Dolomiti: differenze tra le versioni

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{{nd}}
{{Coord|46|23|N|11|51|E|region:IT_type:mountain|display=title}}
{{nota disambigua|le Dolomiti come [[sezione alpina]]|[[Dolomiti (sezione alpina)]]}}
{{Catena montuosa
|nomecatena = Dolomiti
|immagine = CimaHannover Rom -CanaliLuftaufnahmen- 2014 by-RaBoe 074.jpg
|image_text = LeIn primo piano le [[Dolomiti nelledi Braies]] e le [[AlpiDolomiti Orientali di Badia]], in secondo piano e sullo sfondo le [[Dolomiti di Gardena]] e [[Dolomiti di Fassa|di Fassa]]
|continente = {{bandiera|UE}} [[Europa]]
|sigla_paesi = {{ITA}} <br/> {{AUT}}
|catenaprincipale = [[Alpi]]
|cima = [[Marmolada]]
|altezza = 3.3433343
|lunghezza =
|larghezza =
|superficie = 15942
|massiccio = [[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]] <br /> [[Dolomiti di Zoldo]] <br /> [[Dolomiti di Gardena e di Fassa]] <br /> [[Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino]] <br /> [[Dolomiti di Brenta]]<br />
|eta = [[Permiano]], [[Triassico]], [[Giurassico]], [[Cretacico]]
|eta =
|rocce = [[Calcare|Calcaree]] e [[Dolomia|dolomitiche]]
|rocce =
}}
{{UNESCO
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|nome = Dolomiti
|nomeInglese = The Dolomites
|immagine = Marmolada - Malga Contrin, Pozza di Fassa, Trento, Italy - August 29, 2013 02.jpg
|immagine = Drei Zinnen-Tre Cime Di Lavaredo 1.JPG
|anno = 2009
|tipologia = Naturali
|criterio = (viiVII) (viiiVIII)
|pericolo =
|link = 1237
}}
Le '''Dolomiti''' (''Dolomiten'' in [[lingua tedesca|tedesco]], ''Dolomites'' in [[Ladino dolomitico|ladino]], ''Dolomitis'' in [[lingua friulana|friulano]], ''Dołomiti'' in [[lingua veneta |veneto]]), dette anche '''Monti pallidi''', sono un insieme di [[gruppo montuoso|gruppi montuosi]] delle [[Alpi Orientali]] italiane, a sud della [[catena principale alpina]], quasi interamente comprese nelle regioni di [[Trentino-Alto Adige]], [[Veneto]] e [[Friuli-Venezia Giulia]] (suddivise, in ordine di percentuale di distribuzione, tra le province di [[provincia di Belluno|Belluno]], [[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]], [[Provincia autonoma di Trento|Trento]], [[Provincia di Udine|Udine]], [[Provincia di Pordenone|Pordenone]]), e con una piccola parte anche in [[Austria]] (le [[Dolomiti di Lienz]]) e in [[Slovenia]] (la parte orientale delle [[Alpi Giulie]]).
 
Tra le zone più rinomate a livello naturalistico-ambientale e turistico delle Alpi, sede di un [[parco nazionale]] e nove [[parco naturale|parchi naturali]] e del più grande [[comprensorio sciistico]] italiano ([[Dolomiti Superski]]), il 26 giugno [[2009]] il Comitato esecutivo della Convenzione sul patrimonio materiale dell'umanità dell'[[UNESCO]], riunita a [[Siviglia]], le ha dichiarate [[Patrimonio dell'umanità]].<ref>{{Cita web |url=http://www.dolomitiunesco.info/i-valori-universali/ |titolo=I valori universali |accesso=26 aprile 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160425052618/http://www.dolomitiunesco.info/i-valori-universali/|urlmorto=no }}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://whc.unesco.org/en/list/1237|titolo=The Dolomites-UNESCO World Heritage|accesso=27 settembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170711140504/http://whc.unesco.org/en/list/1237|urlmorto=no}}</ref><ref>Non tutti i gruppi dolomitici sono inclusi nel sito protetto dall'UNESCO; non vi rientrano ad esempio il Gruppo del Sella e il [[Gruppo del Sassolungo]].</ref>
{{Citazione|Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?|[[Dino Buzzati]], ''Ma le Dolomiti cosa sono?''}}
 
Le '''Dolomiti''', anche dette '''Monti pallidi''' (in [[lingua tedesca|ted.]] ''Dolomiten'' o ''Bleiche Berge'', in [[lingua ladina|lad.]] ''Dolomites'', in [[lingua veneta|vec.]] ''Dołomiti'', in [[lingua friulana|fri.]] ''Dolomitis'', in [[lingua francese|franc.]] ''Les Dolomites'', in [[lingua inglese|ingl.]] ''The Dolomites'', in [[lingua russa|rus.]] ''Доломиты''), sono un insieme di [[gruppo montuoso|gruppi montuosi]] delle [[Alpi Orientali]] [[italia]]ne, comprese tra le province di [[provincia di Belluno|Belluno]] (sul cui territorio è situata la maggior parte dei gruppi dolomitici), [[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]], [[Provincia autonoma di Trento|Trento]], [[Provincia di Udine|Udine]] e [[Provincia di Pordenone|Pordenone]].
 
Il 26 giugno [[2009]] il Comitato Esecutivo della Convenzione sul patrimonio materiale dell'umanità dell'[[UNESCO]], riunita a [[Siviglia]], ha dichiarato le Dolomiti [[Patrimonio dell'Umanità]].<ref>[http://www.infodolomiti.it/dolomiti.990011074-0.run Le dolomiti Patrimonio dell'Umanità]</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://whc.unesco.org/en/list/1237|titolo=The Dolomites-UNESCO World Heritage|accesso=27 settembre 2010}}</ref><ref>Non tutti i gruppi dolomitici sono siti protetti dall'UNESCO. Non lo sono ad esempio il Gruppo del Sella e il [[Gruppo del Sassolungo]].</ref>
 
== Terminologia ==
{{vedi anche|Dolomiti (sezione alpina)}}
Quando si parla di ''Dolomiti'' ci si può riferire principalmente a due accezioni del significato:
[[File:Marmolada_Sunset.jpg|thumb|upright=1.1|La [[Marmolada]]]]
* quell'insieme di gruppi montuosi, caratterizzati da una prevalente presenza di [[dolomia|roccia dolomitica]]. Tali gruppi si trovano principalmente all'interno della [[sezione alpina]] definita come ''Dolomiti'' ma anche in altri gruppi appartenenti ad altre sezioni<ref>Le [[Dolomiti di Brenta]] appartengono alle [[Alpi Retiche meridionali]]; le [[Dolomiti Friulane]], le [[Dolomiti di Lienz]] e le ''Dolomiti di Comelico-Dolomiti Carniche'' appartengono alle [[Alpi Carniche e della Gail]]; le [[Piccole Dolomiti]] appartengono alle [[Prealpi Venete]].</ref>. Per contro, dei gruppi montuosi inseriti nella sezione ''Dolomiti'' hanno poco o per nulla natura dolomitica<ref>La [[Marmolada]], considerata come la vetta più alta delle Dolomiti, è composta principalmente di [[calcare|calcari]]. Le cosiddette [[Dolomiti di Fiemme]] sono per nulla composte di dolomia.</ref>.
[[File:Lagazuoi Torri del Falzarego Col dei Bos Tofana de Rozes Cinque Torri.jpg|thumb|upright=1.1|Veduta delle [[Cinque Torri]]]]
* quella parte delle [[Alpi]] definita come [[sezione alpina|sezione]] ''Dolomiti'' che ha limiti geografici ben precisi e continuità territoriale.
[[File:Karte Dolomiten.png|thumb|right|Mappa orografica delle Dolomiti secondo la suddivisione dell'[[Alpenvereinseinteilung der Ostalpen|AVE]]]]
Quando si parla di ''Dolomiti'', ci si può riferire principalmente:
* alla [[sezione alpina|sezione]] ''Dolomiti'' della [[Partizione delle Alpi]], della [[Alpi italiane#Suddivisione didattica tradizionale|suddivisione didattica tradizionale delle Alpi]] e della [[SOIUSA]]. Essa ha continuità territoriale e limiti geografici ben precisi: l'[[Adige]], l'[[Isarco]], la [[Rienza]], il [[passo di Monte Croce di Comelico]], il [[Piave]], il [[Brenta]] e il [[Fersina]].
* al gruppo ''Dolomiti'' della [[Alpenvereinseinteilung der Ostalpen|AVE (Alpenvereinseinteilung der Ostalpen)]]. I limiti di tale delimitazione non coincidono con quelli del punto precedente. Infatti, mentre a nord e ad est sono identici (l'[[Isarco]], la [[Rienza]], il [[passo di Monte Croce di Comelico]] e il [[Piave]]), a sud questa classificazione prevede che il gruppo si estenda ben oltre il [[Feltrino (territorio)|Feltrino]], includendo tutti i rilevi fra il Piave e il [[Brenta]] fino alla pianura ([[Massiccio del Grappa]] e [[Colli Asolani]]). Invece a ovest dal Brenta il limite procede lungo il torrente [[Cismon]] fino al [[passo Rolle]], segue il [[Travignolo]], risale per pochi metri l'[[Avisio]] per poi raggiungere il [[passo di Pampeago]] e da qui l'Isarco lungo il [[Ega (torrente)|torrente Ega]]. Tale confine esclude pertanto le [[Dolomiti di Fiemme]] che sono considerate un gruppo a sé stante.
* all'insieme di gruppi montuosi caratterizzati dalla prevalenza di [[dolomia|roccia dolomitica]]. Tali gruppi si trovano principalmente all'interno della [[sezione alpina]] definita come ''Dolomiti,'' ma alcuni appartengono anche ad altre sezioni<ref>Le [[Dolomiti di Brenta]] appartengono alle [[Alpi Retiche meridionali]]; le [[Dolomiti Friulane]], le [[Dolomiti di Lienz]] e le ''Dolomiti di Comelico-Dolomiti Carniche'' appartengono alle [[Alpi Carniche e della Gail]]; le [[Piccole Dolomiti]] appartengono alle [[Prealpi Venete]].</ref>. Per contro, alcuni gruppi montuosi inseriti nella sezione ''Dolomiti'' hanno poca o nessuna natura dolomitica<ref>La [[Marmolada]], considerata come la vetta più alta delle Dolomiti, è composta principalmente di [[calcare|calcari]]. Le cosiddette [[Dolomiti di Fiemme]] sono per nulla composte di dolomia.</ref>. Nel 2009 una parte di questi massicci fu inclusa nel nuovo bene protetto dall'[[UNESCO]], [[patrimonio dell'umanità]], con il nome di "Dolomiti".
 
La presente voce tratta delle Dolomiti partendosecondo dallala primaterza definizione, pertanto dal punto di vista geologico e culturale. Per la trattazione delle Dolomiti riguardanti ladivisioni geografiche convenzionali (prima e seconda accezionedefinizione) si rimanda alla voce [[Dolomiti (sezione alpina)]].
 
== DelimitazioneStoria ==
{{Citazione|Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?|[[Dino Buzzati]], ''Ma le Dolomiti cosa sono?''}}
Normalmente con il termine Dolomiti è solito riferirsi all'insieme di gruppi montuosi, caratterizzati da una prevalente presenza di [[dolomia|roccia dolomitica]], convenzionalmente delimitati a nord dalla [[Rienza]] e dalla [[Val Pusteria]], a ovest dall'[[Isarco]] e dall'[[Adige]] con la valle omonima, a sud dal fiume [[Brenta (fiume)|Brenta]] da cui si stacca la Catena del [[Lagorai]] al confine con la [[Val di Fiemme]] e a est dal [[Piave]] e dal [[Cadore]].
=== Origine del nome ===
 
Le ''Dolomiti'' prendono il nome dal naturalista francese [[Déodat de Dolomieu]] (1750-1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione, battezzata in suo onore [[dolomia]], costituita principalmente dal minerale [[dolomite]] (MgCa(CO<sub>3</sub>)<sub>2</sub>) ovvero carbonato doppio di calcio e magnesio.
L'esistenza delle Dolomiti d'Oltrepiave, situate a est del fiume [[Piave]], nelle province di Belluno, Udine e Pordenone (e anche in parte dell'[[Austria]], in bassa [[Carinzia]], e nel [[Tirolo]] orientale le [[Dolomiti di Lienz]]), delle [[Dolomiti di Brenta]], collocate nel Trentino occidentale, delle [[Piccole Dolomiti]], fra Trentino e [[Veneto]], e di affioramenti sparsi sulle Alpi (ad esempio la cima del [[Gran Zebrù]] nel gruppo Ortles-Cevedale) evidenzia la natura puramente convenzionale di questa delimitazione territoriale.
La prima denominazione geografica del termine "Dolomiti" comparve nel 1837 in una guida edita a [[Londra]], per descrivere una regione montuosa comprendente le valli di [[Val di Fassa|Fassa]], [[Val Gardena|Gardena]], [[Val Badia|Badia]], la [[val Pusteria]] nonché le Alpi venete. Nel 1864 fu pubblicato il volume ''The Dolomite Mountains'', resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi, [[John Gilbert (naturalista)|J. Gilbert]] e G.C. Churchill. Con questo volume il termine fu introdotto a livello europeo.<ref>''Dolomiti'', Touring Editore, 2014, pag. 37.</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.repubblica.it/cultura/2014/02/16/news/la_scoperta_delle_dolomiti-78735025/ |titolo=1864: la scoperta delle Dolomiti|accesso=8 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140320041925/http://www.repubblica.it/cultura/2014/02/16/news/la_scoperta_delle_dolomiti-78735025/|urlmorto=no }}</ref>
 
Le Dolomiti, intese nell'accezione più ristretta, vengono divise in due zone dal corso del torrente [[Cordevole]] (il quale scorre in [[provincia di Belluno]] ed è il principale affluente del [[Piave]]), in ''Dolomiti Orientali'', ovvero ad est del [[Cordevole]] e ''Dolomiti Occidentali'' ad ovest del [[Cordevole]].
[[File:Dolomiti corretta.jpg|thumb|Estensione reale dei massicci dolomitici (incompleta)]]
 
L'area dolomitica si estende tra le province di [[Provincia di Belluno|Belluno]], sul cui territorio è situata la maggior parte dei gruppi dolomitici, [[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]], [[Provincia autonoma di Trento|Trento]], [[Provincia di Udine|Udine]] e [[Provincia di Pordenone|Pordenone]].
 
Comunemente si indica la [[Marmolada]] come la cima più alta delle Dolomiti, con i suoi 3.343&nbsp;m [[s.l.m.]], ma è da notare come questa formazione non sia affatto costituita da dolomia, bensì in prevalenza da calcari bianchi molto compatti derivati da scogliere coralline, con inserti di materiale vulcanico: quindi a rigore la Marmolada non farebbe parte del gruppo.
 
== Origine del nome ==
Le Dolomiti prendono il nome dal naturalista francese [[Déodat de Dolomieu]] ([[1750]]-[[1801]]) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione, battezzata in suo onore [[dolomia]], costituita principalmente dal minerale [[dolomite]] (''MgCa(CO<sub>3</sub>)<sub>2</sub>'') ovvero carbonato doppio di calcio e magnesio. Questa composizione chimica delle rocce dà origine al fenomeno dell'[[enrosadira]].
 
La prima denominazione geografica del termine "Dolomiti" comparve nel 1837 in una guida edita a [[Londra]], per descrivere una regione montuosa comprendente le valli di [[Val di Fassa|Fassa]], [[Val Gardena|Gardena]], [[Val Badia|Badia]], la [[val Pusteria]] nonché le Alpi veneziane. Nel 1864 fu pubblicato il volume ''The Dolomite Mountains'', resoconto di viaggio di due naturalisti inglesi, [[John Gilbert (naturalista)|John Gilbert]] e G.C.Churchill. Con questo volume il termine fu introdotto a livello europeo.<ref>''Dolomiti'', Touring Editore, 2014, pag. 37.</ref><ref>[http://www.repubblica.it/cultura/2014/02/16/news/la_scoperta_delle_dolomiti-78735025/ 1864: la scoperta delle Dolomiti - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
La denominazione ''Monti Pallidi'' si rifà ad una leggenda.<ref>[http://www.altoadige-suedtirol.it/arte_storia/leggende/alto_adige/monti_pallidi.php Leggende dell'Alto Adige - I Monti Pallidi<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Storia geologica ==
La genesi di questo tipo di roccia carbonatica inizia attraverso accumuli di conchiglie, coralli e alghe calcaree e in ambiente marino e tropicale (simile all'attuale [[barriera corallina]] delle [[Bahamas]], e dell'[[Australia]] orientale), i quali ebbero luogo nel [[Triassico]], circa 250 milioni di anni fa, in zone con latitudine e longitudine molto diverse dall'attuale locazione delle Dolomiti, dove esistevano mari caldi e poco profondi.
Sul fondo di questi mari si accumularono centinaia di metri di sedimento che, sotto il loro stesso peso e perdendo i fluidi interni, si trasformarono in roccia.
Successivamente, lo scontro tra la placca europea e la placca africana ([[orogenesi alpina]]) fece emergere queste rocce innalzandole oltre 3000&nbsp;m sopra il livello del mare.
 
Sintetizzando, la storia orogenetica dolomitica è la seguente:
* 270-235 milioni di anni fa [[rocce sedimentarie]] si accumulano in terra e in mare. Si formano [[atolli]] e barriere coralline, spesso sconvolti da eruzioni vulcaniche;
* 235-180 milioni di anni fa, [[calcari]] e dolomie si accumulano sul fondo di lagune piatte e costiere;
* 180-80 milioni di anni fa mari profondi permettono l'accumulo di calcari e [[marna (roccia)|marne]] in spessi strati,
* 20 milioni di anni fa nascono le montagne attraverso la deformazione degli antichi fondali. La placca africana si scontra con quella euroasiatica facendo sollevare le Dolomiti (ad esempio il [[Gruppo del Sella]] che si erge per quasi mille metri sul paesaggio circostante era un'unica grande barriera corallina).<ref>Marco Avanzini, Evelyn Kustatscher, ''La gola del [[Bletterbach]], Storie nella roccia'', pag.64-65, ed. Besucherzentrum Geoparc Bletterbach (Aldino, Bolzano), 2011.</ref>
 
Un evidente ed assai interessante esempio di stratificazione geologica delle rocce è presente nel [[canyon]] del [[Bletterbach]] in [[Alto Adige]].<ref>Oltre alle gole del Bletterbach, presenta interesse geologico particolare il ''doss Cappèl'' (m.2264) nei dintorni di [[Predazzo]]. Rocce intrusive ed effusive si trovano poi nell'area del vulcano di Predazzo lungo il ''Sentiero geologico Miniere della Bedovina''.</ref>
 
Sul Pelmetto in [[Cadore]] e ai [[Lavini di Marco]] presso [[Rovereto]] vi sono impronte fossili di [[dinosauro]].<ref>[http://www.magicoveneto.it/dolomiti/Pelmo/Pelmetto-Impronte-Dinosauri.htm Dolomiti : impronte di dinosauri sul Pelmetto monte Pelmo, forcella Staulanza Palafavera Belluno Dolomiti, Museo Civico della Val Fiorentina "Vittorino Cazzetta" a Selva di Ca...<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il paesaggio attuale è spigoloso e ricco di dislivelli. A determinare tale trasformazione sono stati i piegamenti e le rotture delle rocce lungo piani di scorrimento ([[faglie]]), ai cui movimenti corrispondono altrettanti terremoti; episodiche esplosioni vulcaniche e relativi depositi; erosioni differenziali legate agli agenti atmosferici e ai piani di debolezza insiti nelle rocce. Ne risulta una topografia molto articolata in strutture verticali (pale, guglie, torri, pinnacoli, denti, campanili) ed orizzontali (tetti, cornicioni, spalti, [[cengia|cenge]], plateau). Si possono osservare le testimonianze di periodi a clima temperato, precedenti a quelli glaciali, ma soprattutto dominano le forme di erosione ed accumulo legate ai periodi glaciali, gobbe rocciose levigate e striate dal ghiaccio (rocce montonate), valli sospese, circhi glaciali, depositi di [[morene]], tracce di antichi suoli gelati ([[permafrost]]), testimonianze delle pressioni esercitate dalle masse glaciali.<ref>Dolomiti, Touring editore, 2014, pag. 35.</ref>
 
L'innalzamento delle rocce dolomitiche è tuttora in corso. Oggi le Dolomiti mostrano il biancore dei carbonati di scogliera corallina, l'acutezza di rocce coinvolte in orogenesi recenti, le incisioni di potenti agenti esogeni (ghiacciai, vento, pioggia, freddo-caldo).
Frequenti sono i ''macereti'' (depositi detritici), mentre ghiacciai e nevai sono presenti anche se non di grande estensione (il più esteso è quello della [[Marmolada]]. Importante anche quello di Fradusta nelle [[Pale di San Martino]]).
 
Fenomeni di erosione sono alla base di particolari formazioni geologiche, le [[Piramidi di terra in Alto Adige]] e a [[Segonzano]] in [[Trentino]].
 
Nel futuro geologico, le Dolomiti continueranno a crescere inglobando nuovi settori di rocce sospinte dallo scontro tra le placche europea e africana (analogamente a quanto succede per la [[Himalaya|catena himalayana]]); la scomparsa di questa spinta determinerà il prevalere degli agenti esogeni tendenti ad appianare e addolcire il paesaggio montano (come è successo negli [[Urali]]).
 
== Vegetazione ==
Fino a 1800&nbsp;m (versanti nord) o 2.200&nbsp;m (versanti soleggiati) la vegetazione è formata principalmente da boschi di [[conifere]] ([[abete rosso]], [[abete bianco]] e [[pino silvestre]], [[larice]]), mentre nelle alte quote da boschi di [[larice]], [[pino cembro|cirmolo]] e cespuglietti di [[pino mugo|mughi]]. Il “pino mugo” legnoso, resistente a tutte le bufere, trattiene le nevi, protegge dalle valanghe, e fornisce una sostanza medicamentosa detta “olio di mugo”. Un altro nome del pino mugo è ''barancio'' (nelle [[Dolomiti di Sesto]] si trovano i gruppi dolomitici della [[rocca dei Baranci]] e della [[Croda dei Baranci]])<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/mugo/ Mugo nell’Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nelle Dolomiti è presente anche il [[ginepro]] che è ad arbusteto e costituisce vasti tappeti con gli arbusteti del [[mirtillo]], dell'[[erica]] e del [[rododendro]] alpino i quali sono ampiamente diffusi.
Al di sotto dei 1200-1000 metri troviamo boschi di [[latifoglie]]: [[faggio]], [[quercia]] ([[quercus petraea|rovere]], [[roverella]]), [[betulla]], [[corylus avellana|nocciòlo]], [[castagno]], [[fraxinus|frassino]], [[acero di monte]], [[ornello]]. In zone ricche di acqua, sul fondovalle, crescono il [[salix|salice]] e l'[[ontano]].
 
Sono presenti anche diversi pascoli in alta quota, come ad esempio l'[[alpe di Siusi]] o gli [[altipiani Ampezzani]].
 
Dai boschi di abete rosso (o [[peccio]]) di certe zone, come quelli della [[val di Fiemme]] o attorno al [[lago di Carezza]], si ricava il legno per le casse armoniche degli strumenti musicali: è l<nowiki>'</nowiki>''abete di risonanza''. Il popolo del [[Cadore]], fiero delle sue peccete, volle rappresentare nel suo stemma un abete rosso avvinto da due torri.
 
Importanti come [[habitat]] sono pure i luoghi umidi: le [[torbiere]], i siti alluvionali dei torrenti glaciali, le sorgenti, gli specchi d'acqua libera, i prati umidi (''molineti''), le pozze d'alpeggio, le pozze di risorgiva. Tra i laghi, particolare è il [[lago di Tovel]] in [[Trentino]] in quanto, a causa di un microrganismo, assumeva in passato una colorazione rossastra. I laghetti delle Dolomiti, come in genere quelli delle [[Alpi]], sono ''[[Microrganismo#Habitat ed ecologia|oligotrofi]]''.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/oligotrofo/ Oligotrofo nell’Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Innumerevoli sono i tipi di fiori che costituiscono la flora alpina dolomitica, come ad esempio: la [[leontopodium|stella alpina]] alle alte quote, alcuni tipi di [[genziana]], alcuni tipi di sassifraghe ([[saxifraga]]), il [[giglio martagone]], la [[campanula]] (campanula del Moretti e [[campanula scheuchzeri]]), l'[[azalea]] alpina del genere rhododendron, l'ambretta strisciante ([[geum reptans]]) su macereti e [[morene]], vari tipi di [[Ranuncolacee]] (come il [[trollius europaeus|botton d'oro]], il ranuncolo dei ghiacciai e la [[clematide alpina]]), la vitalba alpina, la [[daphne (botanica)|daphne]] striata, la miosòtide ([[myosotis]]), vari tipi di [[orchidea]], la [[Viola (botanica)|viola]], il [[ciclamino]] delle Alpi, il [[colchicum]], il [[croco]], l'[[astro alpino]], il [[garofano]] dei ghiacciai, la pulsatilla alpina o [[anemone]] alpino, il [[senecio]], la [[soldanella]], la veronica gialla delle rocce (abitatrice delle fessure delle rocce), la [[nigritella]], l'[[arnica]], il [[narcissus|narciso]], il [[carduus|cardo]], il [[camedrio alpino]], il papavero alpino retico, il geranio sanguineo, la pinocchiella delle rupi, il [[brugo]], la valeriana nana, l'[[aquilegia]] azzurra, la [[peonia]] selvatica, il [[Erythronium dens-canis|dente di cane]], la [[primula]] minima, il [[leontodon]], il [[raponzolo di roccia]], l'[[androsace alpina]] e l'androsace di Hausmann, il [[Hyacinthus|giacinto]] di montagna.
 
== Fauna ==
Nelle Dolomiti vivono numerose specie di mammiferi e roditori: il [[capriolo]], il [[cervo]], il [[camoscio]], il [[daino]], lo [[stambecco]], il [[cinghiale]], la [[marmotta]], la [[martora]], lo [[scoiattolo]], il [[Meles meles|tasso]], la [[donnola]], la [[faina]], la [[Mustela putorius|puzzola]], la [[talpa]], la [[volpe]], la [[lepre]], il [[ghiro]], il [[Erinaceinae|riccio]]. Molto rara è la [[lontra]], ritornata in questi ultimi anni (Alto Adige e [[Carnia]])<ref>[https://it.notizie.yahoo.com/alto-adige-e-tornata-la-lontra-da-un-180223003.html Alto Adige: e' tornata la lontra, da un anno scienziati ne seguono le tracce - Yahoo Notizie Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. In alcune zone vivono l'[[Ursus arctos|orso bruno]], la [[Lynx (zoologia)|lince]] e il [[Canis lupus|lupo]]. Negli ultimi anni in alcune zone (tra [[Friuli]] e [[Trentino Alto Adige]]) è stata accertata la presenza dello [[sciacallo dorato]] proveniente dalla [[penisola balcanica]].<ref>[http://www.trentotoday.it/cronaca/sciacallo-dorato-valle-di-non.html Valle di Non (Trento): fotografato un esemplare di sciacallo dorato sul Monte Peller<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Tra gli uccelli si ricordano: l'[[aquila reale]], il [[falco pellegrino]], l'[[astore]], la [[poiana]], il [[gheppio]], il [[gipeto]], il [[corvo]], il [[gallo forcello]], la [[Athene noctua|civetta]], il [[barbagianni]], l'[[urogallo]], il [[picchio]], l'[[upupa]], lo [[sparviere]], il [[fagiano di monte]], il [[francolino di monte]], il [[Asio otus|gufo]], la [[pernice bianca]], il [[Turdus merula|merlo]] e il merlo acquaiolo, il [[gracchio alpino]], la [[ghiandaia]], l'[[allocco]], la [[coturnice]], il [[turdidae|tordo]], il [[pettirosso]]. Tra gli anfibi vivono la [[rana alpina]], il [[rospo]], la [[lucertola]], il [[Lacerta bilineata|ramarro]], il [[tritone alpestre]], la [[Salamandra (zoologia)|salamandra]], la salamandra alpina, l'ululone.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/ululone/ Ululone nell’Enciclopedia Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Tra i rettili velenosi vi sono la [[vipera]] e il [[marasso]]. Sono presenti pure la [[biscia dal collare]], il [[biacco]], la [[coronella austriaca]], il [[saettone]], l'[[orbettino]].
 
== Antropizzazione ==
Le prime frequentazioni dell'uomo nelle Dolomiti risalgono all'11.500 a. C. L'insediamento stanziale nelle valli dolomitiche è ben documentato dall'[[età del Bronzo]]. Nel corso del I millennio avanti Cristo le Dolomiti furono popolate dai [[Reti]] e colonizzate pure dai [[Celti]], popoli che ebbero rapporti commerciali anche con gli [[Etruschi]]. Successivamente il territorio fu occupato dai [[Civiltà romana|Romani]] che, in età imperiale, divisero l'area tra le province di ''Raethia'' e ''Noricum'' a nord e la ''X Regio Venetia et Histria'' a sud. Il contatto tra le popolazioni retiche indigene e quelle latine diede origine ad una nuova cultura e lingua: il [[ladino]]. Nel [[Medio Evo]] vi giunsero i [[Longobardi]]. Dall'XI secolo si formarono nell'area dolomitica forme di autogoverno delle comunità locali (''Magnifiche Comunità'' o ''Regole''), esercitate per mezzo di statuti votati democraticamente (le ''Carte di Regola'' o ''Statuti''). Durante il periodo fra i secoli XIV e XVIII il territorio dolomitico fu diviso in due grandi aree d'influenza austroungarica e veneta. I ''principati vescovili'' di [[Trento]] e [[Bressanone]] facevano parte del [[Sacro Romano Impero]], mentre il Bellunese e la [[Carnia]] appartenevano alla [[Repubblica di Venezia]]. Il Bellunese, come tutto il [[Veneto]], entrerà a far parte del [[Regno d'Italia]] nel [[1866]] dopo la [[terza guerra d'indipendenza]]. Il [[Trentino Alto Adige]] entrerà a far parte del [[Regno d'Italia]] nel [[1918]] al termine della [[prima guerra mondiale]].
 
Quanto poi agli insediamenti umani, nell'area sudtirolese tedescofona prevale il cosiddetto [[maso chiuso]], mentre nella zona ladina (Badìa e Gardena, Trentino, Bellunese) prevalgono le cosiddette ''viles'', nuclei compatti di case addossate le une all'altre. Sono dominanti due diversi modelli culturali: sull'area germanofona prevale il modello germanico, basato su un'organizzazione per nuclei monofamiliari con prevalenza dell'allevamento sull'agricoltura e quindi caratterizzato da ampie superfici a pascolo generalmente indivise; nell'area di cultura romanza è invece diffuso il modello romano, con un'organizzazione sociale in piccole comunità regolate dal [[diritto romano]] e dedite prevalentemente all'agricoltura e alla silvicoltura.
 
Già si è ricordato che le Dolomiti sono dette, da una leggenda popolare, "Monti Pallidi". Numerosi sono i cicli di leggende e i racconti che trattano di popolazioni remote (''[[Fanes]]''<ref>[http://www.ilregnodeifanes.it/italiano/quadro1.htm Il contesto della saga dei Fanes: culti e miti<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ''Cayuteres'', ''Croderes'', ''Marmaroles'' da cui [[Marmarole]], ecc.) che abitavano mitici regni, dando vita a scontri leggendari e intrecciando relazioni con magiche presenze nella natura circostante (maghi, gnomi, giganti, fate, streghe, orchi, spiriti, [[ondina (mitologia)|ondine]]).<ref>''Dolomiti'', Touring editore, 2014, pag. 39 e 40-41.</ref>
 
== Tutela ==
 
Numerosi parchi naturali proteggono questa particolare natura e vari comitati ad hoc si sono impegnati nel proporre le Dolomiti come [[Patrimonio dell'Umanità]] dell'[[Unesco]], tentativo coronato da successo il 26 giugno [[2009]], quando a [[Siviglia]] i ventuno componenti del ''World Heritage Committee'' hanno deciso all'unanimità di includere le Dolomiti nell'elenco dei patrimoni naturali.<ref>[http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/ambiente/unesco-dolomiti/unesco-dolomiti/unesco-dolomiti.html Dolomiti patrimonio dell'umanità dall'Unesco il riconoscimento - ambiente - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_26/dolomiti_patrimonio_unesco_62a546da-623a-11de-8ba1-00144f02aabc.shtml Fonte: Corriere della Sera.] [http://portal.unesco.org/en/ev.php-URL_ID=46001&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html Fonte: UNESCO.]</ref><ref>[http://www.dolomitiunesco.it Dolomiti Unesco - Patrimonio dell'umanità]</ref> La candidatura era stata inizialmente avanzata nel 2004 dal Ministero dei Beni Culturali ma era stata bocciata dall'UNESCO nel maggio 2006. Successivamente il gruppo di lavoro UNESCO del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, coordinato dal prof. Pier Luigi Petrillo, ha ripresentato i due dossier di candidatura, avviando, contestualmente, un intenso negoziato con i 165 paesi membri della Convenzione e i 37 paesi membri del Comitato. A conclusione del negoziato, durato due anni e mezzo, l'Autorità indipendente di valutazione delle candidature naturalistiche, l'IUCN, ha espresso parere favorevole avverso la candidatura. Da ultimo, a Siviglia, nel giugno 2009, la squadra coordinata dal prof. Petrillo ha condotto gli ultimi finali negoziati ottenendo il riconoscimento dell'UNESCO che "certifica" l'unicità, nel mondo, delle Dolomiti.
 
== Turismo ==
Alcune fra le località di villeggiatura più conosciute presenti nelle vallate dolomitiche sono: [[Cortina d'Ampezzo]] nella Conca Ampezzana, [[Auronzo di Cadore]]-[[Misurina]] in [[val d'Ansiei]], [[Rocca Pietore]]-[[Marmolada]] nella val Pettorina, [[Selva di Val Gardena|Selva]] e [[Ortisei]] in [[val Gardena]], [[Dobbiaco]] e [[Sesto (Italia)|Sesto]] in [[val Pusteria]], [[Castelrotto]] ai piedi dell'[[alpe di Siusi]], [[Canazei]] e [[Moena]] nella [[val di Fassa]], [[Falcade]] in [[valle del Biois]], [[San Martino di Castrozza]] nel [[Primiero]], [[Arabba]] nella valle di [[Livinallongo del Col di Lana|Livinallongo]], [[Corvara in Badia|Corvara]], [[La Villa (Badia)|La Villa]], San Cassiano, [[Badia (Italia)|Badia]] in [[val Badia]], [[Madonna di Campiglio]] in [[val Rendena]] e [[Forni di Sopra]] in Friuli Venezia Giulia.
 
Un altro tipo di turismo è rappresentato dai luoghi legati ai combattimenti della [[Fronte italiano (1915-1918)|fronte italiano della prima guerra mondiale]]: tra questi ricordiamo il [[Pasubio]] nelle [[Piccole Dolomiti]] ([[Strada delle 52 gallerie]] e [[Dente Italiano]]).
 
Sul [[Monte Rite]], nel comune di [[Cibiana di Cadore]], è possibile visitare il museo [[Messner Mountain Museum#MMM Dolomites|MMM Dolomites]] dedicato alla storia dell'esplorazione e dell'alpinismo in Dolomiti.
 
{{Immagine grande|Passo Gardena.JPG|1000px|Panoramica dal [[passo Gardena]] verso la [[val Gardena]], con le località di [[Santa Cristina Valgardena]], [[Selva di Val Gardena]] e [[Ortisei]], e il [[Gruppo del Sassolungo|Sassolungo]].}}
 
Il nome utilizzato precedentemente all'introduzione del termine "''Dolomiti''", ossia ''Monti Pallidi'' trova la sua origine nella composizione chimica delle rocce dolomitiche, carbonato doppio di calcio e magnesio. Essa conferisce una particolare lucentezza e capacità di riflettere la luce circostante al minerale. Il termine si rifà, pertanto, al particolare candore che distingue la roccia dolomitica dalle tonalità più scure dei sistemi alpini circostanti. Questa particolare luminosità è stata attribuita dal folclore ad un prodigioso incantesimo<ref>{{Cita web |url=http://www.altoadige-suedtirol.it/arte_storia/leggende/alto_adige/monti_pallidi.php |titolo=Leggende dell'Alto Adige - I Monti Pallidi|accesso=13 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402010543/http://www.altoadige-suedtirol.it/arte_storia/leggende/alto_adige/monti_pallidi.php|urlmorto=no }}</ref>.
{{Immagine grande|Brenta 1.jpg|1000 px|<center>Panoramica sul Gruppo delle Dolomiti di Brenta.</center>}}
 
== Geografia ==
{{Immagine grande|Marmolada_Westgrat_wiki_mg-k.jpg|1000px|Panoramica dalla cresta ovest della Marmolada. All'orizzonte, a destra e sinistra di Punta Penia, le [[Pale di San Martino]], il [[Latemar]], il [[Catinaccio]], il [[Gruppo del Sassolungo|Sassolungo]], il [[Gruppo del Sella|Sella]] e le [[Dolomiti Ampezzane]]}}
=== Delimitazione ===
Normalmente con il termine Dolomiti è solito riferirsi all'insieme di gruppi montuosi, caratterizzati da una prevalente presenza di [[dolomia|roccia dolomitica]], convenzionalmente delimitati a nord dalla [[Rienza]] e dalla [[Val Pusteria]], a ovest dall'[[Isarco]] e dall'[[Adige]] con la valle omonima, a sud dal fiume [[Brenta]] da cui si stacca la [[Catena del Lagorai]] al confine con la [[Val di Fiemme]] e a est dal [[Piave]] e dal [[Cadore]].
[[File:Dolomiti di Brenta.jpg|thumb|upright=1.1|[[Dolomiti di Brenta]]]]
[[File:Marmolada glacier.jpg|thumb|upright=1.1|[[Marmolada]], [[ghiacciaio della Marmolada|ghiacciaio]]]]
[[File:Gruppo del Sella.JPG|thumb|upright=1.1|[[Gruppo del Sella]], vista invernale]]
[[File:PassoPordoi.jpg|thumb|upright=1.1|[[Passo Pordoi]] dal [[Sasso Pordoi]]]]
[[File:SassoLungo.jpg|thumb|upright=1.1|[[Sassolungo]]]]
(''Rosengarten'')
L'esistenza delle Dolomiti d'Oltrepiave, situate a est del fiume [[Piave]], nelle province di Belluno, Udine e Pordenone (e anche in parte dell'[[Austria]], in bassa [[Carinzia]], e nel [[Tirolo]] orientale le [[Dolomiti di Lienz]]), delle [[Dolomiti di Brenta]], collocate nel Trentino occidentale, delle [[Piccole Dolomiti]], fra Trentino e [[Veneto]], e di affioramenti sparsi sulle Alpi (ad esempio la cima del [[Gran Zebrù]] nel gruppo Ortles-Cevedale oppure il gruppo Sernio-Grauzaria con pareti fino a 800 metri di altezza) evidenzia la natura puramente convenzionale di questa delimitazione territoriale.
[[File:Torri del Vaiolet.JPG|thumb|upright=1.1|[[Torri del Vajolet]]]]
[[File:Rosengarten (Berg).jpg|thumb|upright=1.1|[[Gruppo del Catinaccio]]]]
[[File:Cimon de la Pala riflesso_II.jpg|thumb|upright=1.1|[[Pale di San Martino]]]]
[[File:Gruppo del Focobon.jpg|thumb|upright=1.1|[[Gruppo del Focobon]] visto dalla forcella della Stia]]
[[File:CimonDellaPalaEVezzana.jpg|thumb|upright=1.1|[[Cimon della Pala]]]]
 
Le Dolomiti, intese nell'accezione più ristretta, vengono divise in due zone dal corso del torrente [[Cordevole]] (il quale scorre in [[provincia di Belluno]] ed è il principale affluente del [[Piave]]), in ''Dolomiti Orientali'', ovvero ad est del [[Cordevole]] e ''Dolomiti Occidentali'' ad ovest del [[Cordevole]]. L'area dolomitica si estende tra le province di [[Provincia di Belluno|Belluno]], [[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]], [[Provincia autonoma di Trento|Trento]], [[Provincia di Udine|Udine]] e [[Provincia di Pordenone|Pordenone]]. Comunemente si indica la [[Marmolada]] come la cima più alta delle Dolomiti, con i suoi 3.343&nbsp;m [[s.l.m.]], ma è da notare come questa formazione non sia affatto costituita da dolomia, bensì in prevalenza da calcari bianchi molto compatti (anch’essi come la dolomia derivati da scogliere coralline), con inserti di materiale vulcanico.
{{Immagine grande|Alba sulle Dolomiti orientali.jpg|1000px|Una veduta dell'[[Alba (giorno)|alba]] sulle principali cime delle Dolomiti occidentali, dal [[monte Pascolo]]: il [[Sass de Putia]], il gruppo [[Gruppo del Puez|Puez]]-[[Odle]], il [[massiccio del Sella]], il [[Sassolungo]] ed il [[Sassopiatto]], la [[Marmolada]], l'[[alpe di Siusi]] ed il [[Catinaccio]].}}
[[File:Lago di misurina.jpg|thumb|upright=1.1|[[Lago di Misurina]]]]
 
==== Gruppi ====
[[File:Gruppo del Focobon.jpg|thumb|upright=0.7|Il [[Gruppo del Focobon]] visto dalla forcella della Stia]]
[[File:pale venegia.JPG|thumb|upright=0.7|Tramonto su cima della Vezzana e Cimon della Pala]]
[[File:Sella Val Gardena01.jpg|thumb|upright=0.7|Gruppo del Sella visto dalla [[val Gardena]] ]]
[[File:Dolomiti Croce vetta sasso piatto.jpg|thumb|upright=0.7|La croce sulla vetta del [[Sassopiatto]] ]]
[[File:Rosengarten (Berg).jpg|thumb|upright=0.7|Il [[Catinaccio]] (''Rosengarten'')]]
[[File:Dolomiti di Brenta.jpg|thumb|[[Dolomiti di Brenta]]-[[Madonna di Campiglio]]]]
Un elenco dei gruppi dolomitici può essere il seguente<ref>Per quanto riguarda la suddivisione delle Dolomiti proposta dalla [[Partizione delle Alpi]] e dalla [[SOIUSA]] si veda la voce [[Dolomiti (sezione alpina)]].</ref>, tra parentesi sono riportate le province di appartenenza:
* Gruppi tra l'[[Adige]] ed il [[Piave]]:
** [[Marmolada|Gruppo della Marmolada|Marmolada]] (Belluno, Trento)
** [[Latemar|Gruppo del Latemar]] (Bolzano, Trento)
** [[Gruppo del Catinaccio]] (Trento, Bolzano)
** [[Gruppo del Sella]] (Bolzano, Trento, Belluno)
** [[Gruppo del Sassolungo]] (Bolzano, Trento)
** [[Pale di San Martino|Gruppo delle Pale di San Martino]] (Belluno, Trento)
** [[Gruppo delle Odle|Gruppo Odle]]-[[Gruppo del Puez|Puez]] (Bolzano)
** [[Gruppo Plose-Putia]] (Bolzano)
** [[Massiccio dello Sciliar]] (Bolzano)
** Gruppo delle [[Conturines]] o di [[Fanes]] (Bolzano)
** [[Gruppo di Fanis]] (Belluno, Bolzano)
Riga 167 ⟶ 103:
** [[Gruppo del Nuvolau]] (Belluno)
** [[Monte Civetta]] (Belluno)
** [[MontePelmo|Gruppo del Pelmo]] (Belluno)
** Gruppo di [[Bosconero]] (Belluno)
** Gruppo [[Tamer-San Sebastiano]] (Belluno)
** [[Gruppo dei Feruc]] o [[Monti del Sole]] (Belluno)
** [[Monte Coppolo|Coppolo]]-[[Vette Feltrine]]-[[Gruppo del Cimonega]] (Belluno, Trento)
** [[Gruppo dellodella Schiara]] (Belluno)
** Gruppo della [[Vigolana]] (Trento)
** [[Piccole Dolomiti]] (Trento, Vicenza, Verona)
* Gruppi oltre il [[Piave]]:
** Gruppo delle [[Monte Terza Grande|Terze]], [[Monte Siera]] e Gruppo dei Clap (Belluno, Udine)
** Gruppo del [[Monte Peralba|Peralba]]-Rinaldo (Belluno, Udine)
** Gruppo dei [[Longerin]] (Belluno)
** Gruppo del Rinaldo (Belluno)
** [[Gruppo dei Brentoni]] (Belluno)
** Gruppo delle [[Dolomiti Pesarine]] (Udine)
** Gruppo degli [[Spalti di Toro]] e [[Monfalconi]] (Belluno, Pordenone, Udine)
** Gruppo del [[Duranno]] e [[Cima dei Preti]] (Belluno, Pordenone)
** Gruppo del [[Monte Pramaggiore|Pramaggiore]] (Udine, Pordenone)
** Gruppo della [[Cridola]] (Belluno, Udine)
** Gruppo [[Monte Sernio|Sernio]]-[[Creta Grauzaria|Grauzaria]] (Udine)
** [[Dolomiti di Lienz]] (Austria)
** Gruppo dello [[Zuc del Bor|Zuc del Bôr]] (Udine)
* Gruppi oltre l'[[Adige]]:
** [[Catena Chiarescons-Cornaget-Resettum]] (Pordenone, Udine)
** [[Dolomiti di Brenta]] (Trento)
** Gruppo [[Col Nudo]]-[[Monte Cavallo (Prealpi Bellunesi)|Cavallo]] (Belluno, Pordenone)
* Altri gruppi:
** [[PiccoleDolomiti Dolomitidi Brenta]] (Trento, Vicenza, Verona)
** Catena del [[Monte Baldo|Baldo]] (Trento, Verona)
** Gruppo [[Monte Bondone|Bondone]]-[[Monte Stivo|Stivo]] (Trento)
** [[Dolomiti di Lienz]] (Austria)
** [[Kalkkögel]] (Austria)
** Catena Habicht-Serles (Austria)
** Gruppo del [[Tribulaun]] (Bolzano, Austria)
 
==== Cime ====
Le cime principali sono le seguenti (non in ordine di altezza):
* [[Marmolada]] ([[Punta Penia]], 3343 m)
* [[Antelao]] (3264 m)
* [[Latemar]] ([[Torri di Latemar]], 2814 m)
* [[Gruppo del Catinaccio]] ([[Catinaccio d'Antermoia]], 3004 m) con le [[Torri del Vajolet]] (2821 m)
* [[Gruppo del Sella]] ([[Piz Boè]], 3151 m)
* [[Sassolungo]] (3184 m)
* [[Pale di San Martino]] ([[Cima Vezzana]], 3192 m) e ([[Monte Agner]], 2872 m)
* [[Gruppo delle Odle|Gruppo Odle]]-[[gruppo del Puez|Puez]] ([[Furchetta]] e [[Sass Rigais]], 3025 m) con [[Sass de Putia]] (2875 m), [[Sassongher]] (2665 m) e [[Gruppo Cir]] (Gran Cir, 2592 m)
* [[Massiccio dello Sciliar]] (Monte Petz, 2662 m)
* Gruppo delle Conturines ([[Cima Conturines]], 3064 m)
* [[Dolomiti di Sesto]] ([[Punta dei Tre Scarperi]], 3145 m)
* Cristallo ([[Monte Cristallo]], 3221 m)
* [[Cadini di Misurina]] (Cima Cadin di San Lucano, 2839 m)
* [[Tofane]] (Tofana di Mezzo, 3244 m)
* Gruppo delle [[Marmarole]] ([[Cimon del Froppa]], 2932 m)
* [[Col di Lana]] (m 2452 m) con Sett Sass (2571 m) e Sass de Stria (2477 m)
* [[Sorapiss]] (3205 m)
* Gruppo della [[Croda da Lago]] (Cima Ambrizzola m 2715 m)
* [[Gruppo del Nuvolau]] ([[Averau]], 2647 m)
* Gruppo del Civetta ([[Monte Civetta]], 3220 m)
* Gruppo del [[Pelmo]] (3168 m)
* [[Gruppo del Bosconero]] ([[Sasso di Bosconero]], 2468 m)
* [[Vette Feltrine]] ([[Monte Pavione]], 2334 m) e Gruppo del Cimonega ([[Sass de Mura]], 2550 m)
* [[Gruppo della Schiara]] (Monte Schiara, 2563 m)
* [[Dolomiti di Lienz]] ([[Grosse Sandspitze]], 2770 m)
* [[Dolomiti Friulane]] ([[Cima dei Preti]], 2703 m)
* [[Dolomiti Carniche]] ([[Dolomiti di Comelico]], [[Monte Cavallino]], 2689 m)
* [[Dolomiti Pesarine]] (Gruppo delle [[Terze]], 2585 m)
* [[Dolomiti di Brenta]] ([[Cima Brenta]], 3151 m)
* [[Piccole Dolomiti]] ([[Cima Carega]], 2259 m)
* [[Kalkkögel]] ([[Schlicker Seespitze]], 2804 m)
* Gruppo del [[Tribulaun]] ([[Tribulaun]], 3097 m)
 
==== Vette più elevate ====
Nell’ambito delle Dolomiti sono state identificate 86 cime principali che superano i 3000 metri di altitudine. Questo numero è il risultato di una selezione rigorosa basata su criteri alpinistici e morfologici, quali l’indipendenza topografica, un’elevata prominenza, e la presenza di una via normale di salita autonoma.
Se si includono anche le cime secondarie, come anticime, spalle e punte minori dotate comunque di un certo interesse alpinistico, il numero sale a 113 elevazioni.
Considerando invece tutte le sommità superiori ai 3000 metri, comprese quelle prive di nome proprio o di reale significato morfologico o alpinistico, si arriverebbe a un totale di circa 125 rilievi, che però non vengono generalmente riconosciuti come cime indipendenti.<ref>https://www.3000dolomiti.it/dolomiti/cime-3000-metri-dolomiti.asp</ref>
 
== Le vette più alte ==
Le principali vette delle Dolomiti che superano i tremila metri sono (lista incompleta):
 
{| class="wikitable sortable"
!Monte!!Altezza!![[Sottosezione alpina|sottosezione]]!![[Supergruppo alpino|supergruppo]]!![[Province d'Italia|Provincia]] di appartenenza
|-
|[[Marmolada]] ([[Punta Penia]])||3.343||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Fassa]]||{{IT-TNBL}} - {{IT-BLTN}}
|-
|[[Marmolada]] (Punta Rocca)||3.309||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Fassa]]||{{IT-BL}} - {{IT-TN}}
Riga 200 ⟶ 185:
|[[Antelao]]||3.264||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti Cadorine]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Tofane|Tofana di Mezzo]]||3.245244||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti Ampezzane]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Tofane|Tofana di Dentro]]||3.238||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti Ampezzane]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Marmolada]] (Punta Ombretta)||3.230||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Fassa]]||{{IT-TNBL}} - {{IT-BLTN}}
|-
|[[Tofane|Tofana di Rozes]]||3.225||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti Ampezzane]]||{{IT-BL}}
Riga 218 ⟶ 203:
|[[Gruppo del Sorapiss|Punta Sorapiss]]||3.205||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti Ampezzane]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Vezzana]]||3.192||[[Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino]]||[[Pale di San Martino|Gruppo Pale di San Martino-Feruc]]||{{IT-BL}} - {{IT-TN}}
|-
|[[Cimon della Pala]]||3.184||[[Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino]]||[[Pale di San Martino|Gruppo Pale di San Martino-Feruc]]||{{IT-TN}}
|-
|[[Sassolungo]]||3.181||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Gardena]]||{{IT-BZ}}
|-
|[[Antelao]] (Punta Menini)||3.177||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti Cadorine]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Cima Tosa]]||3.173||[[Dolomiti di Brenta]]||[[Dolomiti di Brenta]]||{{IT-TN}}
|-
|[[Pelmo]]||3.169||[[Dolomiti di Zoldo]]||[[Dolomiti Settentrionali di Zoldo]]||{{IT-BL}}
Riga 236 ⟶ 219:
|[[Punta dei Tre Scarperi]]||3.152||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti di Sesto]]||{{IT-BZ}}
|-
|[[Piz PòpenaPopena]]||3.152||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti Ampezzane]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Piz Boè]]||3.152||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Gardena]]||{{IT-BL}} - {{IT-TN}} - {{IT-BZ}}
|-
|[[Cima Brenta]]||3.150151||[[Dolomiti di Brenta]]||[[Dolomiti di Brenta]]||{{IT-TN}}
|-
|[[Croda Rossa d'Ampezzo]]||3.146||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti di Braies]]||{{IT-BL}} - {{IT-BZ}}
Riga 246 ⟶ 229:
|[[Antelao]] (Cima Fanton)||3.142||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti Cadorine]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Cima dei BureloniTosa]]||3.130173||[[Dolomiti di Feltre e delle Pale di San MartinoBrenta]]||Gruppo Pale[[Dolomiti di San Martino-FerucBrenta]]||{{IT-BL}} - {{IT-TN}}
|-
|[[Cima dei Bureloni]]||3.130||[[Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino]]||[[Pale di San Martino|Gruppo Pale di San Martino-Feruc]]||{{IT-BL}} - {{IT-TN}}
|-
|[[Punta Grohmann]]||3.126||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Gardena]]||{{IT-BZ}} - {{IT-TN}}
Riga 257 ⟶ 242:
|-
|[[Marmolada]] (Piccolo Vernel)||3.098||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Fassa]]||{{IT-TN}}
|-
|[[Tribulaun]]
|3.097
|[[Alpi dello Stubai]]
|[[Alpi Breonie Occidentali]]
|{{IT-BZ}} - [[Distretto di Innsbruck-Land]]
|-
|[[Croda dei Toni]]||3.094||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti di Sesto]]||{{IT-BL}} - {{IT-BZ}}
Riga 268 ⟶ 259:
|[[Marmolada]] ([[Sasso Vernale]])||3.058||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Fassa]]||{{IT-TN}} - {{IT-BL}}
|-
|[[Cima del Focobon]]||3.054||[[Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino]]||[[Pale di San Martino|Gruppo Pale di San Martino-Feruc]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Monte Popera]]||3.046||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti di Sesto]]||{{IT-BL}} - {{IT-BZ}}
Riga 284 ⟶ 275:
|[[Furchetta]]||3.025||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Gardena]]||{{IT-BZ}}
|-
|[[Marmolada]] ([[Cime di Ombretta|Cima di Ombretta Orientale]])||3.011||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Fassa]]||{{IT-TN}} - {{IT-BL}}
|-
|[[Cima dell'Uomo (Dolomiti)|Cima dell'Uomo]]
|3010
|[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]
|[[Dolomiti di Fassa]]
|[[Trento]]
|-
|[[Sasso di Valfredda]]||3.009||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Fassa]]||{{IT-TN}} - {{IT-BL}}
Riga 294 ⟶ 291:
|[[Catinaccio d'Antermoia]]||3.004||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Fassa]]||{{IT-BZ}}
|-
|[[Cima di Campido]]||3.001||[[Dolomiti di Feltre e delle Pale di San Martino]]||[[Pale di San Martino|Gruppo Pale di San Martino-Feruc]]||{{IT-BL}}
|-
|[[Le Mesules]]||32.000999||[[Dolomiti di Gardena e di Fassa]]||[[Dolomiti di Gardena]]||{{IT-BZ}}
|-
|[[Tre Cime di Lavaredo|Cima Grande di Lavaredo]]||2.999||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo]]||[[Dolomiti di Sesto]]||{{IT-BL}} - {{IT-BZ}}
Riga 305 ⟶ 302:
|}
 
=== CimeValli ===
Le cime principali sonovallate ledolomitiche seguenti (non in ordine di altezza)sono:
{{div col|cols=3}}
[[File:Marmolada glacier.jpg|thumb|upright=0.7|[[Ghiacciaio della Marmolada]]]]
* [[Val Rendena]]
[[File:VF Piz de Lech.jpg|thumb|upright=0.7|Scalatori sulla [[Vie ferrate|Via Ferrata]] per il [[Piz de Léch]]]]
* [[Giudicarie|Valli Giudicarie Esteriori]]
[[File:Veduta gruppo dello Schiara dal monte Serva.jpg|thumb|upright=0.7|Veduta del gruppo dello [[Monte Schiara|Schiara]]]]
* [[Val San Pellegrino]]
[[File:Monte Civetta.jpg|thumb|upright=0.7|[[Monte Civetta]]]]
* Altopiano della [[Paganella]]
[[File:Antelao da San Vito.jpg|thumb|upright=0.7|Monte [[Antelao]]]]
* [[Val d'Ambiez]]
 
* [[Val di Fiemme]]
{| class="wikitable"
* [[Val di Fassa]]
* [[Marmolada]] ([[Punta Penia]], 3343&nbsp;m)
* [[Val di Funes]]
* [[Antelao]] (3264&nbsp;m)
* [[Val Gardena]]
* [[Latemar]] ([[Torri di Latemar]], 2814&nbsp;m)
* [[Val Badia]]
* [[Gruppo del Catinaccio]] ([[Catinaccio d'Antermoia]], 3004&nbsp;m) con le [[Torri del Vajolet]] (2821&nbsp;m)
* [[Livinallongo del Col di Lana|Valle di Livinallongo]]
* [[Gruppo del Sella]] ([[Piz Boè]], 3151&nbsp;m)
* [[Primiero|Valle del Primiero]]
* [[Sassolungo]] (3184&nbsp;m)
* [[Val di Tires]]
* [[Pale di San Martino]] ([[Cima Vezzana]], 3192&nbsp;m)
* [[Val di Tovel]]
* [[Gruppo delle Odle|Gruppo Odle]]-[[gruppo del Puez|Puez]] ([[Furchetta]] e [[Sass Rigais]], 3025&nbsp;) con [[Sass de Putia]] (2875&nbsp;m), [[Sassongher]] (2665&nbsp;m) e [[Gruppo Cir]] (Gran Cir, 259&nbsp;m)
* [[Val d'Ega]]
* [[Sciliar]] (Monte Petz, 2662&nbsp;m)
* [[Agordo|Vallata Agordina]]
* Gruppo delle Conturines ([[Cima Conturines]], 3064&nbsp;m)
* [[Valle del Biois]]
* [[Dolomiti di Sesto]] ([[Punta dei Tre Scarperi]], 3145&nbsp;m)
* [[Cordevole|Valle del Cordevole]]
* Cristallo ([[Monte Cristallo]], 3221&nbsp;m)
* [[Val d'Ansiei]]
* [[Cadini di Misurina]] (Cima Cadin di San Lucano, 2839&nbsp;m)
* [[Valle d'Ampezzo|Conca Ampezzana]]
* [[Tofane]] (Tofana di Mezzo, 3244&nbsp;m)
* [[Valle del Boite|Val Boite]]
* Gruppo delle [[Marmarole]] ([[Cimon del Froppa]], 2932&nbsp;m)
* [[Val Fiorentina]]
* [[Col di Lana]] (m 2452&nbsp;m) con Sett Sass (2571&nbsp;m) e Sass de Stria (2477&nbsp;m)
* [[Val di Landro]]
* [[Sorapiss]] ( 3205&nbsp;m)
* [[Val di Zoldo]]
* Gruppo della [[Croda da Lago]] (Cima Ambrizzola m 2715&nbsp;m)
* [[Cadore]]
* [[Gruppo del Nuvolau]] ([[Monte Averau]], 2647&nbsp;m)
* [[Val Comelico]] e [[Sappada]]
* Gruppo del Civetta ([[Monte Civetta]], 3220&nbsp;m)
* [[Rocca Pietore|Val Pettorina]]
* Gruppo del [[Pelmo]] (3168&nbsp;m)
* [[Valle di San Lucano]]
* [[Gruppo del Bosconero]] ([[Sasso di Bosconero]], 2468&nbsp;m)
* [[Valbelluna]]
* [[Vette Feltrine]] ([[Monte Pavione]], 2334&nbsp;m) e Gruppo del Cimonega ([[Sass de Mura]], 2550&nbsp;m)
{{div col end}}
* [[Gruppo dello Schiara]] (Monte Schiara, 2563&nbsp;m)
* [[Dolomiti di Lienz]] ([[Große Sandspitze]], 2770&nbsp;m)
* [[Dolomiti Friulane]] ([[Cima dei Preti]], 2703&nbsp;m)
* [[Dolomiti di Comelico]] – Dolomiti Carniche ([[Monte Cavallino]], 2689&nbsp;m)
* [[Dolomiti di Brenta]] ([[Cima Tosa]], 3178&nbsp;m)
|}
 
== Passi rotabili ==
 
=== Passi e forcelle rotabili ===
{| class="wikitable sortable"
|-
Riga 355 ⟶ 346:
| [[Passo Pordoi]]||2239||Canazei – Livinallongo del Col di Lana||{{IT-BL}}{{IT-TN}}
|-
| [[Passo di Valparola]]||2199||Cortina, Agordino – Val Badia||{{IT-BL}}{{IT-BZ}}
|-
| [[Passo Campolongo]]||1875||Livinallongo del Col di Lana – Val Badia||{{IT-BL}}{{IT-BZ}}
|-
| [[Passo Gardena]]||2137||Val Gardena – Val Badia||{{IT-BZ}}
|-
| [[Passo di Falzarego]]||2117||Livinallongo del Col di Lana – Cortina||{{IT-BL}}
|-
| [[Passo di Giau]]||22332236||[[Selva di Cadore]] – Cortina||{{IT-BL}}
|-
| [[Passo Staulanza]]||1773||[[Selva di Cadore]] – Zoldo||{{IT-BL}}
|-
| [[Passo Cibiana]]||1530||Cadore – Zoldo||{{IT-BL}}
Riga 371 ⟶ 360:
| [[Passo Fedaia]]||2046||Rocca Pietore – Canazei||{{IT-BL}}{{IT-TN}}
|-
| [[Passo Valles]]||2032||Falcade – PaneveggioPredazzo||{{IT-BL}}{{IT-TN}}
|-
| [[Passo delle Erbe]]||2003||Val di Funes – Val Badia||{{IT-BZ}}
Riga 377 ⟶ 366:
| [[Passo Rolle]]||1984||Predazzo – San Martino di Castrozza e Primiero||{{IT-TN}}
|-
| [[Passo CampoSan Carlo MagnoPellegrino]]||16811918||[[MadonnaFalcade di Campiglio]] - [[Val Rendena]]Moena||{{IT-BL}}{{IT-TN}}
|-
| [[Passo di San PellegrinoCampolongo]] ||1918 1875 ||Falcade [[Livinallongo del Col di Lana]] - [[Corvara in Badia]] Moena|| {{IT-BL}} {{IT-TNBZ}}
|-
| [[Passo Tre Croci]]||1808||Cortina d'Ampezzo – Auronzo di Cadore||{{IT-BL}}
|-
| [[Passo di Lavazè]] || 1805 || Val d'Ega - Val di Fiemme || {{IT-BZ}}{{IT-TN}}
|-
| [[Passo di Costalunga]]||1753||Nova Levante – Vigo di Fassa||{{IT-BZ}}{{IT-TN}}
|-
| [[Passo Nigra]]||1688||[[Val d'Ega]] - Valle di Tires||{{IT-BZ}}
|-
| [[Campo Carlo Magno]]||1681||[[Madonna di Campiglio]] - [[Val Rendena]]||{{IT-TN}}
|-
| [[Passo di Monte Croce di Comelico]]||1638||Comelico – San Candido/Innichen||{{IT-BL}}{{IT-BZ}}
Riga 392 ⟶ 387:
|-
| [[Passo Cereda]]||1372||Primiero – Agordo||{{IT-TN}}
|-
| [[Forcella Lagazzon]] || 1356 || Falcade-Vallada || {{IT-BL}}
|-
|[[Forcella Aurine]] ||1299 || Conca Agordina - Valle del Mis || {{IT-BL}}
|-
|}
 
=== Passi e forcelle montani ===
 
{| class="wikitable sortable"
|-
!Nome!!Tipologia!!Altitudine (m)
|-
|Passo del Travignolo (Valle dei Cantoni - Ghiacciaio del Travignolo)
| Passo d'Ombretta (Val di San Nicolò - Val d'Ombretta)||sentiero||2738
|sentiero attrezzato
|2925
|-
|Passo di Val Strut (Vezzana - Val Strut)
|sentiero attrezzato
|2870
|-
|Passo delle Farangole (Val Grande - Val di Focobon)
|sentiero attrezzato
|2814
|-
| Passo d'Ombretta (Val di San Nicolò - Val d'Ombretta)||sentiero||2727
|-
| [[Passo della Sentinella (Dolomiti)|Passo della Sentinella]] ([[Val Popera]] - Val Fiscalina)||sentiero||2717
Riga 407 ⟶ 417:
| Forcella del Sasso Lungo (Val Gardena - Campitello)||sentiero||2683
|-
|Forcella di Stephen (Il Porton - Passo di Ball)
| Tschagerjoch (Lago di Carezza - Valle Vajolet)||sentiero||2644
|sentiero attrezzato
|2680
|-
| Passo delle Coronelle (Lago di Carezza - Valle Vajolet)||sentiero attrezzato||2644
|-
| Forcella Jou de la Tana (Cadore - Val d'Ansiei)||sentiero||2644
|-
| GrasleitenPasso Passdel Principe (Valle Vajolet - Valle Grasleitendel Ciamin)||sentiero||2597
|-
| Passo di Pravitale (Altopiano di Rosetta - Val Pradidali)||sentiero||2580
Riga 417 ⟶ 431:
| Passo delle Comelle (Altopiano di Rosetta - Val Gares)||sentiero||2579
|-
| Passo Rosetta (San Martino di Castrozza - Altopiano di Rosetta)||sentiero attrezzato||2573
|-
| Passo Vajolet (TiersTires - Valle Vajolet)||sentiero||2549
|-
| Passo di Canali (Primiero - Agordino)||sentiero||2497
|-
| Passo dell'Alpe di TierserTires (Campitello - TiersTires)||sentiero||2455
|-
| Forcella Lavaredo (Val Lavaredo - Val Fiscalina)||sentiero||2454
Riga 439 ⟶ 453:
| Passo Tre Sassi (Cortina - San Cassiano)||sentiero||2199
|-
| MahlknechtjochPasso Duron (Alta Val Duron - Alpe di Siusi)||sentiero||2168
|-
| Forcella de la Ciavazoles (Cibiana di Cadore - Zoldo)||sentiero||1994
Riga 449 ⟶ 463:
|}
 
=== ValliIdrografia ===
==== Laghi ====
Le principali vallate dolomitiche sono:
{{div col|cols=3}}
{| style="width: 100%; align:top"
|
* [[Agordo|Vallata Agordina]]
|
* [[Val Badia]]
|
* [[Valbelluna]]
|
* [[Valle del Biois]]
|
* [[Cordevole|Valle del Cordevole]]
|
|-
|
* [[Cadore]]
|
* [[Val Comelico]]
|
* [[Val d'Ansiei]]
|
* [[Ampezzo (territorio)|Conca Ampezzana]]
|
* [[Valle del Boite|Val Boite]]
|
|-
|
* [[Val Fiorentina]]
|
* [[Val di Fiemme]]
|
* [[Val di Fassa]]
|
* [[Val di Funes]]
|
* [[Val Gardena]]
|
|-
|
* [[Valle di Landro]]
|
* [[Livinallongo del Col di Lana|Valle di Livinallongo]]
|
* [[Primiero|Valle del Primiero]]
|
* [[Val di Tires]]
|
* [[Val di Zoldo]]
|
|-
|
* [[Val Rendena]]
|
* [[Valli Giudicarie Esteriori]]
|
* [[Val di Tovel]]
|
* [[Val d'Ambiez]]
|
* Altopiano della [[Paganella]]
|
|-
|
* [[Val San Pellegrino]]
|
* [[Val d'Ega]]
|
* [[Rocca Pietore|Val Pettorina]]
|
|}
 
== Laghi ==
 
{| style="width: 100%; align:top"
|
* [[Lago di Misurina]]
|
* [[Lago di Alleghe]]
|
* [[Lago di Dobbiaco]]
|
* [[Lago di Braies]]
|
* [[Lago di Landro]]
|
|-
|
* [[Lago di Auronzo]] (artificiale),
* [[Lago di Centro Cadore]] (artificiale)
|
* [[Lago di Pieve di Cadore]] (artificiale)
|
* [[Lago di Fedaia]] (artificiale)
* [[Lago di Santa Croce]]
|
* [[Lago di S.Croce]]
|
* [[Lago del Mis]] (artificiale)
|
|-
|
* [[Lago di Molveno]]
|
* [[Lago di Tovel]]
|
* [[Lago di Carezza]]
|
* [[Lago di Barcis]] (artificiale)
{{div col end}}
|
|}
 
=== Parchi naturaliGeologia ===
La genesi di questo tipo di roccia carbonatica inizia attraverso accumuli di conchiglie, coralli e alghe calcaree e in ambiente marino e tropicale (simile all'attuale [[barriera corallina]] delle [[Bahamas]] e dell'[[Australia]] orientale), i quali ebbero luogo nel [[Triassico]], circa 250 milioni di anni fa, in zone con latitudine e longitudine molto diverse dall'attuale locazione delle Dolomiti, dove esistevano mari caldi e poco profondi. Sul fondo di questi mari si accumularono centinaia di metri di sedimento che, sotto il loro stesso peso e perdendo i fluidi interni, si trasformarono in roccia. Successivamente, lo scontro tra la placca europea e la placca africana ([[orogenesi alpina]]) fece emergere queste rocce innalzandole oltre 3000 m sopra il livello del mare.
{|style="width:100%;align:top"
 
|
Sintetizzando, la storia orogenetica dolomitica è la seguente:
* [[Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi]]
* 270-235 milioni di anni fa le [[rocce sedimentarie]] si accumulano in terra e in mare. Si formano [[atolli]] e barriere coralline, spesso sconvolti da eruzioni vulcaniche;
|
* 235-180 milioni di anni fa, [[calcari]] e dolomie si accumulano sul fondo di lagune piatte e costiere;
* [[Parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo]]
* 180-80 milioni di anni fa mari profondi permettono l'accumulo di calcari e [[marna (roccia)|marne]] in spessi strati,
|
* 20 milioni di anni fa nascono le montagne attraverso la deformazione degli antichi fondali. La placca africana si scontra con quella euroasiatica facendo sollevare le Dolomiti (ad esempio il [[Gruppo del Sella]] che si erge per quasi mille metri sul paesaggio circostante era un'unica grande barriera corallina).<ref>Marco Avanzini, Evelyn Kustatscher, ''La gola del [[Bletterbach]], Storie nella roccia'', pag.64-65, ed. Besucherzentrum Geoparc Bletterbach (Aldino, Bolzano), 2011.</ref>
* [[Parco naturale Fanes - Sennes e Braies]]
 
|
Un evidente ed assai interessante esempio di stratificazione geologica delle rocce è presente nel [[canyon]] del [[Bletterbach]] in [[Alto Adige]].<ref>Oltre alle gole del Bletterbach, presenta interesse geologico particolare il ''doss Cappèl'' (m.2264) nei dintorni di [[Predazzo]]. Rocce intrusive ed effusive si trovano poi nell'area del vulcano di Predazzo lungo il ''Sentiero geologico Miniere della Bedovina''.</ref> Sul Pelmetto in [[Cadore]] e ai [[Lavini di Marco]] presso [[Rovereto]] vi sono impronte fossili di [[dinosauro]].<ref>{{cita web |url=https://www.magicoveneto.it/dolomiti/Pelmo/Pelmetto-Impronte-Dinosauri.htm |titolo=Dolomiti: Monte Pelmo - impronte di dinosauri sul masso di frana al Pelmetto |accesso=20 giugno 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190620075219/https://www.magicoveneto.it/dolomiti/Pelmo/Pelmetto-Impronte-Dinosauri.htm|urlmorto=no }}</ref>
 
Il paesaggio attuale è spigoloso e ricco di dislivelli. A determinare tale trasformazione sono stati i piegamenti e le rotture delle rocce lungo piani di scorrimento ([[faglie]]), ai cui movimenti corrispondono altrettanti terremoti; episodiche esplosioni vulcaniche e relativi depositi; erosioni differenziali legate agli agenti atmosferici e ai piani di debolezza insiti nelle rocce. Ne risulta una topografia molto articolata in strutture verticali (pale, guglie, torri, pinnacoli, denti, campanili) ed orizzontali (tetti, cornicioni, spalti, [[cengia|cenge]], plateau).<ref>Una particolare conformazione geologica della roccia dolomitica è la '''croda'''. Si tratta di guglie costituite da dolomia, isolate da canaloni e con pareti nette con spigoli vivi al loro incrocio (ad esempio le [[Tre Cime di Lavaredo]], la [[Croda da Lago]] a [[Cortina d'Ampezzo]], la [[Croda del Becco]], la [[Croda dei Toni]] e la [[Croda Rossa di Sesto]] in [[Val Fiscalina]], la [[Croda Rossa d'Ampezzo]], ecc.).</ref>Si possono osservare le testimonianze di periodi a clima temperato, precedenti a quelli glaciali, ma soprattutto dominano le forme di erosione ed accumulo legate ai periodi glaciali, gobbe rocciose levigate e striate dal ghiaccio (rocce montonate), valli sospese, circhi glaciali, depositi di [[morena|morene]], tracce di antichi suoli gelati ([[permafrost]]), testimonianze delle pressioni esercitate dalle masse glaciali.<ref>Dolomiti, Touring editore, 2014, pag. 35.</ref>
 
L'innalzamento delle rocce dolomitiche è tuttora in corso. Oggi le Dolomiti mostrano il biancore dei carbonati di scogliera corallina, l'acutezza di rocce coinvolte in orogenesi recenti, le incisioni di potenti agenti esogeni (ghiacciai, vento, pioggia, freddo-caldo). Frequenti sono i ''macereti'' (depositi detritici), mentre ghiacciai e nevai sono presenti anche se non di grande estensione (il più esteso è quello della [[Marmolada]]. Importante anche quello di Fradusta nelle [[Pale di San Martino]]). Fenomeni di erosione sono alla base di particolari formazioni geologiche, le [[Piramidi di terra in Alto Adige]] e a [[Segonzano]] in [[Trentino]].
 
Nel futuro geologico, le Dolomiti continueranno a crescere inglobando nuovi settori di rocce sospinte dallo scontro tra le placche europea e africana (analogamente a quanto succede per la [[Himalaya|catena himalayana]]). La scomparsa di questa spinta determinerà il prevalere degli agenti esogeni tendenti ad appianare e addolcire il paesaggio montano (come è successo negli [[Urali]]).
 
È anche da ricordare una particolare distribuzione di cime dolomitiche che costituisce la [[Meridiana di Sesto]], nelle Dolomiti di Sesto Pusterìa.
[[File:Tramonto al rifugio Bolzano.jpg|thumb|upright=1.1|Vista sul [[Gruppo del Catinaccio|Catinaccio]] dal [[Rifugio Bolzano]] durante il fenomeno dell'[[enrosadira]]]]
 
=== Il fenomeno dell{{'}}''Enrosadira'' ===
In virtù della particolare composizione chimica e all'elevata riflettanza che essa conferisce al minerale, se particolari condizioni meteorologiche lo permettono, si dà un fenomeno caratteristico delle Dolomiti, detto [[enrosadira]]. Ossia quando le montagne assumono al tramonto una colorazione rosa che passa gradatamente al viola.<ref>{{Cita web|url=https://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/lenrosadira-sulle-dolomiti-dove-ammirare-le-montagne-che-sincendiano|titolo=''Enrosadira'' sul sito del Touring Club Italiano|accesso=8 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171226135310/http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/lenrosadira-sulle-dolomiti-dove-ammirare-le-montagne-che-sincendiano|urlmorto=no}}</ref> Anche in questo caso il fenomeno venne attribuito dal folclore ad un incantesimo, nella saga di [[Re Laurino]].<ref>Dino Dibona, Leggende e storie insolite delle Dolomiti, ISBN 88-8289-646-3</ref>
 
== Ambiente ==
=== Flora ===
[[File:SubalpineLarch_7735tl.jpg|thumb|right|upright=1.1|[[Larice]], albero tipico delle Alpi]]
[[File:Leontopodium_alpinum_Szarotka_alpejska_01.jpg|thumb|upright=1.1|[[Leontopodium|Stella alpina]]]]
Fino a {{M|1800}} m (versanti nord) o {{M|2200}} m (versanti soleggiati) la vegetazione è formata principalmente da boschi di [[conifere]] ([[Picea abies|abete rosso]], [[Abies alba|abete bianco]], [[pino silvestre]] e [[larice]]), mentre nelle alte quote da boschi di [[larice]], [[pino cembro|cirmolo]] e cespuglietti di [[pino mugo|mughi]]. Il “pino mugo” legnoso, resistente a tutte le bufere, trattiene le nevi, protegge dalle valanghe, e fornisce una sostanza medicamentosa detta “olio di mugo”. Un altro nome del pino mugo è ''barancio'' (nelle [[Dolomiti di Sesto]] si trovano i gruppi dolomitici della [[rocca dei Baranci]] e della [[Croda dei Baranci]])<ref>{{Treccani|mugo|Mugo}}</ref>. Nelle Dolomiti è presente anche il [[ginepro]] che è ad arbusteto e costituisce vasti tappeti con gli arbusteti del [[mirtillo]], dell'[[erica]] e del [[rododendro]] alpino i quali sono ampiamente diffusi. Al di sotto dei 1200-1000 metri troviamo boschi di [[latifoglie]]: [[faggio]], [[quercia]] ([[quercus petraea|rovere]], [[roverella]]), [[betulla]], [[corylus avellana|nocciòlo]], [[castagno]], [[fraxinus|frassino]], [[acero di monte]], [[ornello]]. In zone ricche di acqua, sul fondovalle, crescono il [[salix|salice]] e l'[[ontano]]. Molto diffusi sono [[muschi]] e [[licheni]].
 
Sono presenti anche diversi pascoli in alta quota, come ad esempio l'[[alpe di Siusi]], gli [[altipiani Ampezzani]] e [[Pian dei Buoi]].
 
Dai boschi di abete rosso (o [[peccio]]) di certe zone (come quelli della [[val di Fiemme]], di [[Paneveggio]] o attorno al [[lago di Carezza]]) si ricava il legno per le casse armoniche degli strumenti musicali: è l{{'}}''abete di risonanza''. Il popolo del [[Cadore]], fiero delle sue peccete, volle rappresentare nel suo stemma un abete rosso avvinto da due torri.
 
Importanti come [[habitat]] sono pure i luoghi umidi: le [[torbiere]], i siti alluvionali dei torrenti glaciali, le sorgenti, gli specchi d'acqua libera, i prati umidi (''molineti''), le pozze d'alpeggio, le pozze di risorgiva. Tra i laghi, particolare è il [[lago di Tovel]] in [[Trentino]] in quanto, a causa di un microrganismo, assumeva in passato una colorazione rossastra. I laghetti delle Dolomiti, come in genere quelli delle [[Alpi]], sono ''[[Microrganismo#Habitat ed ecologia|oligotrofi]]''.<ref>{{Treccani|oligotrofo|Oligotrofo}}</ref> I più noti e pittoreschi laghi dolomitici sono: il [[lago di Tovel]], il [[lago di Molveno]], il [[lago di Carezza]], il [[lago di Braies]], il [[lago di Dobbiaco]], il [[lago di Landro]], il [[lago di Misurina]], il [[lago d'Antorno]], il [[lago di Auronzo]], il [[lago di Alleghe]].
 
Innumerevoli sono i tipi di fiori che costituiscono la flora alpina dolomitica, come ad esempio: la [[leontopodium nivale alpinum|stella alpina]] alle alte quote (originaria degli altopiani aridi dell'[[Asia]] centrale), alcuni tipi di [[genziana]], alcuni tipi di sassifraghe ([[saxifraga]]), il [[giglio martagone]], la [[campanula]] (campanula del Moretti e [[campanula scheuchzeri]]), l'[[azalea]] alpina del genere rhododendron, l'ambretta strisciante ([[geum reptans]]) su macereti e [[morena|morene]], vari tipi di [[Ranuncolacee]] (come il [[trollius europaeus|botton d'oro]], il ranuncolo dei ghiacciai e la [[clematide alpina]]), la vitalba alpina, la [[daphne (botanica)|daphne]] striata, la miosòtide (o [[myosotis]], noto anche come "non-ti-scordar-di-me"), vari tipi di [[orchidea]], la [[Viola (botanica)|viola]], il [[ciclamino]] delle Alpi, il [[colchicum]], il [[croco]], l'[[astro alpino]], il [[garofano]] dei ghiacciai, la pulsatilla alpina o [[anemone]] alpino, il [[senecio]], la [[soldanella]], la veronica gialla delle rocce (abitatrice delle fessure delle rocce), la [[nigritella]], l'[[arnica]], il [[narcissus|narciso]], il [[carduus|cardo]], il [[camedrio alpino]], il papavero alpino retico, il geranio sanguineo, la pinocchiella delle rupi, il [[brugo]], la valeriana nana, l'[[aquilegia]] azzurra, la [[peonia]] selvatica, il [[Erythronium dens-canis|dente di cane]], la [[primula]] minima, il [[leontodon]], il [[raponzolo di roccia]], l'[[androsace alpina]] e l'androsace di Hausmann, il [[Hyacinthus|giacinto]] di montagna.
 
=== Fauna ===
[[File:Steinbock Benediktenwand 001.jpg|thumb|[[Stambecco]] delle Alpi]]
[[File:Steinadler Aquila chrysaetos closeup2 Richard Bartz.jpg|thumb|[[Aquila reale]]]]
Nelle Dolomiti vivono numerose specie di mammiferi e roditori: il [[capriolo]], il [[cervo]], il [[camoscio]], lo [[stambecco]], il [[cinghiale]], la [[marmotta]], la [[martora]], lo [[scoiattolo]], il [[Meles meles|tasso]], la [[donnola]], la [[Martes foina|faina]], la [[Mustela putorius|puzzola]], la [[talpa]], la [[volpe]], la [[lepre]], il [[ghiro]], il [[Erinaceinae|riccio]]. Molto rara è la [[lontra]], ritornata in questi ultimi anni (Alto Adige, [[Carnia]] e [[Cadore]])<ref>{{Cita web|url=https://it.notizie.yahoo.com/alto-adige-e-tornata-la-lontra-da-un-180223003.html|titolo=Alto Adige: è tornata la lontra, da un anno scienziati ne seguono le tracce|accesso=28 febbraio 2018|dataarchivio=15 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140715013330/https://it.notizie.yahoo.com/alto-adige-e-tornata-la-lontra-da-un-180223003.html|urlmorto=sì}}</ref>. In alcune zone vivono l'[[Ursus arctos|orso bruno]], la [[Lynx (zoologia)|lince]] e il [[Canis lupus|lupo]]. Negli ultimi anni in alcune zone (tra [[Friuli]] e [[Trentino-Alto Adige]]) è stata accertata la presenza dello [[sciacallo dorato]] proveniente dalla [[penisola balcanica]].<ref>{{Cita web |url=http://www.trentotoday.it/cronaca/sciacallo-dorato-valle-di-non.html |titolo=Valle di Non (Trento): fotografato un esemplare di sciacallo dorato sul Monte Peller|accesso=14 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714233647/http://www.trentotoday.it/cronaca/sciacallo-dorato-valle-di-non.html|urlmorto=no }}</ref>
 
Tra gli uccelli si ricordano: l'[[aquila reale]], il [[falco pellegrino]], l'[[astore]], la [[Buteo buteo|poiana]], il [[gheppio]], lo [[sparviero]], il [[biancone]], il [[gipeto]], il [[corvo]], il [[gallo forcello]], la [[Athene noctua|civetta]], il [[barbagianni]], l'[[urogallo]], il [[picchio]], l'[[upupa]], lo [[sparviero]], il [[fagiano di monte]], il [[francolino di monte]], il [[Asio otus|gufo]], la [[pernice bianca]], il [[Turdus merula|merlo]] e il merlo acquaiolo, il [[gracchio alpino]], la [[ghiandaia]], l'[[allocco]], la [[coturnice]], il [[turdidae|tordo]], il [[pettirosso]].
 
Tra gli anfibi vivono la [[rana alpina]], il [[rospo]], la [[lucertola]], il [[Lacerta bilineata|ramarro]], il [[tritone alpestre]], la [[Salamandra (zoologia)|salamandra]], la salamandra alpina, l'ululone.<ref>{{Treccani|ululone|Ululone}}</ref> Tra i rettili velenosi vi sono la [[Vipera aspis|vipera]] e il [[Vipera berus|marasso]]. Sono presenti pure la [[Natrix natrix|biscia dal collare]], il [[Hierophis viridiflavus|biacco]], la [[coronella austriaca]], il [[Zamenis longissimus|saettone]], l'[[Anguis veronensis|orbettino]].
 
I pesci autoctoni sono rappresentati a fondo valle dalla [[Salmo marmoratus|trota marmorata]], dallo [[Cottus gobio|scazzone]] e dal [[Thymallus thymallus|temolo]]. Oltre gli 800-1000 m s.l.m. è presente quasi esclusivamente la [[Salmo trutta|trota fario]] che nelle zone di transizione degli areali dà luogo a popolazioni ibride Fario-Marmorata.
 
Seppur rarissimo, nei fondovalle a quote meno elevate ed occasionalmente fino a {{M|1000}}-{{M|1400}} m.s.l.m., è presente il [[Austropotamobius pallipes|gambero di fiume]].
 
=== Clima ===
Il [[clima]] delle Dolomiti è [[Clima alpino|alpino]], caratterizzato da [[estate|estati]] brevi e fresche, con frequenti temporali soprattutto pomeridiani. Gli [[inverno|inverni]] sono lunghi, nevosi e molto freddi.
 
=== Antropizzazione ===
Le prime frequentazioni degli esseri umani nelle Dolomiti risalgono all'11.500 a. C. L'insediamento stanziale nelle valli dolomitiche è ben documentato dall'[[età del bronzo]]. Nel corso del I millennio avanti Cristo le Dolomiti furono popolate dai [[Reti]] e colonizzate pure dai [[Celti]], popoli che ebbero rapporti commerciali anche con gli [[Etruschi]]. Successivamente il territorio fu occupato dai [[Civiltà romana|Romani]] che, in età imperiale, divisero l'area tra le province di ''Raethia'' e ''Noricum'' a nord e la ''X Regio Venetia et Histria'' a sud. Il contatto tra le popolazioni retiche indigene e quelle latine diede origine ad una nuova cultura e lingua: il [[ladino]]. Nell'alto [[Medioevo]] (VI secolo) vi giunsero i [[Longobardi]]. Dall'XI secolo si formarono nell'area dolomitica forme di autogoverno delle comunità locali (''Magnifiche Comunità'' o ''Regole''), esercitate per mezzo di statuti votati democraticamente (le ''Carte di Regola'' o ''Statuti'').<ref>Le Dolomiti erano abitate da boscaioli, allevatori e agricoltori, in un territorio dove "ogni singolo ''fuoco'' lavorava in proprio una parte dei campi inclusi in un più ampio territorio indiviso e d'uso collettivo, i cui diritti appartenevano delle famiglie originarie, quelle che si erano insediate nelle valli ai tempi della colonizzazione [[celtica]], mescolatesi con quelle sopraggiunte a seguito delle numerose invasioni, e che, all'epoca dei [[Longobardi]], si riunirono in ''Comunanze'', ''Vicinie'', o ''Regole'', i cui appartenenti venivano chiamati ''Consorti comunisti regolieri'', proprietari in comune di vasti territori costituiti da fitti boschi ricchi di legname e da ampi e fertili pascoli montani". (Dino Dibona, "I Cadorìs" in ''Le più belle storie e leggende delle Dolomiti'', pag. 254, Newton Compton editori, Roma, 2019.) </ref>
 
Durante il periodo fra i secoli XIV e XVIII il territorio dolomitico fu diviso in due grandi aree d'influenza austroungarica e veneta. I ''[[Principe vescovo|principati vescovili]]'' di [[Trento]] e [[Bressanone]] facevano parte del [[Sacro Romano Impero]], mentre il Bellunese (tranne il comune di [[Cortina d'Ampezzo]] che fu dell'Impero fra il [[1511]] e il [[1918]]) e la [[Carnia]] appartenevano alla [[Repubblica di Venezia]] la quale in Carnia e in Cadore si sostituì al dominio del [[Principato patriarcale di Aquileia|patriarcato di Aquileia]] nel XV secolo. La Carnia fu territorio austriaco fra il [[1814]] e il [[1866]]. Il Bellunese, come tutto il [[Veneto]], entrerà a far parte del [[Regno d'Italia]] nel [[1866]] dopo la [[terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra d'indipendenza]], tranne, come già accennato, la zona di Cortina d'Ampezzo. Il [[Trentino-Alto Adige]] entrerà a far parte del [[Regno d'Italia]] nel [[1918]] al termine della [[prima guerra mondiale]].
 
Quanto poi agli insediamenti umani, nell'area sudtirolese tedescofona prevale il cosiddetto [[maso chiuso]], mentre nella zona ladina (Badìa e Gardena, Trentino, Bellunese) prevalgono le cosiddette [[Vila (architettura)|''viles'']], nuclei compatti di case addossate le une alle altre. Sono dominanti due diversi modelli culturali: sull'area germanofona prevale il modello germanico, basato su un'organizzazione per nuclei monofamiliari con prevalenza dell'allevamento sull'agricoltura e quindi caratterizzato da ampie superfici a pascolo generalmente indivise; nell'area di cultura romanza è invece diffuso il modello romano, con un'organizzazione sociale in piccole comunità regolate dal [[diritto romano]] e dedite prevalentemente all'agricoltura e alla silvicoltura.
 
Già si è ricordato che le Dolomiti sono dette, da una leggenda popolare, "Monti Pallidi". Numerosi sono i cicli di leggende e i racconti che trattano di popolazioni remote (''[[Fanes]]''<ref>{{Cita web |url=http://www.ilregnodeifanes.it/italiano/quadro1.htm |titolo=Il contesto della saga dei Fanes: culti e miti|accesso=27 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131128201932/http://www.ilregnodeifanes.it/italiano/quadro1.htm|urlmorto=no }}</ref> ''Cayuteres'', ''Croderes'', ''Marmaroles'' da cui [[Marmarole]], ecc.) che abitavano mitici regni, dando vita a scontri leggendari e intrecciando relazioni con magiche presenze nella natura circostante (maghi, [[gnomi]], giganti, [[Fata|fate]], [[streghe]], [[Orco (folclore)|orchi]], spiriti, [[ondina (mitologia)|ondine]]).<ref>''Dolomiti'', Touring editore, 2014, pag. 39 e 40-41.</ref> La versione originale è in lingua ladina, raccolte alla fine dell'Ottocento da [[Giovanni Battista Alton]] e successivamente da [[Hugo de Rossi]]<ref>[[s:Fiabe e leggende della Valle di Fassa|Fiabe e leggende della Valle di Fassa]]</ref>. Quasi negli stessi anni [[Karl Felix Wolff]] raccolse le saghe relative al filone relativo al [[Regno dei Fanes]], rimaneggiò la materia con una certa libertà e le tradusse in tedesco. La sua opera ebbe una grande diffusione a livello internazionale.<ref>Nelle aree dolomitiche esiste una grande concentrazione di miti, leggende, [[favole]] e [[saghe]]. Il mondo germanico, la cultura [[tirolese]], il gotico del Nord e il barocco delle influenze venete si mescolano con l'antica civiltà dei Ladini, partorendo storie senza tempo. (Alessandra Artale; ''Miti, misteri e leggende del Veneto'', pag.111, Editoriale Programma, Treviso, 2019).</ref>
 
Diverse valli dolomitiche in epoca preistorica e protostorica erano abitate - secondo la tradizione - dai ''salvàns'' (uomini) e dalle ''anguane'' (donne), gente dalla corporatura massiccia, di media statura, dai capelli nerissimi, con barba nera e lunga. Vestivano con pelli di animali cacciati ed erano armati di grossi bastoni nodosi ed aste appuntite o munite di una punta di pietra. Abitavano in grotte o tuguri di tronchi di legno e pelli di animali. Si cibavano di prodotti dei boschi e della carne degli animali cacciati. A poco a poco abbandonarono gli insediamenti più favorevoli di fondovalle e si rifugiarono nei boschi, poiché erano minacciati dal moltiplicarsi dei villaggi e delle genti guerriere (probabilmente [[Popoli indoeuropei|indoeuropei]]) che erano giunte per insediarsi e poi diffondersi sempre di più.<ref>"I salvàns" in ''Le più belle storie e leggende delle Dolomiti'' di Dino Dibona, pagg. 12-29, Newton Compton Editori, seconda edizione, Roma, 2019.</ref>
 
=== Tutela ===
Numerosi parchi naturali proteggono questa particolare natura e vari comitati ad hoc si sono impegnati nel proporre le Dolomiti come [[Patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]], tentativo coronato da successo il 26 giugno [[2009]], quando a [[Siviglia]] i ventuno componenti del ''World Heritage Committee'' hanno deciso all'unanimità di includere la quasi totalità delle Dolomiti nell'elenco dei patrimoni naturali.<ref>{{Cita web |url=http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/ambiente/unesco-dolomiti/unesco-dolomiti/unesco-dolomiti.html |titolo=Dolomiti patrimonio dell'umanità dall'Unesco il riconoscimento|accesso=24 luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090629170957/http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/ambiente/unesco-dolomiti/unesco-dolomiti/unesco-dolomiti.html|urlmorto=no }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_26/dolomiti_patrimonio_unesco_62a546da-623a-11de-8ba1-00144f02aabc.shtml|titolo=Unesco, le Dolomiti sono patrimonio Universale dell'Umanità|urlmorto=sì|accesso=15 luglio 2020|dataarchivio=27 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090627203752/http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_26/dolomiti_patrimonio_unesco_62a546da-623a-11de-8ba1-00144f02aabc.shtml}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.dolomitiunesco.it/ |titolo=Dolomiti Unesco - Patrimonio dell'umanità |accesso=15 luglio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200512041128/http://www.dolomitiunesco.it/|urlmorto=no }}</ref> La candidatura era stata inizialmente avanzata nel 2004 dal Ministero dei Beni Culturali, ma era stata bocciata dall'UNESCO nel maggio 2006. Successivamente il gruppo di lavoro UNESCO del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, coordinato dal prof. Pier Luigi Petrillo, ha ripresentato i due dossier di candidatura, avviando, contestualmente, un intenso negoziato con i 165 paesi membri della Convenzione e i 37 paesi membri del Comitato. A conclusione del negoziato, durato due anni e mezzo, l'Autorità indipendente di valutazione delle candidature naturalistiche, l'IUCN, ha espresso parere favorevole alla candidatura. Da ultimo, a Siviglia, nel giugno 2009, la squadra coordinata dal prof. Petrillo ha condotto gli ultimi finali negoziati ottenendo il riconoscimento dell'UNESCO che "certifica" l'unicità, nel mondo, delle Dolomiti.
 
==== I nove sistemi dolomitici protetti dall'UNESCO ====
Il bene "Dolomiti UNESCO" comprende nove sistemi dolomitici:
{| class="wikitable"
!N!!Foto!!Sistema
|-
|1||[[File:Monte Pelmo, 2012-01-22.jpg|200px]]|| [[Pelmo]] e [[Croda da Lago]]
|
|-
|2||[[File:Marmolada Sunset.jpg|200px]]||[[Marmolada]]
|-
|3||[[File:Pale di san martino tramonto.jpg|200px]]||[[Pale di San Martino]], [[Pale di San Lucano]], [[Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi|Dolomiti bellunesi]], [[Vette Feltrine]]
|-
|4|| [[File:Bivacco Montanaia Perugini.JPG|200px]] ||[[Dolomiti friulane|Dolomiti friulane e d'oltre Piave]]
|-
|5||[[File:Drei Zinnen-Tre Cime Di Lavaredo 6.JPG|200px]] ||[[Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo|Dolomiti settentrionali]]
|-
|6||[[File:Gruppo delle Odle dalla malga Geisleralm.jpg|200px]]||[[Gruppo del Puez|Puez]] - [[Gruppo delle Odle|Odle]]
|-
|7||[[File:Panoramica del Lago di Carezza in Val d'Ega BZ - Übersicht Karersee in Val d'Ega BZ.jpg|200px]] ||[[Sciliar]]-[[Catinaccio]] e [[Latemar]]
|-
|8||[[File:Bletterbach HDR.jpg|200px]] ||[[Gola del rio delle Foglie]]
|-
|9||[[File:Dolomiti di Brenta - Sfulmini e Campanile Basso.jpg|200px]] ||[[Dolomiti di Brenta]]
|}
 
==== Aree naturali protette ====
* [[Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi]]
* [[Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo]]
* [[Parco naturale Fanes - Sennes - Braies]]
* [[Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino]]
|
* [[Parco naturale dello Sciliar]]
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* [[Parco naturale Tre Cime]]
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* [[Parco naturale Puez-Odle]]
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* [[Parco naturale provinciale dell'Adamello-Brenta]]
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* [[Parco naturale delle Dolomiti Friulane]]
|}
 
== Le Dolomiti nei mediaSocietà ==
=== Lingue ===
Nelle Dolomiti hanno girato alcune scene di vari film, tra cui ''[[Per favore non mordermi sul collo]]'' di [[Roman Polanski]] (1967), ''[[L'ultimo imperatore]]'' di [[Bernardo Bertolucci]] (1987), ''[[Solo per i tuoi occhi (film)|Solo per i tuoi occhi]]'' con [[Roger Moore]] (1981), ''[[Cliffhanger - L'ultima sfida|Cliffhanger]]'' con [[Silvester Stallone]] (1993) e ''[[The Italian Job (film 2003)|The Italian Job]]'' di [[F. Gary Gray]] (2003), oltre alla serie elevisiva ''[[Un passo dal cielo]]'' con [[Terence Hill]].(2010).
Nell'area dolomitica si parlano la [[lingua italiana]], la [[lingua tedesca]] in [[Alto Adige]] (area bilinguistica) e, in certe valli, la [[lingua ladina]]. Nelle province di Udine e Pordenone viene parlata la [[lingua friulana]].
 
== Galleria fotograficaEconomia ==
=== Turismo ===
<gallery>
[[File:Fis Ski World Cup Val Gardena Ciampinoi arrival.jpg|thumb|Tratto finale della pista [[Saslong]], nel [[Dolomiti Superski]]]]
Immagine:Drei_Zinnen-Tre_Cime_Di_Lavaredo_1.JPG|[[Tre Cime di Lavaredo]]
[[File:32010 Zoldo Alto, Province of Belluno, Italy - panoramio.jpg|thumb|il [[Rifugio Coldai]] lungo l'[[Alta via n. 1]]]]
Immagine:Zwölferkofl-Cima_Dodici_1.jpg|[[Croda dei Toni]]
[[File:Messner Mountain Museum Dolomites.jpg|thumb|Il [[Messner Mountain Museum#MMM Dolomites|Messner Mountain Museum]] del [[Monte Rite]]]]
Immagine:Gruppo di Fanis.jpg|[[Gruppo di Fanis]] dal [[Lagazuoi]]
Le Dolomiti, specialmente nella loro parte settentrionale e occidentale, sono intensamente sfruttate ad uso turistico. In particolare le valli delle Province di [[Provincia autonoma di Trento|Trento]] e [[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]] e la parte alta della [[Provincia di Belluno]] basano la propria economia sulla pratica invernale dello [[sci alpino]] divenuto popolare con le [[VII Giochi olimpici invernali|Olimpiadi invernali di Cortina del 1956]]. Il [[Dolomiti Superski]] unisce poi sotto un unico [[skipass]] la quasi totalità dei comprensori sciistici della zona. Più marginali sono invece lo [[sci di fondo]] (di cui esistono però vari punti di eccellenza sparsi nelle varie vallate), e lo [[sci alpinismo]] che, in costante crescita negli ultimi decenni, vede la continua nascita di nuovi sci club e gare (prevalentemente notturne) tra le quali vanno sicuramente citate la "''Dolomiti Sotto le Stelle''" e la "''Sellaronda Skimarathon''".
Immagine:Schlern_5.jpg|[[Sciliar]]
 
Immagine:Einser-Cima_Una_2.JPG|[[Cima Una]]
L'estate è invece il tempo dell'[[escursionismo]] e delle scalate, che interessano l'intera area. Le Dolomiti vantano una lunga tradizione escursionistica e alpinistica che nel corso del '900 ha dotato molte montagne di una via di salita segnalata e spesso ferrata per facilitarne l'accesso. Le [[Via ferrata|Vie Ferrate]] sono estremamente diffuse e non si contano i tipici [[Rifugio alpino|rifugi alpini]] e i Bivacchi Fissi che facilitano di molto la salita a questi monti. Altro punto di eccellenza sono le Alte Vie delle Dolomiti: sentieri ben battuti e segnati che consentono di compiere lunghe attraversate a tappe della durata di svariate giornate camminando sempre in quota senza mai scendere a fondovalle. Le due Alte Vie più famose sono l'[[Alta via n. 1|Alta Via numero 1]] dal [[Lago di Braies]] a [[Belluno]] e l'[[Alta via n. 2|Alta Via numero 2]] da [[Bressanone]] a [[Feltre]]. L'arrampicata, data la sua estrema variabilità e veloce evoluzione, meriterebbe un capitolo a sé stante: vie alpinistiche (classiche e moderne) in montagna, Big Wall, falesie attrezzate, vaste aree ''[[Bouldering|boulder]]'' e arrampicata su ghiaccio sono solo alcuni esempi delle varie attività legate a questo sport.
Immagine:Elferkofl-Cima_Undici.jpg|[[Monte Popera]]
 
Immagine:Lago di misurina.jpg|[[Lago di Misurina]]
Alcune fra le località di villeggiatura più conosciute presenti nelle vallate dolomitiche sono: [[Cortina d'Ampezzo]] nella Conca Ampezzana, [[Auronzo di Cadore]]-[[Misurina]] in [[val d'Ansiei]], [[Rocca Pietore]]-[[Marmolada]] nella val Pettorina, [[Agordo]] nella [[Agordino|Conca Agordina]], [[Selva di Val Gardena|Selva]], [[Santa Cristina Valgardena|Santa Cristina]] e [[Ortisei]] in [[Val Gardena]], [[Dobbiaco]] e [[Sesto (Italia)|Sesto]] in [[val Pusteria]], [[Castelrotto]] ai piedi dell'[[alpe di Siusi]], [[Canazei]], [[Campitello di Fassa]] e [[Moena]] nella [[val di Fassa]], [[Falcade]] in [[valle del Biois]], [[San Martino di Castrozza]] nel [[Primiero]], [[Arabba]] nella valle di [[Livinallongo del Col di Lana|Livinallongo]], [[Corvara in Badia|Corvara]], [[La Villa (Badia)|La Villa]], San Cassiano, [[Badia (Italia)|Badia]] in [[val Badia]], [[Selva di Cadore]] in [[Val Fiorentina]], [[Madonna di Campiglio]] in [[val Rendena]], [[Sappada]] e [[Forni di Sopra]] in Friuli Venezia Giulia.
Immagine:PassoPordoi.jpg|[[Passo Pordoi]]
 
Immagine:SassoLungo.jpg| [[Sassolungo]]
Un altro tipo di turismo è rappresentato dai luoghi legati ai combattimenti del [[Fronte italiano (1915-1918)|fronte italiano della prima guerra mondiale]]: tra questi ricordiamo il [[Pasubio]] nelle [[Piccole Dolomiti]] ([[Strada delle 52 gallerie]] e [[Dente Italiano]]). Sul [[Monte Rite]], nel comune di [[Cibiana di Cadore]], è possibile visitare il museo [[Messner Mountain Museum#MMM Dolomites|MMM Dolomites]] dedicato alla storia dell'esplorazione e dell'alpinismo nelle Dolomiti. Alcune località turistiche storiche assieme alle montagne più famose hanno assunto durante il turismo Romantico a cavallo tra '800 e '900 degli appellativi o "soprannomi" (spesso confusi tra loro dai media) che risultano però diffusi ancor oggi:
Immagine:CimonDellaPalaEVezzana.jpg|Cimon della Pala
 
Immagine:Belluno-Schiara.jpg|Vista del centro di [[Belluno]] con il [[gruppo della Schiara]]
{| class="wikitable"
Immagine:Monti_del_Sole.jpg|Monti del Sole
!Località
Immagine:Drei Zinnen Hütte-Rifugion Locatelli 4.JPG|Il [[Monte Paterno]]
!Appellativo
Immagine:Bodenalm-Alpe Dei Piani 1.JPG|Alpe dei Piani
|-
Immagine:Torri_del_Vaiolet.JPG|[[Torri del Vajolet]]
|[[Marmolada]]
Immagine:Gruppo_del_Sella.JPG|Vista invernale del [[Gruppo del Sella]]
|Regina delle Dolomiti
Immagine:Vista_invernale_dalla_Marmolada.JPG|Panorama dalla [[Marmolada]]
|-
Immagine:Tofana di Rozes.jpg|[[Tofana di Rozes]]
|[[Antelao]]
|Re delle Dolomiti
|-
|[[Monte Agner|Agner]]
|Gigante delle Dolomiti
|-
|[[Cimon della Pala]]
|Cervino delle Dolomiti
|-
|[[Cortina d'Ampezzo]]
|Signora delle Dolomiti
|-
|[[Agordo]]
|Cuore delle Dolomiti
|-
|[[Moena]]
|Fata delle Dolomiti
|-
|[[Feltre]]
|Venezia delle Dolomiti
|-
|[[Belluno]]
|Porta delle Dolomiti
|}
 
<gallery mode="packed" heights="130">
File:Passo Gardena Grödner Joch panorama with St. Christina Wolkenstein St. Ulrich Langkofel.jpg|Panoramica dal [[passo Gardena]] verso la [[val Gardena]], con le località di [[Santa Cristina Valgardena]], [[Selva di Val Gardena]] e [[Ortisei]], e il [[Gruppo del Sassolungo|Sassolungo]].
File:Brenta 1.jpg|Panoramica sul Gruppo delle Dolomiti di Brenta.
File:Marmolada_Westgrat_wiki_mg-k.jpg|Panoramica dalla cresta ovest della Marmolada. All'orizzonte, a destra e sinistra di Punta Penia, le [[Pale di San Martino]], il [[Latemar]], il [[Gruppo del Catinaccio|Catinaccio]], il [[Gruppo del Sassolungo|Sassolungo]], il [[Gruppo del Sella|Sella]] e le [[Dolomiti Ampezzane]].
File:Alba sulle Dolomiti orientali.jpg|Una veduta dell'[[alba]] sulle principali cime delle Dolomiti occidentali, dal [[monte Pascolo]]: il [[Sass de Putia]], il gruppo [[Gruppo del Puez|Puez]]-[[Odle]], il [[Gruppo del Sella]], il [[Sassolungo]] ed il [[Sassopiatto]], la [[Marmolada]], l'[[alpe di Siusi]] ed il [[Gruppo del Catinaccio]].
</gallery>
 
=== Allevamento ===
L'[[allevamento]], praticato da secoli dalla popolazione in modo tradizionale, secondo la modalità dell'[[alpeggio]], ha anche un'attrattiva turistica, ed è oggi praticato principalmente per la produzione alimentare artigianale.
 
=== Artigianato ===
In alcune zone delle Dolomiti l'[[artigianato]] tipico (sculture in [[legno]]) ha una grande tradizione e assume un importante ruolo economico.
 
== Cultura ==
=== Nei media ===
Nelle Dolomiti sono state girate alcune scene di vari film, tra cui ''[[La Pantera Rosa (film 1963)|La Pantera Rosa]]'' (''The Pink Panther'') di [[Blake Edwards]] (1963), ''[[Per favore, non mordermi sul collo!]]'' di [[Roman Polański]] (1967), ''[[L'ultimo imperatore]]'' di [[Bernardo Bertolucci]] (1987), ''[[Solo per i tuoi occhi (film)|Solo per i tuoi occhi]]'' con [[Roger Moore]] (1981), ''[[Cliffhanger - L'ultima sfida|Cliffhanger]]'' con [[Sylvester Stallone]] (1993) e ''[[The Italian Job (film 2003)|The Italian Job]]'' di [[F. Gary Gray]] (2003), oltre alla serie televisiva ''[[Un passo dal cielo]]'' con [[Terence Hill]] (2010).
 
== Note ==
{{<references|auto}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{de}} Maria M. Gordon Ogilvie, ''Das Grödener-, Fassa- und Enneberggebiet in den Südtiroler Dolomiten. Geologische Beschreibung mit besonderer Berücksichtigung der Überschiebungserscheinungen'', 2 volumi (Abhandlungen der geologischen Bundesanstalt, XXIV,1-2), Vienna, Geologische Bundesanstalt, 1927.
* {{en}} William Bainbridge, ''Topographic Memory and Victorian Travellers in the Dolomite Mountains'', Amsterdam, Amsterdam University Press, 2020, ISBN 978-94-6298-761-6.
* Bosellini A., 1996. ''Geologia delle Dolomiti''. Bolzano: Casa editrice Athesia. 191 pp.
* [[Claudio Cima]], ''Scopriamo insieme i parchi delle Dolomiti'', Ist. Geografico De Agostini, 1994.
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* Leonardi P. et al., 1967. ''Le Dolomiti. Geologia dei monti tra Isarco e Piave''. Rovereto: Manfrini Editore. 1019 pp.
* Franco de Battaglia e Luciano Marisaldi, ''Enciclopedia delle Dolomiti'', Bologna, Zanichelli, 2000. ISBN 978-88-08-09125-3
* Petrillo P.L., ''Le Dolomiti patrimonio dell'Umanità'', https://web.archive.org/web/20151208080816/http://www.rivistasitiunesco.it/articolo.php?id_articolo=92 in Rivista Siti UNESCO
* Provincia di Belluno, Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige Autonome Provinz Bozen-Südtirol, Provincia di Pordenone, Provincia Autonoma di Trento, Provincia di Udine, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, 2008. ''Nomination of the Dolomites for inscription on the World Natural Heritage List UNESCO. Nomination Document.'' 363 pp. https://web.archive.org/web/20131225070444/http://fondazionedolomitiunesco.org/documentazione-2/01_DOLOMITES_nomination_document_jan2008_1236608233_1294933181.pdf
* [[Reinhold Messner]] e Jakob Tappeiner, ''Dolomiti: le più belle montagne della terra'', Lana, Tappeiner, 2002. ISBN 88-7073-317-3
* Reinhold Messner, Ursula Demeter, Georg Tappeiner, ''Dolomiti: patrimonio dell'umanità'', Bolzano, Tappeiner, 2010. ISBN 978-88-7073-561-1
 
== Voci correlate ==
* [[Alpeggio]]
* [[Dolomiti (sezione alpina)]]
* [[Ciclabile delle Dolomiti]]
* [[Dolomia]],
* [[Dolomite]]
* [[Dolomiti (sezione alpina)]]
* [[Dolomiti lucane]]
* [[Geologia]]
* [[Museo geologico delle Dolomiti]]
* [[Rifugi delle Dolomiti]]
* [[Via ferrata]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{interprogetto/notizia|180 falò intorno alle Dolomiti del Sella}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* http://www.treccani.it/enciclopedia/dolomiti/
* {{cita web|http://www.dolomiticlicktreccani.it/faunaenciclopedia/fauna-animali-delle-dolomiti.html/|Dolomiti}}
* [http{{cita web|https://www.dolomitiparkdolomitiunesco.it/ Parco nazionaleinfo|Sito delleufficiale Dolomiti Bellunesi]UNESCO}}
* {{cita web|http://www.dolomitipark.it/|Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi}}
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Aree_Geografiche/Monti_e_Valli/Dolomiti/|Dolomiti}}
* {{cita web|https://parchi-naturali.provincia.bz.it/parco-naturale-fanes-senes-braies.asp|Parco naturale Fanes-Sennes-Braies}}
* [http://www.vienormali.it/libri-montagna/I3000delleDolomiti.asp Libro sulle vie normali a tutte le cime oltre i 3000 metri delle Dolomiti]
* {{cita web|https://parchi-naturali.provincia.bz.it/parco-naturale-tre-cime.asp|Parco naturale Tre Cime}}
* [http://www.3000dolomiti.it Sito web dedicato alle cime oltre i 3000 metri delle Dolomiti]
* [http{{cita web|https://www.dolomitidolomitiparco.org Dolomiti.org: Portalecom|Parco ufficialenaturale delle Dolomiti] d'Ampezzo}}
* [{{cita web|http://www.dolomitesworld3000dolomiti.comit|Sito DolomitesWorld.com:web dedicato alle cime oltre i 3000 Portalemetri delle Dolomiti]}}
 
{{Dolomiti}}
 
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Controllo di autorità}}
 
{{portale|montagna|patrimoni dell'umanità}}