Cantù: differenze tra le versioni
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{{organizzare|La voce, povera di fonti, non risponde agli standard richiesti da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato]] nell'impostazione e nei contenuti.|geografia|dicembre 2015}}
{{F|centri abitati della Lombardia|dicembre 2020}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Cantù
|Panorama = Piazza garibaldi cantù.jpg
|Didascalia = Piazza Garibaldi
|Bandiera = Cantù-Gonfalone.png
|Nome ufficiale = Città di Cantù
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Alice Galbiati
|Partito = [[Lega Nord|Lega]]
|Data elezione = 26-5-2019
|Data
|Altitudine = 369
|Sottodivisioni = [[Asnago]], [[Cascina Amata]], [[Fecchio]], [[Mirabello (Cantù)|Mirabello]], [[Vighizzolo (Cantù)|Vighizzolo]]
|Divisioni confinanti = [[Alzate Brianza]], [[Brenna (Italia)|Brenna]], [[Capiago Intimiano]], [[Carimate]], [[Cermenate]], [[Cucciago]], [[Figino Serenza]], [[Mariano Comense]], [[Orsenigo]], [[Senna Comasco]], [[Vertemate con Minoprio]]
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 2594
|Nome abitanti = canturini
|Patrono = [[sant'Apollonia]]
|Festivo = 9 febbraio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Cantù (province of Como, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Localizzazione del comune di Cantù nella provincia di Como
}}
'''Cantù''' (''
== Origini del nome ==
L'origine del nome di Cantù risale a ''Canturium'' (Canturio) che può trovare la sua origine dai ''Canturigi'', accennati da [[Strabone]] sono stati una delle popolazioni celtiche che abitarono la regione [[Insubria]] nel [[VI secolo a.C.]], o da ''Cantores'' indicante una ''Cantoria'' presso qualche edificio religioso<ref name=":7" />''<ref name=":062">{{cita|Borghese|pp. 127-128}}.</ref>'' . Il toponimo di ''Gallianum'' (Galliano), che costituì il più antico nucleo abitato di Cantù, deriva dalla popolazione celtica dei ''Gallianates''.
== Geografica fisica ==
Cantù sorge nell'Alta Brianza Comasca ed è caratterizzata da un territorio collinare di origine morenica. Ha una altezza minima di 248 metri s.l.m. e una massima di 444 metri s.l.m.
È attraversata dai torrenti [[Seveso (fiume)]], che la attraversa nella frazione di Asnago, [[Serenza]], ai confini con [[Figino Serenza]] e [[Certesa]], conosciuto come torrente ''Terrò.''
== Storia ==
===
L'area canturina era già abitata dall'uomo nella prima [[età del ferro]], documentata dal ritrovamento di una tomba a cremazione contenente vari utensili risalenti alla prima metà del [[VI secolo a.C.]] I primi nuclei abitati erano collocati sui rispettivi colli di Galliano e di San Paolo risalenti al V-VI secolo a.C., fondati dai Galli [[Insubri]] che preferivano edificare i loro insediamenti su alture circondate da difese naturali, come i boschi di cui il territorio in questione era ricco.
Nel [[196 a.C.]] i villaggi vennero conquistati dalle legioni romane, guidate dal console [[Marco Claudio Marcello]], e poi inglobate nel municipio ''Novum Comum'' (Como). Durante la dominazione romana, Galliano era un borgo di grande importanza strategica commerciale perché vi passava l'antica strada che univa le città di [[Milano]] e [[Como]].<ref name=":062" /> La presenza romana in questo luogo è testimoniata dal ritrovamento archeologico di are dedicate al culto di [[Giove (divinità)|Giove]], [[Minerva]] e della [[Triade Capitolina]], dei resti di un tempio (sul quale ora si innalzano la basilica e il battistero di Galliano), utensili, monete, necropoli ed [[epigrafe|epigrafi]] sparpagliati nelle vicinanze. Nella frazione canturina di [[Fecchio]] venne trovata una lapide con iscrizione romana, forse base di una statua onoraria dedicata a [[Plinio il Giovane]] che possedeva una vasta proprietà agricola in questa area che si espandeva fino al fiume [[Lambro]].
Già in epoca romana a ''Gallianum'' esisteva una forte impronta religiosa, invece sul colle di ''Canturium'' si innalzava molto probabilmente un [[castrum|castro]] testimoniato dal ritrovamento di [[fibula (spilla)|fibule]] e [[armilla (decorazione militare)|armille]].
===
Nel [[V secolo]] d.C. Galliano, grazie a un discreto sviluppo culturale e religioso, si staccò dal municipio di Como e divenne una [[pieve]]<ref name=":7" /> comprendendo anche Canturio. In questo periodo, per opera della comunità del posto, sorse la prima basilica paleocristiana dedicata a [[san Vincenzo di Saragozza]]. Nel [[483]], con un decreto di [[papa Gelasio I]] indirizzato all'arcivescovo di Milano [[Teodoro I di Milano|Teodoro dei Medici]], Canturio venne dichiarata Corte Reale insieme con altre terre<ref name=":7" />. Nel [[605]] circa, il territorio canturino si separò da quello comasco<ref name=":7" />. Quest'ultimo divenne diocesi suffraganea del [[Patriarcato di Aquileia]]<ref name=":7" />. Alla fine del [[X secolo]], Canturio venne unito alla corte di Intimiano nel Distretto della [[Martesana]] controllato da Milano<ref name=":7" />. Ci sono testimonianze che da quest'epoca a Galliano si lavorava il ferro e gli abitanti producevano le falci per i monaci dell'[[Abbazia di Nonantola]], nella provincia di [[Modena]].
=== Basso Medioevo e Rinascimento ===
{{dx|[[File:Ariberto da Intimiano offre modello.jpg|miniatura|sinistra|[[Ariberto da Intimiano]] (raffigurato nell'abside della basilica di Galliano) offerente il modello della chiesa]]}}
Da ''Gerardo'' e ''Brielda'', nobili signori della curtis di [[Capiago Intimiano|Intimiano]] di origini canturine, nacque Ariberto, futuro arcivescovo di Milano<ref name=":7" />. Nel [[1004]]-[[1005]] [[Ariberto da Intimiano]] ristrutturò la [[Complesso monumentale di Galliano|basilica di Galliano]] e il 2 luglio del [[1007]]<ref name=":062" /> la riconsacrò a san Vincenzo. Canturio, fedelissima alla città di Milano anche grazie alle numerose nobili famiglie milanesi che abitarono nel borgo, partecipò dal [[1118]] alla decennale lotta contro [[Como]]<ref name=":7" />. Nell'anno [[1124]] i canturini furono i primi ad assalire il territorio comasco saccheggiando [[Lipomo]], [[Trecallo]] e [[Albate]], e occupando il Monte Mongolio. Guidati da ''Gaffuro'' vennero poi sconfitti dai soldati comaschi<ref name=":7" /> alle pendici del monte, dopo che quest'ultimi operarono una strategica ritirata dalla battaglia presso le paludi dell'[[Acquanegra (torrente)|Acquanegra]] attirando i canturini in un'imboscata e uccidendo Gaffuro. L'esercito comasco incendiò il vicino villaggio di Vighizzolo e cercò di assediare Cantù senza successo grazie a una sortita da parte del popolo in armi del borgo. I canturini furono così costretti a chiedere aiuto a Milano. Uniti ai milanesi sconfissero le truppe nemiche a [[Mariano Comense|Mariano]] e posero fine alla guerra il 27 agosto dell'anno [[1127]] con il saccheggio e la distruzione della città di Como. In seguito Canturio si unì alla [[Lega Lombarda]] contro [[Federico Barbarossa|Federico I Barbarossa]] e nel [[1160]], dopo la [[battaglia di Carcano]], i canturini attaccarono presso l'[[Acquanegra (torrente)|Acquanegra]] i lodigiani e i pavesi che cercavano di prestare soccorso agli imperiali ritiratosi nella [[Castel Baradello|fortezza di Baradello]].<ref name=":7" /><ref name=":06">{{cita|Borghese|pp. 131-132}}.</ref>
Durante un momento di conflitto interno alla città di Milano, ospitò l'arcivescovo [[Enrico I da Settala]], nobili e famiglie milanesi (casate quali Biraghi, Carcano, Crivelli, Giussani, Grassi e molte altre) guidati dal capitano ''Ardigotto Marcellino'' che erano stati cacciati dal popolo. Nel [[XIII secolo]] Canturio, a fianco dei [[Visconti]], partecipò alle guerre contro i [[Della Torre|Torriani]].<ref name=":7" /><ref name=":06" /> Nel [[1324]], divenuta signoria dei fratelli milanesi ''Gaspare''<ref name=":7" /> e ''Giovannolo Grassi'', venne fortificata con grosse mura e 35 torri.<ref name=":06" /> Il 20 giugno dello stesso anno i fratelli dichiararono l'indipendenza di Canturio da Milano.<ref name=":06" /> Grazie ai numerosi avvenimenti che tenevano impegnati i Visconti al di fuori del territorio canturino, il borgo godette un periodo di pace che durò 10 anni.<ref name=":06" /> Questa pace venne turbata nel [[1333]] dai [[Rusca (famiglia)|Rusconi]] di Como che odiavano i Grassi. Dopo un attentato su ''Giovannolo Grassi'' da parte di ''Franchino Rusca'', ''Stefanolo Grassi'' figlio di Giovannolo, a capo di 200 cavalieri, tentò un colpo di mano quasi riuscito contro la famiglia comasca. Successivamente Canturio cadette nella mani di [[Azzone Visconti]], signore di [[Milano]]. Dopo la morte del duca di Milano [[Gian Galeazzo Visconti]] nel [[1402]] a [[Melegnano|Marignano]], sorsero i [[Guelfi e ghibellini|guelfi]] e i [[Guelfi e ghibellini|ghibellini]]. [[Franchino II Rusca]] con l'aiuto di ''Ottone Rusca'', entrambi schierati coi guelfi e con il desiderio di rimettere la loro casata nella signoria di Como, si ribellò al ducato di Milano e occupò la città lariana scacciando i Lavizzari. A questa ribellione si opposero le casate canturine dei Carcano e dei Grassi assieme ai capitani milanesi quali ''Pandolfo Malatesta'' e ''Giacomo dal Verme''. ''Giovanni da Carcano'', valorosissimo condottiero canturino al servizio del ducato di Milano, fermò i Rusconi presso [[Montorfano]], mise a ferro e fuoco [[Como]] e assediò il castello di [[Erba]] dove si era rifugiato ''Franchino Rusca''. ''Giacomo Grassi'' fece scorreria a [[Vertemate]] e incendiò le sue terre, successivamente le ostilità tra il Duca e i Rusconi si sospesero per venti giorni. Il dissidio riprese con ''Francesco Visconti'' che, alla guida delle truppe ducali, assalì i guelfi della [[Lomazzo]] comasca fino alla loro resa. ''Giovanni da Carcano'' ebbe il sentore che i Rusca vollero impadronirsi di Canturio e riuscì a scongiurare questa disfatta attaccando Como e cacciando i Rusca in [[Svizzera]]. Per l'illustre valore e importanza nella corte milanese, ''Giovanni da Carcano'' destò invidia negli animi dei Grassi di Canturio. Morì avvelenato a [[Barlassina]] per mano dei suoi rivali. Il borgo canturino venne in mano a ''Giancarlo Visconti'' detto ''Gianpiccinino'' nel [[1407]], per poi passare a [[Filippo Maria Visconti]] dal [[1412]] al [[1447]]. Nel novembre del [[1413]] il Duca di Milano e "[[Francesco Bussone|il Carmagnola]]" incontrarono presso la città canturina [[Sigismondo di Lussemburgo]] con l'intento di difendere i diritti viscontei sulla città. Dopo la morte dell'ultimo Duca della dinastia viscontea entrò in gioco [[Francesco Sforza]], nemico di Milano, e Canturio si dovette preparare alle difese. La città riuscì per tre giorni a respingere il nemico, nonostante quest'ultimo fosse più potente e numeroso, ma al quarto giorno capitolò in seguito al crollo delle mura sotto i colpi delle bombarde.
Nel [[1449]] Canturio venne governata dal [[capitano di ventura]] [[Antonio Centelles]]<ref name=":7" /> e divenne un "quartier generale" degli Sforza essendo un importante baluardo dell'Alto Milanese per tenere a freno i territori di [[Lecco]], della [[Brianza]], della Comasina, del [[Piano d'Erba]] e del [[Luganese]]. Tra la fine dell'anno 1449 e gennaio del [[1450]] [[Antonio Centelles]] si rifugiò a Canturio in seguito a due cocenti sconfitte riportate contro i veneziani condotti da [[Jacopo Piccinino]], per poi venir fatto imprigionare da [[Francesco Sforza]], prima a [[Lodi]] e poi nel [[castello di Pavia]], per il sospetto che volesse cambiare bandiera.<ref name=":7" /> Canturio venne donata dal duca [[Galeazzo Maria Sforza]] al fratello naturale Polidoro Sforza Visconti<ref name=":7" /> e nel [[1475]] affidata in feudo al nobile milanese Francesco Pietrasanta<ref name=":06" /><ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000335/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cantù, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=27 aprile 2020}}</ref><ref name=":11" /> che vi fece erigere un castello su uno già esistente in cima al colle centrale. Castello poi distrutto nel [[1527]] da [[Gian Giacomo Medici]]<ref name=":7" /> durante il saccheggio della città.<ref name=":06" /> Del castello originale rimane solo l'antica torre in pietra, trasformata poi nel campanile della chiesa di San Paolo.<ref name=":06" /> Nel [[1484]], in qualità dei poteri feudali detenuti del conte Pietrasanta, venne eletto podestà del borgo canturino Tristano Carcano. Il quale sposò Margarita Visconti nel [[1461]] e fu podestà e castellano di [[Carimate]] nel [[1473]]. Nel [[1496]] il borgo di Canturio passò alla nobile famiglia dei Fossani per poi tornare ai Pietrasanta 19 anni dopo.
===
Gli ''Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti del 1346'' citano la città con il nome di ''Cantù''<ref name=":8" />.
Nel [[XVI secolo|Cinquecento]] perde il suo aspetto strategico a favore di un'operosità nel contesto di un vasto comprensorio: si hanno notizie della produzione artigianale dei [[chiodi]] e del [[Pizzo di Cantù|pizzo a tombolo]].<ref name=":7" /> Nella prima metà dell'Ottocento incomincia la produzione artistica del [[Mobilio|mobile]]. Anche il castello, ricostruito e rimasto nelle mani dei Pietrasanta fino al [[XVIII secolo]]<ref name=":8" />, perde il suo profilo militare diventando un palazzo di "piacere", ospitando importanti famiglie milanesi, artisti e poeti come [[Domenico Cimarosa]] e [[Giuseppe Parini]].
Cantù nel 1771, a seguito della divisione territoriale operata dall'impero Austriaco, fu inclusa nella [[Provincia di Milano (Lombardia austriaca)|Provincia di Milano]]<ref name=":9">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000343/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cantù, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=27 aprile 2020}}</ref>. La cittadina fu spostata in [[Provincia di Como]] da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] a titolo sperimentale nel [[1797]] (quando Cantù entrò a far parte del Distretto del Lario con la nascita della [[Repubblica Cisalpina]]<ref name=":10"/>) e definitivamente nel [[1801]]. Un decreto napoleonico del [[1807]] sancì l'allargamento territoriale di Cantù ai limitrofi comuni di [[Cucciago]] e [[Senna Comasco|Senna ed uniti]]<ref name=":10">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000344/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cantù, 1798 - 1815 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=27 aprile 2020}}</ref>. L'aggregazione dei due comuni fu tuttavia abrogata con il ritorno degli austriaci in seguito alla caduta di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3002129/|titolo=Comune di Senna, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=27 aprile 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000421/|titolo=Comune di Cucciago, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=27 aprile 2020}}</ref>.
Il primo [[Consiglio comunale]] fu eletto nel [[1830]].
La fioritura dell'artigianato canturino, in un periodo di intenso sviluppo industriale, è data dall'istituzione di una Scuola d'Arte per l'[[arredamento]] nel [[1882]], la prima del genere sorta in [[Italia]].
Il [[24 ottobre]] [[1942]] Cantù venne bombardata dagli aerei [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] che causarono la distruzione di alcuni edifici come il vecchio [[fabbricato viaggiatori]] della [[Stazione di Cantù-Cermenate]].
=== Simboli ===
[[File:Cantù-Stemma.svg|sinistra|100px|Stemma di Cantù]]
Lo stemma è stato formalmente riconosciuto con decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del governo]] [[Benito Mussolini]] del 6 novembre [[1928]]<ref name="ACS"/>, essendo già in uso da almeno un secolo.
{{citazione|D'argento, alla torre quadrata, al naturale, merlata di due alla ghibellina <ref group=N>''«Alla guelfa»'' nel testo del decreto.</ref>, aperta del campo, murata di nero, disposta a [[Destra (araldica)|destra dello scudo]], sopra una pianura di verde e sinistrata da un mastino rampante al naturale, collarinato d'argento. [[Capo (araldica)|Capo]] d'oro, all'aquila dal volo spiegato, di nero.}}
La figura del cane con il collare era già presente nei celebri stemmari tardo-gotici lombardi del [[Marco Cremosano|Cremosano]] e [[Stemmario Trivulziano|Trivulziano]]. Lo stemma raffigura il cane e la torre attraverso la [[paraetimologia]] popolare dell'origine di ''Canturio'' dalla fusione delle parole "canis" e "turris". La figura del cane evoca la fedeltà del popolo canturino all'autorità costituita, ma anche il loro carattere forte e battagliero. La torre richiama il periodo in cui Cantù venne fortificata con 35 torri da Gaspare Grassi nel [[1324]] e rimase indipendente dall'influenza di [[Milano]] per quasi 10 anni. Il 23 aprile [[1979]] è stato conferito il nuovo gonfalone, di panno verde, con un [[decreto del presidente della Repubblica]].<ref name="ACS"/>
Il gonfalone è un drappo di verde.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine = BenemeritiCultura.png
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
|collegamento_onorificenza = Medaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
|motivazione =
|data = 2 giugno [[1966]]<ref>[http://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/9231 Comune di Cantù, Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte]</ref>
}}
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 24 gennaio 1972<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6033 |titolo= Cantù |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Basilica San Vincenzo Cantù (1).jpg|miniatura|La Basilica di Galliano]]
=== Architetture religiose ===
==== Complesso monumentale di Galliano ====
{{vedi anche|complesso monumentale di Galliano}}
Il complesso monumentale di Galliano<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00991/?view=luoghi&offset=0&hid=2.91&sort=sort_int|titolo=Basilica e battistero di Galliano - complesso, Via San Vincenzo - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref> è stato costruito tra il [[V secolo|V]] - [[XI secolo]].[[File:Basilica di San Paolo e Castello Pietrasanta.jpg|miniatura|Basilica di San Paolo e Castello di Pietrasanta]]
==== Basilica prepositurale di San Paolo ====
{{vedi anche|Basilica prepositurale di San Paolo}}
In posizione dominante sul centro di Cantù si trova la basilica prepositurale di San Paolo<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00088/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=11|titolo=Chiesa di S. Paolo - complesso, Via Annoni - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>, eretta verso la fine dell'XI secolo<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.comune.cantu.co.it/c013041/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/24|titolo=Città di Cantù|accesso=25 aprile 2020}}</ref>.
==== Cappella della Madonnina ====
Nei pressi della basilica si trova la Cappella della Madonnina, un antico [[Oratorio (architettura)|oratorio]] databile all'XI secolo<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00091/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=5|titolo=Chiesa della Madonnina, Via Annoni - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref> e che è stato poi riadibito a [[battistero]] della stessa chiesa di San Paolo''<ref name=":0" />''. In origine detta chiesa di Santa Maria, la cappella è anche conosciuta come "Oratorio della Beata Vergine". Situata nei pressi dell'antica cinta muraria cittadina, la chiesetta si presenta come un edificio con facciata a capanna e abside [[Ettagono|ettagonale]] formato da pareti irregolari innestate su quelle che un tempo erano le mura medievali della città. Anticamente la facciata era aperta e delimitata da una grata. Internamente l'edificio ha una struttura a pianta quadrata ed è arricchito da affreschi che vanno dal periodo tardo-bizantino a quello trecentesco, successivamente rimaneggiati nel XVI secolo. Tra di essi si ricordano la rappresentazione del borgo canturino e dei suoi monumenti principali, opera del 1514 attribuita ad Ambrogio da Vigevano e Cristoforo de Mottis''<ref name=":0" />'',<ref name=":622">{{Cita|TCI|p. 286|TCI99|titolo=Guida d'Italia [...]}}.</ref> oltre a una [[Madonna del latte]] del XIV secolo. Ai lati dell'abside sono raffigurati alcuni episodi della vita di Gesù: ''La nascita'', ''La circoncisione'' e ''L'adorazione dei Magi<ref name=":0" />''. La cappella conserva inoltre una pietra, raffigurante il [[monogramma di Cristo]], che si suppone possa provenire dall'originario altare della [[Complesso monumentale di Galliano|basilica di Galliano]]<ref name=":622" />. [[File:Basilica di San Teodoro.jpg|miniatura|Basilica dei Ss. Teodoro e Bartolomeo]]
==== Basilica parrocchiale dei Ss. Teodoro e Bartolomeo ====
{{vedi anche|Chiesa di San Teodoro (Cantù)}}
Nel centro di Cantù si trova anche la chiesa di San Teodoro'''<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00094/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=12|titolo=Chiesa di S. Teodoro - complesso, Piazza San Teodoro - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>''' fu costruita in stile [[Romanico lombardo|romanico]] tra la fine dell'[[XI secolo|XI]]<ref name=":622" /> e il [[XII secolo]] ma molto rimaneggiata nel corso del tempo''<ref name=":0" />''.
==== Santuario della Madonna dei Miracoli ====
[[File:Cantù (CO) - santuario della Madonna dei Miracoli.jpg|miniatura|Santuario della Madonna dei Miracoli]]{{vedi anche|Santuario della Madonna dei Miracoli (Cantù)}}
Il Santuario della Madonna dei Miracoli fu costruito tra il [[1554]] e [[1555]]<ref name=":622" /><ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00098/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=15|titolo=Santuario della Madonna dei Miracoli - complesso, Viale della Madonna - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref> sul luogo di una presunta apparizione mariana che sarebbe avvenuta al di fuori dell'antica porta cittadina di Campo Rotondo, ove un pilastro ospitava un dipinto di una [[Madonna del latte]]<ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.comune.cantu.co.it/c013041/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/27|titolo=Città di Cantù|accesso=26 aprile 2020}}</ref>. Secondo quanto tramandato dalla tradizione, nel maggio del 1543 una ragazzina di nome Angiolina della Cascina Novello si sarebbe recata sul luogo dell'icona mariana per chiedere la cessazione di una grave carestia che affliggeva l'area del canturino. In seguito alle preghiere la Madonna, chiamata "Santa Maria Bella", sarebbe apparsa alla giovinetta annunciando la fine della miseria e invitandola a recarsi nei campi con gli abitanti del borgo per la mietitura di un abbondante raccolto. L'effige di Santa Maria Bella, databile tra il '300<ref name=":622" /> e la metà del '400, è conservata al centro del [[dossale]] dell'altare maggiore della chiesa<ref name=":3" />.
==== Ex-Chiesa di Sant'Ambrogio ====
L'edificio, detto anche "chiesa della Trasfigurazione"<ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.comune.cantu.co.it/c013041/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/25|titolo=Città di Cantù|accesso=26 aprile 2020}}</ref>, fu costruito verso il 1570<ref name=":622" /><ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00093/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=6|titolo=Chiesa di S. Ambrogio (ex), Piazza Marconi - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref> su sostegno economico di Suor Letizia Alciati, dopo che nel 1505 il papa Giulio II aveva concesso alle [[Umiliati|Umiliate]] di Sant'Ambrogio il permesso di costruire sia la chiesa che un monastero<ref name=":4" />. Umiliate che, nei pressi della chiesa, dal XIII secolo gestivano un ospedale, dedicato a Sant'Antonio<ref name=":05222222332">{{cita|Zastrow|p. 28}}.</ref>.
La chiesa si presenta come un edificio [[Rinascimento|tardo-rinascimentale]] a pianta quadrata, sormontato da un'ampia cupola con [[tiburio]] cilindrico. Internamente, la cupola è affrescata e decorata da stucchi realizzati dai [[Magistri Antelami|Maestri intelvesi]]<ref name=":4" />.
Nel [[1586]] la chiesa venne divisa in due aree: una interna e una esterna. La parte interna, ad uso esclusivo delle monache del convento di clausura era introdotta da una esterna accessibile ai fedeli durante le funzioni religiose.
In seguito alla soppressione dell'ordine religioso da parte di [[Napoleone Bonaparte]] durante la [[Repubblica Cisalpina]] ([[1785]]), la chiesa cadde in totale declino. In un primo momento, il Monastero fu convertito in scuola militare, mentre la chiesa fu sconsacrata all’inizio del XIX secolo<ref name=":4" />. Venduta all’asta nel [[1818]], la chiesa fu adibita, assieme al Monastero, in abitazioni e magazzini privati<ref name=":4" />. A metà del XIX secolo si assistette alla demolizione sia della chiesa interna sia del campanile. Il monastero venne invece distrutto nel [[1936]] per dare spazio alla nuova piazza Marconi<ref name=":4" />. Nella cupola della ex-chiesa, resti di oltre cento figure affrescate da [[Giovanni Paolo Recchi|Giovanni Paolo]] e Raffaele [[Recchi]] (1676),<ref name=":622" /> tra le quali spicca la sagoma di un angelo che porge lo staffile al santo titolare della chiesa.<ref name=":0522222233">{{cita|Zastrow|p. 110}}.</ref>
==== Chiesa di Santa Maria ed ex-monastero delle Benedettine ====
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria (Cantù)}}
[[File:Cantù - Chiesa di S. Maria facciata.jpeg|miniatura|Facciata della chiesa di S. Maria]]
Eretta fra il [[1665]]<ref name=":622" /> e gli anni '80 del Seicento<ref name=":5">{{Cita web|url=https://www.comune.cantu.co.it/c013041/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/26|titolo=Città di Cantù|accesso=26 aprile 2020}}</ref><ref name=":6">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00092/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=10|titolo=Chiesa di S. Maria, Via Manzoni - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=26 aprile 2020}}</ref>, la [[Chiesa di Santa Maria (Cantù)|chiesa di Santa Maria]] fu costruita nel contesto di un monastero femminile benedettino, istituito nel [[1093]] da [[Alberto da Prezzate]] e riedificato nel [[1690]]<ref name=":5" /><ref name=":12">{{cita|Fabiani|S. Maria|Abbazie}}.</ref>. La prima priora del monastero fu una tale Agnese "de Burgundi", alla quale la tradizione attribuisce l'introduzione, a Cantù, di [[Pizzo di Cantù|quel merletto che dalla stessa città prende il nome]]<ref name=":5" /><ref name=":12" />.
A seguito della [[Secolarizzazione dei beni ecclesiastici|soppressione degli ordini religiosi]] decretata da [[Napoleone Bonaparte]],<ref name=":6" /><ref name=":12" /> il monastero fu riutilizzato dapprima come una caserma<ref name=":5" /><ref name=":12" />, poi come scuola e infine, dagli inizi del [[III millennio]], come sede del Municipio<ref name=":5" />.
==== Chiesa di Sant'Antonio Abate ====
La chiesa di Sant'Antonio abate fu realizzata a partire dalla fine del XII secolo<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00097/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=7|titolo=Chiesa di S. Antonio, Via F. Daverio - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref> in stile [[Romanico lombardo|romanico]]-[[gotico]] al di fuori della cinta muraria della città medievale, lungo la strada che conduce a Como. A sinistra della chiesa si trovava un campanile romanico. Affiancato sul lato sud della chiesa si trovava un [[ospedale|hospitale]] per gli ammalati e i pellegrini, utilizzato durante una grande pestilenza che nel [[1631]] afflisse il borgo canturino. L'hospitale, dotato di struttura a corte, fu gestito in un primo tempo da [[monache agostiniane]] e, in un secondo tempo, da [[Canonici regolari di Sant'Antonio di Vienne|canonici di Sant'Antonio di Vienne]] (XV secolo).
La chiesa si presenta con una [[facciata a capanna]], dotata un portale delimitato da due archi, dei quali uno a [[sesto acuto]] e l'altro, ad esso sottoposto, a [[Arco a tutto sesto|tutto sesto]]. Sopra al portone si staglia un [[rosone]] con cornice in cotto. Edificio a singola navata, la chiesa ha una struttura con [[Capriata|capriate]] a vista e [[abside]] poligonale scandita da [[Lesena|lesene]] gotiche. L'abside della chiesa è databile agli inizi del XIV secolo.<ref name=":622" /> In passato le pareti interne completamente coperte da affreschi di diverse epoche, dal mondo bizantino alla pittura lombarda del '300. Di questi affreschi sopravvivono ancora una ''[[Madonna del latte]]'', una ''Madonna in trono con Bambino e Santa Caterina d'Alessandria'' e un'[[Annunciazione]]. Nella chiesa è inoltre conservata una grande statua in [[arenaria]] dedicata a [[Sant'Antonio Abate]], opera databile tra il Trecento e la prima metà del secolo successivo<ref name=":622" />.
==== Ex-Chiesa di San Francesco ====
[[File:Cantù 06-2009 - panoramio.jpg|miniatura|Vista posteriore della chiesa dei Santi Michele e Biagio]]
Al [[XIII secolo]] risale la costruzione di quella che era la chiesa di San Francesco, a cui un tempo era annesso il convento di [[Ordine dei frati minori|francescani]] giunti a Cantù nel [[1286]], come risulta da un documento del maggio, quando alla pace tra le città di Como e MIlano furono testimoni anche frate Rainero de Solo, frate Giuseppe de Arluno, e frate Beltramo Cofa del convento di Cantù.<ref>{{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Il Francescanesimo in Lombardia|editore=Silvana Editoriale|anno=1983|p87}}</ref>| Il convento fu soppresso nel [[1777]]<ref name=":1">{{Cita libro|autore=G. Motta|titolo=Vicende storiche ed aspetti dell’antica e nuova Cantù|anno=1970|editore=La Grafica|città=Cantù}}</ref><ref name=":2">{{Cita libro|autore=Associazione Amici dei Musei, sez. Cantù|curatore=G. Montorfano|titolo=Cantù.Guida ai percorsi storico-artistici, Associazione Amici dei Musei, sez. Cantù|annooriginale=1999|editore=Tipografia Cavalleri|città=Cantù}}</ref>. Della struttura della vecchia chiesa, adibita ad area espositiva<ref>{{Cita web|url=https://www.exibart.com/museo-galleria-arte/ex-chiesa-di-san-francesco-2/|titolo=EX CHIESA DI SAN FRANCESCO|autore=exibart_admin|sito=exibart.com|lingua=it|accesso=25 aprile 2020}}</ref>, è ancora visibile la facciata [[Gotico|gotica]], inglobata in un edificio privato. La chiesetta viene chiamata anche "Cappella Carcano" per via del fatto che, nella seconda metà del [[XV secolo]], il podestà di Cantù Tristano Carcano la adibì a tomba di famiglia prima di morire nel [[1479]]<ref name=":1" /><ref name=":2" />. L'altare della chiesa ospitava un trittico realizzato dall'artista bergamasco [[Bernardino Zenale]] sul tema dell'[[Immacolata Concezione]], opera che fu tagliata in tre parti e venduta a diversi collezionisti. I pezzi del trittico sono custoditi a [[Milano]] nei musei [[Museo Bagatti Valsecchi|Bagatti Valsecchi]] e [[Museo Poldi Pezzoli|Poldi Pezzoli]], e a [[Malibù]] al [[Getty Museum|Paul J. Getty Museum]]<ref name=":1" /><ref name=":2" />.
==== Altro ====
* Chiesa dei Santi Michele e Biagio, costruita tra il 1923 e il 1932 in stile [[Architettura neogotica|neogotico]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00099/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=3|titolo=Chiesa dei SS. Michele e Biagio - complesso, Corso Unità d'Italia - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>. All'interno conserva una [[Pala d'altare|pala]] raffigurante ''San Benedetto che riceve in monastero i giovani Mauro e Placido'' (prima metà degli anni 1690), opera di [[Filippo Abbiati]] traslata dall'altare occidentale della chiesa di Santa Maria<ref name=":6" />.
* Alle spalle della Chiesa dei Santi Michele e Biagio si trova Cappella di Santa Maria Addolorata (1932). Nota anche come Madonna del Portone o di San Rocco, la cappella ospita un affresco databile al Seicento, un tempo affisso alle mura cittadine.<ref>{{Cita pubblicazione|anno=1979|titolo=Cappella di Santa Maria Addolorata|rivista=pannello esplicativo situato all'esterno del monumento|curatore=Comune di Cantù - assessorato viabilità}}</ref>
* Chiesa dei Santi Martiri Greci (fraz. Mirabello)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00107/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=2|titolo=Chiesa dei SS. Martiri Greci - complesso, Via Lombardia, 7 - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>
* Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (fraz. Vighizzolo)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00103/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=4|titolo=Chiesa dei SS. Pietro e Paolo - complesso, Piazza Santi Pietro e Paolo - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>
* Chiesa di Santa Dorotea (fraz. Cascina Amata)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00106/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=8|titolo=Chiesa di S. Dorotea V. e M. - complesso, Via Chiesa, 15 - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>
* [[Chiesa di San Giuseppe (Asnago di Cantù)|Chiesa di San Giuseppe]] (fraz. [[Asnago]])<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00115/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=9|titolo=Chiesa di S. Giuseppe - complesso, Via Citterio, 11 - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>
=== Architetture militari ===
[[File:Porta Ferraia.jpg|miniatura|Porta Ferraia]]
==== Castello di Pietrasanta ====
Il castello di Pietrasanta deve il suo nome e la sua costruzione alla famiglia dei conti che, nel [[1475]], ottenne l'affidamento della cittadina in feudo<ref name=":7">{{Cita web|url=http://www.percantu.it/la-storia/|titolo=La Storia|lingua=it|accesso=27 aprile 2020}}</ref>. Il castello fu edificato in posizione dominante sul colle di Cantù, a pochi passi dalla basilica di San Paolo.'''''<ref name=":11">{{Cita|TCI|p. 285|TCI99|titolo=Guida d'Italia [...]}}.</ref>''''' Lo stesso campanile della chiesa costituiva, nella sua parte inferiore, una torre del castello<ref name=":7" />. Distrutto nel [[1527]] da [[Gian Giacomo Medici]]<ref name=":7" />, il castello venne ricostruito come edificio residenziale. Nonostante al suo interno conservi un salone [[Neoclassicismo|neoclassico]] dipinto e decorato da [[Andrea Appiani]]<ref>{{Cita web|url=https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cantu-mariano/venduto-il-castello-di-pietrasanta-in-mano-a-imprenditori-di-cantu_1427277_11/|titolo=Venduto il castello di Pietrasanta «In mano a imprenditori di Cantù»|lingua=it|accesso=13 aprile 2022}}</ref> e [[Giocondo Albertolli]], rispettivamente,'''''<ref name=":11" />''''' l'edificio è progressivamente caduto in condizioni di abbandono e degrado<ref>{{Cita web|url=https://www.laprovinciadicomo.it/stories/cantu-mariano/cantu-nessuno-vuole-il-castello-di-pietrasanta_1316648_11/|titolo=Cantù, nessuno vuole il castello di Pietrasanta|lingua=it|accesso=27 aprile 2020}}</ref>.
==== Porta Ferraia ====
[[File:Cantù - Torre dei Grassi - 202209171250 2.jpg|miniatura|Torre dei Grassi]]
La Porta Ferraia, detta anche Porta della Ferraria<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00283/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=14|titolo=Porta della Ferraria, Via di San Paolo - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>, deve il suo nome alla vicina ''Contrada della Ferraia'', che un tempo ospitava botteghe in cui il ferro veniva lavorato per produrre chiodi e attrezzi agricoli. La costruzione è una porta perimetrale della cinta muraria medievale che venne costruita in seguito alla proclamazione dell’indipendenza di Cantù dal dominio visconteo di Milano, nel 1324''<ref name=":0" />''. La realizzazione della porta, detta anche "degli Archinti", si deve alla famiglia di Gaspare Grassi, che nello stesso periodo dotò la città di una [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]] lunga circa 1 miglio e di ben 35 torri''<ref name=":0" />''. La porta aveva la funzione di sorveglianza della vallata in direzione di [[Complesso monumentale di Galliano|Galliano]].
Da un punto di vista architettonico, la struttura si presenta con un arco di granito e una torre trapezoidale irregolare di sette metri d'altezza, costruita in laterizi e ciottoli di fiume.
==== Altro ====
* Torre dei Grassi (XII secolo), sita via Corbetta<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00284/?view=ricerca&offset=7|titolo=Torre dei Grassi, Via Corbetta - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>.
*Altre torri in Piazza Sirtori, nell'angolo tra Piazza Garibaldi e Via Ariberto, in Via Carlo Annoni (1324) ed in Via Chiavelli.
=== Architetture civili ===
Vista l'estensione territoriale, non costituiscono un tessuto rilevante di edifici di rango.
La relativa monumentalità del centro storico dipende anche da questa storica debolezza.
* Villa Archinto (inizio XVII secolo)
*Villa Argenti (metà XIX secolo)'''''<ref name=":0522222242">{{cita|Belloni et al.|p. 248}}.</ref>'''''
*Casa Oldradi (XVII secolo)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00114/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=1|titolo=Casa Oldradi, Via Manzoni, 4 - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>
* Villa Brugnola - Cappella dell'Immacolata Concezione (XVII secolo)
* Villa Foppapedretti (inizio XIX secolo)
* Villa Sacchi - Scotti (XIX secolo), in stile tardo-[[Neoclassicismo|neoclassico]]'''''<ref name=":0522222242" />'''''
* Villa Calvi<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00100/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=18|titolo=Villa Calvi, Via Unità d'Italia, 8 - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref> e Parco Martiri delle Foibe (XIX secolo)
*Villa Orombelli (XVI secolo), a Fecchio<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00110/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=19|titolo=Villa Orombelli - complesso, Via per Alzate, 86 - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>
*[[Teatro San Teodoro|Teatro comunale San Teodoro]] (1921)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00112/?view=luoghi&hid=2.91&sort=sort_int&offset=16|titolo=Teatro di S. Teodoro (ex), Via Chiavelli, 2 - Cantù (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali|accesso=17 aprile 2020}}</ref>
=== Altro ===
* '''Mosaico''' - [[Lucio Fontana]] 1955 - 1957
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
* {{formatnum:2000}} nel [[1751]]<ref name=":8" />
* {{formatnum:3113}} nel [[1771]]<ref name=":9" />
* {{formatnum:3372}} nel [[1799]]<ref name=":10" />
*3 145 nel [[1805]]<ref name=":10" />
* {{formatnum:4490}} dopo l'annessione di [[Cucciago]] e [[Senna Comasco|Senna]] nel [[1809]]<ref name=":10" />
* {{formatnum:6243}} nel [[1853]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000345/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cantù, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=27 aprile 2020}}</ref>
* {{formatnum:6676}} nel [[1859]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3050416/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Cantù, 1859 - [1971] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali|accesso=27 aprile 2020}}</ref>
{{Demografia/Cantù}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti al 1º gennaio 2022 nel comune sono
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# [[Repubblica Dominicana]], 170
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Musei ====
* Museo Galleria del Design e dell'Arredamento (CLAC)
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* Spazio espositivo Villa Calvi
* Piazza delle Stelle (museo itinerante sulla [[Pallacanestro Cantù]])
=== Spettacolo ===
Nel 2012 a Cantù fu riaperto il centenario [[Teatro San Teodoro]] in cui si tengono spettacoli teatrali di prosa classica e contemporanea, spettacoli di cabaret, spettacoli di danza e concerti di musica classica e contemporanea.
=== Media ===
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=== Musica ===
* Spazio Tribù
* Nuova Scuola di Musica di Cantù
* Accademia Orchestrale e Orchestra Sinfonica del Lario
* Orchestra Giovanile di Cantù
* Ass. Gruppo Folkloristico Natale Brambilla "I Fregamüsun" - Vighizzolo di Cantù
* Corpo Musicale "La Brianzola"
* Corpo Musicale "
* Corpo Musicale "
* Corpo Musicale "Giuseppe Verdi" - Vighizzolo di Cantù
* Concorso Internazionale per Pianoforte e Orchestra “Città di Cantù”
=== Manifestazioni ===
* La Giubiana (ultimo giovedì di gennaio): secondo [[tradizione]] viene bruciato nella piazza principale un fantoccio raffigurante una [[donna]], dopo averlo fatto sfilare per le vie del paese. L'evento ricorda la [[condanna a morte]] di una donna che si narra abbia tradito i compaesani consegnando le [[chiavi della città]] ai Comaschi, durante la guerra [[Milano]] - [[Como]], in cui Cantù era schierata
* Carnevale (sabato antecedente la prima domenica di quaresima secondo il rito ambrosiano) tradizionale
* [[Santa Apollonia]] e fiera - mercato (9 febbraio)
* Fiera d'agosto (15 e 16 agosto)
* Fiera del Crocifisso (3º
* Festival organistico internazionale "Città di Cantù"
* Premio Letterario Nazionale "Il Tombolo" Città di Cantù
* "Il Mese del Libro" Convegno sul libro oggi - il libro e il mobile - il libro in strada
* Concorso Internazionale per Pianoforte e Orchestra "Città di Cantù"
== Economia ==
[[File:Cascina Santa Naga.jpg|
L'economia canturina
Un altro settore artigianale importante
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie e tranvie ===
Il territorio comunale è servito da due [[Stazione ferroviaria|stazioni ferroviarie]], servite dai treni regionali svolti da [[Trenord]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]]:
* la [[stazione di Cantù]], sita a nord del centro cittadino, è posta sulla linea secondaria [[Ferrovia Como-Lecco|Como-Lecco]], servita dai treni regionali R18 Como San Giovanni-Molteno a cadenza oraria (sospesi da metà mattina a mezzogiorno), prolungati a Lecco in mattinata e serata;
* la [[stazione di Cantù-Cermenate]], sita nella frazione Asnago, è posta sulla linea [[Ferrovia Chiasso-Milano|Chiasso-Milano]] e servita dai treni della linea S11 del [[servizio ferroviario suburbano di Milano]]
In passato la località era servita da due ulteriori relazioni su ferro, la tranvia [[Tranvia Como-Cantù-Asnago|Como-Camerlata-Cantù]], attiva fra il [[1909]] e il [[1951]], che univa altresì le suddette stazioni ferroviarie e la [[Tranvia Monza-Meda-Cantù|Monza-Meda-Cantù]], attiva fra il [[1912]] e il [[1952]], di cui costituiva il capolinea orientale. La prima fu sostituita da [[Rete filoviaria di Como|una filovia]], chiusa a sua volta nel [[1978]].
=== Mobilità urbana ===
La città è servita dalle relazioni automobilistiche interurbane gestite da ASF Autolinee.
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|5 dicembre 1993|29 novembre 1997|[[Armando Selva]]|[[Lega Nord]]|Sindaco|<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=21/11/1993&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=3&levsut1=1&lev2=24&levsut2=2&lev3=400&levsut3=3&ne1=3&ne2=24&ne3=240400&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S Risultato delle elezioni comunali del 21 novembre 1993 (ballottaggio il 5 dicembre), ''Archivio storico delle elezioni del Ministero dell'Interno'']</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|30 novembre 1997|25 maggio 2002|Edgardo Arosio|[[Lega Nord]]|Sindaco|<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=16/11/1997&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=240400&levsut3=3&lev3=400&lev2=24&ne2=24&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni Risultato delle elezioni comunali del 16 novembre 1997 (ballottaggio il 30 novembre), ''Archivio storico delle elezioni del Ministero dell'Interno'']</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio 2002|21 maggio 2012|Tiziana Sala|[[Lega Nord]]|Sindaco|<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=26/05/2002&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=240400&levsut3=3&lev3=400&lev2=24&ne2=24&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni Risultato delle elezioni comunali del 26 maggio 2002, ''Archivio storico delle elezioni del Ministero dell'Interno'']</ref><ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=27/05/2007&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=240400&levsut3=3&lev3=400&lev2=24&ne2=24&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni Risultato delle elezioni comunali del 27 maggio 2007 (ballottaggio 11 giugno 2007), ''Archivio storico delle elezioni del Ministero dell'Interno'']</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|22 maggio 2012|25 giugno 2017|Claudio Bizzozero|[[Liste civiche]]|Sindaco|<ref>[https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=06/05/2012&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=240400&levsut3=3&lev3=400&lev2=24&ne2=24&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni Risultato delle elezioni comunali del 6 maggio 2012 (ballottaggio 21 maggio 2012), ''Archivio storico delle elezioni del Ministero dell'Interno'']</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|26 giugno 2017|26 settembre 2018|Edgardo Arosio|[[Lega Nord|Lega]]|Sindaco|<ref name=interno>{{cita web|url= https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/index.html|titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali|accesso=13 maggio 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|26 settembre 2018|26 maggio 2019|Alice Galbiati|[[Lega Nord|Lega]]|[[Sindaco (Italia)|Vicesindaco f.f.]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio 2019|9 giugno 2024|Alice Galbiati|[[Lega Nord|Lega]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|9 giugno 2024|''in carica''|Alice Galbiati|[[Lega Nord|Lega]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|
* {{Gemellaggio|Scozia|Dumfries}}{{Cn}}
== Sport ==
* La [[Pallacanestro Cantù]] è la società cittadina
* La [[Briantea 84 Cantù|Briantea 84]] vanta una squadra di basket in carrozzina con un palmarès di trofei nazionali e internazionali.
* La squadra del [[Cantù Calcio]] nel corso degli anni quaranta e [[anni 1950|cinquanta]] ha militato per diversi anni in [[serie C]] per poi tentare la risalita negli [[Anni 1970|anni settanta]]. Al [[2023]] milita nel campionato di Prima Categoria.
* La [[Libertas Brianza]] è la squadra di pallavolo cittadina, che svolge attività sia a livello giovanile sia professionistico. Al [[2023]] la prima squadra milita nel [[Serie A2 (pallavolo maschile)|campionato di serie A2]] (secondo livello nazionale), dopo essere stata per molti anni in [[Serie B1 (pallavolo maschile)|Serie B1]], e disputa le proprie partite interne al [[Palazzetto dello Sport Parini|Palasport Parini]].
* [[Gruppo Pattinatori Mobili Cantù BCC]]: squadra di pattinaggio a rotelle specialità corsa. Dal 1974 i suoi atleti hanno conquistato {{chiarire|titoli nazionali, europei e mondiali}}. Il gruppo ha anche organizzato eventi sportivi che hanno portato in Città i migliori esponenti di questo sport. Al suo interno anche una scuola che nel tempo ha formato moltissimi atleti. L'attività si svolge al Centro Sportivo Toto Caimi.
* Il Progetto Giovani Cantù (PGC—Team ABC) è una società di [[Pallacanestro]] impegnata nella crescita di giovani cestisti. Tra i più famosi degli ultimi anni si ricordano [[Awudu Abass]] e [[Gabriele Procida]], quest'ultimo scelto nel [[Draft NBA 2022]]. La prima squadra milita nel campionato di [[Serie C Unica (pallacanestro maschile)]].
Dal [[2019]] Cantù ospita la [[Gran Fondo (ciclismo)|Gran Fondo di ciclismo]] ''[[GF Il Lombardia|Il Lombardia]]''<ref>https://gfilombardia.it/</ref>.
Ogni [[primavera]] si tiene la [[gara ciclistica]] per la categoria [[Juniores (ciclismo)|juniores]] e dal [[2023]] anche quella [[Femmina|femminile]]<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.federciclismo.it/ricerca-gare/dettaglio-gara/?raceid=170380&site=strada_it&mese=04&anno2=2024®ion=02&pagina=1|titolo=Dettaglio Gara|accesso=2025-03-02}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.federciclismo.it/ricerca-gare/dettaglio-gara/?raceid=170381&site=strada_it&mese=04&anno2=2024®ion=02&pagina=1|titolo=Dettaglio Gara|accesso=2025-03-02}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.fcicomo.it/gara/157215/|titolo=}}</ref>
Cantù è stata sede di tappa del [[Giro d'Italia]] nelle seguenti edizioni<ref>{{Cita web|url=https://www.procyclingstats.com/___location/cantu|titolo=Who are the last winners in Cantù, Italy?|sito=www.procyclingstats.com|accesso=12 marzo 2024}}</ref>:
* [[Giro d'Italia 2002]] - Sede di partenza della 20ª Tappa (Cantù - [[Milano]])
* [[Giro d'Italia 2003]] - Sede di arrivo della 20ª Tappa ([[Cannobio]] - Cantù) Vincitore [[Giovanni Lombardi (ciclista)]]
* [[Giro d'Italia 2007]] - Sede di partenza della 14ª Tappa (Cantù - [[Bergamo]])
Ha ospitato anche la partenza del [[Giro di Lombardia 2002]].
=== Impianti sportivi ===
* [[Palazzetto dello Sport Parini]]
* Stadio Comunale di Cantù
* Campo sportivo di Cantù (via Milano)
* Centro Sportivo Toto Caimi
* Centro Sportivo di Cascina Amata
* Centro Sportivo di Asnago
* Piscina Comunale di Cantù (via Giovanni XXIII): vasca da 25 metri, tribune
* Centro sportivo via Andina
* [[Palasport Pianella]] (a [[Cucciago]])
* ''[[Cantù Arena]] (in costruzione) - Ex Palababele & PalaTurra''
== Note ==
=== Esplicative ===
<references group=N/>
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Enzo Fabiani|autore2=Enzo Pifferi|autore3=Maria Teresa Balboni|titolo=Abbazie di Lombardia|annooriginale=1980|editore=Editrice E.P.I.|città=Como|cid=Abbazie}}
* {{Cita libro|autore=Luigi Mario Belloni|autore2=Renato Besana|autore3=Oleg Zastrow|curatore=Alberto Longatti|titolo=Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo|annooriginale=1991|editore=La Provincia S.p.A. Editoriale|città=Como - Lecco|cid=Belloni et al.}}
*{{Cita libro|autore-capitolo=Annalisa Borghese|titolo=Il territorio lariano e i suoi comuni|annooriginale=1992|editore=Editoriale del Drago|città=Milano|pp=127-128, 131-132|capitolo=Cantù|cid=Borghese}}
*{{Cita libro|autore=Oleg Zastrow|titolo=Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza|annooriginale=1997|editore=Cattaneo Editore|città=Oggiono|cid=Zastrow}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano)|url=|annooriginale=1999|editore=Touring Editore|città=Milano|cid=TCI99|ISBN=88-365-1325-5}}
== Voci correlate ==
* [[Pizzo di Cantù]]
* [[Stazione di Cantù
* [[Pieve di Galliano]]
* [[Pallacanestro Cantù]]
* [[Cantù Calcio]]
* [[Radio Cantù]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{
{{Pieve di Galliano}}
{{Seveso}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Lombardia}}
[[Categoria:Cantù| ]]
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