L'ultimo inquisitore: differenze tra le versioni

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{{Film
|titoloitalianotitolo = L'ultimo inquisitore
|immagine = L'ultimo inquisitore.jpg
|didascalia = Lorenzo torturato tramite [[Tratto di corda|la corda]]
|titolooriginaletitolo originale = Goya's Ghosts
|linguaoriginalelingua originale = [[Lingua inglese|Inglese]]
|paese = [[Spagna]]
|paese 2 = [[Stati Uniti d'America]]
|titoloalfabetico= Ultimo Inquisitore, (L')
|titolo alfabetico = Ultimo Inquisitore, L'
|annouscita=[[2006]]
|aspect ratio = 1,85:1
|durata = 114 min
|anno uscita = 2006
|tipocolore= Colore
|genere = Drammatico
|tipoaudio= Sonoro
|genere 2 = Storico
|ratio= 1.85:1
|regista = [[Miloš Forman]]
|genere= Drammatico
|soggetto = Miloš Forman, [[Jean-Claude Carrière]]
|genere2= storico
|registasceneggiatore =[[ Jean-Claude Carrière, Miloš Forman]]
|produttore = [[Saul Zaentz]]
|soggetto=Miloš Forman, [[Jean-Claude Carrière]]
|produttore esecutivo = [[Saul Zaentz]]
|sceneggiatore= [[Jean-Claude Carrière]], [[Miloš Forman]]
|casa produzione = [[Antena 3 Televisión]], [[Kanzaman S.A.]], [[The Saul Zaentz Company]], [[Xuxa Producciones S.L.]]
|produttore=[[Saul Zaentz]]
|casa distribuzione italiana = [[Medusa Film]]
|produttoreesecutivo=[[Paul Zaentz]]
|attori =
|casaproduzione= [[Antena 3 Televisión]], [[Kanzaman S.A.]], [[The Saul Zaentz Company]], [[Xuxa Producciones S.L.]]
* [[Javier Bardem]]: Lorenzo Casamares
|distribuzioneitalia= [[Medusa Film]]
* [[Natalie Portman]]: Inés Bilbatua / Alicia
|attori=*[[Javier Bardem]]: Lorenzo Casamares
* [[Stellan Skarsgård]]: Francisco Goya
*[[Natalie Portman]]: Inés Bilbatua / Alicia
* [[Randy Quaid]]: Carlo IV di Spagna
*[[Stellan Skarsgård]]: [[Francisco Goya]]
* [[RandyBlanca QuaidPortillo]]: [[CarloRegina IVMaria di Spagna]]Luisa
* [[Michael Lonsdale]]: Padre Gregorio
*[[Blanca Portillo]]: Regina Maria Luisa
* [[José Luis Gómez (direttore teatrale)|José Luis Gómez]]: Tomás Bilbatúa
*[[Michael Lonsdale]]: Padre Gregorio
* [[JoséMabel Luis GómezRivera]]: TomásMaría Isabel Bilbatúa
* [[Mercedes Castro]]: Doña Julia
*[[Mabel Rivera]]: María Isabel Bilbatúa
* [[MercedesAurélia CastroThiérrée]]: Doña JuliaHenrietta
* [[Fernando Tielve]]: Álvaro Bilbatúa
*[[Aurélia Thiérrée]]: Henrietta
* [[FernandoUnax TielveUgalde]]: ÁlvaroÁngel Bilbatúa
* [[UnaxJulian UgaldeWadham]]: ÁngelGiuseppe BilbatúaBonaparte
* [[Craig Stevenson]]: Napoleone
*[[Julian Wadham]]: [[Giuseppe Bonaparte]]
* [[Cayetano Martínez de Irujo]]: Duca di Wellington
|doppiatoriitaliani=
|doppiatori italiani =
*[[Roberto Pedicini]]: Lorenzo Casamares
* [[Roberto Pedicini]]: Lorenzo Casamares
*[[Ilaria Stagni]]: Inés Bilbatua / Alicia
* [[Ilaria Stagni]]: Inés Bilbatua / Alicia
*[[Luca Biagini]]: Francisco Goya
* [[PaoloLuca LombardiBiagini]]: Carlo IV diFrancisco SpagnaGoya
* [[LudovicaPaolo ModugnoLombardi]]: ReginaCarlo IV Mariadi LuisaSpagna
* [[Ludovica Modugno]]: Regina Maria Luisa
*[[Gianni Musy]]: Padre Gregorio
* [[OresteGianni RizziniMusy]]: TomásPadre BilbatúaGregorio
* [[MariaOreste Grazia DominiciRizzini]]: María IsabelTomás Bilbatúa
* [[Maria Grazia Dominici]]: María Isabel Bilbatúa
*[[Tiziana Avarista]]: Henrietta
* [[Tiziana Avarista]]: Henrietta
*[[Stefano Crescentini]]: Álvaro Bilbatúa
* [[FrancescoStefano VendittiCrescentini]]: ÁngelÁlvaro Bilbatúa
* [[AngeloFrancesco MaggiVenditti]]: GiuseppeÁngel BonaparteBilbatúa
* [[Angelo Maggi]]: Giuseppe Bonaparte
*[[Sandro Sardone]]: Corniciaio
* [[MinoSandro CaprioSardone]]: MonacoCorniciaio
* [[BrunoMino AlessandroCaprio]]: Monaco
* [[RobertoBruno StocchiAlessandro]]: Monaco
* [[SaverioRoberto MorionesStocchi]]: GiudiceMonaco
* [[PieraldoSaverio FerranteMoriones]]: CharlentainGiudice
* [[LorisPieraldo LoddiFerrante]]: NapoleoneCharlentain
* [[EnricoLoris Di TroiaLoddi]]: Messo del reNapoleone
* [[DiegoEnrico Di ReggenteTroia]]: DirettoreMesso del manicomiore
* [[Diego Reggente]]: Direttore del manicomio
|fotografo=[[Javier Aguirresarobe]]
|fotografo = [[Javier Aguirresarobe]]
|nomefonico=[[Jeorge Adrados]], [[Mikaël Barre]], [[Annabel Callard]], [[Frank Ceven]], [[Pascal Chauvin]], [[Vincent Cosson]], [[Marie De La Selle]], [[Philippe Dongé]], [[Peter Gleaves]], [[Peter Glossop]], [[Carl Goetgheluck]], [[Vincent Guillon]], [[Denis Jaillet-Marsigny]], [[Mark Levinson]], [[Matthew McKenzie]], [[Shaun Mills]], [[Gilles Missir]], [[Douglas Murray]], [[Chris Navarro]], [[Benjamin Rosier]], [[Leslie Shatz]], [[Eric Thompson]]
|montatore = [[Adam Boome]]
|effettispecialieffetti speciali = [[Reyes Abades]]
|musicista = [[Varhan Orchestrovich Bauer]], [[José Nieto (compositore)|José Nieto]]
|scenografo = [[Patrizia von Brandenstein]]
|costumista = [[Yvonne Blake]]
|architettoscenografo=[[Eduardo Hidalgo]], [[Ana Viana]]
|truccatore = [[Mary Luz Cabrer]], [[Cecilia Escot]], [[Manolo García]], [[Ivana Primorac]], [[Nikita Rae]], [[Susana Sánchez]], [[Helena Vaello]]
|costumista=[[Yvonne Blake]]
|truccatore=[[Mary Luz Cabrer]], [[Cecilia Escot]], [[Manolo García]], [[Ivana Primorac]], [[Nikita Rae]], [[Susana Sánchez]], [[Helena Vaello]]
|sfondo=
|premi= *Nomination all'[[Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films, USA]] 2007: Saturn Award: Miglior Film Internazionale ([[Miloš Forman]])
*Nomination al [[Premio Goya]] 2007: Migliori Costumi ([[Yvonne Blake]])
*Nomination al [[Premio Goya]] 2007: Miglior Make-Up ([[Ivana Primorac]], [[Susana Sánchez]], [[Manolo García]])
*Nomination al [[Premio Goya]] 2007: Migliori Effetti Speciali ([[Reyes Abades]], [[Félix Bergés]], [[Eduardo Díaz]])
*Nomination ai [[Satellite Awards]] 2007: Migliori Costumi ([[Yvonne Blake]])
}}
 
{{quotecitazione|''[[Il sonno della ragione genera mostri]].''|Francisco Goya}}
 
'''''L'ultimo inquisitore''''' (''Goya's Ghosts'') è un [[film]] del [[2006]] diretto dal regista [[Repubblica Ceca|ceco]]da [[Miloš Forman]], qui al suo ultimo lavoro da regista.
 
== Trama ==
[[Spagna1792]], anno [[1792Spagna]] (anno in cui la [[Rivoluzione francese]] comincia ad avere ripercussioni al di fuori dei confini della [[Francia]]). [[Francisco Goya]] è ormai diventato non solo un importantepittore pittorefamoso, ma il ''pittore ufficiale di corte'' e pertantoche sta dipingendoeseguendo i ritratti della Regina [[Maria Luisa di Borbone-Parma]]. Oltre che dalla famiglia reale, accetta commissioni per ritrarre nel suo studio, tra gli altri, anche ldell'inquisitore Lorenzo Casamares e di Inés BilbatúaBilbatua, giovane e bella figlia del ricco mercante Tomás Bilbatúa, che per l'artista rappresenta una sorta di [[Muse (mitologia)|musa]] ispiratrice. È proprio nella casa del pittore che Lorenzo, mentre posa, vede Inés per la prima volta e chiede notizie diTomas leiBilbatua.
 
NonostanteLa questaChiesa suaSpagnola grandeè [[celebrità]]preoccupata però,dalle i vertici della Chiesaopere di Spagna cominciano a preoccuparsi e a vedere con forte sospetto ciò che Goya, raffiguraritenendole nelle sue famose [[incisione|incisioni]]<ref>[[commons:Francisco_Goya#Prints|vedi le immagini]]</ref> che si stannomalvagie, diffondendodiffuse da [[Roma]] fino al [[Messico]], ritenendolema opere malvagie. Padrepadre Lorenzo, di rimando, le difende, sostenendodicendo che si limitano a mostrare il male che c'è nel mondo.
Di fronte a ciò l'[[Inquisizione spagnola]] decide di adottare la linea dura contro idee e credenze ritenute dannose per il popolo e per la Chiesa stessa.
Siamo però nei secoli in cui l'[[Inquisizione spagnola]] reprime e perseguita con durezza qualsiasi idea e comportamento che ritiene pericolosi per il popolo, per l'ordine costituito e per la Chiesa stessa. Lo stesso frate Lorenzo raccomanda con fervore ai suoi superiori di intensificare l'opera di repressione contro ognuna di tali minacce ed è da essi incaricato di occuparsene con i suoi sottoposti.
 
Un agente dell'[[Inquisizione]] vede Inés rifiutare di mangiare del [[maiale]] in una taverna. La donna viene quindi convocata dal [[Sant'Uffizio]] e accusata di [[giudaismo]]: inizialmente nega, ma poi viene sottoposta alla [[tortura]] della corda e "confessa". Il padre, non vedendola tornare, invita Lorenzo a cena, con l'aiuto di Goya, entrambi ignari che l'uomo abbia già visitato la ragazza in carcere e sia rimasto turbato dal suo stato. Durante la cena, il padre cerca di capire il destino della figlia, e sapendo che ha confessato sotto tortura di essere giudea, cerca di convincere Lorenzo che sotto tortura sia possibile confessare qualsiasi colpa. Di fronte alle resistenze di Lorenzo, il mercante lo costringe a sottoporsi alla corda, la stessa tortura praticata alla figlia: Lorenzo, provato dal dolore, accetta di dichiarare per iscritto di non essere un uomo, ma una scimmia e promette al padre di Ines di fare di tutto per liberare la figlia.
Avviene così che Inés, venendo vista da un inquisitore rifiutare di mangiare della carne di [[maiale]] in una taverna, è portata al cospetto dell'[[Inquisizione spagnola]] e proditoriamente accusata di praticare segretamente il [[giudaismo]]: inizialmente la giovane nega, ma poi, inflittale più volte l'atroce [[tortura]] detta ''[[tratto di corda|della corda]]'' (detta in gergo anche ''la strappata'' o ''strappado''<ref>[[commons:File:Strappado.jpg|vedi l'immagine]]</ref>), ammette ciò di cui viene incolpata, nonostante l'evidente falsità dell'accusa, nella speranza di potersi discolpare al processo. Il padre, non vedendola tornare a casa, con l'intercessione di Goya, cerca di conoscerne le sorti tramite fratello Lorenzo, che le reca visita in carcere e, con la scusa di confortarla e darle aiuto, approfitta di lei mentre è legata in catene.
Una sera il frate si reca a cena con Goya presso la famiglia Bilbatúa per assicurarli che ha visto Inés la quale ha detto di amarli tutti. Durante la loro conversazione a tavola, il genitore cerca di capire meglio ciò che è toccato alla figlia e venendo a sapere che è stata imprigionata, dopo aver confessato sotto tortura di essere una ''[[criptogiudaismo|cripto-giudea]]'' (effettivamente esistevano lontani avi di origine ebraiche convertiti, i cosiddetti ''[[converso]]s'' o ''[[marrano|marrani]]'', ma solo il padre e nessun altro era a conoscenza di questo in famiglia, pertanto la figlia non poteva che aver "confessato" un falso), con l'aiuto di Goya cerca di far comprendere a Lorenzo come, sotto tortura, sia possibile carpire la confessione di qualsiasi colpa e assurdità. Il [[prelato]] però difende l'assoluta veridicità di tali metodi, sostenendo che se gli accusati fossero veramente innocenti e credenti, Dio darebbe loro la forza di resistere ad ogni dolore e di negare ogni falsa accusa, quindi chi cede e confessa deve essere colpevole. Di fronte a tali affermazioni, il mercante spazientito, scrive una lettera in cui si dichiara di non essere un uomo bensì il figlio bastardo di uno [[Pan (zoologia)|scimpanzé]] e un [[Pongo (zoologia)|orangutan]] e la sottopone da sottoscrivere a Lorenzo. Finché non l'avrà firmata gli sarà impedito di lasciare quella casa. All'ennesimo rifiuto, con l'aiuto dei figli e della servitù, nonostante gli inutili inviti di Goya alla calma, Tomás Bilbatúa decide di costringere il religioso a sottoporsi ''[[tratto di corda|alla corda]]'', la stessa dolorosissima tortura praticata sulla figlia, appendendolo al lampadario: Lorenzo, piegato dal dolore, accetta di firmare quell'assurdità come sua confessione e, sotto la minaccia di vedere reso pubblico il documento che ha appena sottoscritto, accetta il perentorio ordine del genitore (che gli consegna anche un grosso quantitativo d'oro per perorare con più forza la causa) affinché faccia di tutto per liberare Inés.
Nonostante vari tentativi presso i suoi superiori, anche tramite le generose donazioni, il religioso non riesce però a convincere i cardinali dell'Inquisizione spagnola, certi della verità di ciò che la ragazza aveva confessato. Il documento compromettente viene, come era stato minacciato, consegnato a re Carlo IV e frate Lorenzo, macchiatosi di infamia, viene espulso mentre il suo ritratto viene confiscato e bruciato sulla pubblica piazza. Lorenzo quindi scappa facendo perdere ogni traccia di sé.
 
PassanoLorenzo quindicinon anniriesce a convincere i cardinali del Sant'Uffizio e, Goyadopo aver visitato un'ultima volta Ines e averla violentata, chescappa nelfacendo frattempoperdere haogni personotizia l'uditodi sé. Passano alcuni anni, Goya prosegue il suo lavoro di pittore eritrattista ritrattistaper allala corte del re spagnolo, mentre InésInes vienerimane lasciata rinchiusa a deperireimprigionata nelle segrete di undel convento, senza aver mai subito quel processo che le era stato promesso.
 
ÈNel il1808 [[1808Napoleone Bonaparte]], [[Campagna di Napoleone Bonaparte]]in Spagna|invade la Spagna]], dichiara abolito il [[sistema accusatorio e inquisitorio#Il sistema inquisitorio|processo inquisitorio]] e pone in libertà tutte le persone imprigionate per volere della Chiesachiesa. InésInes è finalmente scarceratalibera, ma il suo fisico è profondamente provato e sfigurato dai lunghi anni di prigionia e la sua mente è sconvoltaappannata ai limiti della pazzia. Tra la confusione, le razzie e le violenze portatesollevata dal passaggio delle soldataglietruppe napoleoniche, InésInes raggiunge, lacera e sporca, la casa paterna e scopre che tutti i membri della sua famiglia sono stati uccisi durante il saccheggio della città. L'unica persona che può aiutarla ora è il pittore Goya., Riconosciutaper acui faticaha edrappresentato ospitatala nellamusa suaispiratrice. casa,Ines Inésconfesserà confessaa al pittoreGoya di aver partorito una bambina, poi subito sottrattale, durante la sua lunga e terribile prigionia ed afferma che il padre della bimba è frate Lorenzo che aveva approfittato di lei, ma di cui ella appare anche molto innamorata.
Nel frattempo, al seguito dell'esercito napoleonico, ricompare proprio Lorenzo, completamente cambiato. Ha vissuto in Francia durante l'esilio, ha sposato una donna francese, ha avuto da lei tre figli e, dopo aver letto i libri di quei pensatori [[illuminismo|Illuministi]] che avversava quando era un inquisitore, ha deciso di sposarne e diffonderne gli ideali, diventando così il procuratore capo del governo francese in terra spagnola e nemico acerrimo della stessa Chiesa di cui lui aveva fatto parte ma che ora considera un'istituzione conservatrice e retrograda (nonostante Lorenzo sia un personaggio di fantasia, la sua biografia richiama per alcuni versi la figura storica di [[Juan Antonio Llorente]]). È così che, con la stessa intransigenza e inflessibilità di quando apparteneva all'[[Inquisizione]], processa e fa condannare a morte il cardinale a capo del [[Sant'Uffizio]] in Spagna.
 
Nel frattempo rivedericompare la figura di Lorenzo, completamente cambiato. Ha vissuto in Francia durante l'esilio, ha sposato una donna francese, ha avuto 3 figli ed ha deciso di diffondere gli ideali dell'illuminismo, diventando così nemico acerrimo della chiesa conservatrice e retrograda. Processa e condanna a morte il vecchiocardinale a capo del Sant'Uffizio ed incontra amiconuovamente Goya da cui apprende che InésInes è ancora viva ed ha avuto una bambina da lui. Lorenzo promette a Goya che si prenderà cura delladi giovane donnaInes, ma non accettaammette di ammettereaver laavuto compromettenteuna possibilitàbambina dida avere una figlia illegittimalei, considerando tuttoil ciòfatto come launa pura invenzione di una mente devastata da anni di prigionia. Lorenzo, allora, spedisce Ines in un manicomio. In realtà la figlia esiste, Lorenzo stesso ne ha la conferma di questo dopo aver interrogato il cardinale del Sant'Uffizio, trattenuto nelle prigioni in attesa dell'esecuzione della sua condanna. SiSia vieneGoya ache sapereLorenzo dallescoprono suoreche dell'orfanotrofiola in cuiragazza è stata allevata, chein èun stata chiamata Alicia, che ne è fuggitaorfanotrofio e una volta diventata adultagrande, per sopravvivere, ha iniziato a prostituirsilavorare nei bordelli e nei parchi della città.
Goya riesce a trovare Alicia (interpretata dalla stessa [[Natalie Portman]], che nel film è anche Inés) in un parco e si accorge che il suo aspetto è incredibilmente identico a quello della madre da giovane. Pertanto parla a Lorenzo perché possa far sì che Inés riesca finalmente a ricongiungersi con lei. In realtà Lorenzo fa rinchiudere Inés in un manicomio e si reca ad incontrare Alicia sotto mentite spoglie per indurla a lasciare la Spagna per gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]; la ragazza fugge da lui ritenendolo un malintenzionato. Goya, deciso a far incontrare le due donne, riesce però a prelevare Inés dal manicomio e la porta in una taverna dove sa che lavora la figlia. Il pittore si presenta alla giovane mentre ella sta accudendo la neonata di un'altra prostituta, e cerca di invitarla a conoscere la madre, che sta aspettando fuori dalla taverna. Improvvisamente, però, viene interrotto da alcuni soldati francesi, mandati da Lorenzo, che irrompono nel locale e catturano tutte le prostitute, affinché possano essere portate in [[Portogallo]] per poi essere imbarcate alla volta dell'[[America]]. Poco prima di venire arrestata Alicia riesce però a mettere la neonata al sicuro, celandola sotto un tavolo e quando Inés entra nella taverna ormai svuotata, la trova; convinta, nel delirio della sua pazzia, che sia quella figlia che le era stata strappata in prigione e che doveva incontrare, la raccoglie e la porta con sé.
 
Goya, intenzionato a far incontrare le due, preleva Ines dal manicomio e si dirige verso una taverna dove lavora la figlia di Ines, Alicia. Il pittore si presenta alla donna, che stava accudendo il bambino di un'altra prostituta, e la invita a conoscere la madre, che sta aspettando fuori dalla taverna. Improvvisamente, però, i soldati francesi mandati da Lorenzo irrompono nel locale e catturano tutte le prostitute, che verranno dirette verso il [[Portogallo]], da cui poi saranno imbarcate per l'[[America]]. Poco prima di venire presa, Alicia cela il bimbo sotto un tavolo. La taverna è ormai vuota, ma Ines entra comunque e vede il neonato sotto il tavolo. Credendo, nella pazzia, che sia sua figlia, la raccoglie e la porta con sé.
Nel frattempo l'esercito britannico è sbarcato in Portogallo e in Spagna è iniziata la controrivoluzione, avversa all'occupazione francese. Appresa la notizia dello sbarco inglese e conscio dell'approssimarsi sia della fine del governo napoleonico in terra spagnola che della restaurazione dell'''[[Ancien Régime]]'', Lorenzo decide di fuggire con la sua famiglia, ma viene catturato mentre percorre la via per raggiungere la Francia. Processato, viene condannato a morte dagli stessi inquisitori che aveva fatto arrestare. Lorenzo, in preda al tormento e al fallimento della propria vita, decide di non fare professione di pubblico pentimento, di non abiurare i suoi nuovi ideali per poter così tornare in seno alla Chiesa ed accetta, di conseguenza, di salire sul patibolo. Viene pubblicamente ucciso dal boia con la [[garrota]] sotto gli occhi di Inés, che, ormai in preda alla follia, grida tra la folla il suo nome e, negli istanti che precedono l'esecuzione, gli mostra la neonata che tiene in braccio issandola come se fosse loro figlia. Inaspettatamente, anche Alicia è presente, salvata dalla deportazione da un ufficiale britannico, a cui sembra essersi fidanzata, e assiste dall'alto di un balcone di un palazzo. Il cadavere dell'uomo viene portato via adagiato su un carretto, alcuni bambini saltano e cantano intorno al suo corpo esanime e con la testa penzolante, mentre Inés, con in braccio la bambina e sorridendo al suo amato, gli tiene e gli bacia la mano, seguita amorevolmente da Goya che, poco lontano, la chiama.
 
Nel frattempo l'esercito inglese è sbarcato in Portogallo e in Spagna è iniziata la controrivoluzione avverso il dominio francese. Appresa la notizia dello sbarco inglese Lorenzo decide di fuggire con la sua famiglia, ma viene catturato mentre percorre la via per raggiungere la Francia. Processato viene condannato a morte. Lorenzo, in preda al tormento e al fallimento della propria vita, decide di non pentirsi ed accetta di essere ucciso. Viene pubblicamente assassinato sotto gli occhi di Ines, una donna ormai in preda alla follia e che grida il nome del padre di sua figlia. Mentre il corpo dell'uomo viene portato via su una carretta, dei bambini saltano e cantano intorno al carro e Ines, con in braccio il bambino, gli tiene e gli bacia la mano sorridendo mentre Goya la chiama da lontano.
 
==Dichiarazioni del regista==
Forman avrebbe richiesto di investire alla sua [[Produzione cinematografica|produzione]], previo accordo con le autorità locali, {{m|360000|u=$}} per restaurare la facciata del palazzo a Madrid scelto come ''[[___location]]'' per girare il suo film su Goya. Questo palazzo prescelto sarebbe quello appartenuto all'Infante Don [[Luigi Antonio di Borbone-Spagna]], un monumento del [[XVIII secolo]] che si trova nei sobborghi madrileni in località ''[[Boadilla del Monte]]''<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.expatica.com/es/news/local_news/hollywood-cash-to-restore-inquisition-era-palace--24000_23434.html|titolo=Hollywood cash to restore Inquisition era palace|editore=Expatica.com|data=27 settembre 2005|accesso=10 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
 
{{quotecitazione|Da ciò che noi sappiamo di lui, Goya fu molto attento a non inimicarsi nessuno, ad essere in buoni rapporti con tutti. Ma nella sua opera, egli fu tanto audace e oltraggioso quanto qualsiasi altro artista. Nessuno vide ''I Disastri della Guerra''<ref>[[commons:Los desastres de la guerra|vedi le immagini]]</ref> fino a circa 30 anni dopo la sua morte, e i suoi famosi ''Dipinti Neri''<ref>[[commons:Pinturas Negras|vedi le immagini]]</ref>, per i quali tutti quanti ai giorni nostri giustamente perdiamo la testa perché furono veramente i primi quadri [[Modernità|moderni]], non furono dipinti per una visione pubblica. Io definisco Goya il più coraggioso codardo nell'arte<ref name=artinfo1>{{Cita web|autore=Robert Ayers|lingua=en|url=http://www.artinfo.com/news/story/26991/milos-forman/|titolo=Milos Forman|editore=Artinfo.com|data=5 marzo 2008|accesso=10 luglio 2010}}</ref>.}}
 
{{quotecitazione|Queste sono due visioni della vita molto diverse: quella [[Pragmatismo|pragmatica]] di Francisco Goya e quella di un forte credente, frate Lorenzo. (...) Un uomo che vuole cambiare il mondo, ma in un modo sbagliato, prima come inquisitore e più tardi nelle vesti di ministro di [[Giuseppe Bonaparte]]. Mentre Goya è qualcuno che vuole solo essere lasciato solo e non ebbe mai nessun tipo di coinvolgimento politico. (...) Iniziai la ricerca su questo personaggio capace di dare espressione a due mondi tanto distinti come quelli dei ritratti della famiglia reale e quelli dei ''Dipinti Neri''<ref name=expatica1>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.expatica.com/es/lifestyle_leisure/lifestyle/goyas-ghosts-a-controversial-new-film-about-the-spanish-painter-34094.html|titolo=Goya's Ghosts: A controversial new film about the Spanish painter|editore=Expatica.com|data=1º novembre 2006|accesso=10 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref>.}}
 
{{quotecitazione|Per me non è un film storico. Io sono stato testimone di ogni cosa del film nel corso della mia vita, successo alle persone tra le quali vivevo. Io ricordo il [[regime (politica)|regime]] [[NazismoNazionalsocialismo|Nazista]] e il regime [[Comunismo|Comunista]]. Ero là. Lo stimolo originale a fare questo film fu quando ancora giovane ragazzino nella [[Cecoslovacchia]] degli [[anni 1950|anni cinquanta]] lessi un libro riguardante l'Inquisizione spagnola. Non potevo credere che stavo leggendo di qualcosa che stava accadendo esattamente nel medesimo modo tutto intorno a me. (...) Non mi considero un artista politico, ma sono consapevole di una cosa: qualsiasi storia che tu racconti, dato che stai trattando la vita delle persone, tu tocchi sempre la [[politica]]. In arte qualsiasi cosa tu faccia è politico<ref name=artinfo1/>.}}
 
{{quotecitazione|Venni avvinto da queste storie in un libro che lessi come studente nei primi anni cinquanta in Cecoslovacchia, un libro riguardante l'Inquisizione in [[Europa]]. C'era un capitolo sull'Inquisizione Spagnola dedicato a questi orrori che si verificavano durante quei tempi bui di 200 anni fa, ed improvvisamente le stesse cose stanno succedendo in Cecoslovacchia proprio intorno a me. (...) Un argomento che volevo affrontare un giorno, e che mi tornò alla memoria negli [[anni 1980|anni ottanta]]. Per la prima volta mi recai al [[Museo del Prado]] a [[Madrid]] e vidi i dipinti di Goya. Vidi le memorie di quel libro che lessi 30 anni prima, venire illustrate da questo Goya. Tu vedi ogni cosa là, tu vedi i tribunali dell'Inquisizione, le camere di tortura, i manicomi, le prigioni. Tu vedi tutto quanto dipinto da Goya. E così che io mi trovai improvvisamente a cercare di mettere insieme questi due elementi, mi sembrava come una cosa stimolante da provare. (...) Quella cosa che è a me completamente incomprensibile è che la [[Storia]] si ripete. Ma devo precisare una cosa: la [[sceneggiatura]] del film era terminata mesi prima degli eventi in [[Iraq]]. Persino la frase ''"Vi sarà dato il benvenuto con i fiori quali liberatori"'' era già nel [[copione]] perché questa frase fu pronunciata da Napoleone per i suoi generali prima di invadere e liberare la Spagna. Non sto facendo lo spiritoso, egli liberò veramente la Spagna: depose i reali, bandì immediatamente l'Inquisizione, liberò tutti i prigionieri. Egli cercò veramente di impiantare i semi della [[Democrazia]] nel suolo spagnolo! Ma non si accorse di una cosa importante, che se tu pianti il giusto seme nel terreno sbagliato, non ne nasce nulla. Perciò non sono stato io a fare i paralleli, è stata la Storia a farli. (...) - Raccontami delle tue opinioni riguardo lall'importanza dell'ambientazione - Questa è molto importante, per l'autenticità di ogni cosa, dei personaggi, delle architetture, della natura, è molto importante per la credibilità dell'intero film. È come se qualcuno ti mentisse una volta, egli sarà sempre sospettabile di essere un mentitore. Se tu fai qualcosa di falso, allora la gente sospetterà che ogni cosa che tu fai sia falsa<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://filmmakermagazine.com/directorinterviews/2007/07/milos-forman-goyas-ghosts.php|titolo=The Director Interviews - Milos Forman, Goya's Ghosts|editore=Film Maker Magazine|data=20 luglio 2007|accesso=10 luglio 2010|dataarchivio=9 ottobre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081009063516/http://filmmakermagazine.com/directorinterviews/2007/07/milos-forman-goyas-ghosts.php|urlmorto=sì}}</ref>.}}
 
{{quotecitazione|Fu probabilmente il mio primo trauma come cittadino. - afferma il settantacinquenne regista vincitore di due [[Premio Oscar|premi oscar]] - Negli anni cinquanta, come giovane idealista, leggevo queste terribili cose riguardanti l'Inquisizione spagnola, e vedevo i paralleli, esattamente la stessa cosa, in Cecoslovacchia, durante l'era Comunista: le persone venivano arrestate senza ragioni, poi confessavano crimini che non avevano mai commesso, ovviamente sotto tortura, e poi venivano giustiziate. Stava succedendo proprio là, nellanegli decadeanni del [[1950]]. (...) Tutti pensavano che i tempi oscuri delle Inquisizioni e tutte queste cose fossero finiti. No. ... Ma ovviamente non avrei mai neppure osato provare a girare alcun film come questo in una società Comunista. (...) - Forman ha reclutato il suo amico di lungo corso e collaboratore [[Jean-Claude Carrière]] per la stesura della sceneggiatura de ''L'ultimo inquisitore''. I due avevano lavorato insieme sul primo film in lingua inglese di Forman, la satira, in spirito ''[[Era dell'Aquario|Era dell'Acquario]]'', ''[[Taking Off]]'', e sul suo film del [[1989]], ispirato alla ''piece'' in costume ''[[Le relazioni pericolose (romanzo)|Le relazioni pericolose]]'', ''[[Valmont (film)|Valmont]]''. - È un amico, uno scrittore brillante, parla Spagnolo, conosce la storia spagnola. - dice Forman di Carrière - E lavorò su parecchi film con il grande regista spagnolo [[Luis Buñuel]]. Jean-Claude era perfetto. (...) Carrière consegnò la sua stesura definitiva nell'[[Autunno]] del [[2002]]. Che è un anno prima che il vicepresidente [[Dick Cheney]] andasse in televisione per dire che le forze militari statunitensi ''"sarebbero state salutate come liberatrici"'' in Iraq, che gli iracheni avrebbero gettato fiori ai piedi dei soldati. Virtualmente la medesima frase appare ne ''L'ultimo inquisitore'', pronunciata da Napoleone Bonaparte alle sue truppe mentre si preparano ad invadere la Spagna. È difficile far credere alla gente che la sceneggiatura fu scritta mesi prima dell'invasione dell'Iraq. Ma in verità, lo fu. (...) L'ironia è che Napoleone veramente liberò la Spagna dal dominio della monarchia e della Chiesa. Egli era al servizio della ''Rivoluzione Francese''. Abolì l'Inquisizione; immediatamente liberò tutti i prigionieri politici, e depose i regnanti. Egli veramente provò a piantare il seme della [[Democrazia]] nel suolo Spagnolospagnolo. Il solo problema fu che non si accorse che stava piantando il seme giusto nel terreno sbagliato ... e quindi fu cacciato fuori dalla Spagna<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.popmatters.com/pm/article/goyas-ghost-director-witnessed-parallels-to-the-inquisition/|titolo=‘Goya's Ghost' director witnessed parallels to the Inquisition|editore=Pop Matters|data=26 luglio 2007|accesso=10 luglio 2010|autore=Steven Rea}}</ref>.|Miloš Forman}}
 
==Aspetti storici e controversie==
[[File:Scene from an Inquisition by Goya.jpg|upright=1.8|thumb|''Il tribunale dell'Inquisizione'' di [[Francisco Goya|Goya]] (1812-19) testimonia chiaramente come l'Inquisizione mantenne il suo potere e le sue pratiche anche nel [[XIX secolo]], oltre il periodo dei fatti narrati nel film.]]{{citazione|...È un'opera d'atmosfera soprattutto, che trasporta lo spettatore lontano nel tempo e nello spazio e lo fa non solo attraverso la precisione [[filologia|filologica]], ma grazie ad un'attenta ricostruzione "cromatica" ed artistica.
 
Non è semplicemente un film su Goya, o sulla Spagna di fine Settecento, ma un film che sembra girato "dentro" ad un quadro del famoso pittore: le inquadrature sono infatti il risultato di una sorta di [[collage]] che affianca quadri, stampe e personaggi noti ormai al grande pubblico. Il risultato è uno strano ibrido, che oscilla dal film di finzione al documentario, passando per il saggio di genere. Lo spettatore impara ad amare Goya più che a conoscerne i particolari biografici...<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.arsetfuror.com/r8Interferenze09A.htm|titolo=I fantasmi di Goya|rivista=Ars et furor - Periodico di cultura artistica e di informazione, Anno III|numero=9/10|data=Maggio/Agosto 2007|accesso=10 luglio 2010}}</ref>|tratto da Ars ''et furor''}}
[[File:Scene from an Inquisition by Goya.jpg|upright=1.8|thumb|Il tribunale dell'Inquisizione, (1812-19), di [[Goya]] - Testimonia chiaramente come l'Inquisizione mantenne il suo potere e le sue pratiche anche nel [[XIX secolo]], oltre il periodo dei fatti narrati nel film.]]
 
{{quote|...È un'opera d'atmosfera soprattutto, che trasporta lo spettatore lontano nel tempo e nello spazio e lo fa non solo attraverso la precisione [[filologia|filologica]], ma grazie ad un'attenta ricostruzione "cromatica" ed artistica.
Non è semplicemente un film su Goya, o sulla Spagna di fine Settecento, ma un film che sembra girato "dentro" ad un quadro del famoso pittore: le inquadrature sono infatti il risultato di una sorta di [[Collage (arte)|collage]] che affianca quadri, stampe e personaggi noti ormai al grande pubblico. Il risultato è uno strano ibrido, che oscilla dal film di finzione al documentario, passando per il saggio di genere. Lo spettatore impara ad amare Goya più che a conoscerne i particolari biografici...<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.arsetfuror.com/r8Interferenze09A.htm|titolo=I fantasmi di Goya|rivista=Ars et furor - Periodico di cultura artistica e di informazione, Anno III|numero=9/10|data=Maggio/Agosto 2007|accesso=10 luglio 2010}}</ref>|tratto da Ars ''et furor''}}
 
Forman non si sofferma particolarmente sulle vicende della vita di Goya come uomo, figura che fu straordinariamente complessa e che sceglie di lasciare quasi in sottofondo come ''cronista'' degli avvenimenti, bensì decide di concentrarsi sulla fedele rappresentazione dell'epoca in cui ha vissuto il grande artista, attraverso e grazie ad un percorso lungo alcuni dei suoi capolavori. Da quelli più pubblici ed ufficiali, come i ritratti per la famiglia reale, fino a quelli di natura più ispirata dalle visioni personali e dalle testimonianze private del pittore, come le ''incisioni'' (viene mostrata una memorabile rappresentazione degli utensili e dei procedimenti con i quali, all'epoca, venivano realizzate e stampate) e i ''Dipinti Neri''.
Forman ha scelto di riprodurre e usare, con una meticolosità estrema, come vere e proprie scene all'interno di tutto il suo film, parecchi dei più famosi dipinti di Goya: dai ritratti del re Carlo IV e quello equestre della regina Maria Luisa<ref>[[commons:File:Maria_Luisa_de_Parma_a_caballo.jpg|vedi l'immagine]]</ref> fino a quello della famiglia reale<ref>[[commons:File:Francisco_de_Goya_y_Lucientes_054.jpg|vedi l'immagine]]</ref>; dalle sue visionarie ''incisioni'', al ''Colosso''<ref>[[commons:File:El_coloso.jpg|vedi l'immagine]]</ref>, fino alle raffigurazioni storiche come il ''[[Il 3 maggio 1808]]''<ref>[[commons:File:Francisco_de_Goya_y_Lucientes_023.jpg|vedi l'immagine]]</ref>. Come coronamento e conclusione di tutto, il regista decide di citare e ricreare la cupa e angosciosa atmosfera de ''Il tribunale dell'Inquisizione''<ref>[[commons:File:Tribunal_de_la_InquisiciTribunal de la Inquisici%C3%B3n.jpg|vedi l'immagine]]</ref>.
 
Nonostante questa notevole ricerca e ricostruzione ambientale, al fine di esaltare la drammaticità della trama, che è opera di fantasia, e di emettere un ''[[j'accuse]]'', contro un certo tipo di [[fanatismo]], [[integralismoIntegralismo religioso|integralista]] o [[oscurantismo|oscurantista]], da qualunque principio esso possa venire ispirato, il film potrebbe anche ricorrere alla classica ''licenza cinematografica'', permettendosi di andare talvolta al di là dello stretto rigore storico. Ciò in quanto l'intento dell'opera non è quello di essere un pedissequo documentario sull'[[Inquisizione spagnola]] né, tantomeno, sull'[[CronologiaCampagna dell'epocadi napoleonica#1808Napoleone in Spagna|invasione napoleonica in Spagna]]. Per avere una disamina critica, scritta da un punto di vista cattolico, in polemica contro il regista Forman per supposte incongruenze storiche del film nell'affrontare il tema dell'Inquisizione spagnola e per come ha raffigurato quest'ultima, si può leggere un articolo pubblicato in proposito dal settimanale cattolico e organo di [[Comunione e Liberazione]], ''Tempi'' [http://www.storialiberatempi.it/epoca_medioevale/inquisizione/articoloi-fantasmi-della-storia#.php?id=2849V7ot6tSLRko "I fantasmi della storia. Inquisizione"]<ref name="Tempi1">{{Cita pubblicazione|urlautore=http://www.storialibera.it/epoca_medioevale/inquisizione/articolo.php?idSimone Fortunato|data=28493 maggio 2007|titolo=I fantasmi della storia. Inquisizione|editorerivista=Storialibera.itTempi|autoreeditore=Simone FortunatoTempi|rivistavolume=Tempi|numero=18, pagina 40-41|dataaccesso=322 maggioagosto 20072016|accessourl=24 dicembre 2010http://www.tempi.it/i-fantasmi-della-storia#.V7ot6tSLRko}}</ref>. Altresì, Forman non può essere imputabile di alcun significativo errore o [[anacronismo]] storico: il tribunale dell'Inquisizione spagnolo, dopo la parentesi napoleonica, fu reistituito in tutte le sue pratiche e i suoi poteri e solo nel [[1834]] venne abolito definitivamente. Durante il [[XVIII secolo]] e l'inizio del [[XIX secolo]] il numero dei ''[[converso]]s'' accusati dall'Inquisizione di ''[[cripto-giudaismo|criptogiudaismo]]'' diminuì significativamente (soprattutto per il naturale esaurirsi di persone da imputare, dato che, dopo secoli di persecuzioni, cacciate ed uccisioni, le comunità ebraiche o cripto-giudaiche erano praticamente scomparse in tutta la [[penisola iberica]]) ma non terminò affatto. L'ultimo processo tenutosi in Spagna per tale accusa, del quale perlomeno è pervenuta una documentazione storica, è avvenuto a [[Cordova]] nel [[1818]] e vide imputato tal Manuel Santiago Vivar<ref>{{Cita web|lingua=en|url=httphttps://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/vjw/spain1.html#5|titolo=The Virtual Jewish History Tour Spain - Early Christian Rule (11th Century-1868) - The Inquisition|editore=[[w:en:Jewish Virtual Library|The Jewish Virtual Library]]|accesso=10 luglio 2010}}</ref>. Tutte vicende storiche che sopravanzano cronologicamente i fatti narrati nel film e li avvalorano.
 
In riferimento al presunto ''dogma'' della veridicità delle confessioni sotto tortura (in particolare quella detta ''della corda''), così centrale nella trama del film perché è uno dei motivi che impedisce ai prelati dell'Inquisizione di accettare la proposta di Lorenzo per la liberazione di Inés, esso non è mai esistitostato usato in questi termini assoluti, sia storicamente sia, a tal proposito, all'interno del film. In realtà, infatti, il regista non ha mai usatocitato tale parola, che esiste sia in lingua italiana che inglese per esprimere lo stesso concetto e che pertanto avrebbe potuto scegliere di utilizzare. Probabilmente ci si trova davanti ad una traduzione che non è riuscita ad evidenziare un'importante sfumatura presente nel testo originale in inglese e che inducerischia di conseguenzaessere aoggetto di possibili gravi fraintendimenti o strumentalizzazioni. Forman, infatti, usa il termine ''Tenet'' e non ''Dogma'' e come spiega chiaramente il ''Webster's Revised Unabridged Dictionary'': «Un ''tenet'' è ciò che è considerato come vero con grande risolutezza; ad esempio, i ''tenets'' della nostra santa religione. Un ''dogma'' è ciò che è stabilito con autorità e indubitabile verità, specialmente una dottrina religiosa; ad esempio, i ''dogmi'' della chiesa. Un ''tenet'' si basa sui propri intrinseci meriti o demeriti; un ''dogma'' si basafonda sull'autorità ritenuta come competente per decidere e determinare<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://dictionary.reference.com/browse/dogma|titolo=''Usage: -- Dogma, Tenet. A tenet is that which is maintained as true with great firmness; as, the tenets of our holy religion. A dogma is that which is laid down with authority as indubitably true, especially a religious doctrine; as, the dogmas of the church. A tenet rests on its own intrinsic merits or demerits; a dogma rests on authority regarded as competent to decide and determine.''|editore=Dictionary.reference.com|sito=Webster's Revised Unabridged Dictionary, 1996, 1998 MICRA, Inc.|accesso=10 luglio 2010}}</ref>». Il ''tenet'' è in questi termini più un principio, una credenza o una opinione molto salda (una ''communis opinio''), che un dogmaarticolo di fede che si accoglie per vero eo proprioper giusto senza esame critico come è nella natura del dogma. È altresì storicamente incontrovertibile come, all'epocaagli inizi del XIX secolo, la [[tortura]] non venisse più considerata come un normale e lecito mezzostrumento di indagine (in ambito penale, al fine di estorcere confessioni ampiamente utilizzate come veritiere nel giudizio di condanna dell'accusato, anche a causa dell'influenza degli allora "nuovi" studi storici<ref>{{cita libro|titolo=Geschichte des römischen Rechts im Mittelalter, 7 voll.|autore=[[Friedrich Carl von Savigny]]|url=https://reader.digitale-sammlungen.de//resolve/display/bsb10801171.html|anno=1815-1831|lingua=de|altri=(versioni italiane: ''Storia del diritto romano nel Medioevo'', Firenze, Vincenzo Batelli e Compagni, 1844; ''Istorio del gius romano nel medio evo. Ridotta in compendio'', Siena, Onorato Porri, 1849)}}</ref> sul [[diritto romano]] che, mette conto ricordare, escludeva la tortura per i cittadini ''pleno jure'' almeno fino al Dominato<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/dominato/|titolo=dominato|editore=[[Enciclopedia Treccani]] |sito=Enciclopedia Treccani on line|accesso=20 aprile 2020}}</ref>. Che la tortura fosse del tutto esclusa nei confronti dei cittadini romani in epoca classica, lo si evince anche dalla testimonianza indiretta offerta dall'episodio della (mancata) siaflagellazione di San Paolo in ambitoAtti penaledegli laicoApostoli, cheXXII, 25-29: “''Vi è lecito flagellare un cittadino romano e per di inquisizionepiù religiosanon (processoancora accusatoriogiudicato?” edUdito inquisitoriale)ciò, il centurione si avvicinò al finetribuno diper estorcereavvertirlo, ladicendo: confessione“Che cosa stai per fare? Quest’uomo è romano!” Allora, avvicinatosi, il tribuno gli disse: “Dimmi, tu sei romano?” Ed egli rispose: “sì!”. “Io – riprese il tribuno – ho acquistato questa cittadinanza a caro prezzo”. E Paolo: “Io invece vi sono nato”. E subito si allontanarono da partelui diquelli unche sospettatostavano oper inquisitointerrogarlo. QuesteAnche confessioniil venivanotribuno poisi ampiamenteintimorì, utilizzateavendo comesaputo veritiereche nelera giudizioromano, diperché condannal’aveva dellfatto legare''accusato.
Restava solo l'Inquisizione a ritenere la tortura valido ed efficace mezzo istruttorio, anche dopo il [[Illuminismo|"secolo dei lumi"]].
 
Per quanto riguarda poi l'uso disinvolto della tortura nell'[[Inquisizione]] spagnola (cosìsempre comeammesso in quellache romanaesista o medioevalesia esistito un uso che si possa considerare non disinvolto), attualmente si deve registrare un consenso esistente fra alcuni storici (cattolicidi area cattolica e non cattolica, come ad esempio [[Paolo Mieli]]), chei quali, compiendo un percorso di [[revisionismo storicostoriografico|revisionismo]], ritengono di aver sfatato quelli che considerano molti luoghi comuni sull'Inquisizione e che loro definiscono determinarne la [[Leggenda nera dell'Inquisizione|Leggenda nera]]. Sono esemplificative, a tale riguardo, le considerazioni di Monsignor [[Luigi Negri]], vescovo di [[Diocesi di San Marino-Montefeltro|San Marino-Montefeltro]] ed esperto di storia della Chiesa, adil esempioquale sostiene che: «''L'Inquisizione anche in pieno Medioevo non prevedeva la tortura se non in casi gravissimi e comunque la confessione poteva essere accettata solo dopo una confermazione pienamente consapevole dell'inquisito''»<ref name="Tempi1" />. NellaA fattispecie,parte la considerazione di ordine giuridico in ognibase modoalla quale anche la "confermazione" doveva essere resa sotto tortura (''purgatio''), per avere un'idea documentata di cosa fosse - almeno ufficialmente - ritenuto ''"caso gravissimo"'' (''cit.''), tale da giustificare e prevedere la tortura dell'inquisito, si possono leggere le [[Inquisizione#Il processo inquisitorio|"sette regole"]] del ''Manuale dell'Inquisitore'' di [[Nicolas Eymerich]]. Tenendo ancheinoltre presente che, nei secoli, furono scritti diversi altrimolti libritrattati che intendevanovertevano, guidarefra l'operale altre materie, anche sul ruolo e sulle funzioni dell'inquisitore, libri (come ad esempio la ''[[Practica Inquisitionis Heretice Pravitatis]]'' di [[Bernardo Gui]] o il famosoceleberrimo ''[[Malleus Maleficarum]]'' di [[Jacob Sprenger]] e [[Heinrich Institor Kramer]].) Puòdeve essere benericordato infineche ricordaretali inopere proposito,corrispondono a ciò che talioggi regolepotremmo definire "linee guida" o compendio di "buone pratiche" in argomento. Esse, pertanto, non avevano lo stessoalcun valore legalegiuridico vincolante diper quellel'autorità deicivile modernio religiosa, quale potrebbe essere - soltanto in età contemporanea - codiciquello di un codice di procedura penale. Inoltre, la tesi del vuoto normativo, in termini di diritto positivo, quale causa dell'abuso della tortura - quasi a sostenere che, se fosse stata soggetta a puntuale disciplina, essa sarebbe stata un mezzo istruttorio efficace e idoneo alla creazione di verità processuale - è stata superata dalla constatazione dell'impossibilità di conferire forma giuridica (cioè ''struttura limitante o similicondizionante'' in termini di generalità, perciòastrattezza, potevanoposizione esseregerarchico-ordinamentale, usatecondizioni di validità ed efficacia, ecc.) ad un contenuto prescrittivo che forma non può avere per sua propria natura (cioè il dolore fisico o psichico che, per l'appunto, si pretende di poter ''prescrivere'' ossia ''somministrare'' in modovia legale). Perciò l'uso della tortura non può che essere arbitrario a seconda dei casi e delle convenienze, dunque abuso. Il tema delle responsabilità storiche dell'Inquisizione rimaneè comunqueancora fontemateria di dibattito e di diatriba fra le diverse scuole di pensiero storiografiche, spesso anche in conseguenza delledei diversediversi posizionipostulati culturali di partenza deidegli relativistudiosi studiosiinteressati. In genere, chigli cercastorici diche ridurreminimizzano o, minimizzarein casi estremi, negano le responsabilità storichegeneralmente attribuite all'Inquisizione, sono spesso storici provenientiprovengono da un'area culturale di matrice "cattolica"revisionista o, rispettivamente, apologetica, mentre chigli cercastorici diche ribadirlele documentano in modo scientifico o, enfatizzarlein sonocasi spessoestremi, storicile enfatizzano provenientiprovengono da un'area culturale di matrice "laica" o, "protestante"rispettivamente, anti-cattolica o anti-religiosa.
 
Sempre su uno dei temi di fondo del film, e cioè la ''non validità'' delle confessioni estorte sotto [[tortura]], è interessante citare come, già in pieno Medioevo, si fosse verificato l'episodio in cui il [[Rinaldo da Concorezzo|beato Rinaldo da Concorezzo]], [[arcidiocesi di Ravenna-Cervia|arcivescovo di Ravenna]], avesse assolto i [[Cavalieri templari|Templari]] (accusati di [[sodomia]], [[eresia]] ed [[idolatria]]) basandosi proprio su tale assunto. In tale processo emise inoltre una chiara condanna della tortura come strumento di indagine, fatto unico in Europa sia nel caso specifico del processo ai Templari sia più genericamente nell'ambito del diritto medievale.
[[Papa Clemente V]], nel [[Concilio di Vienne]], pur se complessivamente sfavorevole ai Templari (soppressi per via amministrativa ma non sottoposti a processo con l'accusa di eresia), confermò il buon operato dell'arcivescovo ravennate su tale caso. Discorso completamente diverso deve essere fatto riguardo al destino di molti altri accusati, di eresia o meno. Ad esempio si può ricordare la sorte che, sotto lo stesso Papa, toccò a [[Fra Dolcino|Fra' Dolcino]] che lo vide essere torturato con tenaglie arroventate e a cui vennero strappati naso e pene, per poi infine essere arso vivo.
 
==Accoglienza==
{{quotecitazione| ''Ho il timore che potrei deludere il popolo spagnolo'' - Ma nonostante i suoi timori riguardo a come il film possa essere accolto, aggiunge che - ''Nella mia vita non ho mai lavorato con persone più piacevoli, più ben disposte ed entusiaste.'' (...) Il [[Repubblica Ceca|Ceco]] ha detto che, non importa come il film viene ricevuto al [[botteghino]] o come possa essere giudicato dai [[Critica cinematografica|critici]], il cameratismo e ''l'amabile ambiente'' della sua lavorazione, lascia impresso il segno nella sua mente come: ''la miglior esperienza personale della mia carriera''<ref name=expatica1/>.|Miloš Forman}}
 
Sebbene il film abbia avuto un tiepido riscontro al botteghino, incassando globalmente 8.395.094 [[dollaro statunitense{{m|9448082|ul=$]]}}<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.boxofficemojo.com/movies/?id=goyasghosts.htm|titolo=Goya's Ghosts|editore=Boxofficemojo.com|data=''Data di chiusura: 29 novembre 2007''|accesso=10 luglio 2010}}</ref>, ha ricevuto diverse recensioni positive. Tra queste, quella di Pierpaolo Simone, sul sito ''Mymovies.it'', che ne loda i personaggi drammatici:
 
{{quotecitazione|Un intreccio che diverte e conquista con una dose di cinica ironia, con un debole manifesto per tutto ciò che - divenendo arte - elevi dalle brutture di un mondo alla mercé di se stesso. Il secolo dei grandi rivolgimenti politici prende le sembianze di un Cristo in croce privo di pietas, trafitto a morte dalle controversie dell'animo umano, costretto a mutar pelle a seconda delle esigenze, pur di sopravvivere alla foga dell'autodistruzione. Da Oscar l'interpretazione di Javier Bardem, nella parte di un inquisitore prima e di un illuminato dopo, irriconoscibile Natalie Portman, matura e straniante nelle vesti di una presunta eretica perseguitata. Un film che lascia storditi, col sorriso amaro di chi, grazie a un colpo di pennello, scopre insieme arte e miserie dell'esistenza<ref>{{Cita web|url=http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=36009|titolo=L'ultimo inquisitore|editore=Mymovies.it|accesso=10 luglio 2010|autore=Pierpaolo Simone}}</ref>.}}
 
== Riconoscimenti ==
==Curiosità==
* Nomination ai [[Saturn Awards 2007]]: Saturn Award: Miglior Film Internazionale ([[Miloš Forman]])
{{curiosità}}
* Nomination al [[Premio Goya]] 2007: Migliori Costumi ([[Yvonne Blake]])
Forman avrebbe richiesto di investire alla sua [[Produzione cinematografica|produzione]], previo accordo con le autorità locali, 360.000 $ per restaurare la facciata del palazzo a Madrid scelto come ''[[___location]]'' per girare il suo film su Goya. Questo palazzo prescelto sarebbe quello appartenuto all'Infante Don [[Luigi Antonio di Borbone-Spagna]], un monumento del [[XVIII secolo]] che si trova nei sobborghi madrileni in località ''[[Boadilla del Monte]]''<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.expatica.com/es/news/local_news/hollywood-cash-to-restore-inquisition-era-palace--24000_23434.html|titolo=Hollywood cash to restore Inquisition era palace|editore=Expatica.com|data=27 settembre 2005|accesso=10 luglio 2010}}</ref>.
* Nomination al [[Premio Goya]] 2007: Miglior Make-Up ([[Ivana Primorac]], [[Susana Sánchez]], [[Manolo García]])
* Nomination al [[Premio Goya]] 2007: Migliori Effetti Speciali ([[Reyes Abades]], [[Félix Bergés]], [[Eduardo Díaz]])
* Nomination ai [[Satellite Award]]s 2007: Migliori Costumi ([[Yvonne Blake]])
 
==Note==
{{<references|2}}/>
 
==Voci correlate==
*[[Elenco dei film sulla vita dei pittori]]
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{Imdb|titolo|0455957}}
*{{es}} [http://wwws.warnerbros.es/goyasghost/ Sito ufficiale]
 
{{Film di Miloš Forman}}
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[[Categoria:Film storici]]
[[Categoria:Film diretti da Miloš Forman]]
[[Categoria:Film biografici sui pittori]]
[[Categoria:Film sulla pena di morte]]
[[Categoria:Film su Francisco Goya]]
[[Categoria:Film ambientati nel XVIII secolo]]
[[Categoria:Film ambientati nel XIX secolo]]