Musica barocca: differenze tra le versioni

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{{NN|musica classica|febbraio 2010|Mancano del tutto o quasi note con fonti citate.}}
Il termine '''musica barocca''' indica la [[musica]] composta durante il periodo di diffusione del [[barocco]] nell'[[arte]], che convenzionalmente fa riferimento al periodo [[1600]]-[[1750]].
{{Organizzare|La pagina è male organizzata in paragrafi, c'è una galleria di compositori, manca una sezione storica, ma la storia è divisa a pezzi qui e là; è ridondante sovrapponendosi coi contenuti delle altre voci che linka, in compenso abbiamo ben due tavole dei compositori (non si potrebbero spostare alle pagine delle categorie?).|musica|ottobre 2015}}
{{C|motivo=l'etimologia del termine presenta informazioni errate e mancanti nella sezione "Problemi di definizione"|argomento=musica|mese=settembre 2021}}
{{Storia della musica}}
[[File:Baschenis - Musical Instruments.jpg|thumb|Strumenti musicali barocchi in un dipinto coevo di [[Evaristo Baschenis]]]]
Il termine [[Barocco]] fu introdotto nella [[storiografia]] per classificare le tendenze stilistiche che segnano l'[[architettura]], la [[pittura]] e la [[scultura]], e per estensione la poesia e la [[letteratura]], tra il [[XVII secolo]] e la prima metà del [[XVIII secolo|XVIII]]. Il termine "barocco" fu utilizzato per definire uno stile della musica a partire dai primi del [[Novecento]], come vediamo nel saggio di [[Curt Sachs]] ''Barokmusik'' del [[1919]].<ref name=sachsbarok>Curt Sachs, ''Barokmusik'', in ''Jahrbuch der Musikbibliothek Peters'', 1919, p. 7-15</ref>
 
In campo musicale il Barocco può essere considerato come uno sviluppo di idee maturate nel tardo [[Rinascimento]] ed è perciò difficile, e anche arbitrario, voler stabilire una netta demarcazione cronologica precisa di inizio e di fine del periodo barocco in musica.
==Caratteristiche==
Così come le altre forme d'arte del periodo, la musica barocca era votata al desiderio di stupire e divertire lo spettatore: cambi repentini di tempo, passaggi di grande [[virtuosismo]] stumentale o vocale e l'uso del [[contrappunto]] e della [[fuga]] sono gli elementi che più caratterizzano la produzione musicale di questo periodo.<br/>
L'utilizzo del termine ''barocco'' in campo musicale è piuttosto recente, ed è fatto risalire ad una pubblicazione del [[musicologia|musicologo]] [[Curt Sachs]] del [[1919]]. <br/>
Se il concetto di musica barocca è generalmente accettato ed utilizzato, diversi musicologi contestano questa definizione sostenendo, non senza buoni argomenti, che sia illogico unire sotto un'unica etichetta un secolo e mezzo di produzione ed evoluzione musicale che ha fatto della varietà e della differenza il proprio programma estetico. <br/>
Questa è, ad esempio, la tesi di [[Manfred Bukofzer]], uno dei maggiori musicologi del Novecento, il quale, arriva a sostenere, nel saggio ''The music in the baroque era'' ([[1947]]) che la ''Musica Barocca'' (intesa come uno stile unitario ed organico), non esista. È per questo motivo che Bukofzer suggerisce di evitare per quanto possibile l'espressione "musica barocca" e di adottare, invece, il criterio della distinzione tra i tre grandi stili che attraversano la musica occidentale tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento: lo stile concertante italiano, lo stile contrappuntistico tedesco e lo stile strumentale francese. <br/>Operando all'interno di questa grande tripartizione una ulteriore bipartizione: quella tra idioma strumentale e idioma vocale.<br/>
A prescindere da queste considerazioni, che effettivamente possono avere degli ottimi argomenti, il termine '''musica barocca''' è tuttora universalmente utilizzato ed accettato per definire lo stile musicale evolutosi dopo la [[Musica rinascimentale]] e prima dello sviluppo dello stile ''[[Classicismo viennese|Classico]]''.
 
Dal punto di vista geografico, la '''musica barocca''' ha origini in Italia, grazie al lavoro di compositori come [[Claudio Monteverdi]], benché verso la metà del [[XVII secolo]] essa iniziasse a prendere piede e svilupparsi anche in altri paesi europei, sia attraverso i musicisti italiani (compositori, cantanti, strumentisti) che vi erano emigrati, sia attraverso i compositori autoctoni che svilupparono un autonomo indirizzo stilistico, come per esempio in Francia dalla seconda metà del XVII secolo.
==Le forme musicali==
===Musica Orchestrale===
====Il concerto grosso====
La genesi del ''concerto grosso'' va cercata in una sorta di espansione sonora della forma della sonata a tre, nei due generi ''da chiesa'' e ''da camera'', e risale all'incirca alla metà del Seicento, ma il modello formale più evoluto viene messo a punto a Roma, verso gli anni '80 del Seicento, da [[Arcangelo Corelli]]. <br/>
I dodici Concerti dell'op.6 corrispondono alla fase "matura" del concerto grosso: un gruppo di solisti (nel caso di Corelli due violini e un violoncello) chiamato "concertino" o "soli" si contrappone all'intero corpo dell'orchestra, chiamato "grosso" o "tutti". Non una contrapposizione generica basata sulla semplice contrasto di sonorità, ma una rigorosa divisione del lavoro di carattere formale: al "grosso" spetta l'esposizione del ritornello, al concertino gli episodi solistici, secondo la successione di parti e movimenti tipica della sonata a tre che verrà poi ripresa dal concerto solistico.
 
Il termine "musica barocca" è rimasto convenzionalmente in uso per indicare indistintamente qualunque genere di musica evolutosi fra il tramonto della [[musica rinascimentale]] e il sorgere dello [[stile galante]] e poi di quello [[Classicismo (musica)|classico]], in un arco cronologico che, secondo gli schemi di periodizzazione adottati dai maggiori dizionari e repertori bibliografici musicali andrebbe dal 1600 (prima [[opera]] giunta integra fino a noi) al 1750 (morte di [[Johann Sebastian Bach]]).
====Il concerto solistico====
Generalemente si individua in [[Antonio Vivaldi]] l'inventore del concetto di concerto solista, ossia, l'evoluzione del ''concerto grosso'' verso una forma musicale che prevede uno o più strumenti solisti ai quali è assegnata una partitura ''obbligata'' o una sezione (comunemente chiamata [[sequenza]]), dedicata all'improvvisazione dell'esecutore.
 
Il termine "musica barocca", pur entrato nel linguaggio comune, e la relativa periodizzazione, tuttavia, non sono praticamente più utilizzati dalla musicologia, a causa dell'estrema varietà di stili e dell'eccessiva ampiezza temporale e geografica, che non consente di vedere in modo unitario e coerente diverse manifestazioni dell'arte musicale. Del problema era già cosciente il musicologo [[Manfred Bukofzer]] che nel 1947 pubblicò il libro ''Music in the Baroque Era from Monteverdi to Bach'', a lungo rimasto manuale di riferimento, in cui significativamente preferiva parlare, già dal titolo, di ''Musica nell'età barocca'' e non di "musica barocca".
====La suite====
Le origini della ''suite'' si confondono inevitabilmente con la pratica antichissima di accompagnare e sostenere la danza con un numero più o meno elevato di voci o di strumenti, ma il termine "suite" appare per la prima volta in una raccolta pubblicata dal compositore francese Philippe Attaignant nel 1529. La pratica di codificare in modo rigoroso la denominazione e la successione delle diverse danze è però molto posteriore e avviene, in sostanza quando la suite diventa un "seguito" di danze puramente immaginarie. Si deve a Jakob Froberger, allievo di Frescobaldi, la riduzione della suite alle sue quattro danze "di base" ([[allemanda]], [[corrente]], [[sarabanda]] e [[giga]]) e sarà questo il modello di base che seguirà J.S.Bach per alcune delle sue [[Suite]] (ma non per tutte: le sue Suite Inglesi, ad esempio, sono articolate in 8 danze ).
 
In altre parole per Bukofzer la musica barocca, intesa come uno stile unitario ed organico, non esisteva. Per questo motivo proponeva di adottare, invece, il criterio della distinzione tra i tre grandi stili che attraversano la musica occidentale tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento: lo stile concertante italiano, lo stile contrappuntistico tedesco e lo stile strumentale francese; operando, poi, un'ulteriore bipartizione, ovvero quella tra idioma strumentale e idioma vocale.<ref>Manfred F. Bukofzer, Music in the baroque era: from Monteverdi to Bach, New York, Norton, 1947 (trad. it. Milano, Rusconi, 1989).</ref>
===Produzione vocale profana===
 
Esso tuttavia presuppone una rigida visione dei fenomeni musicali legati a un'ideologia nazionalistica di stampo ottocentesco, contraddetta dai fatti storici, che non tiene in debito conto la circolazione di idee, pratiche sociali e musicali, come pure di musicisti e musiche nell'Europa del XVII e XVIII secolo. Nel 1982, in un volume della ''Storia della musica a cura della Società Italiana di Musicologia'', dedicato alla musica del XVII secolo, il musicologo Lorenzo Bianconi rifiutava di usare il termine "barocco" o anche "musica dell'età barocca", a motivo dei fenomeni diversi e antitetici, e dell'eterogeneità di tante correnti e tradizioni che caratterizzano la musica di quell'epoca storica.<ref>Lorenzo Bianconi, ''Il Seicento'', Torino, EdT, 1982, pp. XI-XII (Storia della musica a cura della Società Italiana di Musicologia, vol. 4). Il volume fu riedito nel 1991 e apparve anche in traduzione inglese e spagnola.</ref>
====Opera lirica====
Il melodramma nasce verso la fine del [[XVI secolo]] e ha enorme diffusione in età [[barocco|barocca]], affermandosi soprattutto a [[Napoli]], [[Roma]] e [[Venezia]]. Spettacolo inizialmente riservato alle [[corte|corti]], e dunque destinato ad una ''elite'' di intellettuali e aristocratici, acquista carattere di intrattenimento a partire dall'apertura del primo teatro pubblico, nel [[1637]]: il [[Teatro San Cassiano]] a [[Venezia]]. <br/>
Alla severità dell'opera degli esordi, ancora permeata dell'estetica tardo-rinascimentale, subentra allora un gusto per la varietà delle musiche, delle situazioni, dei personaggi, degli intrecci; mentre la forma dell'[[aria (musica)|aria]], dalla melodia accattivante e occasione di esibizione canora, ruba sempre più spazio al [[recitativo]] dei dialoghi e, di riflesso, all'aspetto letterario, mentre il [[Canto (musica)|canto]] si fa sempre più fiorito.
 
In generale, oggi, in campo musicologico più che di "musica barocca" si preferisce talvolta parlare di "musica del Seicento", estendendo questa periodizzazione non soltanto alle musiche prodotte nel XVII secolo, ma anche a quelle di compositori nati in quel secolo,<ref>Lo dimostrano, per esempio, le tematiche affrontate tanto nel convegno annuale della [https://sscm-sscm.org/ Society of Seventeenth-Century Music]</ref> oppure di scorporare il primo Settecento, definendolo come "l'età di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] e [[Georg Frideric Händel|Handel]]",<ref>Alberto Basso, ''L'età di Bach e Handel'', Torino Edt, 1976 (Storia della musica a cura della Società Italiana di Musicologia, vol. 5)</ref> massimi compositori dell'epoca, legati al linguaggio musicale ereditato dal Seicento e a una scrittura fondata sul contrappunto, pur fondato sulla moderna tonalità e sull'armonia che ne consegue, e sul suo sfruttamento in senso espressivo. La musica dei due sommi compositori tedeschi è caratterizzata da elementi tanto dello stile italiano che francese, da loro magistralmente assorbiti, elaborati e adoperati in modo originale nella loro produzione.
Nel frattempo [[Jean-Baptiste Lully]], un compositore francese di origine italiana, dà vita all'[[opera francese]]. In essa la tipica cantabilità italiana, poco adatta alla lingua francese, è abbandonata a favore di una più rigorosa interpretazione musicale del testo. <br/>
Lo stile di canto, più severo e declamatorio, è prevalentemente sillabico. Ulteriori elementi di differenziazione rispetto al modello italiano sono costituiti dall'importanza assegnata alle coreografie e dalla struttura in cinque atti, che l'opera seria francese conserverà fino a tutto il XIX secolo. Nacquero così la ''[[tragédie-lyrique]]'' e l' ''[[opéra-ballet]]''.
 
== Problemi di definizione ==
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] l'opera [[Italia|italiana]] è riformata dal poeta [[Pietro Metastasio]], che stabilisce una serie di [[canone (musica)|canoni]] formali, relativi all'impianto drammaturgico come alla struttura metrica delle arie, applicando le cosiddette [[unità aristoteliche]] e dedicandosi esclusivamente al genere [[opera seria|serio]]. <br/>
Il termine "barocco" dal latino ''verruca'' (escrescenza) compare nelle lingue neolatine del XVI e XVII secolo (''berruecca'' in portoghese, ''barrucco'' in spagnolo, ''baroque'' in francese) a indicare perle o pietre preziose deformi o irregolari. Barocco divenne una categoria estetica nella cultura francese del [[Settecento]] per giudicare opere d'arte ritenute eccessivamente innaturali, irregolari, forzate, ampollose. In campo musicale fu il filosofo [[Jean-Jacques Rousseau]], nel suo ''Dictionnaire de musique'' (1768), a parlare di ''musique baroque'', per definire un genere di musica in cui «l'armonia è confusa, sovraccarica di modulazioni e dissonanze, il canto duro e poco naturale, l'intonazione difficile e il movimento forzato».<ref>Hans Heinrich Eggebrecht, ''Musica in Occidente: dal Medioevo ad oggi'', trad. ital. di Maurizio Giani, Scandicci, La nuova Italia, 1996, pp. 248-253.</ref> Principale bersaglio dell'aspra critica erano le musiche delle opere di [[Jean-Philippe Rameau|Rameau]], [[Jean-Baptiste Lully|Lully]] e di altri francesi, il cui stile veniva contrapposto alla naturalezza di quello dell'opera italiana; ma la critica avrebbe potuto essere rivolta anche alle musiche di Bach e Händel. In effetti, pur senza usare il termine "barocco" il critico musicale tedesco Johann Adolph Scheibe nel 1737, con parole simili a quelle di Rousseau, aveva rivolto pesanti critiche a [[Johann Sebastian Bach|Bach]], la cui musica, a suo dire, "ampollosa e confusa", aveva "soffocato la naturalezza e oscurato la bellezza" con una scrittura troppo complessa e artificiosa.<ref name="Eggebrecht249">Eggebrecht, ''Musica in Occidente: dal Medioevo ad oggi'', cit., p. 249.</ref>
La scelta di Metastasio di escludere ogni elemento comico dal teatro musicale serio determina la nascita dell'opera comica, dapprima in forma di [[Intermezzo]], poi come [[opera buffa]] e [[dramma giocoso]].
 
In questo senso l'opera italiana del pieno Settecento, e in particolar modo l'opera cosiddetta "napoletana", che dominò le scene europee a partire dagli anni Trenta del XVIII secolo, grazie proprio alla naturalezza del canto e al prevalere di un'armonia facile all'ascolto sul contrappunto, non può propriamente rientrare nell'ambito della musica barocca, essendo ad essa contrapposta nel giudizio dei contemporanei. Celebre è lo sferzante ma esemplificativo giudizio che nel 1745 Händel diede sull'emergente operista [[Christoph Willibald Gluck]], una delle figure di spicco del teatro musicale di quel secolo: «[Gluck] non sa di contrappunto più del mio cuoco Waltz».<ref>Mario Carrozzo - Cristina Cimagalli, ''Storia della musica occidentale'', Roma, Armando, 1998, vol. 2, p. 301.</ref>
====Arie, cantate ed altre forme vocali====
La '''cantata''' è una forma musicale vocale di origine italiana tipica della musica barocca, formata da una sequenza di brani come [[aria (musica)|arie]], [[recitativo|recitativi]], [[Duetto (musica)|duetti]], [[coro (musica)|cori]] e brani strumentali. Ha una certa affinità con l'[[opera barocca]], ma l'esecuzione avviene senza apparato scenico ed lo spettacolo è di dimensioni minori.
 
La definizione di "musica barocca" formulata da Rousseau, riferita a un particolare stile compositivo che appariva ormai superato nell'estetica musicale del Settecento, fu fatta propria da uno dei maggiori teorici tedeschi, Heinrich Christoph Koch che nel suo ''Musikalisches Lexicon'' (1802) riprese quasi alla lettera la definizione del filosofo francese.<ref name="Eggebrecht249" /> In senso svalutativo, "barocco" continuò ad essere usato per definire espressioni d'arte, ma anche di musica, che si discostavano dai canonici estetici fissati da critici e teorici tra la fine del [[XVIII secolo|XVIII]] e la prima metà del [[XIX secolo]].
Le cantate possono essere profane, e solitamente hanno soggetto [[mitologia|mitologico]] o morale, oppure sacre, ispirate perlopiù a vicende tratte dalla [[Testi sacri|Sacra Scrittura]], in [[lingua latina|latino]] o in lingue moderne.
 
Fu soltanto dalla seconda metà del [[XIX secolo]] che il termine [[barocco]] passò ad indicare lo stile artistico di un'epoca successiva al Rinascimento. [[Jacob Burckhardt]], nel suo manuale ''Il Cicerone'' ([[1855]]), dedicò un capitolo all'arte post-[[Michelangelo Buonarroti|michelangiolesca]], intitolato ''Stile barocco'', rimarcandone gli aspetti di decadenza rispetto al [[Rinascimento]]. Verso la fine dell'Ottocento, [[Heinrich Wölflin]] riprese il termine in senso storico, più neutro e non svalutativo, e propose anche di allargare il suo uso alla letteratura e alla musica nel suo saggio ''Rinascimento e Barocco'' ([[1888]]). Nel barocco Wölflin vedeva uno stile non necessariamente legato a un'epoca, caratterizzato da elementi stravaganti, bizzarri, eccessivi, esuberanti, in contrapposizione a elementi quali ordine, equilibrio, proporzione, simmetria che denotavano lo stile classicistico. In campo musicologico [[Curt Sachs]], nel saggio ''Barockmusik'' ([[1919]]), si richiamò alle posizioni di Wölflin sullo stile barocco in arte e in letteratura, applicandole in maniera sistematica alla musica:<ref name=sachsbarok /> Sachs, in una prospettiva di stampo [[Positivismo|positivistico]], tipica della musicologia del suo tempo, si sforzava di delineare le caratteristiche specifiche dello stile barocco in musica (per esempio, l'uso dell'[[Abbellimento|ornamentazione]], della [[variazione (musica)|variazione]] della melodia, oppure la scrittura monodica con [[basso continuo]]) cercando di metterle in rapporto con le novità stilistiche della pittura barocca. Questo tipi di classificazioni dello stile sulla base di caratteristiche interne alle composizioni ha comportato che alcuni studiosi nella prima metà del Novecento identificassero il barocco in musica con "l'età del [[basso continuo]]", sebbene tale pratica perdurasse a lungo nel [[XVIII secolo]], anche in musiche di stile completamente diverso ([[Stile galante|galante]], [[Classicismo (musica)|classico]]).
In Italia i maggiori compositori di cantate sono stati [[Giacomo Carissimi]], [[Alessandro Scarlatti]] e [[Antonio Vivaldi]].
 
Tuttavia, tale periodizzazione rimane questione controversa e condizionata dagli inevitabili mutamenti estetici nel corso del tempo. Molti musicologi sono oggi consapevoli di quanto sia improduttivo lo sforzo di inquadrare sotto un unico concetto storico-estetico un secolo e mezzo di produzione musicale, sviluppatosi attraverso pratiche, musicali e sociali, caratteri e momenti sensibilmente diversi tra un paese europeo e l'altro. Basti pensare alla marcata differenza tra lo stile italiano e quello francese, ben evidenziata fin dalla seconda metà del [[Seicento]] negli scritti di critici, letterati e memorialisti d'Oltralpe, che mettevano a confronto musica italiana e francese, come quelli di François Raguenet<ref>François Raguenet, ''Parallèle des Italiens et des Français en ce qui regarde la musique et les opéras'', Parigi, Barbin, 1702.</ref> e Jean-Laurent le Cerf de la Vieville.<ref>Jean-Laurent le Cerf de la Vieville, ''Comparaison de la musique italienne et de la musique française, où, en examinant en détail les avantages des spectacles et le mérite des deux nations, on montre quelles sont les vraies beautés de la musique'', Bruxelles, 1704.</ref> Ancor più improduttivo appare lo sforzo di creare a tutti i costi una periodizzazione della "musica barocca" o "dell'età barocca", in modo da farla forzatamente combaciare con quelle di altre espressioni artistiche, come la pittura, l'architettura e la poesia.<ref>Da lungo tempo gli studi storici sulla pittura, la scultura, la musica, il teatro e la letteratura hanno superato l'idea che le arti siano la manifestazione di un unico "spirito del tempo" (''[[Spirito del tempo|Zeitgeist]]''), come teorizzato un paio di secoli fa dal filosofo tedesco [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]].</ref>
In Germania importanti furono [[Georg Friedrich Haendel]], [[Georg Philipp Telemann]], [[Dietrich Buxtehude]].
 
== Caratteristiche generali ==
===Musica sacra===
{{S sezione| musica classica}}
====La cantata sacra tedesca====
{{Senza fonte|La musica barocca, in analogia con le altre forme d'arte del tempo, puntava a stupire e divertire l'ascoltatore.}} I caratteristici elementi della produzione musicale di questo periodo sono i cambi repentini di tempo, i passaggi di grande [[virtuosismo]] strumentale o vocale e l'uso del [[contrappunto]] e della [[fuga (musica)|fuga]], oltre a uno sviluppato senso dell'[[Improvvisazione (musica)|improvvisazione]].
Il concetto di "cantata sacra" è estraneo all'universo formale di [[Johann Sebastian Bach]]: il termine è stato infatti coniato soltanto nel XIX secolo per designare sommariamente le composizioni liturgiche settecentesche,su testo biblico, intonate da coro e solisti. Una svolta nella storia della cantata tedesca avviene però quando il pastore protestante Erdmann Neumeister pubblica nel 1704 una antologia di testi destinati all'intonazione liturgica.
 
=== Il barocco colossale ===
Ispirandosi alle forme coeve dell'opera in musica, Neumeister suddivide i testi biblici in recitativi, arie, concertati e numeri corali fornendo a ciascun compositore un efficientissimo modello formale. Bach segue sostanzialmente il modello della "cantata riformata" fondato da Neumeister anche se la varietà formale delle sue cosiddette "cantate sacre" è molto ampia.
Lo stile "barocco colossale" è un nome che è stato coniato per descrivere un numero di composizioni dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XVIII secolo]] scritte in una maniera opulenta, sontuosa e in larga scala. Inoltre in questi lavori venne fatto uso di tecniche [[policorale|policorali]] e spesso erano caratterizzati da una dotazione di strumenti quantitativamente superiore alla media dell'epoca. Il primo barocco colossale fu uno stile italiano, nato per rappresentare i successi della [[controriforma]]. I pezzi erano tipicamente a 12 o più parti, ma è evidente che non sempre gli aspetti policorali interessavano il largo spazio (ad esempio nel ''Exultate Omnes'' di [[Vincenzo Ugolini]] ci sono passaggi a tre per tutti i soprani, tenori e contralti; questo sarebbe apparso assurdo suonarlo in un ampio spazio). Tuttavia alcuni lavori vennero piacevolmente eseguiti dai cantanti e dagli strumentisti nella [[Cattedrale di Salisburgo]].
====Il Corale====
In origine il termine "corale" indica generalmente il canto monodico non accompagnato dalla liturgia cristiana. Dopo l'avvento della riforma luterana la parola viene ad indicare però, nella lingua italiana, il canto liturgico, anch'esso monodico, proprio della liturgia protestante. Il cuore musicale della riforma è costituito da un nuovo corpus di canti monodici, spesso di estrema semplicità e concentrazione melodica. I testi appartengono alla lingua della liturgia riformata, il tedesco, e abbandonano per sempre il vetusto latino dei padri della chiesa romana. I nuovi "corali" possono essere intonati "choralitier", ossia in forma monofonica, oppure "figuraliter" ossia in forma polifonica, grazie alla semplice armonizzazione della linea vocale di base. Di questa prassi, in uso sin dalla metà del Cinquecento, si avvarranno nei secoli successivi tutti i compositori tedeschi di fede luterana, ivi compreso, naturalmente, J.S. Bach.
 
Un altro compositore del barocco colossale fu [[Orazio Benevoli]], il quale fu confuso con [[Heinrich Ignaz Franz Biber]] e [[Stefano Bernadi]] come compositore della ''[[Missa Salisburgensis]]''.
Generalmente (ma le eccezioni sono numerose)le ''Kirchenkantaten'' di J.S.Bach si aprono con un corale intonato in forma non polifonica, proseguono con una serie di arie, recitativi e concertati e si concludono con un corale elaborato in forma contrappuntistica.
====L'Oratorio====
L'oratorio è una composizione musicale d'ispirazione religiosa, ma non liturgica, con trama compiuta, presentata in forma narrativa ma senza rappresentazione scenica; viene fatto derivare dalla Lauda cinquecentesca. Più ancora che in quella, qui la musica ha lo stesso carattere e il medesimo stile di quelle che saranno, da lì a poco, le opere teatrali puramente intese.
 
La musica del barocco colossale fu una parte filosofica della controriforma e si diffuse oltralpe, nell'[[arciducato d'Austria]], a Vienna e Salisburgo, dove le composizioni a più parti furono scritte per le occasioni particolare, anche se non vennero pubblicate impedendoci oggi la conoscenze di numerosi lavori prodotti da maestri italiani come Valentini (alcuni per 17 cori),<ref>Alcune parti per tromba di Valentini sono giunte giungono sino a noi, ma non sono molto significative per comprendere i brani nella loro interezza.</ref> Priuli, Bernardi (la messa per la consacrazione della Cattedrale di Salisburgo) e altri.
====Messe per solisti====
Coro e Orchestra in "SI" minore
 
===Musica Strumentale=Storia ==
====Suites solistiche=Primo barocco ===
La [[Camerata de' Bardi]] fu un gruppo di umanisti, musicisti, poeti e intellettuali della Firenze tardorinascimentale che si raccolsero attorno al patronato di [[Giovanni Bardi]], conte di [[Vernio]], per discutere e influenzare la moda artistica dell'epoca, soprattutto nella [[musica]] e nel [[teatro]]. Per ciò che riguarda la musica, i loro ideali si basavano sulla ricezione del valore del discorso e dell'orazione nella musica del [[teatro classico]], in particolare [[Teatro greco|greco]]. La Camerata rifiutava perciò l'uso che gli autori a essa contemporanei facevano della musica strumentale e della [[polifonia]], creata da linee melodiche indipendenti, e ripresero in considerazione mezzi musicali dell'[[Antica Grecia]] come la [[monodia]], che consisteva in una linea di canto solista accompagnata dalla [[Cetra (strumento musicale antico)|cetra]]. Una prima realizzazione di tali idee estetiche è rappresentata dalle opere ''[[Dafne (opera)|Dafne]]'', prima composizione in assoluto a poter essere definita [[opera]], ma andata perduta, ed ''[[Euridice (Peri)|Euridice]]'', prima opera conservata, di [[Jacopo Peri]].
====Il Canone====
Il canone è la più semplice, la più antica, la più rigorosa forma di scrittura polifonica creata dalla musica colta occidentale. Il suo carattere specifico e dominante è dato dalla continua imitazione tra le parti (o voci) che lo costituiscono. Dopo che la prima voce espone lo stesso, identico motivo entrando però ad una certa distanza dalla prima. Si crea così una forma di imitazione o di sdoppiamento che crea generalmente un senso di estrema densità e coesione tra le parti. Una volta che la prima voce è stata raggiunta dalla seconda, infatti, si trova a dover elaborare un proprio percorso melodico autonomo (una "risposta") che non può non tenere conto delle relazioni intervallari e armoniche con il soggetto della seconda voce. Il numero delle voci di cui un canone può essere costituito non ha, teoricamente, limiti.
====La sonata barocca====
Il modello originario appare a Venezia verso la fine del Cinquecento, grazie agli organisti e ai violinisti che prestano servizio presso la Cappella della Basilica di San Marco, ma l'idea di una forma strumentale totalmente autonoma dalla musica vocale prende piede però nell'altro grande centro musicale dell'Italia del tempo: la Basilica di San Petronio a Bologna. È qui che l'ordito contrappuntistico della sonata rinascimentale si scioglie nelle sue due polarità nascoste: da un lato il ''basso continuo'', dall'altro il libero gioco improvvisativo delle voci superiori. Nasce così il prototipo della cosiddetta "sonata a tre", il cui organico è costituito dal continuo e da due strumenti melodici. A partire dalla seconda metà del Seicento la sonata a tre si divide in due forme complementari: da un lato la "sonata da chiesa", inizialmente destinata a sostituire le parti mancanti della liturgia vocale e dunque caratterizzata da una severa scrittura contrappuntistica, dall'altro la "sonata da camera", indirizzata originariamente all'intrattenimento e quindi segnata dalla scrittura ritmico-melodica tipica delle forme di danza.
 
Nella [[teoria della musica]] del tempo si diffuse l'uso del [[Basso continuo|basso cifrato]], definendo l'inizio dell'importantissimo ruolo dell'[[armonia]] nella composizione musicale, anche come fondamento verticale della stessa polifonia. L'armonia può essere considerata come il risultato ultimo del [[contrappunto]], essendo il basso cifrato una rappresentazione grafica delle armonie comunemente impiegate nell'esecuzione.
=== Il Barocco colossale ===
Lo stile '''barocco colossale''' è un nome che è stato coniato per descrivere un numero di composizioni dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XVIII secolo]] scritte in una maniera opulenta, suntuosa e in larga scala. Inoltre in questi lavori venne fatto uso di tecniche [[policorale|policorali]] e spesso erano caratterizzati da una dotazione di strumenti quantitativamente superiore alla media dell'epoca. Il primo barocco colossale fu uno stile italiano, nato per rappresentare i successi della [[controriforma]]. I pezzi erano tipicamente a 12 o più parti, ma è evidente che non sempre gli aspetti policarali interessavano il largo spazio (ad esempio nel ''Exultate Omnes'' di Ugolini ci sono passaggi a tre per tutti i soprani, tenori e contralti; questo sarebbe apparso assurdo suonarlo in un ampio spazio). Tuttavia alcuni lavori vennero piacevolmente eseguiti dai cantanti e dai strumentisti nella Cattedrale di [[Salisburgo]].
 
<!-- With figured bass, numbers, accidentals or symbols were placed above the [[bassline]] that was read by [[keyboard instrument]] players such as [[harpsichord]] players or [[pipe organ]]ists (or [[lute]]nists). The numbers, accidentals or symbols indicated to the keyboard player what intervals she should play above each bass note. The keyboard player would [[music improvisation|improvise]] a [[chord voicing]] for each bass note. {{sfn|Haagmans|1916|p=vi}} Composers began concerning themselves with [[Chord progression|harmonic progressions]],{{sfn|York|1909|p=109}} and also employed the [[tritone]], perceived as an unstable interval,{{sfn|Donington|1974|p=156}} to create dissonance (it was used in the [[dominant seventh]] chord and the [[Diminished triad|diminished chord]]. An interest in harmony had also existed among certain composers in the Renaissance, notably [[Carlo Gesualdo]];{{sfn|Watkins|1991|p=103}} However, the use of harmony directed towards tonality (a focus on a musical [[key (music)|key]] that becomes the "home note" of a piece), rather than [[Mode (music)|modality]], marks the shift from the Renaissance into the Baroque period.{{sfn|Norton|1984|p=24}} This led to the idea that certain sequences of chords, rather than just notes, could provide a sense of [[Cadence (music)|closure at the end of a piece]]—one of the fundamental ideas that became known as [[tonality]].
Un altro compositore del barocco colossale fu [[Orazio Benevoli]], il quale fu confuso con [[Heinrich Ignaz Franz Biber]] e [[Stefano Bernadi]] per il famoso scambio dell'autografo della [[Missa Salisburgensis]].
 
By incorporating these new aspects of composition, [[Claudio Monteverdi]] furthered the transition from the Renaissance style of music to that of the Baroque period. He developed two individual styles of composition&nbsp;– the heritage of Renaissance polyphony ([[prima pratica]]) and the new [[basso continuo]] technique of the Baroque ([[seconda pratica]]). With basso continuo, a small group of musicians would play the [[bassline]] and the chords which formed the accompaniment for a [[melody]]. The basso continuo group would typically use one or more keyboard players and a [[lute]] player who would play the bassline and improvise the chords and several bass instruments (e.g., [[bass viol]], [[cello]], [[double bass]]) which would play the bassline. With the writing of the operas ''[[L'Orfeo]]'' and ''[[L'incoronazione di Poppea]]'' among others, Monteverdi brought considerable attention to this new genre.{{sfn|Carter|Chew|2013}} -->
La musica del barocco colossale fu una parte filosofica della controriforma e si diffuse oltre il [[Brennero]] nell'[[Impero Austriaco]], dove le composizioni a più parti furono scritte per le occasioni speciali, ma spesso non vennero pubblicate e questo porta attualmente alla mancanza di numerosi lavori prodotti da Valentini (alcuni per 17 cori), Priuli, Bernadi (la messa per la consacrazione della Cattedrale di Salisburgo) e altri. Alcune parti per tromba di Valentini giungono sino a noi, però esse non presentano molti cambiamenti di note.
 
=== Medio barocco ===
==Principali Compositori==
{{...|musica}}
I maggiori compositori del periodo barocco sono generalmente individuati nei tedeschi [[Johann Sebastian Bach|Bach]] , [[Georg Friedrich Händel|Händel]] e nell'italiano [[Antonio Vivaldi]] .
=== Tardo barocco ===
{{...|musica}}
== Musica strumentale ==
 
===Johann SebastianIl concerto Bach===
{{Vedivedi anche|JohannConcerto Sebastiangrosso|concerto Bachsolista}}
Il termine [[concerto grosso]] indica una prassi della musica sacra del XVII secolo, che prevede la suddivisione delle voci e degli strumenti in due gruppi: uno formato da pochi e scelti solisti, detto "[[concertino]]"; l'altro formato da un più numeroso gruppo vocale e/o strumentale, detto "[[ripieno]]" o appunto "concerto grosso". Benché tale prassi sia descritta da [[Ludovico da Viadana|Lodovico da Viadana]] nei suoi ''Salmi a quattro cori'' (1612), dalla metà del Seicento circa, essa fu utilizzata nella musica sacra per soli e coro di ripieno. In seguito tale genere di scrittura fu applicato anche agli accompagnamenti strumentali delle arie, dividendo gli strumenti in "[[Solista|Soli]]", nella concertazione con la voce, e "[[Tutti]]" nei ritornelli a inizio e fine strofa, come si vede per esempio nella musica di [[Alessandro Stradella]] e [[Bernardo Pasquini]].<ref>Owen Jander, ''[https://www.jstor.org/stable/830852 Concerto Grosso Instrumentation in Rome in the 1660's and 1670's]'', «Journal of the American Musicological Society», XXI/2 (1968), pp. 168-180.</ref>
'''Johann Sebastian Bach''' ([[Eisenach]] [[21 marzo]] [[1685]] - [[Lipsia]] [[28 luglio]] [[1750]]) fu un [[compositore]] [[Germania|tedesco]] e [[organo (musica)|organista]] del periodo [[barocco]], universalmente considerato uno dei grandi della [[musica]] di tutti i tempi.
Verso il 1680 o poco prima la prassi fu introdotta nella musica strumentale da [[Arcangelo Corelli]], che la sperimentò essendo spesso chiamato a dirigere, come primo violino, orchestre molto più grandi dell'ordinario, di 50, 100 e perfino 150 elementi. Nei suoi aspetti strutturali il concerto grosso richiama l'organizzazione in più movimenti della coeva [[sonata a tre]], anche nella suddivisione nei due generi "[[Sonata da chiesa|da chiesa]]" e "[[Sonata da camera|da camera]]".
I concerti composti da Corelli nell'arco di un trentennio furono da lui dati alle stampe nella raccolta [[12 concerti grossi, op. 6|''Concerti grossi'', op.6]], uscita postuma ad Amsterdam nel 1714. I dodici concerti grossi della raccolta sono l'esempio più alto del genere: la musica è ripartita tra un gruppo di solisti (nel caso di Corelli, due violini e un violoncello) detto "concertino" o "soli" che si contrappone all'intero corpo dell'orchestra, detto "grosso" o "tutti". Non si ha una contrapposizione generica basata sul semplice contrasto di sonorità, ma una rigorosa divisione del lavoro: al "grosso" spetta l'esposizione del ritornello, al "concertino" gli episodi solistici, secondo un'articolazione che verrà poi ripresa anche dal concerto solistico.
 
Generalmente si individua in [[Giuseppe Torelli]] e [[Antonio Vivaldi]] rispettivamente l'inventore e il massimo divulgatore del [[Concerto solista|concerto solistico]], ossia l'evoluzione del "concerto grosso" verso una forma musicale che prevede uno o più strumenti solisti ai quali è assegnata una parte "obbligata".
Le sue opere sono famose per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi, bellezza artistica; sono state di ispirazione per la gran parte dei [[:categoria:compositori|compositori]] che si sono susseguiti nella tradizione [[Europa|europea]].
 
=== La suite ===
Il contributo di Johann Sebastian Bach alla [[musica]] o, per utilizzare un'espressione resa popolare dal suo allievo [[Lorenz Christoph Mizler]], alla "scienza della musica" è di frequente paragonato al contributo di [[William Shakespeare]] alla [[letteratura inglese]] e di [[Isaac Newton]] per la [[fisica]]. Durante la vita, egli compose oltre 1000 opere. La sua raccolta di preludi fughe chiamata "''[[Il clavicembalo ben temperato]]''", oltre ad essere un repertorio monumentale e definitivo per quello che riguarda lo stato della forma detta fuga in ambito barocco, favorí la diffusione e l'accettazione del sistema di accordatura a [[temperamento equabile]] per gli strumenti a tastiera, che rese possibile la diffusione del [[pianoforte]] (strumento che Bach stesso non utilizzó) nei secoli successivi.
{{vedi anche|Suite (musica)}}
La forma della ''[[Suite (musica)|suite]]'' si origina dalla pratica di accompagnare e sostenere la danza con un numero più o meno elevato di voci o di strumenti, ma il termine ''suite'' appare per la prima volta in una raccolta pubblicata dal compositore francese Philippe Attaignant nel 1529. La pratica di codificare in modo rigoroso la denominazione e la successione delle diverse danze è, però, molto posteriore e si verifica quando la suite diventa una successione di brani con carattere di danze puramente immaginarie, perché indirizzate al solo ascolto. Si deve a [[Johann Jakob Froberger]], allievo di [[Girolamo Frescobaldi]], la riduzione della ''suite'' alle sue quattro danze "di base" ([[allemanda]], [[Corrente (danza)|corrente]], [[sarabanda (danza)|sarabanda]] e [[giga (forma musicale)|giga]]) e sarà questo il modello di base che seguirà [[Johann Sebastian Bach]] solo per alcune delle sue ''[[suite (musica)|suite]]s'' (le sue [[Suite inglesi|''Suites'' Inglesi]], ad esempio, sono articolate in otto danze).
 
In alcuni tipi di suite un [[preludio]] dà inizio alla successione delle danze, in casi eccezionali si ha un{{'}}''[[ouverture]]'', un [[preambolo]], una [[fantasia (musica)|fantasia]] o una [[toccata]].
===Georg Friedrich Händel===
Fra la sarabanda e la giga si possono ritrovare danze come la [[gavotta]], la [[siciliana (danza)|siciliana]], la ''[[bourrée]]'', la ''[[loure (danza)|loure]]'', il [[minuetto]], la [[musetta (danza)|musetta]], la [[doppia (danza)|doppia]] e la [[Polonaise|polacca]], mentre dopo la giga le danze ordinariamente sono la [[passacaglia]] e la [[ciaccona]].
{{Vedi anche|Georg Friedrich Händel}}
'''Georg Friedrich Händel''' ([[Halle sul Saale]], [[23 febbraio]] [[1685]] - [[Londra]], [[14 aprile]] [[1759]]) fu uno dei maggiori compositori del [[XVIII secolo]]. In passato il nome veniva trascritto come George Frideric Handel, o Haendel o ancora, ma meno di frequente, Hendel.
 
=== La sonata ===
Nacque nella città di [[Halle sul Saale|Halle]], nella regione tedesca della [[Sassonia]], da una famiglia borghese (il padre era un barbiere-cerusico) e trascorse gran parte della vita all'estero, frequentando numerose corti europee. Morì a [[Londra]] all'età di settantaquattro anni.
{{vedi anche|Sonata|Sonata a tre}}
Il modello originario della [[sonata]] appare a Venezia verso la fine del Cinquecento, grazie agli organisti e ai violinisti che prestano servizio presso la Cappella della [[Basilica di San Marco]], ma l'idea di una forma strumentale totalmente autonoma dalla musica vocale prende piede nell'altro grande centro musicale dell'Italia del tempo: la [[Basilica di San Petronio]] a Bologna. È qui che l'ordito contrappuntistico della sonata rinascimentale si scioglie nelle sue due polarità nascoste: da un lato il [[basso continuo]], dall'altro il libero gioco improvvisativo delle voci superiori. Nascono così i prototipi delle cosiddette "sonata a solo" e "[[sonata a tre]]", i cui organici sono costituiti dal basso continuo e rispettivamente da uno e due strumenti melodici. A partire dalla seconda metà del Seicento la sonata si divide in due forme complementari: da un lato la "[[sonata da chiesa]]", inizialmente destinata a sostituire le parti mancanti della liturgia vocale e dunque caratterizzata da una severa scrittura contrappuntistica, dall'altro la "[[sonata da camera]]", indirizzata originariamente all'intrattenimento e quindi segnata dalla scrittura ritmico-melodica tipica delle forme di danza. Uno dei compositori più noti di sonata barocca è [[Domenico Scarlatti]], autore di ben [[Sonate per tastiera di Domenico Scarlatti|555 sonate per clavicembalo solista]].
 
== Musica vocale ==
Händel visse dal [[1706]] al [[1710]] in [[Italia]], dove raffinò la sua tecnica compositiva, adattandola a testi in italiano; rappresentò opere nei teatri di [[Firenze]], [[Roma]], [[Napoli]] e [[Venezia]] e conobbe musicisti coevi come [[Domenico Scarlatti|Scarlatti]], [[Arcangelo Corelli|Corelli]], [[Benedetto Marcello|Marcello]]. A [[Roma]] fu al servizio del cardinale [[Pietro Ottoboni]], mecenate anche di Corelli e [[Juvarra]].
 
=== L'opera ===
Dopo essere stato per breve tempo direttore musicale alla corte di [[Hannover]], nel [[1711]] si trasferisce a Londra per rappresentarvi il [[Rinaldo_(Opera)|Rinaldo]], che riscuote un notevole successo. A Londra Händel decide così di stabilirsi e fondare un teatro reale dell'opera, che sarà conosciuto come ''Royal Academy of Music''. Fra il [[1720]] e il [[1728]], scriverà per questo teatro quattordici opere.
{{Vedi anche|Opera}}
Händel compose almeno quaranta opere per il [[teatro]] - fra cui molte di [[opera seria|genere ''serio'']] - diventate famose (e molte delle quali tutt'oggi rappresentate in tutto il mondo). <br />
L'[[opera]] nasce a [[Firenze]] nella [[Camerata de' Bardi]] verso la fine del [[XVI secolo]] e, grazie a [[Claudio Monteverdi]], ha enorme diffusione in età barocca, affermandosi soprattutto a [[Roma]], a [[Venezia]] e, successivamente (a partire dagli ultimi decenni del [[Seicento]]), a [[Napoli]]. Spettacolo inizialmente riservato alle [[corte (seguito)|corti]], e dunque destinato ad una ''élite'' di intellettuali e aristocratici, acquista carattere di intrattenimento a partire dall'apertura del primo teatro pubblico nel [[1637]]: il [[Teatro San Cassiano]] di [[Venezia]].
Fu autore anche di trentadue ''[[Oratorio|oratori]]'' altrettanto celebri (incluso il suo capolavoro [[Messiah|Messiah]].
 
Alla severità dell'opera degli esordi, ancora permeata dell'estetica tardo-rinascimentale, subentra allora un gusto per la varietà delle musiche, delle situazioni, dei personaggi, degli intrecci; mentre la forma dell'[[aria (musica)|aria]], dalla melodia accattivante e occasione di esibizione canora, ruba sempre più spazio al [[recitativo]] dei dialoghi e, di riflesso, all'aspetto letterario, il [[canto]] si fa sempre più fiorito. Fra i massimi rappresentanti italiani dell'opera di età barocca possiamo citare [[Francesco Cavalli]] (''[[Il Giasone]]'' e ''[[L'Ercole amante]]'') e [[Alessandro Scarlatti]] (''[[Il Tigrane (Alessandro Scarlatti)|Il Tigrane]]'' e ''[[Griselda (Alessandro Scarlatti)|Griselda]]'').
Scrisse poi molte pagine di [[musica]] per [[orchestra]]. Tra esse comprendevano inni ed [[anthem]], sorta di [[inno|inni]] celebrativi, e [[sonata|sonate]] sacre, oltre a centodieci ''cantate'', venti ''concerti'' e trentanove fra sonate, [[fuga|fughe]], [[suite]] per [[Cembalo|cembalo]].
 
Nel frattempo [[Jean-Baptiste Lully]], un compositore italiano emigrato in Francia, dà vita all'[[opera francese]]. In essa la tipica cantabilità italiana, poco adatta alla [[lingua francese]], è abbandonata a favore di una più rigorosa interpretazione musicale del testo.
===Antonio Vivaldi===
 
Lo stile di canto, più severo e declamatorio, è prevalentemente sillabico. Ulteriori elementi di differenziazione rispetto al modello italiano sono costituiti dall'importanza assegnata alle coreografie e dalla struttura in cinque atti, che l'opera seria francese conserverà fino a tutto il XIX secolo. Nacquero così la ''[[tragédie-lyrique]]'' e l{{'}}''[[opéra-ballet]]''.
 
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] l'[[opera italiana]] è riformata dai poeti [[Apostolo Zeno]] e [[Pietro Metastasio]], che stabiliscono una serie di [[canone (musica)|canoni]] formali relativi all'impianto drammaturgico, come alla struttura metrica delle arie, applicando le cosiddette [[unità aristoteliche]] e dedicandosi esclusivamente al genere [[opera seria|serio]].
 
La scelta di Zeno e Metastasio di escludere ogni elemento comico dal teatro musicale serio determina la nascita dell'[[opera comica]], dapprima in forma di [[intermezzo]], poi come [[opera buffa]].
 
=== La cantata ===
{{Vedi anche|cantata}}
La [[cantata]] è una forma musicale vocale di origine italiana tipica della musica barocca, formata da una sequenza di brani come [[aria (musica)|arie]], [[recitativo|recitativi]], [[concertato|concertati]], [[coro (musica)|cori]] e brani strumentali. Ha una certa affinità con l'[[opera barocca]], ma l'esecuzione avviene senza apparato scenico e senza costumi e lo spettacolo è di dimensioni minori.
 
Le cantate possono essere sacre (o da chiesa), ispirate perlopiù a vicende tratte da eventi delle [[Sacre Scritture]] o dalle preghiere e inni della liturgia cristiana come il [[Kyrie eleison|''Kyrie'']] o [[Gloria (inno cristiano)|''Gloria'']], oppure profane (o da camera), solitamente con soggetto [[Mitologia|mitologico]] o [[Storia|storico]], in [[lingua latina|latino]] o in [[lingua volgare|volgare]].
 
In Italia i maggiori compositori di cantate sono stati [[Giacomo Carissimi]], [[Alessandro Scarlatti]], [[Giovanni Bononcini]], [[Antonio Caldara]] e [[Antonio Vivaldi]], mentre in Germania furono [[Johann Sebastian Bach]], [[Georg Friedrich Händel]], [[Georg Philipp Telemann]] e [[Dietrich Buxtehude]].
 
==== La cantata da chiesa tedesca ====
Il concetto di "cantata sacra" è estraneo al lessico di [[Johann Sebastian Bach]]: il termine è stato infatti coniato soltanto nel XIX secolo per indicare sommariamente le composizioni da chiesa settecentesche su testo spirituale, ispirato alle Sacre Scritture, intonate da coro e solisti con accompagnamento di strumenti. Una svolta nella storia della cantata da chiesa tedesca è segnata dalla pubblicazione nel 1704 di un'antologia di testi per le cantate da chiesa del pastore protestante [[Erdmann Neumeister]]. Ispirandosi alle forme poetiche dell'opera, dell'oratorio e della cantata, secondo l'uso italiano, Neumeister articolò i versi dei suoi testi in arie, recitativi, concertati e cori, fornendo a ciascun compositore un modello formale comodo da mettere in musica secondo lo stile del tempo. Johann Sebastian Bach seguì in molti casi il modello della "cantata" offerto da Neumeister, anche se impiegò anche altri modelli, più tradizionali, come per esempio le cosiddette "cantate-corali", in cui utilizza il testo di un corale luterano, suddiviso in più numeri ognuno dei quali coincidente con una strofa del testo.
 
In origine il termine "[[corale]]" indicava generalmente il canto monodico non accompagnato dalla liturgia cristiana. Con l'avvento della [[riforma luterana]] la parola viene ad indicare il canto, anch'esso monodico, proprio della chiesa luterana e delle altre confessioni cosiddette "[[Protestantesimo|protestanti]]". Il cuore musicale della riforma luterana è costituito da un nuovo ''corpus'' di canti monodici, spesso di estrema semplicità e concentrazione melodica. I testi appartengono alla lingua della liturgia riformata, il [[Lingua tedesca|tedesco]], e abbandonano definitivamente il tradizionale latino dei padri della chiesa cattolica. I nuovi "corali" possono essere intonati ''choraliter'', in forma monofonica, oppure ''figuraliter'', in forma polifonica, grazie alla semplice armonizzazione della linea vocale di base. Di questa prassi, in uso sin dalla metà del Cinquecento, si avvarranno nei secoli successivi tutti i compositori tedeschi al servizio delle comunità luterane, compreso J.S. Bach. Generalmente, anche se con numerose eccezioni, le ''Kirchenkantaten'' di J.S. Bach si aprono con un corale intonato in forma non polifonica, seguono poi arie, recitativi e concertati, e si concludono con un corale armonizzato a quattro o cinque voci oppure con un coro.
 
=== L'oratorio ===
{{Vedi anche|Oratorio (musica)}}
Genere di cantata, sviluppatosi a partire dagli inizi del XVII secolo, specificamente destinato a rendere più attrattive e solenni delle riunioni di preghiera e predicazione, che si tenevano, al di fuori della liturgia, negli oratori di confraternite o congregazioni religiose. Dal luogo originario d'esecuzione questo genere di cantata prese il nome di [[Oratorio (musica)|oratorio]]. Come altre forme di poesia per musica, l'oratorio presenta versi per i recitativi e per le arie, e talvolta per i cori. I soggetti dei testi sono spesso tratti dalle Sacre Scritture, in cui i personaggi portano avanti un'azione drammatica solo con il canto, ma non recitandola in scena e senza costumi. Esistono anche oratori profani di soggetto mitologico o storico. Generalmente i testi sono in volgare, anche se esiste una minoranza di oratori in latino. Tra i maggiori compositori di oratori ci sono: [[Giacomo Carissimi]], [[Bernardo Pasquini]], [[Giovanni Bicilli]], [[Giovanni Legrenzi]], [[Alessandro Stradella]], [[Giovanni Paolo Colonna]], [[Giacomo Antonio Perti]], [[Alessandro Scarlatti]], [[Giovanni Battista Pergolesi]], [[Marc-Antoine Charpentier]], [[Heinrich Schütz]], [[Johann Sebastian Bach]], [[Georg Friedrich Händel]] e [[Johann Adolf Hasse]].
 
== Gli strumenti nella musica barocca ==
In epoca barocca ebbero un ruolo particolarmente importante gli strumenti d'armonia dedicati all'esecuzione del [[basso continuo]], che è il vero denominatore comune di tutta la produzione musicale. Fra questi, i due di uso prevalente erano l'[[Organo (strumento musicale)|organo]] e il [[clavicembalo]] (ai quali è dedicata, inoltre, una vastissima letteratura solistica; ne sono un semplice esempio le [[Sonate per tastiera di Domenico Scarlatti|555 sonate per clavicembalo]] di [[Domenico Scarlatti]] oppure ''[[L'Art de Toucher le Clavecin]]'' di [[François Couperin]]). Il basso continuo, tuttavia, era anche realizzato dalla [[tiorba]], dall'[[arpa]] e occasionalmente dal [[Regale (strumento musicale)|regale]]; era prassi frequente che più strumenti (ad esempio organo e tiorba) concorressero all'esecuzione del basso continuo, soprattutto in compagini orchestrali o corali numerose<ref>nel XVIII secolo, di regola, la parte del basso era inoltre raddoppiata da uno strumento melodico grave come la [[viola da gamba]], il [[violone]], il [[violoncello]] o anche il [[fagotto]]</ref>.
Fra gli strumenti a corda erano pure molto diffusi, sia come strumenti solisti che come strumenti d'accompagnamento, il [[liuto]] e la [[chitarra]]. Il [[clavicordo]], per contro, era apprezzato ma era destinato a un uso esclusivamente solistico.
 
Per quanto riguarda gli strumenti melodici, nel passaggio dal Rinascimento all'epoca barocca si riscontra una generale riduzione nella varietà di strumenti utilizzati: mentre nel XVI secolo praticamente ogni strumento melodico, sia a fiato che a corde, era costruito in taglie differenti, che riproducevano le diverse estensioni vocali (e spesso erano indicate con i termini "soprano", "contralto", "tenore e "basso"), nel corso della prima metà del XVII secolo, con la nascita di una vera e propria letteratura strumentale idiomatica, in ciascuna "famiglia" di strumenti fu privilegiata un'unica taglia<ref>Molte famiglie di strumenti ad ancia, ad esempio tutti gli strumenti ad ancia doppia con canneggio cilindrico, ancora in auge agli inizi del XVII secolo, caddero progressivamente in disuso nella seconda metà del secolo</ref>. L'unica rilevante eccezione è costituita dalle viole da braccio, per le quali si consolidarono le quattro versioni che tuttora conosciamo ([[violino]], [[Viola (strumento musicale)|viola]], [[violoncello]] e [[contrabbasso]]).
 
A fianco della famiglia degli [[archi (musica)|archi]], che costituivano l'elemento irrinunciabile di ogni insieme orchestrale, gli strumenti più frequentemente usati fra quelli acuti erano:
* il [[cornetto (strumento musicale)|cornetto]], che nella prima metà del XVII secolo contendeva al [[violino]] il ruolo di strumento solistico e virtuosistico per eccellenza;
* l'[[oboe]], discendente diretto dal contralto della [[bombarda (strumento musicale)|bombarda]] rinascimentale; erano usate, per particolari effetti timbrici, anche versioni di taglia maggiore e con alcune peculiarità costruttive, dette [[oboe d'amore]] e [[oboe da caccia]];
* il [[flauto dolce]], prevalentemente nella taglia di "contralto" (in sol nella prima parte del XVII secolo, in fa successivamente);
* il [[flauto traverso]], nella taglia in re. Sia il flauto traverso che il flauto dolce subirono rilevanti modificazioni costruttive rispetto alle versioni rinascimentali: in particolare, nella seconda metà del XVII secolo si iniziò a costruire questi strumenti in più parti smontabili (tre o quattro), per permettere agli strumentisti di adeguare l'intonazione dello strumento ai diversi "la" che coesistevano.
 
Fra gli strumenti gravi:
* la [[viola da gamba]] (nella taglia di basso, anche se era occasionalmente impiegata anche nella taglia di ''dessus'': in Inghilterra il ''consort'' di viole da gamba, che includeva tutte le taglie, era tuttavia ancora in auge nel XVII secolo);
* la [[lira da gamba]], detta semplicemente lira, strumento ad arco che permetteva l'accompagnamento armonico dei brani a voce sola di particolare espressività, come i "lamenti".
* il [[trombone]];
* il [[fagotto]], discendente diretto del basso della famiglia delle [[dulciana|dulciane]];
 
Nell'orchestra barocca erano spesso presenti anche la [[tromba]] e dall'inizio del [[XVIII secolo]] il [[Corno (strumento musicale)|corno]] (all'epoca, entrambi senza pistoni); fra gli strumenti a percussione acquistarono un ruolo di particolare importanza i [[timpano (strumento musicale)|timpani]].
 
Accanto a questi strumenti di largo uso sia come strumenti solistici che nell'orchestra, in epoca barocca godettero di occasionale popolarità nell'ambito di specifiche scuole o mode musicali:
* il [[mandolino]];
* la [[viola d'amore]], viola da braccio con corde aggiuntive di risonanza;
* la [[viola da gamba]]
* lo [[chalumeau]], antecedente diretto del [[clarinetto]];
* la [[musette de cour]] (piccola cornamusa con mantice) e la [[ghironda]], strumenti che evocavano atmosfere "pastorali".
* il [[serpentone (strumento musicale)|serpentone]] (basso della famiglia dei cornetti) e il [[fifre]] (flauto traverso ottavino), nonché il tamburo, specie nelle bande militari e più tardi in quelle civiche.
 
== Compositori più noti ==
I compositori del periodo barocco più noti al grosso pubblico, grazie ad una vasta produzione concertistica e discografica nel corso degli ultimi cinquant'anni, sono gli italiani [[Claudio Monteverdi]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Giacomo Carissimi]], [[Arcangelo Corelli]], [[Giuseppe Torelli]], [[Antonio Vivaldi]], [[Alessandro Scarlatti]] e il figlio [[Domenico Scarlatti|Domenico]], i tedeschi [[Johann Sebastian Bach|Bach]] e [[Georg Friedrich Händel|Händel]] e l'inglese [[Henry Purcell|Purcell]]. Numerosi altri compositori di grandissima notorietà ai loro tempi come [[Bernardo Pasquini]], [[Heinrich Schütz]], [[Dietrich Buxtehude]] e [[Georg Philipp Telemann]], nonché tutti i maggiori compositori della Scuola Francese ([[Jean-Baptiste Lully]], [[François Couperin]], [[Marc-Antoine Charpentier]], [[Marin Marais]] e [[Jean-Philippe Rameau]]), pur avendo avuto un'importanza storica e artistica non inferiore a quelli precedentemente citati, sono oggi familiari a un pubblico relativamente più ristretto. È soprattutto nel campo operistico che la ricchezza di nomi e di influenze è vastissima: essendo l'opera la principale fonte di successo per la maggior parte degli autori del tempo, anche la produzione ad essa collegata è praticamente sconfinata, e non è raro che vengano riscoperti lavori di notevole valore artistico, anche di compositori che fino ai nostri giorni erano meno rimasti pressoché sconosciuti alla [[musicologia|ricerca musicologica]].
 
Celebri operisti furono certamente (oltre ai già citati [[Claudio Monteverdi|Monteverdi]], [[Jean-Baptiste Lully|Lully]], [[Jean-Philippe Rameau|Rameau]], [[Francesco Cavalli|Cavalli]], [[Alessandro Scarlatti]], [[Bernardo Pasquini|Pasquini]], [[Georg Friedrich Händel|Händel]], [[Antonio Vivaldi|Vivaldi]] e [[Henry Purcell|Purcell]]) [[Johann Adolf Hasse]], [[Antonio Cesti]], [[Giovanni Legrenzi]], [[Alessandro Stradella]], [[Giovanni Battista Pergolesi]], [[Leonardo Leo]], [[Francesco Feo]], [[Leonardo Vinci]], [[Antonio Caldara]] e [[Nicola Porpora]]. Molti appartengono alla [[Scuola musicale napoletana]], che fu fra le più influenti e alla moda a partire dal terzo decennio del [[XVIII secolo]]. Da quell'epoca Napoli si impose, infatti, come uno dei massimi centri operistici europei, contendendo a Venezia un primato che la città lagunare aveva sempre avuto in Italia.
 
Nel [[XVII secolo]] Roma fu uno dei principali centri dell'opera italiana, contribuendo in modo determinante allo sviluppo del genere e delle sue convenzioni fin dagli albori. Diversamente da altri centri, come Venezia che dal 1637 aveva sviluppato un sistema di teatri pubblici ovvero per un pubblico pagante, a Roma gli spettacoli operistici prosperarono soprattutto nei teatri delle famiglie aristocratiche, come i Barberini, nella prima metà del XVII secolo e i Colonna nella seconda metà, che realizzarono teatri nei loro stessi palazzi. A Roma, nel corso del Seicento, si formarono numerosi compositori e cantanti d'opera, che furono attivi anche nei teatri di altre città italiane ed europee. A Roma si formò, tra gli altri, Alessandro Scarlatti, poi attivo nei teatri di Venezia, Firenze e Napoli. In Italia, sulla scia dell'esempio veneziano, l'attività dei teatri d'opera aperti al pubblicosi diffuse, a partire dalla metà del XVII secolo, anche in altri centri come [[Bologna]], [[Firenze]], [[Genova]], [[Pisa]], [[Livorno]], [[Modena]], [[Ferrara]], [[Parma]], [[Napoli]], [[Palermo]], [[Milano]] ecc., attraverso modelli di gestione dei teatri adattati alla diversa struttura sociale e politica locale.<ref>Lorenzo Bianconi, ''Il teatro d'opera in Italia: geografia, caratteri, storia'', Bologna, Il Mulino, 1993.</ref> Nel resto dei paesi europei la vita operistica ruotava generalmente attorno a una corte.<ref>Emblematico il caso francese, dove Parigi lasciava ben poco spazio allo sviluppo di strutture operistiche periferiche. Lione, ad esempio, seconda città di Francia per numero di abitanti ed importanza economica, si dotò di un vero e proprio teatro d'opera solo nel [[1756]] con l'apertura del ''Grand Théatre''. In precedenza le non frequenti rappresentazioni d'opera venivano allestite in sale o in luoghi non destinati a tali generi di spettacolo, come le scuderie dell{{'}}''Hôtel de Chaponay''</ref> in forma quasi esclusiva ([[Parigi]] e [[Madrid]]) o prevalente ([[Vienna]] e [[Londra]]). Solo in [[Germania]] gli spettacoli operistici si articolavano su modelli non troppo dissimili da quelli italiani, con città di grandi e medie dimensioni che fin dal [[XVII secolo]] si erano dotate di strutture teatrali adeguate, anche private. A Monaco di Baviera fu aperto un teatro stabile fin dal [[1657]] (l{{'}}''Opernhaus am Salvatorplatz'' rimasto in funzione fino al [[1822]]), ad [[Amburgo]] si inaugurò nel [[1678]] il primo teatro pubblico tedesco e [[Dresda]] si impose fin dai primi decenni del [[Settecento]] come una piazza di prim'ordine.
 
In tutta Europa (ad eccezione della [[Francia]] che aveva sviluppato un proprio genere di teatro per musica, la ''tragédie-lyrique''), dominò comunque, durante tutta l'età barocca e per tutto il Settecento, l'opera italiana, che si impose come fenomeno transnazionale, al punto che tra i maggiori compositori del genere possiamo indicare tre compositori d'area germanica, quali [[Georg Friedrich Händel|Händel]], [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] e [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]]. L'Italia possedeva all'epoca buoni conservatori musicali e le più importanti compagnie liriche erano formate in maggiore o minor misura da interpreti italiani. I compositori italiani venivano contesi dalle corti europee e quelli di altri paesi dovettero quasi sempre orientare la propria produzione secondo le consuetudini e lo stile dell'opera italiana. Soprattutto a Vienna, la cultura italiana dominò nel XVII e per buona parte del XVIII secolo. I poeti di corte, autori dei libretti d'opera, erano sempre italiani; basti ricordare [[Apostolo Zeno]] e [[Pietro Metastasio]]; come pure i maestri di cappella; basti ricordare i nomi di [[Antonio Caldara]] e [[Antonio Salieri]].
 
=== Tavola sinottica dei compositori barocchi (1550 - 1750) ===
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from:1692 till:1770 text:"[[Giuseppe Tartini]]" #till 1770
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from:1698 till:1764 text:"[[Nicola Bonifacio Logroscino]]"
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=== Claudio Monteverdi ===
{{Vedi anche|Claudio Monteverdi}}
[[File:Claudio Monteverdi.jpg|thumb|[[Claudio Monteverdi]]]]
[[Claudio Monteverdi]] ([[Cremona]], [[9 maggio]] [[1567]] – [[Venezia]], [[29 novembre]] [[1643]]) fu il primo grande operista nella storia della lirica e viene oggi unanimamente considerato tra i massimi compositori di ogni epoca.
 
Fu il creatore del linguaggio lirico, un linguaggio che doveva esaltare la voce umana ed essere in funzione della verità dell'espressione. ''[[L'Orfeo]]'' ([[1607]]) di Monteverdi è la prima opera, nella storia del melodramma in musica, degna di tale nome. In essa Monteverdi riesce a fondere perfettamente i vari generi di intrattenimento, dai canti madrigaleschi, alle scene a sfondo pastorale, passando per le musiche suonate a corte in occasione di feste e balli, sublimandoli con la sua arte e mettendoli al servizio di un coerente sviluppo drammaturgico. I personaggi acquistano, ne ''L'Orfeo,'' una dimensione e uno spessore nuovi e delle connotazioni di dolente umanità. Con ''[[Il ritorno d'Ulisse in patria]]'' ([[1640]]) e ''[[L'incoronazione di Poppea]]'' ([[1643]]), Monteverdi si rivela ancora una volta artista dall'ispirazione ricca e multiforme e dalle tecniche musicali e armoniche raffinatissime. Dà infatti vita a una nuova sublime creazione, animata da un profondo patetismo ed espressione di una perfezione formale, sia sotto il profilo musicale sia drammaturgico, che per lungo tempo resterà ineguagliata.
 
Monteverdi fu anche compositore di [[madrigale|madrigali]], ascrivibili a un genere che con lui raggiunse la propria espressione più alta e di musica strumentale e sacra (celebre il suo ''Magnificat'' composto per [[Papa Pio V]])
 
=== Henry Purcell ===
{{Vedi anche|Henry Purcell}}
[[File:Henry Purcell Closterman.jpg|thumb|left|[[Henry Purcell]]]]
[[Henry Purcell]] ([[Westminster]], [[Londra]], [[10 settembre]] [[1659]] – [[Westminster]], [[Londra]], [[21 novembre]] [[1695]]) è stato uno dei più grandi compositori britannici. Durante gli ultimi anni della sua vita scrisse alcune opere teatrali come ''[[Didone ed Enea|Dido and Æneas]]'', ''Prophetess'', ''[[King Arthur (opera)|King Arthur]]'', ''[[La regina indiana (opera)|The Indian Queen]]'', ''Timon of Athens'', ''[[La regina delle fate (Purcell)|The Fairy Queen]]'' e ''The Tempest''. Compose anche della musica notevole per gli anniversari di compleanno e per il funerale della Regina [[Maria II d'Inghilterra|Maria II]].
 
=== Antonio Vivaldi ===
{{Vedi anche|Antonio Vivaldi}}
[[File:Vivaldi.jpg|thumb|[[Antonio Vivaldi]]]]
'''Antonio Lucio Vivaldi''' ([[Venezia]], [[4 marzo]] [[1678]] - [[Vienna]], [[28 luglio]] [[1741]]) è un celebre [[violinista]] e [[compositore]] del periodo barocco. Fu anche un sacerdote, e per tale motivo - e per il colore dei suoi capelli - venne soprannominato ''Il prete rosso''.
[[Antonio Vivaldi]] ([[Venezia]], [[4 marzo]] [[1678]] – [[Vienna]], [[28 luglio]] [[1741]]) è un celebre [[violinista]] e [[compositore]] del periodo barocco. Fu anche un sacerdote, e per tale motivo&nbsp;– e per il colore dei suoi capelli&nbsp;– venne soprannominato "Il prete rosso".
 
La sua composizione più nota sono i quattro concerti per [[violino]] e orchestra conosciuti come "''[[Le quattro stagioni]]"'', celebre e straordinario esempio di ''"[[musica a soggetto''programma]]".
 
Il recupero della sua opera è un fatto relativamente recente e viene individuato nella prima metà del [[XX secolo]]. Avvenne grazie soprattutto agli sforzi di [[Alfredo Casella]], il quale nel [[1939]] organizzò la ''Settimana di Vivaldi'', evento che viene ricordato come storico in quanto, da allora, le opere del compositore veneziano hanno riscosso pieno successo.
 
Innovando dal profondo la musica dell'epoca, Vivaldi diede più evidenza alla struttura formale e ritmica del [[concertoConcerto (composizione musicale)solista|concerto solistico]], cercando ripetutamente contrasti armonici e inventando temi e melodie inconsuete. Il suo talento consisteva nel comporre una musica non accademica, chiara ed espressiva, tale da poter essere apprezzata dal grande pubblico e non solo da una minoranza di specialisti.
 
Vivaldi è considerato uno dei maestri della scuola barocca italiana, basata sui forti contrasti sonori e sulle armonie semplici e suggestive. [[Johann Sebastian Bach]] fu grandementeprofondamente influenzato dalla forma del concerto vivaldiano: egli trascrisse alcuni concerti per clavicembalo solistasolo e alcuniper concertiorgano solo e uno per quattro clavicembali e orchestra, tra questiovvero il famoso ''Concerto per quattro violini e violoncello, archi e Continuocontinuo (RV 580)''.
 
=== Johann Sebastian Bach ===
===Altri compositori fondamentali===
{{Vedi anche|Johann Sebastian Bach}}
[[File:Johann_Sebastian_Bach.jpg|thumb|left|[[Johann Sebastian Bach]]]]
[[Johann Sebastian Bach]] ([[Eisenach]], [[31 marzo]] [[1685]] – [[Lipsia]], 28 luglio [[1750]]) fu un [[compositore]] [[Germania|tedesco]] e [[Organo (strumento musicale)|organista]] del periodo [[barocco]], universalmente considerato uno dei più grandi geni della [[musica]] di tutti i tempi.
 
Le sue opere sono famose per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi, bellezza artistica e sono state di ispirazione per la gran parte dei [[:categoria:compositori|compositori]] che si sono susseguiti nella tradizione [[Europa|europea]].
Il panorama della musica in quest'epoca non era certo ristretto ai tre compositori sopra ricordati (tra l'altro, Bach era poco conosciuto tra i suoi contemporanei: la sua fortuna tra il pubblico non specializzato iniziò alla metá del [[XIX secolo]] grazie a [[Felix Mendelssohn]]) Nel secolo e mezzo di evoluzione che contraddistingue l'epoca barocca, emersero paradigmi musicali estremamente eterogenei: fu questa l'epoca in cui vennero codificati o fondamentalmente rivisitati alcuni fra gli stili e le forme musicali fondamentali nella [[musica classica]], come il [[concerto]], l'[[opera lirica]] e gran parte della [[musica sacra]].
 
Il contributo di Johann Sebastian Bach alla [[musica]] o, per utilizzare un'espressione resa popolare dal suo allievo [[Lorenz Christoph Mizler]], alla "scienza della musica", è di frequente paragonato al contributo di [[William Shakespeare]] alla [[letteratura inglese]] e di [[Isaac Newton]] alla [[fisica]]. Durante la sua vita, egli compose oltre 1000 opere. La sua raccolta di preludi e fughe chiamata ''[[Il clavicembalo ben temperato]]'' costituisce un repertorio monumentale e definitivo per quello che riguarda lo stato della forma detta [[Fuga (musica)|fuga]] in ambito barocco. Esplorò compiutamente la possibilità di eseguire sulla tastiera composizioni in tutte le 24 tonalità maggiori e minori, come risultato dell'abbandono del sistema di accordatura [[temperamento mesotonico|mesotonica]] a favore dei cosiddetti "buoni temperamenti" (che precorsero la successiva adozione, nel corso del XIX secolo, del [[temperamento equabile]]).
Per ciò che riguarda lo sviluppo del "''[[Concerto grosso]]''" fondamentale è stato l'apporto di [[Haendel]], ma anche dell'italiano [[Arcangelo Corelli]] la cui op.6 è considerata una delle massime espressioni. Ancora nel campo della musica strumentale bisogna ricordare l'opera di [[Georg Philipp Telemann]] che i suoi contemporanei consideravano il massimo musicista tedesco (assai più che non Bach, come si ricorda sopra).
 
=== Georg Friedrich Händel ===
Nel caso del concerto solista il nome di [[Vivaldi]] è quello che più facilmente viene citato, ma altri artisti a lui contemporanei contribuirono in modo fondamentale nello sviluppo di questi stile, fra i quali non si possono non ricordare [[Alessandro Marcello]], [[Giuseppe Torelli]] e [[Giovanni Battista Viotti]].
{{Vedi anche|Georg Friedrich Händel}}
[[File:Georg Friedrich Händel.jpg|thumb|[[Georg Friedrich Händel]]]]
[[Georg Friedrich Händel]] ([[Halle (Saale)|Halle]], [[23 febbraio]] [[1685]] – [[Londra]], [[14 aprile]] [[1759]]) fu uno dei maggiori compositori del [[XVIII secolo]]. In passato il nome veniva trascritto come George Frideric Handel, o Haendel o ancora, ma meno di frequente, Hendel.
 
Nacque nella città di [[Halle sul Saale|Halle]], nella regione tedesca della [[Sassonia]], da una famiglia borghese (il padre era un barbiere-cerusico) e trascorse gran parte della vita all'estero, frequentando numerose corti europee. Morì a [[Londra]] all'età di settantaquattro anni.
Ma è soprattutto nel campo operistico che la ricchezza di nomi e di influenze è vastissima: essendo l'opera la principale forma di guadagno della maggior parte dei compositori italiani, anche la loro rpoduzione è praticamente sconfinata e non è raro che vengano riscoperti lavori di enorme valore artistico, anche di autori fino a quel momento pressocchè ignorati dalla [[musicologia|ricerca musicolgica]].<br/>
 
Händel visse dal [[1706]] al [[1710]] in [[Italia]], dove raffinò la sua tecnica compositiva, adattandola a testi in italiano; rappresentò opere nei teatri di [[Firenze]], [[Roma]], [[Napoli]] e [[Venezia]] e conobbe musicisti coevi come [[Domenico Scarlatti|Scarlatti]], [[Arcangelo Corelli|Corelli]], [[Benedetto Marcello|Marcello]]. A [[Roma]] fu al servizio del cardinale [[Pietro Ottoboni]], mecenate anche di Corelli e [[Juvarra]].
 
Dopo essere stato per breve tempo direttore musicale alla corte di [[Hannover]], nel [[1711]] si trasferisce a Londra per rappresentarvi ''[[Rinaldo (opera)|Rinaldo]]'', che riscuote un notevole successo. A Londra Händel decide così di stabilirsi e fondare un teatro reale dell'opera, che sarà conosciuto come ''[[Royal Academy of Music]]''. Fra il [[1720]] e il [[1728]], scriverà per questo teatro quattordici opere.
Celebri autori teatrali furono certamente [[Haendel]] e [[Vivaldi]], ma fondamentale fu anche l'apporto di altri autori, come [[Giovanni Battista Pergolesi]], [[Leonardo Leo]], [[Rinaldo da Capua]], [[Johann Adolph Hasse]] o [[Nicola Porpora]] per quanto riguarda lo [[Scuola musicale napoletana|stile musicale napoletano]], il più alla moda ed influente a partire dalla seconda metà del [[XVII secolo]].
Händel compose quarantadue opere di [[Opera seria|genere serio]] per il [[teatro]] diventate famose (e molte delle quali tutt'oggi rappresentate in tutto il mondo). Fu autore anche di ventiquattro [[Oratorio (musica)|oratori]] altrettanto celebri (incluso il suo capolavoro ''[[Messiah]]''). Scrisse poi molte pagine di [[musica]] per [[orchestra]]. Tra esse comprendevano [[anthem]], sorta di [[Inno|inni]] celebrativi, e [[sonata|sonate]] sacre, oltre a centoventi cantate, diciotto [[Concerto grosso|concerti grossi]], dodici [[Concerto per organo|concerti per organo]] e trentanove fra sonate, [[Fuga (musica)|fughe]], ''[[Suite (musica)|suite]]'' per [[clavicembalo]].
 
=== Tavola sinottica deiAltri compositori barocchi (1560 -1750) ===
Il panorama della musica in quest'epoca non era certo ristretto ai cinque compositori sopra ricordati. Nel secolo e mezzo di evoluzione che contraddistingue l'epoca barocca, emersero paradigmi musicali estremamente eterogenei: fu questa l'epoca in cui vennero codificati o fondamentalmente rivisitati alcuni fra gli stili e le forme musicali fondamentali nella [[musica classica]], come il [[Concerto (composizione musicale)|concerto]], l'[[opera lirica]] e gran parte della [[musica sacra]].
{{Timeline Compositori classici barocchi}}
 
Per ciò che riguarda il [[concerto grosso]] fondamentale è stato l'apporto di [[Georg Friedrich Händel|Händel]], ma anche di [[Francesco Geminiani]], di [[Pietro Locatelli]] e dell'iniziatore del genere [[Arcangelo Corelli]], la cui [[12 concerti grossi, op. 6|op. 6]] è considerata una delle massime espressioni. Ancora nel campo della musica strumentale bisogna ricordare l'opera di [[Georg Philipp Telemann]] che i suoi contemporanei consideravano il massimo musicista tedesco (assai più che non Bach, come si ricorda sopra).
=== In Italia ===
 
Nel caso del [[concerto solista]] il nome di [[Antonio Vivaldi|Vivaldi]] è quello che più facilmente viene citato, ma altri artisti a lui contemporanei contribuirono in modo fondamentale nello sviluppo di questi stile, fra i quali non si possono non ricordare [[Tomaso Albinoni]], [[Benedetto Marcello]] e l'iniziatore del genere [[Giuseppe Torelli]].
{{Colonne}}
==== In Italia ====
{{Div col}}
* [[Tomaso Albinoni]]
* [[Vincenzo Albrici]]
* [[Attilio Ariosti]]
* [[Giuseppe Antonio Bernabei]]
* [[Andrea Bernasconi]]
* [[Giovanni Bononcini]]
* [[Francesco Antonio Bonporti]]
* [[Giovanni Bontempi]]
* [[Antonio Caldara]]
* [[Giacomo Carissimi]]
* [[Francesco Cavalli]]
* [[Antonio Cesti]]
* [[Arcangelo Corelli]]
* [[Francesco Durante]]
* [[Giovanni Battista Ferrandini]]
* [[Pietro Antonio Fiocco]]
* [[Girolamo Frescobaldi]]
* [[Francesco Geminiani]]
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* [[Pietro Locatelli]]
* [[Antonio Lotti]]
* [[Francesco Onofrio Manfredini]]
* [[Alessandro Marcello]]
* [[Benedetto Marcello]]
* [[Claudio Monteverdi]]
* [[Giovanni Battista Pergolesi]]
* [[Jacopo Peri]]
* [[Giacomo Antonio Perti]]
* [[Nicola Porpora]]
* [[AlessandroGiovanni ScarlattiGiacomo Porro]]
* [[Giovanni Porta]]
* [[Alessandro Scarlatti]]
* [[Domenico Scarlatti]]
* [[Agostino Steffani]]
* [[Alessandro Stradella]]
* [[Barbara Strozzi]]
* [[Giuseppe Tartini]]
* [[Giuseppe Torelli]]
* [[Pietro Torri]]
* [[Francesco Maria Veracini]]
* [[Antonio Vivaldi]]
{{Div col end}}{{Colonne spezza}}
 
==== In Francia ====
{{Div col}}
 
* [[ClaudeAndré BalbastreCampra]]
* [[Michel Blavet]]
* [[Joseph Bodin de Boismortier]]
* [[Marc-Antoine Charpentier]]
* [[Louis-Nicolas Clérambault]]
* [[Michel Corrette]]
* [[François Couperin]]
* [[LouisJean-Henri Couperind'Anglebert]]
* [[Jean-François Dandrieu]]
* [[LouisMichel-ClaudeRichard DaquinDelalande]]
* [[Louis de Caix d'Hervelois]]
* [[Jacques Gallot]]
* [[Ennemond Gaultier]] detto ''le Vieux Gaultier''
* [[Denis Gaultier]]
* [[Nicolas de Grigny]]
* [[Robert de Visée]]
* [[Michel-Richard de Lalande]]
* [[André I Danican Philidor]]
* [[Pierre Danican Philidor]]
* [[Henry Desmarest]]
* [[Louis-Antoine Dornel]]
* [[Jacques Duphly]]
* [[Antoine Forqueray]]
* [[Jean-Henri d'Anglebert]]
* [[Jacques Hotteterre]] detto ''le Romain''
* [[Jean-Marie Leclair]]
* [[Jean-Baptiste Lully]]
* [[Marin Marais]]
* [[LouisJean-Joseph Marchandde Mondonville]]
* [[MichelAndré PignoletDanican de MontéclairPhilidor]]
* [[François-André Danican Philidor]]
* [[François Danican Philidor]]
* [[Pierre Danican Philidor]]
* [[Jean Danican Philidor]]
* [[Michel I Danican Philidor]]
* [[Michel II Danican Philidor]]
* [[Jacques Danican Philidor]]
* [[Anne Danican Philidor]]
* [[Pierre Danican Philidor]]
* [[Jean-Philippe Rameau]]
* [[Monsieur de Sainte Colombe|Le Sieur de Sainte Colombe]]
{{Div col end}}{{Colonne spezza}}
 
=== In Germania ===
 
==== In Germania ====
{{Div col}}
* [[Johann Sebastian Bach]]
* [[Dietrich Buxtehude]]
* [[Heinrich Ignaz Franz Biber]]
* [[DietrichGottfried BuxtehudeKirchhoff]]
* [[Reinhard Keiser]]
* [[Johann Christoph Graupner]]
* [[Georg Friedrich Händel]]
* [[Johann Samuel Endler]]
* [[Philipp Heinrich Erlebach]]
* [[Johann Christoph Graupner]]
* [[Johann Kaspar Kerll]]
* [[Johann Jakob Froberger]]
* [[Johann Pachelbel]]
* [[Samuel Scheidt]]
* [[Johann Hermann Schein]]
* [[Heinrich Schütz]]
* [[Georg Philipp Telemann]]
* [[Sylvius Leopold Weiss]]
* [[Friedrich Wilhelm Zachow]]
{{Div col end}}
 
==== In Inghilterra ====
* [[John Blow]]
 
* [[John BlowJenkins (compositore)|John Jenkins]]
* [[John Jenkins]]
* [[Georg Friedrich Haendel]]
* [[Henry Purcell]]
* [[Daniel Purcell]]
* [[Thomas Weelkes]]
 
==== NelleIn FiandreSpagna ====
{{Div col}}
* [[José de Nebra]]
* [[Gaspar Sanz]]
* [[Antonio Soler (compositore)|Antonio Soler]]
* [[Antonio de Literes]]
{{Div col end}}
 
==== Nelle Fiandre ====
* [[Henry Du Mont]]
* [[Joseph-Hector Fiocco]]
* [[Pietro Antonio Fiocco]]
* [[Jean-Noël Hamal]]
* [[Jan Pieterszoon Sweelinck]]
* [[Pierre Van Maldere]]
 
==== In altri paesi ====
* [[Jan Dismas Zelenka]]
* [[Adam Michna z Otradovic]]
* [[Pavel Josef Vejvanovský]]
* [[Bohuslav Matěj Černohorský]]
* [[Šimon Brixi]]
{{Colonne fine}}
 
=== Tavola diacronica dei compositori barocchi ===
Qui di seguito sono raggruppati dei compositori barocchi per data di nascita secondo le periodizzazioni fatte da [[Suzanne Clercx]]<ref>{{fr}} Suzanne Clercx, ''Le baroque et la musique: essai d'esthétique musicale'', AMS Press, 1978, p. 213. ISBN 978-0-404-60153-9</ref><ref>{{en}} Claude V. Palisca, "Baroque", Grove Music Online, ed. L. Macy</ref>.
 
{| class="wikitable"
|-
! Primo Barocco<br />(1550-1600)
| [[Giulio Caccini]], [[Paolo Quagliati]], [[Francesco Mannelli]], [[Adriano Banchieri]], [[Giovanni Bassano]], [[Felice Anerio]], [[Giovanni Bernardino Nanino]], [[Dario Castello]], [[Jacopo Peri]], [[Jacopo Corsi]], [[Mikołaj Zieleński]], [[Hans Leo Hassler]], [[Jan Pieterszoon Sweelinck]], [[John Bull (compositore)|John Bull]], [[John Dowland]], [[Jean Titelouze]], [[Lodovico Grossi da Viadana]], [[Ascanio Mayone]], [[Giles Farnaby]], [[Alessandro Piccinini]], [[Agostino Guerrieri]], [[Thomas Campion]], [[Giovanni Francesco Anerio]], [[Claudio Monteverdi]], [[Christian Erbach]], [[Giovanni Paolo Cima]], [[Salamone Rossi]], [[Michael Praetorius]], [[Giovanni Picchi]], [[Joan Pau Pujol]], [[Alessandro Grandi]], [[Giovanni Maria Trabaci]], [[Thomas Weelkes]], [[Agostino Agazzari]], [[Giovanni Girolamo Kapsberger]], [[Thomas Simpson (compositore)|Thomas Simpson]], [[Sigismondo d'India]], [[Giovanni Valentini (compositore)|Giovanni Valentini]], [[Gregorio Allegri]], [[Orlando Gibbons]], [[Robert Johnson (compositore)|Robert Johnson]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Antonio Cifra]], [[Nicolò Corradini]], [[Manuel Machado (compositore)|Manuel Machado]], [[Heinrich Schütz]], [[Stefano Landi]], [[Claudio Saracini]], [[Francesca Caccini]], [[Samuel Scheidt]], [[Juan Gutiérrez de Padilla]], [[John Jenkins (compositore)|John Jenkins]], [[Claudia Rusca]], [[Tarquinio Merula]], [[Giovanni Battista Buonamente]], [[Heinrich Scheidemann]], [[Biagio Marini]], [[Giovanni Rovetta]], [[Luigi Rossi]], [[Johann Crüger]], [[Charles Racquet]], [[Giovanni Battista Fontana]]
|-
!Medio Barocco<br />(1600-1700)
|[[Marcin Mielczewski]], [[Giovanni Felice Sances]], [[Girolamo Fantini]], [[Francesco Cavalli]], [[Guillame Dumanoir (senior)]], [[Guillame Dumanoir (junior)]], [[Giovanni IV del Portogallo]], [[Marco Uccellini]], [[Giacomo Carissimi]], [[Michel Lambert]], [[Daniel Speer]], [[Andreas Hammerschmidt]], [[Marc'Antonio Pasqualini]], [[Franz Tunder]], [[Johann Jakob Froberger]], [[Henry Cooke]], [[Barbara Strozzi]], [[Johann Heinrich Schmelzer]], [[Isabella Leonarda]], [[Antonio Cesti]], [[Johann Adam Reincken]], [[François Roberday]], [[Robert Cambert]], [[Jean-Henri d'Anglebert]], [[Antonio Sartorio]], [[Nicolas Lebègue]], [[Monsieur de Sainte Colombe]], [[Vincenzo Albrici]], [[Sebastian Anton Scherer]], [[Pietro Simone Agostini]], [[Dietrich Buxtehude]], [[Bernardo Pasquini]], [[Giovanni Buonaventura Viviani]], [[Pavel Josef Vejvanovský]], [[Giovanni Battista Draghi]], [[Gaspar Sanz]], [[Paolo Lorenzani]], [[Antonia Bembo]], [[Marc-Antoine Charpentier]], [[Johann Anton Losy van Losymthal]], [[Alessandro Stradella]], [[Ignazio Albertini]], [[Heinrich Ignaz Franz Biber]], [[Andreas Werckmeister]], [[Sebastiano Cherici]], [[Giovanni Maria Capelli]], [[John Blow]], [[Bernardo Storace]], [[Bartłomiej Pękiel]], [[Petronio Franceschini]], [[Cataldo Amodei]], [[Robert de Visée]], [[Pietro Torri]], [[Domenico Gabrielli]], [[Johann Pachelbel]], [[Georg Muffat]], [[Arcangelo Corelli]], [[Carlo Francesco Pollarolo]], [[Johann Paul von Westhoff]], [[Marin Marais]], [[Georg von Reutter (padre)]], [[Martino Bitti]], [[Giovanni Battista Bassani]], [[Gaetano Greco]], [[Giuseppe Torelli]], [[Henry Purcell]], [[Francesco Antonio Pistocchi]], [[Antonio Veracini]], [[Rosa Giacinta Badalla]], [[Johann Kuhnau]], [[Alessandro Scarlatti]], [[Gottfried Finger]], [[Johann Joseph Fux]], [[André Campra]], [[Francesco Gasparini]], [[Georg Böhm]], [[Giacomo Antonio Perti]], [[Nicolaus Bruhns]], [[Élisabeth Jacquet de La Guerre]], [[Jean-Baptiste Lully]], [[Francesc Valls]], [[Johann Heinrich Buttstedt]], [[Attilio Ariosti]], [[Antonio Lotti]], [[François Couperin]], [[Giorgio Gentili]], [[Louis Marchand]], [[Alessandro Marcello]], [[Antonio Caldara]], [[Turlough O'Carolan]], [[Giovanni Bononcini]], [[Tomaso Albinoni]], [[Nicolas de Grigny]], [[Jeremiah Clarke]], [[Reinhard Keiser]], [[Jacques Hotteterre]], [[Bartolomeo Cordans]], [[Louis-Nicolas Clérambault]], [[Johann Ludwig Bach]], [[Antonio Vivaldi]], [[Jan Dismas Zelenka]], [[Pietro Filippo Scarlatti]], [[Jean-Baptiste Loeillet]], [[Johann Mattheson]], [[Georg Philipp Telemann]], [[Giuseppe Valentini (musicista)|Giuseppe Valentini]], [[Johann David Heinichen]], [[Jean-Philippe Rameau]], [[Johann Gottfried Walther]], [[Lodovico Giustini]], [[Johann Sebastian Bach]], [[Giuseppe Matteo Alberti]], [[Domenico Scarlatti]], [[Georg Friedrich Händel]], [[Benedetto Marcello]], [[Sylvius Leopold Weiss]], [[Nicola Porpora]], [[Johann Georg Pisendel]], [[Francesco Geminiani]], [[Camilla de Rossi]], [[Fortunato Chelleri]], [[Joseph Bodin de Boismortier]], [[Pietro Baldassare]], [[Francesco Maria Veracini]], [[Giovanni Alberto Ristori]], [[Unico Wilhelm van Wassenaer]], [[Giuseppe Tartini]], [[Pietro Locatelli]], [[Johan Helmich Roman]], [[Giuseppe Sammartini]], [[Louis-Claude Daquin]], [[Maurice Greene (compositore)|Maurice Greene]], [[Andrea Zani]], [[Jean-Marie Leclair]], [[Adam Falckenhagen]], [[Johann Joachim Quantz]], [[Riccardo Broschi]], [[Johann Adolf Hasse]], [[Cesare Bendinelli]], [[Nicola Matteis]], [[Giovanni Maria Sabino]]
|-
!Tardo Barocco<br />(1700-1760)
|[[Giovanni Battista Sammartini]], [[Johann Gottlieb Graun]], [[Carl Heinrich Graun]], [[Giovanni Battista Pescetti]], [[Carlo Cecere]], [[Baldassare Galuppi]], [[Georg von Reutter (figlio)]], [[Leonardo Vinci]], [[Charles Avison]], [[Michel Corrette]], [[Guglielmina di Prussia (1709-1758)|Guglielmina di Prussia]], [[Giovanni Battista Pergolesi]], [[Domenico Alberti]], [[Thomas Arne]], [[Wilhelm Friedemann Bach]], [[William Boyce]], [[José de Nebra]], [[Antonio Soler (compositore)|Antonio Soler]], [[Antonio de Literes]], [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]]
|}
 
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
 
* {{en}} Manfred Bukofzer, ''Music in the Baroque Era''. New York, W.W. Norton & Co., 1947. ISBN 0-393-09745-5
* {{en}} Little, Meredith Ellis. 2001. "Passepied". ''The New Grove Dictionary of Music and Musicians'', edited by Stanley Sadie and John Tyrrell. New York: Grove's Dictionaries.
* {{en}} Little, Meredith Ellis. 2001b. "Rigaudon". ''The New Grove Dictionary of Music and Musicians'', edited by Stanley Sadie and John Tyrrell. New York: Grove's Dictionaries.
* {{en}} Mackay, Alison, and Craig Romanec. [n.d.] "[https://web.archive.org/web/20110728081658/http://www.tafelmusik.org/education/pdfs/Baroque_Guide.pdf Baroque Guide]". [http://www.tafelmusik.org/Tafelmusik] website.
* {{en}}Strunk, Oliver. 1952. ''Source Readings in Music History. From Classical Antiquity to the Romantic Era.''. London: Faber & Faber, p.&nbsp;393-415, "Stile Rappresentativo".
* {{de}}Sachs, Curt. 1919. "‘Barokmusik". ''Jahrbuch der Musikbibliothek Peters 1919'', 7–15.
* {{fr}} Claude V. Palisca, ''La Musique Baroque'', Actes Sud, 1994
* {{en}} Claude V. Palisca, "Baroque", Grove Music Online, ed. L. Macy (Accessed August 21, 2007), [http://www.grovemusic.com (subscription access)] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080516041031/http://www.grovemusic.com/ |date=16 maggio 2008 }}
* [[Philippe Beaussant]], ''Vous avez dit baroque?'', Actes Sud (Collection Babel), 1994 ISBN 2-7427-0123-0
* {{en}} Julie Anne Sadie, ''Companion to baroque music'', Los Angeles, University of California Press, 1998. ISBN 978-0-520-21414-9
* {{fr}}[[Michel Bosc]], ''Musique baroque française, splendeurs et résurrection'', 2009, ISBN 978-1-4452-0102-3
* Giuseppe Bardone "Incontri musicali" Milano, Studio Emme, 2015
 
== Voci correlate ==
* [[Concerto (composizione musicale)]]
* [[Basso continuo]]
* [[Fortspinnung]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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