Marco da Montegallo: differenze tra le versioni
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{{Santo
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|note = Francescano
|nato= [[Montegallo]], [[1425]]
|morto= [[Vicenza]], 19 marzo [[1496]]
|venerato da= Chiesa cattolica
|beatificazione=20 settembre [[1839]] da [[papa Gregorio XVI]]
|canonizzazione=
|santuario principale=[[Chiesa di San Giuliano (Vicenza)|Chiesa di San Giuliano a Vicenza]]
|ricorrenza= 19 marzo
|attributi=
|patrono di=
}}
{{Bio
|Nome = Marco da Montegallo
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = o '''Marco del Monte Santa Maria'''
|Sesso = M
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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , appartenente all'[[Ordine dei Frati Minori]], fondatore di diversi [[Monte di Pietà|Monti di Pietà]] nelle [[Marche]] e a Vicenza, proclamato [[beato]] dalla [[Chiesa cattolica]]
▲|Immagine = Vicenza San Giuliano Marco da Montegallo-2.jpg
▲|Didascalia = Effigie di Marco da Montegallo nella [[Chiesa di San Giuliano]] a Vicenza, che ne conserva i resti
}}
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Nato a Fonditore di Montegallo, località dell'[[Ascoli Piceno|Ascolano]] nota anche come Santa Maria di Montegallo, dal nobile e facoltoso Claro di Rainaldo ''de Marchio'', Marco studiò dapprima ad [[Ascoli Piceno|Ascoli]], in seguito passò alle [[Università di Perugia]] e [[Università di Bologna|di Bologna]], dove divenne dottore in [[Giurisprudenza|legge]] e in [[medicina]] intorno agli anni 1444-45<ref>È ricordato come medico nella ''Tabula patriciorum'' della città di Ascoli per l'anno 1448: {{cita|''Hélène Angiolini''| }}</ref>; ritornato ad Ascoli esercitò per un certo tempo la professione di [[medico]].
Nel [[1451]] per assecondare i desideri del padre sposò Chiara de' Tibaldeschi ma, morto il padre l'anno successivo, gli sposi di comune accordo si separarono e, rinunciando agli agi e alle prerogative della loro condizione, decisero di consacrarsi alla vita religiosa, vestendo il medesimo abito, l'una nell'ordine delle [[Monache clarisse|Clarisse]] del [[convento]] di Santa Maria in Ascoli, l'altro quello dei [[Francescani Osservanti]]<ref>{{cita|Giarolli, 1955|pp. 269-70}}.</ref>.
Marco svolse il [[noviziato]] nell'[[eremo]] di [[Fabriano]], poi fu superiore a [[San Severino Marche|San Severino]], sotto la guida di [[Giacomo della Marca]] che, insieme con [[Bernardino da Siena]] e [[Giovanni da Capestrano]] era uno degli gli alfieri dell'[[evangelizzazione]] e della lotta contro i [[Fraticelli]]. Durante i primi anni di vita religiosa, anche Marco fu un animato [[predicatore]] che coinvolgeva la popolazione in pratiche devozionali e penitenziali.
Come gli altri Osservanti, fu attivo contro le due principali piaghe del suo tempo: le discordie civili e l'[[usura]]<ref>Ad Ascoli e nella Marca, l'usura arrivava al 30, al 70 e talora all'80% degli interessi, {{cita|Brogliato, 1982|p. 89}}</ref>; svolse un'intensa attività dal [[1458]] al [[1496]], promuovendo la [[pace]] e il bene pubblico ad Ascoli, [[Camerino]] e Fabriano e soprattutto combatté l'usura, che condizionava pesantemente la [[vita]] delle famiglie, con l'istituzione dei [[Monte di Pietà|Monti di Pietà]] (detti anche Monti di Cristo, o degli Apostoli).
[[File:
Secondo le fonti [[agiografia|agiografiche]], nel [[1458]] costituì ad Ascoli il ''Mons mutuationis'', un istituto di credito gratuito, di cui non si hanno notizie certe riguardo al reale funzionamento<ref>Alcuni studiosi hanno voluto ravvisare in questo ente il primo [[Monte di Pietà]] e hanno attribuito proprio a Marco un fattivo ruolo nella sua creazione: {{cita|''Hélène Angiolini''| }}</ref>. È comunque probabile che fra Marco fosse informato di questa istituzione cittadina e che la sua azione si orientasse verso quella che sarebbe stata in seguito la principale attività della sua vita, la diffusione dei Monti di pietà<ref name= Helene >
Della sua vita negli anni successivi non si hanno fonti attendibili e sicure: forse fu a [[Sansepolcro]], a Camerino e a [[Cingoli]], località in cui sorgevano istituzioni simili a quella di Ascoli. Certamente era a [[Fabriano]] nel 1470 dove, in aprile, fu istituito il Monte, approvato dal Consiglio generale cittadino, dal podestà e da "frate Marco dal Monte de Sancta Maria in Gallo […] in quello medesimo loco predicante". Fra Marco collaborò fattivamente, anche nella redazione dello statuto, alla fondazione di questa istituzione concepita come un istituto di credito pignoratizio completamente gratuito, le cui spese di funzionamento dovevano essere sostenute da specifici introiti individuati dalle autorità locali<ref name= Helene />.
Negli anni successivi, tra il 1471 e il 1486, svolse la sua attività di predicatore a [[Fano]], a [[Fermo (Italia)|Fermo]], a [[Ripatransone]], a Roccacontrada (ora [[Arcevia]]), ad [[Ancona]] e in altre città dell'Italia centro-settentrionale, dando impulso alla fondazione, alla regolamentazione o alla riorganizzazione dei Monti di pietà locali. Nominato nel 1480 collettore delle [[Decima|decime]] per la [[crociata]] contro i [[Ottomani|Turchi]] indetta da [[papa Sisto IV]] in seguito all'assedio e alla conquista di [[Otranto]], venne ricordato ad Ascoli, dove fu attivo probabilmente a tale scopo<ref name= Helene />.
Infine fondò il [[Palazzo del Monte di Pietà (Vicenza)|Monte di pietà di Vicenza]], i cui statuti furono approvati nel 1486, il primo istituito nel territorio della [[Repubblica di Venezia]], nel momento in cui si stava diffondendo un clima fortemente ostile nei confronti del prestito [[Ebrei|ebraico]] e della presenza ebraica in generale, e infatti coincise con l'allontanamento, che avvenne il 12 giugno 1486, degli [[Ebrei a Vicenza|ebrei di Vicenza]]<ref>''1486: Adì 12 Giugno furono cacciati fuori di Vicenza et Vicentino tutti li Giudei maschi e femmine, perché non dessero più ad usura, né potessero più comprar li pegni di poveri uomini, né rubassero più il sangue di poveri christiani, e subito fu fatto nella città un banco per comun, che si dimanda il Monte di Pietà ... Fra Marco della Marca di Ancona dell'Ordine di San Francesco operò che fosse fatto il Monte delle pietà'' (da ''Incipit liber qui appellatur Cronica ad memoriam praeteriti temporis praesentis et futuri 1227/1522'', codice manoscritto). A Vicenza varie lapidi ricordano l'evento e ne attribuiscono il merito a fra Marco, citato da {{cita|Brogliato, 1982|pp. 89-90}}</ref>.
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Come era avvenuto per tutti gli altri, anche il Monte di Vicenza fu concepito come gratuito e destinato a sovvenzionare, con prestiti pignoratizi della durata di sei mesi per un massimo di tre denari, le famiglie bisognose.
[[File:Marco da Montegallo – Tabula della salute, 1494 – 9925126 BEIC one-day-one-paint.jpg|thumb|''Tabula della salute'', 1494]]
Marco da Montegallo fece stampare a Venezia presso Niccolò Balaguer due piccoli trattati a carattere devozionale: il ''Libro delli comandamenti di Dio del Testamento Vecchio''<ref>Indice generale degli incunaboli [= IGI], n. 6162</ref> e la ''Tabula della salute''<ref>IGI, 6166</ref>: il primo, specificatamente concepito "per leggersi per le scuole, botteghe e parochie", fa parte della diffusa produzione di testi in lingua volgare volti a prescrivere a un pubblico laico e con rudimenti elementari regole e comportamenti necessari al raggiungimento della salvezza individuale; il secondo rientra nella categoria dei manuali devozionali e catechetici destinati a fornire precise regole di condotta morale. Entrambe le opere, furono in seguito ristampate anche a [[Firenze]].
Probabilmente ancora nel 1486 fu edito un altro componimento di Marco, la ''Corona de la gloriosa Vergene Madre Maria'', un volumetto a carattere devozionale che raccoglieva preghiere in onore della Vergine, ornato da numerose [[xilografia|xilografie]]<ref name= Helene />.
Dal 1486 al 1496 fra Marco dimorò a Vicenza nel convento di San Biagio Vecchio, prestando opera di consiglio e di direzione nelle varie comunità religiose della città e presso le [[terziarie francescane]] di San Marcello<ref>Così {{cita|Brogliato, 1982|p. 91}}, mentre per Hélène Angiolini, ''op. cit.'', in quel periodo soggiornò soprattutto a Venezia, almeno fino al 1492, dopo di che si recò nelle [[Marche]] e in [[Toscana]]</ref>. Nel 1496 era di nuovo a Vicenza, dove morì il 19 marzo nell'[[ospedale di San Marcello]]<ref>Secondo la ''Cronaca Ad memoriam'' morì dopo tre giorni di malattia di ''squerentia'', un ascesso peritonsillare; la stessa ''Cronaca'' cita anche un miracolo che il contatto con le spoglie del frate avrebbe prodotto</ref> e fu sepolto nella chiesa di San Biagio Vecchio; le sue spoglie furono dapprima traslate nel 1522 quando i frati si trasferirono in San Biagio Nuovo, poi nel 1797 nella [[Chiesa di San Giuliano (Vicenza)|chiesa di San Giuliano]], dove sono tuttora esposte al culto.
== Culto ==
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== Note ==
== Bibliografia ==
[[File:Marco - Libro dei comandamenti di Dio, Anno MCCCCLXXXXIIII - 921209.jpg|thumb|''Libro dei comandamenti di Dio'', 1494]]
| publisher = Bernardino Benali▼
▲| last = Marco da Montegallo
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|accesso= 22 aprile 2015
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|cognome= Marco da Montegallo
▲| publisher = per mastro Antonio Miscomini
▲| last = Marco da Montegallo
|accesso= 22 aprile 2015
▲| title = Libro dei comandamenti di Dio
▲| ___location = Impresso in Firenze
▲| date = 1494
▲| url = http://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=921209&search_terms=DTL6
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|cognome= Marco da Montegallo
▲| publisher = Nicola Balaguer
▲| last = Marco da Montegallo
|accesso= 22 aprile 2015
▲| title = Tabula della salute
▲| ___location = Venezia
▲| date = 1486
▲| url = http://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=921984
}}
;Fonti utilizzate
* {{DBI|marco-da-montegallo|autore=Hélène Angiolini}}
* Bortolo Brogliato, ''750 anni di presenza francescana nel Vicentino'', Vicenza, Ed. Lief, 1982
* Giambattista Giarolli, ''Vicenza nella sua toponomastica stradale'', Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955
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* G. Cantalamessa Carboni, Notizie storiche per servire alla biografia di frate Marco di Monte Gallo…, Ascoli Piceno 1843;
* C. Mariotti, Il beato Marco da Montegallo…, Firenze 1896
* S. Tosti, Il beato M., fondatore del Monte di pietà di Fano, in Memorie francescane fanesi, Fano 1926, pp.
* G. Fabiani, Gli ebrei ed il Monte di pietà in Ascoli, Ascoli 1942, pp.
* F. Lomastro Tognato, Legge di Dio e Monti di pietà. M. 1425-1496, Vicenza 1966
* P. Rossi, La Tavola della salute del beato M. e cenni storici di Montegallo, Fermo 1976
* E. Mercatili, L'attività sociale di M., in Picenum seraphicum, XIII (1979), pp.
* V. Meneghin, I Monti di pietà dal 1462 al 1562, Vicenza 1986, ad ind.
* F. Lomastro, Sul Monte di pietà di Vicenza dalla fondazione…, in Il Monte di pietà di Vicenza, 1486-1986, Vicenza 1986, pp.
* E. Mercatili Indelicato, Marco da Montegallo. Aspetti e problemi della vita e delle opere, in M. (1425-1496). Il tempo, la vita, le opere. Atti del Convegno, Ascoli Piceno… 1996, Montegallo… 1997, a cura di S. Bracci, Padova 1998, pp.
* M. Sensi, M., apostolo dei Monti di pietà, ibid., pp.
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://it.cathopedia.org/wiki/Beato_Marco_da_Montegallo|titolo=Marco da Montegallo|editore=in Cathopedia}}
* {{cita web|url=http://www.rm.unina.it/rmebook/dwnld/ebrei/Ebrei_07_Scuro.pdf|titolo=La presenza ebraica a Vicenza e nel suo territorio nel Quattrocento|autore=Rachele Scuro|
* {{cita web|url=http://www.fondazionemontedipietadivicenza.it/fondazione.html|titolo=Fondazione del Monte di Pietà di Vicenza|editore=Fondazione Monte di Pietà di Vicenza|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203145543/http://www.fondazionemontedipietadivicenza.it/fondazione.html|dataarchivio=3 dicembre 2013}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|cattolicesimo}}
[[Categoria:Storia di Vicenza]]▼
[[Categoria:Beati proclamati da Gregorio XVI]]
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