[Pio IX (Brasile)|Pio IX]].
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Papa Pio IX<br /><small>(Giovanni Maria Mastai-Ferretti)</small>
|2 = conte Gerolamo Mastai-Ferretti
|3 = Caterina Antonia Maddalena Solazzi
|4 = conte Ercole Mastai-Ferretti
|5 = Caterina Guglielmi Ballerani
|8 = conte Giovanni Maria Mastai-Ferretti
|9 = Maria Isabella Ercolani
|10 = marchese N. Guglielmi Belleani
|16 = Gerolamo Mastai-Ferretti
|17 = Felicita Maria Rossi
|18 = Ercole Maria Ercolani, marchese di Fornovo e Rocca Lanzona
|19 = Bianca Vincenti, nobile anconitana
|20 = marchese N. Guglielmi Belleani
}}
== Note ==
=== Esplicative ===
<references group="N"/>
== Bibliografia ==
* [[Nicola Zanchini]], ''Il perdono. Inno a Pio IX P.O.M.'', Forlì, Tipografia Bordandini, 1846
* {{cita libro |nome= Francesco Mario |cognome= Agnoli |titolo= Scristianizzare l'Italia. Potere Chiesa e Popolo 1881-1885 |anno= 1996 |editore= Il Cerchio|città= Rimini|cid=Agnoli }}
* [[Giulio Andreotti]], ''Sotto il segno di Pio IX'', Milano, Rizzoli, 2000.
* {{cita libro|autore=Giulio Andreotti|titolo=La Sciarada di Papa Mastai|editore=Rizoli|anno=1967|sbn=LIA0108049}}
* {{cita libro|autore=Roger Aubert|wkautore=Roger Aubert|titolo=Il pontificato di Pio IX|collana=Storia della Chiesa|anno=1969|città=Torino|editore=Editrice S.A.I.E|cid=Aubert|isbn=88-215-1889-2}}
* Manlio Brunetti, ''Pio IX: Giudizio storico e teologico'', Ed. Opera Pia Mastai Ferretti, 1991.
* Alberto Canestri, ''L'anima di Pio IX quale si rilevò e fu compresa dai Santi'', volumi 4, Marino, Tip. Santa Lucia, I 1965, II e III 1966, IV 1967.
*
* Giovanni Cittadini, ''Carteggio privato di Pio IX'', Macerata, 1968.
* Giovanni Cittadini, ''Melechita. Romanzo storico (con documenti originali sulla occupazione dello Stato Pontificio)'', Tip. Acquasanta, 1995.
*
*
* Carlo Falconi, ''Il Giovane Mastai'', Milano, Rusconi, 1951.
* V. Faraoni; A. Mencucci, ''Vita del Venerabile Pio IX'', Foggia, 2000, pp. 171–173
* A. Gnocchi; M. Palmaro, ''Formidabili questi papa. Pio IX e Giovanni XXIII due ritratti in controluce'', Milano, Ed. Ancora, 2000.
* E. E. Hales, ''Pio IX. Studio critico della politica e sulla religione d'Europa nel secolo XIX'', Torino, S. E.I., 1958.
* [[David Kertzer]], ''Prigioniero del Papa Re'', Milano, Rizzoli, 1996.
* [[David Kertzer]], ''Il papa che voleva essere re'', Milano, Garzanti, 2019.
* {{cita libro|autore=Jean Leflon|wkautore=Jean Leflon|titolo=Crisi rivoluzionaria e liberale|collana=Storia della Chiesa|anno=1976|editore=Editrice S.A.I.E|città=Torino|isbn=88-215-2184-2|cid=Leflon}}
* Giuseppe Leti, ''Roma e lo Stato Pontificio dal 1849 al 1870: note di storia politica'', Tip. dell'Unione Editrice, 1909.
* [[Giacomo Martina]], ''Pio IX (1846-1878)'', {{cita testo|url=http://books.google.com/books?id=T6T1p5-MYG8C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=vol. 1: 1846-1850}}, {{cita testo|url=http://books.google.com/books?id=fEeuxLKc8asC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=vol. 2: 1851-1866}}, vol. 3: 1867-1878, Roma, Università Gregoriana Editrice
* Giacomo Martina, ''Pio IX Chiesa e mondo moderno'', Roma, Edizioni Studium, 1976.
* G. L. Masetti Zanini, ''Nuovi documenti sul caso "Mortara"'', estratto da rivista di ''Storia della Chiesa in Italia'', Anno XIII, n.2, maggio-agosto 1959
* Domenico Massè, ''Pio IX Papa e Principe Italiano'', Alba, Ed. Paoline, 1957.
*
** Bogliolo, ''I moventi dell'azione pastorale di Pio IX'' in ''Atti del I Convegno di Ricerca storica sulla figura e sull'opera di Papa Pio IX'', pp. 123–144
** [[Paolo Brezzi]], ''Il Pontificato di Pio IX; fine della visione medioevale della realtà storica'' in ''Atti del I Convegno di Ricerca storica sulla figura e sull'opera di Papa Pio IX'', pp. 287–296
* Angelo Mencucci (a cura di), ''
** [[Gabriele De Rosa]], ''Pio IX e il non "expedit"'' in ''Atti del II Convegno di ricerca storica sulla figura e sull'opera di Papa Pio IX'', pp. 33–50
* A. Mencucci; M. Brunetti, ''Atti Senigalliesi. Bicentenario nascita di Pio IX'', (aprile 1992 - maggio 1993), Fano, Ed. Fortuna.
* Angelo Mencucci, ''Pio IX e il Risorgimento'', Senigallia, Tipografia Adriatica, 1964.
* Angelo Mencucci, ''Pio IX e Senigallia'', Fano, Ed. Fortuna, 1993.
* Angelo Mencucci, ''La Genealogia della Famiglia Mastai Ferretti dal 1000 ad oggi'', Ostra Vetere, Tecnostampa, 1992.
* Angelo Mencucci, ''Raccolta dei Notiziari. Bicentenario nascita Pio IX'' in ''La Voce Misena'', aprile 1991/luglio 1993
* [[Vittorio Messori]], ''Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX'', Milano, Mondadori 2005, ISBN 978-88-045-5607-7
* Gabriele Nepi, ''Le schede di scrutinio del Conclave del 1846'', Studi Maceratesi, 1980.
* Antonio Piolanti, ''Sillabo'' in ''Enciclopedia Cattolica'', IX, coll. 578-580
* Pietro Pirri, ''Pio IX e Vittorio Emanuele II dal loro carteggio privato'', 1, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 1944: il, id., 1951 Parte I (Testo) e Parte II (I documenti); III, id., 1961 Parte I (Testo) e Parte II (I documenti) (Miscellanea Historiae Pontificiae VIII, XVI, XVII XXIV, XXV)
* Alberto Polverari, ''Vita di Pio IX'', 3 volumi, Libreria Editrice Vaticana, 1988.
* P. Possenti, ''Pio IX. La crisi politico-militare del 1848-49'', Ostra Vetere, 2000.
* Gianfranco Radice, ''Pio IX e Antonio Rosmini'', Libreria Editrice Vaticana, 1974.
* Piero Raggi, ''La Nona Crociata. I volontari di Pio IX in difesa di Roma (1860-1870)'', Ravenna, Libreria Tonini, 1992.
* Alberto Serafini, ''Pio IX'' in ''Vol. I: Le Vie della Provvidenza (1792-1846)'', Tipografia Poliglotta Vaticana.
* Daniele Scalise, ''Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa'', Milano, Mondadori, 1997.
* Carlo Snider, ''La nota della santità nella vita e nel Pontificato di Pio IX'' in ''Romana canonizationis Servi Dei Pii Papae IX Summi Pontificis, Novissima positio super virtutibus'', pp. 18–201, Roma, Tipografia Guerra, 1984.
* {{Cita libro|autore=[[Andrea Tornielli]]|titolo=Pio IX. L'ultimo Papa Re|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2011}} (Le pagine citate sono tratte dall'edizione speciale per «[[il Giornale]]»)
* Isidore Mullois, ''{{cita testo|url=http://books.google.com/books?id=sOUNAAAAYAAJ|titolo=Le St-Père et Rome}}'' Edition: 6, Imp.de l'archevêque, 1860
* Umberto Lorenzetti, Cristina Belli Montanari, ''L'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Tradizione e rinnovamento all'alba del Terzo Millennio'', Fano (PU), settembre 2011.
* {{cita libro | cognome= Murialdi | nome=Paolo | wkautore= Paolo Murialdi | titolo=Storia del giornalismo italiano| url= https://archive.org/details/storiadelgiornal0000muri | editore=[[il Mulino]] | città=Bologna | anno=2000 | isbn=88-15-05567-3 |cid=Murialdi2000 }}
* S. Marotta, ''{{cita testo|url=https://www.academia.edu/1545295/Di_fronte_alla_nascita_del_Regno_d_Italia_Pio_IX_da_socio_fondatore_a_prigioniero_del_Vaticano_|titolo=Di fronte alla nascita del Regno d'Italia: Pio IX da “socio fondatore” a “prigioniero del Vaticano”,}}'' in Cattolici e Unità d'Italia. Tappe, esperienze, problemi di un discusso percorso, a cura di M. Paiano, Cittadella editrice, Assisi 2012, pp. 183–205.
* Veronika Maria Seifert, ''Pius IX. – der Immaculata-Papst: von der Marienverehrung Giovanni Maria Mastai Ferrettis zur Definierung des Immaculata-Dogmas'', Verlag V&R Unipress, Göttingen, 2013, S. 586, ISBN 978-3-8471-0185-7.
* Veronika Maria Seifert, ''Il dogma dell'Immacolata Concezione. L'evoluzione teologico-magisteriale-devozionale di un dogma mariano proclamato solennemente da Pio IX l'8 dicembre 1854'', in ''L'Immacolata Concezione e l'universalismo della Monarchia cattolica'', a cura di Manfredi Merluzzi, Gaetano Sabatini e Flavia Tudini, Roma, Editore Viella, 2022, pp. 397–420, ISBN 978-88-331-3861-9.
=== Dalla rivista ''Pio IX'' ===
* Luigi Bogiolo, ''
* Brunero Gherardini, ''Pio IX, episcopato e "Kulturkampf”'', in Pio IX, Vl, pp. 22–59
* Pietro Palazzini, ''Beatificazioni e canonizzazioni del Pontificato di Pio IX'', in Pio IX, V, pp. 159–181
* Pietro Palazzini, ''Spiritualità di Pio IX, Il Papa della Croce'', in Pio IX, VI, pp. 3–21
* Postulazione Causa di Beatificazione di Pio IX, Rivista quadrimestrale: ''Pio IX'' dal 1971 al 1998
* Giuseppe Siri, ''Pio IX e l'ingresso della Chiesa nel mondo''. in Pio IX, V111, pp. 6–18
== Voci correlate ==
;Chiesa cattolica
* [[:Categoria:Cardinali nominati da Pio IX]]
* [[Papa#I pontificati più lunghi]]
* [[Conclave del 1846]]
* [[Conclave del 1878]]
* Cardinal [[Gaetano Bedini]]
* Cardinale [[Tommaso Pasquale Gizzi]]
* Cardinal [[Fabrizio Sceberras Testaferrata]]
* [[Caso Edgardo Mortara]]
* [[
* [[Papa Pio IX e gli ebrei]]
* [[Potere temporale]]
* [[Stato Pontificio]]
;Storia d'Italia
* [[Battaglia di Mentana]]
* [[Esercito pontificio]]
* [[Legge delle Guarentigie]]
* [[Presa di Roma]]
* [[
* [[
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/ns_lit_doc_20000903_pius-ix_it.html|titolo=Sito ufficiale del Vaticano}}
* {{Treccani|pio-ix_(Enciclopedia-dei-Papi)}}
*
* {{cita web|url=http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1846-1878-_Pius_IX,_Sanctus.html|titolo=Opera Omnia in diverse lingue}}
* Giacomo Martina, {{cita testo|url=http://books.google.it/books?id=T6T1p5-MYG8C&printsec=frontcover|titolo=''Pio IX (1856-1860)''}} (1974, 570 pagine)
* {{cita testo|url=http://www.papapionono.it/|titolo=papapionono.it}}, sito della Diocesi di Senigallia dedicato a papa Pio IX
* {{cita web|url=http://www.cattolicesimo.eu/forum/viewtopic.php?p=3584&sid=b00c3e02923d908603a1ea827a402443|titolo=Il viaggio pastorale di Pio IX in Romagna nel 1857|urlmorto=sì|accesso=21 giugno 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210506004844/http://www.cattolicesimo.eu/forum/viewtopic.php?p=3584&sid=b00c3e02923d908603a1ea827a402443}}
* {{Cita testo|lingua=en|url=http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bmasfer.html|titolo=Pio IX|accesso=20 marzo 2020|dataarchivio=1 luglio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070701150022/http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bmasfer.html|urlmorto=sì}} su Catholic Hierarchy
* {{cita web | url = http://www.araldicavaticana.com/cardinali%20creatipio_ix.htm | titolo = Cardinali nominati da Papa Pio IX | accesso = 26 novembre 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120828175824/http://www.araldicavaticana.com/cardinali%20creatipio_ix.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web | url = http://www.musicasacrapioix.org/index.html | titolo = Istituto di studi storici beato Pio IX | accesso = 22 giugno 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110204190620/http://www.musicasacrapioix.org/index.html | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.ilcattolico.it/rassegna-stampa-cattolica/formazione-e-catechesi/verso-la-memoria-liturgica-di-pio-ix.html|titolo=Pio IX nel pensiero e nel cuore di Giovanni XXIII}}
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