Shell (azienda): differenze tra le versioni
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{{F|aziende chimiche|arg2=aziende britanniche|aprile 2015}}
{{Azienda
|nome
|logo = Shell
|
|didascalia =
|
|borse = {{Euronext|RDSA}}<br />{{Euronext|RDSA}}<br />{{lse|RDS.A}}<br />{{lse|RDS.B}}
|data fondazione = 1907
|forza cat anno =
|luogo fondazione =
|fondatori = [[Marcus Samuel]], [[Samuel Samuel]] (Shell Transport and Trading Co.)
[[Jean B.A. Kessler]], [[Henri Deterding]], [[Hugo Loudon]] (Royal Dutch Petroleum Co.)
|data chiusura =
|causa chiusura =
|nazione = GBR
|controllate =
|gruppo =
|persone chiave = [[Ben Van Beurden]] [[Amministratore delegato|AD]]<br />[[Andrew Mackenzie]]<br />[[Presidente del consiglio di amministrazione|Chairman]]
|settore = [[Petrolio]], [[Gas naturale]], [[petrolchimica]]
|prodotti =
|fatturato = 261,5 [[miliardo|miliardi]] [[USD|$]]
|anno fatturato = 2021
|utile netto = 20,6 [[miliardo|miliardi]] [[USD|$]]
|anno utile netto = 2021
|dipendenti = 86.000
|anno dipendenti = 2021
|slogan = You can be sure of Shell
|note =
}}
La '''
La società è presente in oltre 140 paesi del mondo, ma il suo [[mercato]] principale sono gli [[Stati Uniti d'America]], in cui opera la sussidiaria '''Shell Oil Company''', con sede a [[Houston]], nel [[Texas]]. La sede mondiale si trova a Londra presso lo Shell Centre, mentre precedentemente era situata al[[l'Aia]], nei [[Paesi Bassi]], dove la compagnia aveva il proprio [[domicilio fiscale]]; nel 2022, tuttavia, la società ha trasferito la sede fiscale e la direzione nel [[Regno Unito]]<ref name=":4" /><ref name=":5" />. Le [[azione (finanza)|azioni]] sono trattate principalmente nelle [[Borsa valori|borse]] di [[London Stock Exchange|Londra]] e [[Borsa di Amsterdam|Amsterdam]]. Nel 2004 i ricavi, pari a 268 miliardi di dollari, la rendevano la quarta più grande azienda del mondo per [[fatturato]], mentre i profitti pari a 18,18 miliardi di dollari la rendevano la seconda [[impresa]] più redditizia del mondo in termini di profitto lordo.
== Storia ==
{{dx|[[File:The Shell Centre (8709496019).jpg|miniatura|Lo [[Shell Centre]] sede della compagnia a [[Londra]]]]}}
La ''Royal Dutch/Shell Group'' venne creata nel 1907. La Reale Compagnia Petrolifera Olandese (nome legale in olandese, ''N.V. Koninklijke Nederlandsche Petroleum Maatschappij'') e la ''The "Shell" Transport and Trading Company plc'', si fusero per competere contro il gigante petrolifero dell'epoca, la [[Standard Oil]]. Prima della fusione, il gruppo operava con un numero di accordi azionari e operativi.<ref name="Gerretson346">{{Cita libro|autore=F. C. Gerretson|titolo=History of the Royal Dutch|url=https://books.google.com/books?id=IsoUAAAAIAAJ&pg=PA346|anno=1953|editore=Brill Archive|p=346|id=GGKEY:NNJNHTLUZKG|accesso=14 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160128120639/https://books.google.com/books?id=IsoUAAAAIAAJ&pg=PA346|urlmorto=}}</ref>
* La '''Reale Compagnia Petrolifera Olandese''' era una compagnia olandese fondata nel 1890 da Jean Kessler, assieme a Henri Deterding e Hugo Loudon, quando la regina dei Paesi Bassi [[Guglielmina dei Paesi Bassi|Guglielmina]] concesse uno statuto reale
* La '''The "Shell" Transport and Trading Company'''<ref>Le virgolette fanno parte del nome ufficiale</ref> era una compagnia britannica di trasporti petroliferi<ref>{{Cita libro|autore=Umberto Fragola|titolo=La civiltà del petrolio|annooriginale=1936}}</ref> fondata nel 1897 da [[Marcus Samuel]] e dal fratello Samuel Samuel.
Nel 1919 la società aprì una filiale in [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]].<ref>{{Cita libro|autore=Dominique Pascal|titolo=Stations Service|anno=1999|editore=ETAI}}</ref> Nello stesso anno, la Shell prese il controllo della Mexican Eagle Petroleum Company e nel 1921 formò la Shell-Mex Limited che commercializzava prodotti con i marchi "Shell" e "Eagle" nel [[Regno Unito]]. Nel 1931, in parte come risposta alle difficili condizioni economiche dell'epoca, la Shell-Mex fuse le attività di marketing, esclusivamente nel Regno Unito, con quelle della [[British Petroleum]], creando la [[Shell-Mex and BP Ltd]], una società che continuò a stare sul mercato fino a quando i marchi si separarono nel 1975.
Il 28 ottobre [[2004]] venne annunciato che il gruppo Shell desiderava andare verso una struttura di proprietà unica, creando una nuova [[parent company]] che avrebbe dovuto chiamarsi '''Royal Dutch Shell plc''' avendo come mercati di quotazione principale quelli di [[London Stock Exchange|Londra]] e [[Amsterdam Stock Exchange|Amsterdam]] e come quartier generale [[L'Aia]] nei [[Paesi Bassi]]. Dopo l'approvazione degli investitori dei due gruppi (28 giugno 2005), l'unificazione è stata conclusa il 20 luglio [[2005]]. Le quote vennero emesse in rapporto 60/40 per gli azionisti di Royal Dutch. La compagnia formata aveva un valore di 219 miliardi di dollari. Nella vecchia struttura finanziaria, gli ADR (certificati di titoli azionari) erano scambiati sulla [[borsa di New York]] sotto RD (Royal Dutch) e SC (Shell).
{{dx|[[File:Ford Shell Fuel Lkw IMG 20180417 192801.jpg|thumb|Autocisterna Shell del 1926 basata su un [[Ford Model TT]]]]}}
Il 15 novembre 2021 la compagnia ha annunciato l'intenzione di trasferire il proprio domicilio fiscale e gli organismi direzionali nel Regno Unito e di eliminare la dicitura "Royal Dutch" dalla propria denominazione, assimilando le azioni in un'unica linea di azioni ordinarie.<ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/shell-toglie-royal-dutch-nome-e-si-sposta-regno-unito-AEOpH4w|titolo=Shell toglie «Royal Dutch» dal nome e si sposta nel Regno Unito|sito=Il Sole 24 ORE|data=15 novembre 2021|lingua=it|accesso=15 novembre 2021}}</ref> Tale operazione è stata completata il 29 gennaio 2022, con la ridenominazione in '''Shell plc'''<ref name=":5">{{Cita news|lingua=en|nome=Ron|cognome=Bousso|url=https://www.reuters.com/world/uk/shell-officially-drops-royal-dutch-name-2022-01-21/|titolo=Royal Dutch no more - Shell officially changes name|pubblicazione=Reuters|data=21 gennaio 2022|accesso=30 gennaio 2022}}</ref>.
Dal 2023 è entrato in carica il libano-canadese Wael Sawan come nuovo amministratore delegato della multinazionale, in sostituzione, dopo quasi nove anni, dell'olandese Ben Van Beurden, dimissionario.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|nome=Mark|cognome=Sweney|url=https://www.theguardian.com/business/2022/sep/15/shell-appoints-wael-sawan-to-replace-outgoing-chief-ben-van-beurden|titolo=Shell appoints Wael Sawan to replace outgoing chief Ben van Beurden|pubblicazione=The Guardian|data=2022-09-15|accesso=2025-04-06}}</ref> Nel 2023 la Shell acquista per 169 milioni di dollari l'americana [[Volta (azienda)|Volta]], specializzata in [[Stazione di ricarica per veicoli elettrici|colonnine per la ricarica elettrica]], entrando così nel mercato della [[mobilità elettrica]].<ref>{{Cita web|url=https://www.areadiservizio.eu/2023/01/20/shell-compra-volta-cosi-diventa-una-big-delle-colonnine/|titolo=Shell compra Volta: così diventa una big delle colonnine|sito=Area di Servizio {{!}} Carburanti Autolavaggi Detailing|lingua=it|accesso=20 gennaio 2023}}</ref> Nel 2024 l'azienda annuncia di voler chiudere circa mille stazioni di servizio entro il 2025, per concentrarsi sul rafforzamento delle infrastrutture per la ricarica elettrica.<ref>{{Cita web|url=https://www.hdmotori.it/byd/articoli/n579840/shell-ricarica-auto-chiude-stazioni-rifornimento/|titolo=Shell chiuderà 1000 stazioni di rifornimento per potenziare la rete di ricarica|autore=HDmotori.it|sito=HDmotori.it|data=21 marzo 2024|lingua=it-it|accesso=25 marzo 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.auto.it/news/green/2024/03/22-7092834/shell_annuncia_la_chiusura_di_mille_stazioni_di_servizio_il_motivo|titolo=Shell annuncia la chiusura di mille stazioni di servizio: il motivo|lingua=it|accesso=25 marzo 2024}}</ref>
== Origini del nome e del logo ==
L'origine del nome Shell è collegata alla ditta The "Shell" Transport and Trading Company. Nel 1833, il padre del fondatore, anche lui chiamato Marcus Samuel, aveva creato una ditta di import-export di conchiglie (in inglese "shell") che vendeva a collezionisti londinesi. Raccogliendo esemplari di conchiglie nella zona del [[Mar Caspio]] nel 1892, il giovane Samuel capì che poteva essere conveniente esportare petrolio da lampade dalla regione e commissionò la prima vera [[petroliera]] al mondo, la ''Murex,'' per entrare in questo mercato. Nel 1897 Samuel incluse la parola "shell" nel nome dell'azienda e ne disegnò il logo, rimasto da allora praticamente lo stesso.<ref>{{cita web|url=http://www.ilpost.it/2014/07/20/loghi-piu-vecchi/|titolo=I 10 loghi più antichi ancora in uso|editore=[[Il Post]]|data=20 luglio 2014|accesso=20 luglio 2014}}</ref> Nel 1907 la compagnia possedeva una flotta di petroliere.
L'emblema della Shell è uno dei simboli commerciali più famosi al mondo; è in effetti una conchiglia pettine (''[[Pecten maximus]]''); l'ultima versione del logo fu disegnata da
Una variante nacque in [[Italia]] nel 1987, con la conchiglia di Loewy accompagnata dal nome "[[Monteshell|Monte Shell]]", la joint-venture creata dalla compagnia petrolifera con la [[Montedison]].<ref name=":1" />
===Evoluzione===
<gallery>
File:Shell logo 1900.png|1900-04
File:Shell logo 1904.png|1904-09
File:Shell logo 1909.png|1909-30
File:Shell logo 1930.png|1930-48
File:Shell logo 1948.png|1948-55
File:Logo Shell 1973.jpg|1955-70
File:Shell logo.svg|1971-oggi
</gallery>
== Attività ==
[[File:
L'attività principale di Shell
Negli anni Shell ha a volte cercato di diversificare le proprie attività, andando verso settori anche lontani da quelli legati a petrolio, gas e chimica: ad esempio in quello dell'[[energia nucleare]], (una breve
Nel 2001 lancia, prima in Italia e poi nel mondo, la V-Power, la prima benzina a 100 [[Numero di ottano|ottani]].
Nel 2022, a seguito della [[Crisi russo-ucraina del 2021-2022|guerra tra Russia e Ucraina]], la Shell annuncia l'abbandono delle attività a [[Sachalin|Sakhalin]], gestite in collaborazione con la russa [[Gazprom]].<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/articoli/2022/02/shell-scioccati-da-aggressione-russa-rotti-accordi-con-gazprom-2e77624b-b774-4dc1-b821-efac39406f7c.html|titolo=Shell: "Scioccati dall'aggressione russa", rotti accordi con Gazprom|sito=RaiNews|lingua=it|accesso=2 marzo 2022}}</ref>
=== Texaco ===
Nel 2001, la Federal Trade Commission (FTC) richiese che la [[Texaco]], allo scopo di fondersi con la [[Chevron Corporation]], vendesse 13.000 [[stazione di servizio|stazioni di servizio]] e diverse [[raffineria di petrolio|raffinerie]], inclusa la quota di Texaco in Equilon (alla Shell) e in Motiva (tre raffinerie; alla Shell e [[Saudi Aramco]], una joint venture al 50%).
La Shell poté usare in esclusiva negli USA il marchio Texaco fino a tutto il 2004 e, senza esclusiva, fino a tutto il 2006.
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=== British Gas ===
Nell'aprile 2015 acquisì [[British Gas]] con
== Proprietà ==
{{Aggiornare|arg=aziende|anno=2022|mese=gennaio}}
Prima della loro fusione il 20 luglio 2005, il gruppo era controllato da due holding, la '''Royal Dutch Petroleum Company''' dei [[Paesi Bassi]] e la '''The "Shell" Transport and Trading Company plc''' del [[Regno Unito]]. Queste due società controllavano insieme tutte le compagnie che tuttora operano sui mercati di tutto il mondo, anche se qualcuna di queste ultime (ad esempio, la Shell Canada) ha anche altri azionisti ed è quotata nei mercati borsistici dei rispettivi paesi. In diversi casi, le compagnie sussidiarie vedono anche la partecipazione dei governi locali.
La quota della Shell in queste sussidiarie era sempre divisa in proporzione 60/40 a favore della Royal Dutch. Anche
Anche se entrambe le compagnie avevano i propri organi sociali, il gruppo in effetti era governato da un comitato esecutivo, il "Committee of Managing Directors" (CMD), i cui membri erano i direttori esecutivi delle due società.
Il principale azionista singolo della Royal Dutch Shell è una holding di proprietà della famiglia reale olandese, fondata dalla regina [[Guglielmina dei Paesi Bassi|Guglielmina]].
== Questioni ambientali e controversie ==
Una ricerca del 2019 sostiene che Royal Dutch Shell, con emissioni di 31,95 miliardi di tonnellate di [[CO2 equivalente]] dal 1965, è stata la società con le settime emissioni più elevate al mondo durante quel periodo.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Matthew|cognome=Taylor|nome2=Jonathan|cognome2=Watts|url=https://www.theguardian.com/environment/2019/oct/09/revealed-20-firms-third-carbon-emissions|titolo=Revealed: the 20 firms behind a third of all carbon emissions|pubblicazione=The Guardian|data=9 ottobre 2019|accesso=23 dicembre 2020}}</ref>
Negli anni Shell è stata criticata da gruppi ambientalisti e per la difesa dei diritti umani per alcune questioni, in particolare in [[Sudafrica]] e [[Nigeria]].
===
Durante gli anni
=== Nigeria ===
Shell opera in [[joint venture]] con il governo nigeriano con il nome '''Shell Petroleum Development Company''' (SPDC). All'inizio degli anni
Shell ha continuato ad essere condannata da gruppi come Christian Aid, che riferisce che, sebbene il gruppo dica di agire con 'onestà, integrità e rispetto per le persone', non abbia "usato la sua influenza in Nigeria per operare cambiamenti nella zona del delta del Niger". (Christian Aid, ''Behind the Mask''). La relazione ha anche trovato prove di mancate bonifiche dopo perdite di petrolio, inquinamento dei fiumi e dei corsi d'acqua, così come non completamento dei progetti di sviluppo per la popolazione locale. Nel 2001 uno studio di tali progetti, trapelato al giornale ''[[The Economist]]'', diceva che di 81 progetti visitati dai controllori del piano, 20 non esistevano, 36 erano parzialmente completati positivamente e 25 stavano funzionando. Da allora i numeri sono cresciuti.
=== Brent Spar ===
{{Vedi anche|Brent Spar}}
Shell fu anche criticata da [[Greenpeace]] per il progetto di dismettere Brent Spar, una [[Piattaforma petrolifera|piattaforma]] di servizio di tipo [[Spar (piattaforma)|spar]] per il trasporto del petrolio situata nel [[Mare del Nord]], facendola affondare. Shell alla fine acconsentì a smontarla e portare i pezzi sulla terraferma in [[Norvegia]], pur
=== Canada ===
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=== Irlanda ===
In [[Irlanda]] Shell ha attirato critiche per il progetto di trasportare, attraverso tubature, del [[gas naturale]] dal Corrib Gas Field ad un impianto nel nord della [[contea di Mayo]].
[[File:Crediton, Shell petrol station at Station Cross - geograph.org.uk - 201606.jpg|miniatura|Una moderna stazione di servizio Shell nel Regno Unito]]
=== Ricategorizzazione di riserve di gas e petrolio ===
Shell attirò critiche nel 2004 da azionisti, analisti finanziari, mass media e dalla [[Securities and Exchange Commission]] USA quando dovette eseguire una grande "ricategorizzazione" delle sue riserve di petrolio, ammettendo che una parte significativa delle riserve precedentemente considerate "certe" non
L'''Annual report and Accounts 2003'', uscito in ritardo, affermò di nuovo che le riserve certe erano ridotte a 6,648 milioni di dollari nel 2001 e a 6,469 milioni nel 2002. Questo corrisponde a circa il 13% della quantità stabilita precedentemente. Inoltre, fu chiarito che negli anni precedenti il pagamento del management direttivo era collegato alla quantità di petrolio delle riserve certe.
La controversia sulla sovrastima delle riserve di gas e petrolio di Shell fece dimettere l'allora presidente Sir Philip Watts e fece spostare il CFO, Walter van de Vijver, e altri top manager, responsabili
=== Sviluppo sostenibile ===
Il 17 giugno
===
Sakhalin-II è un progetto riguardante petrolio e gas condotto da Shell sull'isola di [[
Le preoccupazioni per l'ambiente e la società giunsero a un punto critico quando alla fine di novembre 2005 il Chief Executive del [[WWF]] Robert Napier disse che l'operazione avrebbe avuto un "impatto negativo sulla popolazione e l'ambiente naturale di
=== Taglio delle emissioni ===
Nel 2018, l'organizzazione ambientalista olandese Milieudefensie ([[Friends of the Earth|Friends of the Earth Netherlands]]), insieme ad altre [[Organizzazione non governativa|ONG]] e oltre 17.000 cittadini, ha intentato una causa contro Shell, accusandola di non allineare le sue politiche aziendali agli obiettivi dell'[[Accordo di Parigi (2015)|Accordo di Parigi sul clima]], contribuendo così al [[Cambiamento climatico|cambiamento climatico globale]]. A questo proposito, nel 2021, il Tribunale olandese ha emesso una sentenza storica, ordinando a Shell di ridurre, entro il 2030, le sue emissioni globali di CO₂ del 45% rispetto ai livelli del 2019. Questa riduzione doveva includere:
* emissioni dirette dalle operazioni di Shell.
* emissioni indirette dalla produzione di energia acquistata.
* emissioni derivanti dall'uso dei prodotti venduti da Shell, come benzina e gasolio.
La corte ha stabilito inoltre che Shell aveva un "dovere di diligenza" nel prevenire danni ambientali e proteggere i diritti umani, rendendo la sentenza immediatamente esecutiva, anche in caso di appello. La multinazionale ha poi presentato appello e, nel 2024, la Corte d'Appello olandese ha emesso una nuova sentenza, che ha riconosciuto l'importanza della responsabilità aziendale, ma ha sottolineato che l'imposizione di obiettivi specifici spetta ai legislatori, non ai giudici. Nel dettaglio, vi è stata:
* Revoca dell'obbligo specifico: la corte ha annullato l'obbligo per Shell di ridurre le emissioni del 45% entro il 2030, ritenendo che un tribunale civile non possa imporre un obiettivo quantitativo specifico a una singola azienda.
* Conferma del dovere di diligenza: la corte ha confermato che Shell ha l'obbligo legale di contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico adottando politiche aziendali adeguate per mitigare i rischi climatici, in linea con l'Accordo di Parigi.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2024/11/12/corte-dellaja-shell-vince-in-appello-contro-gli-ambientalisti-_4a547456-1598-4bea-8020-a9a2823ebbe3.html?fbclid=IwY2xjawGgIpFleHRuA2FlbQIxMAABHTIKhFJxBZBAy-PZ6Etyon2eAPJs0wwZm68TLuHFc4zTdMyNVD2c3UniNA_aem_rVZwlUFqVnhmdJy48ux8FA|titolo=Corte dell'Aja, Shell vince in appello contro gli ambientalisti - Notizie - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=12 novembre 2024|lingua=it|accesso=12 novembre 2024}}</ref>
== Annunci di profitti ==
Il 2 febbraio
== In Italia ==
=== L'arrivo in Italia con la Società Nafta ===
Le attività della Shell in Italia iniziarono il 13 luglio 1912, con la creazione della società "Nafta"<ref>"Nafta-Società Italiana pel Petrolio ed Affini"</ref> a [[La Spezia]], fondata approfittando del momento di debolezza dell'ex [[trust]] [[Standard Oil]], sciolto l'anno precedente<ref name=":0" />.
Durante la [[prima guerra mondiale]], la Nafta abbandonò il settore privato, concentrandosi sulle forniture belliche allo [[Regno d'Italia (1861-1946)|Stato italiano]]. Durante il conflitto, la società si espanse, con l'apertura di nuovi impianti a [[Napoli]] e ad [[Augusta (Italia)|Augusta]] e, dopo la fine delle ostilità, di ulteriori depositi interni.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|data=giugno 1922|titolo=Nafta-Società Italiana pel Petrolio e Affini|volume=volumetto conservato presso il Museo Fisogni}}</ref>
Nel [[primo dopoguerra]], la società controllava il mercato interno italiano assieme alla SIAP, filiale locale della [[Esso|Standard of New Jersey (Esso)]]. Nel 1921, su pressione dell'[[Amministratore delegato]] [[Giovanni Attilio Pozzo]] (poi eletto anche presidente nel 1923), il capitale sociale fu aumentato raggiungendo i 100 milioni di lire.<ref name=":0" /> I prodotti venduti all'epoca comprendevano le "Benzine Shell" e i "Petroli Aureola".<ref name=":2" />
Nel 1922, nonostante la difficile situazione economica del paese, la società era in piena espansione, e venne inaugurato il nuovo stabilimento di [[Vado Ligure]].<ref name=":0" /> L'inaugurazione, peraltro, causò un breve scontro politico tra il [[Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|Presidente del Consiglio]] [[Luigi Facta|Facta]] e il deputato [[Partito Socialista Italiano|socialista]] [[Tommaso Tonello|Tonello]], che in una [[interrogazione parlamentare]] criticò aspramente il telegramma ufficiale inviato da Facta alla "Nafta" in occasione della cerimonia<ref name=":0" />. Nello stesso anno, proseguirono inoltre i lavori per un impianto costiero a [[Venezia]].<ref name=":2" />
La nascita dell'[[Agip]] creò qualche dissapore fra la Nafta e il [[Ministero dello sviluppo economico|Ministero dell'Economia Nazionale]], che nel 1926 chiese ai prefetti di subordinare il rilascio di nuove concessioni per l'impianto di [[Stazione di servizio|distributori di benzina]] ad un preventivo benestare dell'Agip; la questione si risolse pacificamente nel 1927 su iniziativa della stessa società italiana.<ref name=":0" />
Alla fine del decennio, sfruttando una legislazione particolarmente vantaggiosa, la società si lanciò nel settore della [[Raffinazione del petrolio|raffinazione]], con la costituzione di apposite società sussidiarie e di un impianto a [[La Spezia]].<ref name=":0" />
Il 27 aprile 1939 Pozzo lasciò la "Nafta", dopo venti anni alla guida della società. L'azienda controllava all'epoca circa il 20% del mercato italiano.<ref name=":0" />
=== La Seconda guerra mondiale e il dopoguerra===
L'8 agosto 1940, in seguito all'ingresso in [[Seconda guerra mondiale]] dell'Italia, la Nafta fu messa sotto sequestro e posta sotto la gestione dell'Agip, seguita l'anno successivo dalle società statunitensi operanti in Italia ([[Esso|SIAP]], [[Mobil|Vacuum]], [[Texaco]]); il 30 luglio 1942 le società petrolifere straniere vennero ufficialmente trasferite all'Agip, anche se il reale assorbimento delle loro attività fu alquanto complesso e rimase sostanzialmente incompiuto. Il 22 ottobre 1945, dopo la fine delle ostilità, i provvedimenti vennero cancellati e la Nafta e le altre società, sotto la guida del [[Comitato Italiano Petroli]], tornarono alla normale attività<ref name=":0" />.
Nel 1949 la società, ormai pienamente ristabilita, fu rinominata "Shell Italiana S.p.A." con un capitale sociale superiore ai 2 miliardi<ref name=":0" />. Ancora nei primi anni '60, la Shell copriva circa il 20% del fabbisogno petrolifero italiano.<ref name=":0" />
La Shell Italiana fu la prima azienda a essere pubblicizzata col [[Carosello]]<ref>{{Cita web|url=https://carosello.tv/puntata/03-02-1957/|titolo=Puntata di domenica 3 febbraio 1957 – Il mito di Carosello|lingua=it|accesso=6 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=QjDXBZidd8U|titolo=Shell - per guidare meglio - guida a destra o guida a sinistra - YouTube|accesso=6 novembre 2020}}</ref>.
Nel 1959 la società acquistò la raffineria ex Condor di [[Rho]] e nel 1967 costruì un grande impianto a [[Taranto]]<ref name=":0" />, i cui lavori erano iniziati nel 1964 con un investimento iniziale di 25 miliardi di lire.<ref>{{Cita pubblicazione|data=16 aprile 1964|titolo=Nuova raffineria Shell in costruzione a Taranto|rivista=Rassegna Petrolifera|volume=rivista conservata presso il Museo Fisogni|numero=787}}</ref>
=== L'addio del 1974, il ritorno e la parentesi con Monteshell ===
{{vedi anche|Monteshell}}
[[File:Fisogni Museum Monteshell sign 1990s.jpg|thumb|Logo della Monteshell]]
La Shell rimase attiva nel paese fino all'aprile 1974 quando, in seguito alle difficoltà del settore petrolifero causate dalla [[Guerra del Kippur]] e alle condizioni generali dell'economia italiana, ormai poco favorevoli, cedette all'[[Eni]] la vecchia società, che divenne Italiana Petroli ([[IP (marchio)|IP]])<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Italiana Petroli. 80 anni di attività 1912-1992|anno=1992|editore=IP|SBN=MIL0305416}}</ref>, rimanendo presente nel paese in modo marginale. La società riprese a distribuire carburante in Italia nel 1980<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Giorgio Carlevaro|anno=2021|titolo=Cosa è rimasto dopo il "viavai" dei marchi sulla rete carburanti|rivista=Muoversi|numero=2}}</ref>, con l'acquisizione della rete [[Conoco]]<ref>{{Cita news|autore=|titolo=La Shell torna in Italia|pubblicazione=Stampa Sera|data=6 giugno 1980}}</ref>, mentre è del 1987 la joint venture con [[Montedison]] che portò alla creazione della [[Monteshell]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=19 settembre 1987|titolo=È nata la Monteshell|rivista=La Stampa|numero=}}</ref>, la cui rete fu poi interamente ceduta alla Shell nel 1995.
=== La vendita del 2014 e il nuovo rilancio nel 2022 ===
Nel luglio 2014 Shell ha nuovamente cessato di distribuire i propri carburanti in Italia, cedendo la propria rete di stazioni di servizio e di depositi carburanti presenti sul territorio italiano alla [[Kuwait Petroleum Italia]] (Q8)<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-20/addio-830-distributori-shell-italia-diventeranno-tutti-q8-183834.shtml?uuid=ABnILwx|titolo=Addio agli 830 distributori Shell in Italia: diventeranno tutti Q8|sito=Il Sole 24 ORE|data=20 febbraio 2014|lingua=it|accesso=31 dicembre 2020}}</ref>. La compagnia è rimasta presente nel paese con il business dei lubrificanti (Shell Italia Oil Products/S.I.O.P.), Gas&Power (Shell Energy) e la divisione upstream per l'estrazione petrolifera.
Nel 2022 viene annunciato un accordo con la società PAD Multienergy, per un nuovo ritorno del marchio e dei prodotti Shell in oltre 500 stazioni di servizio italiane<ref>{{Cita web|url=https://www.areadiservizio.eu/2022/02/11/shell-torna-sul-mercato-della-mobilita-in-italia-grazie-allaccordo-con-pad-multienergy/|titolo=Shell torna sul mercato della mobilità in Italia grazie all’accordo con PAD Multienergy|sito=Area di Servizio {{!}} Carburanti Autolavaggi Detailing|lingua=it|accesso=12 febbraio 2022}}</ref>, la prima delle quali viene inaugurata nel marzo dello stesso anno.<ref>{{Cita web|url=https://www.staffettaonline.com/articolo.aspx?id=363475|titolo=Shell, al via il primo punto vendita in Italia {{!}} Staffetta Quotidiana|sito=staffettaonline.com|lingua=it|accesso=6 aprile 2022}}</ref>
In Italia oggi Shell opera tramite Shell Italia S.p.A. controllata da Shell Italia Finanziaria S.p.A. Le sedi principali sono a [[Sesto San Giovanni]] e [[Roma]]<ref>{{Cita web|url=https://www.shell.it/|titolo=Shell Italia|accesso=21 aprile 2020}}</ref>.
==Competizioni==
Shell è attiva da decenni negli [[sport motoristici]]. Precedentemente attiva con altri team di [[Formula 1]], fra cui [[McLaren]], dal 1996 è fornitore dell'italiana [[Scuderia Ferrari|Ferrari]], con la quale ha sviluppato il carburante V-Power; è inoltre partner tecnico della [[Ducati Corse]] nel [[motociclismo]].
== Note ==
<references />
== Voci correlate ==
* [[Shell Eco-marathon]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://biz.yahoo.com/ic/50/50019.html|titolo=Yahoo! - Royal Dutch/Shell Group of Companies Company Profile|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.hoovers.com/global/sample/co/factsheet.xhtml?COID=50019|titolo=Profile @ Hoovers|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.christian-aid.org.uk/indepth/0401csr/csr_casestudy1nigeria.pdf|titolo=Christian Aid Report 'Shell In The Niger Delta'|lingua=en}}
* {{cita testo|url=http://www.sanibelhistory.org/images/shell_oil_logo_web.jpg|titolo=storia dei loghi shell|postscript=nessuno|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140828125311/http://www.sanibelhistory.org/images/shell_oil_logo_web.jpg }} (immagine jpeg)
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=bq2TBOHWFRc|titolo=Film documentario ''Poison Fire'' sulle attività illecite di Shell in Nigeria|lingua=en}}
* {{cita web | url = http://piemonte.indymedia.org/article/10730 | titolo = "SHELL & embargo: ecco come gli olandesi foraggiano l’IRAN". | accesso = 22 novembre 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110101164024/http://piemonte.indymedia.org/article/10730 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | url = https://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITL5N0D22BM20130415 | titolo = Shell valuta vendita asset Italia tra cui rete distributori | accesso = 4 maggio 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130520014720/http://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITL5N0D22BM20130415 | urlmorto = sì }}
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[[Categoria:Compagnie petrolifere britanniche]]
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