Palazzo Leone da Perego: differenze tra le versioni
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{{Edificio civile
|nome edificio = Palazzo Leone da Perego
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|didascalia = La facciata principale di Palazzo Leone da Perego
|paese = ITA
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|Località = {{simbolo|Legnano-Stemma.png}} [[Legnano]]
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|città = Legnano
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== Storia ==
[[File:Welcome to LeonedaPerego.jpg|thumb|left|Vista serale del moderno palazzo Leone da Perego]]
[[File:Palazzo Leone da Perego (Legnano) - finestre.JPG|thumb|
Il palazzo Leone da Perego medievale venne probabilmente costruito nel [[XIII secolo]]<ref name="spaziarte"/><ref name="cita-Ferrarini-2001-p101">{{Cita|Ferrarini, 2001|p. 101}}.</ref>, oppure, secondo alcuni studi, nel [[IX secolo]]<ref name="cita-Ferrarini-2001-p101"/>. L'edificio diventò nobile residenza estiva dell'arcivescovo [[Leone da Perego]], grazie al quale conobbe un periodo di splendore che si protrasse sino alla fine del [[XV secolo]].
Da palazzo Leone da Perego ("''in nostro archiepiscopali palatio''"<ref name="Autori vari|p. 25"/>) l'arcivescovo di Milano [[Francesco I da Parma]], successore di Ottone Visconti e saltuariamente dimorante a Legnano, concesse il 3 aprile 1297 quaranta giorni di indulgenza ai fedeli che avessero donato i fondi necessari per completare i lavori della chiesa di San Pietro di [[Saronno]]<ref name="D'Ilario p. 46">{{Cita|D'Ilario, 1984|p. 46}}.</ref>.
Nel 1361 l'arcivescovo di Milano [[Roberto Visconti]] si rifugiò nel borgo legnanese per sfuggire alla [[peste]]: secondo alcune fonti morì proprio a Legnano a palazzo Leone da Perego<ref name="Autori vari|p. 32">{{Cita|Autori vari|p. 32}}.</ref>.
Sul lato sud del Palazzo Leone da Perego medievale era prospiciente l'antico Palazzo Visconti, che sui documenti medievali è conosciuto come "''preciosa pallatia''"<ref name="Autori vari|p. 25">{{Cita|Autori vari|p. 25}}.</ref>. Quest'ultimo era conosciuto con questo nome perché fu residenza dell'arcivescovo di Milano [[Ottone Visconti]], che successe a Leone da Perego<ref name="cita-D-Ilario-1984-pag214"/>. I due edifici formavano un cortile che era denominato "Corte Arcivescovile"<ref name="cita-D-Ilario-1984-pag214"/>.
[[File:Palazzo Leone da Perego (Legnano) - capitello.JPG|thumb|right|Il capitello di una delle colonne dell'ingresso principale del moderno palazzo Leone da Perego]]
[[File:Palazzo Perego Legnano 1.JPG|thumb|left|La Corte Arcivescovile. Sulla sinistra, Palazzo Leone da Perego, sulla destra, Palazzo Visconti<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 215"/>]]▼
▲[[File:Palazzo Leone da Perego (Legnano) - finestre.JPG|thumb|right|Particolare delle finestre del primo piano di Palazzo Leone da Perego]]
[[File:Palazzo Leone da Perego (Legnano) - capitello.JPG|thumb|right|Il capitello di una delle colonne dell'ingresso principale di Palazzo Leone da Perego]]Il Palazzo Leone da Perego originario, costruito probabilmente nel [[XIII secolo]]<ref name="spaziarte"/>, era costituito da un fabbricato rettangolare con tetto spiovente che aveva la misura di 33 m di lunghezza, 10 m di larghezza e 9,5 m di altezza<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 213"/>. Fu edificato interamente in mattoni, e gli ambienti erano distribuiti su due piani<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 213"/>. Era caratterizzato dalla presenza di numerose finestre [[Bifora|bifore]] con [[arco ogivale]]<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 213"/>. La finestra situata sopra l'ingresso di corso Magenta del palazzo Leone da Perego attuale, richiama, seppur con evidenti differenze, le antiche finestre andate perdute<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 213"/>. Una di esse, prima della demolizione del palazzo originario, è stata trasferita al [[civico museo archeologico di Milano]]<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 213"/>. Le finestre bifore ad arco ogivale furono molto comuni a Legnano fino al XVI secolo<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 213"/>. ▼
Nel 1898 Palazzo Leone da Perego fu demolito e ricostruito utilizzando alcune decorazioni dell'omonimo complesso precedente<ref name="spaziarte"/>. Di queste ultime, le uniche che sono sopravvissute sono due stemmi viscontei che sono presenti, rispettivamente, all'ingresso di corso Magenta (in questo caso è un blasone marmoreo di Ottone Visconti del 1277<ref name="cita-Ferrarini-2001-p55">{{Cita|Ferrarini, 2001|p. 55}}.</ref>) ed all'interno del complesso architettonico<ref name="
L'edificio diventò nobile residenza estiva dell'arcivescovo [[Leone da Perego]], grazie al quale conobbe un periodo di splendore che si protrasse sino alla fine del [[XV secolo]]. Durante i secoli il palazzo fu oggetto di diversi rimaneggiamenti. Ad esempio le antiche finestre bifore a sesto acuto furono trasformate in aperture rettangolari, mentre gli ampi saloni furono rimpiccioliti con la creazione di locali più piccoli<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214">{{Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214}}.</ref>. Questi ultimi probabilmente non erano [[Affresco|affrescati]] ma erano decorati con [[Arazzo|arazzi]] e quadri<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214"/>. Sopra il portone di ingresso era presente un affresco, che fu perso con la demolizione dell'edificio<ref>{{Cita|D'Ilario, 1984|pagg. 213-214}}.</ref>. Sul lato era stata costruita una loggetta esterna che dava su un piccolo giardino<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214"/>. In seguito le finestre furono dotate di un piccolo tetto protettivo<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214"/>. L'ingresso di Palazzo Leone da Perego verso il cortile era provvisto di un [[porticato]]<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214"/>. ▼
== Architettura ==
▲Sul lato sud del Palazzo Leone da Perego originario era prospiciente l'antico Palazzo Visconti. Quest'ultimo era conosciuto con questo nome perché fu residenza dell'arcivescovo di Milano [[Ottone Visconti]], che successe a Leone da Perego<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214"/>. I due edifici formavano un cortile che era denominato "Corte Arcivescovile"<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214"/>. In corrispondenza di Palazzo Visconti, anche dopo la demolizione del castello dei Cotta, continuò ad essere presente la già citata "porta di sotto"<ref name="Cita|Agnoletto, 1992|pag. 32">{{Cita|Agnoletto, 1992|pag. 32}}.</ref>. Questo passaggio coperto, con la demolizione del castello dei Cotta, iniziò a collegare il complesso architettonico formato da Palazzo Leone da Perego e Palazzo Visconti, a un edificio posto dall'altra parte dell'odierno corso Magenta, che all'epoca si chiamava via Porta di Sotto<ref>{{Cita|Agnoletto, 1992|pag. 33}}.</ref><ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 216">{{Cita|D'Ilario, 1984|pag. 216}}.</ref>.
=== L'edificio medievale ===
[[File:Palazzo Leone da Perego Pirovano (Legnano).JPG|thumb|left|L'antico Palazzo Leone da Perego medioevale in un acquarello di Giuseppe Pirovano]]
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▲Nel 1898 Palazzo Leone da Perego fu demolito e ricostruito utilizzando alcune decorazioni dell'omonimo complesso precedente<ref name="spaziarte"/>. Di queste ultime, le uniche che sono sopravvissute sono due stemmi viscontei che sono presenti, rispettivamente, all'ingresso di corso Magenta ed all'interno del complesso architettonico<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 214"/>. Palazzo Visconti fu invece conservato<ref>{{Cita|D'Ilario, 1984|pagg. 214-215}}.</ref>.
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=== Il complesso attuale ===▼
Il complesso odierno si sviluppa intorno ad un cortile chiamato ancora oggi "Corte Arcivescovile". È formato dall'ottocentesco Palazzo Leone da Perego e dal duecentesco Palazzo Visconti. Nei secoli il complesso edilizio cambiò molte volte la destinazione d'uso. Ad esempio, [[San Carlo Borromeo]] per un certo periodo, destinò Palazzo Visconti a prigione per ecclesiastici<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 215">{{Cita|D'Ilario, 1984|pag. 215}}.</ref>.▼
L'odierno Palazzo Leone da Perego, dopo essere stata adibito a scuola materna, è dal 2001<ref name="spaziarte"/> area espositiva di [[SALe]] e può considerarsi uno dei cuori pulsanti della cultura legnanese. L'acronimo "S.A.Le." (acronimo si "Spazio arte Legnano") identifica gli spazi espositivi della città di Legnano. I due siti adibiti ad essere sede di mostre all'interno del progetto SALe sono appunto Palazzo Leone da Perego ed il [[Castello Visconteo (Legnano)|castello di San Giorgio]], che è stato aperto alle esposizioni a partire dal 2007<ref>{{cita web|url=http://www.spaziartelegnano.com/castello/|titolo=Il castello di Legnano su "spaziartelegnano.com"|editore=spaziartelegnano.com|accesso=24 ottobre 2014}}</ref>.▼
▲[[File:Palazzo Perego Legnano 1.JPG|thumb
▲Il complesso odierno si sviluppa intorno ad un cortile chiamato ancora oggi "Corte Arcivescovile". È formato dall'ottocentesco Palazzo Leone da Perego e dal duecentesco Palazzo Visconti. Nei secoli il complesso edilizio cambiò molte volte la destinazione d'uso. Ad esempio, [[San Carlo Borromeo]] per un certo periodo, destinò Palazzo Visconti a prigione per ecclesiastici<ref name="
Nel 1973 Palazzo Visconti venne trasformata in sala conferenze e, successivamente, in cinema. Per adibirlo alla nuova funzione, gli ambienti interni furono completamente svuotati, mentre gli affreschi [[Neoclassicismo|neoclassici]] presenti sulla pareti vennero coperti<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 215"/>. Tra essi, fino alla copertura delle pareti, erano visibili degli affreschi raffiguranti alcuni stemmi di Ottone Visconti, un ciclo di pitture riproducente le quattro stagioni, e molti motivi pittorici contenenti [[Puttino|puttini]] e animali<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 215"/>.▼
▲L'odierno Palazzo Leone da Perego, dopo essere
▲Nel
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore= Autori vari|coautori = | titolo= Il Palio di Legnano: Sagra del Carroccio e Palio delle Contrade nella storia e nella vita della città| editore= [[Banca di Legnano]] | città= | anno= 2015|sbn=TO01145476|cid=Autori vari}}
* {{cita libro | cognome= D'Ilario| nome= Giorgio |coautori = Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri| titolo= Profilo storico della città di Legnano| editore= Edizioni Landoni| città= | anno= 1984 |isbn= no|cid=D'Ilario, 1984}}
* {{cita libro|Attilio | Agnoletto| San Giorgio su Legnano - storia, società, ambiente| 1992| |isbn=no|cid=Agnoletto, 1992}}
* {{cita libro | cognome= Ferrarini | nome= Gabriella |coautori = Marco Stadiotti| titolo= Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima| editore= Telesio editore | città= | anno= 2001 |sbn=RMR0096536|cid=Ferrarini, 2001}}
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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{{Legnano}}
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