Callimaco (scultore): differenze tra le versioni
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|Nome = Callimaco 
|Cognome =  
|PostCognomeVirgola = soprannominato  
|PreData = {{lang|grc|Κατατηξιτεχνος}}, cioè "dispersore artistico" 
|Sesso = M 
|LuogoNascita =  
|GiornoMeseNascita =  
|AnnoNascita = V secolo a.C. 
|LuogoMorte =  
|GiornoMeseMorte =  
|AnnoMorte = ? 
|Epoca = V a.C.▼ 
|Attività = scultore 
|Attività2 = architetto 
|Attività3 = pittore 
|AttivitàAltre = e [[Toreutica|toreuta]] 
▲|Epoca = V a.C. 
|Nazionalità = greco antico 
|Immagine = NAMA Stèle d'Hègèsô.jpg 
|Didascalia = Stele funeraria attica di Egeso, attribuita a Callimaco, [[Museo archeologico nazionale di Atene]] 3624. 
}} 
== Biografia == 
Di origine incerta e contesa fra [[Atene]] e [[Corinto (città antica)|Corinto]], fu attivo ad Atene nell'ultimo trentennio del [[V secolo a.C.]]. Non poté, pertanto, appartenere alla cerchia [[fidia]]ca, ma ne assimilò alcuni tratti essenziali. Artista di grande raffinatezza e perizia tecnica, si caratterizzò per il manierismo lineare del panneggio, per i contorni sinuosi dei corpi, per i movimenti ritmici delle figure<ref>{{Cita|Le Muse|p. 3 
<gallery> 
File:Vénus genitrix (Mère) (13670599863).jpg|''[[Afrodite tipo Louvre-Napoli|Venere Genitrice]]'' del Louvre, talvolta attribuita a Callimaco 
</gallery> 
== Opere == 
Secondo [[Pausania il Periegeta|Pausania]]<ref> 
▲[[Immagine:0 Ménade dansante - Musei Capitolini.JPG|thumb|right|Menade danzante. Copia romana da Callimaco (circa 406-405 a.C.) - [[Musei Capitolini]] S1094.]] 
▲Secondo [[Pausania il Periegeta|Pausania]]<ref>[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''Descrizione della Grecia'' IX, 2, 5-7.</ref>, Callimaco fu autore della statua di ''Hera seduta'', scolpita per il tempio della città di [[Platea]], ricostruito dopo l'assedio tebano del [[427 a.C.]]. L'attività di Callimaco come pittore è invece ricordata solo da [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]]<ref>[[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], ''[[Historia Naturalis]]'', XXXIV, 92.</ref>, che non fornisce alcuna informazione utile al riguardo e che ricorda anche le sue ''danzatrici spartane'' (''Saltantes Lacaenae''), probabilmente in [[Bronzo]], officianti le feste in onore di [[Apollo]] ''Karneios''.<ref name=Guerrini/> 
La sua attività come  
La nostra conoscenza di Callimaco deriva in gran parte dalle copie della [[Neoatticismo|scuola neoattica]] del [[II secolo]], la quale ereditò lo stile della scuola callimachea. Le ''Danzatrici spartane'' di Callimaco sono state identificate da [[Adolf Furtwängler]] nei rilievi neoattici conservati a [[Berlino]] e [[Atene]] e tramite il confronto con questi è stato possibile attribuirgli un ciclo di ''Menadi danzanti'' al suono del timpano, anch'esso noto attraverso copie di età augustea, una nel [[Museo dei Conservatori]] di [[Roma]].<ref>{{Cita web| 
{{Sequenza immagini 
Stilisticamente vicina a queste opere, soprattutto nel trattamento dei panneggi, è l<nowiki>'</nowiki>''[[Afrodite del Fréjus]]'' (al Louvre una copia romana dell'originale bronzeo), attribuzione generalmente accettata, che rivela l'attenzione di Callimaco per la struttura [[Policleto|policletea]].<ref>{{Cita web|autore=Museo del Louvre|titolo=Aphrodite dite "Vénus Génitrix" |url=http://www.louvre.fr/oeuvre-notices/aphrodite-dite-venus-genitrix|accesso=22 dicembre 2012}}</ref><ref>{{Cita web|autore=University of Cambridge, Museum of Classical Archaeology Collections (online database) |titolo=Fréjus Aphrodite|url=http://www.classics.cam.ac.uk:8080/collections/casts/fr%C3%A9jus-aphrodite|accesso=22 dicembre 2012}}</ref>▼ 
Taluni attribuiscono alla bottega di Callimaco l'esecuzione della balaustra del [[tempio di Atena Nike]].<ref name=Giuliano/>▼ 
Citato da [[Vitruvio]] come l'inventore del [[capitello corinzio]]<ref>[[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]], ''[[De architectura]]'', IV, 1, 9-10.</ref>, si è pensato a Callimaco come collaboratore di [[Ictino]] durante la costruzione del [[Tempio di Apollo Epicurio]] a Basse e autore del fregio continuo all'interno della cella.<ref name=Guerrini/>▼ 
|titolo = Menadi 
|Immagine:Ménade relieve romano (Museo del Prado) 01.jpg|Menade 
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|Immagine:Ménade relieve romano (Museo del Prado) 04.jpg|Menade 
}} 
▲Stilisticamente vicina a queste opere, soprattutto nel trattamento dei panneggi, è l 
▲Taluni attribuiscono alla bottega di Callimaco l'esecuzione della balaustra del [[tempio di Atena Nike]].<ref name=Giuliano/><br /> 
Citato da [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]] come l'inventore del [[capitello corinzio]] che egli avrebbe ideato ispirandosi ad un cesto deposto sulla tomba di una donna, intorno al quale erano cresciute piante di acanto.<br /> 
{{citazione|Una vergine Corinna già atta a marito, sorpresa da male, se ne morì: dopo essere stata condotta alla sepoltura, la sua nutrice portò delle vivande, che a lei viva solevano piacere, e chiuste ed accomodate in un corbello le pose sopra del sepolcro; ed acciocchè, restando così allo scoperto, si mantenessero più lungo tempo, le coprì con un mattone: fu questo corbello a caso situato sulla radice d’un Acanto. Intanto la radice stando nel mezzo così schiacciata dal peso, quando fu verso primavera, mandò fuori le foglie e i gambi, i quali crescendo accosto a’ fianchi del corbello, e respinti dalla resistenza degli angoli della tegola, furono costretti attortigliarsi in quei canti, che sono ora in luogo delle volute. Callimaco, che per l’eccellenza e sottigliezza dell’arte di lavorar marmi era dagli Ateniesi chiamato ''catatechnos'' (primo artefice) trovatosi a passare allora presso a quel monumento, vide il paniere, e le tenere foglie, che gli crescevano d’intorno, e piacendogli l’idea e la novità della figura, fece a questa simiglianza le colonne presso i Corinti, ne stabilì le proporzioni, e determinò le vere misure per un perfetto ordine Corintio.|[[Vitruvio]] ''[[De architectura]]'', IV, 1, 9-10.}} 
▲ 
== Soprannome == 
Il soprannome di Callimaco era ''Catatexitechnos'' {{lang|grc|Κατατηξιτεχνος}} che si traduce in "dispersore artistico" ovvero "dispersore di arte". Si guadagnò tale soprannome a causa della troppa meticolosità e dell'eccesso di zelo che lo portava a sprecare molto tempo su ogni lavoro, più del necessario, pertanto nell'ottica greca ciò rappresentava una dispersione di lavoro. 
== Note == 
{{ 
== Bibliografia == 
* {{Cita libro|autore-capitolo=Wilhelm Ihne|curatore=William Smith|capitolo=Callimachus| 
* {{Cita libro|autore-capitolo= 
* {{Cita libro|titolo=Le Muse|città=Novara|editore=De Agostini|anno=1964|volume=3|cid=Le Muse|sbn=RAV0082197}} 
* {{Cita libro|cognome=Giuliano|nome=Antonio|wkautore=Antonio Giuliano|titolo=Arte greca 
== Altri progetti == 
{{interprogetto}} 
== Collegamenti esterni == 
* {{Collegamenti esterni}} 
{{Artisti greci antichi}} 
{{Controllo di autorità}} 
{{Portale|antica Grecia|biografie|scultura}} 
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