Alcmeone a Corinto: differenze tra le versioni

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{{Dramma
|Titoloitaliano = Alcmeone a Corinto
|Nome =
|Cognome = Euripide
|Dramma = Tragedia
|PostDramma = di cui restano frammenti
|Titolooriginale = Ἀλκμαίων Κορινθουὁ διὰ Κορίνθου
|Linguaoriginale = greco antico
|Immagine = Euripides Pio-Clementino Inv302.jpg
|Didascalia = Busto di Euripide al [[Museo Pio-Clementino]] ([[Roma]])
|Genere =tragedia
|Scena = [[Grecia]]
|Soggetto =
|Epocacomposizione =
|Primarappresentazione = [[403405 a.C.]]<ref name=datarapp>Tale datazione non è però sicura. Un'altra ipotesi è il [[405403 a.C.]]: E. R. Dodds, ''Euripides. Bacchae'', Oxford 1960, p. xxxix.</ref>
|Personaggi = Alcmeone<br
/>[[Apollo]], recita il prologo<br />Tisifone<br
|Teatro=[[Teatro di Dioniso]], [[Atene]]
/>Amfiloco<br
|Primaitaliana=
/>Merope, regina di [[Corinto (città antica)|Corinto]]<br
|Teatroprimaitaliana=
/>Creonte, re di Corinto<br
|Premi=Vittoria alle [[Dionisie|Grandi Dionisie]] del 403 a.C.<ref name=datarapp />
• />Coro di ragazze corinzie
|Versionisuccessive=
|Teatro = [[Teatro di Dioniso]], [[Atene]]
|Opera=
|Primaitaliana =
|Cinema=
|Teatroprimaitaliana =
|Premi = Vittoria alle [[Dionisie|Grandi Dionisie]] del 403405 a.C.<ref name=datarapp />
|Versionisuccessive =
|Opera =
|Cinema =
}}
 
'''''Alcmeone a Corinto''''' ({{lang-grc|Ἀλκμαίων ὁ διὰ Κορίνθου}}) è una [[tragedia greca]], oggi quasi interamente perduta, scritta dal [[tragediografo]] [[Euripide]]<ref>Ne restano 23 frammenti, per 40 versi.</ref>. L'opera faceva parte di una trilogia che includeva anche ''[[Le Baccanti (Euripide)|Le Baccanti]]'' e ''[[Ifigenia in Aulide (Euripide)|Ifigenia in Aulide]]''. Talee trilogiache vinse il primo premio (postumo, poiché Euripide era morto pochida anni primapoco) alle [[Dionisie|Grandi Dionisie]] del 403405 a.C.<ref name=datarapp /> Si può dedurre la trama dai frammenti che ci sono rimasti.
 
== Trama ==
Il dramma inizia con un prologo narrato dal dio Apollo: durante il periodo in cui impazzì per il matricidio, [[Alcmeone]] aveva avuto un figlio, Amfiloco e una figlia, Tisifone, da Manto, figlia di [[Tiresia]], presa come schiava dopo aver conquistato [[Tebe (città greca antica)|Tebe]] e li aveva lasciati al re Creonte di Corinto perché li allevasse: tuttavia la moglie di quest'ultimo, Merope, gelosa di Tisifone, l'aveva venduta come schiava.<br />Alcmeone inconsapevolmente acquista proprio Tisifone come sua schiava e torna a Corinto con lei, dove si riuniva, dopo averli riconosciuti entrambi, anche con Amfiloco, che più tardi sarebbe stato il fondatore di Argo Amfilochia. Creonte, invece, fuggiva senza figli in esilio dopo che si scopriva che il vero padre di Amfiloco si rivelava essere Alcmeone<ref>C. Collard-M. Cropp, ''Euripides Fragments: Augeus-Meleager'', Harvard 2008, pp. 87–99.</ref>.
{{C|C'è il dubbio che questa trama integri i frammenti dell'opera con altre fonti, cosa da evitare perché i tragedografi spesso modificavano i racconti del mito.|teatro|ottobre 2013}}
Il prologo è recitato dal dio [[Apollo]], il quale predice la nascita di due giovani che saranno colpiti dalla sfortuna e da varie vicissitudini: i figli di [[Alcmeone]].
 
Alcmeone, padre di [[Anfiloco]] e [[Tisifone (Alcmeone)|Tisifone]], si accorda con [[Creonte]] per diventare re di [[Corinto]]. La moglie di quest'ultimo, Merope, scopre che il marito ha una tresca amorosa con Tisifone e la allontana vendendola come schiava. Passati alcuni anni Alcmeone, ormai potente sovrano di Corinto, acquista senza saperlo la figlia come schiava; successivamente si riunisce anche con Anfiloco, perduto quando era piccolo. Infatti il ragazzo era stato preso da Creonte ed allevato ad [[Argo (Grecia)|Argo]].
 
Dai pochi frammenti della parte finale della tragedia si deduce che Alcmeone si ricongiunge con la figlia Tisifone dopo averla riconosciuta, forse per il pentimento di Merope, e che Creonte, oppresso dalla vergogna e dal terrore di poter venire ucciso, fugge via da Corinto.
 
Gran parte della storia è riportata dallo [[Pseudo-Apollodoro]] nella sua ''[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]]''.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* GuidoG. Avezzù, ''Il mito sulla scena'', Marsilio, 2003. ISBN 978-88-317-8070-4
* FrancescoC. Collard-M. CarpanelliCropp, ''EuripideEuripides Fragments: Augeus-Meleager'', UtetHarvard 2008, 2005pp.&nbsp;77, 87–99. ISBN 978-880-60674-0801999625-60.
 
{{tragedie}}
{{portale|letteratura|teatro}}
{{Tragedie greche}}
{{Controllo di autorità}}
 
[[Categoria:Opere teatrali greche]]
[[Categoria:Opere teatrali di Euripide]]
[[Categoria:Corinto]]