Eruli: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|l'omonima legione romana|
{{Popolo
|nome = Eruli
|immagine = Europa Eruli.jpg
|didascalia = <small>Gli spostamenti degli Eruli dalla terra d'origine presso il [[Mar Baltico]] (1) agli insediamenti presso il [[Mar Nero]] (2), in [[Pannonia]] (3), in [[Boemia]] (4) ed in [[Illiria]] (5), da dove presero il via le incursioni contro l'[[Impero romano]] (3)</small>
|alternativi = in [[lingua latina|latino]] ''Herŭli'' o ''Erŭli''
|sottogruppi =
|regione = Tra il [[II secolo|II]] e il [[III secolo]] si spostarono, contemporaneamente ad altre popolazioni germaniche ([[Goti]]), nella regione compresa tra il fiume [[Dnepr]] ed il [[Mar d'Azov]].
|periodo = Dal [[III secolo d.C.]] al [[VI secolo d.C.]]
|popolazione =
|lingua = [[Lingue germaniche orientali|germanica orientale]]
|religione =
|correlati = [[Popoli indoeuropei]]: [[Popoli germanici orientali|Germani orientali]]
|distribuzione1 =
|popolazione1 =
|note =
}}
Gli '''
==Storia==
▲Gli '''Eruli''' (in [[lingua latina|latino]] ''Herŭli'' o ''Erŭli'') sono stati una popolazione [[germani]]ca della quale è ancora incerta l'origine; per alcuni studiosi le loro prime sedi erano nello [[Halland]] ([[Svezia]]), mentre secondo altri nella vicina isola danese di [[Sjælland]] se non nello [[Jutland]] stesso.<ref>Giovanni Battista Picotti, voce "Eruli", sull'''[http://www.treccani.it/enciclopedia/eruli_(Enciclopedia-Italiana)/ Enciclopedia Italiana]'', Roma, Treccani, 1932.</ref>
Tra il [[II secolo|II]]
I primi contatti diretti tra [[Civiltà romana|Romani]] ed Eruli sono riferibili alle scorrerie operate da un'orda di Germani (composta, oltre che dagli Eruli, anche dai Goti e dai [[Gepidi]]) nei [[Penisola balcanica|Balcani]]
▲Tra il [[II secolo|II]] e il [[III secolo]] si spostarono, contemporaneamente ad altre popolazioni germaniche ([[Goti]]), nella regione compresa tra il fiume [[Dnepr]] e il [[mar d'Azov]]. Da queste basi, tra il 253 e il 269, Goti ed Eruli partirono per compiere varie incursioni e spedizioni di pirateria lungo le coste prima del [[mar Nero]] e poi dell'[[Asia minore]], fino a colpire [[Atene]] (267).<ref>Edward N. Luttwak, ''La grande strategia dell'impero romano'', Milano, Rizzoli, 2013 (testo consultabile anche su [http://books.google.it/books?id=KLoUXEFJsVkC Google Libri]).</ref>
Anche l'allora cesare e futuro imperatore [[Galerio]] sconfisse gli Eruli, insieme
▲I primi contatti diretti tra [[Civiltà romana|Romani]] ed Eruli sono riferibili alle scorrerie operate da un'orda di Germani (composta, oltre che dagli Eruli, anche dai Goti e dai [[Gepidi]]) nei Balcani ed alla decisiva battaglia vinta dai Romani guidati dall'[[imperatore]] [[Claudio II il Gotico|Claudio II]] nel [[268]] nei pressi di [[Niš]] in [[Serbia]] (per questa ed altre vittorie nei due anni seguenti l'imperatore si guadagnò il titolo di "Gotico Massimo").
▲Anche l'allora cesare e futuro imperatore [[Galerio]] sconfisse gli Eruli, insieme ai [[Franchi]] e ai [[Batavi]], tra il [[293]] e il [[295]].
In seguito, gli Eruli sono citati tra le popolazioni che si unirono agli [[Unni]] guidati da [[Attila]] al cui seguito parteciparono alle scorrerie per tutta l'[[Europa]].
Morto Attila ([[453]]), nel [[454]] gli Eruli si distaccarono dagli [[Unni]] e costituirono un forte regno intorno a [[Brno]] ([[Moravia]] meridionale) e [[Vienna]], sottomettendo le popolazioni vicine tra cui i [[Longobardi]].
Gli Eruli
Nel [[508]], secondo la narrazione che ne fa [[Procopio di Cesarea|Procopio]], i Longobardi si affrancarono dalla sudditanza cui erano sottoposti sconfiggendo in un'epica battaglia gli Eruli guidati dal loro re [[Rodolfo (re)|Rodolfo]], figlio adottivo di Teodorico.
Dopo questa sconfitta gli Eruli scomparvero quasi completamente; infatti, i superstiti della battaglia subirono una diaspora, venendo in gran parte assorbiti dagli stessi Longobardi. Una parte di loro preferì trasferirsi in [[Illiria]] ottenendo la protezione di [[Impero bizantino|Bisanzio]] ed un'altra parte, tra la quale si trovava la famiglia reale, migrò nell'odierna [[Svezia]] meridionale, probabilmente le loro terre native, come ricorda lo storico [[Procopio di Cesarea|Procopio]].
Questi scrisse di un gruppo di Eruli, che «attraversò il territorio di tutti gli [[Sclaveni]]» mentre si dirigevano verso la [[Danimarca]] nel 512.<ref>{{cita|Barford (2001)|pp. 53, 291}}.</ref>
Da questo momento in poi si perdono le tracce di questa popolazione che tanto terrore aveva portato tra le popolazioni dell'
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