Pepi II: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Approfondimenti e letture consigliate: Bot: +controllo di autorità |
m Correggo dei wikilink. |
||
| (186 versioni intermedie di 43 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Monarca
|nome = Pepi
|immagine = Statuette of Queen Ankhnes-meryre II and her Son, Pepy II, front view.jpg
|legenda = Statuetta in [[alabastro]] di Pepi II in braccio alla madre, la regina [[Ankhesenpepi II]] ([[Brooklyn Museum]]).
|titolo = [[Faraone|Re dell'Alto e Basso Egitto]]
|inizio regno = [[XXIII secolo a.C.|2278 a.C.]]
|fine regno = ca. 2216 a.C. o 2184 a.C. (dibattuto<ref name=Goedicke>{{Cita|Goedicke 1988|}}.</ref><ref>{{cita|Clayton 1994|p. 64}}.</ref>) o<br />2173 a.C.<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|curatore=Virgilio Ortega|titolo=Egittomania - L'affascinante mondo dell'Antico Egitto V|anno=1999|editore=Istituto geografico De Agostini|pagina=181}}</ref>
|
|incoronazione =
|investitura =
|predecessore = [[Merenra I]]
|
|successore = [[Merenra II]]
|nome completo = Neferkara Pepi
|altrititoli =
|
|data di nascita = ca. 2284 a.C.
|luogo di morte =
|data di morte = ca. 2216 a.C. o 2184 a.C. (dibattuto)
|sepoltura = complesso funerario chiamato "Neferkara è durevole e vivente"
|luogo di sepoltura = [[Saqqara]]
|
|dinastia = [[VI dinastia egizia]]
|padre = [[Merenra I]]<ref>{{cita|Labrousse, Leclant 2001|}}.</ref><br />un tempo ritenuto [[Pepi I]]<ref>{{cita web|url=http://www.egittoanticosito.com/history/pepi2.htm|titolo=Faraone Pepi II}}</ref>
|madre = [[Ankhesenpepi II]]
|
|
|coniuge 1 = [[Neith (sposa di Pepi II)|Neith]]
|coniuge 2 = [[Iput II]]
|
|coniuge 4 = [[Ankhesenpepi IV]]
|coniuge 5 = [[Udjebten]]
|figli = [[Merenra II]], [[Nebkauhor-Idu]], [[Ptahshepses D]]<ref>{{cita|Dodson, Hilton 2004|pp. 73, 77–8.}}</ref> [[Nitocris]]?
|motto reale =
|firma =
|data di sepoltura =
}}
{{Citazione|Cominciò a regnare a sei anni e continuò fino a cento anni.|[[Manetone]], ''Aegyptiaca''<ref name="cita-Cimmino-2003-p110">{{Cita|Cimmino 2003|p. 110}}.</ref>}}
{{Bio
|Nome = Pepi II
|PostCognome = ('''Neferkara Pepi'''), o anche '''Piopi II''' o '''Fiope II'''<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|curatore=Virgilio Ortega|titolo=Egittomania - L'affascinante mondo dell'Antico Egitto V|anno=1999|editore=Istituto geografico De Agostini|pagina=181}}</ref>
|PreData = in [[Lingua egizia|egizio]] ''Ppy''; {{Lang-grc|Φίωψ|Phíōps}}<ref>{{cita|Cimmino 2003|p. 110}}.</ref><ref name="Lundström" />
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = ca. [[XXIII secolo a.C.|2284 a.C.]]
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ca. 2216 a.C. o [[XXII secolo a.C.|2184 a.C.]]<ref name=Goedicke /><ref group="N">L'anno 2247 a.C. è una data tradizionale, la più alta di tutte quelle proposte, e si basa sul numero dei censimenti del bestiame (31 in tutto) compiuti durante il regno di Pepi II - e si basa sull'assunto che le conte del bestiame si svolgessero ogni anno, assunto che costituirebbe una accezione alla regola per il tardo [[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]]. Dal momento che si ritiene più probabile che si svolgessero ogni due anni, Pepi II sarebbe vissuto per circa 62 anni, fino a circa il 2212 a.C.. Pepi II è spesso citato come il [[Sovrani che hanno regnato più a lungo|monarca con il regno più lungo della storia]] in base al computo del ''[[Papiro dei Re]]'' di [[Torino]] (fine [[II millennio a.C.]]) e dello storico [[Ellenismo|ellenistico]] [[Manetone]]. Le fonti del ''Papiro dei Re'' e di Manetone sono scomparse o sconosciute.</ref>
|Epoca = -2200
|Attività = faraone
|Nazionalità = egizio
|
|FineIncipit = è stato un [[faraone]] della [[VI dinastia egizia]]. Il suo [[Titolatura reale dell'antico Egitto|nome regale]], ''Neferkara'', significa "Meraviglioso è il ''[[Anima nella religione dell'antico Egitto|ka]]'' di [[Ra]]"
}}
Il regno relativamente pacifico<ref>{{Cita|Wilkinson 2007|p. 79}}.</ref> di Pepi II, la cui lunghissima durata fu forse causa di una certa stagnazione, segnò il declino irrefrenabile dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]]: a causa dello strapotere dei [[nomarchi]] (i governatori locali), l'autorità del faraone diminuì. Con l'autorità centrale indebolita a tal punto<ref name="Lundström">{{Cita web |autore =Peter Lundström |url = https://pharaoh.se/pharaoh/Pepi-II |titolo = Pepi II in hieroglyphs |sito = Pharaoh.se |accesso = 5 febbraio 2017}}</ref>, l'aristocrazia locale avviò una serie di conflitti per dividersi il territorio. L'Antico Regno cadde pochi decenni dopo la morte di Pepi II. Come ha scritto l'[[Egittologia|egittologo]] inglese [[Toby Wilkinson]]:
{{Citazione|Un lungo regno era solitamente segno di una dinastia stabile. Ma i molti decenni di Pepi II sul trono causarono gravi problemi alla successione. Non solo il re vide passare dieci [[visir]], ma sopravvisse anche a molti dei suoi eredi […]. Il giovane monarca pieno di esuberanza giovanile divenne un fragile vecchio. Immortale nella teoria (e così dovette sembrare sempre di più agli occhi dei suoi sudditi), semplicemente aveva vissuto troppo a lungo. La sua morte, quando finalmente venne, segnò allo stesso tempo la fine di un uomo e la fine di un'era. L'Antico Regno aveva terminato il suo corso.|Toby Wilkinson<ref>{{Cita|Wilkinson 2011|p. 113}}.</ref>}}
== Famiglia ==
[[File:Royal head from a small statue.jpg|thumb|upright=0.8|Testa di un [[faraone]] coeva al regno di Pepi II; probabilmente da una statua dello stesso Pepi II ([[Metropolitan Museum of Art]], [[New York]]).]]
=== Identità del padre ===
Ascese al trono all'età di 6 anni, alla morte di [[Merenra I]]. Si riteneva tradizionalmente che fosse figlio del faraone [[Pepi I]] e della regina [[Ankhesenpepi II]], ma gli annali registrati sulla "Pietra di Saqqara meridionale" indicano che Merenra I ebbe un regno di almeno 11 anni; Pepi II sarebbe quindi nato 5 anni dopo la morte di Pepi I. Vari sigilli reali della VI dinastia e blocchi di pietra (l'ultimo dei quali individuato nel Tempio funerario della regina Ankhesenpepi II, madre certa di Pepi II) furono scoperti nella stagione di scavi [[1999]]/[[2000]], a [[Saqqara]], e dimostrano che Ankhesenpepi II sposò anche Merenra I, dopo la morte di Pepi I<ref name=":0">{{Cita|Labrousse, Leclant 2000}}.</ref>. Le iscrizioni su tali blocchi di pietra enumerano i seguenti titoli di Ankhesenpepi II<ref name=":0" />:
{{Citazione|Sposa del Re-della Piramide di Pepi I, Sposa del Re-della Piramide di Merenra [I], Madre del Re-della Piramide di Pepi II.}}
Di conseguenza, molti egittologi sono del parere che Merenra I fosse padre di Pepi II<ref>{{Cita|Labrousse, Leclant 2001}}.</ref>. Pepi II sarebbe stato, quindi, nipote abiatico di Pepi I.
=== Spose ===
Pepi II ebbe varie coniugi nel corso della sua lunga vita, fra le quali:
* [[Neith (sposa di Pepi II)|Neith]] – "Figlia del re", "Grande dello scettro", "Madre del re", "Sposa del re", fu la madre del successore di Pepi II, [[Merenra II]]<ref name=":13">{{Cita|Dodson, Hilton 2004|pp. 73, 77.}}</ref>; potrebbe essere stata figlia di [[Ankhesenpepi I]] e, di conseguenza, anche sorellastra e cugina di Pepi II<ref name=":1">{{Cita|Tyldesley 2006|pp. 61-3}}.</ref>. Sepolta accanto al marito, i suoi resti si trovano al [[Museo egizio del Cairo]] (in precedenza presso la Kas el-Aini Medical School)<ref name=":13" />.
* [[Iput II]] – "Sposa del re", "Prima figlia del re, del suo corpo", sorella o sorellastra di Pepi II, sepolta a [[Saqqara]] meridionale<ref>{{Cita|Dodson, Hilton 2004|pp. 73, 76.}}</ref>.
* [[Ankhesenpepi III]] – "Figlia del re", "Sposa del re", figlia di [[Merenra I|Merenra Nemtiemsaf I]] e quindi sorella o sorellastra di Pepi II<ref name=":14">{{Cita|Dodson, Hilton 2004|pp. 73-4}}.</ref>. Sepolta in una piramide fra quelle delle spose di Pepi II, a Saqqara meridionale. Frammento di un decreto di Pepi II in suo onore furono scoperti a nord del muro di cinta della piramide<ref name=":1" /><ref name=":14" />.
* [[Ankhesenpepi IV]] – "Figlia del dio", "Madre del re", "Sposa del re", "Grande dello scettro", madre di un faraone di nome ''Neferkara'' stando a un'iscrizione nella sua tomba<ref name=":15">{{Cita|Dodson, Hilton 2004|pp. 74, 76.}}</ref>. Non è noto con certezza di quale ''Neferkara'' si tratti, dal momento che vari faraoni regnarono con questo nome durante il [[Primo periodo intermedio dell'Egitto]]<ref name=":15" />: forse [[Neferkara Nebi]]<ref name=":1" />.
* [[Udjebten]] – "Sposa del re", "Grande dello scettro": l'assenza per lei del titolo di "Figlia del re", usuale per le figlie del faraone, indica che non fu una sorella o sorellastra di Pepi II, a differenza di altre consorti come [[Neith (sposa di Pepi II)|Neith]] e [[Iput II]]; altri la ritengono figlia di Pepi I<ref name=":1" />. Fu sepolta accanto al marito<ref>{{Cita|Dodson, Hilton 2004|p. 78}}.</ref>.
Fra queste regine, Neith, Iput e Udjebten ebbero ciascuna una piramide minore ("sussidiaria") e un [[tempio funerario]] all'interno del complesso sepolcrale di Pepi II a Saqqara. Ankhesenpepi III fu sepolta in una piramide accanto a quella di Pepi I, mentre Ankhesenpepi IV fu modestamente inumata in una cappella nel Tempio funerario Iput II, altra sposa del re<ref>{{Cita|Dodson, Hilton 2004|p. 76}}.</ref>. Altri due figli noti di Pepi II sono [[Nebkauhor-Idu]], [[visir]] e sacerdote del culto funerario del faraone [[Unis (faraone)|Unis]] della [[V dinastia egizia|V dinastia]], e [[Ptahshepses D]]; entrambi furono sepolti presso la tomba di re Unis, a Saqqara<ref>{{Cita|Dodson, Hilton 2004|pp. 77-8}}.</ref>.<gallery mode="packed" heights="125">
File:Hidden treasures 09.jpg|[[Pepi I]]<ref group="N">La statua è stata variamente attribuita anche a Pepi II o a suo padre [[Merenra I]].</ref>. [[Museo egizio del Cairo]]<ref>[http://www.touregypt.net/featurestories/merenre.htm Merenre, 3rd Ruler of Egypt's 6th Dynasty]</ref>.
File:Maspero Mummy from Pyramid of Merenre.png|Possibile testa di [[Merenra I]]<ref group="N">Non è chiaro se tali resti, rinvenuti nel sarcofago di [[Merenra I]], appartengano o meno al sovrano. Fotografia di [[Gaston Maspero]], [[1915]].</ref>.
File:Queen of Pepy II.jpg|[[Ankhesenpepi II]]. Imhotep Museum, [[Saqqara]].
File:Ankhesenmeryre.jpg|[[Ankhesenpepi II]] ([[Uadi Maghara]]).
File:SouthSaqqaraStone.png|La "Pietra di [[Saqqara]] meridionale" (coperchio del sarcofago di [[Ankhesenpepi I]]) fornisce informazioni decisive sulla famiglia di Pepi II<ref>{{cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/francescoraf/hesyra/ssannals.htm|titolo=South Saqqara Stone}}</ref>.
</gallery>
== Biografia ==
=== Primi anni di regno ===
Sua madre [[Ankhesenpepi II]] (detta anche Ankhesenmerira II) regnò, con ogni probabilità, come [[Reggenza|reggente]] per Pepi II ancora bambino. Una statuetta in [[alabastro]], conservata al [[Brooklyn Museum]] di [[New York]], rappresenta il giovanissimo Pepi II, rivestito di tutti gli [[Regalia|attributi]] faraonici, seduto sulle gambe della madre. A dispetto del suo regno lunghissimo, si tratta di una delle sole tre rappresentazioni certe di questo sovrano. Ankhesenpepi II potrebbe esser stata affiancata dal fratello Djau (o Zau)<ref name=":2">{{Cita|Arborio Mella 1976|p. 114}}.</ref>, che era stato [[visir]] durante il precedente faraone. Alcuni studiosi hanno interpretato la relativa scarsità di statuaria regale del regno di Pepi II come indizio della difficoltà, da parte della corte, di trattenere artigiani di valore.
=== Politica estera ===
La politica estera di Pepi II non sembra aver differito da quella dei suoi immediati predecessori. Organizzò l'estrazione di [[rame]] e [[Turchese (minerale)|turchese]] dalle miniere dello [[Uadi Maghara]], nel [[Penisola del Sinai|Sinai]], e di [[alabastro]] da [[Hetnub]]. È menzionato da un'iscrizione scoperta nella città [[fenici]]a di [[Biblo]], nella [[Palestina]] antica<ref>{{Cita|Brovarski 1999|p. 46}}.</ref>. [[File:Abydos KL 06-05 n38.jpg|sinistra|thumb|upright=0.5|[[Cartiglio]] con il [[Titolatura reale dell'antico Egitto|nome regale]] (''Neferkara'') di Pepi II. [[Lista di Abido]]. ]]
==== Spedizioni nubiane: le prime esplorazioni africane ====
Le relazioni con il sud si tradussero nei frequenti viaggi di carovane mercantili da e per la [[Nubia]]. Uni, della famiglia dei "coraggiosi e risoluti"<ref name=":2"/> principi di [[Elefantina]] cui era affidata la protezione della frontiera nubiana con il titolo di "Guardiani delle porte del Sud", stretto collaboratore del giovane [[Merenra I]] (padre di Pepi II e, tra l'altro, primo faraone a recarsi a Elefantina), fu fautore di due spedizioni in Nubia per procurarsi granito per la piramide del faraone, e di una terza di cui lasciò scritto<ref name=":2" />:
{{Citazione|Sua Maestà [''Merenra I''] mi inviò per tagliare cinque canali nel Sud e per costruire tre zattere da carico e quattro pontoni da traino in legno d'[[acacia]] di Uauat. Allora i capi di Uauat [...] procurarono il legname e io terminai tutto il lavoro in un solo anno. Le navi furono caricate con grandi blocchi di granito per la piramide "Merenra splende bello".|}}
Il suo successore a Elefantina, il nobile [[Harkhuf]], compì altre tre spedizioni nel cuore del continente africano per conto di Merenra II<ref name=":2" />. Incoronato in giovane età e faraone per meno di un decennio, nel corso del quale ebbe modo di organizzare tutte queste spedizioni, il padre di Pepi II si rivelò un sovrano di notevole intraprendenza: i pionieri da lui inviati furono, di fatto, tra i primi [[Esplorazioni geografiche|esploratori]] dell'[[Africa subsahariana]]<ref name=":2" /> (il futuro Pepi II si trovava allora nella primissima [[infanzia]]). La morte prematura di Merenra I, intorno al 2278 a.C., interruppe le spedizioni. Pepi II (o il suo consiglio di [[reggenza]], fra cui la [[Ankhesenpepi II|madre]], in vece sua) riprese però celermente le attività del predecessore e ordinò a Harkhuf una quarta spedizione: si sarebbe dovuto recare nel Paese di Yam, che il nobile trovò in guerra con un altro Paese, Themeh. Dopo aver imposto la pace, Harkhuf tornò a [[Menfi (Egitto)|Menfi]] con "trecento [[Equus asinus|asini]] carichi d'[[incenso]], [[ebano]], pelli di [[Panthera|pantera]], [[avorio]] e ogni buon prodotto"<ref name=":2" />: Pepi II gli mandò incontro una nave "carica di vino, datteri, focacce e birra"<ref name=":2" />.
==== Lettera di Pepi II bambino a Harkhuf ====
Un lampo della personalità di Pepi II da bambino emerge in una lettera da lui scritta a Harkhuf quando questi capeggiava una ennesima spedizione in [[Nubia]]<ref name=":3">{{Cita|Arborio Mella 1976|pp. 114-5}}.</ref><ref name=":4">{{Cita|Gardiner 1989|pp. 56, 94.}}</ref>. Oltre al consueto bottino, Harkhuf riuscì a procurarsi un "nano danzante", quasi certamente [[pigmeo]]: ormai ritornato in sicurezza nell'[[Geografia dell'antico Egitto|Alto Egitto]], comunicò al piccolo faraone il suo ritorno, citando i grandi doni portati da Yam, compreso il [[Pigmei|pigmeo]]<ref name=":3" /><ref name=":4" />.
[[File:Flickr - schmuela - IMG 6385.jpg|thumb|[[Harkhuf]], principe di [[Elefantina]], personaggio chiave della politica estera di [[Merenra I]] e Pepi II. Da un rilievo della sua tomba a Qubbet el-Hawa.]]
Il re-bambino in persona, assai incuriosito, rispose al governatore ed esploratore con una lettera di ringraziamento particolarmente entusiasta, "in cui c'è tutta la gioia di un bambino per il nuovo giocattolo"<ref name=":2" />, della quale segue un estratto:
{{Citazione|Ho notato il motivo di questa lettera che tu hai inviato al re, al palazzo, in modo che uno [''il re''] possa sapere che sei ritornato sano e salvo da Yam insieme ai soldati che erano con te. Tu hai detto in questa lettera che hai portato grandi e bellissimi doni […]. Tu hai detto in questa lettera che hai portato un nano danzante del dio dalla terra degli spiriti, simile al nano che il tesoriere del dio, Burded, portò da Punt ai tempi di [[Djedkara Isesi|Isesi]]. Tu hai detto alla Mia Maestà: "Nessuno ne ha uno come questo, che sia stato portato da chiunque si sia recato in Yam." […] Torna alla corte subito, devi portare con te questo nano che hai preso vivo, prospero ed in salute dalla terra degli spiriti, per la danza del dio, per rallegrare ed allietare il cuore del Re dell'Alto e Basso Egitto Neferkara [''Pepi II''], che viva in eterno. Quando si troverà con te sulla nave, incarica gente capace che stia al suo fianco su ciascun lato della nave (per evitare che possa cadere in acqua). Quando alla notte dormirà, incarica gente capace che gli dorma accanto nella sua tenda. Controllalo dieci volte per notte! La Mia Maestà desidera vedere questo nano ancor più dei doni dal Sinai e da Punt. Se, quando arriverai a corte, avrai questo nano con te vivo, prospero ed in salute, la Mia Maestà farà per te una cosa più grande di quanto venne fatto al tesoriere del dio, Burded, al tempo di Isesi, in accordo col desiderio del cuore della Mia Maestà di vedere questo nano.|[[Harkhuf|Autobiografia di Harkhuf]]<ref>{{cita|Gardiner 1989|p. 56}}.</ref>}}
Ricevere una lettera del genere da parte del sovrano costituiva un enorme onore, ed Harkhuf non mancò di riprodurla integralmente sulla facciata della propria tomba, essendo le pareti interne già decorate con i racconti delle sue precedenti spedizioni ("[[Harkhuf|Autobiografia di Harkhuf]]")<ref name=":5" />. È grazie a questo espediente che si è preservata l'unica lettera reale completa dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]].
==== Spedizioni di Mechu e Hekaib ====
Le spedizioni, alcune delle quali potevano durare anche sei o otto mesi, continuarono ben oltre la giovinezza di Pepi II: non tutte però ebbero un esito positivo. Un altro principe di Elefantina, di nome Mechu, fu mandato dal faraone nello Uauat, cioè nella Bassa Nubia, ma rimase ucciso nell'assalto di tribù ostili; senza attendere il beneplacito del re, ma limitandosi a informarlo, il figlio di Mechu, Sabni, cominciò a dare la caccia ai responsabili dell'omicidio del padre, li uccise e recuperò la salma di Mechu che riportò in patria<ref name=":16">{{Cita|Arborio Mella 1976|p. 115}}.</ref>. Se il suo corpo fosse andato distrutto, anziché essere correttamente [[Imbalsamazione|imbalsamato]], Mechu non avrebbe potuto conseguire la vita eterna nell'aldilà: alla frontiera con l'Egitto, Sabni trovò ad attenderlo i sacerdoti e imbalsamatori del palazzo reale, i quali procedettero a [[Mummia|mummificare]] i resti di Mechu con una ricca dotazione di unguenti e aromi<ref name=":16" />. Sabni proseguì per Menfi per ringraziare Pepi II portandogli in dono una [[Zanne|zanna]] di [[Loxodonta africana|elefante]]; Pepi II lo colmò di regali a sua volta e lo insignì dell'"Oro della Lode" per l'eccezionale pietà filiale dimostrata<ref name=":16" />. [[File:Pepy II hed seb.jpg|thumb|upright=0.7|Placchetta che commemora il trentesimo anniversario (giubileo ''[[Heb-Sed|heb-sed]]'') dell'ascesa al trono di Pepi II. ]]
Andò così stabilendosi una sorta di sovranità del re egizio sulla Nubia, fino alla [[Cateratte del Nilo|terza cateratta]]. Pepi II nominò un ennesimo principe di Elefantina, [[Hekaib]] (anche chiamato Pepinakht, "Forte è Pepi") "Governatore dei Paesi stranieri", titolo con cui quest'ultimo compì due spedizioni, ora di carattere militare, riportandone successi, bottino e capi prigionieri<ref name=":16" />. Una terza sortita, punitiva, nello [[Uadi Hammamat]], fu finalizzata a vendicare l'ammiraglio Enenkhet che era stato ucciso dai predoni durante uno dei suoi consueti spostamenti da Copto al [[Mar Rosso]]: su ordine del faraone, Hekaib partì in rappresaglia contro i beduini e recuperò il corpo di Enenkhet per dargli una degna sepoltura<ref name=":16" />.
=== Declino dell'Antico Regno ===
Le ragioni profonde del declino dell'Antico Regno sono rintracciabili ben prima dell'epoca di Pepi II, con il potere sempre maggiore dei nomarchi (rappresentanti regionali del re). [[Pepi I]], per esempio, prese in moglie due figlie di un nomarca, per poi elevare un loro fratello all'ufficio di [[visir]]; l'influenza di queste due regine fu grande, siccome il figlio di ciascuna di loro divenne faraone: prima Merenra I e poi Pepi II. Durante il regno di Pepi II, agli alti funzionari d'Egitto non solo andò un potere sproporzionato rispetto a quello del sovrano, ma anche una considerevole ricchezza: a questo periodo risalgono le ricche tombe particolarmente elaborate di nomarchi in carica, importanti sacerdoti e altri pubblici ufficiali<ref name="cita-Clayton-1994-p67">{{Cita|Clayton 1994|p. 67}}.</ref>. I nomarchi erano tradizionalmente esenti dalla tassazione, e la loro carica divenne ereditaria. La crescente ricchezza, unità all'ereditarietà del ruolo, portò a una loro sostanziale indipendenza dal potere centrale del monarca e della corte. È noto che, a un certo punto, Pepi II suddivise il ruolo di visir fra due persone: uno per l'Alto Egitto e uno per il Basso Egitto: un'ulteriore decentralizzazione del potere rispetto alla capitale, [[Menfi (Egitto)|Menfi]]. Mentre la sede del visir dell'Alto Egitto mutò varie volte, quella dell'omologo per il Basso Egitto rimase sempre [[Tebe (sito archeologico)|Tebe]]. Si è ipotizzato anche il regno estremamente lungo ("troppo lungo" l'ha definito Cimmino<ref name=":5">{{Cita|Cimmino 2003|p. 111}}.</ref>) di Pepi II fra i fattori che portarono al declino e al collasso del potere faraonico e, così, alla fine dell'Antico Regno<ref name="Lundström" />.
==== Collasso finale: il Papiro di Ipuwer ====
{{Vedi anche|Papiro di Ipuwer}}
In passato si credeva che il saggio [[Papiro di Ipuwer|Ipuwer]] avesse lavorato come funzionario presso la Tesoreria negli ultimi anni del regno di Pepi II<ref name=":7">{{Cita|Williams 1981}}.</ref>. Il [[Papiro di Ipuwer]] (Papyrus Leiden I 344 ''recto'') è talvolta ritenuto una descrizione del collasso dell'Antico Regno e dell'inizio del periodo di caos e anarchia noto come "[[Primo periodo intermedio]]"<ref name=":6">{{Cita|Gardiner 1989|p. 105}}.</ref><ref>{{Cita|Bell 1971}}.</ref>. Alcuni sigilli siriaci a forma di bottone supporterebbero questa affermazione<ref>{{Cita libro|nome=Thomas L.|cognome=Thompson|titolo=The Historicity of the Patriarchal Narratives: The Quest for the Historical Abraham|url=https://books.google.it/books?id=lwrzapZYqFAC&printsec=frontcover&source=gbs_v2_summary_r&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|accesso=1 giugno 2017|data=1 novembre 2002|editore=Bloomsbury Academic|lingua=en|ISBN=9781563383892}}</ref>. Nel poema, che [[Alan Gardiner|Gardiner]] descrisse venato di "disperato pessimismo"<ref name=":6" />, Ipuwer (nome molto comune tra il [[XIX secolo a.C.|XIX]] e il [[XV secolo a.C.]]) lamenta il disordine in cui è precipitato l'Egitto e chiede al "Signore di Tutto" di decidersi a distruggere i propri nemici e di ricordarsi dei propri doveri religiosi; a questa invocazione segue un violento scenario di disordini e profanazioni: la legge sembra non esistere più e perfino le tombe dei faraoni nelle piramidi vengono violate e rovistate.
{{Citazione|L'arciere è pronto. I trasgressori delle leggi sono in ogni dove. Nessuno degli uomini di ieri è rimasto. La gente esce ad arare con lo scudo. Si percuote a morte il fratello, il figlio della propria madre. Malfattori si nascondono nei cespugli in attesa del viandante sorpreso dalla notte per derubarlo del suo bagaglio. Il ladro è possessore di ricchezze. Cofani d'[[ebano]] vengono infranti. Prezioso legno d'[[acacia]] è fatto a pezzi. [...] I bimbi dei principi sono sbattuti contro i muri.|dal [[Papiro di Ipuwer]]<ref>{{cita|Gardiner 1989|p. 104}}.</ref>}}
Sembra che si consumassero atti di violenza anche contro la persona stessa del faraone, ma l'interpretazione del passaggio che cita questo fatto è tutt'altro che certa. Il papiro prosegue con l'avvento di giorni migliori, fino alla sua brusca interruzione causata dalla mancanza della parte finale del rotolo. È possibile che l'opera si concludesse con una risposta del "Signore di Tutto" o con la profezia dell'avvento di un sovrano che avrebbe restaurato l'ordine<ref name=":6" />. Il "Signore di Tutto" potrebbe non essere un re, quindi non Pepi II o altro faraone della dinastia, bensì un dio: conclusione che Fetch avrebbe dimostrato filologicamente<ref>{{Cita|Barta 1974}}.</ref>. Recenti ricerche sembrano dimostrare la redazione del testo durante l'assai più tarda [[XIII dinastia egizia]], però con parte di un papiro risalente al regno del faraone [[Kheti I]], contemporaneo degli effimeri successori di Pepi II; l'ammonizione di Ipuwer sarebbe indirizzata al dio [[Atum]], non a un re storico<ref name=":7" />. <gallery mode="packed" heights="150">
File:Pepi II Koptos 2.jpg|Rilievo di Pepi II nel Tempio di [[Min (mitologia)|Min]] a [[Copto (Egitto)|Copto]].
File:Pepi II Koptos 1.jpg|Rilievo di Pepi II nel Tempio di [[Min (mitologia)|Min]] a [[Copto (Egitto)|Copto]].
File:Papyrus van Ipoewer - Google Art Project.jpg|Il [[Papiro di Ipuwer]]. [[Rijksmuseum van Oudheden]], [[Leida]].
</gallery>
=== Successione a Pepi II: la fine della VI dinastia ===
==== Merenra II, Netjerkara Siptah e la leggendaria Nitocris ====
{{Vedi anche|Merenra II|Netjerkara|Nitocris}}
Le iscrizioni coeve sugli immediati successori di Pepi II sono quantomai scarse. D'accordo con il sacerdote e storico egizio d'[[Egitto tolemaico|epoca tolemaica]] [[Manetone]] e con il [[Papiro dei Re]], all'anziano Pepi II sarebbe succeduto il figlio [[Merenra II|Merenra Nemtiemsaf II]], verosimilmente non più giovane, che avrebbe regnato per un anno soltanto<ref>{{Cita|Dodson, Hilton 2004|p. 288}}.</ref>.
Si ritiene che a quest'ultimo sia subentrato il semisconosciuto [[Netjerkara|Netjerkara Siptah]], anche se una tradizione popolare (suffragata, due millenni dopo, dall'[[Ellenismo|ellenistico]] Manetone) vuole che dopo la morte di Merenra II sia stata [[Incoronazione dei faraoni|incoronata]] la leggendaria regina [[Nitocris]] ([[ellenizzazione]] del nome egizio "Nitokerty"), la quale avrebbe regnato quale primo faraone-donna<ref>{{Cita|Cimmino 2003|pp. 113-4}}.</ref><ref>{{Cita|Newberry 1943}}.</ref>. Il suo nome si trova nelle ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'' di [[Erodoto]] e nelle [[Epitome|epitomi]] degli ''Aegyptiaca'' di Manetone, ma la sua effettiva esistenza è oggetto di dibattito, mancando completamente fonti o reperti originali egizi che la riguardino<ref name="cita-Clayton-1994-p67"/>. Se realmente esistita, potrebbe essere stata una sorella o sorellastra del Merenra II e una figlia di Pepi II e della sposa reale [[Neith (sposa di Pepi II)|Neith]]<ref name=":8">{{Cita|Tyldesley 2006|p. 63}}.</ref>. Si è a lungo pensato che sia il suo il nome "Nitokerty/Nitiqreti" (''nt-ỉqrtỉ'') che compare in uno dei molti frammenti che compongono il [[Papiro dei Re]] conservato al [[Museo Egizio di Torino]], ascrivibile cronologicamente alla [[XIX dinastia egizia]]. Si è ritenuto che il lacerto su cui appare "''nt-ỉqrtỉ''" appartenesse alla posizione dei re della [[VI dinastia egizia]], risultando così una conferma delle testimonianze di Erodoto e Manetone. Tuttavia, analisi microscopiche del Papiro di [[Torino]] suggeriscono che il brandello col nome sarebbe stato collocato erroneamente fra i re della VI dinastia, e che si tratterebbe in realtà di una trascrizione imprecisa del ''praenomen'' del faraone [[Netjerkara]] (''ntr k3 r՚'') chiamato anche ''Nitokerty Siptah,'' della [[VIII dinastia egizia]]<ref name=":8" /><ref>{{Cita|Ryholt 2000|p. 91}}.</ref>, il quale nella lista reale di Abido è posto come successore di [[Merenra II]]: la posizione tradizionalmente attribuita proprio alla regina Nitocris (la [[VII dinastia egizia]] si è rivelata inesistente, nata da un errore nelle antiche descrizioni della cronologia egizia<ref>{{Cita|Cimmino 2003|p. 117}}.</ref>).
==== L'anarchia: la VII/VIII dinastia dei possibili discendenti di Pepi II ====
{{Vedi anche|VII dinastia egizia|VIII dinastia egizia}}
La VII e VIII dinastia egizia sono spesso considerate un tutt'uno: si tratta di una serie di effimeri<ref group="N">Seguono le durate conosciute. [[Merenra II]]: 1 anno, 1 mese. [[Netjerkara|Netjerkara Siptah]]: 3 anni. [[Menkara]]: breve regno. [...] [[Neferkara Pepiseneb]]: almeno 1 anno. [...] [[Kakaura|Kakaura Ibi]]: 2 anni, 1 mese, 1 giorno. [[Neferkaura]]: 4 anni, 2 mesi. [[Neferkauhor Khu Hepu|Neferkauhor]]: 2 anni, 1 mese, 1 giorno. [[Neferirkara]]: 1 anno, 6 mesi.</ref> faraoni vissuti, in media, assai brevemente e tutti ascrivibili alla prima metà del [[XXII secolo a.C.]]<ref name=":11">{{Cita|Cimmino 2003|pp. 117-20}}.</ref> Le notizie e le attestazioni archeologiche coeve su questi sovrani, elencati per nome nella [[Lista di Abido]] (successiva di un millennio), sono singolarmente scarse e confuse, quasi a sottolineare il profondo declino dell'Egitto dell'epoca<ref name=":11" />. Dal momento che almeno cinque di questi re condivisero il nome regale di Pepi II, ''Neferkara'', è verosimile che si trattasse di discendenti di Pepi, eredi della VI dinastia, che avrebbero tentato di rievocare una certa autorità appellandosi al prestigio di Pepi II<ref name=":12">{{Cita|Cimmino 2003|p. 119}}.</ref>. Alcuni studiosi hanno ipotizzato, appunto, che si trattasse di figli e nipoti di Pepi II; l'ipotesi sembra fondata per [[Neferkara Nebi]], [[Neferkara Khendu]] e [[Neferkara Pepiseneb]]<ref name=":12" />. La tomba di uno di questi re, [[Kakaura|Kakaura-Ibi]], piuttosto misera, è stata rintracciata a [[Saqqara]], accanto proprio alla piramide di Pepi II<ref name=":12" />. Indipendentemente da loro numero, è chiaro che i faraoni della VII/VIII dinastia regnarono in un'epoca di collasso dell'autorità centrale; governarono dall'antica capitale [[Menfi (Egitto)|Menfi]] e tutto ciò chi si sa di loro (eccettuati alcuni re della fine della VIII dinastia) è il nome. Questi possibili discendenti di Pepi II furono infine spodestati dai sovrani della [[IX dinastia egizia]] provenienti da [[Eracleopoli]]<ref>{{Cita|Cimmino 2003|pp. 125-6}}.</ref>. <gallery mode="packed">
File:Abydos Koenigsliste 40-47.jpg|Otto re dell'[[VIII dinastia egizia]], dalla [[Lista di Abido]]: [[Netjerkara|Netjerkara Siptah]] (probabilmente figlio di Pepi II), [[Menkara]], [[Neferkara II]], [[Neferkara Nebi]], [[Djedkara Shemai]], [[Neferkara Khendu]], [[Merenhor]], [[Sneferka|Neferkamin]].
File:Abydos Koenigsliste 48-56.jpg|Nove re dell'[[VIII dinastia egizia]], dalla [[Lista di Abido]]: [[Nekara]], [[Neferkara Tereru]], [[Neferkahor]], [[Neferkara Pepiseneb]], [[Sneferka Aanu|Neferkamin Anu]], [[Kakaura]], [[Neferkaura]], [[Neferkauhor Khu Hepu|Neferkauhor]], [[Neferirkara]].
</gallery>
== Regno più lungo della storia? ==
=== Manetone e il Papiro dei Re ===
Pepi II è spesso menzionato come il [[Sovrani che hanno regnato più a lungo|monarca dal regno più lungo della storia]], soprattutto in virtù di un'opera del sacerdote e storico egizio d'epoca ellenistica [[Manetone]] ([[III secolo a.C.]]), che attribuì a Pepi II ben 94 anni di regno:
{{Citazione|Cominciò a regnare a sei anni e continuò fino a cento anni.|Manetone, ''Aegyptiaca''<ref name="cita-Cimmino-2003-p110">{{Cita|Cimmino 2003|p. 110}}.</ref>}}
Tale computo è stato molto discusso da egittologi come Hans Goedicke e Michel Baud a causa della mancanza di date, archeologicamente verificabili, posteriori al 31º censimento del bestiame avvenuta durante il suo regno (se biennale, corrispondente al 62º anno di regno). Le fonti più antiche, sulle quali si sarebbe basato Manetone, vissuto due millenni dopo Pepi II, sono completamente perdute. Secondo [[Jürgen von Beckerath]], Manetone commise un errore di lettura<ref name="Beckerath" />. Il [[Papiro dei Re]], al [[Museo egizio (Torino)|Museo egizio]] di [[Torino]], attribuisce a Pepi II 90+ [X] anni di regno: ma anche questo documento è molto successivo a questo faraone, risalendo all'epoca di [[Ramses II]], vissuto un millennio dopo Pepi II.[[File:PepiII-DecreeOfOfficialExactionForTempleOfMin MetropolitanMuseum.png|upright=0.7|thumb|Frammento di un decreto di Pepi II, rinvenuto a [[Copto (Egitto)|Copto]]. [[Brooklyn Museum]], [[New York]].]]
=== Dibattito degli egittologi ===
Attualmente, la più antica fonte scritta risalente al regno di Pepi II è datata "Anno dopo il 31º censimento (del bestiame), 1° [[Calendario egizio|mese di Shemu]], 20º giorno", dal ''Graffito Hatnub n°7'' (Spalinger, 1994)<ref name="Spalinger">{{Cita testo |autore = Anthony Spalinger |titolo = Dated Texts of the Old Kingdom |pubblicazione = SAK |numero = 21 |anno = 1994 |pagina = 308}}</ref>, che implica, assumendo che il censimento del bestiame fosse biennale, almeno 62 anni di regno. Alcuni egittologi ritengono che non abbia regnato per più di 64 anni<ref>{{Cita|Baud 2006}}.</ref>. Queste ipotesi si basano sulla totale assenza di date più alte, per Pepi II, al di là del suo 31º anno del censimento del bestiame: se biennali, 31 censimenti del bestiame si sarebbero svolti nel giro di 62 anni. Una vecchia proposta di Hans Goedicke, di ravvisare un "Anno del 33º censimento del bestiame" in un decreto di Pepi II per il culto funerario della regina [[Udjebten]], fu scartata dallo stesso Goedicke nel [[1988]] in favore della lettura "Anno del 24º censimento del bestiame"<ref name="Spalinger" />. Sempre Goedicke ha scritto che Pepi II è attestato in numerosi documenti datati fino all'anno del 31º censimento del bestiame, il che implicherebbe, molto verosimilmente, la morte del re dopo un regno di 64 anni<ref>{{Cita|Goedicke 1988}}.</ref>. Altri studiosi, discordi, hanno osservato che il mancato ritrovamento, finora, di documenti posteriori a quelli già scoperti non esclude categoricamente un regno molto più lungo, dal momento che la fine del regno di Pepi II segnò un rapido tracollo delle fortune dei faraoni dell'Antico Regno che vennero subito dopo di lui<ref>{{Cita|Baker, Baker 2008}}.</ref>.
[[File:Pépi2-reliefs-2.jpg|sinistra|thumb|Rilievo di Pepi II presente nella sua piramide a [[Saqqara]].]]
L'egittologo David Henige ha affermato che, mentre si conoscono esempi di liste regali nelle quali ad alcuni governanti furono attribuiti regni di una durata simile a quella assegnata a Pepi II ("spesso superiore a 100 anni, ma […] invariabilmente respinti come mitici"), i problemi inerenti al regno Pepi II sono molti, in quanto:
{{Citazione|[…] una durata iper-estesa [''per il regno di Pepi II''] non è realmente necessaria per portare la cronologia dell'Antico Regno a un certo equilibrio con altre cronologie. Per quanto riguarda la [[Mesopotamia]], a partire da questo periodo fino alla conquista persiana, numerosi, circoscritti sincronismi giocano un ruolo essenziale a favore di una datazione assoluta, ma raramente influenzano [''il calcolo del'']la durata delle singole dinastie. Non solo l'Egitto dell'Antico Regno sfugge a ogni sincronismo ben noto, siccome Pepi [''II''] fu l'ultimo sovrano egizio di un certo peso prima di un periodo di caos politico e cronologico … Riducendo il suo regno di venti o trent'anni – periodo che si può semplicemente aggiungere al [[Primo periodo intermedio dell'Egitto|Primo periodo intermedio]] – non si hanno scomode conseguenze [''sulla cronologia''].|David Henige<ref>{{cita|Henige 2009|p. 44}}.</ref>}}
Lo stesso Henige si è dichiarato scettico del computo di 94 anni di regno<ref>{{cita|Henige 2009|p. 48}}.</ref>, unendosi a Naguib Kanawati ([[2003]]) nell'avanzare l'ipotesi di un regno più breve<ref>{{Cita|Kanawati 2002|pp. 4, 170.}}</ref>. Questa situazione potrebbe aver prodotto una crisi di successione e prodotto una certa stagnazione nell'amministrazione, la quale era incentrata su un monarca assoluto, benché sempre più anziano, che non fu mai rimpiazzato a causa della divinità della sua figura.
== Complesso funerario ==
{{Citazione|È uscito Pepi da [[Buto]]. È abbigliato come [[Horus]], è addobbato come le Due [[Enneadi]]. Si leva Pepi come re, si innalza egli come [[Upuaut]], egli ha preso [[Corone egizie|la Bianca e la Verde]], la sua [[Mazza cerimoniale|mazza]] è nella sua mano, il suo [[Scettri egizi|scettro]] ''ames'' è nel suo pugno. La madre di Pepi è [[Iside]]; egli ha poppato da [[Nefti]]. Pepi ha poppato dalla Sekhat-Hor [''[[Hathor]]?''<ref group="N">Letteralmente "Colei che cura Horus".</ref>]. [[Neith]] è dietro di lui, [[Selkis]] è davanti a lui. […] O [[Thot]], che sei entro l'ombra del tuo cespuglio, poni Pepi sulla penna della tua ala […]. È sano Pepi, è sana la sua carne; è sano Pepi, è sana la sua veste. Egli sale al cielo come Mentu<ref group="N">Forse una stella.</ref>, egli cala come l'Anima-della-sua-rete<ref group="N">Nome di un santuario di [[Thot]].</ref>|[[Testi delle piramidi]], n° 555<ref>{{cita|Donadoni 1988|p. 90}}.</ref>}}
=== Piramide ===
Il complesso funerario di Pepi II ebbe il nome ufficiale di "Neferkara è durevole e vivente"<ref name=":9">{{Cita|Lehner 2008|pp. 161-163}}.</ref>. Il complesso consiste della piramide del re, con l'adiacente [[tempio funerario]]. La piramide conteneva un nucleo in [[calcare]] e [[argilla]], mentre l'esterno era rivestito di calcare bianco. È curioso constatare come, una volta terminate la cappella settentrionale e una grande parete, queste strutture siano state abbattute per consentire l'allargamento della base della piramide, sulla quale fu applicata una banda di mattoni non più alta del muro di cinta; lo scopo dell'apposizione di tali mattoni non è chiaro: è possibile che i costruttori volessero far assomigliare l'edificio al geroglifico stesso della piramide<ref name=":9" /><hiero>
O24
</hiero>oppure che intendessero rinforzarne la base a causa di un [[terremoto]]<ref name=":10">{{Cita|Verner 2001|pp. 362-372}}.</ref>. La camera sepolcrale era chiusa da una volta stellata a doppio spiovente, mentre due pareti consistevano di grandi lastre di [[granito]]. Il sarcofago in granito nero reca i nomi e i titoli del re. Uno scompartimento per i [[vasi canopi]] fu scavato nel pavimento<ref name=":10" />. Nonostante l'impressionante longevità di Pepi II, considerando quindi il tempo che ebbe poté dedicare alla sua edificazione, la sua piramide non risulta più grande di quella dei suoi predecessori, con ciascun lato lungo 78,5 (150 [[Cubito|cubiti]]) metri per un'altezza di 52,5 metri (100 cubiti): tali misure seguono un vero e proprio "formato standard". La piramide è composta di piccoli [[Concio (architettura)|conci]] piccoli in pietra locale, rivestiti di uno strato calcareo che fu rimosso in epoche successive causando il deterioramento e il collasso della struttura interna, rimasta scoperta. La strada principale del complesso era lunga 400 metri<ref name=":9" /><ref name=":10" />.
La piramide contiene il numero di testi geroglifici più elevato fra tutte le piramidi conosciute al 2023. Per la prima volta, è stata studiata con la tecnica della [[fotogrammetria]] e dell'imaging iperspettrale, che consentono di realizzare un fedele riproduzione tridimensionale della parete nel luogo delle ricerche.<ref>{{cita web|url=https://guidatv.quotidiano.net/I%20geroglifici%20segreti%20delle%20piramidi/29-09-2023/focus/18624714/|titolo=I geroglifici segreti delle piramidi|data=29 settembre 2023|urlmorto=sì}}</ref>
=== Sepolture sussidiarie e tempio funerario ===
A nordovest della piramide di Pepi II furono costruite quelle, minori, delle spose reali [[Neith (sposa di Pepi II)|Neith]] e [[Iput II]]; in direzione sud si trova, invece, quella della sposa reale [[Udjebten]]. Ciascuna delle piramidi delle regine disponeva di una propria cappella, un tempio e una piramide-satellite. La piramide di Neith, madre del successore [[Merenra II]], risulta la più grande e la prima eretta nel sito. Le piramidi delle regine contenevano i "[[Testi delle piramidi]]", originariamente riservati ai soli faraoni<ref name=":9" /><ref name=":10" />.
Il tempio funerario, posizionato sulle rive di un laghetto, fu decorato con scene del faraone che arpiona un [[Hippopotamus amphibius|ippopotamo]], trionfando sul [[Caos (mitologia egizia)|caos]], e con immagini del giubileo [[Heb-Sed|''heb-sed'']], di una [[Festival|festa]] del [[Divinità egizia|dio]] [[Min (mitologia)|Min]] e di Pepi II che, seguito da una moglie e un figlio, abbatte un capo [[Libia|libico]] (quest'ultima ricalcata dal tempio funerario di re [[Sahura]] della [[V dinastia egizia|V dinastia]])<ref name=":9" /><ref name=":10" />. Un cortile era accerchiato da diciotto pilastri decorati con immagini del sovrano al cospetto delle divinità<ref name=":9" />. <gallery mode="packed">
File:PepiIIPyramid.jpg|Rovine della piramide di Pepi II a [[Saqqara]].
File:Pépi2-stèle.jpg|[[Stele]] di Pepi II con il dio [[Ra]], dal suo complesso funerario.
File:Necropole Pepi II 03.jpg|Ricostruzione del complesso della piramide di Pepi II a [[Saqqara]].
File:Dashur and South-Saqqara pyramids.jpg|Necropoli di [[Saqqara]]: da destra, la piramide di Pepi II, la [[mastaba]] di re [[Shepseskaf]] e la [[Piramide rossa]] e la [[Piramide romboidale]] di re [[Snefru]].
</gallery>
== "Re Neferkara e il generale Sisene" ==
{{Vedi anche|Re Neferkara e il generale Sisene}}
Un numero esiguo di faraoni è stato immortalato in antichi racconti: fra questi, Pepi II. Nel racconto intitolato ''Re Neferkara e il generale Sisene''<ref name="cita-Cimmino-2003-p112"/>, sopravvissuto in tre frammenti di un [[papiro]] risalente al tardo [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno]] (naturalmente, non è escluso che la sua composizione possa essere più antica)<ref>{{Cita libro|autore=Lynn Meskell|titolo=Archaeologies of social life: age, sex, class et cetera in ancient Egypt|anno=1999|editore=Wiley-Blackwell|pagina=95|isbn=9780631212997}}</ref>, si narra di un incontro notturno, clandestino, tra un comandante militare (il generale Sisene o Sasenet) e un faraone Neferkara (nome regale di Pepi II). Alcuni l'hanno interpretata come la narrazione di una relazione [[Omosessualità|omosessuale]]; è oggetto di dibattito se i frammenti parlino o meno di Pepi II<ref>{{Cita|Parkinson 1995}}.</ref>. Alcuni studiosi, come R. S. Bianchi, hanno ipotizzato che possa trattarsi di un'opera di letteratura arcaizzante, risalente alla [[XXV dinastia egizia|XXV dinastia]] e riferito a [[Shabaka|Shabaka Neferkara]], un faraone [[kush]]ita<ref>{{Cita libro|autore=Robert Steven Bianchi|titolo=Daily Life Of The Nubians|url=https://archive.org/details/isbn_8784473325014|anno=2004|editore=Greenwood Press|pagina=164}}</ref>. Cimmino ha commentato, riferendosi anche alle valutazioni complessive sul regno di Pepi II:
{{Citazione|Qualche studioso ha voluto ipotizzare una decadenza del regno causata dalle mollezze attribuite a Pepi II e ai suoi cortigiani. Si tratta di valutazioni basate su un testo, probabilmente redatto durante la XVIII dinastia, circa 7 secoli più tardi, nel quale si parla apertamente della omosessualità del sovrano, del suo rapporto col generale Sisene, e dello scorretto e degenerato comportamento dei cortigiani.|Franco Cimmino<ref name="cita-Cimmino-2003-p112">{{Cita|Cimmino 2003|p. 112}}.</ref>}}
[[File:Pepi II Wadi Maghara.jpg|thumb|upright=3|Disegno tratto da [[Incisioni rupestri|petroglifi]] raffiguranti Pepi II, a sinistra, circondato da iscrizioni [[Geroglifici egizi|geroglifiche]], presenti nello [[Uadi Maghara]], nel [[Penisola del Sinai|Sinai]]. |centro]]
==Liste reali==
{{vedi anche|Liste reali egizie}}
{{Egitto1
|Nome= Netjerkhau
Riga 106 ⟶ 198:
}}
==Titolatura==
{{Titolaturaegizia
|nomeH= <hiero>
|traslH= ntr ḫˁ w
|letturaH= Netjerkhau
|significatoH= Divino nell'apparizione
|nomeN= <hiero>
|traslN= ntr ḫˁ w
|letturaN= Netjerkhau
|significatoN= (Le Due Signore) Divine nell'apparizione
|nomeG= <hiero>
|traslG= sḫm
|letturaG= sekhem (bik nebu)
Riga 125 ⟶ 216:
|traslGA= nfr k3 rˁ;
|letturaGA= Neferkara
|significatoGA= Il [[
|nomeR= <hiero>p:p - i</hiero>
|traslR= p p i
Riga 131 ⟶ 222:
|significatoR=
}}
== Altre datazioni ==
{|class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:center;"
|- bgcolor="EFEFEF"
Riga 142 ⟶ 230:
|-
|[[Jürgen von Beckerath|von Beckerath]]
|[[2254 a.C.]] - [[2194 a.C.]]<ref name="Beckerath">{{Cita libro |autore = |titolo = Chronologie des Pharaonischen Ägypten (Chronology of the Egyptian Pharaohs)
|-
|[[
|[[2236 a.C.]] - [[2143 a.C.]]<ref>
|}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Faraone|<span style="color:black">Signore dell'Alto e del Basso Egitto</span>]]
|immagine = Double crown.svg
|periodo = [[Antico Regno
|precedente = [[Merenra I
|successivo = [[
}}
== Note ==
'''Esplicative'''
<references group="N"/>
'''Riferimenti'''
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
'''in inglese'''
* {{Cita libro|autore=Jill L. Baker, Darrel D. Baker|titolo=The Encyclopedia of the Egyptian Pharaohs, Volume I: Predynastic to the Twentieth Dynasty (3300-1069 BC)|anno=2008|editore=Stacey International|città=Londra|p=|pp=|cid=Baker, Baker 2008|ISBN=978-1-905299-37-9 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Michel Baud|titolo=The Relative Chronology of Dynasties 6 and 8|anno=2006|editore=Brill|città=Leida|pp=152-57|opera=Ancient Egyptian Chronology|cid=Baud 2006|ISBN=9-789004-113855 |lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Barbara Bell|data=gennaio 1971|titolo=The Dark Ages in Ancient History. I. The First Dark Age in Egypt|rivista=Journal of Archaeology|volume=75|numero=1|pp=1-26|url=https://www.jstor.org/stable/503678|cid=Bell 1971 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=G. Edward Brovarski|titolo=First Intermediate Period, overview|anno=1999|editore=Routledge|città=New York|p=|pp=|opera=Kathryn A. Bard, Steven Blake Shubert: Encyclopedia of the Archeology of Ancient Egypt|cid=Brovarski 1999|ISBN= |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Peter Clayton|titolo=Chronicle of the Pharaohs: The Reign-by-Reign Record of the Rulers and Dynasties of Ancient Egypt|url=https://archive.org/details/chronicleofphara00clay|anno=1994|editore=Thames & Hudson|città=|p=|pp=|cid=Clayton 1994|ISBN=9-780500-050743 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=[[Aidan Dodson]], Dyan Hilton|titolo=The Complete Royal Families of Ancient Egypt|url=https://archive.org/details/completeroyalfam0000dods_a3h8|anno=2004|editore=Thames & Hudson|cid=Dodson, Hilton 2004|isbn=0-500-05128-3 |lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|autore=David Henige|anno=2009|titolo=How long did Pepy II reign?|rivista=GM|volume=221|numero=|pp=41-4|cid=Henige 2009 |lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Hans Goedicke|anno=1988|titolo=The Death of Pepi II-Neferkare|rivista=Studien zur Altägyptischen Kultur|volume=15|numero=|pp=111-121|cid=Goedicke 1988 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Mark Lehner|titolo=The Complete Pyramids|anno=2008 (ristampa)|editore=Thames & Hudson|città=Londra|p=|pp=|cid=Lehner 2008|ISBN=978-0-500-28547-3 |lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Percy Edward Newberry|anno=1943|titolo=Queen Nitocris of the Sixth Dynasty|rivista=Journal of Egyptian Archæology|volume=29|numero=|pp=51-54|cid=Newberry 1943 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Naguib Kanawati|titolo=Conspiracies in the Egyptian Palace: Unis to Pepy I|url=https://www.academia.edu/4027147/Naguib_Kanawati_Conspiracies_in_the_Egyptian_Palace_Unis_to_Pepy_I._2003_|anno=2002|editore=Routledge|città=Londra|p=|pp=|cid=Kanawati 2002|ISBN=978-0415271073 |lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|autore=R. B. Parkinson|anno=1995|titolo='Homosexual' Desire and Middle Kingdom Literature|rivista=The Journal of Egyptian Archaeology|volume=81|numero=|pp=57-76|url=https://www.jstor.org/stable/3821808?seq=1#page_scan_tab_contents|cid=Parkinson 1995 |lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Kim Ryholt|anno=2000|titolo=The Late Old Kingdom in the Turin King-list and the Identity of Nitocris|rivista=Zeitschrift für ägyptische|volume=127|numero=|url=https://www.academia.edu/5569611/The_Late_Old_Kingdom_in_the_Turin_King-list_and_the_Identity_of_Nitocris|cid=Ryholt 2000 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Joyce Tyldesley|titolo=Chronicle of the Queens of Egypt|url=https://archive.org/details/chronicleofqueen00tyld|anno=2006|editore=Thames & Hudson|città=|p=|pp=|cid=Tyldesley 2006|ISBN=0-500-05145-3 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Miroslav Verner|titolo=The Pyramids: The Mystery, Culture, and Science of Egypt's Great Monuments|url=https://archive.org/details/pyramidsmysteryc0000vern|anno=2001 (1997)|editore=Grove Press|città=|p=|pp=|cid=Verner 2001|ISBN=0-8021-3935-3 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=[[Toby Wilkinson]]|titolo=Lives of the Ancient Egyptians|url=https://archive.org/details/isbn_9780500051481|anno=2007|editore=Thames & Hudson|città=Londra|cid=Wilkinson 2007|ISBN=978-0-500-05148-1 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=[[Toby Wilkinson]]|titolo=The Rise and Fall of Ancient Egypt|anno=2011|editore=Bloomsbury|cid=Wilkinson 2011|ISBN=978-1-4088-1002-6 |lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|autore=R. J. Williams|data=gennaio/marzo 1981|titolo=The Sages of Ancient Egypt in the Light of Recent Scholarship|rivista=Journal of the American Oriental Society|volume=101|numero=1|pp=1-19|url=https://www.jstor.org/stable/602161|cid=Williams 1981 |lingua=en}}
'''in italiano'''
* {{Cita libro|autore = Federico A. Arborio Mella|titolo = L'Egitto dei Faraoni|anno = 1976; 2005|editore = Mursia|città = Milano|p=|pp=|cid = Arborio Mella 1976|isbn = 88-425-3328-9|sbn = SBL0158326}}
* {{Cita libro|autore = Franco Cimmino|titolo = Dizionario delle dinastie faraoniche|anno = 2003|editore = Bompiani|città = Milano|p=|pp=|cid = Cimmino 2003|isbn = 88-452-5531-X}}
* {{Cita libro|autore=|curatore=[[Sergio Donadoni]]|titolo=Testi religiosi egizi|anno=1988|editore=TEA|città=Milano|p=|pp=|cid=Donadoni 1988|ISBN=9-788878-190429}}
* {{Cita libro|autore = [[Alan Gardiner]]|titolo = La civiltà egizia|annooriginale = Oxford University Press, 1961|anno = 1989|editore = Einaudi-CDE|città = Milano|p=|pp=|cid=Gardiner 1989|traduttore = Ginetta Pignolo|isbn =}}
* {{Cita libro |autore = [[Nicolas Grimal]] |titolo = Storia dell'antico Egitto |traduttore = Gabriella S. Matthiae |editore = [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]] |città = Bari |anno = 2008 |isbn = 978-88-420-5651-5}}
* {{Cita libro |autore = William S. Smith |titolo = Il Regno Antico in Egitto e l'inizio del Primo Periodo Intermedio - Storia antica del Medio Oriente |volume = 1,3 parte seconda |annooriginale = Cambridge University, 1971 |editore = [[Il Saggiatore (casa editrice)|Il Saggiatore]] |città = Milano |anno = 1972 |sbn = CSA0112669}}
* {{Cita libro |autore = John A. Wilson |titolo = Egitto - I Propilei |volume = 1 |curatore = Golo Mann |curatore2 = Alfred Heuß |annooriginale = Monaco di Baviera, 1961 |editore = [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] |città = Milano |anno = 1967 |sbn = VEA0067064}}
* {{Cita libro |autore = |url_capitolo = http://www.treccani.it/enciclopedia/pepi_(Dizionario-di-Storia)/ |capitolo = Pepi |titolo = Dizionario di Storia |città = Roma |editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] |anno = 2011 |accesso = 5 gennaio 2016}}
'''in francese'''
* {{Cita libro|autore=A. Labrousse, J. Leclant|titolo=Une épouse du roi Mérenrê Ier: la reine Ankhesenpépy I|anno=2000|editore=|città=Praga|pp=485-490|opera=M. Barta (a cura di), Abusir and Saqqara in the Year 2000|cid=Labrousse, Leclant 2000|ISBN= |lingua=fr}}
* {{Cita pubblicazione|autore=A. Labrousse, J. Leclant|anno=2001|titolo=Les reines Ânkhesenpépy II et III (fin de l'Ancien Empire): campagnes 1999 et 2000 de la MAFS|rivista=|editore=Compte-rendu de l'Académie des inscriptions et belles-lettres/ (CRAIBL)|volume=|numero=|pp=367-384|cid=Labrousse, Leclant 2001 |lingua=fr}}
'''in tedesco'''
* {{Cita pubblicazione|autore=Winfried Barta|anno=1974|titolo=Das Gespräch des Ipuwer mit dem Schöpfergott|rivista=Studien zur Altägyptischen Kultur|volume=1|numero=|pp=19-33|cid=Barta 1974 |lingua=de}}
== Voci correlate ==
* [[Omosessualità nell'antico Egitto]]
* ''[[Re Neferkara e il generale Sisene]]''
* [[Sovrani che hanno regnato più a lungo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Faraoni dell'Antico Regno}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|
[[Categoria:Sovrani della VI dinastia egizia]]
| |||