Assunta Viscardi: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Assunta
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|GiornoMeseMorte = 9 marzo
|AnnoMorte = 1947
|Attività = insegnante
|Epoca = 1900
|Attività = religiosa
|AttivitàAttività2 = insegnante
|Attività3 = scrittrice
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , fondatrice dell'Opera di San Domenico per i Figli della Divina Provvidenza. Il 9 marzo [[2009]] la Chiesa cattolica ha aperto il processo diocesano di [[beatificazione]] e [[canonizzazione]], conclusosi il 16 aprile 2011 nella [[Basilica patriarcale di S.San Domenico|Basilica di San Domenico]]. Il processo prosegue ora presso la “Congregazione[[Dicastero delle cause dei santi|Congregazione per le cause dei santi”.santi]]
}}
 
[[File:Piazza San Domenico (Bologna).jpg|thumb|203x203px]]
== Biografia ==
Assunta nacque l'11 agosto 1890 e ricevette il battesimo due giorni dopo. Trascorse l'infanzia insieme con la nonna materna e lo zio Filippo, frequentando le scuole elementari e poi l'Istituto magistrale Manzolini. Fino all'adolescenza Assunta conducecondusse una vita serena, che vienevenne però turbata da una crisi spirituale verso i 17 anni: al termine degli studi magistrali vaandò a insegnare in un Istituto di Suore Domenicane a [[Chiavari (Genova)]], abbandonando la pratica religiosa. Dopo tre anni, nel 1910, ritornaritornò alla fede e sorgesorse in lei il desiderio nelladella vita claustrale. La famiglia però le si opponeoppose. ScoppiaScoppiò intanto la [[prima guerra mondiale]] (1914) e Assunta devedovette rimandare la sua entrata in clausura fino al 1919.<ref>{{Cita libro|autore = Assunta Viscardi|titolo = Gentilezza italica|anno = 1936|editore = |città = }}</ref>
Si diploma maestra nel [[1909]] alla scuola normale femminile "[[Anna Morandi Manzolini]]" di Bologna. Incomincia a insegnare dapprima a [[Chiavari]] in [[provincia di Genova]] poi a Fiorentina, nel comune di [[Medicina (Italia)|Medicina]], in provincia di Bologna, e infine nella stessa Bologna.
 
Assunta entraentrò in clausura nell'ottobre del 1919'''.''' Nel monastero carmelitano di [[Parma]] vivevisse momenti molto felicefelici, come si evince dalla sua autobiografia, ma a causa della salute malferma, su consiglio del medico, nell'aprile dell'anno successivo lascialasciò suo malgrado la vita del chiostro.<ref>{{Cita libro|autore = Assunta Viscardi|titolo = Cuore che si dona|anno = 1941|editore = |città = }}</ref>
Fonda nel [[1928]] l'Opera di San Domenico per i Figli della Divina Provvidenza, con scopi di beneficenza. L'Opera di San Domenico ottiene il riconoscimento ufficiale della Chiesa cattolica nel [[1948]], nel [[1955]] ottiene dalla [[Repubblica Italiana]] la personalità giuridica come [[ente morale]].
 
=== LFondazione dell'Opera di San Domenico ===
Con l'aiuto della famiglia Cosentino, nel [[1933]] apre "La Porticina della Provvidenza" presso la Piazza San Domenico a ridosso del convento patriarcale [[Domenicani|domenicano]], per dare sostegno materiale ai poveri.
Assunta era terziariaTerziaria domenicana già dal 1914., Dopodopo l’uscital'uscita dalla vita claustrale tornatornò a frequentare il Convento di S.San Domenico nella sua città natale, Bologna. Qui si associaassociò all’apostolatoall'apostolato tra i bambini che venivano raccolti nel chiostro del Convento: di solito erano bambini con famiglie sbandate, che vivevano praticamente nella strada. Il Padrepadre Enrico Brianza o.p., che aveva dato inizio a questo movimento di terziarie per educare questi bimbi, visto che Assunta era una persona di valore, la nominò segretaria di quest’operaquest'opera di apostolato che aveva denominato “'''''Opera di S.San Domenico per i figli della divina [[Provvidenza'''''”]]. Quasi subito, però, il Padre dovette separarsi dall’iniziativadall'iniziativa perché nel 1921 fu nominato Priore provinciale. Continuò peraltro a seguirla, soprattutto consigliandola e sostenendola.
 
Assunta non venne meno alle aspettative del Padrepadre Enrico, prendendo sulle sue spalle l’organizzazionel'organizzazione e diventando di fatto la fondatrice dell’Operadell'Opera di S.San Domenico. Cominciò a inviare i bambini più disagiati negli Istituti, pagando per essi la retta (a questo programma diede il nome di “'''''"Casa Vivente'''''”"); nel 1924 iniziò la pubblicazione delle “'''''"strenne'''''”" natalizie (che ha scritto ogni anno fino alla morte) per raccogliere i soldi per le rette dei bambini ospitati nei collegi; sempre nel 1924 diede vita all'attività della “'''''Porticina'''''” della Divina Provvidenza, una specie di ‘pronto"pronto soccorso’soccorso" di carità materiale immediata; nel 1926 iniziò la pubblicazione del giornalino bimestrale “'''''Pia Opera di S. Domenico per i Figli della Divina Provvidenza'''''”, che scrisse di suo pugno, fino alla morte, per raccogliere offerte per i suoi bambini e oggetti vari a sostegno dell’attivitàdell'attività caritativa della “'''''porticina della Provvidenza'''''”; nel 1928 pubblicò uno Statuto, ancora sommario, dell’Operadell'Opera di S.San Domenico; nel 1937 ottenne il riconoscimento canonico, da parte dell’Arcivescovodell'arcivescovo di Bologna, dell’Operadell'Opera di S.San Domenico come “'''''Piapia associazione di fedeli'''''”; nel 1940 la [[seconda guerra mondiale]] portò, come ovunque, distruzioni e deportazioni: Assunta si segnalò per aver salvato parecchie persone ebree dalle conseguenze delle leggi razziali; nel 1944 aprì il “'''''Nido di Farlotti'''''”, un istituto per maschietti ancora in fasce, che a Bologna non esisteva; prima ancora del “'''''Nido'''''”, che si trovava a 6 &nbsp;km da Bologna (a Colunga di S.[[San Lazzaro di Savena|San Lazzaro]]), Assunta aveva dato vita, con l’aiutol'aiuto delle Suore Domenicane della Beata Imelda, anche all’Orfanotrofioall'Orfanotrofio della Madonna di S.San Luca, su sollecitazione dell’Arcivescovodell'arcivescovo di Bologna, il Card.cardinale [[Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano|Giovanni Battista Nasali Rocca]], e l’incitamentol'incitamento deldi P.padre Enrico Brianza.<ref>Queste notizie sono ricavate soprattutto dal resoconto annuale che Assunta ha pubblicato nelle strenne che vanno dal 1924 al 1947. </ref>.
Le è stata dedicata una scuola elementare statale a Bologna.
 
Di particolare importanza è la strennaStrenna del 1940, dove Assunta traccia la storia dell’Operadell'Opera di S.San Domenico nei primi vent’annivent'anni di attività. Invece i libri ''Alere flammam''<ref>{{Cita libro|autore = Assunta Viscardi|titolo = Alere flammam|anno = 1942|editore = |città = }}</ref> e ''La fiamma divampa''<ref>{{Cita libro|autore = Assunta Viscardi|titolo = La fiamma divampa|anno = 1943|editore = |città = }}</ref> raccolgono il suo diario spirituale di questo periodo.
== Giovinezza e vita in monastero ==
Nasce l’11 agosto 1890 e riceve il battesimo due giorni dopo. Trascorre l’infanzia insieme con la nonna materna, e lo zio Filippo, frequentando le scuole elementari e poi l’Istituto magistrale Minzolini.
 
=== NoteMorte ===
Fino all'adolescenza Assunta conduce una vita serena, che viene però turbata da una crisi spirituale verso i 17 anni: al termine degli studi magistrali va a insegnare in un Istituto di Suore Domenicane a Chiavari (Genova), abbandonando la pratica religiosa. Dopo tre anni, nel 1910, ritorna alla fede e sorge in lei il desiderio nella vita claustrale. La famiglia però le si oppone. Scoppia intanto la prima guerra mondiale (1914) e Assunta deve rimandare la sua entrata in clausura fino al 1919.<ref>{{Cita libro|autore = Assunta Viscardi|titolo = Gentilezza italica|anno = 1936|editore = |città = }}</ref>
Questi sonofurono gli ultimi anni per Assunta. Dopo un’ultimaun'ultima operazione, era la quarta che subiva negli ultimi 15 anni, Assunta non si riprese più.
Trascorse gli ultimi due mesi a letto nella sua camera, continuamente assistita dai suoi familiari e dai collaboratori che intanto continuavano l’attivitàl'attività presso l’Operal'Opera di S.San Domenico. Morì di embolia il 9 marzo 1947. A causa dell'imponente partecipazione di popolo i suoi funerali si dovettero tenere all'aperto, nella attuale piazza Trento e Trieste, a quel tempo Foro Boario.
 
I suoi resti furono traslati dalla [[Certosa di Bologna]] ed è ora sepolta nella cappella dell'istituto scolastico delle Farlottine<ref>{{cita pubblicazione|data=settembre 2011|titolo=Traslazione della Serva di Dio Assunta Viscardi|rivista=La Comunità Parrocchiale S. Giacomo fuori le mura|editore=Edizioni Studio Domenicano|città=Bologna|numero=3|url=https://www.sangiacomo.org/wordpress/wp-content/uploads/2011/09/Bollettino-Settembre-2011.pdf}}</ref>, che ne ha raccolto l'eredità spirituale.
Assunta entra in clausura nell'ottobre del 1919'''.''' Nel monastero carmelitano di Parma vive momenti molto felice, come si evince dalla sua autobiografia ma a causa della salute malferma, su consiglio del medico, nell'aprile dell'anno successivo lascia suo malgrado la vita del chiostro.<ref>{{Cita libro|autore = Assunta Viscardi|titolo = Cuore che si dona|anno = 1941|editore = |città = }}</ref>
 
== Pensiero ==
Assunta Viscardi va ricordata soprattutto come educatrice, perché ha amatoamò i bambini più di se stessa. Diceva che ogni bambino deve avere «''la sua speciale carezza, uno speciale senso di protezione, di cura, di affetto, come se fosse unico''». E aggiungeva che bisogna educare alla bellezza, perché «''far sentire, capire, apprezzare la bellezza è mettere basi di felicità e di bontà''». A tale scopo ha continuato sempre a fare la maestra, benché fosse completamente assorbita dall’Operadall'Opera di S.San Domenico,; e hascrisse scritto molti33 libri, 33, e numerosissimi articoli.
 
Secondo l'insegnamento di Assunta, le scuole devono mirare a sostenere la famiglia nel proprio ruolo educativo, che è un ruolo d'amore.
== L'Opera di San Domenico ==
 
== Riconoscimenti ed eredità ==
Assunta era terziaria domenicana già dal 1914. Dopo l’uscita dalla vita claustrale torna a frequentare il Convento di S. Domenico nella sua città natale, Bologna. Qui si associa all’apostolato tra i bambini che venivano raccolti nel chiostro del Convento: di solito erano bambini con famiglie sbandate, che vivevano praticamente nella strada. Il Padre Enrico Brianza o.p., che aveva dato inizio a questo movimento di terziarie per educare questi bimbi, visto che Assunta era una persona di valore, la nominò segretaria di quest’opera di apostolato che aveva denominato “'''''Opera di S. Domenico per i figli della divina Provvidenza'''''”. Quasi subito, però, il Padre dovette separarsi dall’iniziativa perché nel 1921 fu nominato Priore provinciale. Continuò peraltro a seguirla, soprattutto consigliandola e sostenendola.
Le è stata dedicata una scuola elementare (primaria A.Viscardi, istituto comprensivo statale a12, Bologna).
 
La Porticina della Provvidenza è tuttora attiva, continua ad occuparsi di sostegno materiale alle persone e alle famiglie in difficoltà. La sede è in piazza San Domenico 5/2 a Bologna, a fianco della basilica patriarcale, nell'omonima piazza.
Assunta non venne meno alle aspettative del Padre Enrico, prendendo sulle sue spalle l’organizzazione e diventando di fatto la fondatrice dell’Opera di S. Domenico. Cominciò a inviare i bambini più disagiati negli Istituti, pagando per essi la retta (a questo programma diede il nome di “'''''Casa Vivente'''''”); nel 1924 iniziò la pubblicazione delle “'''''strenne'''''” natalizie (che ha scritto ogni anno fino alla morte) per raccogliere i soldi per le rette dei bambini ospitati nei collegi; sempre nel 1924 diede vita all'attività della “'''''Porticina'''''” della Divina Provvidenza, una specie di ‘pronto soccorso’ di carità materiale immediata; nel 1926 iniziò la pubblicazione del giornalino bimestrale “'''''Pia Opera di S. Domenico per i Figli della Divina Provvidenza'''''”, che scrisse di suo pugno, fino alla morte, per raccogliere offerte per i suoi bambini e oggetti vari a sostegno dell’attività caritativa della “'''''porticina della Provvidenza'''''”; nel 1928 pubblicò uno Statuto, ancora sommario, dell’Opera di S. Domenico; nel 1937 ottenne il riconoscimento canonico, da parte dell’Arcivescovo di Bologna, dell’Opera di S. Domenico come “'''''Pia associazione di fedeli'''''”; nel 1940 la seconda guerra mondiale portò, come ovunque, distruzioni e deportazioni: Assunta si segnalò per aver salvato parecchie persone ebree dalle conseguenze delle leggi razziali; nel 1944 aprì il “'''''Nido di Farlotti'''''”, un istituto per maschietti ancora in fasce, che a Bologna non esisteva; prima ancora del “'''''Nido'''''”, che si trovava a 6 km da Bologna (a Colunga di S. Lazzaro), Assunta aveva dato vita, con l’aiuto delle Suore Domenicane della Beata Imelda, anche all’Orfanotrofio della Madonna di S. Luca, su sollecitazione dell’Arcivescovo di Bologna, il Card. Giovanni Battista Nasali Rocca, e l’incitamento del P. Enrico Brianza.Queste notizie sono ricavate soprattutto dal resoconto annuale che Assunta ha pubblicato nelle strenne che vanno dal 1924 al 1947.
 
== Opere (elenco parziale) ==
Di particolare importanza è la strenna del 1940, dove Assunta traccia la storia dell’Opera di S. Domenico nei primi vent’anni di attività. Invece i libri Alere flammam<ref>{{Cita libro|autore = Assunta Viscardi|titolo = Alere flammam|anno = 1942|editore = |città = }}</ref> e La fiamma divampa<ref>{{Cita libro|autore = Assunta Viscardi|titolo = La fiamma divampa|anno = 1943|editore = |città = }}</ref> raccolgono il suo diario spirituale di questo periodo.
* ''Strenna 1936 della Pia opera S. Domenico per i Figli della Divina Provvidenza''
* ''I vent'anni di vita della Pia opera S. Domenico per i Figli della Divina Provvidenza: strenna 1940 - XVIII''
* ''Misereor super turbam: novelle'', 1938
* ''Sotto il raggio delle stelle: novelle'', 1939
* ''Foglie al vento: novelle'', 1940
* ''Notti lunari'', 1940
* ''Cuore che si dona'', 1941
* ''Alere flammam'', 1942
* ''La fiamma divampa'', 1943
 
== Note ==
<references />
 
== MorteBibliografia ==
* {{cita libro|autore=Massimo Negrelli|titolo= Assunta Viscardi e l'Opera di S. Domenico per i Figli della Divina Provvidenza|città= Bologna|editore= La Casa vivente|anno= 2008}}
* {{cita pubblicazione|autore=Anna Maria Galliani|titolo=Assunta Viscardi. La meastrina dei poveri|rivista=La Torre della Magione|numero= 1|anno=2017| pp= 6-8}}
* {{cita libro|autore=Umberto Mazzone |titolo=Tra studio universitatio, vita religiosa femminile e carità: Assunta Viscardi e Margherita Marchi|opera=Università e formazione dei ceti dirigenti. Per Gian Paolo Brizzi, pellegrino dei saperi|curatore= Giancarlo Angelozzi|curatore2= Maria Teresa Guerrini|curatore3= Giuseppe Olmi|città= Bologna|editore= Bononia University Press|anno= 2015| pp= 583-598}}
* {{cita pubblicazione|url=https://www.farlottine.it/wp-content/uploads/2020/10/assunta-viscardi.pdf|titolo=Assunta Viscardi a immagine di S. Domenico|rivista=L'Arca di San Domenico|editore=Edizioni Studio Domenicano|città=Bologna|anno=2005|numero=4}}
 
==Collegamenti esterni==
Questi sono gli ultimi anni per Assunta. Dopo un’ultima operazione, era la quarta che subiva negli ultimi 15 anni, Assunta non si riprese più.
* {{Collegamenti esterni}}
Trascorse gli ultimi due mesi a letto nella sua camera, continuamente assistita dai suoi familiari e dai collaboratori che intanto continuavano l’attività presso l’Opera di S. Domenico. Morì di embolia il 9 marzo 1947.
* {{cita web|url=https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/cronologia-di-bologna/1924/assunta_viscardi_e_la_porticina_della_divina_provvidenza|titolo= 1 gennaio 1924
Assunta Viscardi e la "Porticina" della Divina Provvidenza|editore=Biblioteca Salaborsa|sito=Bologna Online. Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi|data=17 aprile 2020 (ultimo aggiornamento il 18 giugno 2023) |accesso=18 dicembre 2023}}, testo pubblicato con licenza CC-BY-SA 4.0
* {{cita web|url=http://dbe.editricebibliografica.it/cgi-bin/dbe/Scheda?2295|autore=Mirella D'Ascenzo|titolo=Viscardi Assunta|sito= Dizionario Biografico dell'Educazione|accesso=18 dicembre 2023}}
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{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Domenicani italiani]]
Tutta Bologna la pianse, tanto che i suoi funerali si sono dovuti tenere all’aperto, a causa dell’imponente partecipazione di popolo. Numerosi giornali, locali e nazionali, hanno dedicato articoli memorabili alla figura di Assunta Viscardi, tra cui si ricorda soprattutto quello di Enzo Biagi.<ref>{{Cita articolo|autore = Enzo Biagi|titolo = Ho conosciuto ‘la Santa’|editore = |città = Bologna}}</ref>
[[Categoria:Fondatori di riviste italiane]]
 
[[Categoria:Servi di Dio italiani]]
Assunta Viscardi va ricordata soprattutto come educatrice, perché ha amato i bambini più di se stessa. Diceva che ogni bambino deve avere «la sua speciale carezza, uno speciale senso di protezione, di cura, di affetto, come se fosse unico». E aggiungeva che bisogna educare alla bellezza, perché «far sentire, capire, apprezzare la bellezza è mettere basi di felicità e di bontà». A tale scopo ha continuato sempre a fare la maestra, benché fosse completamente assorbita dall’Opera di S. Domenico, e ha scritto molti libri, 33, e numerosissimi articoli.
Secondo l’insegnamento di Assunta, le scuole devono mirare a sostenere la famiglia nel proprio ruolo educativo, che è un ruolo d’amore. Ciò valeva ieri, ma vale ancor di più oggi, che c’è una immensa povertà spirituale e affettiva che danneggia l’anima dei bambini, anche se forse non danneggia il loro corpo.
 
 
== Note ==
[ref]http://www.farlottine.it/pag/sito/files/Arca-AssuntaViscardi.pdf[/ref]
[ref]http://www.chiesadibologna.it/comunicati/2011/2011_04_13_Assunta_Viscardi.pdf[/ref]
[ref]http://atti.comune.bologna.it/Atti/GCSTOR.nsf/3e1db74477bbee1cc1257814003a22ed/412567050032ed32c125786a004d29af?OpenDocument[/ref]
 
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