Integrale: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
m Annullata la modifica 145400193 di Callino di Efeso (discussione) non mettere i link in automatico senza verificare è più dannoso che utile: "se e solo se" evitiamo di metterli ogni volta e a "funzione L" per favore fare decisamente attenzione Etichetta: Annulla |
||
(172 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
[[File:Integral example.svg|miniatura|Integrale di <math>f(x)</math>.<br />
Area sottesa dal grafico dalla funzione <math>f(x)</math> nel dominio <math>\left[a,b\right] </math>.<br />
Si assume che l'area abbia valore negativo quando <math>f(x)</math> è negativa.]]
In [[analisi matematica]], l{{'}}'''integrale''' è un [[Trasformazione lineare|operatore lineare]] che, nel caso di una [[Funzione (matematica)|funzione]] di una sola variabile a valori reali non negativi, associa alla funzione l'[[area]] sottesa dal suo grafico entro un dato intervallo <math>[a,b]</math> nel dominio. Se la funzione assume anche valori negativi, allora l'integrale può essere interpretato geometricamente come l'area ''orientata'' sottesa dal grafico della funzione.
Sia <math>f</math> una funzione continua di una variabile a valori reali e sia <math>a</math> un elemento nel dominio di <math>f,</math> allora dal [[teorema fondamentale del calcolo integrale]] segue che l'integrale da <math>a</math> a <math>x</math> di <math>f</math> è una [[primitiva (matematica)|primitiva]] di <math>f</math>.
== Storia ==
L'idea di base del concetto di integrale era nota ad [[Archimede]] di [[Siracusa]], vissuto tra il [[287 a.C.|287]] e il [[212 a.C.]], ed era contenuta nel metodo da lui usato per il calcolo dell'[[area]] del [[cerchio]] o dell'area sottesa al segmento di un ramo di [[Parabola (geometria)|parabola]], detto [[metodo di esaustione]], già proposta da [[Eudosso di Cnido]].
Nel [[XVII secolo]] alcuni matematici trovarono altri metodi per calcolare l'area sottesa al grafico di semplici funzioni, tra di essi figurano, ad esempio, [[Luca Valerio]], [[Bonaventura Cavalieri]], (che scoprì il [[metodo degli indivisibili]] negli [[anni 1640]]), [[Pierre de Fermat]] ([[1636]]), [[Evangelista Torricelli]] ([[1658]]) e [[Nicolaus Mercator]] ([[1668]]). In quegli stessi anni [[Pietro Mengoli]] ([[1659]]) diede una prima definizione di integrale.
Nel diciassettesimo e diciottesimo secolo [[Isaac Newton]], [[Gottfried Leibniz]], [[Johann Bernoulli]] dimostrarono indipendentemente il [[teorema fondamentale del calcolo integrale]], che ricondusse tale problema alla ricerca della [[primitiva (matematica)|primitiva]] di una funzione.
[[File:Что такое интеграл Анимация.gif|thumb|Qual è l'integrale (animazione)]]
La definizione di integrale per le funzioni continue in un intervallo venne inizialmente formulata da [[Cauchy|Augustin-Louis Cauchy]], che a partire dal lavoro di Mengoli, descrisse l'integrale utilizzando la definizione di limite. In seguito [[Bernhard Riemann]] propose la sua definizione, in modo da comprendere classi più estese di funzioni. Nel [[1875]], [[Gaston Darboux]] riformulò la definizione già individuata da Cauchy in modo da evitare l'uso di limiti e dimostrando che era del tutto equivalente alla definizione data da Riemann. Per questo motivo spesso si parla di integrale di Riemann-Darboux. Allo scopo di comprendere una classe molto più estesa di funzioni, [[Henri Lebesgue]] produsse una definizione di integrale più complessa, attraverso l'introduzione della [[Misura (matematica)|teoria della misura]]. In seguito [[Thomas Joannes Stieltjes|Thomas Stieltjes]] fu in grado di generalizzare l'integrale di Riemann introducendo il concetto di ''funzione integratrice'' e, con un procedimento del tutto analogo, [[Johann Radon]] generalizzò l'integrale di Lebesgue. Una definizione d'integrale alternativa a quella di Lebesgue-Radon venne fornita da [[Percy John Daniell|Percy J. Daniell]], che la ricavò a partire dall'integrale di Riemann-Stieltjes.
== Notazione ==
[[File:Integral Uprightness.svg|thumb|Il simbolo di integrale nella letteratura (da sinistra) inglese, tedesca e russa]]Il simbolo <math>\int</math> che rappresenta l'integrale nella notazione matematica fu introdotto da Leibniz alla fine del XVII secolo. Il simbolo si basa sul carattere {{Unicode|ſ}} ([[esse lunga]]), lettera che Leibniz utilizzava come iniziale della parola ''summa'' (''ſumma''), in [[lingua latina|latino]] ''somma'', poiché questi considerava l'integrale come una somma infinita di addendi infinitesimali.
La variabile di integrazione, cioè la variabile della funzione integranda, è una variabile muta, cioè <math>\int f(x)dx</math> ha lo stesso significato di <math>\int f(t)dt</math> e di <math>\int f(j)dj</math>. La forma differenziale <math>dx</math> è il [[Differenziale (matematica)|differenziale]] della variabile di integrazione.
Esistono leggere differenze nella notazione dell'integrale nelle letterature di lingue diverse: il simbolo [[Inghilterra|inglese]] è
== Introduzione euristica ==
Si consideri una funzione <math>
Sono stati ideati diversi modi per
:<math>
Se al diminuire dell'ampiezza degli intervalli <math>
Se la [[Funzione (matematica)|funzione]] integrabile <math>f(x)</math> è positiva allora l'integrale assume il significato di [[area]] della regione:
:<math>\mathcal{R} = \{(x,y)\in\R^2,\,0 \le y \le f(x), x \in [a,b]\}.</math>
Se la [[Funzione (matematica)|funzione]] <math>f</math> cambia segno su <math>[a,b]</math> allora l'integrale rappresenta una [[Addizione|somma]] di [[Area|aree]] con segno diverso.
==Definizione==
La prima definizione rigorosa a essere stata formulata di
L'[[integrale di Lebesgue]]
:<math>\operatorname {d}(f,g)= \int_{-\infty}^{+\infty}|f(t)-g(t)| \ \mathrm dt.</math>
Munito della funzione distanza, lo spazio delle funzioni continue a supporto compatto è uno [[spazio metrico]]. Il [[spazio completo|completamento]] di tale spazio metrico è l'insieme delle funzioni integrabili secondo Lebesgue.<ref>Si pone in tale contesto che due funzioni uguali [[quasi ovunque]] siano coincidenti.</ref><ref>{{Cita|W. Rudin|Pag. 69|rudin}}.</ref>
In letteratura esistono diversi altri operatori di integrazione, tuttavia essi godono di minore diffusione rispetto a quelli di Riemann e Lebesgue.
===
{{vedi anche|Integrale di Riemann|Integrale di Darboux}}
Sia <math>PC[a,b]</math> l'insieme delle funzioni limitate e [[Funzione continua|continue]] a tratti sull'intervallo <math>[a,b]</math>, e tali da essere continue da destra:
:<math>\lim_{x\to y^+} f(x) = f(y).</math>
La [[Norma (matematica)|norma]] di tali funzioni può essere definita come:
:<math>\| f \|_\infty = \sup_{x \in [a,b]} |f(x)|.</math>
Consideriamo <math>n+1</math> punti <math>a=x_0 < x_1< \dots <x_{n-1}<x_n=b</math>. L'insieme <math>P=\{a, x_1, \dots ,x_{n-1},b\}</math> viene detto partizione di <math>[a,b]</math>. Costruiamo gli <math>n</math> intervalli <math>I_k =[x_{k-1},x_k)</math>. Sia <math>\chi_{I_k}(x)</math> la [[funzione indicatrice]] del <math>k</math>-esimo intervallo della partizione. Consideriamo inoltre <math>n</math> numeri reali <math>c_1, \dots, c_n</math>. Chiamiamo [[funzione costante]] a tratti, o funzione a scala, una funzione <math>\varphi</math> che vale <math>c_k</math> in <math>I_k</math> per ogni <math>k \in \{1,\dots,n\} </math>. Esplicitamente:
:<math>\varphi(x)= c_k, \quad \forall x\in I_k, \ \ \forall k \in \{1,\dots,n\}.</math>
Osserviamo che la funzione <math>\varphi</math> è definita solo nell'intervallo <math>[a,b)</math>, ma possiamo definire <math>\varphi(b)=c_n</math>. Osserviamo inoltre che le funzioni a scala così definite sono continue da destra e continue a tratti in <math>[a,b]</math>.
Ogni funzione a scala si può scrivere in forma compatta:
:<math>\varphi (x)= \sum_{k=1}^n c_k\chi_{I_k}(x).</math>
:<math>\| \sum_{i=1}^n c_i \chi_i(x) \|_\infty = \sup_{x \in [a,b]} |\sum_{i=1}^n c_i \chi_i(x)| = \max_{i=1,\dots,n}|c_i| \qquad c_i \in \R.</math>
L'insieme <math>S[a,b]</math> è [[insieme denso|denso]] in <math>PC[a,b]</math>. Si definisce la [[trasformazione lineare]] limitata <math>I:S[a,b] \to \R</math> nel seguente modo:<ref>{{Cita|Reed, Simon|Pag. 10|reed}}.</ref>
:<math>I \left[ \sum_{
Si dimostra che un [[Operatore lineare continuo|operatore lineare limitato]] che mappa uno [[spazio vettoriale normato]] in uno spazio normato [[spazio completo|completo]] può essere sempre esteso in modo unico a un operatore lineare limitato che mappa il completamento dello spazio di partenza nel medesimo spazio di arrivo. Poiché i numeri reali costituiscono un insieme completo, l'operatore <math>I
Si definisce integrale di Riemann-Darboux l'operatore <math>\hat I
:<math>\hat I(f):= \int_a^b f(x)
===
{{Vedi anche|
Sia <math>\mu</math> una [[Misura (matematica)|misura]] su una [[sigma-algebra]] <math>X</math> di sottoinsiemi di un insieme <math>E</math>. Ad esempio, <math>E</math> può essere un [[spazio euclideo|''n''-spazio euclideo]] <math>\R^n</math> o un qualche suo sottoinsieme [[misura di Lebesgue|Lebesgue-misurabile]], <math>X</math> la sigma-algebra di tutti i sottoinsiemi Lebesgue-misurabili di <math>E</math> e <math>\mu</math> la misura di Lebesgue.
Nella teoria di Lebesgue gli integrali sono limitati a una classe di funzioni, chiamate [[funzione misurabile|funzioni misurabili]]. Una funzione <math>f</math> è misurabile se la [[controimmagine]] di ogni insieme aperto <math>I</math> del codominio è in <math>X</math>, ossia se <math>f^{-1}(I)</math> è un insieme misurabile di <math>X</math> per ogni aperto <math>I</math>.<ref>{{Cita|W. Rudin|Pag. 8|rudin}}.</ref> L'insieme delle funzioni misurabili è chiuso rispetto alle operazioni algebriche, e in particolare la classe è chiusa rispetto a vari tipi di limiti puntuali di successioni.
Una funzione semplice <math>s</math> è una [[combinazione lineare]] finita di [[funzione indicatrice|funzioni indicatrici]] di [[insieme misurabile|insiemi misurabili]].<ref name=def>{{Cita|W. Rudin|Pag. 15|rudin}}.</ref> Siano i [[numero reale|numeri reali]] o [[numero complesso|complessi]] <math>a_1, \
:<math>A_i = \{x : s(x) = a_i \}
Allora:<ref name=def/>
:<math>s(x)=\sum_{i=1}^n a_i \chi_{A_i}(x),</math>
dove <math>\chi_{A_k}(x)</math> è la [[funzione indicatrice]] relativa all'insieme <math>A_i</math> per ogni
L'integrale di Lebesgue di una funzione semplice è definito nel seguente modo:
:<math>\int_F s \, \mathrm d \mu = \sum_{i=1}^n a_i \mu (A_i \cap F), \quad F \in X.</math>
Sia <math>f</math> una funzione misurabile non negativa su <math>E</math> a valori sulla [[retta reale estesa]]. L'integrale di Lebesgue di <math>f</math> sull'insieme <math>F</math> rispetto alla misura <math>\mu</math> è definito nel seguente modo:<ref name=int>{{Cita|W. Rudin|Pag. 19|rudin}}.</ref>
:<math>\int_F f\, \mathrm d\mu := \sup \int_F s \, \mathrm d \mu,</math>
dove l'estremo superiore è valutato considerando tutte le funzioni semplici <math>s</math> tali che <math>0 \le s \le f</math>. Il valore dell'integrale è un numero nell'intervallo <math>[0,\infty]</math>.
Riga 102 ⟶ 113:
L'insieme delle funzioni tali che:
:<math>\int_E |f| \, \mathrm d\mu < \infty</math>
è detto insieme delle funzioni integrabili su <math>E</math> secondo Lebesgue rispetto alla misura <math>\mu</math>, o anche insieme delle funzioni sommabili, ed è denotato con <math>L^1(\mu)</math>.
Anche l'integrale di Lebesgue è un [[funzionale lineare]], e considerando una funzione definita su un intervallo <math>I</math> il [[Teorema di rappresentazione di Riesz|teorema di Riesz]] permette di affermare che per ogni funzionale lineare <math>\lambda</math> su <math>\
:<math>\lambda f = \int_I f\, \mathrm d\mu
In questo modo il valore del funzionale dipende con continuità dalla lunghezza dell'intervallo di integrazione.
Riga 118 ⟶ 129:
:<math>I^k = \{x:\quad a_i \le x_i \le b_i \quad 1 \le i \le k \}</math>
è detto ''<math>k</math>-cella''. Sia <math>f_k</math> definita su <math>I^k</math> una funzione continua a valori reali, e si definisca:
:<math>f_{k-1}(x_1, \dots ,x_{k-1}) = \int_{a_k}^{b_k} f_{k}(x_1, \dots ,x_k)d x_k
Tale funzione è definita su <math>I^{k-1}</math> ed è a sua volta continua a causa della continuità di <math>f_k</math>. Iterando il procedimento si ottiene una classe di funzioni <math>f_j</math> continue su <math>I^j</math> che sono il risultato dell'integrale di <math>f_{j+1}</math> rispetto alla variabile <math>x_{j+1}</math> sull'intervallo <math>[a_{j+1},b_{j+1}]</math>. Dopo
:<math>f_0 = \int_{a_1}^{b_1} f_1(x_1)d x_1
Si tratta dell'integrale di <math>f_k(x)</math> su <math>I^k</math> rispetto a <math>x</math>, e non dipende dall'ordine con il quale vengono eseguite le
In particolare, sia <math>g(x) = f_1(x_1) \dots f_k(x_k)</math>. Allora si ha:
:<math>\int_{I^k} g(x)dx = \prod_{i=1}^{k} \int_{a_i}^{b_i} f_i(x_i)dx_i.</math>
Inoltre, sia <math>f</math> una [[funzione a supporto compatto]] e si ponga che <math>I^k</math> contenga il supporto di <math>f</math>. Allora è possibile scrivere:
:<math>\int_{I^k} f = \int_{\R^k} f
Nell'ambito della teoria dell'integrale di Lebesgue è possibile estendere questa definizione
Una proprietà di notevole importanza dell'integrale di una funzione in più variabili è la seguente. Siano:
* <math>T
* <math>f</math> una [[funzione a supporto compatto]] continua definita su <math>\R^k </math> e tale che <math>T(E)</math> contenga il [[Supporto (matematica)|supporto]] di <math>f</math>.
Allora si ha:
:<math>\int_{\R^k} f(y)dy = \int_{\R^k} f(T(x))|J_T(x)|dx
L'integrando <math>f(T(x))|J_T(x)|</math> ha un supporto compatto grazie all'invertibilità di <math>T</math>, dovuta all'ipotesi <math>J_T(x) \ne 0 </math> per ogni <math>x \in E</math> che garantisce la continuità di <math>T^{-1}</math> in <math>T(E)</math> per il [[teorema della funzione inversa]].
Riga 152 ⟶ 162:
=== Integrale curvilineo ===
{{Vedi anche|Integrale di linea|Integrale di superficie}}
Dato un [[campo scalare]] <math> f
|url=http://www.encyclopediaofmath.org/index.php/Curvilinear_integral
|titolo=Encyclopedia of Mathematics - Curvilinear integral
Riga 159 ⟶ 169:
}}</ref>
:<math>\int_C f\ \operatorname
dove il termine <math>\mathrm{d}s</math> indica che l'integrale è effettuato su un'[[ascissa curvilinea]]. Se il dominio della funzione <math>f</math> è <math>\mathbb{R}</math>, l'integrale curvilineo si riduce al comune [[integrale di Riemann]] valutato nell'intervallo <math>[r(a),r(b)]</math>. Alla famiglia degli integrali di linea appartengono anche gli [[integrali ellittici]] di prima e di seconda specie, questi ultimi impiegati anche in ambito statistico per il calcolo della lunghezza della [[
Similmente, per un [[campo vettoriale]] <math>\mathbf{F} : \R^n \to \R^n</math>, l'integrale di linea ([[integrale di linea di seconda specie|di seconda specie]]) lungo una curva <math>C</math>, parametrizzata da <math>\mathbf{r}(t)</math> con <math>t \in [a, b]</math>, è definito da:<ref name=mathworld>{{Cita web
Riga 170 ⟶ 180:
}}</ref>
:<math>\int_C \mathbf{F} = \int_C \mathbf{F}(\mathbf{x})\cdot\,\mathrm{d}\mathbf{x} = \int_a^b \mathbf{F}(\mathbf{r}(t))\cdot\mathbf{r}'(t)\,\mathrm{d}t.</math>
==Continuità e integrabilità==
{{Vedi anche|Funzione integrabile}}
Una [[condizione sufficiente]] ai fini dell'integrabilità è che una funzione definita su un intervallo chiuso e limitato sia continua: una [[funzione continua]] definita su un [[Spazio compatto|compatto]], e quindi [[continuità uniforme|continua uniformemente]] per il [[teorema di Heine-Cantor]], è integrabile.
{{
Si suddivida l'intervallo <math>
:<math>\delta x = {{(b - a)} \over {n}}.</math>
Si scelga in ogni intervallo un punto <math>
:<math>
Ponendo <math>
:<math>
All'aumentare di <math>n</math>, si ha che <math>
:<math>\ m_{i} \le f(t_{i}) \le M_{i}
Si ha che:
:<math>\ s_{n} \le \sigma_{n} \le S_{n}
Per il [[teorema di esistenza del limite di successioni monotone]] risulta <math>
:<math>
poiché per la continuità uniforme di <math>f</math> si ha:
:<math>
:<math>
Per il teorema del confronto delle successioni si ha:
:<math>\ \lim_{n \to + \infty} (S_{n}-s_{n}) \le \varepsilon
ossia:
:<math>
da cui, data l'arbitrarietà del fattore <math>\varepsilon</math>, risulta che con il passaggio al limite la differenza tra le somme integrali massimante e minimante tende a zero. Da questo segue che:
:<math>
In definitiva, essendo:
:<math>
per il teorema del confronto risulta <math>
}}
=== Assoluta integrabilità ===
Una funzione <math>f</math> si dice assolutamente integrabile su un [[intervallo aperto]] del tipo <math>[a,+\infty)</math> se su tale intervallo è integrabile <math>\left|f\right|</math>. Non tutte le funzioni integrabili sono assolutamente integrabili: un esempio di funzione di questo tipo è <math>\sin x / x</math>. Viceversa, il teorema sull'esistenza degli integrali impropri all'infinito garantisce che una funzione <math>f</math> assolutamente integrabile sia integrabile su un intervallo del tipo <math>[a,+\infty)</math>.
{{
Infatti, una [[condizione necessaria e sufficiente]] affinché <math> \int_{a}^{+\infty}\!f(x) \,\mathrm{d}x </math> esista finito è che per ogni <math>\varepsilon>0 </math> esista <math> \gamma >0</math> tale che per ogni <math>x_1,x_2 <\gamma </math> si abbia:
:<math>\left| \int_{x_1}^{x_2}f(x) \,\mathrm{d}x\right | <\varepsilon.</math>
Sostituendo in quest'ultima espressione <math>f(x)</math> con <math>|f(x)|</math> la condizione di esistenza diventa:
:<math>
da cui si ha:
Riga 244 ⟶ 254:
e quindi si può scrivere:
:<math>\int_{x_1}^{x_2} \left | f(x)\,\mathrm{d}x\right |<\varepsilon.</math>
Si ricava così che <math>f(x)</math> è integrabile.
Riga 250 ⟶ 260:
===Teorema di Vitali-Lebesgue===
Il teorema di Vitali-Lebesgue è un teorema che consente di individuare le funzioni definite su uno spazio <math> \R^n </math> che siano [[integrale di Riemann|integrabili secondo Riemann]]. Fu dimostrato nel 1907 dal matematico italiano [[Giuseppe Vitali (matematico)|Giuseppe Vitali]] contemporaneamente e indipendentemente con il
Data una funzione su <math>\R^n </math> che sia [[funzione limitata|limitata]] e nulla al di fuori di un [[insieme limitato|sottoinsieme limitato]] di <math>
== Calcolo differenziale e calcolo integrale ==
Riga 258 ⟶ 268:
Il [[teorema fondamentale del calcolo integrale]], grazie agli studi e alle intuizioni di [[Leibniz]], [[Isaac Newton|Newton]], [[Evangelista Torricelli|Torricelli]] e [[Isaac Barrow|Barrow]], stabilisce la relazione esistente tra [[calcolo differenziale]] e calcolo integrale. Esso è generalizzato dal fondamentale [[teorema di Stokes]].
===
{{vedi anche|Primitiva (matematica)}}
Il [[problema inverso]] a quello della derivazione consiste nella ricerca di tutte le funzioni la cui derivata sia uguale a una funzione assegnata. Questo problema è noto come ricerca delle primitive di una funzione. Nel caso in cui <math>F</math> sia una primitiva di <math>f</math> (cioè se <math>F'(x) = f(x)</math>) allora, poiché la derivata di una funzione costante è nulla, anche una qualunque funzione del tipo:
:<math>
:<math>G'(x)=F'(x)+0 =f(x).</math>
Quindi, se una funzione <math>f(x)</math> ammette primitiva <math>F(x)</math> allora esiste un'intera classe di primitive del tipo:
:<math>G(x)=F(x)+c.</math>
Viceversa, tutte le primitive di <math>f(x)</math> sono della forma <math>F(x)+c</math>.
=== Integrale indefinito ===
L'insieme delle [[Primitiva (matematica)|primitive]] di una funzione <math>f(x)</math> si chiama ''integrale indefinito'' di tale funzione. Il simbolo:
:<math>\int \!f(x) \,\mathrm{d}x,</math>
denota l'integrale indefinito della funzione <math>f(x)</math> rispetto a <math>x</math> e rappresenta un insieme di funzioni. La funzione <math>f(x)</math> è detta anche in questo caso ''funzione integranda''. In un certo senso (non formale), si può vedere l'integrale indefinito come "l'operazione inversa della derivata". Tuttavia, da un punto di vista formale, la derivazione non è iniettiva e quindi non è invertibile e l'operatore integrale restituisce l’insieme delle primitive che è vuoto oppure contiene infiniti elementi.
Ogni [[funzione continua]] in un intervallo ammette primitiva, ma non è detto che sia derivabile in ogni suo punto. Se <math>f</math> è una funzione definita in un intervallo nel quale ammette una primitiva <math>F</math>, allora l'integrale indefinito di <math>f</math> è:
:<math>\int \!f(x) \,\mathrm{d}x= F(x)+c,</math>
dove <math>c</math> è una generica costante reale.
=== Funzione integrale ===
Sia <math>f\colon I\to \mathbb R</math> una funzione definita su un intervallo <math>I = [a,b]</math>. Se la funzione è [[Funzione integrabile|integrabile]] su ogni intervallo chiuso e limitato <math>J</math> contenuto in <math>I</math>, al variare dell'intervallo <math>J</math> varia il valore dell'integrale. Si ponga <math>J = [x_0,x]</math>, dove <math>x_0</math> è fissato e l'altro estremo <math>x</math> è variabile: l'integrale di <math>f</math> su <math>J</math> diventa allora una funzione di <math>x</math>. Tale funzione si dice ''funzione integrale di <math>f</math>'' o ''integrale di [[Evangelista Torricelli|Torricelli]]'', e si indica con:
:<math>F(x) = \int_{x_0}^{x} \!f(t) \,\mathrm{d}t.</math>
La variabile di integrazione <math>t</math> è detta ''variabile muta'', e varia tra <math>x_0</math> e <math>x</math>.
=== Teorema fondamentale del calcolo integrale ===
{{vedi anche|Teorema fondamentale del calcolo integrale}}
La prima parte del teorema è detta ''primo teorema fondamentale del calcolo'', afferma che la funzione integrale (come sopra definita)
:<math>F(x)=\int_a^x f(t)dt, \qquad a \le x \le b,</math>
è una [[Primitiva (matematica)|primitiva]] della funzione di partenza. Cioè
:<math>F^\prime(x)=f(x),</math>
La seconda parte del teorema è detta ''secondo teorema fondamentale del calcolo'', e consente di calcolare l'integrale definito di una funzione attraverso una delle sue primitive.
:<math>\int_a^b f(x)dx=F(b)-F(a),</math>
e tale relazione è detta ''formula fondamentale del calcolo integrale''.
=== Lemma di derivazione degli integrali ===
Sia <math>I\subset\mathbb{R}</math> un intervallo, <math>f\colon \underset{(x,t)}{I}\underset{\mapsto}{\longrightarrow}\underset{f(x,t)}{\mathbb{R}}</math> funzione di classe <math>\mathcal{C}^1</math> in <math>x</math> e <math>\alpha,\beta\colon I\longrightarrow\mathbb{R}</math> curve di classe <math>\mathcal{C}^1</math>. Sia <math>\Phi\colon\underset{x}{I}\underset{\mapsto}{\longrightarrow}\underset{\Phi(x)}{\mathbb{R}}</math> la funzione integrale di classe <math>\mathcal{C}^1</math> definita come:
:<math>\Phi(x) = \int_{\alpha(x)}^{\beta(x)}\!\!\! f(x,t)dt \implies \Phi^\prime(x) = f(x,\beta(x))\cdot\beta^\prime(x) - f(x,\alpha(x))\cdot\alpha^\prime(x) + \int_{\alpha(x)}^{\beta(x)} \frac{\partial}{\partial x}f(x,t)dt.</math>
== Proprietà degli integrali ==
Riga 313 ⟶ 331:
Siano <math>f</math> e <math>g</math> due funzioni continue definite in un intervallo <math>[a, b]</math> e siano <math>\alpha, \beta \in \mathbb{R}</math>. Allora:
:<math>\int_a^b [\alpha f(x) + \beta g(x)] \,\mathrm{d}x = \alpha \int_a^b \!f(x) \,\mathrm{d}x + \beta \int_a^b \!g(x) \,\mathrm{d}x.</math>
{{
Infatti, dalla definizione si ha che:
:<math>
da cui:
:<math>
Dalla proprietà distributiva e dal fatto che il limite della somma coincide con la somma dei limiti si ha:
:<math>
da cui discende la proprietà di linearità.
Riga 333 ⟶ 351:
Sia <math>f</math> continua e definita in un intervallo <math>[a, c]</math> e sia <math>b \in [a, c]</math>. Allora:
:<math>\int_a^c \!f(x) \,\mathrm{d}x = \int_a^b \!f(x) \,\mathrm{d}x + \int_b^c \!f(x) \,\mathrm{d}x.</math>
{{
Infatti, dalla definizione si ha che:
:<math>
da cui se si ha <math>
:<math>
:<math>
Distribuendo la misura dell'intervallo:
:<math>
in cui <math>
:<math>
risulta allora:
:<math>
da cui discende la proprietà di additività.
Riga 364 ⟶ 382:
Siano <math>f</math> e <math>g</math> due funzioni continue definite in un intervallo <math>[a, b]</math> e tali che <math>f(x) \le g(x)</math> in <math>[a, b]</math>. Allora:
:<math>\int_a^b \!f(x) \,\mathrm{d}x \le \int_a^b \!g(x) \,\mathrm{d}x.</math>
{{
Infatti, se si verifica che <math>f(x) \le g(x)</math> nel compatto <math>\ [a,b]</math>, effettuando una partizione di tale intervallo la disuguaglianza permane e moltiplicando da ambo i lati per il fattore <math> b-a / n</math> si ottiene:
:<math>
per ogni <math>t_{s}</math>. A questo punto se la relazione è valida per qualsiasi intervallo in cui è suddiviso il compatto vale la seguente:
:<math>
Come conseguenza del corollario del [[Limite (matematica)|teorema della permanenza del segno dei limiti]], applicando il limite alle somme integrali di Riemann (ottenendo quindi l'integrale) la disuguaglianza resta immutata:
:<math>
Da ciò deriva la proprietà di monotonia degli integrali.
Riga 385 ⟶ 403:
Tale teorema si potrebbe considerare come un [[corollario]] del teorema del confronto. Se <math>f</math> è integrabile in un intervallo <math>[a, b]</math> si ha:
:<math>\left | \int_a^b \!f(x) \,\mathrm{d}x \right | \le \int_a^b \left | f(x) \right | \,\mathrm{d}x.</math>
{{
Infatti, essendo valida la relazione <math>- | f(t_{s}) | \le f(t_{s}) \le | f(t_{s}) |</math> per ogni s, è possibile sommare membro a membro le varie componenti della relazione, ottenendo:
:<math>-
Moltiplicando ogni membro per il fattore <math>b-a / n</math> e applicando il limite in modo da affinare gli intervalli della partizione si ottengono gli integrali:
:<math>-
:<math>-
ove quest'ultima disuguaglianza può essere espressa in termini di valore assoluto come:
Riga 408 ⟶ 426:
Se <math>f:[a,b]\to \mathbb R</math> è [[funzione continua|continua]] allora esiste <math>c \in (a,b)</math> tale che:
:<math>{{1} \over {b-a}} \int_{a}^{b} \!f(x) \,\mathrm{d}x=f(c).</math>
== Integrale improprio ==
Riga 425 ⟶ 443:
== Metodi di integrazione ==
{{Vedi anche|Metodi di integrazione}}
L'integrazione di una funzione reale è un calcolo matematico di non semplice risoluzione generale. Il caso più semplice
*
*
== Stima di somme tramite integrale ==
Un metodo che consente di ottenere la [[stima asintotica]] di una somma è l'approssimazione di una serie tramite il suo integrale. Sia <math>f: \R \to \R^+</math> una funzione monotona non decrescente. Allora per ogni <math>
:<math>f(a) + \int_{a}^{n} \!f(x) \,\mathrm{d}x \leq \sum_{k =a}^n \!f(k) \leq \int_{a}^{n} f(x) \,\mathrm{d}x + f(n).</math>
Infatti, se <math>n = a</math> la proprietà è banale, mentre se <math>n \,>\, a </math> si osserva che la funzione è integrabile in ogni intervallo chiuso e limitato di <math>\R^+</math>, e che per ogni <math>k \in \N</math> vale la relazione:
:<math>f(k)\leq \int_{k}^{k+1} f(x) \,\mathrm{d}x \
Sommando per <math>k = a, a+1,
:<math>\sum_{k=a}^{n-1} f(k) \leq \sum_{k=a}^{n-1} \int_{k}^{k+1} f(x)\,\mathrm{d}x = \int_{a}^{n} f(x)\,\mathrm{d}x,</math>
mentre dalla seconda segue che:
:<math>\int_{a}^{n}f(x)\,\mathrm{d}x = \sum_{k=a}^{n-1}\int_{k}^{k+1} f(x)\,\mathrm{d}x \leq \sum_{k=a}^{n-1}f(k+1).</math>
Aggiungendo ora <math>f(a)</math> e <math>f(n)</math> alle due somme precedenti si verifica la relazione.
Riga 453 ⟶ 471:
=== Integrali di Denjoy, Perron, Henstock e altri ===
{{Vedi anche|Integrale di Denjoy|Integrale di Perron|Integrale di Henstock
Sono state sviluppate altre definizioni di integrale, alcune delle quali sono dovute a [[Arnaud Denjoy|Denjoy]], [[Oskar Perron|Perron]], [[Ralph Henstock|Henstock]] e altri. I tre nominati condividono la validità del [[teorema fondamentale del calcolo integrale]] in una forma più generale rispetto alla trattazione di Riemann e Lebesgue.
Il primo in ordine cronologico a essere introdotto è stato l'[[integrale di Denjoy]], definito per mezzo di una classe di funzioni che generalizza le [[assoluta continuità|funzioni assolutamente continue]]. Successivamente, solo due anni dopo, Perron ha dato la [[integrale di Perron|sua definizione]] con un metodo che ricorda le funzioni maggioranti e minoranti di Darboux. In ultimo, [[Ralph Henstock]] e (indipendentemente) [[Jaroslaw Kurzweil]] forniscono una terza definizione equivalente, detta anche [[integrale di Henstock-Kurzweil|integrale di gauge]]: essa sfrutta una leggera generalizzazione della definizione di Riemann, la cui semplicità rispetto alle altre due è probabilmente il motivo per cui questo integrale è più noto con il nome del matematico inglese che con quelli di Denjoy e Perron.
=== Integrale di
{{Vedi anche|
L'integrale di [[Kiyoshi Itō|
:<math>\int_{0}^{T}X_{s} \,\mathrm{d}W_{s},</math>
dove <math>W_{s}</math> è il [[processo di Wiener]]. L'integrale non è definito come un integrale ordinario, in quanto il processo di Wiener ha [[Misura complessa|variazione totale]] infinita. In particolare, gli strumenti canonici di integrazione di funzioni continue non sono sufficienti. L'utilizzo principale di tale strumento matematico è nel calcolo differenziale di equazioni in cui sono coinvolti [[Equazione differenziale stocastica|integrali stocastici]], che inseriti in equazioni volte a modellizzare un particolare fenomeno (come il moto aleatorio delle particelle o il prezzo delle azioni nei mercati finanziari) rappresentano il contributo aleatorio sommabile (rumore) dell'evoluzione del fenomeno stesso.
Riga 469 ⟶ 487:
* In base alle informazioni fornite dal primo teorema fondamentale del calcolo integrale si può effettuare il calcolo di un integrale cercando una funzione la cui derivata coincide con la funzione da integrare. A questo scopo possono essere d'aiuto le [[Tavola degli integrali più comuni|tavole d'integrazione]]. Così per effettuare il calcolo dell'integrale della funzione vista in precedenza <math> f(x)=mx</math> attraverso la ricerca di una primitiva si ricorre alla formula:
:<math> \int mx^{\alpha} \,\mathrm{d}x= {{mx^{ \alpha + 1}} \over { \alpha + 1}} + c
:la cui derivata coincide proprio con <math>\ mx^{\alpha}</math>. Prendendo in considerazione la (già esaminata precedentemente) funzione <math>\ f(x)=mx</math> e integrandola si ottiene:
:<math> \int mx \,\mathrm{d}x= {{mx^{2}} \over {2}} + c
:Mentre per quanto concerne l'integrale definito nel compatto <math>\ [a,b]</math> si ha, in forza del secondo teorema fondamentale del calcolo integrale
Riga 479 ⟶ 497:
:<math> \int_{a}^{b} mx \,\mathrm{d}x= \left[{{mb^{2}} \over {2}} + c\right] - \left[{{ma^{2}} \over {2}} + c\right] = m {{b^2-a^2} \over {2}} </math>
:esattamente
* Si supponga di fissare un [[sistema di riferimento cartesiano]] attraverso le [[Retta|rette]] [[Perpendicolarità|ortogonali]] e orientate delle ascisse e delle ordinate. Si supponga ora che su tale sistema di assi sia definita una retta la cui equazione esplicita è <math>f(x)=mx</math>.
:Nell'ottica del calcolo dell'integrale di questa retta definita nel compatto <math>\ [a,b]</math> si effettua una partizione di tale intervallo, dividendolo in
:<math>\ x_{0}=a; \quad x_{1}=a+{{b-a} \over {n}}; \quad x_{2}= a+2{{b-a} \over {n}};\quad \dots \,; \quad x_{n}= a+n{{b-a} \over {n}}=b
:Nel generico intervallo <math> [x_{i-1},x_{i}]</math> si sceglie come punto arbitrario il punto più esterno <math> x_{i}</math> (ma andrebbe bene qualsiasi punto dell'intervallo), considerando la funzione <math>\ y=mx</math> nel generico punto <math> x_{i}</math> interno all'intervallo <math> [x_{i-1},x_{i}]</math>. Si avrà quindi <math> f(x_{i})=m\left[a+i{{b-a} \over {n}}\right]</math>, e la somma integrale di Riemann diventa:
:<math>\ \sigma_{n} = \sum_{i=1}^{n} f(x_{i}){{b-a} \over {n}} = \sum_{i=1}^{n}m\left[a+i{{b-a} \over {n}}\right]{{b-a} \over {n}}=ma(b-a)+m\left({{b-a} \over {n}}\right)^2 \sum_{i=1}^{n}i</math>
:nella quale la progressione aritmetica <math> \sum_{i=1}^{n}i= {{n(n+1)} \over {2}}</math> restituisce un'espressione delle somme di Riemann
:<math> \sigma_{n} = ma(b-a)+m(b-a)^2 {{n+1} \over {2n}}.</math>
:Per passare dalle somme integrali di Riemann all'integrale vero e proprio è ora necessario, in conformità con la definizione di integrale, il passaggio al limite di suddette somme. Ovvero:
:<math> \int^{b}_{a} mx \,\mathrm{d}x = \lim_{n \to + \infty} \sigma_{n} = ma(b-a)+m(b-a)^2 \lim_{n \to + \infty} {{n+1} \over {2n}}.</math>
:Calcolando il limite per <math>\ n \to \infty </math>, dato che <math>\ {{n+1} \over {2n}} \to \ {{1} \over {2}}</math>, si ottiene:
:<math> \int^{b}_{a} mx \,\mathrm{d}x = \lim_{n \to + \infty} \sigma_{n} = ma(b-a)+{{m(b-a)^2} \over {2}}
:dalla quale, eseguendo la somma si ricava:
Riga 512 ⟶ 530:
== Bibliografia ==
*{{Cita libro|autore=Paolo Marcellini|wkautore=Paolo Marcellini|autore2=Carlo Sbordone|wkautore2=Carlo Sbordone|titolo=Analisi matematica Uno|url=https://www.worldcat.org/oclc/848639831|accesso=2019-02-20|anno=1998|editore=Liguori|città=Napoli|OCLC=848639831|ISBN=9788820728199}}
*{{Cita libro|autore=Paolo Marcellini|wkautore=Paolo Marcellini|autore2=Carlo Sbordone|wkautore2=Carlo Sbordone|autore3=Nicola Fusco|wkautore3=Nicola Fusco (matematico)|titolo=Analisi matematica Due|url=https://www.worldcat.org/oclc/848628114|accesso=2019-02-20|anno=2020|editore=Zanichelli|OCLC=848628114|ISBN=9788808520203}}
* {{cita libro | cognome= Soardi | nome= Paolo Maurizio | titolo= Analisi Matematica| editore= CittàStudi| anno= 2007|isbn= 978-88-251-7319-2|cid =soardi}}
* {{cita libro | cognome= Rudin| nome= Walter | titolo= Real and Complex Analysis | editore= McGraw-Hill | città= Mladinska Knjiga| anno= 1970| isbn= 0-07-054234-1|cid =rudin| lingua= en}}
* {{cita libro | cognome= Reed | nome= Michael |coautori= Barry Simon | titolo= Methods of Modern Mathematical Physics, Vol. 1: Functional Analysis| editore= Academic press inc.<!--|ed = riveduta-->| città= San Diego, California| anno= 1980|ed=2|isbn= 0-12-585050-6|cid =reed | lingua= en }}
==Voci correlate==
{{Div col}}
*[[Derivata]]
*[[Funzione integrabile]]
Riga 530 ⟶ 552:
*[[Integrale funzionale]]
*[[Integrale improprio]]
*[[Integrazione di contorno|Integrale complesso]]
*[[Metodi di integrazione]]
*[[Passaggio al limite sotto segno di integrale]]
Riga 535 ⟶ 558:
*[[Teorema di Stokes]]
*[[Teorema fondamentale del calcolo integrale]]
{{Div col end}}
===Tavole di integrali===
Riga 549 ⟶ 573:
*[[Tavola degli integrali indefiniti di funzioni d'arco]]
*[[Tavola degli integrali indefiniti di funzioni d'area]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sull'|wikt}}
==Collegamenti esterni==
* {{
*
*{{Cita
{{analisi matematica}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|matematica}}
[[Categoria:Calcolo integrale| ]]
|