Pietro Cossa: differenze tra le versioni

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{{S|scrittori italiani}}
 
{{Bio
|Nome = Pietro
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
|LuogoNascitaLink =
|GiornoMeseNascita = 25 gennaio
|AnnoNascita = 1830
|LuogoMorte = Livorno
|GiornoMeseMorte = 31 agosto
|AnnoMorte = 1881
|Epoca = 1800
|Attività = drammaturgo
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Косса, Пьетро.jpg
|Epoca = 1800
|Immagine = Pietro Cossa.png
|Didascalia =
}}
 
== Biografia ==
Figlio di Francesco, benestante di Arpino, e della torinese Marianna Landesio, nel 1851 emigrò in [[America]], dove fu cantante. Nel 1857 rientrò stabilmente in Italia, dedicandosi all'insegnamento. Cossa acquisì notorietà con ''Nerone'' ([[1872]]) e ''Messalina'' ([[1876]]), drammi storici in versi. La sua produzione drammatica comprende circa quindici lavori tutti d'argomento storico.
Nacque a Roma da una modesta famiglia di [[Arpino]]. Da piccolo rimase orfano di padre e fu affidato alle cure di uno zio sacerdote e docente di teologia, il quale gli fece conoscere e amare i classici latini. Dopo circa due anni di seminario a [[Segni (Italia)|Segni]], studiò a Roma in un collegio di [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]], dal quale fu espulso per le sue intemperanze.<ref>A. Branchetti, ''Aneddoti sulla vita di Pietro Cossa'', Roma, 1895, p. 10.</ref>.
 
Dopo aver militato nei [[Primavera dei popoli|moti del 1849]], fu esule nell'[[America Latina]] dopo la caduta della [[Repubblica romana]]. Nel [[Perù]] e in [[Cile]] fece le sue prime esperienze nel mondo della lirica come cantante nell'''[[Ernani]]'' di [[Giuseppe Verdi|Verdi]] e ne ''[[Il Barbiere di Siviglia]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]]. Nel 1857 fece ritorno in Italia, a [[Jesi]], dove visse per alcuni anni, esattamente di fronte al teatro dedicato a [[Giovanni Battista Pergolesi]],<ref>{{Cita web|url=http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=18485|titolo=Chi era Costui - Scheda di Pietro Cossa|accesso=2020-12-28}}</ref> successivamente ritornò a [[Roma]] dove visse con la madre dedicandosi agli studi letterari e scrivendo poesie e libretti d'opera. La sua prima opera di una certa importanza, ''Mario e i Cimbri'', fu pubblicata nel 1864 dall'editore [[Casa Editrice Barbèra|Barbèra]] di Firenze, ma mai rappresentata.
Ammiratore del [[verismo]] Pietro Cossa si è inserito nella fase rinnovatrice della [[storia del teatro]] italiano. I suoi lavori, che riscossero il maggior successo nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]], non rientrano attualmente nel repertorio delle compagnie.
 
Insegnò italiano e storia nella scuola tecnica "Metastasio" di Roma e collaborò a vari quotidiani e periodici. Nel 1870 fece parte della Giunta governativa come regio commissario nei comuni della provincia. La sua fama di drammaturgo si consolidò definitivamente con la rappresentazione del ''Nerone'', la sua opera maggiore. Nel gennaio 1874 fu iniziato in [[Massoneria in Italia|Massoneria]] nella [[Loggia massonica|Loggia]] ''Universo'' di Roma<ref>Vittorio Gnocchini, ''L'Italia dei Liberi Muratori'', Erasmo ed., Roma, 2005, p. 85.</ref>. Si ammalò di {{chiarire|[[Tifo (zoonosi)|tifo]]}} a [[Livorno]] e morì in un albergo di questa città nell'estate del 1881.<ref>Alcuni dati biografici, e in particolare quelli relativi all'infanzia, derivano da una lettera dello stesso autore pubblicata in ''Fanfulla della Domenica'', n. 39, settembre 1881.</ref>.
Il Comune di [[Torino]] gli ha intitolato una importante via di scorrimento, al confine dell'area metropolitana .
 
Le ultime opere del Cossa, in particolare ''Giuliano l'Apostata'', ''Cola di Rienzo'' e ''I Borgia'' rivelano la sua vena [[anticlericalismo|anticlericale]].<ref name=Quarta>Roberto Quarta, ''Roma massonica'', pp. 48-49</ref><ref name=Segreta>[https://www.romasegreta.it/prati/monumento-a-pietro-cossa.html Monumento a Pietro Cossa] su romasegreta.it</ref>
==Altri progetti==
{{Interprogetto|q}}
 
A lui è dedicata una statua a [[Roma]], fortemente voluta dalla [[massoneria]] e specialmente da [[Ettore Ferrari]], inizialmente collocata in largo Arenula e poi trasferita nei giardinetti di [[Piazza della Libertà (Roma)|Piazza della Libertà]].<ref name=Quarta/><ref name=Segreta/> In numerose città d'Italia come Roma, [[Milano]], [[Brescia]], [[Torino]], [[Padova]], [[Verona]], [[Trieste]], [[Rimini]], Livorno, ma anche centri minori come [[Martina Franca]], [[Corato]] e [[Segni (Italia)|Segni]], gli è stata dedicata una via.
==Collegamenti esterni==
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-cossa_(Dizionario-Biografico)/ Dizionario biografico Treccani]
 
== Opere ==
[[Categoria:Sepolti nel cimitero del Verano]]
Quasi tutti i suoi drammi - che egli preferiva definire poemi drammatici o commedie - sono scritti in versi e incentrati su personaggi storici. {{Senza fonte|Riflettendo le incertezze del suo tempo di transizione, il teatro del Cossa è un curioso impasto di antichi ideali del classicismo, tradizione popolaresca e tecnica veristica con facili cedimenti al sentimentalismo}}. Oltre al suo capolavoro ''[[Nerone]]'' (1872), ecco un elenco delle opere principali in ordine cronologico:
* ''Mario e i Cimbri'', Firenze, 1864
* ''Puskin'', Roma, 1870
* ''Beethoven'', Milano, 1872
* ''Sordello'', Milano, 1872
* ''Nerone'', Milano, 1872
* ''I Monaldeschi'', Milano, 1873
* ''Plauto e il suo secolo'', Milano, 1876
* ''Messalina'', Milano, 1876
* ''Giuliano l'Apostata'', Torino, 1877
* ''Cleopatra'', Torino, 1879
* ''Cola di Rienzo'', Torino, 1879
* ''I Borgia'', Torino, 1879
* ''Cecilia'', Torino, 1885
* ''I Napoletani del 1799'', Torino, 1891.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
Tra i numerosi scritti critici su questo drammaturgo si segnalano:
* C. Levi, ''Bibliografia di Pietro Cossa'', in «Rivista delle biblioteche e degli archivi», anno 17, volume 17, numero 5-7, maggio-luglio 1906.
* M. Menghini, ''Pietro Cossa, giornalista e romanziere'', in «[[Nuova Antologia]]», 1º marzo 1944, pp.&nbsp;194–198.
* J. De Blasi, ''Pietro Cossa e la tragedia italiana'', Firenze, 1911.
* T. Messori Roncaglia, ''Il Nerone di Pietro Cossa'', in «Rivista d'Italia», 15 aprile 1928.
* F. Bonelli, ''Le esercitazioni giovanili di Pietro Cossa'', in «[[La Cultura (rivista)|La Cultura]]», 1930, pp.&nbsp;932–939.
* N. Falena, ''Pietro Cossa nel centenario della nascita'', in «Nuova Antologia», 16 dicembre 1930, pp.&nbsp;493–509.
* C. Apollonio, ''Pietro Cossa'', in «Letteratura Italiana - I Minori», volume 4°, Milano, 1962, pp.&nbsp;2837–2850.
* {{cita libro|autore=Domenico Gnoli |titolo=I Poeti della Scuola romana (1850-1870) |città=Bari|editore=Laterza|anno=1913|cid=Gnoli|SBN =LIA0064638}}
* {{cita libro|autore=Ferruccio Ulivi|titolo=I poeti della Scuola Romana dell'Ottocento. ''Antologia''|città=Bologna|editore=Cappelli|anno=1964|cid=Ulivi|SBN =MOD0089750}}
 
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== Collegamenti esterni ==
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