Visone (Italia): differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Visone
|Panorama = Rocca_di_Visone.jpg
|Didascalia = Il complesso monumentale della Rocca di Visone visto dal fossato del bastione orientale.
|Bandiera = Visone (Italia)-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Visone (Italia)-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Divisione amm grado 2 = Alessandria
|Amministratore locale = Manuela Delorenzi
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 27-5-2019
|Data rielezione = 9-6-2024
|
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Acqui Terme]], [[Grognardo]], [[Morbello]], [[Morsasco]], [[Prasco]], [[Strevi]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2617
|Nome abitanti = visonesi
|Patrono = santi [[Pietro apostolo|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]]
|Festivo = 29 giugno
|
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Visone (province of Alessandria, region Piedmont, Italy).svg
|Didascalia mappa = Mappa del Comune di Visone all'interno della Provincia di Alessandria
}}
'''Visone''' (''Visòn'' in [[lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Alessandria]], in [[Piemonte]]. Posto alle porte di [[Acqui Terme]], lungo la strada che collega la città termale con [[Ovada]], Visone è uno dei comuni dell'[[Acquese]], regione geografica del Basso Piemonte che prende il nome dalla città di [[Acqui Terme]].
Prende il nome dall'omonimo [[Visone (torrente)|torrente Visone]], che lo attraversa e che nel suo territorio, poco distante dal centro del paese, si immette nella [[Bormida (fiume)|Bormida]].
Il 15 marzo 2022 ha ottenuto dalla [[Regione Piemonte]] il riconoscimento di "comune turistico"<ref>Determinazione Dirigenziale del Coordinamento politiche e fondi europei turismo e sport, Valorizzazione turistica del territorio (Regione Piemonte) n .33 del 15/03/2022.</ref>.
== Geografia fisica ==
Visone fa parte della regione storico-geografica dell'[[Monferrato|Alto Monferrato]].
Il territorio comprende a nord un tratto del corso del fiume Bormida, a cui affluiscono i torrenti [[Visone (torrente)|Visone]] e [[Caramagna (torrente)|Caramagna]], determinando una vasta area pianeggiante di origine alluvionale diffusamente coltivata a cereali e orticoltura. La parte meridionale, invece, ha un profilo progressivamente più scosceso, dove colline dolci e arrotondate si alternano a dirupi più aspri e bradi in calcare e tufo, scavati dal corso di numerosi rii. Queste zone, ove non coltivate preferenzialmente a vigneto, restano ricoperte di macchia e boschi di querce e castagni.
Il centro urbano è posizionato al centro del mondo sul limitare nord-occidentale, a raccordo tra l'area collinare (verso la quale in parte si estende) e l'alveo fluviale (che lo comprime sull'antica Rocca).
=== La pietra di Visone ===
In tutta l'area è presente una formazione geologica caratteristica, consistente in un circoscritto affioramento di depositi di biocalcarenite<ref>Si tratta, in particolare, di una "deposizione trasgressiva di calcareniti ed areniti calcaree a glauconite e/o alternanze di arenarie e marne glauconitiche con calcari fossiliferi a Nullipore, Myogipsine, Briozoi, Pectenidi, Echinidi, frustuli carboniosi e denti di pesce" (Comune di Acqui Terme, Note della Carta geologico-strutturale a supporto del P.R.G.C., 2015)</ref> databili al [[Miocene]] ([[Aquitaniano]] inferiore) e localizzabile nel Bacino terziario piemontese, nota anche come ''pietra di Visone'' perché diffusamente utilizzata fin dall'epoca romana come pietra da taglio.
Tra i reperti più antichi realizzati con questo materiale vi sono alcune steli funerarie e capitelli di età romana, conservati presso il Museo archeologico di Acqui Terme, e le colonne della cripta della [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Acqui Terme)|Cattedrale]] della stessa città, realizzata in epoca altomedievale riutilizzando materiali di recupero più antichi.
Dopo una apparente sospensione dell’attività estrattiva nei secoli XII-XV, l’uso della pietra di Visone riprende con nuovo vigore a partire dalla fine del ‘400, per realizzare la porta centrale della [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Acqui Terme)|Cattedrale di Acqui]], ma anche sempre più diffusamente per abbellire chiese e palazzi signorili della vicina [[Acqui Terme]]. Quando dopo il 1572 il cardinale [[Michele Bonelli]] assume la direzione dei lavori per il completamento del grande complesso monumentale di [[Complesso monumentale di Santa Croce e Tutti i Santi|Santa Croce di Bosco Marengo]], voluto da suo zio [[Papa Pio V|San Pio V]], il ricorso alla pietra di Visone per realizzare stipiti e colonne è tale che sulle alture di Visone viene appositamente aperta una nuova cava, chiamata appunto ''di Santa Croce''.
Proprio la colonna a fusto monolitico in pietra di Visone, sempre più diffusamente presente in portici, loggiati ed elementi modulari dell’architettura aulica locale, determina progressivamente, fino a tutto il XVIII secolo, un indirizzo e un gusto stilistico non rilevabile in nessuna altra zona oltre l’acquese<ref>{{Cita pubblicazione|autore=P. Allemani|autore2=M. Gomez-Serito|anno=2018|titolo=La Pietra di Visone: un significativo indicatore per la lettura dell’edilizia storica del Basso Piemonte|rivista=IV ciclo di Studi Medievali|città=Firenze|pp=505-509}}</ref>.
In epoca più recente, gradualmente tramontato l’uso in architettura, le cave vengono riconvertite per produrre calce. Tale attività è proseguita fino a tutti gli anni ’70 del secolo scorso con i grandi stabilimenti Canepa e Zanoletti ubicati a ridosso del centro urbano, che dovettero però poi chiudere per motivi di igiene pubblica dovuti proprio alla eccessiva vicinanza con l’abitato.
=== Le sorgenti termali ===
Il sistema geologico locale determina anche diverse discontinuità tettoniche che, in particolare lungo il sistema di faglie [[Transtensione|transtensivo]] collocato in direzione NW-SE tra i Bagni di [[Acqui Terme|Acqui]] e Visone, danno vita a settori con elevata permeabilità dove è più facile la risalita di acque sotterranee. Questo fenomeno, all’origine del ben noto sistema termale acquese, si inoltra in realtà fino a gran parte del territorio visonese, determinando anche in esso la presenza di diverse fonti d’acqua cloruro-sodica a elevata salinità e temperatura spesso superiore a quella ambiente stagionale<ref>{{Cita pubblicazione|autore=C. Caviglia|autore2=C. Cigolini|autore3=D.A. De Luca|anno=2011|titolo=Il campo geotermico di bassa entalpia di Acqui Terme - Visone|rivista=Acque Sotterranee|volume=124|pp=13-19}}</ref>.
Dal momento che non è localmente presente alcuna attività vulcanica, l’acqua termale di questo sistema è riscaldata solo per via del gradiente geotermico normale e la sua origine è meteorica: si stima che filtri nel terreno attraverso fratture presenti sulle alture appenniniche dell’entroterra genovese e che permanga nel sottosuolo per un tempo molto variabile (tra 42 e 1000 anni) prima di riemergere nelle sorgenti acquesi e visonesi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=L. Marini|autore2=V. Bonaria|autore3=M. Guidi|coautori=J.C. Hunziker, G. Ottonello, M. Vetuschi Zuccolini|anno=2000|titolo=Fluid geochemistry of the Acqui Terme - Visone geothermal area (Piedmont, Italy)|rivista=Journal of Applied Geochemistry|numero=15|pp=917-935}}</ref>.
Le sorgenti termali principali di Visone sono:
* la "Caldana", posta nel concentrico urbano nella via omonima nei pressi della chiesa parrocchiale;
* la "fontana del Quaré", posta subito fuori dell'abitato in direzione di Grognardo.
La conoscenza e l'uso di queste fonti, come per quelle acquesi, risalgono al periodo tardoromano e, ancora a fine '800, sia le acque che i fanghi delle sorgenti visonesi venivano ampiamente utilizzati per la cura di disturbi quali il [[Struma (endocrinologia)|gozzo]], i dolori articolari e l'irregolarità mestruale<ref>{{Cita libro|autore=B. Bertini|titolo=Idrologia minerale, ossia storia di tutte le sorgenti d'acque minerali note sinora negli Stati di S.M. il Re di Sardegna|anno=1822|città=Torino|pp=136-137}}</ref>.
== Storia ==
La prima notizia storica riguardante il paese di Visone si riferisce al suo castello, dove il 4 maggio [[991]] il marchese [[Anselmo I del Monferrato]] e sua moglie Gisla firmano la carta di fondazione dell’[[abbazia di San Quintino]] di Spigno. In questo periodo una quota importante della popolazione visonese è costituita da famiglie di origine longobarda. Già una cinquantina d'anni prima, però, era menzionata la presenza di una pieve in prossimità della confluenza del torrente [[Caramagna (torrente)|Caramagna]] con la [[Bormida (fiume)|Bormida]], sul limitare dell'attuale territorio comunale verso il confine con [[Orsara Bormida|Orsara]] e [[Morsasco]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=G.B. Moriondo|anno=1789|titolo=Monumenta Aquensia|città=Torino|volume=I, col. 6|numero=4}}</ref>.
[[File:Torre e mastio del castello di Visone.jpg|sinistra|miniatura|La torre e la porta di accesso alla Rocca, in una [[litografia]] del [[1890]].|340x340px]]
All’inizio del [[XIII secolo]], molti possedimenti in Visone sono tenuti dall'acquese Manfredo Boccaccio, cui il [[Diocesi di Acqui|vescovo di Acqui]] riconosce diritti insieme al fratello Guglielmo. I Boccaccio terranno possedimenti in paese per oltre un secolo e mezzo, spesso in lite con la Mensa episcopale acquese per questioni di confini.
Nell'ottobre [[1450]] il [[Capitolo (cristianesimo)|Capitolo]] della cattedrale di Acqui, riunito per eleggere il nuovo [[vescovo]], è costretto a trasferirsi della chiesa di S. Maria delle Grazie di Visone per sfuggire alla grave epidemia di [[peste]] che stava imperversando in città<ref>{{Cita libro|autore=G. Biorci|titolo=Antichità e prerogative d'Acqui Staziella|anno=1820|città=Tortona|p=100|volume=II}}</ref>.
Nel [[1469]] il marchese di Monferrato concede il feudo di Visone ad Antoniotto [[Malaspina]], la cui famiglia lo deterrà in realtà solo per pochi decenni. In questo periodo, il castello viene quasi completamente ricostruito ed ampliato, assumendo le forme che manterrà fino a ‘900. Le controversie tra il presule acquese e i feudatari visonesi continuano anche in questo caso, tanto che nel 1480 è lo stesso papa [[Papa Sisto IV|Sisto IV]] a dover intervenire per sedare una lite tra il vescovo Tomaso Deregibus e Antoniotto<ref>{{Cita libro|autore=G. Biorci|titolo=Antichità e prerogative d'Acqui Staziella|anno=1820|città=Tortona|p=105|volume=II}}</ref>. Nel 1519 Giovanni [[Malaspina]] vende però già il castello di Visone a Maria Boverio della Corba, prima cameriera della marchesa [[Anna d'Alençon|Anna di Alençon]].
Nel 1623 il conte Francesco della Corba lascia proprio erede universale il Collegio di San Paolo, che però rinuncia al suo possesso a favore del nipote di Francesco, Ferrante de Cardona. Il successore, Raimondo de Cardona, vende il castello e il titolo feudale di Visone al patrizio genovese Luigi [[Centurione (famiglia)|Centurione Scotto]], la cui famiglia li manterrà ininterrottamente fino al [[XIX secolo]].
Nella notte tra il 18 e il 19 aprile [[1861]] una alluvione e il conseguente straripamento del fiume [[Bormida (fiume)|Bormida]] provocano una terribile frana nella frazione ''Malborghetto'' (il borgo vecchio), causando il crollo di molte case poste attorno al castello e della chiesa di Santa Maria delle Grazie, che sorgeva anch’essa entro le mura castellane, provocando la morte di quindici persone e modificando radicalmente l’aspetto del borgo<ref>{{Cita news|titolo=Notizia|pubblicazione=La Gazzetta del Popolo|data=Anno XIV, n. 114 (21 aprile 1861)}}</ref>. A seguito di questa sciagura, il principe Centurione mette a disposizione della popolazione sfollata una ampia parte delle proprie terre poste a est dell'abitato, determinando così una significativa nuova espansione urbana del paese.
[[File:Muto crollo rocca di Visone.png|sinistra|miniatura|270x270px|Il crollo della Rocca di Visone del [[1861]] riprodotto in un affresco sulla volta della chiesa di SS. Pietro e Paolo, opera di [[Pietro Ivaldi]].]]
Nel [[1893]] si inaugura la [[Ferrovia Genova Acqui Terme|linea ferroviaria Acqui-Ovada]], estesa l'anno successivo sino a [[Genova]], che porta notevoli vantaggi poiché collega acquese con la riviera ligure, aprendo la strada a intensi rapporti sociali e culturali che caratterizzano profondamente l'intero territorio ancora oggi. È proprio la [[Stazione di Visone|stazione ferroviaria]], infatti, a dare un impulso notevole allo sviluppo economico del territorio, tanto che nel [[1895]] la famiglia Rossi apre una filanda nel centro del paese per la lavorazione di seta e lana e pochi anni dopo, nel [[1897]], inizia lo sfruttamento "moderno" delle cave di calcare, con la costruzione delle fornaci per la cottura della pietra per ottenere [[calce idrata]].
L'intensa attività industriale della zona richiede altrettanto intense disponibilità energetiche, per cui all'inizio del '900 si realizza una piccola centrale per la produzione di energia idroelettrica lungo la [[Bormida (fiume)|Bormida]], attiva ancora oggi.
A partire dall'8 giugno [[1929]], nell'ambito della riorganizzazione territoriale promossa dal [[Regime Fascista|regime fascista]], il [[comune]] di Visone viene soppresso e il suo territorio accorpato a quello di [[Acqui Terme]]<ref>R.D. n. 3259 del 20 dicembre 1928.</ref> e si dovrà aspettare il 1 gennaio [[1948]] per la sua ricostituzione<ref>D.Lgs. n. 1187 del 20 agosto 1947, convertito dalla L. n. 1123 del 4 agosto 1951.</ref>.
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 giugno 1956.<ref>{{cita web|titolo= Scheda del comune |url= https://comune.visone.al.it/it-it/vivere-il-comune/scheda |sito= Comune di Visone |accesso= 3 novembre 2021 }}</ref><ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?3497 |titolo= Visone |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{citazione|[[Semitroncato partito]]: nel primo di rosso, al [[Pastorale (araldica)|pastorale]] d'argento e allo spadone dello stesso guarnito d'oro, passati in [[Decusse|croce di Sant'Andrea]]; nel secondo d'oro, alla banda scaccata di rosso e d'argento, di tre file; nel terzo d'oro, alla torre d'argento, murata di nero, merlata di quattro alla guelfa, aperta e finestrata di nero. Ornamenti esteriori da Comune, con lista bifida svolazzante d'azzurro riportante il motto {{maiuscoletto|visone}} in lettere maiuscole di nero. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo [[interzato in palo]] di rosso, di giallo e di azzurro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Rocca e ruderi del castello Malaspina ===
Al termine di piazza Castello si trova la Rocca, il nucleo urbano più antico del paese, che si affaccia a strapiombo su un'ansa del fiume [[Bormida (fiume)|Bormida]]. L'impianto originale della struttura difensiva risale certamente almeno al [[X secolo]], dal momento che è attestato in quell'epoca come residenza della discendenza aleramica che dominava sul contado acquese.
[[File:Interno della porta di accesso alla Rocca di Visone.jpg|miniatura|270x270px|Vista della porta di accesso alla Rocca di Visone dall'interno del belvedere, con alcune delle case superstiti dell'antico [[ricetto]].]]
[[File:Rocca di Visone e torrente omonimo.jpg|sinistra|miniatura|Una veduta della Rocca di Visone e, sulla destra, il torrente omonimo alla sua confluenza con la [[Bormida (fiume)|Bormida]].]]
Del profondo rimaneggiamento operato dai [[Malaspina]] alla fine del [[XV secolo]] rimangono oggi pochi resti diroccati dell’edificio, ma sono ancora sostanzialmente intatti la torre merlata (visitabile fino alla sommità grazie al recente restauro delle scale interne), la porta di accesso alle mura difensive e una parte cospicua del fossato sui bastioni orientali. Il ricetto tardomedievale originariamente presente all'interno della cinta muraria, notevolmente ridimensionato già a causa dei crolli causati dall'imponente alluvione del [[1861]], fu invece quasi completamente demolito negli [[Anni 1990|anni '90]] per fare posto a un piazzale belvedere, che viene utilizzato oggi come sede delle principali manifestazioni turistiche e culturali del paese.
La torre ha ispirato nel [[1968]] lo scultore e fabbro artistico acquese Ernesto Ferrari ([[1894]]-[[1973]]) per la realizzazione di un pregevole medaglione sbalzato, oggi conservato al Museo Ferrari di [[Acqui Terme]], e per la composizione di una poesia a essa dedicata.
Ai piedi della Rocca, fino ancora agli anni '70, era in funzione un antico servizio pubblico di traghetto per collegare il paese con la regione Cavallera, posta oltre la [[Bormida (fiume)|Bormida]] ma ancora appartenente al territorio comunale di Visone.
=== Palazzo Madama Rossi e Oratorio di S. Rocco ===
Il palazzo si trova su via Acqui, al limitare orientale del paese.
[[File:Portale dell'oratorio di S. Rocco a Visone.jpg|miniatura|Portale dell'oratorio di S. Rocco, sormontato da una formella dell'[[XI secolo]] in pietra di Visone raffigurante [[Pietro (apostolo)|san Pietro]], patrono del paese, e probabilmente proveniente dalla antica pieve di S. Pietro di cui resta ancora visibile il frammento di un'abside nel cimitero comunale.]]
Uno degli esponenti più illustri della famiglia nobile visonese dei Bonelli fu il cardinale [[Michele Bonelli]], nipote per parte materna del papa [[San Pio V]]. Nello stesso periodo in cui seguiva i lavori per il completamento di [[Complesso monumentale di Santa Croce e Tutti i Santi|Santa Croce]] a [[Bosco Marengo]] ([[XVI secolo]]), fece costruire a Visone questo grandioso palazzo per la sua famiglia, probabilmente utilizzando anche parte delle stesse maestranze impiegate nella costruzione del complesso papale. Nel [[XVIII secolo]] la famiglia Rossi, nuova proprietaria, eseguì molti restauri nell'ala occidentale, ripristinando il giardino all'italiana e abbellendolo di fontane, vasche, giochi d'acqua e piante esotiche. Nel [[1872]] viene ospitato [[Giovanni Bosco|San Giovanni Bosco]], di passaggio durante uno dei suoi molti viaggi tra [[Valdocco|Torino]] e [[Mornese]]. La moglie del cavalier Tranquillo Rossi, detta ''la'' ''Madama'', fu l'ultima residente del palazzo e da lei deriva il nome con cui è conosciuto oggi.
Molte opere interessanti, oggi perdute, ornavano la casa. Tra queste i pregevoli dipinti del grande Salone dei Ricevimenti sito al piano nobile e un affresco opera del pittore [[Pietro Ivaldi|Pietro Ivaldi detto Il Muto]] nella loggia interna del cortile. Rimangono invece il portone principale di ingresso al corpo occidentale e il cortile interno, con un bel loggiato su due livelli collegati e da un ampio scalone. La parte attualmente più significativa è però senza dubbio il loggiato cinquecentesco con colonne doriche in pietra di Visone, sul lato orientale della facciata, completamente affrescato al suo interno nel [[1575]] dal pittore visonese [[Giovanni Monevi]] ([[1634]]-[[1714]]) con grottesche che ricordano lo stile raffaellita dei Palazzi Vaticani.
Tramite una finestra interna da cui si poteva assistere alle celebrazioni religiose, il palazzo è direttamente collegato all’adiacente oratorio di San Rocco, antica sede della [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]], che conserva una pregevole statua lignea del santo ([[XVII secolo]]) e diversi arredi processionali ([[XVII secolo|XVII]]-[[XIX secolo|XIX]] secolo).
=== Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ===
{{vedi anche|Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Visone)}}
La costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale, intitolata ai santi Pietro e Paolo, inizia nel [[1604]] per sostituire la precedente [[Chiesa parrocchiale|parrocchiale]] di Santa Maria delle Grazie ormai fatiscente, ma sarà necessario aspettare addirittura fino al [[1695]] per il suo definitivo completamento e consacrazione.[[File:Chiesa e oratorio di Visone.jpg|sinistra|miniatura|270x270px|Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo con annesso teatro "Opera Regina Pacis" visti dal lato della canonica]][[File:Pietro Ivaldi, il Cenacolo, chiesa parrocchiale del SS. Pietro e Paolo, Visone (AL).jpg|miniatura|270x270px|L{{'}}''Ultima cena'', affresco di [[Pietro Ivaldi]] nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo]]
La pianta è a navata unica, con quattro cappelle laterali dedicate rispettivamente a sant'Antonio, al Sacro Cuore, alla Madonna del Rosario e a san Giuseppe. La volta della navata è affrescata con opere di [[Pietro Ivaldi]], così come anche gli affreschi ai lati dell'altare: l{{'}}''Ultima cena'' (a sinistra) e la ''Predicazione di san Giovanni Battista'' (a destra). Degne di nota anche quattro tele [[XVII secolo|tardoseicentesche]] del pittore visonese [[Giovanni Monevi]]: le ''Anime purganti'', la ''Natività'', il ''Paese con san Bovo e la Madonna'' e la ''Battaglia di Lepanto''. Prospiciente il lato sinistro dell'altare (''[[in cornu Evangelii]]'') è collocato un [[pulpito]] ligneo della seconda metà del [[XVII secolo]], mentre davanti al lato destro ([[In cornu epistolae|in cornu Epistolae]]), in una piccola stanza, è allestita una riproduzione di inizio '900 della [[Grotta di Massabielle|grotta di Lourdes]] realizzata in tela di sacco e gesso secondo uno stile scenografico comune a molte altre chiese della zona. Al centro dell'abside una nicchia custodisce due statue lignee dei ''[[Santi Pietro e Paolo]]'', che il [[29 giugno]] di ogni anno vengono estratte per essere portate in processione ed esposte alla venerazione dei fedeli.
La facciata, ornata da statue dei santi patroni e del Sacro Cuore, è stata arricchita nel [[1927]] di un affresco raffigurante la ''Madonna del Rosario con san Domenico e santa Caterina da Siena'', opera del pittore Lorenzo Laiolo ([[1877]]-[[1947]]).
La chiesa ospita anche un pregevole [[organo a canne]] risalente al [[1897]], opera della bottega varesina di [[Alessandro Mentasti]] con successivi interventi dello stesso Mentasti nel [[1907]] e di Edoardo Negri nel [[1928]].
=== Architetture romaniche ===
[[File:Ponte romanico di Visone.jpg|miniatura|270x270px|Ponte romanico sul [[Visone (torrente)|torrente Visone]].]]
[[File:Abside di S. Pietro a Visone.jpg|sinistra|miniatura|270x270px|Dettaglio dell'abside di S. Pietro ([[XI secolo]]), conservata nel cimitero comunale.]]
All’epoca più antica del paese risalgono due architetture ancora oggi visibili. La prima consiste in una piccola [[abside]] [[Architettura romanica|romanica]] appartenuta ad una antichissima chiesa di S. Pietro ([[XI secolo]]), visibile sul lato destro dei campi principali nel cimitero comunale, probabilmente appartenuta ad una primitiva pieve ''extra muros''<ref>{{Cita libro|autore=S. Arditi|autore2=C. Prosperi|titolo=Tra romanico e gotico|anno=2004|città=Acqui Terme|pp=218-220}}</ref>.
Poco più a est in prossimità del borgo S. Secondo vi è poi un coevo ponte a tre arcate, anch’esso [[Architettura romanica|romanico]], che unisce le sponde del [[Visone (torrente)|torrente Visone]]: in buono stato di conservazione, nonostante un deturpante consolidamento in cemento armato realizzato all’altezza della sede stradale, è tuttora transitabile e sono ancora perfettamente visibili le linee strutturali originali.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Visone (AL)}}
'''Etnie e minoranze straniere'''
# [[Albania]] ,30
# [[Marocco]],30
# [[Romania]],22
#[[Ecuador]],14
# [[Macedonia del Nord]],4
=== Tradizioni e folclore ===
Ogni anno, il [[2 novembre]], viene ancora oggi organizzata una distribuzione gratuita in piazza di zuppa di ceci (cisrò in [[lingua piemontese|piemontese]]). L'abitudine di preparare questa pietanza in occasione del giorno in cui si commemorano i defunti è tipica delle [[Langhe]] e del [[Monferrato]]: La tradizione locale di distribuirla gratuitamente in piazza viene in particolare da una antica abitudine del [[feudatario]] visonese, che con questo gesto soleva rammentare a sé e ai suoi sudditi che, di fronte alla morte, tutti gli uomini sono uguali.
== Cultura ==
=== Musica ===
Tra il [[1978]] e il [[1984]] è stato attivo a Visone un [[Jazz|jazz club]] che ha lasciato un segno importante nel panorama musicale locale, ospitando alcuni tra i nomi che più hanno fatto la storia nazionale e internazionale di quest’arte come [[Paolo Conte]], [[Lino Patruno]], [[Romano Mussolini]], Ralph Sutton, Joe Newman, [[Kenny Drew]], [[Harry Edison|Harry “Sweets” Edison]], [[Chet Baker]]. Nel 2008, in occasione del trentennale dell'inaugurazione del ''Jazz club Visone'', si è dato il via ad una apprezzata rassegna jazzistica estiva che continua tuttora, chiamata ''[https://www.visoneinjazz.it Visone in Jazz]''.
=== Cucina ===
Le [[Chiacchiere|bugie]] (''busìe'', in [[Lingua piemontese|piemontese]]), sono il dolce caratteristico del paese e ogni anno sono le protagoniste di una grande tradizionale festa in piazza, durante la quale vengono impastate, fritte e distribuite in gran quantità. Negli anni [[2020]] e [[2021]] la festa non si è svolta, a causa della [[pandemia]] di [[COVID-19|Covid-19]].
Uno dei più rinomati prodotti tipici di Visone fin dalla seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] è anche il [[torrone]], ancora oggi preparato nella antica bottega di "Canelìn". Il torrone di Visone, negli anni ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti (premio ''Faccino d'oro'' di Papillon nel [[1994]] e nel [[2002]] e premio internazionale ''Nonino Risit d'Âur'' nel [[2002]], ''Tre coni'' nella guida gelaterie d'Italia [[Gambero Rosso (azienda)|Gambero Rosso]] ininterrottamente dal [[2017]] al [[2022]]), diventando un vero e proprio simbolo di questo paese.
=== Eventi ===
* Festa delle bugie, ultima domenica di [[maggio]];
* Festa patronale dei SS. Pietro e Paolo, [[29 giugno]];
* Rassegna musicale “[https://www.visoneinjazz.it Visone in Jazz]”, [[luglio]];
* Antica fiera della Madonna del Rosario, prima domenica di [[ottobre]];
* Tradizionale distribuzione in piazza della zuppa di ceci, [[2 novembre]].
== Infrastrutture e trasporti ==
A Visone è presente una [[Stazione di Visone|stazione ferroviaria]] della linea [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] [[Ferrovia Asti-Genova|Asti-Acqui-Ovada-Genova]].
Il territorio comunale è attraversato dalla [[strada statale 456 del Turchino]] e dalle strade provinciali 205, 206 e, per un brevissimo tratto, 201. I trasporti pubblici su gomma sono assicurati dalle Autolinee Acquesi (linea [[Acqui Terme|Acqui]]-[[Morbello]]), e da Autostradale srl (linee [[Acqui Terme|Acqui]]-[[Ovada]] e [[Acqui Terme|Acqui]]-[[Trisobbio]]).
Poco distante da Regione Cavallera e dal confine comunale, ma già in territorio di [[Acqui Terme]], è inoltre presente una [[aviosuperficie]].
== Amministrazione ==
[[File:Visone town hall.jpg|miniatura|sinistra|Il municipio|317x317px]]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Carlo Caprifoglio|Inizio=22 gennaio 1989|Fine=10 giugno 1990|Partito=[[Partito Socialista Italiano]]|Note=<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Domenico Buffa|Inizio=10 giugno 1990|Fine=24 aprile 1995|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Domenico Buffa|Inizio=24 aprile 1995|Fine=14 giugno 1999|Partito=centro|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Domenico Buffa|Inizio=24 giugno 1999|Fine=14 giugno 2004|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Marco Cazzuli|Inizio=14 giugno 2004|Fine=8 giugno 2009|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Marco Cazzuli|Inizio=8 giugno 2009|Fine=26 maggio 2014|Partito=[[lista civica]]: per Visone|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Marco Cazzuli|Inizio=26 maggio 2014|Fine=25 maggio 2019|Partito=[[lista civica]]: per Visone|Note=<ref name=interno />}}{{ComuniAmminPrec|Nome=Manuela Delorenzi|Inizio=26 maggio 2019|Fine=9 giugno 2024|Partito=[[lista civica]]: Nuova Visone|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Manuela Delorenzi|Inizio= giugno 2024|Fine=''in carica''|Partito=[[lista civica]]: Nuova Visone|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Il Comune di Visone ha fatto parte dell'[https://www.unionetralangaealtomonferrato.it/it-it/home Unione montana tra Langa e alto Monferrato] dalla sua istituzione fino al 31 dicembre 2024.
== Sport ==
Presso il Centro sportivo comunale di Visone ha sede la società sportiva [http://www.asd-virtus.it/ ASD Virtus Acqui Terme], specializzata nel [[triathlon]] dilettantistico.
Da Visone sono transitati:
* il [[Giro d'Italia 1953|36º Giro d'Italia]] (24 maggio [[1953]], dodicesima tappa [[Genova]] - [[Bordighera]]);
* il [[Giro d'Italia 1964|47º Giro d'Italia]] (4 giugno [[1964]], diciannovesima tappa [[Alessandria]] - [[Cuneo]]);
* l'[[Giro d'Italia 2002|85º Giro d'Italia]] (18 maggio [[2002]], sesta tappa [[Cuneo]] - [[Varazze]]);
* il [[Giro d'Italia Donne 2021|32º Giro d'Italia donne]] (4 luglio [[2021]], terza tappa [[Casale Monferrato]] - [[Ovada]]).
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
File:Visone-torre e castello2.jpg|La torre e i ruderi del castello
File:Visone-torre e castello3.jpg|La torre e i ruderi del castello
File:Visone-chiesa santa croce.jpg|Oratorio di S. Rocco
File:Visone-chiesa santi pietro e paolo1.jpg|Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo
</gallery>
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Stazione di Visone]]
* [[Visone (torrente)]]
*[[Giovanni Monevi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.freddygrafica.com/visonese | 2 = Il Visonese | accesso = 2 luglio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100118032650/http://www.freddygrafica.com/visonese/ | dataarchivio = 18 gennaio 2010 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.acquese.it/index.php/i-comuni/itemlist/category/207-visone | 2 = Il Portale dell'Acquese - Visone | accesso = 21 settembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111014153757/http://acquese.it/index.php/i-comuni/itemlist/category/207-visone | dataarchivio = 14 ottobre 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.ilmonferrato.info/ov/visone/visone1.htm|Visone}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Piemonte}}
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