Carla Voltolina: differenze tra le versioni

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{{carica pubblica}}
{{F|giornalisti italiani|dicembre 2010}}
{{Bio
|Nome = Carla
|Cognome = Voltolina
|PostCognomeVirgola = vedova '''Pertini'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Torino
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|GiornoMeseMorte = 6 dicembre
|AnnoMorte = 2005
|Attività = giornalista
|Attività2 = partigiana
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = giornalista
|Attività2 = partigiana
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , [[Consorticonsorti dei Presidentipresidenti della Repubblica Italiana|moglie]]consorte del [[Presidentepresidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Sandro Pertini]], in carica dal 9 luglio [[1978]] al 29 giugno [[1985]]
|Immagine = Carla Voltolina.gif
|Didascalia = Donna Carla Voltolina nel [[1980]]
}}
 
== VitaBiografia ==
Figlia di Luigi, [[Ufficiale (forze armate)|ufficiale]] dell'[[Regio Esercito|esercito italiano]] originario di [[Chioggia]], e di Rosa Barberis, di [[Piovà Massaia]] (AT)<ref name="sanremonews">{{cita web|url=http://www.sanremonews.it/2014/12/07/leggi-notizia/argomenti/al-direttore-1/articolo/il-racconto-della-vita-della-moglie-di-pertini-carla-voltolina-in-occasione-del-nono-anniversario.html|titolo=Il racconto della vita della moglie di Pertini, Carla Voltolina, in occasione del nono anniversario dalla scomparsa|sito=Sanremo News|data=7 dicembre 2014}}</ref>, ebbe due sorelle, Laura e Luisa e un fratello, Umberto, nato nel 1940<ref name="sanremonews" />; a sei anni venne iscritta dal padre ad un corso di [[nuoto]], [[sport]] nel quale vinse alcuni trofei gareggiando con la squadra giovanile della {{Calcio Juventus|N}}<ref name="repubblica">{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/12/07/addio-carla-voltolina-una-vita-accanto-pertini.html|titolo=Addio a Carla Voltolina una vita accanto a Pertini|sito=La Repubblica|data=7 dicembre 2005}}</ref>. Faceva sport e studiava, ma dovette lasciare la facoltà di [[scienze politiche]] dell'[[Università degli Studi di Torino|Università di]] [[Torino]] a causa dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]].
Figlia di un [[Ufficiale militare|ufficiale]] dell'[[Esercito Regio|Esercito]], a 6 anni venne iscritta dal padre ad un corso di [[nuoto]], [[sport]] nel quale vinse alcuni trofei. Faceva sport e studiava, ma dovette lasciare la facoltà di Scienze Politiche a Torino a causa della [[seconda guerra mondiale]]. Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre]], a 22 anni si unì alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] nelle formazioni "[[Giacomo Matteotti|Matteotti]]", a Torino e in seguito nelle [[Marche]]. Il suo compito era quello di fare la staffetta.
 
[[File:Carla Voltolina.gif|left|180px|thumb|Carla Voltolina]]
Arrestata dalle [[Schutzstaffel|SS]] durante un rastrellamento, riuscì ad evadere grazie alla collaborazione di un [[medico]]. Dopo la liberazione di Roma, dove collaborò con [[Eugenio Colorni]] alla [[stampa]] clandestina, Carla proseguì il suo impegno nella [[Resistenza italiana|guerra di liberazione]] raggiungendo il Nord Italia ancora occupato.
Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre 1943]], si unì alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] come staffetta nelle formazioni [[Giacomo Matteotti|Matteotti]]<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cultura/anniversario-diritto-voto-donne-italia/notizie/gisella-altre-idee-differenti-che-hanno-fatto-resistenza-cd512ca2-098f-11e6-9fb4-3b2d877e61d8.shtml|titolo=Gisella e le altre, le idee differenti che hanno fatto la Resistenza|sito=Corriera della sera}}</ref> prima a Torino e poi nelle [[Marche]]<ref name="anpi">{{cita web|url=http://www.anpi.it/donne-e-uomini/1234/carla-voltolina|titolo=Carla Voltolina|sito=ANPI}}</ref>. Arrestata dalle [[Schutzstaffel|SS]] durante un rastrellamento, riuscì a evadere grazie alla collaborazione di un [[medico]]. Nella [[Mancata difesa di Roma|Roma occupata]] dai tedeschi collaborò con il responsabile della stampa clandestina socialista [[Eugenio Colorni]]<ref name="anpi" />; dopo la [[Liberazione di Roma|liberazione della città]], proseguì il suo impegno nella [[Resistenza italiana|guerra di liberazione]] trasferendosi nel nord Italia ancora occupato e, durante questo periodo, incontrò [[Sandro Pertini]] il quale era stato inviato in quelle zone come rappresentante del [[Comitato di Liberazione Nazionale]]. Pertini era all'epoca già molto noto dopo aver subito anni di prigionia sotto il regime e poi, in esilio, aveva sempre combattuto il [[fascismo]]. L'incontro avvenne a [[Milano]], in via Modena, nell'abitazione dell'avvocato [[Arialdo Banfi]]. Vissero insieme per due anni e l'8 giugno [[1946]]<ref name="vita">{{cita web|url=http://www.vita.it/it/article/2005/12/06/addio-carla-morta-la-moglie-di-pertini/49850/|titolo=Addio Carla. Morta la moglie di Pertini|sito=Vita}}</ref>, nella nuova [[Repubblica Italiana]], si sposarono con il solo rito civile.
[[File:Voltolina Pertini.jpg|thumb|left|Carla Voltolina con il marito, Sandro Pertini]]
[[File:Carla Voltolina a piazza Duomo a Milano nel gennaio 1945.jpg|200px|thumb|Carla Voltolina in [[Piazza del Duomo (Milano)|piazza Duomo]] a [[Milano]] nel gennaio [[1945]]]]
=== L'incontro con Pertini ===
Andarono ad abitare a Roma in un appartamento messo a loro disposizione da [[Leonida Repaci]]; in seguito si trasferirono in un appartamento all'[[EUR]] appartenente ad un gruppo di case costruite per i deputati, poi a [[Montecitorio]], ai tempi della presidenza della Camera e infine in una mansarda di soli 35 metri quadri a [[Fontana di Trevi]], in via di Trevi 86<ref name="repubblica" />. Subito dopo il matrimonio, Carlala Voltolina intraprese l'attività giornalistica.; Iscrittaiscritta all'[[Albo dei giornalisti]] dal [[1945]], collaborò con ''[[Il Lavoro (quotidiano)|Il Lavoro]]'' di [[Genova]] e con la rivista ''[[Noi Donnedonne]]''.; Trarealizzò le suealcune inchieste, ad esempio quella condottacon insieme allala senatrice socialista [[Lina Merlin]] a proposito dellasulla [[prostituzione]] in Italia.]] L'inchiestadalla divennequale ancheseguì unil libro: ''[[Lettere dalle case chiuse]]''<ref name="anpi" /><ref>(Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1955)</ref>, e contribuì alla chiusura delle [[Casa di tolleranza|case di tolleranza]] in Italia.
I compiti della partigiana Voltolina si svolgevano prevalentemente a Nord e fu durante questa attività che incontrò Sandro Pertini. Il futuro presidente della Repubblica era stato inviato al Nord quale rappresentante del [[Comitato di Liberazione Nazionale]]. Era già molto noto. Aveva subito alcuni lunghi anni di prigionia, era stato in esilio, aveva sempre combattuto il [[fascismo]]. L'incontro avvenne a [[Milano]], in via Modena, nell'abitazione dell'avvocato [[Arialdo Banfi]].
 
La carriera giornalistica, in cui si era specializzata in inchieste e resoconti parlamentari, si interruppe quando nel [[1968]] Pertini venne eletto presidente della Camera; non sarebbe stato più corretto comporre resoconti parlamentari dato il nuovo ruolo del marito, così abbandonò il giornalismo<ref>Leda Balzarotti e Barbara Miccolupi, [https://www.iodonna.it/attualita/primo-piano/2015/presidenti-famiglie-first-ladygallery-50231736562_20.shtml?refresh_ce-cp ''Ritratti di famiglia al Colle''], iodonna.it, 2 febbraio 2015.</ref>. Gli incarichi del marito la portarono - anni dopo - anche a rifiutare la carica di presidente della [[Croce Rossa]], spiegando: {{citazione|Penso che sia giusto che la mia persona non venga confusa con quella del Presidente. Gli italiani hanno eletto Sandro, non me. Io non c'entro niente. Per questo vivo cercando addirittura di non far sapere che sono la moglie del presidente della Repubblica. Sono la dottoressa Voltolina, e basta<ref name="repubblica"/>}}
Vissero insieme per due anni, e appena deposta la dittatura, l'8 giugno del [[1946]] si sposarono, con il solo rito civile.
Decise allora di riprendere gli studi universitari interrotti durante la guerra e, a 51 anni, riprese a frequentare l'università, prendendo una prima laurea in [[scienze politiche]] presso l’Istituto "Cesare Alfieri" di Firenze (dove il marito si era laureato nel 1924), con una tesi sui ricoveri per anziani in Italia e cinque anni dopo, conseguì una seconda laurea in [[scienze sociali]] con specializzazione in [[psicologia]] presso la facoltà di Magistero dell’[[Università di Torino]], presentando una ricerca sulla situazione degli operai nelle fabbriche<ref name="sanremonews" />.
 
È stata attiva presso il ''Servizio [[farmacodipendenza]] ede [[alcolismo]]'' del [[Policlinico Gemelli]] di Roma, presso l'Ente ospedaliero Monterverde di Roma e presso il ''Servizio diagnosi e cura psichiatrica'' di Santa Maria Nuova a [[Firenze]]<ref name="anpi" />, dove è statafu anche psicoterapeuta volontaria, attività che ha svoltosvolse anche a [[Prato (Italia)|Prato]] e per la quale èottenne statacome onorata cononorificenza la consegna delle chiavi della Cittàcittà nel 1999<ref>{{cita web|url=http://www.pertini.it/bio_voltolina.htm|titolo=Carla Voltolina, biografia}}</ref>.
Sandro e Carla andarono ad abitare a Roma in un appartamento messo a loro disposizione in prestito, da [[Leonida Repaci]]. In seguito si trasferirono in un appartamento all'[[EUR]] appartenente ad un gruppo di case costruite per i deputati, poi a [[Montecitorio]], ai tempi della presidenza della Camera, infine in una mansarda di soli 35 metri quadri vicino a [[Fontana di Trevi]], in via della Stamperia.
 
Fino alla sua scomparsa è stata iscritta al distretto militare di Roma in qualità di "combattente decorata con [[Croce di guerra al valor militare|Croce di guerra]]" per il suo impegno nella Resistenza. Il 23 settembre [[2002]], su sua ispirazione, venne costituita a Firenze, la Fondazione Sandro Pertini<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionepertini.it/asp/fondazione.asp?IdSez=1|titolo=Storia della fondazione}}</ref>. Dal giorno della morte del marito si è fatta chiamare Carla Pertini<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionenildeiotti.it/iniziative_1.php?eventi_id=387|titolo=Carla Voltolina Pertini. Quando disse: “Se ti fanno presidente vado a Nizza”|autore=Graziella Falconi|accesso=29 dicembre 2017|dataarchivio=28 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190128030418/http://www.fondazionenildeiotti.it/iniziative_1.php?eventi_id=387|urlmorto=sì}}</ref>, cosa che precedentemente aveva sempre rifiutato, usando il nome di ragazza<ref>{{cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4fe9c3fa331b7|titolo=Una first lady che al Quirinale preferisce tre stanze|autore=Luciana Jorio|sito=Cinquantamila|data=19 luglio 1978|accesso=29 dicembre 2017|dataarchivio=29 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171229172016/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4fe9c3fa331b7|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Attività giornalistica ===
Subito dopo il matrimonio, Carla Voltolina intraprese l'attività giornalistica. Iscritta all'[[Albo dei giornalisti]] dal [[1945]], collaborò con ''[[Il Lavoro]]'' di [[Genova]] e con ''[[Noi Donne]]''. Tra le sue inchieste, quella condotta insieme alla senatrice socialista [[Lina Merlin]] a proposito della [[prostituzione]] in Italia. L'inchiesta divenne anche un libro: ''[[Lettere dalle case chiuse]]'' (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1955), e contribuì alla chiusura delle [[Casa di tolleranza|case di tolleranza]] in Italia.
 
{{quotecitazione|{{Citazione necessaria|[...] In Italia serve un Pertini, uno solo}}}}
La carriera giornalistica, in cui si era specializzata in inchieste e resoconti parlamentari, si interruppe quando nel [[1972]] Sandro Pertini venne eletto presidente della Camera; non sarebbe stato più corretto comporre resoconti parlamentari dato il nuovo ruolo del marito, così lasciò l'incarico a «Il Lavoro» ed abbandonò il giornalismo.
 
Nel 2003 donò la [[Fiat Nuova 500|Fiat 500]] del [[Sandro Pertini|marito]] immatricolata nel 1962<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/12_Dicembre/06/voltolina.shtml|titolo=È morta Carla Voltolina, vedova Pertini|sito=Corriere delle Sera|data=6 dicembre 2005}}</ref> al [[Museo dell'automobile di Torino]]<ref name="repubblica" />. Morì il 6 dicembre 2005 e come ultime volontà chiese di essere cremata. Le sue ceneri furono sepolte a fianco della tomba del marito, nel cimitero di [[Stella (Italia)|Stella]]<ref name="sanremonews" />.
=== La laurea ===
Decide di riprendere gli studi universitari che la guerra le aveva imposto di abbandonare. A 51 anni la signora Pertini riprende a frequentare l'università e due anni dopo nel [[1974]] si laurea a [[Firenze]] in [[scienze politiche]] e [[psicologia]] discutendo una tesi sulle condizioni degli anziani.
 
== Controversie ==
È stata attiva presso il Servizio [[farmacodipendenza]] ed [[alcolismo]] del [[Policlinico Gemelli]] di Roma, presso l'Ente ospedaliero Monterverde di Roma e presso il Servizio diagnosi e cura psichiatrica di Santa Maria Nuova a [[Firenze]], dove è stata anche psicoterapeuta volontaria, attività che ha svolto anche a [[Prato]] e per la quale è stata onorata con la consegna delle chiavi della Città.
[[File:VoltolinaSandro Pertini e Carla Voltolina (1945).jpg|thumb|left|Carla Voltolina con il marito, [[Sandro Pertini]], a Milano, nei giorni della Liberazione (aprile 1945).]]
; Film biografico su Pertini
 
Nel 1993 Carla Voltolina bloccò per ragioni personali la messa in onda del [[film tv]] ''Ci sarà un giorno'' prodotto da [[Sandro Parenzo]], scritto da Vittorio Bonicelli e diretto da [[Franco Rossi (regista)|Franco Rossi]] per [[RaiDue]]; un film realizzato per celebrare la figura del marito scomparso tre anni prima<ref name="lettera43">{{cita web|url=http://www.lettera43.it/it/articoli/cultura-e-spettacolo/2013/03/05/crozza-un-destino-presidenziale/77143/|titolo=Crozza, un destino presidenziale|sito=Lettera 43|autore=Michele Anselmi|data=5 marzo 2013}}</ref>. Il ruolo del protagonista era stato affidato ad un giovane [[Maurizio Crozza]] mentre [[Carla Signoris]] interpretava Matilde Ferrari, detta ''Mati'', la giovane fidanzata di Pertini rimasta in patria, mentre lui era rifugiato in Francia, che lo aspettò per 18 anni prima di rinunciarvi<ref>{{cita web|url=http://www.lamescolanza.com/20170306/c-volta-sandro-pertini-partigiano-latin-lover-zuccherava-la-grappa/|autore=Cesare Lanza|titolo=C’erano una volta/ Sandro Pertini: il partigiano latin lover che zuccherava la grappa|sito=La Mescolanza|data=6 marzo 2017}}</ref>. Altri interpreti furono [[Luigi Petrucci]], [[Ivano Marescotti]] e [[Augusto Zucchi]]. Il film fu trasmesso una sola volta su [[Rai 3]] nella notte del 31 maggio 2003, e fu visto da circa 34 000 [[Telespettatore|telespettatori]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2010/01/09/AMGZe8GD-pertini_anteprima_censurato.shtml|autore=Michele Anselmi|titolo=Il film censurato su Pertini in anteprima a Savona con Crozza|sito=Il secolo XIX|accesso=29 dicembre 2017|dataarchivio=10 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170910220507/http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2010/01/09/AMGZe8GD-pertini_anteprima_censurato.shtml|urlmorto=sì}}</ref>. {{citazione|Nessuno volle scontentare la signora Voltolina. Disse che la storia d’amore con Matilde non era vera, che sputtanava la figura del presidente. Provai a convincerla. Nulla da fare. Era un personaggio atipico, coinvolse pure il [[Quirinale (colle)|Quirinale]]|[[Giampaolo Sodano]], allora direttore di RaiDue<ref name="lettera43" />}} In seguito alla campagna di stampa del quotidiano ''[[Il Secolo XIX]]'', si ottenne il via libera da parte del dirigente Rai [[Antonio Marano]] e il film fu recuperato, essendo trasmesso sul canale digitale [[Rai Storia]], il 24 febbraio 2010 alle 21, nel ventennale della morte di Sandro Pertini.
=== Gli ultimi anni ===
Fino alla sua scomparsa è stata iscritta al distretto militare di Roma in qualità di "combattente decorata con [[Croce di guerra]]" per il suo impegno nella Resistenza.
 
;Visita del papa
Il 23 settembre del [[2002]], su sua ispirazione, veniva costituita, in Firenze, la Fondazione Sandro Pertini.
 
In un articolo di poche righe nella sezione della [[Cronaca (giornalismo)|cronaca]] del 17 luglio 1990, il giornale ''[[Il Secolo XIX]]'' riporta la notizia che a febbraio di quell'anno, ricoverato al [[Policlinico Umberto I]] di Roma, Pertini avrebbe chiesto in punto di morte di vedere l'amico [[papa Giovanni Paolo II]], ma l'entourage dell'ex [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente]] — soprattutto la moglie Carla — considerandolo inopportuno, si sarebbe opposto. La circostanza viene confermata, dopo 17 anni, da Arturo Mari, da 27 anni il fotografo ufficiale del quotidiano ''[[L'Osservatore Romano]]'' al seguito del [[Papa]]<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/02/28/wojtyla-ando-da-pertini-morente-la-moglie.html|titolo=Wojtyla andò da Pertini morente la moglie non lo fece entrare|sito=La Repubblica|autore=Orazio La Rocca|data=28 febbraio 2007}}</ref> nel suo libro ''Arrivederci in Paradiso''. I fatti vennero però smentiti categoricamente sia da Carla Voltolina che querelò il quotidiano genovese<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/07/20/pertini-prima-di-morire-non-chiese-di.html|titolo=Pierri: Non è vero che Wojtyla andò da Pertini morente|sito=La Repubblica|autore=Guglielmo Pepe|data=20 luglio 1990}}</ref>, ma anche dal vice presidente della Fondazione Pertini di quel periodo, Piero Pierri<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionepertini.it/asp/leggi.asp?idcontenuto=511&IdSottoSez=48|titolo=Wojtyla non vide Pertini morente|sito=Fondazione Pertini|data=28 febbraio 2007}}</ref> il quale, oltre a riferire che Carla Voltolina non si era mai opposta alla rispettosa amicizia instaurata tra suo marito e il Papa, sostenne che si era fatta confusione con l'episodio del 23 marzo 1987 quando, dopo aver partecipato ai funerali del generale dell'[[aviazione]] [[Licio Giorgieri]], Pertini ebbe un malore e, ricoverato nel reparto di rianimazione del policlinico romano, per divieto medico in seguito alla condizione d'incoscienza del paziente, non poté ricevere la visita del pontefice che si era recato all'ospedale<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/03/01/pierri-non-vero-che-wojtyla-ando-da.html|titolo=Pierri: Non è vero che Wojtyla andò da Pertini morente|sito=La Repubblica|data=1º marzo 2007}}</ref>.
{{Citazione necessaria|Dal giorno della morte del marito si è fatta chiamare Carla Pertini, cosa che precedentemente aveva sempre rifiutato.
 
==Eredità==
{{quote|[...] In Italia serve un Pertini, uno solo}}}}
[[File:Presentazione volume Pertini.jpg|miniatura|Presentazione del volume "Sandro Pertini. Discorsi parlamentari 1945 - 1976", Carla Voltolina con [[Pier Ferdinando Casini]], [[Giovanni Maria Flick]] e [[Carlo Azeglio Ciampi]]]]
Carla Voltolina raccolse materiale suo e del marito dando vita all'archivio della Fondazione Pertini, di cui fu presidente tra il 1995 e il 2002, archivio suddiviso in quattro sezioni<ref name="siusa">{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=350682|titolo=Voltolina Carla|sito=Beni Culturali|accesso=30 dicembre 2017|dataarchivio=31 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171231051610/http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=350682|urlmorto=sì}}</ref>: una riguardante i messaggi di cordoglio ricevuti dalla vedova da parte delle autorità, associazioni e istituti di cultura, personalità della cultura, enti locali, partiti politici, sindacati, scuole o singoli cittadini (1990)<ref name="siusa" />, una raccolta di documenti commemorativi sull'inaugurazione del museo Pertini a Savona e del fondo presso l'[[Università degli Studi di Siena]] (furono donati 600 volumi), l'intitolazione di vie, piazze, scuole e parchi a Sandro Pertini, i francobolli, i premi e le iniziative di commemorazione degli studenti (1999-2000), la corrispondenza privata e una raccolta di documenti personali sugli anziani, la condizione femminile, la droga, [[Sigmund Freud]] e altri materiali collegati ai suoi studi di [[psicologia]] (1955-1995)<ref>{{cita web|url=http://www.pertini.it/ar_voltolina.htm|titolo=Le Carte Carla Voltolina|sito=Assoc. Nazionale ''Sandro Pertini''}}</ref> e la corrispondenza come presidente dell'associazione (1995-2000). L'archivio venne poi donato alla Fondazione di studi storici ''Filippo Turati'' di Firenze (appartenente al sistema archivistico del [[Ministero della cultura|MiBAC]]) il 27 febbraio 2015<ref>{{cita web|url=http://www.pertini.it/asso.htm|titolo=L'Associazione|sito=Assoc. Nazionale ''Sandro Pertini''}}</ref>.
 
== Riconoscimenti ==
Nel 2003 dona la [[Fiat 500]] del [[Sandro Pertini|marito]] al [[Museo dell'automobile di Torino]].
 
Nel* 2004, ilIl 18 aprile, 2004 ricevette dal Sindaco[[sindaco]] Antonio Galli, nel Municipio, durante una seduta straordinaria del Consiglio[[consiglio Comunalecomunale]], la cittadinanza onoraria di [[Campo nell'Elba]]. In quel Comunecomune, dal 13.11. novembre 1931 al 9.9. settembre 1935, nel reclusorio di Pianosa, isola che fa parte[[Isola di dettoPianosa Comune(Toscana)|Pianosa]], fu detenuto politico, perchéin quanto antifascista, suo marito; Sandro Pertini. In detta nell'assemblea fu costituito, su proposta del prof.professore Luciano Vizzoni, il ''Circolo culturale Sandro Pertini dell'Elba''<ref>{{cita (web|url=http://www.circolopertinielba.org)|titolo=Circolo conculturale presidente onoraria DiomiraSandro Pertini, ladell'Elba}}</ref> nipotecon delStefano compiantoBramanti Presidente, la stessa Carla Voltolina,presidente e PresidenteDiomira dellaPertini nuova(la associazionenipote fudi nominatoSandro StefanoPertini) Bramantipresidente onoraria. Il Comune avevadedicò al marito anche creato una piazza Pertini, con tanto di monumento dedicato al messaggio di libertà e giustizia sociale espresso dalla vita del Partigiano-Presidente. L'opera d'arte fu realizzata dallo scultore Luca Landi.
* Le è stato dedicato il libro edito da Arcipelago Edizioni ''Io amavo il mare, lui la montagna. Ritratto di Carla Voltolina Pertini'' a cura di Stefano Rolando in collaborazione con Anna Celadin e Renato Bragaglio, con la prefazione di [[Giuliano Pisapia]]<ref>{{cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/475411/io-amavo-il-mare-lui-la-montagna-ritratto-di-carla-voltolina-pertini-presentazione-del|titolo=Io amavo il mare, lui la montagna. Ritratto di Carla Voltolina Pertini|sito=Radio Radicale}}</ref>.
 
* È stata tra le personalità femminili a essere intervistate dalla scrittrice [[Paola Severini Melograni]] nel suo libro ''Le mogli della Repubblica''.
Si spegne nel 2005, il 6 dicembre.
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze italiane ===
{{Onorificenze
|immagine=Croce di guerra al valor militare BAR.svg
|nome_onorificenza=Croce di Guerraguerra al valor militare
|collegamento_onorificenza=Croce di Guerraguerra al valor militare
|motivazione=
|luogo=
}}
=== Onorificenze italiane straniere===
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = SMR_Order_of_Saint_Agatha_-_Grand Cross_new_BAR.svg
|immagine=SMR Order of Saint Agatha - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Dama di Gran Croce dell'Ordine di Sant'Agata (Repubblica di San Marino)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Sant'Agata
|motivazione = È stata l’unica onorificenza accettata nella sua vita dalla Voltolina, in segno di stima per la nostra antica Repubblica'.
|motivazione=
| luogo = giugno [[2000]]<ref>{{cita web|lingua=it|autore=San Marino Rtv|url=https://www.sanmarinortv.sm/news/politica-c2/dai-socialisti-sammarinesi-commozione-morte-carla-voltolina-a21540 |titolo=Dai socialisti sammarinesi commozione per la morte di Carla Voltolina}}</ref>
|luogo=giugno [[2000]]
}}
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=0ag6DwAAQBAJ|titolo=Il combattente. Come si diventa Pertini|autore=[[Giancarlo De Cataldo]]|editore=Rizzoli|ISBN=978-88-586-9160-1|p=224}}
* {{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=n-VgCwAAQBAJ|titolo=Pertini e altri socialisti savonesi nelle carte della R. Questura|autore=Antonio Martino|anno=2013|ISBN=978-1-291-28858-2}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[ {{cita web|url=http://www.fondazionepertini.it/asp/fondazione.asp?IdSez=1 |titolo=Carla Voltolina ispiratrice della Fondazione Sandro Pertini]}}
*[http://www.anpi.it/donne-e-uomini/carla-voltolina/ ANPI - Carla Voltolina]
*[ {{cita web|url=http://www.pertini.it/bio_voltolina.htm |titolo=Biografia di Carla Voltolina]}}
 
{{Box successione
|carica = [[Consorti dei presidenti della Repubblica Italiana|Consorte del presidente della Repubblica Italiana]]
|immagine =
|periodo = 9 luglio [[1978]] - 29 giugno [[1985]]
|precedente = [[Vittoria Michitto]]
|successivo = [[Giuseppa Sigurani]]
}}
{{Consorti dei presidenti della Repubblica}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica|storia}}
 
[[Categoria:Croci di guerra al valor militare]]
[[Categoria:Persone legate a Prato]]
[[Categoria:Giornalisti legati a Roma]]
[[Categoria:First lady italiane]]
[[Categoria:Partigiani operanti a Roma]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Firenze]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Torino]]
[[Categoria:Donne nella Resistenza italiana]]
[[Categoria:PersoneBrigate legate a PratoMatteotti]]