Roccadaspide: differenze tra le versioni
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{{NN|Campania|agosto 2018}}
{{Divisione amministrativa
|Nome =
|Panorama = Panorama roccadaspide.jpg|thumb
|Didascalia =
|Bandiera = Roccadaspide-Bandiera.svg
|Voce bandiera =
|Stemma = Roccadaspide-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Salerno
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione =
|Data
|Data istituzione =
|Altitudine = 354
|Sottodivisioni = Carretiello, Doglie, Fonte, Serra, Tempalta
|Divisioni confinanti = [[Albanella (Italia)|Albanella]], [[Aquara]], [[Capaccio Paestum]], [[Castel San Lorenzo]], [[Castelcivita]], [[Felitto]], [[Monteforte Cilento]], [[Trentinara]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1580
|Nome abitanti = rocchesi
|Patrono = [[santa Sinforosa]]
|Festivo = 18 luglio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of Roccadaspide (Province of Salerno, region Campania, Italy 2024).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Roccadaspide all'interno della provincia di Salerno
}}
'''
La città è nota per il suo peculiare centro storico e per la produzione del [[marrone di Roccadaspide]], una particolare varietà di [[castagna]] a cui è stato riconosciuto il marchio [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]]. Costituisce inoltre il centro principale della [[val Calore]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il comune si trova a nord-ovest del [[Cilento]] e si estende lungo la valle del fiume [[Calore Lucano]]. Il suo territorio rientra nel [[parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]].
* '''[[Classificazione sismica]]''': '''zona 2''' (sismicità media), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
=== Clima ===
Il clima è tipicamente mediterraneo con inverni ed autunno umidi ed estati lunghe, secche e ventilate. Le precipitazioni si concentrano prevalentemente nei mesi autunnali ed invernali e le precipitazioni raramente acquisiscono carattere nevoso. Le temperature raramente scendono sotto i {{formatnum:-2}}° e raggiungono picchi di 42° nelle ondate di caldo estive. Nell'agosto del 2003 (durante la grande Ondata di caldo dell'estate 2003) la temperatura, per più giorni, ha sfiorato i 45°.
== Origini del nome ==
Le origini del nome di Roccadaspide sono state al centro di incomprensioni ed errori. Alcuni, infatti, ritengono che il nome della città derivi dall'[[Vipera aspis|aspide]], serpente che era molto comune nella zona ai tempi dell'edificazione del centro abitato. Per tal motivo, alla fine degli anni novanta fino all'inizio del secolo in corso, il comune ha preso il nome di ''Rocca d'Aspide'', per poi tornare all'originale.
Altri invece ritengono che la prima parte del nome sia un chiaro riferimento alla sua impervia ed arroccata posizione geografica, mentre la seconda parte deriverebbe da ''aspar'', vocabolo medioevale che identifica un palo da vigneto, forse per la presenza di un bosco in zona dove venivano lavorati e prodotti questi pali.
Un'ulteriore ipotesi fa derivare il nome da un rampollo della ''Gente Aspro romana'' che sarebbe divenuto direttore del villaggio ai tempi dell'Impero Romano.
Ma tralasciando ogni altra ipotesi, la tesi più probabile invece, appare quella secondo cui il nome deriverebbe dall'unione del termine ''rocca'', che starebbe a significare l'originaria fortificazione attorno al quale si è sviluppato il primo nucleo urbano, col termine greco ''aspis'', che significa scudo, difesa e che richiamerebbe alla funzione originaria del maniero.
== Storia ==
{{NN|Campania|maggio 2020}}
=== Epoca classica ===
I primi insediamenti nel territorio vengono ricondotti alla civiltà [[Magna Grecia|greca]] ed [[etrusca]].
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In particolare in località Tempalta, luogo caratterizzato da basse collinette a ridosso della vicina piana del [[Sele]], sono state portate alla luce le tracce di insediamenti abitativi e di una necropoli i cui materiali vengono datati a partire dalla seconda metà del VII secolo a.C. e fino a tutto il IV secolo a.C. Tali elementi documentano la presenza di indigeni nel territorio, probabilmente di stirpe etrusca, insediati nella zona prima della fondazione della vicina città greca di [[Paestum]] (i cui ruderi sono oggi ricompresi nel territorio del comune di [[Capaccio]]) avvenuta invece successivamente tra la fine del VII ed i primi decenni del VI secolo a.C.
In località Fonte invece, presso la sorgente del fiume Cosa (piccolo corso
È stata inoltre avanzata un'ipotesi secondo la quale si ritiene che, a partire dal III secolo d.C. - periodo durante il quale si affermò il Cristianesimo nella vicina Paestum - Roccadaspide sia stata un casale greco nel quale fossero stati edificati luoghi di culto cristiano.
È più probabile però, che il primo nucleo urbano organizzato, sia sorto solo a partire dal VII secolo d.C., quando la vicina città di Paestum fu gradualmente abbandonata a causa dell'
=== Medioevo ===
Durante il medioevo la storia di Roccadaspide seguì le sorti delle vicende feudali che interessarono la regione, ma scarne sono le fonti attraverso le quali è possibile ricostruirne il passato e di conseguenza spesso non risulta agevole capire le vicende che portano al trasferimento della [[Feudalesimo|signoria]] sul territorio rocchese.
Secondo alcuni autori<ref>{{cita libro| Eugenio Mucio,|Opulenta Salernum, I gioielli del Principato Citra pg. 266 - Narcissus.me - 2014}}</ref><ref>{{cita libro| Roger Champlin, |History of the Normans in the Mediterranean, Edinburgh-Palermo 2008}}</ref><ref>[http://www.realecasadisvevia.it/altavilla.htm#_ftnref6 Paragrafo: ''Ramo d'Altavilla - Cilento de Hauteville'' pubblicato sul Sito della Reale Casa di Svevia.]</ref>, all'epoca del [[Principato di Salerno]], intorno
Tuttavia le prime notizie documentali certe risalgono alla fine del X secolo d.C. e attestano che Roccadaspide era chiamata ''Casavetere di Capaccio'' o ''San Nicola de Aspro''. Tali elementi confermano
A partire dal 1130 il territorio di Roccadaspide entrò a far parte, come tutto il Meridione italiano, del [[Regno di Sicilia]] creato da [[Ruggero II d'Altavilla]].
La ricerca toponomastica segnala come il centro abitato fosse chiamato intorno al XII secolo come ''Rocca
Al riguardo è significativa una [[bolla pontificia|bolla]] di [[
Secondo fonti storiche, il primo feudatario di Roccadaspide fu tal Guglielmo figlio del fu Goffredo della Famiglia Francesca che probabilmente era salernitana, il quale acquisì nel 1237 la signoria su Roccadaspide e [[Corleto Monforte]]; morto Guglielmo gli
Nel XIII secolo, e probabilmente a partire dal 1245, in conseguenza degli eventi della [[congiura di Capaccio]] e per volontà
In seguito, qualche anno dopo la congiura di Capaccio e dopo la [[battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] avvenuta nel 1266, durante la quale [[Carlo I d'Angiò]] conquistò il Regno di Napoli sconfiggendo a Benevento l'ultimo re svevo, Manfredi di Sicilia discendente di Federico II, da quanto risulta dalla scrittura della Reintegrazione dei Feudi, ai Baroni e alle Chiese del Re, Roccadaspide divenne un vero e proprio baluardo a difesa della Valle del Calore (nel documento infatti si legge: ''prope castrum roccae de aspro'').
Tale documento inoltre, dimostra che, ancora alla fine del XIII secolo, Roccadaspide non era il centro di un feudo indipendente in quanto rientrava
Se appare certo quindi che intorno al 1270 a Roccadaspide fosse presente un vero e proprio castello, è anche vero che i documenti dimostrano come nel 1271 nel paese fossero stati censiti soltanto 40 abitanti, la popolazione infatti era fortemente regredita per varie cause: il terremoto del 1265, malattie e le lotte militari del tempo.
Ciononostante, nel registro delle [[decima|decime]] degli anni 1308-1310, "''ratione decimarum italiae''", si parla di ''Castrum Rocce de Aspio'' e questo dimostra come il paese, durante il XIV secolo, fosse oramai diventato un importante centro fortificato.
Pandolfo Fasanella morì verso la fine del XIII secolo e in seguito la signoria su Roccadaspide passò a varie famiglie tra le quali va annoverata la [[Sanseverino (famiglia)|famiglia Sanseverino]], Baroni del Cilento, che di fatto
Roccadaspide fu baronia dei Del Giudice e dei Marzano ma Re Ferrante d'Aragona, dopo la sconfitta subita nella battaglia di Otranto (1481) e la Congiura dei Baroni (1484), si sdebitò con Tommaso Filomarino concedendogli la baronia di Roccadaspide (1484), in seguito ereditata da Giacomo Filomarino, figlio di Tommaso e padre di Giovambattista Filomarino.
[[File:Castello roccadaspide.jpg|thumb|Il castello visto da Piazza XX Settembre.]]
Con la scomparsa degli ultimi Sanseverino, le terre del Cilento, che fino a quel momento avevano costituito un'unica [[Universitas]] indivisa, furono frazionate in vari feudi e sub-feudi e vennero poste in vendita e comprati da facoltosi napoletani, graditi alla Corte e desiderosi di procurarsi un titolo di nobiltà, che molto spesso non prendevano nemmeno materialmente il possesso dei territori acquisiti per rimetterli di nuovo in vendita. In tale contesto si colloca nel 1549 l'acquisizione della signoria su Roccadaspide da parte del nobile napoletano Giovanbattista Filomarino. Quest'ultimo viene menzionato anche in una lapide posta nel duomo di Napoli nella quale si legge "''et gesta Roccae comitis titulu meruit MDIL''", e cioè ''meritò per le sue gesta il titolo di primo Signore di Rocca nel 1549''; una lapide simile è collocata anche nella Chiesa della Natività del paese nella quale nel 1564, lo stesso Giovambattista Filomarino si autodefiniva ''primo signore rocchese''.
Si deve segnalare anche che furono i Filomarino a portare a Roccadaspide le reliquie dei Santi Sinforosa e Getulio, divenuti poi i Santi patroni del paese (in precedenza il patrono era S. Rosa). Tali reliquie, sarebbero state donate dal [[papa Sisto IV]] a Tommaso Filomarino, avo dei futuri signori rocchesi, per essersi distinto nel 1480 nella famosa [[battaglia di Otranto]], combattuta contro i Turchi. Pare inoltre che debba farsi coincidere il periodo in cui Roccadaspide abbia acquisito definitivamente una propria identità ed autonomia col riconoscimento del titolo di [[Universitas]] con quello in cui i Filomarino subentrarono nella signoria del paese.
La famiglia Filomarino tenne la signoria su Roccadaspide fino alla prima metà del XIX secolo. Tra i più illustri esponenti del casato va menzionato Tommaso Filomarino, figlio del primo signore Giovanbattista e discendente del Tommaso distintosi nella battaglia di Otranto del 1480, il quale nel 1610, ottenne il titolo di ''primo principe della contea rocchese'' e fondò nel paese, insieme alla moglie Beatrice Guevara, il Conservatorio delle Religiose di S. Elisabetta (nel 2011 la struttura risulta ripartita tra un asilo, un dipartimento di salute mentale e una scuola elementare).
Durante la signoria dei Filomarino il castello subì i più importanti interventi edilizi e venne ulteriormente ampliato e fortificato fino ad assumere l'aspetto che ha oggi; inoltre il nome del paese andò gradualmente trasformandosi fino a divenire nel XVIII secolo ''Rocca d'Aspro'' o anche ''Rocca dell'Aspide'' per poi assumere la forma di ''Rocca D' Aspide'' agli inizi dell'800.
Nel corso del 1799 Roccadaspide venne direttamente coinvolta nei caotici eventi che segnarono la breve esistenza della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]]. La [[Campagna d'Italia (1796-1797)|Campagna d'Italia]] combattuta dalla Francia rivoluzionaria contro le potenze monarchiche europee dell'Antico regime ebbe tra le principali conseguenze la nascita, sul territorio italiano, di numerose repubbliche filofrancesi e giacobine quali la [[Repubblica Ligure]] e la [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]], la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] nel [[1798]] e la [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] nel [[1799]]. La vita della Repubblica Napoletana fu però particolarmente travagliata, mancò sin dall'inizio l'adesione popolare alla rivoluzione la quale coinvolse soltanto le personalità di maggiore cultura del napoletano che non riuscirono a trasmettere alla gente comune il senso della rivoluzione. Di conseguenza, nelle province non occupate dall'esercito francese, il Governo provvisorio, al fine di contenere i movimenti controrivoluzionari, fedeli al re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]], diede luogo ad una repressione spietata e sanguinaria contro gli oppositori della neonata Repubblica. In tale contesto, il Governo repubblicano inviò vari contingenti armati nelle province, e tra questi vi era la colonna armata guidata dal Generale [[Giuseppe Schifani]] che aveva lo scopo di giungere in Calabria attraversando il salernitano. Le truppe del Generale Schifani, dopo aver attraversato i territori amici di Salerno, Eboli ed [[Albanella (Italia)|Albanella]], giunsero nei territori dei monti Alburni che erano rimasti filo-borbonici. La popolazione di Roccadaspide e della restante Valle del Calore, rimasta federe ai Borbone, cercò di resistere all'avanzata del generale Schifani e un gruppo di uomini armati si asserragliò nel Convento dei Carmelitani ubicato appena fuori dal centro abitato. Le truppe franco-napoletane, armate di cannoni e aiutate da alcuni uomini della vicina Albanella, espugnarono il paese, incendiarono alcune case rurali, saccheggiarono il magazzino e il Convento dei Carmelitani, riducendo in prigionia alcuni uomini, tra i quali alcuni frati carmelitani, come Simone di Simone originario di [[Casoria]], accusati di aver sostenuto i filo-borbonici. Espugnata Roccadaspide, le forze giacobine di Schifani proseguirono verso l'interno, ma vennero sconfitte e fermate nei pressi della vicina [[Castelcivita|Castelluccia]] dai borbonici guidati da [[Gerardo Curcio]] di Polla detto Sciarpa. Successivamente, nell'aprile del 1799, in seguito alle sconfitte subite dalle truppe francesi in Italia settentrionale a opera degli Austro-Russi (mentre Napoleone era bloccato in Egitto dalla distruzione della sua flotta per mano di Horatio Nelson), i francesi sono costretti a ritirare le proprie truppe sparse nelle province e in seguito a lasciare la Repubblica Napoletana al suo destino che la vedrà soccombere, in poche settimane, alle truppe fedeli al re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] guidate da sud dal cardinale [[Fabrizio Ruffo]].<ref>{{cita libro| Franco Savelli,| Il meridione d’Italia Borbone di fine ‘700, Parte II: La fine della Repubblica Partenopea - La Sardegna}}</ref><ref>{{cita libro| Mario Battaglini,| Il Monitore Napoletano 1799}}</ref><ref>{{cita libro| Vincenzo Cuoco,|Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 (1801) - Capitolo XXXIII}}</ref><ref>{{cita libro| Antonio Parisi,|Cronologia compendiata delle Due Sicilie, da' tempi antichi conosciuti sino a tutto l'anno 1835, pg. 384 - Napoli, Tipografia Giuseppe Severino 1835}}</ref>
Pertanto, come nel resto del Meridione italiano, le strutture del sistema feudale tardarono a scomparire e la presenza dei nobili Filomarino nel paese è certificata fino agli inizi dell'800, quando la proprietà passò alla famiglia Giuliani. I discendenti, ancora oggi, ne custodiscono le opere d’arte, collocate nei saloni e stanze destinate alle famiglie principesche e alla corte.
Nonostante il perdurare dei retaggi medioevali, mutate condizioni di viabilità, garantirono al paese un notevole sviluppo già a partire dal XVIII secolo. Fino al ‘700 infatti, Roccadaspide era collegata col resto del salernitano essenzialmente da un disagevole percorso che congiungeva la sommità del paese con la sottostante Valle del [[Calore Lucano]] la quale andava percorsa per intero prima di giungere nella Piana del [[Sele]]. Nel XVIII secolo fu invece realizzata una prima strada che, tagliando per la località ''Difesa - S. Maria'', collegò direttamente il centro di Roccadaspide con la zona di Capaccio; sempre in tale periodo venne inoltre realizzata una via che, tagliando per la località ''San Paolo'', collegò direttamente il paese con i borghi dell'interno del Cilento quali [[Castel San Lorenzo]] e [[Felitto]].
La migliore viabilità favorì la crescita demografica col conseguente ingrandimento del perimetro urbano e l'affermarsi di artigiani, commercianti e proprietari terrieri che a loro volta diedero successivamente vita ad una piccola borghesia composta da notai, esattori, speziali e cancellieri. Tali fenomeni inoltre favorirono il sorgere lungo le direttrici stradali di borgate rurali che andarono sempre più ingrandendosi fino ad acquisire nel XX secolo la forma di vere e proprie contrade: ''Fonte, Serra, Tempalta''.
Agli inizi del XIX secolo la popolazione aveva ormai raggiunto il numero di {{formatnum:4000}} abitanti, nonostante il paese fosse rimasto coinvolto sia nella [[peste del 1656]] e sia carestia del 1754 che interessarono buona parte del Meridione. La vivacità economica e sociale che si ebbe tra il XVIII e il XIX secolo è testimoniata anche dal fatto che in quel periodo sorsero nel territorio numerosi mulini, fabbriche di mattoni (cosiddette carcare) e dall'inizio dell'800 furono istituite due fiere annuali (''San Giuseppe'' il 18 marzo e ''Tutti i Santi'' il 31 ottobre).
Inoltre, a partire dalla seconda metà del '700, il paese fu interessato da un diverso sviluppo edilizio. Fino ad allora il centro urbano si era essenzialmente sviluppato nella parte sottostante il castello, a partire dalla fine del XVIII sec. invece, le migliorate condizioni di una parte della popolazione porteranno all'edificazione di una serie di palazzi borghesi nella parte sopraelevata rispetto al maniero, che al termine di un lungo ciclo di costruzione durato decenni, daranno vita ai quartieri di via Perillo, via Santa Rosa, via Mazzini e piazza XX Settembre.
=== Età moderna e contemporanea ===
Nel Mezzogiorno le obsolete strutture feudali furono spazzate via soltanto con le cd. [[leggi eversive della feudalità]] attuate tra il 1806 e il 1808, con le quali Giuseppe Bonaparte, re di Napoli e fratello di Napoleone, abolì la feudalità nel Regno di Napoli e fece sì che alle [[Universitas]] dipendenti dai feudatari
Nel 1850 il paese assunse il nome definitivo di ''Roccadaspide'' che, salvo brevi archi temporali in cui si è preferito ricorrere ad altre denominazioni, è rimasto inalterato fino ad oggi.
È da segnalare inoltre che nel periodo compreso tra la fine del '700 e la seconda metà dell'800, anche se Roccadaspide non venne coinvolta direttamente negli eventi sociali e politici che determinarono il crollo
La crescita demografica dei secoli precedenti favorì a partire dal XIX secolo,
Nel corso della [[prima guerra mondiale]] furono ben 43 i cittadini rocchesi che persero la vita nel corso delle operazioni belliche. Durante il [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], invece, oltre alla perdita di 67 militari sul fronte, il paese subì il coinvolgimento diretto nelle manovre militari nel corso dell'[[Sbarco a Salerno]] intrapresa dagli Alleati. Durante tale azione di guerra, infatti, le truppe tedesche tentarono di mantenere la posizione in Roccadaspide allo scopo di controllare il percorso stradale che conduceva verso l'interno,
Nonostante ciò il paese continuò a svilupparsi, la popolazione continuò a crescere e Roccadaspide fu sempre tra i primi paesi del Cilento ad usufruire dei benefici tecnologici che contraddistinsero il XX secolo (già nel 1910 la costruzione di una piccola centrale idroelettrica sul fiume Calore garantì la corrente elettrica in alcune piccole zone del territorio; la prima linea automobilistica della provincia di Salerno fu
Durante la seconda metà del XX secolo invece, grazie soprattutto ad una popolazione molto elevata rispetto alla media del Cilento (sul finire degli anni
Dai primi anni '90 parte del territorio del comune fa parte del [[Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]].
[[File:Lapide cimitero roccadaspide.jpg|thumb|left|Lapide commemorativa delle vittime del bombardamento aereo del 1943 posizionata nel cimitero del paese.]]
Agli inizi del III millennio il paese sta risentendo notevolmente delle nuove esigenze abitative della popolazione, meno incline a vivere nel
Dopo secoli durante i quali il
Il territorio del comune inoltre
=== Simboli ===
Lo stemma storico di Roccadaspide era stato riconosciuto con decreto del capo del Governo del 28 ottobre 1935, mentre la versione attuale è stata concessa con D.P.R. del 24 febbraio 1995.<ref name=ACS>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?2875 |titolo= Roccadaspide |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 25 marzo 2022 }}</ref>
{{citazione|D’argento, al [[Castello (araldica)|castello]] di rosso, mattonato di nero, chiuso dello stesso, munito di tre torri, ognuna con finestrella tonda di nero e merlata alla guelfa di tre, la torre centrale più alta e più larga e sormontata dall’aspide di verde, posta a guisa della lettera S maiuscola, con la testa rivoltata e linguata dello stesso. Ornamenti esteriori da Città.}}
È un'[[arma parlante]] dove sono raffigurate una rocca e un [[Vipera aspis|aspide]].
Il gonfalone, concesso con lo stesso decreto del 1995 è un drappo partito di rosso e di verde.
La bandiera è stata concessa con D.P.R. dell'11 ottobre 1999.<ref name=ACS/>
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 26 giugno 2008<ref>{{cita web|url= https://www.comune.roccadaspide.sa.it/il-comune/titolo-di-citta |sito= Comune di Roccadaspide |titolo= Titolo di Città |data= 31 agosto 2009}}</ref><ref>{{Cita testo|titolo=D.P.R. di concessione del 26 giugno 2008|url=https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti-citta/sa/roccadaspide.pdf}}</ref>
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Il Castello Feudale Filomarino ===
Compreso nell'agglomerato urbano del centro capoluogo, il castello è situato su un'altura che domina la sottostante Valle del fiume [[Calore Lucano]].[[File:Castello di Roccadaspide 28.03.2015.jpg|thumb|il Castello di Roccadaspide]]
La sua edificazione venne presumibilmente iniziata nel 1245, sulla base di una rocca già esistente.
Si ritiene che fu
La documentazione storica rinvenuta, infatti, dimostra come almeno dal X secolo a Roccadaspide fosse presente una rocca ovvero una torre, mentre a partire dal 1270, e quindi subito dopo gli eventi del 1245, i documenti riferiscono dell'esistenza di un vero e proprio castello. D'altronde è certo che Federico II, nello stesso periodo in cui si fa risalire l'edificazione del castello di Roccadaspide, fece erigere numerose fortificazioni a guardia della Valle del Calore per le lotte allora esistenti tra l'Impero e il Papato.
Dopo la sua costruzione, il castello ha ospitato le varie famiglie nobiliari alle quali veniva concessa la signoria
Il maniero, che nei secoli ha subito varie aggiunte e trasformazioni, si presenta in ottimo stato di conservazione, ha un perimetro di 400 metri ed è costituito da 33 stanze e 7 torri di cui 2 quadrangolari e 5 cilindriche.
È certo inoltre che in epoca feudale, intorno al castello, vennero erette varie strutture caratteristiche del periodo medioevale quali una cinta muraria, torrette di avvistamento, un ponte levatoio in legno, una cisterna, due porte artistiche dalle quali si accedeva al centro urbano, il macello della Corte, depositi, capannoni, recinti per animali, la vigna della Corte e tante altre di cui rimango soltanto poche tracce.
=== Ruderi del convento Francescano dei P. Conventuali dedicato a S. Maria delle Grazie ===
Il convento è ubicato fuori dal centro abitato nella sottostante Valle del Calore. Costruito nel XV secolo, probabilmente da parte dei Frati Domenicani, fu successivamente concesso, nella seconda metà del XVI secolo, ai Frati Minori Conventuali di S. Francesco. Il convento venne soppresso col Decreto Reale di S.M. [[Giuseppe Bonaparte]] del 10 gennaio 1808 che rientrava nel più ampio piano politico di legislazione antifeudale e anticlericale volto
Successivamente, in seguito alla legge n. 653 del giorno 11 marzo 1817 del Regno delle Due Sicilie, che prevedeva
La chiesa del convento attualmente è dedicata al culto di
=== Ruderi del Convento dei Carmelitani dedicato a S. Maria
Il convento dei carmelitani scalzi era sito su una collinetta isolata, in posizione leggermente sopraelevata rispetto al paese a circa un chilometro dal centro urbano.
La sua funzione principale era quella di custodire le tombe delle famiglie nobili rocchesi e
Il Convento venne saccheggiato nel 1799 ad opera delle truppe franco-napoletane guidate dal generale Schifani in quanto i frati avrebbero appoggiato i filo-borbonici nel corso delle vicende che interessarono la Repubblica Napoletana. In seguito,
Il convento, ora in rovina, fu demolito negli anni 50 del XX sec. e le pietre furono utilizzate per costruire le strade rurali del comune. La struttura era costituita da numerosi edifici tra i quali una chiesa con nove cappelle, un refettorio, un chiostro e altri luoghi comuni di lavoro.
=== Lapide dello Scanno ===
Nei pressi dei ruderi del convento dei carmelitani, e precisamente in località ''Difesa -
=== Chiesa
L'edificio è situato nel centro storico ed è la più antica chiesa del paese. Verosimilmente fu edificata prima
=== Chiesa della Natività di Maria ===
Attuale chiesa madre, è situata su
=== Chiesa del Carmine o dei Morti ===
Costruita dinanzi al castello nel 1700, era una chiesa della congrega dei morti. In questa chiesa vi era una fossa comune, oggi sigillata a gesso, ove
=== I castagneti ===
Il territorio del comune di Roccadaspide è ricompresso per il 38%
== Società ==
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=== Religione ===
La maggioranza della popolazione è di religione [[Cristianesimo|cristiana]] appartenenti principalmente alla [[Chiesa cattolica]]<ref>[http://www.diocesivallodellalucania.it Diocesi di Vallo della Lucania<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; il comune appartiene alla [[
L'altra confessione cristiana presente è quella [[Evangelicalismo|Evangelica]] con una comunità delle Chiese cristiane evangeliche "Assemblee di Dio in Italia"<ref>[http://www.assembleedidio.org/Elenco_chiese.php?regione=Campania&provincia=&zona=&pagina=16 ADI - Chiese Cristiane Evangeliche - Assemblee di Dio in Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131110071659/http://www.assembleedidio.org/Elenco_chiese.php?regione=Campania&provincia=&zona=&pagina=16 |data=10 novembre 2013 }}</ref>
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
* Ospedale di Roccadaspide
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Lo statuto comunale di Roccadaspide riconosce all'interno del proprio territorio solo contrade, suddivise in due gruppi, di cui uno comprendente abitati elevabili a frazioni.<ref>http://incomune.interno.it/statuti/statuti/roccadaspide.pdf</ref><ref>
==== Contrade ====
* Carretiello: 550 abitanti 222 {{m s.l.m.}},
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==== Contrade minori ====
* Casalotti, Isca, Massano, Seude, Terzerie, Tuoro, Verna.
== Economia ==
Roccadaspide ha un'economia che essenzialmente si poggia sul settore terziario. Nel comune infatti sono presenti numerosi ed importanti enti pubblici quali ad esempio un ospedale, la [[Comunità montana Calore Salernitano]], due istituti di scuola media, superiore e molti altri, che insieme ad una serie di attività nel settore terziario privato (significativa è la presenza di filiali di banche, di assicurazioni nonché di studi professionali), garantiscono alla cittadina un ruolo di erogatore di servizi non solo per la comunità locale ma anche per la popolazione stanziata in tutta la restante [[Valle del Calore]].
Come in molti piccoli centri, l'economia di Roccadaspide è invece carente di un significativo polo industriale nonché di un importante movimento turistico. Le piccole, ma vivaci, attività imprenditoriali si concentrano essenzialmente nella contrada ''Fonte'' la quale è dotata di un territorio pianeggiante adiacente alla zona della [[Piana del Sele]]. Per quanto riguarda il turismo invece le strutture ricettive sono rappresentante da un discreto numero di agri-turismo e dalla presenza di diversi piccoli alberghi e ristoranti.
Per quanto riguarda l'agricoltura vi è da segnalare che numerosi sono i prodotti tipici del luogo, tra cui spicca senz'altro il [[Marrone di Roccadaspide]], un particolare tipo di [[castagna]] che si avvale del marchio [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]], e la produzione dolciaria ad essa collegata. Significative sono inoltre le produzioni di vino, olio extravergine di oliva, miele biologico, birra e prodotti agricoli e caseari.
Degno di nota è anche il notevole successo che riscuote sul mercato edilizio la cd. ''"Pietra di Roccadaspide"'', conosciuta anche come ''"Pietra dello Scanno"'', dal nome della località omonima in cui sono situate le cave adibite alla sua estrazione. Tale formazione rocciosa è caratterizzata da un colore grigio azzurro, che spesso evolve al giallognolo per alterazione; tali peculiarità l'hanno resa molto apprezzata ai fini decorativi.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
* [[Strada statale 166 degli Alburni]].
* [[Strada Regionale 488 di Roccadaspide|Strada Regionale 488/b]] ''Controne(bivio SP 246)-Roccadaspide-Castel
* Strada Provinciale 258 ''Innesto SP 11(loc. Acquaviva)-Innesto SR 488''.
* Strada Provinciale 414 ''Innesto SP 13(Monteforte Cilento)-Roccadaspide''.
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* [[Stazione di Capaccio-Roccadaspide]] sulla [[Ferrovia Tirrenica Meridionale]].
[[File:Capaccio-Roccadaspide staz ferr cartello.JPG|thumb|Stazione di Capaccio-Roccadaspide]]
=== Mobilità urbana ===
La mobilità è affidata, per i trasporti urbani, alla società ''Autolinee De Rosa'' e per quelli extraurbani alla società ''Santomauro'' entrambe aderenti alla [[Società Consortile Salernitana Trasporti]].
== Amministrazione ==
[[File:Roccadaspide-Gonfalone.png|right|thumb|Gonfalone civico]]
=== Sindaci ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|aprile 1986|giugno 1988|Giuseppe Antonio Ricco|[[Lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|giugno 1988|giugno 1993|Matteo Lombardi|[[Lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno 1993|13 maggio 2001|Giovanni D'Angelo|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|13 maggio 2001|28 maggio 2006|Giuseppe Capuano|[[centro-sinistra]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|29 maggio 2006|5 giugno 2016|Girolamo Auricchio|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Insieme per Roccadaspide|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|5 giugno 2016|''in carica''|Gabriele Iuliano|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Insieme per Roccadaspide|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'[[Autorità di bacino interregionale del fiume Sele]].
== Sport ==
Nella città hanno sede il Campo Sportivo Comunale
Il calcio, sport principale nel comune, è rappresentato dall'Associazione "A.S.D. Tempalta", fondata nel 2009.
== Note ==
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* A. Venturiello ''Castel San Lorenzo, nella sua storia civile e religiosa'', Ed. Cantelmi, Salerno 1975.
* D. Sorrentino ''Culti e luoghi di culto nella chora pestana'', Ed. ASIR Pontecagnano (SA) 1991.
*
* M. Serra ''Gli influssi etruschi sulle genti di Tempalta'', articolo apparso sul quindicinale Il Valcalore, n. 17 anno V del 1-15 settembre 2003
* N. Di Dario ''Il santuario di Fonte'', articolo apparso sul mensile Il Valcalore nel gennaio 2000.
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* [[Comunità montana Calore Salernitano]]
* [[Monte Vesole]]
* [[Parco nazionale del Cilento
* [[Riserva naturale Foce Sele
* [[Marrone di Roccadaspide]]
* [[Cilento]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*
{{Comunità montana Calore Salernitano}}
{{Riserva naturale Foce Sele-Tanagro}}
{{Comuni del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{portale|campania}}
[[Categoria:Roccadaspide| ]]
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