Giuditta Pasta: differenze tra le versioni

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{{Bio
{{S|classica}}
|Nome = Giuditta Angiola Maria Costanza
'''Giuditta Pasta''' ([[Saronno]], [[26 ottobre]] [[1797]] - [[Blevio]], [[1 aprile]] [[1865]]) è stata una celebre [[cantante lirica]] italiana.
|Cognome = Pasta
|PostCognomeVirgola = nata '''Negri'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Saronno
|GiornoMeseNascita = [[26 ottobre]]
|AnnoNascita = 1797
|NoteNascita = <ref>{{cita|Lora}}. Secondo {{cita|Bonaventura}} (1935) sarebbe invece nata il 9 aprile 1798.</ref>
|LuogoMorte = Como
|GiornoMeseMorte = 1º aprile
|AnnoMorte = 1865
|NoteMorte = <ref name=Como>Secondo varie fonti degli anni 1860-1870, Giuditta Pasta sarebbe morta a Blevio, (cfr. {{cita|Mistrali|p. 150}}; {{cita libro|autore=Giuseppe Arnaud|titolo= Teatro arte ed artisti. Mosaico d'aneddoti di escursioni storiche, schizzi biografici ed artistici|città=Milano|anno=1869|p=171|url=https://archive.org/details/bub_gb_h47_0YSFubUC/page/n173 |postscript=nessuno}}) e tale luogo di morte è stato a lungo attestato dalla pubblicistica prevalente (cfr. {{cita|Bonaventura}}; {{cita|Britannica online}}; {{cita|Harten}}). Le più recenti ed autorevoli fonti storiografiche specialistiche hanno però riveduto tale posizione e concordano invece nell'indicare, come luogo di morte, la città capoluogo di Como, dove la cantante si era trasferita da Blevio un anno circa prima della morte (cfr. {{cita|Caruselli}}; {{cita|Stern}}; {{cita|Lora}}). L'informazione appare oggi condivisa dalla stampa e dalle istituzioni locali, comprese quelle di Blevio ({{Cita web |lingua = it|autore = |url = https://www.saronnonews.it/2021/04/01/giuditta-pasta-la-divina-l1-aprile-e-lanniversario-della-morte-dello-storico-soprano-saronnese/ |titolo = “Giuditta Pasta, la divina”: l’1 aprile è l’anniversario della morte dello storico soprano saronnese |sito = Saronno News |data = 1º aprile 2021 |cid = |accesso = 16 dicembre 2024 |postscript =nessuno }}; {{Cita web|lingua = it |url = https://www.settefrazioni.it/blevio-cultura/iniziative-bleviane/150-anniversario-della-2.html |titolo = 150° anniversario della morte di Giuditta Pasta |sito = Settefrazioni, Blevio |data = |cid = |accesso = 16 dicembre 2024 |postscript =nessuno }}).</ref>
 
|Epoca = 1800
Dotata di una notevole estensione vocale (dal La sotto il rigo al Re sovracuto), debuttò nel [[1815]] interpretando ruoli [[Gioacchino Rossini|rossiniani]]. Dopo circa quindici anni di carriera passò dal registro di [[mezzosoprano]] a quello di [[soprano]]: ma lo sforzo della voce in un [[registro (musica)|registro]] troppo acuto, che non le era per natura congeniale (aveva debuttato addirittura come [[contralto]]), le rovinò ben presto le [[corde vocali]], tanto che dovette ritirarsi a soli quarant'anni, nel [[1837]].
|Attività = contralto
|Attività2 = soprano
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Gioacchino Giuseppe Serangeli - La cantante Giuditta Pasta.jpg
|Didascalia = Ritratto di Giuditta Pasta con in mano lo spartito del ''[[Tancredi (opera)|Tancredi]]'' di [[Rossini]] ([[Gioacchino Giuseppe Serangeli|Gioacchino Serangeli]] Museo del Teatro alla Scala)
}}
È considerata, insieme a [[Maria Malibran]], la più celebre [[cantante]] [[musica lirica|lirica]] del [[XIX secolo]].
 
== Biografia ==
Ciò nonostante ebbe il tempo di farsi amare dai grandi compositori romantici quali [[Gaetano Donizetti]] e [[Vincenzo Bellini]], che modellarono alcune delle loro protagoniste sulle sue caratteristiche vocali. La Pasta fu la prima interprete dei ruoli eponimi di ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'', ''[[La sonnambula]]'' e ''[[Norma (opera)|Norma]]''.
Figlia di Carlo Antonio Negri, farmacista di [[Lomazzo]], e di Rachele Ferranti, studiò [[solfeggio]] e [[canto]] con lo zio materno Filippo Ferranti, violoncellista, e a [[Como]] con Bartolomeo Lotti, maestro di cappella della [[Cattedrale di Como|locale cattedrale]]. A Como, la piccola Giuditta si esibì per la prima volta in pubblico, nel 1812, nella [[Liceo classico e scientifico Alessandro Volta#La Chiesa di Santa Cecilia|Chiesa di Santa Cecilia]].<ref name=Lora /> L'anno successivo lo zio la condusse a [[Milano]] introducendola nell'ambiente culturale della capitale lombarda. Ottenne gli insegnamenti musicali di Pietro Raj, vicecensore del [[Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi (Milano)|Real Conservatorio di musica]], quelli di arte scenica della danzatrice Antonia Pallerini, e fu affidata dal celeberrimo contralto [[Giuseppina Grassini]] alle cure di Giuseppe Scappa, insegnante di canto al [[Teatro alla Scala]].<ref name=Lora /> E fu proprio nell'opera ''Lopez de Vega'', dello Scappa, anche compositore dilettante, che fece il suo debutto in palcoscenico il 30 gennaio 1816,<ref>Martinazzi, p. 79.</ref> al [[Teatro dei Filodrammatici (Milano)|Teatro de' Filodrammatici]] di Milano, nel ruolo della baronessa Isabella, al fianco di Luigi Goffredo Zuccoli e di Giuseppe Pasta<ref>{{Cita libro|titolo = Lopez de Vega : melodramma in due atti da rappresentarsi da una società di dilettanti nel Teatro degli Accademici Filo-drammatici in Milano nel carnovale del 1816|url = https://archive.org/details/lopezdevegamelod424zana/page/n1|editore = Giacomo Pirola|città = Milano|anno = 1816}}</ref> dilettante e avvocato milanese, che era diventato suo marito il 17 dello stesso mese.<ref name=Lora /> Il 6 marzo, poi, si esibì, ancora sul palcoscenico de' Filodrammatici, e ancora insieme al marito, nell'azione scenica ''La contesa'' musicata da Pietro Raj, un altro dei suoi maestri.<ref>Martinazzi, p. 60.</ref> Più tardi, quel medesimo anno, [[Ferdinando Paër]] la volle al [[Théâtre de la comédie italienne|Théâtre Italien]] a [[Parigi]], per partecipare all'allestimento della sua opera ''Il principe di Taranto'', nella parte di Rosina. Nel teatro parigino, la Pasta fu anche Donna Elvira nel ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'' di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], e la protagonista femminile in ''[[Giulietta e Romeo (Zingarelli)|Giulietta e Romeo]]'' di [[Nicola Antonio Zingarelli|Zingarelli]].<ref name=Lora />
 
[[File:G.B. Comolli (1775-1830) Busto di Giuditta Pasta (1829), Museo del Teatro alla Scala.jpg|thumb|left|Busto di Giuditta Pasta nei panni di Semiramide (1829) ([[Giovan Battista Comolli]], Museo del Teatro alla Scala)]]
{{classica}}
 
Nel [[1817]] fu scritturata al [[His Majesty's Theatre]] di [[Londra]], dove interpretò Telemaco nella ''[[Penelope (Cimarosa)|Penelope]]'' di [[Domenico Cimarosa]] con [[Gaetano Crivelli]]. Come il debutto italiano, anche quello inglese si rivelò un fallimento, ma la Pasta rispettò coscienziosamente gli impegni presi, continuando a esibirsi in opere di Paër, [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] e [[Giacomo Gotifredo Ferrari|Giacomo Ferrari]].
[[Categoria:Biografie|Pasta, Giuditta]]
[[Categoria:Mezzosoprani italiani|Pasta, Giuditta]]
 
Dopo la nascita della figlia Clelia (27 marzo 1817), nel settembre di quello stesso anno riprese l'attività al [[Teatro San Benedetto di Venezia]] dove cantò in ''[[Adelaide e Comingio]]'' di [[Giovanni Pacini]].
[[en:Giuditta Pasta]]
 
[[fr:Giuditta Pasta]]
Nel biennio [[1818]]-[[1820|20]] si concentrò sulla carriera in Italia, cantando nelle principali città della [[Italia|Penisola]] ([[Padova]], [[Roma]], [[Brescia]], [[Trieste]], [[Torino]], [[Venezia]]) e collaborando con la grande [[Giuseppina Grassini]].
[[sv:Giuditta Pasta]]
 
Nel [[1819]] fu Vespina in ''Agnese di Fitz-Henry'' di [[Ferdinando Paër]] con [[Marco Bordogni]], [[Luigi Lablache]] e [[Filippo Galli (basso)]] al [[Théâtre-Italien]] di Parigi.
 
Al [[Teatro La Fenice]] di Venezia debuttò nel [[1820]] come Gonzalvo nella prima assoluta di ''La conquista di Granata'' di [[Giuseppe Nicolini]] e nel [[1821]] fu la protagonista della prima assoluta di ''Arminio ossia L'eroe germano'' di [[Stefano Pavesi]].
 
Tra il [[1821]] e il '23 cantò prevalentemente al [[Théâtre Italien]] di Parigi in un vasto repertorio, in particolare [[Gioachino Rossini|Rossini]] (Desdemona in ''[[Otello (Rossini)|Otello]]'' con [[Manuel García (padre)]] e [[Nicolas-Prosper Levasseur]] nel [[1821]], Enrico in ''[[Elisabetta, regina d'Inghilterra]]'') e la protagonista in [[Tancredi (opera)|Tancredi]], Elcia in ''[[Mosè in Egitto]]'' nel [[1822]], la protagonista in [[Medea in Corinto (Mayr)]], Elvira in ''La rosa bianca e la rosa rossa'' di Mayr con [[Claudio Bonoldi]] e Carlotta in [[Elisa e Claudio]] di Mercadante nel [[1823]], ''[[La gazza ladra]]'', ma anche ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'' di Mozart, ''Giulietta e Romeo'' di [[Nicola Antonio Zingarelli|Nicola Zingarelli]], ''Camilla'' di Paër e ''[[Nina, o sia La pazza per amore]]'' di [[Giovanni Paisiello]].
 
In questo periodo della sua carriera francese, la Pasta è contesa non solo dai teatri (Odeon e Opéra), ma anche dalla nobiltà.
 
Nel dicembre 1821 è Edoardo in [[Eduardo e Cristina]] di Rossini con [[Nicola Tacchinardi]] al [[Teatro Regio di Torino]].
 
Nel biennio [[1824]]-[[1825|25]] cantò a Londra e Parigi. Nell'aprile [[1824]] è Desdemona in ''Otello'' di Rossini al Her Majesty's Theatre, in giugno nelle Almack's Assembly Rooms partecipa alla prima assoluta della cantata ''Il pianto delle Muse in morte di Lord Byron'' di Rossini, con [[Isabella Colbran]], [[Maria Malibran]] e [[Giuseppe De Begnis]], in luglio canta in concerto all'[[Università di Cambridge]] con Rossini al pianoforte, [[Angelica Catalani]] e il contrabbassista [[Domenico Dragonetti]], è la protagonista di'' [[Semiramide (Rossini)]] ''diretta dal compositore con [[Lucia Elizabeth Bartolozzi]] al Her Majesty's Theatre e canta in concerto al nella Apsley House del [[Duca di Wellington]] con Rossini al pianoforte e [[Giuseppina Ronzi de Begnis]], nel giugno [[1825]] fu scritturata nuovamente al King's Theatre di Londra per cantare nel ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Barbiere di Siviglia]]'' di Rossini, ma l'11 - a causa di un'indisposizione - fu sostituita dalla giovanissima Malibran.
 
Ripresasi, si recò immediatamente a Parigi (Théâtre Italien), dove il 19 giugno cantò la parte protagonistica di Corinna nel successo della prima assoluta de ''[[Il viaggio a Reims]]'' di Rossini con [[Ester Mombelli]] e [[Domenico Donzelli]] ed in settembre è Armando nel successo di ''[[Il crociato in Egitto]]'' di Meyerbeer.
[[File:Giuditta Pasta nelle vesti di Niobe (1826).jpg|thumb|Giuditta Pasta nelle vesti di ''Niobe'' nella rappresentazione al Teatro San Carlo di Napoli il 19 novembre 1826]]
Nel [[1826]], oltre agli impegni con Parigi come ''[[Zelmira]]'' di Rossini, con [[Giovanni Battista Rubini]] al Théâtre-Italien e a Londra con ''Medea in Corinto'', canta anche all{{'}}''[[Opéra national de Paris|Opéra]]'', la Pasta debuttò con strepitoso successo al [[Teatro San Carlo di Napoli]] con la prima assoluta di ''[[Niobe (Pacini)|Niobe]]'' di Pacini con [[Carolina Ungher]].
 
Nel [[1827]] è la protagonista delle prime assolute di ''Giuditta'' di [[Pietro Raimondi]] al San Carlo e di ''Maria Stuart, regina di Scozia'' di [[Carlo Coccia]] a Londra.
 
Al [[Teatro Comunale di Bologna]] nel [[1829]] è Desdemona in ''Otello'' di Rossini con [[Domenico Reina]], Semiramide di Rossini con [[Clorinda Corradi]] ed Amenaide in ''Tancredi''. Nel [[1829]], dopo circa quindici anni come contralto, passò al registro di [[soprano]],<!-- ??? --> esordendo a [[Vienna]] con la ''[[Semiramide (Rossini)|Semiramide]]'' di Rossini, questa volta nei panni della protagonista: il successo fu tale che gli scultori [[Pompeo Marchesi|Marchesi]] e [[Giovan Battista Comolli|Comolli]] scolpirono due busti in marmo raffiguranti la cantante nelle vesti di Semiramide. Quello del Comolli è oggi al Museo della Scala di Milano; in onore del busto di Marchesi, presentato all'Esposizione di Brera del 1829, il poeta e librettista [[Felice Romani]] compose una canzone in versi, ''Pel busto di giuditta Pasta'', 1829.<ref>
 
{{Cita libro
|titolo = Pei busti di Vincenzo Monti e di Giuditta Pasta e per le altre sculture di Pompeo Marchesi
|autore = [[Felice Romani]]
|wkautore =
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|url = https://archive.org/details/bub_gb_Pn0BL-LpLVkC/page/n1?q=%22giuditta+pasta%22+tomba
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|editore = Coi tipi di Felice Rusconi
|città = Milano
|anno = 1829
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|capitolo = Pel busto di Giuditta Pasta
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}}
</ref> Nel frattempo si esibiva con frequenza a [[Milano]], dove soggiornava nel lussuoso palazzo di Contrada del Monte n. 1275 (ora via Montenapoleone n. 30), acquistato intorno al 1829 e fatto riccamente decorare secondo il gusto di un neoclassicismo tardo. La Pasta, che ebbe disponibilità del palazzo dal 1834 al 1866, non risiedette a lungo nella dimora milanese, a cui preferì dapprima la residenza parigina di Rue de Richelieu e poi la «Roda» di Blevio, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.<ref name="Truglia">{{Cita|Truglia}}.</ref>
 
In quello stesso anno, il conte Czernin, ciambellano della Corte asburgica, le conferì il titolo di ''Prima cantante di camera di S.M.I.R.A.'', ossia Sua Maestà Imperial Regia Apostolica.
 
Nel [[1830]] [[Gaetano Donizetti|Donizetti]] compose per lei l'opera ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]'', che fu data con strepitoso successo al [[Teatro Carcano]] il 26 dicembre e cantata anche a Londra e al Théâtre-Italien con [[Marietta Brambilla]], e nel [[1831]] con [[Eugenia Tadolini]]. Per la stesura dell'opera, il compositore aveva soggiornato a Blevio, ospite della stessa Pasta, che contribuì alla composizione con preziosi suggerimenti.
 
Nel [[1831]] cantò a Milano le parti da protagonista nelle prime assolute de ''[[La sonnambula]]'' con successo come Amina (cantata anche a Londra e al Théâtre-Italien nel [[1831]]) e l'insuccesso (per l'indisposizione della Pasta) di ''[[Norma (opera)|Norma]]'' di [[Vincenzo Bellini]] diretta da [[Alessandro Rolla]] con [[Giulia Grisi]], rispettivamente al [[Teatro Carcano]] (6 marzo) e al [[Teatro alla Scala]] di Milano (26 dicembre).
 
L'incontro tra la Pasta e il compositore catanese fu fondamentale per entrambi: la cantante trovò nel giovane musicista l'unica persona capace di metterne in risalto le doti, mentre Bellini trovò l'interprete ideale, l'unica che grazie ai ricchi mezzi vocali soddisfacesse pienamente la sua verve creativa e sperimentale.
 
Nel [[1832]] è Anna Bolena e Bianca nella prima assoluta di ''[[Ugo, Conte di Parigi]]'' alla Scala e ''Norma'' diretta dal compositore al Teatro Riccardi (poi [[Teatro Donizetti]]) di Bergamo ed alla Fenice di Venezia.
 
Nel [[1833]] è Desdemona in'' Otello'' di Rossini e ''Tancredi'' a Venezia e Bellini scrisse per lei una nuova opera, ''[[Beatrice di Tenda (dramma)|Beatrice di Tenda]]'' con [[Giovanni Orazio Cartagenova]], cantata in anteprima con insuccesso al [[Teatro la Fenice]] di Venezia il 16 marzo.
Ancora nello stesso anno è ''Norma'' a Londra e ''[[Fausta (opera)|Fausta]]'' a Venezia.
 
Nel [[1834]] è ''Anna Bolena'' e la protagonista nella prima assoluta di ''[[Emma d'Antiochia]]'' a Venezia ed a Bologna ''Fausta'' ed ''Anna Bolena''.
 
Nel [[1835]] è Giulietta ne ''[[I Capuleti e i Montecchi]]'' di Bellini diretta dal compositore a Londra e ''Norma'' al Théâtre-Italien. Poi la Pasta si ritirò dalle scene dopo alcune infelici esibizioni alla Scala nella ''Norma'': da qualche tempo sentiva che la voce cominciava a tradirla, ma con uno sforzo quasi sovrumano era sempre riuscita a dominarla; ora, nell'affrontare una parte così impegnativa, la voce le si spezzò, provocando reazioni indignate da parte della critica e del pubblico.
 
Nel [[1837]], dopo due anni di riposo, riprese l'attività al [[Drury Lane (teatro)|Drury Lane]] di Londra, proseguendo con una serie di concerti sia in [[Gran Bretagna]] che a Parigi. A proposito delle condizioni vocali della Pasta in queste sue esibizioni, la celebre cantante [[Pauline Viardot]] affermò: "È come l{{'}}''[[Ultima Cena (Leonardo)|Ultima Cena]]'' di [[Leonardo da Vinci]]: un quadro in rovina, ma il più bel quadro del mondo".<ref>Chorley, p. 139</ref>
 
Cantò per l'ultima volta opere complete in una tournée in [[Russia]] nel [[1841]], dove a [[San Pietroburgo]] e [[Mosca (Russia)|Mosca]] interpretò ''Norma'', ''Semiramide'' e ''Anna Bolena''.
 
Ritiratasi dalle scene, diede ancora qualche [[concerto (evento musicale)|concerto]] di beneficenza fino al [[1845]]. Nel [[1846]] morì il marito, Giuseppe Pasta. Nel [[1848]] appoggiò da Blevio i patrioti italiani durante i moti rivoluzionari delle [[Cinque giornate di Milano]]; avuta notizia della vittoria degli insorti, il 22 marzo si recò con un manipolo di fedelissimi sul colle di Brunate, dove piantò la bandiera tricolore e intonò l'inno dell'Italia libera.
 
La sua ultima esibizione risale al [[1851]], quando cantò in un concerto alla [[Royal Opera House]] con [[Teresa Parodi]], sua allieva.
 
Tra il [[1849]] e il [[1863]] visse tra Milano e Blevio, sul lago di Como, dove abitò nella sua [[Villa Roccabruna|Villa Pasta]]. Morì di bronchite<ref name=Lora>{{cita|Lora}}.</ref> nel 1865, all'età di 67 anni, a Como, nella casa già appartenuta alla propria nonna nell'attuale via Cinque Giornate,<ref>{{Cita libro|autore=Pietro Berra|titolo=Da Plinio a Volta - Itinerari d'autore sul lago di Como|annooriginale=|anno=2023|editore=New Press Edizioni| città=Lomazzo | p=143 |ISBN=9788893562058}}</ref> dove si era trasferita un anno circa prima della morte.<ref name=Como /> Blevio fu, comunque, il suo luogo di sepoltura<ref>{{cita|Caruselli}}.</ref> e nel cimitero è ancora visibile la grande targa commemorativa eretta in sua memoria.
 
== Repertorio ==
[[File:Giuditta Pasta by Luigi Rados (before 1840) - Archivio Storico Ricordi ICON010661.jpg|thumb|Ritratto di Giuditta Pasta, soprano (1797-1865), prima del 1840.]]
{| class="wikitable"
|+ Repertorio<ref>{{Treccani|giuditta-negri_(Dizionario-Biografico)/|NEGRI, Giuditta|autore=Francesco Lora|volume=78|data= 2013|accesso=27 aprile 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://almanac-gherardo-casaglia.com/index.php?Start=0&Giorno=&Mese=&Anno=&Giornata=&Testo=Giuditta+Pasta&Parola=Stringa|titolo=Gherardo Casaglia - Almanacco|sito=almanac-gherardo-casaglia.com|accesso=2025-04-27}}</ref>
|-
! Ruolo
! Titolo
! Autore
|-
|Beatrice || ''[[Beatrice di Tenda (dramma)|Beatrice di Tenda]]'' || [[Vincenzo Bellini|Bellini]]
|-
|Romeo || ''[[I Capuleti e i Montecchi]]'' || Bellini
|-
|Imogene|| ''[[Il pirata]]'' || Bellini
|-
|Amina || ''[[La sonnambula]]'' || Bellini
|-
|Norma || ''[[Norma (opera)|Norma]]'' || Bellini
|-
|Curiazio<ref>[[Giovanni Morelli (musicologo)|Giovanni Morelli]], ''«E voi pupille tenere», uno sguardo furtivo, errante, agli «Orazi» di Domenico Cimarosa e altri'', saggio contenuto nel Programma di sala del [[Teatro dell'Opera di Roma|Teatro dell'Opera]] per le rappresentazioni de ''Gli Orazi e i Curiazi'', Roma, 1989, p. 27.</ref> || ''[[Gli Orazi e i Curiazi (Cimarosa)|Gli Orazi e i Curiazi]]''|| [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]]
|-
|Telemaco || ''[[Penelope (Cimarosa)|Penelope]]''|| Cimarosa
|-
|Anna || ''[[Anna Bolena (opera)|Anna Bolena]]''|| [[Gaetano Donizetti|Donizetti]]
|-
|Fausta
|''[[Fausta (opera)]]''
|Donizetti
|-
|Bianca || ''[[Ugo, Conte di Parigi]]''|| Donizetti
|-
|Diana || ''Festa patria''|| [[Giuseppe Farinelli|Farinelli]]
|-
|Re Clearco || ''I riti d'Efeso''|| Farinelli
|-
|Giuditta || ''Giuditta'' || [[Pietro Generali (compositore)|Generali]]
|-
|Linceo || ''[[Danao]]''|| [[Johann Simon Mayr|Mayr]]
|-
|Enrico|| ''[[La rosa bianca e la rosa rossa]]'' || Mayr
|-
|Medea|| ''[[Medea in Corinto (Mayr)|Medea in Corinto]]'' || Mayr
|-
|Elisa || ''[[Elisa e Claudio]]''|| [[Saverio Mercadante|Mercadante]]
|-
|Armando d'Orville || ''[[Il crociato in Egitto]]''|| [[Giacomo Meyerbeer|Meyerbeer]]
|-
|Despina || ''[[Così fan tutte]]'' || [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]]
|-
|Donna Elvira<br>Donna Anna|| ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'' || Mozart
|-
|Servilia<br>Sesto|| ''[[La clemenza di Tito]]'' || Mozart
|-
|Cherubino|| ''[[Le nozze di Figaro]]'' || Mozart
|-
|Marco Antonio || ''La morte di Cleopatra'' || [[Sebastiano Nasolini|Nasolini]]
|-
|Lodomiro || ''[[Giulio Cesare nelle Gallie]]''|| [[Giuseppe Nicolini|Nicolini]]
|-
|Gonzalvo || ''La conquista di Granata''|| Nicolini
|-
|Malek-Adel || ''Malek-Adel'' || Nicolini
|-
|Ippolito || ''Fedra''|| [[Ferdinando Orlandi|Orlandi]]
|-
|Adelaide|| ''[[Adelaide e Comingio]]'' || [[Giovanni Pacini|Pacini]]
|-
|Niobe || ''[[Niobe]]'' ||Pacini
|-
|Zora || ''La schiava in Bagdad'' ||Pacini
|-
|Matilde || ''[[La sposa fedele]]'' ||Pacini
|-
|Agnese || ''[[Agnese (opera)|Agnese]]'' || [[Ferdinando Paër|Paër]]
|-
|Nina || ''[[Nina, o sia La pazza per amore]]'' ||[[Giovanni Paisiello|Paisiello]]
|-
|Arminio || ''Arminio, ovvero L'eroe germano'' || [[Stefano Pavesi|Pavesi]]
|-
|Arsace|| ''[[Aureliano in Palmira]]'' || [[Gioachino Rossini|Rossini]]
|-
|Eduardo || ''[[Eduardo e Cristina]]''|| Rossini
|-
|Elisabetta|| ''[[Elisabetta, regina d'Inghilterra]]'' ||Rossini
|-
|Rosina || ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'' ||Rossini
|-
|Corinna || ''[[Il viaggio a Reims]]'' || Rossini
|-
|Ninetta || ''[[La gazza ladra]]'' ||Rossini
|-
|Elcia || ''[[Mosè in Egitto]]'' ||Rossini
|-
|Desdemona<br>Otello || ''[[Otello (Rossini)|Otello]]'' || Rossini
|-
|Semiramide || ''[[Semiramide (Rossini)|Semiramide]]'' ||Rossini
|-
|Tancredi || ''[[Tancredi (opera)|Tancredi]]'' || Rossini
|-
|Zelmira || ''[[Zelmira]]'' ||Rossini
|-
|Eleonora || ''Le tre Eleonore'' ||Scappa
|-
|Isabella || ''Lopez de Vega'' ||Scappa
|-
|Romeo<br>Giulietta || ''[[Giulietta e Romeo (Zingarelli)|Giulietta e Romeo]]'' ||[[Nicola Antonio Zingarelli|Zingarelli]]
|}
 
== Vocalità e personalità interpretativa ==
 
Dotata inizialmente di una voce limitata e debole, "priva di charme e di flessibilità", e che presentava notevole disomogeneità, velature e tendenza a stonare,<ref>Chorley, pp. 128 e 129:<br />«Her voice was, originally, limited, husky, and weak–without charme, without flexibility– a mediocre ''mezzo-soprano'' ... To equalize it was impossible. There was a portion of the scale which differed from the rest in quality, and remained to the last "under a veil," to use the Italian term. There were notes always more or less out of tune, especially at the commencement of her performances"»</ref> ella seppe valorizzarne, grazie allo studio indefesso, perfino gli aspetti negativi e trasformarla in uno strumento eccezionale per sonorità, varietà di colori, duttilità, agilità ed [[estensione vocale|estensione]] (dal la grave al re sovracuto).<ref>Pleasants: «La voce di Madam Pasta possiede un'estensione considerevole: raggiunge con una perfetta risonanza note basse come il la grave, e può salire al do diesis sovracuto, persino ad un re leggermente crescente»</ref> Come attrice possedeva una notevole presenza scenica, ottime doti recitative, straordinaria musicalità e forte temperamento drammatico. Il suo stile ampio e aulico fu definito da Bellini «sublime tragico»<ref name="ReferenceA">[[Garzantine]], ''Musica'': vol. 2, ''Pasta, Giuditta''.</ref>.
 
Le ragioni del precoce declino della voce della Pasta sono da ricercare nella transizione dal registro di [[contralto]] a quello di [[soprano]], le cui tessiture erano per lei troppo elevate. La Pasta era di fatto un [[mezzosoprano]]<ref name="ReferenceA"/><ref>Pleasants: «possiede il raro dono di poter cantare con facilità sia la musica per contralto, sia quella per soprano... Direi che il suo registro naturale sia di mezzosoprano, e i compositori che scrivessero per lei dovrebbero usare questa estensione»</ref>, seppure dall'ampia estensione acuta: sforzandosi di sostenere scritture acute, la sua voce accusava presto segni di stanchezza, portandola a "calare". È noto, ad esempio, che per venire incontro a tali difficoltà, nella ''[[Norma (opera)|Norma]]'' Bellini dovette abbassare di un intero tono la ''[[Casta Diva]]'' (da sol maggiore a fa maggiore), affinché la cantante calasse il meno possibile.
 
La Pasta è passata alla storia soprattutto per avere contribuito tramite eccezionali interpretazioni all'affermazione dei primi melodrammi di Bellini e Donizetti.
 
== Intitolazioni ==
[[File:PD Via Giuditta Pasta 01.jpg|miniatura|Padova. Via Giuditta Pasta]]
I comuni di Lomazzo (CO), Como, Milano e Padova le intitolano una via mentre il comune di Saronno (VA) il teatro cittadino e un percorso museale nella storica residenza di [[Villa Gianetti]].<ref>{{Cita web|url = https://www.villagianettisaronno.it/la-divina-giuditta-pasta/|titolo = Percorso museale: La divina <nowiki>|</nowiki>Giuditta Pasta|sito = Villa Gianetti: un salotto a Saronno |editore = Ufficio Cultura del Comune di Saronno|postscript = }}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Giorgio Appolonia, ''Giuditta Pasta gloria del belcanto'', EDA, Torino, 1997.
* {{Enciclopedia italiana|pasta-giuditta-nata-negri|PASTA, Giuditta, nata Negri|autore=Arnaldo Bonaventura|anno=1935|cid=Bonaventura}}
* {{Cita web|lingua = en |url = https://www.britannica.com/biography/Giuditta-Maria-Costanza-Pasta |titolo = Giuditta Pasta. Italian opera singer|sito = Britannica online |editore = Encyclopaedia Britannica |accesso = 15 dicembre 2024 |cid= Britannica online |postscript =}}
* {{Cita libro |titolo = Grande enciclopedia della musica lirica |curatore = Salvatore Caruselli |editore = Longanesi |città = Roma |anno = s.d. |lingua = it |volume = III |capitolo = Pasta, Giuditta |pp = 956-957 |cid = Caruselli |postscript = }}
* Henry Fothergill Chorley, ''Thirty Years' Musical Recollections'', Londra, Hurst and Blackett 1862, (il primo volume è accessibile gratuitamente ''on-line'' in [http://books.google.it/books?id=IDoQAAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=Henry+Fothergill+Chorley,+Thirty+years'+musical+recollections&hl=it&sa=X&ei=bIj5ToutJIe8-Qb8z9WyAQ&ved=0CC8Q6AEwAA#v=onepage&q&f=false books.google]; contiene, in particolare il capitolo dal titolo ''Madame Pasta'', pp.&nbsp;125–139, alcune vivacissime descrizioni delle interpretazioni londinesi della cantante; ristampa: Horizon Press, New York 1983 - ISBN 978-0-8443-0026-9).
* Maria Ferranti Giulini, ''Giuditta Pasta e i suoi tempi'', Giulini, Milano 1935.
* {{Cita web |lingua = de |url = https://www.musiklexikon.ac.at/ml/musik_P/Pasta_Giuditta.xml |autore = Uwe Harten |titolo = Pasta, Giuditta Maria Costanza; geb. Negri (1797-1865), Sängerin |sito = Österreichisches Musiklexikon online |editore = Austrian Centre for Digital Humanities and Cultural Heritage |accesso = 16 dicembre 2024 |cid= Harten |postscript = }}
* {{DBI|giuditta-negri|NEGRI, Giuditta|autore=Francesco Lora|volume=LXXVIII|anno=2013|cid=Lora}}
* {{cita libro | nome=Giovanni | cognome=Martinazzi | titolo=Accademia de' Filo-drammatici di Milano (già Teatro Patriottico). Cenni storici del Socio ed Attore Accademico Giovanni Martinazzi | anno=1879 | editore=Pirola | città=Milano |url=https://www.google.it/books/edition/Accademia_de_Filo_drammatici_di_Milano_g/eYEjyfu722kC?hl=it&gbpv=0 }}
*{{Cita pubblicazione
|titolo = Rassegna musicale
|autore = [[Franco Mistrali]]
|curatore =
|wkautore =
|rivista = Rivista contemporanea nazionale italiana
|volume = XL, anno XIII
|numero =
|editore = Augusto Federico Negro
|città = Torino
|data =
|anno = 1865
|mese =
|p =
|pp = 150-154
|lingua =
|ISSN =
|doi =
|PMID =
|id =
|cid = Mistrali
|url = https://archive.org/details/rivistacontempo37unkngoog/page/n636?
|formato =
|accesso =
|abstract =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
}}
* Henry Pleasants, ''The great singers'', Londra, Gollancz, 1967, (riedizione aggiornata: ''The Great Singers: From the Dawn of Opera to Caruso, Callas and Pavarotti'', Olympic Marketing Corp, 1985. ISBN 0-671-42160-3)
 
*{{Cita pubblicazione
|titolo = Le medaglie di Giuditta Pasta [con ampia biografia]
|autore = [[Cencio Poggi]]
|curatore = Società numismatica italiana
|wkautore =
|rivista = Rivista italiana di numismatica e scienze affini
|supplementodi =
|volume = Anno secondo
|numero =
|editore = Lodovico Felice Cogliati
|città = Milano
|data =
|anno = 1889
|mese =
|p =
|pp = 517-534
|lingua =
|ISSN =
|doi =
|PMID =
|id =
|cid = Poggi, 1889
|url = https://archive.org/details/rivistaitalianad02sociuoft/page/516/mode/2up?
|formato =
|accesso =
|abstract =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
|postscript =
}}
* {{Cita libro|titolo = Dizionario biografico : dei più celebri poéti ed artisti melodrammatici...|autore = [[Francesco Regli]]|url = https://archive.org/details/dizionariobiogra00regl/page/n9|editore = Dai tipi di Enrico Dalmazzo|città = Torino|anno = 1860|capitolo = Pasta Giuditta|url_capitolo = https://archive.org/details/dizionariobiogra00regl/page/382|pp = 383-384|cid = Regli}}
* M. L. Saibene, ''Una rete di amicizie tra musica e teatro. Giuditta Pasta – Antonio Papadopoli – Giovanni Battista Perrucchini'', Milano, l'Ornitorinco Edizioni, 2015.
* {{Cita libro|titolo = [[The New Grove Dictionary of Opera]] |autore-capitolo = Kenneth Stern|curatore = [[Stanley Sadie]]|editore = Oxford University Press |città = New York |anno = 1997 |lingua = en |volume = III |capitolo = Pasta [née Negri], Giuditta (Angiola Maria Costanza) |p = 906 |ISBN = 978-0-19-522186-2 |cid = Stern |postscript = }}
* {{Cita pubblicazione|titolo = La dimora milanese di Giuditta Pasta|autore = Giovanni Truglia|rivista = Bollettino di studi belliniani|numero = III|città = Catania|anno = 2017|pp = 57-72|ISSN = 2283-8716|cid = Truglia|url = http://www.bollettinostudibelliniani.eu/wp-content/uploads/2018/02/Truglia.pdf|formato = pdf}}
 
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