Ferrovia Massaua-Saati: differenze tra le versioni

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{{Infobox lineaLinea ferroviaria
|nome = Massaua–Saati
|originale =
|mappa = Rete ferroviaria Eritrea 2003.png
|inizio =
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|lunghezza = 26,885
|scartamento = 950  mm
|elettrificata = no
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== Storia ==
I lavori di costruzione iniziarono sotto il comando del generale [[Tancredi Saletta]] a nell'ottobre [[1887]] e proseguirono con il generale [[Alessandro Asinari di San Marzano]]<ref>Angelo Del Boca, ''Gli italiani in Africa Orientale'', Volvol. 1'', Milano 1992, ppp. 265, 278, 284-290.</ref>. Fu [[armamento ferroviario|armata]] a [[scartamento ridotto]] da 0,95&nbsp;m, strutturata come [[Ferrovia Decauville|"Decauville"]], con rotaie provenienti da [[Swansea]]. Molti carri merci ed una vettura di 1ª classe erano di costruzione [[Belgio|belga]]; le vetture di 3ª classe e le miste ed alcuni vagoni mercemerci erano stati costruiti a [[Castellammare di Stabia]] su disegni già usati per le complementari sarde; quattro locomotive erano di costruzione [[Henschel & Sohn]], di [[Kassel|Cassel]] e una piccola locomotiva di [[Maschinenfabrik Esslingen|Esslingen]]<ref name="ferrovia">{{cita|Oliveri||}}</ref>.
 
Precedentemente esisteva una ferrovia, sempre costruita per ragioni militari, che arrivava fino a [[MonkulloMoncullo]] utilizzando il [[Ferrovia Decauville|sistema Decauville]].
 
La ferrovia partiva da [[Massaua]] per arrivare alle fortificazioni di [[Saati]] (cioè "''pozzi d'acqua''", poco dopo [[Dogali]]) rioccupate dagli dagl'italiani il 1º febbraio [[1888]]. La ferrovia, completata il 15 marzo [[1888]], era lunga 26&nbsp;km ed era stata costruita in quasi sei mesi di lavoro, costando dai 3 ai 10 milioni di lire (il costo varia a seconda delle fonti). Per la costruzione erano stati impiegati quattro ingegneri, quattro assistenti, un capo meccanico, due macchinisti, un capo fabbro, un segretario contabile e 325 operai, tutti provenienti dall'Italia. Guidava i lavori l'ingegnere [[Emilio Olivieri]]. Il capitano del genio [[Pio Spaccamela]] si occupò della tracciatura, con picchetti, del primo tratto di linea nella penisola di Abd el Kader. Sin dall'arrivo a Massaua dall'Italia si manifestarono grandi difficoltà: un operaio e un assistente erano moribondi, gli alloggiamenti daandavano costruirecostruiti in fretta e lole operazioni di scarico dei materiali che impegnòimpegnarono per 4 mesi dalle 40 alle 120 persone, compresi gli indigeni<ref name="ferrovia"/>.
 
Il tracciato iniziava dalla penisola di [[Abd el Kader]], percorreva circa 3&nbsp;km in una valle deserta e arrivava al villaggio di [[Otumlo]] (ove esisteva un fortino). Da qui il terreno diveniva collinoso, con continui sali-scendie il tracciato, tra continui saliscendi, risaliva la sponda destra, di- costituita da marna argillosa, - del [[torrente Uissa]], arrivando dopo 2&nbsp;km, alla Missione Svedese e, dopo altri 2&nbsp;km, al forte di [[Moncullo]] (Monkullo, M'kullu o Emcullu, 40&nbsp;m. [[s.l.m.]]); proseguiva incontrando due affluenti dell'Uissa, l'Obel (o Tata) e l'Amashat (il cui nome deriva dalle regioni attraversate), risalendo poi l'Amashat, a 4&nbsp;km da Monkullo, e raggiungevaraggiungendo il [[Piano delle Scimmie]]. Abbandonava quindi il fiume Amashat per scendere a quello di Takabat, incontrando quattro torrenti (che si riuniscono più in basso formando l'Uadi-Bò, un corso d'acqua che sbocca nel Mar Rosso, poco più a nord dell'Uissa). Incontrava poi il piccolo torrente Agbalo, che sfocia nel Desset, dove si trovava il villaggio di [[Dogali]] (Dahali), ove la vegetazione diveniva migliorepiù ricca, anche con presenza di alberi, in particolare di [[Tamarix|tamarischi]]. ArrivatoGiunto al rio Saati, affluente del Desset, il tracciato lo risaliva per circa 3&nbsp;km, arrivando ad una cascata di oltre 20 metri di altezza. Sopra un colle scosceso sulla destra, a 60 metri sopra ildal fondo valle, si trovava infine il forte di Saati, il cui nome vieneproviene dalda fattoalcune cheprofonde buche scavate ai piedi della cascata si trovavano alcune buche profonde scavate per rifornire d'acqua le carovane<ref name="ferrovia"/>.
 
Tra i vari problemi affrontati durante la costruzione vi furono la lenta e difficoltosa produzione del [[ballastpietrisco]] e la stagionalità dei corsi d'acqua, di cui non era sempre ben definibile l'alveo. Un violento temporale, il 20 novembre [[1887]], spazzò via le baracche e un cantiere danneggiando circa un kmchilometro di linea in costruzione, rendendo necessaria la rivalutazione dei parametri dei corsi d'acqua e costruendola costruzione alcuni ponti. Da sondaggi fattieffettuati nell'occasione si scoprì che l'acqua nella zona di Dogali poteva esser trovata a circa 10&nbsp;m di profondità (a confronto dei 1–2&nbsp;m dei pozzi nella zona di Saati). Per la costruzione di alcuni ponti per l'attraversamento deisu vari corsi d'acqua, a causa della mancanzapenuria in loco di materiali, li si dovettero trasportareallestire dall'Italiadei trasporti via mare dall'Italia.
 
La ferrovia risultò lunga 26,885&nbsp;km, con 57 curve, tre delle quali con raggio di 100 metri, le altre con raggio superiore ai 120&nbsp;m. Lo scartamento era di 0,95&nbsp;m. e le rotaie pesavano da 21 a 22&nbsp;kg al metro. La massicciata era larga 3,5&nbsp;m. Le traverse erano di legno per i primi 5&nbsp;km, poi d'acciaio. La pendenza massima era del 23‰ in direzione di Saati presso la stazione dell'Amashat. Il punto più alto della linea era la stazione di Saati a 140,30&nbsp;[[m s.l.m.]]. Vi erano in tutto 85 tra ponti e ponticelli, i più importanti dei quali erano quelli sul Desset, sull'Obel, sull'Amashat, sugli affluenti dell'Uadi-Bo e sul rio Saati, mentre; gli altri variavano da 0,60 a 4&nbsp;m di larghezza.
 
== Percorso ==
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!colspan=8|Stazioni e fermate.
|-
{{Percorso_fer1|exKBHFa|0|[[Massaua]] (Abd el Kader, forte)||1 4,00&nbsp;m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|exHST|3|[[Otumlo]]|+ binario morto|14,00 &nbsp;m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|exHST|5|Missione Svedese|+ binario morto}}
{{Percorso_fer1|exBHF|7|[[Monkullo]]|Doppio binario + binario morto|34,00 &nbsp;m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|exWBRÜCKE1||fiume Obel|}}
{{Percorso_fer1|exWBRÜCKE1||fiume Amashat|}}
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{{Percorso_fer1|exWBRÜCKE1||fiume Uadi-Bò|}}
{{Percorso_fer1|exWBRÜCKE1||fiume Desset|}}
{{Percorso_fer1|exBHF|20|[[Dogali]]|Doppio binario + binario morto|102,00 &nbsp;m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|exHST||Poggio Comando|+ binario morto}}
{{Percorso_fer1|exWBRÜCKE1||rio Saati|}}
{{Percorso_fer1|exKBHFe|26+885|[[Stazione di Saati|Saati]]|+ binari x manovre|140,30 &nbsp;m s.l.m.}}
|}
{{clear}}
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== Bibliografia ==
* {{cita web|titolo=La Ferrovia Massaua-Saati, Relazione dell'ingegnere Emilio Olivieri direttore dei lavori, Roma, Tipografia degli Stabilimenti Militari di Pena, 1888 |url=http://www.ferroviaeritrea.it/la_ferrovia_massauasaati.htm|accesso=18-02- febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131012032531/http://www.ferroviaeritrea.it/la_ferrovia_massauasaati.htm}}
 
==Voci correlate==
* [[Ferrovia Massaua-Asmara]]
* [[Ferrovia Asmara-Biscia]]
* [[Colonia eritrea|Eritrea italiana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Rail transport in Eritrea}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.ferroviaeritrea.it/ |Sito dedicato alla Ferrovia Eritrea]}}
* [{{cita web|http://www.trainweb.org/eritrean/scrapbook/where/maps/map.jpg |Mappa del 1938 dove si vede in dettaglio il tracciato della ferrovia tra Massaua ed Agordat]}}
* [http://www.ferroviaeritrea.it/images/stampa%20massaua%20saati(2).JPG Raffigurazione della stazione di Otumlo] da foto di Vico Mantegazza
 
{{Colonialismo italiano}}