Armando Pizzinato: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 17 aprile
|AnnoMorte = 2004
|Attività = pittore▼
|Epoca = 1900
▲|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
}}
== Biografia ==
Era il figlio di Giovanni Battista Pizzinato e di Andremonda Astolfo.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/armando-pizzinato_(Dizionario-Biografico)/|titolo=PIZZINATO, Armando - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-09-02}}</ref>
A vent'anni Armando Pizzinato si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Venezia e segue i corsi di [[Virgilio Guidi]] fino al 1934.
La ''Galleria del Milione'' ([[Milano]]), centro delle avanguardie internazionali e italiane, seleziona Pizzinato tra le nuove proposte. La galleria milanese promosse anche [[Corrado Cagli|Cagli]], [[Renato Guttuso|Guttuso]], [[Afro Basaldella|Afro]], [[Mario Deluigi|Deluigi]] e altri ancora; Pizzinato vi esporrà nel 1933.
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], lascia Roma e torna a Venezia. Qui frequenta [[Arturo Martini]], [[Carlo Scarpa]], [[Alberto Viani]], [[Giuseppe Cesetti]], [[Giuseppe Santomaso]], [[Afro Basaldella]], [[Dino Basaldella]], [[Giulio Turcato]] ed [[Emilio Vedova]]. Nell'ambiente culturale veneziano di opposizione alla guerra e al fascismo conoscerà Zaira, sua futura moglie. Sempre a Venezia, nel 1941 Pizzinato tiene la sua prima personale (cui partecipa anche Viani con la scultura
Pizzinato e Vedova raccolgono grandi consensi da pubblico e critica con la mostra “Tempere partigiane” del 1946, presso la Galleria de [[Centro di Unità della Cultura L'Arco|L'Arco]]. Questa esposizione viene notata da [[Giuseppe Marchiori (critico)|Giuseppe Marchiori]] e [[Renato Birolli]] (uno degli esponenti di ''[[Corrente (rivista)|Corrente]]'', giunto a Venezia nell'aprile di quell'anno). Il clima culturale veneziano era lo scenario in cui svilupparono, nell'agosto 1946, la prima formulazione della Nuova Secessione Artistica Italiana, in opposizione al [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]]. In autunno la Secessione era già diventata ''Fronte Nuovo delle Arti'', esperienza che vide la partecipazione attiva di Pizzinato fino allo scioglimento del gruppo.
Nel febbraio del 1947 a [[Torino]] si tiene la mostra premio “Arte Italiana d'Oggi” e il primo posto per la pittura è assegnato a Pizzinato.<ref>V. anche "Il premio Torino 1947 a Pizzinato e Vedova", in ''Il Mattino del Popolo'', Venezia, n° 6, 16 maggio 1947, p. 3.</ref>
Il 1948 è l'anno della prima Biennale veneziana del dopoguerra: vi partecipa l'intero Fronte in due sale dedicate, riscuotendo un enorme successo. Un quadro di Pizzinato (“Primo maggio”) è acquistato da [[Peggy Guggenheim]] (attualmente è al [[Museum of Modern Art|MOMA di New York]]), l'altro (“I difensori delle fabbriche”) dal [[Galleria internazionale d'arte moderna (Venezia)|Museo Ca' Pesaro]].
La “Rassegna di pittura italiana contemporanea” al [[Museo Correr]] (ottobre 1949) seleziona un'opera di Pizzinato per la partecipazione ad una mostra internazionale di arte contemporanea al [[Carnegie
Armando Pizzinato morirà a Venezia nel 2004, all'età di 93 anni. È sepolto al [[Cimitero di San Michele (Venezia)|cimitero monumentale di San Michele]] (Recinto XVII, fronte entrata)
== Ricerca artistica ==
Pizzinato visse da vicino l'esperienza della [[seconda guerra mondiale]]. Egli (e come lui la generazione di artisti cui apparteneva) sentiva il bisogno di trovare un linguaggio nuovo, essenziale, comunicativo e distante dallo spontaneismo e dalla retorica, lasciando da parte “tutto quello che è compiacenza al gusto, quello che è decadente e raffinato”.<ref>Lettera del dicembre 1946 di Armando Pizzinato ad Achille Cavellini, in “Il Fronte Nuovo delle Arti. L'arte italiana attraverso le avanguardie del secondo dopoguerra”, L.M. Barbero (a cura di), Fondazione Carical, Cosenza, 1999 (seconda ed.), p. 275</ref> Nel 1946 aderì al [[Fronte nuovo delle arti]],
I suoi quadri di quel periodo rielaboravano il postcubismo del dopo-Guernica e il [[Futurismo#Futuristi russi|futurismo russo]] (di [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Majakovskij]], ad esempio), per approdare a strutture dinamiche ai confini dell'astrazione, in cui il colore timbrico assumeva dei significati [[Espressionismo|espressionisti]]. Tra le opere più significative di questo periodo, si possono citare “Suonatori ambulanti”, “Canale della Giudecca”, “Dragamine e faro” e “Primo maggio”.
“Primo maggio” fu l'unico quadro dei [[Fronte nuovo delle arti|frontisti]] acquistato da [[Peggy Guggenheim]] alla [[Biennale di Venezia|Biennale veneziana]] del 1948. Tuttavia Pizzinato non era interessato al riconoscimento borghese e, anzi, desiderava dipingere sulle pareti la vita della classe operaia. Questo attestato di stima e successo lo portò a riflettere sugli aspetti comunicativi della sua arte, che sentiva minacciata dall'inclusione nella [[Manierismo|maniera]] della non-figurazione
Negli anni Sessanta la sua pittura cambiò ancora. Nel 1963 muore la moglie Zaira; ne seguì un momento di stallo artistico ed espressivo<ref>Scritti di Pizzinato, pubblicato
Pizzinato mette da parte il rosso, simbolo della vita e delle lotte passate, e utilizza principalmente gli azzurri, i verdi, i viola e qualche colore chiaro per la luce. Sperimenta un lirismo lontano dalla figurazione, un [[astrattismo]] che esprime esperienze come la solitudine e il desiderio di un legame interiore con la natura.<ref>Marzia Ratti, in "Armando Pizzinato. Dal Fronte Nuovo delle Arti ai Giardini di Zaira", Silvana Editoriale, La Spezia, 2001</ref> Intorno ai primi anni Settanta realizza le serie dei gabbiani, delle betulle e degli scorci veneziani. Come sempre nella sua carriera, Pizzinato dipingeva rielaborando le scosse suscitate dal soggetto pittorico e la memoria di queste,<ref>Intervista a Pizzinato in "Il Mattino del Popolo", 18 aprile 1948</ref> senza mai realizzare delle riproduzioni oggettive della natura.
== Mostre postume ==
* 2009: ''Grafica a Nord Est. Incisori veneto friulani'' (Bruno Barborini, [[Vittorio Basaglia]], Giulio Belluz, Mario Bertolo, [[Giorgio Bordini]], Marcello De Vecchi, Franco Dugo, Lucio Fedrigo, [[Cesco Magnolato]], Luigi Marcon, Giuseppe Onesti, [[Mario Pauletto]],
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Virgilio Guidi, ''Armando Pizzinato'', catalogo della mostra, Galleria del Milione, Milano, 1943
* Umbro Apollonio, "Armando Pizzinato", in [[Stefano Cairola]] (a cura di), ''Arte italiana del nostro tempo'', Istituto Italiano di Arti Grafiche, Bergamo, 1946
* Maurizio Chierici, "Al pittore veneziano Pizzinato il puledrino del 'Premio Suzzara'", in ''Gazzetta di Parma'', Parma, 15 settembre 1958
* Mario De Micheli, "Pizzinato: 30 anni di pittura", in ''L'Unità'', Milano, 1º settembre 1962, p.
* Franco Solmi, ''Immagini del Realismo. Pizzinato'', catalogo della mostra, Firenze, Galleria d'Arte Palazzo Vecchio, 1982
* Enzo De Martino, ''Armando Pizzinato. Opere dal 1949 al 1962'', catalogo della mostra, Museo di Capri, 1983
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* [[Giancarlo Pauletto]], Patrizia Pizzinato (a cura di), ''Armando Pizzinato: spazi di libertà: opere note e opere inedite 1927 – 1990'', Pordenone, Centro Iniziative Culturali, 2005. ISBN 88-8426-017-5
* [[Giancarlo Pauletto]], [[Luciano Padovese]], ''Armando Pizzinato'', Centro Culturale A. Zanussi, Pordenone, 2005, ISBN 88-8426-017-5
* {{cita pubblicazione| autore =Giancarlo Pauletto| anno =1981| mese =giugno| titolo =La classicità di Armando Pizzinato| rivista =Il Momento| numero =6|pp=| url =}}
* {{cita pubblicazione| autore =Giancarlo Pauletto| anno =1996| mese =luglio-agosto| titolo =Armando Pizzinato: arte e storia in una grande mostra a Passariano| rivista =Il Momento| numero =289|p=15| url =}}
| anno =1981▼
| volume =▼
| pagine =▼
}}▼
* «Un costruttivo pittore della realtà». Armando Pizzinato a cento anni dalla nascita. Atti della giornata di studi (Venezia, 25 novembre 2010), Antenore, 2012.
* {{DBF|tipo=Liruti|id=pizzinato-armando|titolo=PIZZINATO ARMANDO|autore=Massimo De Sabbata|accesso=22 dicembre 2017}}
* {{DBI
| nome = PIZZINATO, Armando
| nomeurl =
| autore = Davide Lacagnina
▲| pagine =
▲| volume = 84
| accesso = 22 dicembre 2017
▲}}
== Voci correlate ==
* [[Fronte nuovo delle arti]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | url = http://www.arsvalue.com/webapp/artista/12798121/armando-pizzinato.aspx | titolo = Biografia e bibliografia su Armando Pizzinato, arsvalue | accesso = 13 gennaio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304035511/http://www.arsvalue.com/webapp/artista/12798121/armando-pizzinato.aspx | urlmorto = sì }}
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* {{cita web |url=http://www.maniago.it/contenuti/museo/pizzinato.html |titolo=Biografia di Pizzinato, Comune di Maniago |accesso=8 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130105040303/http://www.maniago.it/contenuti/museo/pizzinato.html |urlmorto=sì }}
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|pittura}}▼
[[Categoria:Sepolti nel Cimitero di San Michele di Venezia]]
▲{{Portale|pittura}}
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