Acqui Terme: differenze tra le versioni
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{{F|centri abitati del Piemonte|settembre 2009}}
{{Divisione amministrativa
|
|Panorama = Bollente acquiteme.jpg
|Didascalia = La ''bollente''
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Divisione amm grado 2 = Alessandria
|Amministratore locale = Danilo Rapetti
|Partito = [[lista civica]] Uniti per Acqui
|Data elezione = 27-6-2022
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Lussito, Moirano, Ovrano
|Divisioni confinanti = [[Alice Bel Colle]], [[Castel Rocchero]] (AT), [[Cavatore]], [[Grognardo]], [[Melazzo]], [[Montabone]] (AT), [[Ricaldone]], [[Strevi]], [[Terzo (Italia)|Terzo]], [[Visone (Italia)|Visone]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2613
|Nome abitanti = acquesi
|Patrono = [[Guido d'Acqui|san Guido]]
|Festivo = 11 luglio
|
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Acqui Terme (province of Alessandria, region Piedmont, Italy).svg
|Didascalia mappa = Mappa del comune di Acqui Terme all'interno della provincia di Alessandria.
|Sito = http://www.comuneacqui.com
}}
'''Acqui Terme''' (''Àich'' in [[Lingua piemontese|piemontese]]; '''Acqui''' fino al [[1956]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Alessandria]] in [[Piemonte]]. Esso si trova nella media-bassa [[Val Bormida|valle del fiume Bormida]], nell'alto [[Monferrato]], ed è parte della regione geografica [[Acquese|dell'Acquese]]. È inoltre uno dei centri zona della provincia, in quanto sede dell'ospedale, del polo scolastico superiore e di altri servizi per i cittadini.
== Geografia fisica ==
{{dx|[[File:Acqui terme.jpg|thumb|Acqui Terme - Veduta dalla [[Langhe|Langa]] Astigiana]]}}
Acqui Terme sorge nella zona sud-orientale dell'alto [[Monferrato]] sulla sponda sinistra del [[Bormida (fiume)|fiume Bormida]], che, dopo la confluenza dei due rami di [[Bormida di Spigno|Spigno]] e di [[Bormida (fiume)#Il tratto alto: la Bormida di Millesimo|Millesimo]], si apre la strada verso la pianura di [[Alessandria]], tra colline dolcemente ondulate.
La città sorge in una posizione strategica all'incrocio di alcune strade importanti: la [[Strada statale 456 del Turchino|statale del Turchino]] che va da [[Asti]] a [[Nizza Monferrato]], Acqui, [[Ovada]] e [[Voltri]] e [[Strada statale 30 di Val Bormida|quella della Val Bormida]] che da [[Alessandria]] porta fino a [[Savona]], attraverso il [[Colle di Cadibona]]; infine [[Strada statale 334 del Sassello|quella del Sassello]], da Acqui a [[Varazze]] e [[Savona]] per il [[Colle del Giovo]], un percorso panoramico ma ricco di tornanti.
Il nucleo più antico è il [[Pisterna|Borgo Pisterna]], adiacente al Borgo Nuovo e al Borgo San Pietro: rappresentano assieme l'attuale centro della città, che si è poi via via andato sviluppando sia verso la pianura che verso la collina. In epoca più recente e al di là del [[Bormida (fiume)|fiume Bormida]] si è sviluppata la zona [[Stazione termale|termale]] e dei Bagni, con l'Hotel Antiche Terme, sede di un grandioso parco, gli stabilimenti termali e numerosi alberghi, e le frazioni di Ovrano e Lussito<ref>Per l'importanza delle acque curative sul territorio si veda anche la favola di [[Idralea]].</ref>.
== Storia ==
=== Il mito ===
{{sf|Secondo una leggenda, Acqui sarebbe stata fondata da coloni greci, attirati dalla presenza di acque termali.
La tradizione è scaturita forse dal nome "grecizzante" (almeno così lo tramanda [[Tito Livio]]) di ''Carystum'', capoluogo dei Liguri [[Statielli]], simile a quello di alcune città greche.}}
=== La preistoria e l'età romana ===
Anche se ritrovamenti verificatisi nel territorio circostante ([[Ponzone]], [[Sassello]]) risalgono al Paleolitico, le prime testimonianze finora individuate della presenza umana ad Acqui risalgono al Neolitico (5500-3500 a.C.): un insediamento si trovava vicino al fiume Bormida in regione Fontanelle. Già nell'età del bronzo fu abitata da popolazioni [[Liguri]], in particolare dalla tribù degli [[Statielli]] il cui centro principale, ''Carystum'', si trovava probabilmente nel luogo in pace con Roma. Infatti dopo essere stati [[Battaglia di Carystum|attaccati e sconfitti a tradimento]], il [[Senato romano|senato]] si pronunciò per la prima volta a favore di una popolazione "barbara" e decretò la liberazione ed il risarcimento degli sconfitti. Tra il II ed il I secolo a.C. si formò il centro urbano denominato ''Aquae Statiellae'' o ''Aquae Statiellensium'', ad indicare che l'antico popolo, ormai romanizzato, non venne disperso.
L'importanza della città crebbe con la costruzione nel [[109 a.C.]] della [[via Aemilia Scauri]], che univa ''Dertona'' a ''Vada Sabatia'' (le odierne [[Tortona]] e [[Vado Ligure]]), passando per Acqui e per il [[Passo di Cadibona]]. In età imperiale questa via fu ridenominata [[via Julia Augusta]]: essa era tra i maggiori collegamenti terrestri e congiungeva la [[Pianura Padana]], attraverso la [[Riviera di Ponente]], con la [[Gallia Narbonense]] e la [[Spagna]].
Come altri centri della [[Gallia Cisalpina]], ottenne lo ''[[ius Latii]]'' nell'[[89 a.C.]] e poi la piena cittadinanza in età cesariana, divenendo municipio assegnato alla tribù ''[[Tromentina]]'', inserita nella [[Regio IX Liguria|Regione IX]] augustea. Essa governava un territorio (''[[municipium]]'') esteso tra la sponda sinistra del [[Orba (torrente)|torrente Orba]] e il crinale [[appennini]]co e comprendente le medie e basse valli del torrente [[Belbo]] (fino a [[Cossano Belbo]]) e delle due Bormide (fino a [[Cortemilia]] e [[Dego]]), oggi amministrativamente diviso tra le provincie di Alessandria, Asti, Cuneo e l'entroterra delle provincie di Savona e Genova.
Le sorgenti termali di Acqui, inoltre, godettero certamente di notevole prestigio. Lo scrittore latino [[Gaio Plinio Secondo]] le ricorda tra le più importanti del mondo romano, insieme a quelle di ''Puteoli'' ([[Pozzuoli]]) e di ''Aquae Sextiae'' ([[Aix-en-Provence]]). La città romana era dotata infatti di almeno tre impianti termali, di cui sopravvivono oggi alcuni resti. Un monumentale [[acquedotto]], inoltre, garantiva l'approvvigionamento di acqua comune sia per gli usi termali che per quelli domestici e produttivi.
=== La tarda antichità e l'alto Medioevo ===
Nel tardo impero, forse già nel [[IV secolo]], ad Acqui si sviluppò una comunità cristiana e la città fu [[Diocesi di Acqui|sede vescovile]], e fu sede di un presidio di [[Sarmati]].
[[San Maggiorino]] fu il primo vescovo della città, forse alla fine del IV secolo. La presenza delle terme (ancora in uso in età gota - come afferma [[Cassiodoro]] - e longobarda - secondo [[Paolo Diacono]]) e di una cattedra episcopale garantirono la sopravvivenza della città anche durante il difficile periodo altomedievale, a differenza di numerosi altri centri del [[Piemonte]] meridionale che vennero abbandonati proprio in questo periodo (''[[Libarna]], [[Pollentia]], [[Augusta Bagiennorum]], [[Vardacate]], [[Industria (colonia romana)|Industria]], [[Forum Fulvii]]'' etc.).
La conquista longobarda, probabilmente, si verificò entro gli ultimi decenni del [[VI secolo]]: nei pressi della città in località Bossallesio, è stata rinvenuta una piccola necropoli longobarda risalente forse alle prime fasi dell'occupazione. Acqui, inclusa forse nel [[Ducato di Asti]], era un territorio di confine dal momento che la Liguria costiera era in mani bizantine. Sotto i [[Franchi]] fu sede di comitato nell'ambito della [[marca aleramica]].
=== Tra Vescovo e Comune (secoli X - XII) ===
Come in molte città dell'Italia settentrionale, in età ottoniana il potere pubblico è esercitato dal Vescovo, che nel [[978]] riceve un diploma imperiale da [[Ottone II di Sassonia|Ottone II]]. A quell'epoca si avviarono i lavori di costruzione dell'ampia [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Acqui Terme)|cattedrale]], dedicata all'Assunta, per iniziativa del vescovo Primo, e forse la costruzione della prima cinta muraria.
Nel secolo seguente Vescovo [[San Guido d'Acqui|san Guido]] (patrono della città e della diocesi) ultima i lavori di costruzione della cattedrale, che consacra nel 1067, e fonda in città due monasteri uno femminile (Santa Maria de Campis) e uno maschile presso l'antica chiesa di origine paleocristiana di San Pietro. Già nei primi decenni del [[XII secolo]] si sviluppa il Comune (la prima attestazione è del [[1135]]), che cercò di affermare la propria autonomia nei confronti del Vescovo e su un contado di modesta estensione.
Lo sviluppo di Acqui subì un arresto con la fondazione nel [[1168]] della città nuova di [[Alessandria]], promossa da [[Genova]] e dai Comuni della [[Lega Lombarda]] ostile all'imperatore [[Federico Barbarossa]]: la nuova città, infatti cercò di strappare la sede vescovile, con gravi conseguenze politico-economiche, ad Acqui, con l'appoggio del papa allora regnante [[Papa Alessandro III|Alessandro III]] (da cui Alessandria prendeva il nome).
Molte volte, gli Alessandrini si scontrarono con Acqui, volendo assumere il controllo del territorio attorno ad Acqui. Per questo Acqui non aderì alla Lega Lombarda ma fu quasi alleata alla parte imperiale (come rivela l'aquila nel suo stemma).
Una volta cessate queste guerre nel [[1234]] grazie a [[Federico II di Svevia]], iniziarono le lotte intestine tra le famiglie dei Blesi e dei Bellingeri.
=== Acqui nel Monferrato (il tardo Medioevo e l'età moderna) ===
[[File:Mappa-Genuensis crop Acqui Terme Nizza Ovada Sassello.png|thumb|Estratto della ''Mappa Geographica Statvs Genuensis'' realizzata da [[Tobias Mayer]] nel 1749, centrato su Acqui Terme. La cittadina si trovava già allora lungo alcuni dei percorsi viari che univano il Piemonte con la Liguria.]]
Nel [[1278]], non riuscendo più a sostenere le minacce di Alessandria e di altre potenze ostili, dilaniata dalle lotte interne, Acqui preferì consegnarsi al marchese [[Guglielmo VII del Monferrato]].
Da allora, salvo brevi parentesi, come sotto [[Carlo I d'Angiò]], Acqui rimase stabilmente parte del Monferrato anche quando, nel [[1306]], la [[Aleramici|dinastia aleramica]] si estinse e il marchesato passò a un ramo cadetto della famiglia imperiale bizantina, i [[Paleologi]] (eredi degli Aleramici in linea femminile). Tra il [[1322]] ed il [[1345]] Acqui venne occupata da [[Roberto d'Angiò]], per ritornare successivamente ai [[Marchesato del Monferrato|marchesi del Monferrato]].
Nel [[1431]], venne occupata, come altre parti del marchesato, dai [[Visconti]] di Milano, ma già nel [[1436]] torna ai Paleologi, che avevano richiesto l'aiuto di [[Amedeo VIII di Savoia]]. Nel [[1533]] anche la casa paleologa si estinse e tutto il Monferrato passò ai [[Sovrani di Mantova|duchi di Mantova]]. Nel [[1566]] fu sede del senato locale e danneggiata dalle guerre tra [[spagnoli]] e [[francesi]] e dalla successiva [[peste del 1630]]. L'annessione del [[Monferrato]] (e di Acqui) al Piemonte sabaudo si verificò nel [[1708]].
=== L'età contemporanea ===
Nei primi anni della [[seconda guerra mondiale]], tra il 1941 e il 1943, Acqui fu con [[Casale Monferrato]] uno dei due comuni dell'Alessandrino designati come [[ebrei internati in Italia|luogo di internamento libero per ebrei stranieri]].<ref>Vi soggiornarono due famiglie di profughi (5 persone in tutto), i Landau e i Reich. Una terza famiglia, i Deutsch, vi risiedette solo per alcuni mesi prima di essere trasferita nel 1942 a [[Casale Monferrato]]. [http://www.annapizzuti.it/regioni/piemonte.php Ebrei stranieri internati in Piemonte].</ref> Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo dei profughi immediatamente lasciò il paese e si disperse; riusciranno tutti a sfuggire alla cattura e alle deportazioni. Furono invece arrestati ad Acqui e deportati 12 membri della locale comunità ebraica (altri 16 furono catturati in altre località e 6 acquesi non-ebrei furono deportati come politici).<ref>[https://digital-library.cdec.it/cdec-web/ CDEC Digital Library]; [https://www.settimanalelancora.it/2021/01/28/i-deportati-da-acqui-nei-lager/ I deportati da Acqui nei Lager], ''L'ancora'' (28 gennaio 2021).</ref>
=== Simboli ===
Lo storico stemma di Acqui Terme, adottato tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XIV, è stato ufficialmente riconosciuto con il decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del governo]] del 30 maggio 1940.<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?915 |titolo= Acqui Terme, DCG 1940-05-30, riconoscimento di stemma e DPR 1981-10-09, concessione di gonfalone |accesso= 22 ottobre 2021 |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
{{citazione|D'oro, all'[[Aquila (araldica)|aquila]] spiegata di nero, tenente negli artigli una [[Lepre (araldica)|lepre]] al naturale, rivoltata; al [[Capo (araldica)|capo]] d'argento, alla croce patente di rosso. Lo scudo timbrato da corona comitale e circondato da pampini di vite con grappoli d'uva e spighe di grano. Sotto lo scudo, su una lista di azzurro, il motto: {{maiuscoletto|Arte et Marte}}.}}
Il [[gonfalone]] civico è stato concesso con il [[decreto del presidente della Repubblica]] del 9 ottobre 1981.<ref name="ACS"/>
{{citazione|Drappo di bianco con bordo dentellato di giallo e di rosso…<ref>{{cita testo |url= https://www.comune.acquiterme.al.it/data/files/STATUTO%2520COMUNALE.pdf |titolo= Statuto comunale |autore= Comune di Aqui Terme |posizione= art. 2, ''Stemma e gonfalone'' |accesso= 22 ottobre 2021 |dataarchivio= 29 dicembre 2021 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20211229203350/http://www.comune.acquiterme.al.it/data/files/STATUTO%20COMUNALE.pdf |urlmorto= sì }}</ref>}}
La croce patente, secondo alcuni storici acquesi tra i quali Guido Biorci, ricorderebbe la partecipazione di Acqui alle Crociate<ref>{{cita web|url= https://comune.acquiterme.al.it/la-citta/ |titolo= La città }}</ref>; più probabilmente è un simbolo del dominio temporale dei vescovi e la si ritrova su monete coniate durante il regno dell'imperatore Federico (I o II). L'aquila con la lepre è citata per la prima volta nel XIV secolo dal cronista [[Benzo di Alessandria]]: ''«Civitas hujus sigillum habet aquilae figuram unguibus sustinentem leporem et versum talem»''.<ref>{{cita web|titolo= Acqui Terme |url= https://www.araldicacivica.it/comune/acqui-terme/}}</ref>
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di San Francesco ====
[[File:Chiesa di San Francesco Acqui Terme 01.jpg|thumb|verticale|La chiesa di San Francesco]]
Poco distante dalla Bollente sorge la chiesa di San Francesco (già di San Giovanni), anticamente collegata ad un convento francescano di cui sopravvivono, ad essa adiacenti, due [[chiostro|chiostri]] quattrocenteschi.
La chiesa fu quasi integralmente ricostruita (tranne l'[[abside]] e il [[campanile]] gotici) in stile [[neoclassicismo|neoclassico]] a metà del XIX secolo.
Oltre ad un pregiato portone ligneo dello scultore [[Giulio Monteverde]] ([[1837]]-[[1917]]) presenta una monumentale facciata con grande [[timpano (architettura)|timpano]] e l'interno con [[volta a botte]], affrescata da [[Pietro Ivaldi|Pietro Ivaldi da Ponzone]] detto "Il Muto".
Vi si conserva una tela di [[Il Moncalvo|Guglielmo Caccia Moncalvo]].
==== Cattedrale di Santa Maria Assunta ====
[[File:Cattedrale di Santa Maria Assunta - Acqui Terme.JPG|thumb|verticale|La cattedrale di Santa Maria Assunta]]
La [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Acqui Terme)|cattedrale di Santa Maria Assunta]] fu costruita a partire dal [[X secolo]] e consacrata nel [[1067]] dal vescovo Guido, venerato come santo patrono della città e della [[Diocesi di Acqui|diocesi]]. Si tratta di un edificio [[architettura romanica|romanico]] con pianta a [[croce latina]] originariamente a tre [[navata|navate]], divenute cinque nel [[XVIII secolo]]. L'interno presenta decorazioni settecentesche ed ottocentesche: sono notevoli l'[[altare]] [[barocco]] di san [[Guido d'Acqui]] e il [[Trittico della Madonna di Montserrat|trittico della Annunciazione o della Madonna di Monserrat]] del pittore catalano [[Bartolomé Bermejo|Bartolomeo Bermejo]] (fine XV secolo).
==== Chiesa di San Pietro ====
[[File:San Pietro church in Acqui Terme.jpg|thumb|sinistra|L'antica cattedrale di San Pietro]]
{{vedi anche|Basilica dell'Addolorata (Acqui Terme)}}
La chiesa di San Pietro, nota anche come chiesa dell'Addolorata, ha origini paleocristiane. Venne quasi integralmente ricostruita tra X ed XI secolo in [[Architettura romanica|stile romanico]] quando vi si stabilì un'[[abbazia]] [[Ordine di San Benedetto|benedettina]].
Profondamente trasformata nel XVIII secolo, fu restaurata (e parzialmente ricostruita in stile neo-romanico) negli anni trenta del [[XX secolo]]. Restano originali la navata centrale e parte delle navate laterali, le absidi e il campanile a pianta ottagonale.
Ha la dignità di [[basilica minore]].<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>
==== Chiesa di Sant'Antonio Abate ====
La [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Acqui Terme)|chiesa di Sant'Antonio Abate]] fu eretta nel 1608 dai Barnabiti sotto il titolo di San Paolo collegata al convento omonimo fu ricostruita nel 1701.
Nel 1812 vi venne trasferita la confraternita di Sant'Antonio.
Pregevolissimo l'arredo ligneo [[rococò]].
=== Architetture civili ===
==== ''La Bollente'' ====
Al centro di Piazza della Bollente, sul lato del centralissimo corso Italia, è posta un'edicola marmorea ottagonale, realizzata nel [[1879]] dall'architetto [[Giovanni Ceruti]]. Questa circonda una fonte termale da cui sgorga acqua bollente e curativa: 560 litri al minuto a 74,5 °C di un'acqua sulfureo-salso-bromo-iodica.
Un'antica tradizione narra che i bambini appena nati fossero portati alla fonte per esservi immersi per un attimo: se ne uscivano vivi, meritavano l'appellativo di ''sgaientò'', ossia scottati.
==== Il palazzo comunale ====
{{vedi anche|Palazzo Levi (Acqui Terme)}}
[[File:Acqui Terme-municipio2.jpg|upright=0.7|thumb|sinistra|Ingresso del Palazzo comunale]]
Sulla stessa piazza Levi ospitante la Chiesa di San Francesco, vi sono due importanti edifici: il Palazzo Comunale, già dimora dei Conti Lupi di Moirano, costruito nel [[XVII secolo]] e divenuto sede municipale agli inizi del Novecento (quando fu eretta la torre civica) e la Casa Robellini, costruita nel Cinquecento con trasformazioni settecentesche.
Nei sotterranei ha sede l'Enoteca regionale.
==== La torre civica ====
[[File:Torre civica Acqui Terme 02.jpg|miniatura|verticale|Torre civica]]
La Torre Civica affacciata su piazza della Bollente frutto nel [[1763]] di una sopraelevazione di un piano di una porta dell'antica cinta muraria d'età comunale (secoli XII-XIII), è dotata di campana e altri congegni e funse da orologio civico cittadino a partire dalla fine del Settecento. Attorno alla medesima piazza anticamente sorgeva il [[Comunità ebraica di Acqui Terme|ghetto ebraico]].
==== Altri edifici di interesse storico ====
Tra gli altri edifici di interesse storico possiamo annoverare il ''Palazzo Vescovile'', la cui edificazione iniziò nella prima metà del XV secolo e terminò nel [[1592]], grazie al vescovo [[Giovanni Francesco Biandrate di San Giorgio Aldobrandini]].
Nella adiacente via Verdi sorge l'antico ''Ospedale di Santa Maria Maggiore'', costruito anch'esso nel XV secolo e attualmente sede del ''Ricovero [[Ottolenghi]]'', al cui interno si trova un gruppo [[bronzo|bronzeo]] dello scultore [[Arturo Martini]].
Ha sede nel cinquecentesco ospedale cittadino di cui resta il triplice ordine dei loggiati.
''Palazzo Robellini'' è costruito da Giovanni Antonio Robellini sul finire del 500, come è testimoniato dall'importante colonnato, fu riplasmato nel XVIII secolo dai Dagna Sabina cui si deve lo scalone e gli ambienti aulici.
Al suo interno oggi sono ospitati gli uffici dell'assessorato alla cultura e la sala mostre comunale.
Nelle cantine ha sede l'Enoteca Regionale. [[Palazzo Roberti di Castelvero|Palazzo Roberti]], della fine del XVI secolo, con facciata ottocentesca su Piazza Addolorata. ''[[Palazzo Timossi]]'' in via Garibaldi, risalente agli inizi del XVIII secolo<ref>{{cita libro | autore-capitolo =Anna Marotta |capitolo= Il volto decorato della città | titolo=Acqui Terme dall'archeologia classica al loisir borghese |autore= Vera Comoli Mandracci (a cura di) | editore=Cassa di Risparmio di Alessandria | anno=1999 | pp=149-150 | ISBN=978-0000952844}}</ref>, costruita pare sul sedime di un antico convento benedettino, con la facciata interna abbellita da rilievi mitologici<ref>{{cita pubblicazione| autore=Patti Uccelli e Lionello Archetti-Maestri (P.U. – L.A.M.) | titolo= Le sculture in altorilievo di casa Timossi | rivista=L’Ancora | anno= 24 marzo 2013}}</ref> di [[Gianni Remuzzi]].<ref>{{cita libro | autore=Michela Valotti | titolo=Gianni Remuzzi (1894-1951): l'onestà della scultura | altri=con una biografia inedita di [[Giuliana Donati Petténi]] | città=Bergamo/Bione | editore=Ateneo di scienze lettere ed arti di Bergamo; Edizioni Valle Sabbia | anno=2019 | pp= 91-96, 103| ISBN=978-88-97690-21-4}}</ref>
[[File:Entrata_castello_di_Acqui_Terme.jpg|miniatura|Entrata del castello dei Paleologi.]]
=== Architetture militari ===
==== Castello dei Paleologi ====
[[File:Mura_del_castello_di_Aqui_Terme.jpg|miniatura|Mura del castello dei Paleologi, più parte del parco del castello.]]
Il castello dei Paleologi è citato per la prima volta nel [[1056]]; esso venne ricostruito nel [[XV secolo]] dal [[marchese di Monferrato]] [[Guglielmo VIII del Monferrato|Guglielmo VIII Paleologo]].
Con l'utilizzo della [[polvere da sparo]] divenne inadeguato dal punto di vista difensivo e fu più volte danneggiato ed espugnato.
Tra i primi del XIX secolo e gli anni Ottanta del XX secolo ha svolto le funzioni di carcere giudiziario.
Parte del castello ospita il Museo Archeologico comunale che custodisce numerosi reperti, soprattutto di epoca romana rinvenuti nei dintorni della città.
È inserito nel sistema dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]].
=== Siti archeologici ===
==== L'acquedotto romano ====
{{vedi anche|Acquedotto romano di Aquae Statiellae}}
[[File:AcquiTerme Acquedotto.jpg|thumb|I resti dell'acquedotto romano.]]
Visibili dal ponte Carlo Alberto sul [[Bormida (fiume)|fiume Bormida]], sono i resti dell'acquedotto romano costituito da 15 pilastri e 4 archi.
La struttura, uno dei simboli della città, risale a epoca imperiale; la conduttura era originariamente lunga {{M|13|u=km}} e attingeva l'acqua dal [[Erro (torrente)|torrente Erro]], nei pressi di [[Cartosio]] attraversando anche il territorio di [[Melazzo]].
Si tratta di una delle strutture di questo genere meglio conservate dell'Italia Settentrionale. Altre importanti testimonianze del periodo romano si trovano in città, ad esempio i resti della piscina del ''calidarium'' di un impianto termale.
====Vasca romana====
Resti facenti parte di un vasto complesso termale risalente all'età imperiale, ritrovati presso l'attuale Corso Bagni nel 1913, durante la costruzione di nuovi portici accanto all'Hotel Nuove Terme.
====Necropoli romana====
Rinvenuta nel 2025 vicino a via Badano, in una zona da tempo sottoposta a vincolo archeologico.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.lastampa.it/alessandria/2025/06/05/news/necropoli_romana_acqui_terme-15177776/|titolo=Una necropoli romana sotto Acqui Terme, la scoperta dopo gli scavi per le tubature|sito=La Stampa|data=2025-06-05|accesso=2025-06-24}}</ref>
=== Storia delle sorgenti termali ===
Nel quartiere Bagni, sulla sponda destra della Bormida, si trovano altre sorgenti termali (Lago delle Sorgenti, formato da sette fonti a 45-55 °C; fontanino dell'Acqua Marcia, circa 20 °C). Qui, alla fine del Quattrocento, venne eretto uno stabilimento termale chiamato Antiche Terme, distrutto nel XVII secolo da una frana. L'attuale edificio, ricostruito nel [[1687]], fu ampliato nel XIX secolo con l'aggiunta di padiglioni e di un intero piano.
Nei pressi si trova lo stabilimento termale “Regina” ed una vastissima piscina natatoria costruita nel 1927.<ref>{{Cita web|url=https://www.samuelesilva.net/blog/2025/08/15/terme-militari-di-acqui/|titolo=Terme Militari di Acqui|sito=Samuelesilva.net|accesso=16 agosto 2025}}</ref>
Origine affine alle precedenti hanno le acque ipotermali scaturenti nel comune di [[Visone (Italia)|Visone]] dal cosiddetto "Fontanino di Visone", nei pressi della stazione ferroviaria. Queste ultime subiscono subito però un notevole raffreddamento durante la risalita (temperatura: 21,8 °C) ed una forte commistione con acque sotterranee superficiali.
L'altro stabilimento termale risale agli ultimi decenni del secolo XIX ed è denominato “Nuove Terme”: è collocato ai margini del centro storico (sponda sinistra della Bormida), in Piazza Italia, dove dal 1º gennaio [[2000]] si trovano due fontane monumentali dette "delle Ninfe" e "delle Ninfee".
Dal 2009 la ex fontana delle ninfe, non più attrezzata come tale, pur rimanendo invariata nella geometria si presenta come un'aiuola ricca di fiori e con all'interno olivi secolari.
Questo rinnovamento migliorò dal punto di vista estetico e pratico l'atmosfera di Piazza Italia, rendendola meno appesantita da gelidi marmi e più aperta all'occhio del turista, proprio davanti all'entrata del ''Grand Hotel Nuove Terme''. Il bassorilievo in marmo di Carrara della fontana delle Ninfe, dopo la sua trasformazione in aiuola, fu ricollocato nel giardino del Castello dei Paleologi.
Dal 2023, anche il giardino è stato sostituito da una nuova fontana al centro della città, caratterizzata da vasche e ugelli che spruzzano giochi d’acqua, il tutto arricchito da un impianto di illuminazione a LED che crea suggestivi effetti scenografici nelle ore serali.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Acqui Terme}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2019 gli stranieri residenti nel comune erano 2076. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2019/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R01&Pro=P006&Com=1&paese=A9999&submit=Tavola|titolo=Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2019 per sesso e cittadinanza|accesso=28 agosto 2021}}</ref>:
# [[Marocco]], 707
# [[Albania]], 523
# [[Romania]], 354
# [[Ecuador]], 100
# [[Cina]], 94
# [[Repubblica di Macedonia]], 93
# [[Repubblica Dominicana]],29
# [[Bulgaria]],27
# [[Ucraina]], 25
# [[Senegal]], 23
# [[Pakistan]],18
# [[Moldavia]],13
=== La comunità ebraica di Acqui Terme ===
[[File:Acqui Terme Jewish cemetery entrance.jpg|miniatura|Ingresso del cimitero ebraico di Acqui Terme]]
{{Vedi anche|Comunità ebraica di Acqui Terme}}
Acqui Terme fu sede, fino agli anni precedenti la [[Seconda guerra mondiale]], di una fiorente comunità ebraica. A testimonianza della sua storia rimangono gli edifici del vecchio ghetto (ma non la sinagoga smantellata agli inizi del Novecento) e l'antico cimitero in via Romita.<ref>Annie Sacerdoti, ''Guida all'Italia ebraica'', Marietti, Genova, 1986</ref>
=== Lingue e dialetti ===
Ad Acqui Terme è parlato un dialetto alto-monferrino della [[lingua piemontese]].
== Cultura ==
Il motto della città è "''Arte et Marte''", che può essere tradotto "Con l'ingegno e con la forza".
=== Cucina e prodotti tipici ===
* Formaggetta - È un [[formaggio]] di latte di [[Caprinae|capra]], morbido, più o meno stagionato.
* [[Filetto baciato]] - È un [[salume]] che si ottiene insaccando [[carne macinata]] di [[maiale]] attorno ad un filetto di maiale precedentemente conservato in [[salamoia]]. Questo salume ha una stagionatura di circa due mesi. Viene servito come antipasto.
* [[Funghi]] - Funghi [[porcino|porcini]], [[Cantharellus cibarius|galletti]], ovuli, chiodini, [[macrolepiota procera|mazze di tamburo]].
* [[Tuber (genere)|Tartufo]].
* [[Biscotto amaretto|Amaretti]] - Sono dolci piccoli e tondi fatti con mandorle dolci e amare, zucchero e albume d'uovo.
* [[Farinata di ceci|Farinata]] - Qui entra in gioco il solido e costante rapporto che lega questi territori alla [[riviera ligure]]. La farinata è una sottile torta di [[cicer arietinum|ceci]] di antica origine genovese, diffusasi ad Acqui Terme nel secolo scorso; oggi è diventata a pieno titolo una specialità locale. Viene servita bollente ed è condita con pepe nero.
* Acquese al [[rum]] - [[Cioccolatino]] fondente ripieno di rum.
* Stoccafisso all'acquese - piatto tipico della città, chiamato anche "''u stucafìs" è una ricetta di origini a cavallo tra Piemonte e Liguria. Rientra nella classificazione PAT (prodotti agroalimentari tradizionali)''
=== Vini e liquori ===
* [[Dolcetto d'Acqui]] DOC - È un [[vino]] da tavola rosso
* [[Barbera d'Asti]] DOCG - È un [[vino]] da tavola rosso
* [[Brachetto d'Acqui]] [[Denominazione di origine controllata e garantita|DOCG]] - È un vino da dessert rosso frizzante o fermo
* [[Moscato]] DOCG - È un vino da dessert bianco frizzante
* [[Moscato]] passito DOCG - È un vino da dessert bianco frizzante
* [[Cortese]] passito DOC - È un vino da tavola bianco
* [[Moscato]] passito DOC - È un vino da
* [[Amaro Gamondi]] - Liquore digestivo
=== Eventi ===
Tra gli eventi più importanti sono da segnalare il [[Premio Acqui Storia]], premio letterario nato nel 1968, la Biennale Internazionale per l'Incisione, appuntamento per l'arte incisoria di tutto il mondo, e il Concorso Regionale di Poesia Dialettale, organizzato dall'assessorato comunale alla cultura e giunto nel 2025 alla sua XXXVIII edizione<ref>{{cita web|1=https://sites.google.com/view/concorsopoesiadialettale/|2=Poesia Dialettale}}</ref>.
== Economia ==
=== Artigianato ===
Di rilievo la lavorazione del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=8}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Stazione di Acqui Terme 04.jpg|thumb|La [[Stazione di Acqui Terme|stazione ferroviaria di Acqui Terme]].]]
=== Strade ===
Da Acqui parte la [[Strada statale 334 del Sassello|strada statale 334 del sassello (ss 334)]]. La parte meridionale della cittadina è attraversata dalla [[strada statale 30 di Val Bormida|strada statale 30 di Val Bormida (SS 30)]] che collega [[Savona]] ad [[Alessandria]] e interseca all'interno del territorio comunale, in prossimità del [[Fiume Bormida]] la [[strada statale 456 del Turchino|strada statale 456 del Turchino (SS 456)]] (conosciuta come ''Strada Asti Mare'') che collega [[Asti]] e [[Genova]].
=== Ferrovie ===
Dalla [[stazione di Acqui Terme]] si dipartono linee dirette ad [[Alessandria]], [[Genova Brignole]], [[San Giuseppe di Cairo]], [[Asti]].
Nella categorizzazione delle stazioni della [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]], Acqui Terme è considerata stazione di categoria ''silver''.
== Amministrazione ==
[[File:Acqui Terme-Gonfalone.png|thumb|verticale=0.5|Il gonfalone comunale]]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enzo Balza |Inizio = 23 aprile 1988 |Fine = 11 dicembre 1989 |Partito = [[Partito Socialista Italiano]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ubaldo Carlo Cervetti |Inizio = 15 gennaio 1990 |Fine = 16 giugno 1990 |Partito = [[Partito Repubblicano Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ernesto Cassinelli |Inizio = 16 giugno 1990 |Fine = 8 giugno 1992 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Zito |Inizio = 8 agosto 1992 |Fine = 28 dicembre 1992 |Carica = [[Commissario prefettizio|Comm. pref.]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bernardino Bosio |Inizio = 28 dicembre 1992 |Fine = 27 luglio 1993 |Partito = [[Lega Nord]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Mongini |Inizio = 8 settembre 1993 |Fine = 15 dicembre 1993 |Carica = [[Commissario prefettizio|Comm. pref.]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bernardino Bosio |Inizio = 15 dicembre 1993 |Fine = 17 novembre 1997 |Partito = [[Lega Nord]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bernardino Bosio |Inizio = 2 dicembre 1997 |Fine = 10 giugno 2002 |Partito = [[Lega Nord]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Danilo Rapetti |Inizio = 11 giugno 2002 |Fine = 12 giugno 2007 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Danilo Rapetti |Inizio = 12 giugno 2007 |Fine = 6 giugno 2012 |Partito = [[centro-destra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enrico Silvio Bertero |Inizio = 21 maggio 2012 |Fine = 25 giugno 2017 |Partito = [[lista civica]]: acquinsieme, [[Il Popolo della Libertà]], [[lista civica]]: per Bertero sindaco |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Lorenzo Giuseppe Lucchini |Inizio = 25 giugno 2017 |Fine = 17 luglio 2022 |Partito = [[Movimento 5 Stelle]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Danilo Rapetti |Inizio = 17 luglio 2022 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{gemellaggio|Italia|Genova}}
* {{gemellaggio|Grecia|Argostoli}}
* {{Gemellaggio|stato=Romania|città=Tășnad}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Acqui fu capoluogo di [[Circondario di Acqui|circondario]] e di mandamento dal 1859 fino alla soppressione di questi enti nel 1926.
Nel 1929 inglobò i comuni di [[Terzo (Italia)|Terzo]] e di [[Visone (Italia)|Visone]], resi nuovamente autonomi nel 1947.<ref>{{Cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=006001|titolo=Storia del comune di Acqui Terme}}</ref>
Fu ridenominato in Acqui Terme con [[decreto del presidente della Repubblica]] del 16 marzo 1956.<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DPR|anno=1956|mese=3|giorno=16|numero=341}}.</ref>
== Sport ==
Acqui Terme è stata per tre volte sede di partenza di tappa del [[Giro d'Italia]]: nel [[Giro d'Italia 1937|1937]], nel [[Giro d'Italia 1955|1955]] e nel [[Giro d'Italia 2024|2024]].
Nel comune hanno sede la società di calcio [[Acqui Calcio 1911]] e l'Atletico Acqui.
Ad Acqui è presente una società ciclistica, il Pedale Acquese.
Ad Acqui è presente una società di pallacanestro, il Basket Bollente.
Ad Acqui sono presenti due società pallavolistiche: Pallavolo Acqui Terme (in serie B1 femminile dal 2016 al 2023, ora in serie D regionale) e Pallavolo La Bollente (in serie A3 maschile dalla stagione 2023/24)
Sono presenti molte strutture sportive, come un campo da golf ed il centro polisportivo di Mombarone.
== Note ==
<references>#</references>
==
* [[Lorenzo Granetti]] "Cenni sulle terme d'Acqui", Tipografia di Giacinto Ferrero, 1841
* ''Il Piemonte paese per paese'' - Ed. Bonechi - 1993
* Alessandro Martini, ''Le terme di Acqui. Città e architetture per la cura e per lo svago'', Umberto Allemandi & C., Torino-Londra-Venezia-New York 2009 ISBN 978-88-422-1827-2
* Alessandro Martini, ''The Baths of Acqui. City Planning and Architecture for Treatment and Leisure'', Umberto Allemandi & C., Torino-Londra 2010 ISBN 978-88-422-1831-9
* Pirni Alberto, ''Il centro storico di Acqui Terme: i diversi momenti di una rinascita complessiva'', De Ferrari 2003, 261 pagg.
== Voci correlate ==
* [[Acquese]]
* [[Comunità ebraica di Acqui Terme]]
* [[Premio Acqui Storia]]
* [[Idralea]]
* [[Monferrato]]
* [[Provincia di Alessandria]]
* [[Bormida (fiume)]]
* [[Palazzo Roberti di Castelvero]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{Città romane della Regio IX Liguria}}
{{Comuni della provincia di Alessandria}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Piemonte}}
[[
[[Categoria:Città romane del Piemonte]]
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