Ambrogio Belloni: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Ambrogio Belloni
|immagine = Ambrogio Belloni daticamera.jpg
|didascalia =
|carica = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio =
|mandatofine =
|legislatura = {{NumLegRegno|D|XXV|XXVI}}
|gruppo parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio = Rovigo
|tipo nomina =
|incarichi =
|sito = {{Deputati Regno}}
|partito = [[Partito Socialista Italiano|PSI]] <br/> [[Partito Comunista d'Italia|PCdI]] <br/> [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|titolo di studio = laurea in giurisprudenza
|alma mater =
|professione = avvocato
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Ambrogio
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|AnnoNascita = 1864
|LuogoMorte = Villanova Monferrato
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1950
|Epoca = 1900
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|Nazionalità = italiano
}}
==Biografia==
Nasce nel [[1864]] a San Michele, sobborgo del comune di [[Alessandria]],
Nel [[1897]] si iscrive al [[Partito Socialista Italiano]]: la sua carriera politica inizia nel comune di
Lo stesso anno partecipa al XV congresso del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] a [[Roma]], entrando nella direzione nazionale. Negli anni successivi lavora per la costituzione della frazione comunista che appoggerà sia al convegno di [[Imola]] sia al [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano|congresso di Livorno]] nel [[1921]]. In questa riunione plenaria, Belloni si distingue per la sua completa adesione alle idee di [[Antonio Gramsci]] e [[Palmiro Togliatti]].
Sempre nel 1921 entra nel [[Comitato centrale]] del [[Partito Comunista d'Italia]], avvicinandosi alle tesi di [[Amadeo Bordiga]], ed è eletto deputato nazionale nello stesso anno. Il suo seggio alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] gli sarà confermato anche nelle elezioni del [[1924]] anche se, per protestare contro il [[Partito Nazionale Fascista]] di [[Benito Mussolini]], ritenuto responsabile dell'assassinio di [[Giacomo Matteotti]], Belloni prende parte alla
Nel [[1926]] viene arrestato e condannato a cinque anni di confino dal regime fascista:
Tornato in libertà nel [[1932]], organizza clandestinamente alcuni moti di propaganda per conto del PCI, soprattutto per quanto riguarda la città di Alessandria. Nel [[1943]], all'indomani dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre]], torna in [[Italia]] ed aderisce alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] partigiana tra le file delle [[Brigate Garibaldi]].
Dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] torna alla politica candidandosi, senza successo, come deputato all'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] nel [[1946]]. Due anni dopo però fu eletto nelle file del [[Partito Comunista Italiano]] come consigliere comunale di Alessandria. Muore nel [[1950]], quasi 90enne, a [[Villanova Monferrato]], dove si era recato per svolgere un comizio.▼
▲Dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] torna alla politica, candidandosi, senza successo, come deputato all'[[Assemblea Costituente
== Note ==
<references/>
==Voci correlate==
*[[I Congresso del Partito Comunista d'Italia]]
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Biografie|comunismo}}
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