Cisterna della Regina: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Archive.today ___domain not accessible from Italy (x1)) #IABot (v2.0.9.5) (GreenC bot
Etichetta: Ripristino manuale
 
(23 versioni intermedie di 16 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{F|reperti archeologici|arg2=provinciacittà metropolitana di Catania|novembre 2013}}
{{coord|37.609497|N|14.997239|E|display=title}}
La '''Cisterna della Regina''' è una grande [[cisterna]] idrica appartenuta ad una tenuta reale del [[XIV secolo]] insistente nel territorio comunale di [[Belpasso]], [[provincia di Catania]], presso la contrada Regina"Piscitello Coeli- Cisterna Regina".
 
== Villa della Regina ==
[[File:Cartina cisterna regina.jpg|right||thumb|L'area di pertinenza della cisterna e l'ubicazione delle strutture rilevanti.]]
[[File:Cisterna Regina.jpg|200px|right||thumb|Restituzione grafica della cisterna.]]
La tenuta comprendeva una villa ed un giardino fatta edificare da [[Eleonora d'Angiò]], consorte del re [[Federico III di Aragona]], dopo la morte del marito, avvenuta nel [[1337]]. La villa si trovava nelle vicinanze dell'antico [[Monastero di San Nicolò l'Arena (Nicolosi)|monastero di San Nicolò l'Arena]], i cui monaci riservarono alla regina una cella per la preghiera per la contemplazione, e dove morì il 9 agosto [[1345]].
 
La regina ebbe con le terre a nord di [[Malpasso]] (cittàl'allora casale di [[Paternò]] da cui ebbe origine poi l'odierno abitato di [[Belpasso]]) un rapporto molto stretto, e come lei i molti notabili del [[regnoRegno di Sicilia]].
 
Le rovine della tenuta sono oggi comunemente denominate della ''Cisterna Regina'' e si trovano a nord-est di Belpasso.
Del vecchio fabbricato è rimasto ben poco; questo sorgeva in una zona in dolce declivio solcata dalle acque del fiume [[Piscitello]].
 
La villa nel [[1910]] venne investita da un [[Eruzione dell'Etna del 1910|braccio di lava]] che sommerse la parte più importante del caseggiato e l‘enormel'enorme cisterna che raccoglieva le acque piovane. La colata si arrestò proprio sul luogo in cui sorgeva la villa.
 
Il caseggiato attuale è stato edificato in tempi posteriori al disastro e dell’originariodell'originario edificio resta un solo vano riconoscibile per le strutture murarie e il sistema di copertura ottenuto con l’impiegol'impiego di grossi [[trave|travi]] consumate dal tempo. Ancora oggi si possono notare parti della pavimentazione che vanno a perdersi al di sotto dell’ dell'enorme strato lavico.
 
I ruderi del [[palmento]] adiacente si presentano in stato di abbandono: qui era possibile notare fino a qualche tempo fa, su uno dei frontoni dei due tini, la data ''[[1826]]'', ricavata con l’impiegol'impiego di frammenti di argilla cotta, che testimoniava l’annol'anno in cui il manufatto subì qualche parziale rifacimento.
 
Su un blocco di un muraglione si nota la data [[1680]], e dimostra i rimaneggiamenti che le antiche strutture hanno subito nel tempo. Adiacenti al costone lavico, possono ancora notarsi dei vialetti in [[muratura]], tutti conducenti ad una terrazzina dalla pianta rettangolare, le cui pareti su tre lati sono arricchite da una serie di sedili in muratura rivestiti da mattonelle in [[terracotta]] e formanti delle spalliere. La disposizione della struttura fa pensare che fosse un tempo connessa con la residenza di Eleonora la quale, fungendo da terrazzino panoramico.
 
== Cisterna ==
[[File:Altarino cisterna.JPG|200px|right||thumb|Altarino della Cisterna della Regina.]]
La Cisterna della Regina aveva la funzione di raccogliere le acque piovane che, dai pianori e dalle antiche trazzere più o meno lastricate, scendevano a valle. Il punto di raccolta, tutt’oratuttora esistente, è una grande cisterna dal [[diametro]] di circa 35 metri a cielo aperto e avente pianta circolare. La sua profondità dovette aggirarsi intorno ai cinque-sei metri, mentre col tempo si è ridotta alla profondità di non oltre 2,5 metri.
 
Al suo interno si accumulano, infatti, la [[Rena rossa|rena vulcanica]] dell'[[Eruzione dell'Etna del 1669|eruzione del 1669]] e materiale piroclastico fuoriuscito dalla bocca effusiva dei [[Monti Rossi]]; a causa della presenza di questo materiale sabbioso, per qualche periodo della sua storia più recente, il suo interno è stato coltivato a vigneto. Le sue pareti, in qualche tratto, fanno intravedere tracce di intonaco medievale e alcuneaperture attraverso le quali, grazie ad alcuni “canaletti” in pietra lavica, l'acqua si riversava all'interno dell’invasodell'invaso. Questa veniva utilizzata per soddisfare il consumo idrico necessario, per il sostentamento degli animali e per lavare i panni; infatti l'acqua, nonostante trascinasse con sé terra e detriti, nella cisterna si accumulava e decantava. Per questa ragione si potrebbe ipotizzare la presenza di una conca di decantazione sepolta sotto i sedimenti.
 
La Cisterna si erge proprio a ridosso dell’anticadell'antica Strada Regia Nazionale (Siciliana), di grande importanza nel sistema viario dell’epocadell'epoca. Percorrendo questa strada, inoltre, si può comprendere come essa collegasse il quartiere Guardia con l’anticol'antico abitato di Malpasso.
 
=== L'altarino ===
Nei pressi della cisterna si affaccia anche un pregevole altare con nicchia affrescato, forse pertinente al rifacimento della villa del [[1680]] o allo scampato pericolo dall'eruzione dell'Etna del [[1669]], versa in cattive condizioni. Al suo interno si possono ammirare degli affreschi ormai sbiaditi raffiguranti la [[Madonna della Guardia]] (al centro), [[San Biagio]] (a sinistra) e [[Santa Lucia]] (a destra). A settembre del [[2011]] veniva segnalato il pietoso stato di degrado in cui verte l'altare, comprese manipolazioni antropiche che gravano sull'antica struttura, minacciandone il crollo<ref>Vedi Maria Rosa Vitaliti, ''[httphttps://sciarablog.blogspot.com/2011/09/cisterna-reginea-altarino-storico.html Cisterna Regina. Altarino storico nell'incuria]'', domenica 18 settembre 2011, sul sito Sciarablog.blogspot,.com.</ref>
 
==Galleria Immagini d'immagini==
<gallery>
File:Altare devozionale eruzione 1886.JPG|Altarino devozionale eretto da Antonino Condorelli per lo scampato pericolo durante l'[[Eruzione dell'Etna del 1886|eruzione del 1886]]. L'altare costituisce l'ingresso alla trazzera ''strada vicinale Piscitello'' la quale conduce alla Cisterna.
Riga 48:
== Collegamenti esterni ==
* ''[http://www.estateinsicilia.it/catania/belpasso_cisterna_della_regina.htm Belpasso - Cisterna della Regina]'' su Estateinsicilia.it.
* [{{Cita web|url=http://exploro.it/portal/content/?page=place-detail&id=56792|titolo=Cisterna Scheda]della suRegina - Belpasso|sito=Exploro.it|accesso=25 maggio 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413015037/http://exploro.it/portal/content/?page=place-detail&id=56792|dataarchivio=13 aprile 2013}}
* {{Collegamento interrotto|1=[http://www.stellaragona.it/index.php?option=com_content&task=view&id=75&Itemid=75 I luoghi nei pressi della Cisterna della Regina] |data=giugno 2020 |bot=InternetArchiveBot }}, video intervista del 06/01/2009 su Stellaragona.it.
 
{{Portale|Sicilia}}
[[Categoria:Architetture di Belpasso]]
[[Categoria:Pozzi della provinciacittà metropolitana di Catania]]
[[Categoria:Storia di Paternò]]