Assedio di Emesa: differenze tra le versioni
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|Tipo=Battaglia
|Nome del conflitto= Assedio di Emesa
|Parte_di=della [[conquista musulmana della Siria]]<br/>([[guerre arabo-bizantine]])
|Immagine=
|Didascalia=
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|Luogo=[[Emesa]], [[Siria]]
|Esito=[[Emesa]] catturata dal [[Califfato Rashidun]]
|Schieramento1=
|Schieramento2=
|Comandante1=[[Abu Ubayda ibn al-Jarrah]]<br/>[[Khalid ibn al-Walid]]
|Comandante2=Harbees
|Effettivi1=15,000
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}}
L''''assedio di Emesa''' venne effettuato dalle forze del [[Califfato Rashidun]] da dicembre [[635]] fino a marzo [[636]]. Ne conseguì la conquista Islamica di [[Emesa]], importante centro commerciale dell'[[Impero bizantino]] nel [[Levante (
==Contesto storico==
Dopo una decisiva vittoria nella [[battaglia di Ajnadayn]], l'esercito islamico [[Assedio di Damasco|conquistò Damasco]] dopo un lungo assedio nel settembre [[634]]. L'armata continuò quindi la propria avanzata verso nord e, nel tardo 635, [[Abu Ubayda ibn al-Jarrah]] ordinò a [[Khalid ibn al-Walid]] e alla sua guardia di iniziare l'assedio di Emesa, a cui si unì in seguito con il grosso delle truppe. Le guarnigioni
Avvenne quando gli Arabi erano a [[Shayzar]] che ricevettero notizia del movimento di rinforzi
Eraclio I scrisse ad Harbees, il governatore militare di Emesa:
{{
==L'assedio==
Abu Ubaidah decise di conquistare per prima Emesa, proteggendosi così le spalle prima di intraprendere ulteriori operazioni nella Siria settentrionale. In seguito, l'esercito islamico marciò su Emesa con la guardia personale di [[Khalid ibn al-Walid]] in testa. Giunti alla città, venne combattuta una breve schermaglia tra quest'ultima e la guarnigione cittadina. Gli Arabi respinsero l'avanguardia
#Porta Masdud ''(a sud ovest)''
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#Porta Hud ''(a ovest)''
Emesa era una città fortificata di forma circolare con un diametro di circa un miglio, circondata da un [[fossato (architettura)|fossato]]. Vi era inoltre una [[cittadella (fortezza)|cittadella]] arroccata all'interno delle mura. All'esterno, si distendeva una fertile pianura, interrotta solamente dal
==Conquista di Emesa==
La mattina successiva Abu Ubaidah tenne un consiglio di guerra ed espresse la propria insoddisfazione riguardo alla rischiosa ritirata del giorno precedente, a cui Khalid rispose:
{{
Abu Ubaidah chiese consiglio a Khalid, il quale gli espose il suo piano. La mattina successiva avrebbero eseguito una finta ritirata da Emesa dando così ai Bizantini l'impressione che gli Arabi stessero interrompendo l'assedio, ritirandosi verso sud. I Bizantini ne avrebbero sicuramente approfittato per colpire la [[retroguardia]] dell'esercito islamico e, in quel momento, le truppe avrebbero attaccato ed accerchiato l'esercito Bizantino, annichilendoli.<ref>Waqidi, p. 103.</ref>
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==Conseguenze==
Poco dopo la resa di [[Emesa]], gli Arabi avanzarono ancora verso nord, tentando di sottomettere tutta la Siria settentrionale, incluse [[Aleppo]]
==Note==
<references />
{{Guerre di espansione islamica}}
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono l'Impero bizantino]]▼
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono i califfati islamici]]▼
[[Categoria:
▲{{Portale|Bisanzio|Guerra|Islam}}
[[Categoria:Conquista islamica della Siria]]
[[Categoria:Emesa]]
[[Categoria:Guerra nel 635]]
[[Categoria:Guerra nel 636]]
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