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I membri dell'organizzazione erano etnicamente appartenenti a tutte le varie nazionalità jugoslave, anche se la maggioranza dei componenti fu rappresentata dai croati della [[Dalmazia]].<ref>Peter F. Sugar, ''Native fascism in the successor states, 1918-1945'', Santa Barbara, California, 1971. pp. 137</ref> Al pari di molti movimenti fascisti sorti nel resto d'[[Europa]], ORJUNA si dotò di propri organi di stampa, di un sindacato, di un movimento studentesco chiamato "''Giovane Jugoslavia''" (''Mladi Jugoslavije'') e di una formazione paramilitare che prese il nome di "''Sezione Azione''" (''Akcija Odjeljak''). Le squadre d'azione arrivarono a contare circa 10.000 unità nel [[1925]]. Il primo presidente dell'organizzazione fu Marko Nani, con Edo Bulat alla segreteria. Tuttavia, il leader riconosciuto del gruppo divenne Milan Pribićević.
 
[[File:ORJUNA supporters.png|left|upright=0.8|thumb|Attivisti di ORJUNA.]]
Le prime iniziative del movimento furono delle manifestazioni anticomuniste in risposta all'assassinio del ministro dell'interno Milorad Drašković. Esse si svolsero nelle città di Spalato, [[Osijek]] e [[Zagabria]]. Nella futura capitale croata, i militanti assaltarono e demolirono le sedi dei giornali che avevano accusato il governo dell'omicidio del ministro.
 
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{{Portale|Fascismo|Storia}}
 
<nowiki>[[:Categoria:Partiti fascisti]]</nowiki>
<nowiki>[[:Categoria:Partiti politici jugoslavi]]</nowiki>
 
=Nido dell'Aquila=
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La prima visita di Hitler alla Kehlsteinhaus ebbe luogo il 16 settembre 1938, immediatamente dopo la partenza dal Berghof del primo ministro britannico [[Neville Chamberlain]] e all'incirca sette mesi prima della consegna ufficiale in occasione del suo 50° compleanno. In quell'occasione Hitler fu accompagnato - fra gli altri - da Goebbels, Himmler, Bormann e dal giornalista inglese George Ward Price, che - rimasto molto impressionato dall'ambiente - coniò il termine di ''Eagle's Nest'' (Nido dell'Aquila) per denominarlo<ref>[https://books.google.it/books?id=0htoAAAAMAAJ&q=ward+price+kehlsteinhaus+september+1938&dq=ward+price+kehlsteinhaus+september+1938&hl=it&sa=X&ei=C1a2VLnwD4KtUcn4geAO&ved=0CCMQ6AEwAA] [https://books.google.it/books?id=5AcMAQAAMAAJ&q=ward+price+kehlsteinhaus+september+1938&dq=ward+price+kehlsteinhaus+september+1938&hl=it&sa=X&ei=C1a2VLnwD4KtUcn4geAO&ved=0CCkQ6AEwAQ] [https://books.google.it/books?id=EKe2nFkNFZwC&pg=PA43&dq=ward+price+eagle%27s+nest&hl=it&sa=X&ei=zFa2VOyAAcSzUdHVguAK&ved=0CCgQ6AEwAQ#v=onepage&q=ward%20price%20eagle%27s%20nest&f=false]</ref>, facendo un chiaro riferimento sia al simbolo dei Reich che alla figura del Führer.
 
Il mese successivo Hitler si recò diverse volte nella Kehlsteinhaus in un periodo relativamente breve: è registrata una mezza dozzina di visite fra il 16 e il 24: particolarmente significative furono le visite di [[Joseph Goebbels|Joseph]] e [[Magda Goebbels]] con i loro figli del 21-24 ottobre 1938. Magda era da poco venuta a conoscenza della storia d'amore del marito con l'attrice cecoslovacca [[Lída Baarová]], e ne aveva parlato col Führer, che aveva ordinato al suo ministro per la propaganda di troncare la relazione. Goebbels si era rifiutato, presentando invece le proprie dimissioni e il 15 ottobre aveva inscenato - probabilmente simulando - un tentativo di suicidio. IJoseph duee quindiMagda Goebbels vennero quindi invitati da Hitler - padrino dei loro figli - al Berghof per ripianare la questione, mentre nel frattempo la Baarová veniva allontanata dal paese come [[persona non grata]].
 
Quattordici delle quindici visite ufficialmente registrate sono state effettuate prima dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]] (1 settembre 1939), quando agli altri timori Hitler aggiunse quello di un attacco aereo, dato che l'intero edificio fino alla metà del 1944 non possedette difese d'alcun tipo e l'unica via di fuga in auto era la Kehlsteinstrasse. Il Nido venne in effetti attaccato nell'aprile del 1945 dall'aviazione alleata, ma a dispetto dei timori di Hitler non venne colpito proprio a causa della conformazione del luogo: un'area di limitata estensione a picco s'una parete rocciosa<ref>Così James Wilson, ''Hitler's Alpine Headquarters'', Pen & Sword Books, Barnsley 2013, p. 205.</ref>.
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===I bombardamenti e l'occupazione alleata===
A seguito della partenza definitiva dall'Obersalzberg di Hitler e del suo ''entourage'', illa KehlsteinKehlsteinhaus rimase sostanzialmente vuotovuota fino all'arrivo delle truppe alleate<ref>[http://www.historynet.com/world-war-ii-race-to-seize-berchtesgaden.htm]</ref>.
 
A metà del 1944, erano state create delle postazioni antiaereo, e questa misura - rilevata dai voli d'osservazione degli aerei angloamericani - suscitò una serie di fantasiose illazioni: da un lato si riteneva che la struttura potesse esser stata trasformata in unaun postazioneosservatorio militare di osservazione d'importanza strategica, dall'altro si pensò che l'intera vallata fosse divenuta una ridotta dei più fanatici nazisti, con installazioni segrete scavate nella roccia e il Kehlstenhausla divenutoKehlsteinhaus ilcome centro operativo di tutto l'apparato.
 
Fu soprattutto per questo motivo che il 25 aprile 1945 gli alleati scatenarono contro l'Obersalzberg un attacco aereo con bombardamenti a tappeto, che rasero al suolo gran parte delle ville dei gerarchi e delle strutture esistenti. Ma sia la Kehlsteinstrasse che il Nido dell'Aquila non vennero danneggiati.
 
Il primo reparto che raggiunse la Kehlsteinhaus fu un'unità del 506° Reggimento Paracadutisti della 101ma Divisione Aviotrasportata statunitense, al comando del colonnello Robert F. Sink, senza incontrare resistenza alcuna. Nonostante la primavera avanzata, l'ingresso del tunnel per l'ascensore era completamente bloccato dalla neve, e così fu messo all'opera un gruppo di prigionieri per liberarlo: prima ancora che il lavoro fosse finito, le truppe americane raggiunsero l'ingresso della casa seguendo a piedi il vecchio sentiero di montagna. L'edificio fu ritrovato perfettamente intatto, senza che fosse stato spostato nulla: si scatenò quindi una caccia al ''souvenir'', cosicché in pochi giorni qualsiasi cosa fosse facilmente trasportabile sparì dalla Kehlsteinhaus. Qualche oggetto era stato precedentemente portato via dai coniugi Mitlstrasser. Per tutti i decenni successivi i pezzi provenienti dal Berghof e dalla Kehlsteinhaus divennero oggetto di compravendite fra collezionisti: anche gli oggetti dei Mitlstrasser furono messi in vendita alla fine degli anni 2000 da una casa d'aste britannica<ref>[http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/hitler-and-mistress-eva-brauns-cutlery-249401]</ref>.
 
Dopo una settimana di saccheggi, che non risparmiò nemmeno il marmo rosso del camino, dal quale vennero scalpellate e portate via decine di schegge, il generale Maxwell D. Taylor - comandante della 121ma Aviotrasportata - ordinò che la casa venisse sorvegliata, ma oramai era troppo tardi: gli interni della Kehlsteinhaus erano oramai completamente spogli.
 
===Dalla fine della guerra alad 1954oggi===
Dopo una settimana di saccheggi, che non risparmiò nemmeno il marmo rosso del camino, dal quale vennero scalpellate e portate via decine di schegge, il generale Maxwell D. Taylor - comandante della 121ma Aviotrasportata - ordinò che la casa venisse sorvegliata, ma oramai era troppo tardi: gli interni della Kehlsteinhaus erano oramai completamente spogli.
Negli anni successivi si fece strada l'idea di considerare la Kehlsteinhaus niente più di una reliquia nazista, che in quanto tale doveva semplicemente essere distrutta<ref>Ricordare distruzione completa Berghof e Teehaus.</ref>: in questo senso furono presentate diverse proposte al parlamento della Baviera. Grazie però all'impegno di Karl Theodor Jacob, membro del locale consiglio comunale e successivamente fondatore della ''Berchtesgadener Landesstiftung '' (Fondazione Berchtesgaden), si decise di aprire la casa al pubblico promuovendola come attrazione turistica. La Kehlsteinstrasse fu quindi ripristinata e venne organizzato un servizio di autobus che partendo dall'esterno dell'Hotel zum Türken - un albergo nelle immediate vicinanze del Berghof, requisito dai nazisti per utilizzato come sede del corpo di guardia del Führer - portava direttamente al piazzale del parcheggio.
 
Nel 1952 la casa venne affittata con un contratto decennale al locale Club Alpino, che a sua volta la subaffittò all'imprenditore Josef Kellerbauer. Questi fece effettuare gran parte dei lavori di restauro dei locali, compresa la trasformazione in ristorante della sala da pranzo e dell'ampia stanza ottagonale.
===Dalla fine della guerra al 1954===
 
===Dal 1954 in poi===
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Complessivamente l'edificio fu poco frequentato dal ''Führer'' e la sua presenza si diradò dopo lo scoppio del [[seconda guerra mondiale|conflitto]] poiché non venne più ritenuto un luogo sufficientemente sicuro e forse anche per alcuni disturbi di [[Vertigini (medicina)|vertigini]] di cui notoriamente soffriva lo stesso Hitler.<ref>{{cita web|url= http://bataillescelebres.esy.es/kehlsteinhaus/index.html|editore= Les batailles célèbres de l’histoire |titolo=Les batailles célèbres de l’histoire La Kehlsteinhaus: le Nid d'Aigle de Hitler Obersalzberg : Siège gouvernemental||accesso= 10 gennaio 2015|lingua=francese}}</ref><ref>{{cita web|url=http://library.lawschool.cornell.edu/WhatWeHave/SpecialCollections/Donovan/Hitler/index.cfm |nome= Henry A. |cognome=Murray|wkautore=Henry Murray|titolo=Analysis of the Personality of Adolph Hitler |editore=Cornell University Law Library|accesso= 3 gennaio 2015|lingua=inglese}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.psicozoo.it/2010/03/10/la-storia-psichiatrica-di-hitler/|titolo=La storia psichiatrica di Hitler|autore= Lucia Imperatore|data=10 marzo 2010|accesso= 3 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.liberoquotidiano.it/news/Personaggi/1006736/Hitler-tra-peti--cocaina-e--viagra---Il-racconto-dei-suoi-medici.html|autore= Francesco Borgonovo|titiolo= Hitler tra peti, cocaina e "viagra" 
Il Il racconto dei suoi medici|data= 5 maggio 2012|accesso= 9 gennaio 2015}}</ref><ref name=HerzlichWillkommen /> Successivamente il ''Führer'' e il suo seguito preferirono stabilirsi in rifugi segreti più sicuri come la ''[[Tana del Lupo]]'' o il ''[[Führerbunker]]'' di [[Berlino]]; l'edificio, infatti, risultava evidentemente molto esposto ai fenomeni atmosferici come i [[Fulmine|fulmini]] ma anche troppo vulnerabile ad eventuali [[Bombardamento aereo|attacchi aerei]] nemici, sprovvisto di un [[Rifugio antiaereo|rifugio antiaereo]] e dotato di una sola via di fuga, alquanto ripida.
 
Ciononostante, nella fase finale del conflitto l'edificio scampò ai massicci bombardamenti angloamericani che invece distrussero la vicina ''Berghof'' e venne occupato dalle truppe della [[3ª Divisione di Fanteria (USA)|3ª Divisione di fanteria]], della [[101ª Divisione Aviotrasportata]] statunitense e della [[2e division blindée|2ª Divisione corazzata]] francese.<ref>{{cita web|url=http://www.obersalzberg.de/geschichte02.html?&no_cache=1&sword_list%5B%5D=F%C3%BChrersperrgebiet|sito= obersalzberg.de|accesso= 28 dicembre 2014|titolo=Zweiter Regierungssitz des Dritten Reiches und Ort der Propaganda|lingua=de}}</ref>
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Negli anni cinquanta l'edificio è stato profondamente rimaneggiato e ampliato pur mantenendo alcuni dettagli architettonici, per essere trasformato in rifugio alpino con annesso ristorante e un'ampia terrazza da cui si gode il vasto panorama sul monte ''Königssee'' e sul [[Watzmann|''Watzmann'']], la seconda vetta più alta della Germania.
 
Il rifugio è chiuso nei mesi invernali e riapre tra aprile e maggio, tuttavia verso la fine di aprile la frequentazione della struttura viene sconsigliata poiché non è raro che nei paraggi avvengano scontri tra le forze dell'ordine e gruppi di [[neonazismo|neonazisti]] intenzionati a commemorare il compleanno di Hitler.<ref>{{en}}''Obersalzberg - Hitler's Berghof and the Kehlsteinhaus, the ''"Eagle's Nest"'' - scheda su [http://mitteleuropa.x10.mx/wk2_obersalzberg_berghof.html mitteleuropa.x10.mx] (consultato nel gennaio 2015)</ref>
 
==Note==
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{{Portale|Germania|montagna|nazismo|storia}}
 
<nowiki>[[:Categoria:Berchtesgaden]]</nowiki>