Morimus asper: differenze tra le versioni

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|immagine=[[File:Morimus asper -on 02wood 04.jpg|center|250px]]
|didascalia=Esemplare in una legnaia a [[Piazzo (Segonzano)|Piazzo]] ([[Trentino]])
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|regno=[[Animalia]]
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|specie='''M. asper'''
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=([[Johann Heinrich Sulzer|Sulzer]]
|binome=Morimus asper
|bidata=[[1776]])
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
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<!-- ALTRO: -->
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|sinonimi=
*''Cerambyx asper'' <br/>{{zoo|Sulzer, |1776}}<br/>
*''Lamia lugubris'' <br/>{{zoo|Fabricius, |1792}}<br/>
*''Morimus lugubris'' (Fabricius) <br/>{{zoo|Mulsant, |1839}}<br/>
*''Morinus asper'' (Sulzer) <br/>{{zoo|Sama, |1991}}<br/>
*''Lamia tristis'' (Linnaeus) <br/>{{zoo|Fabricius, |1787}}<ref name=biolib>{{cita web|lingua=en|url=http://www.biolib.cz/en/taxon/id55579/|titolo= Morimus asper (Sulzer, 1776) |editoresito=BioLib|accesso=724 aprile 2020}}</ref><ref name=gbif>{{cita web|lingua=en|url=https://www.gbif.org/species/1119292|titolo=Morimus asper (Sulzer, 1776)|sito=Gbif|accesso=24 maggioaprile 20152020}}</ref>
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Il }}'''''Morimus asper''''' <span style="font-variant: small-caps">({{zoo|[[Johann Heinrich Sulzer|Sulzer]] </span>, [[|1776]],}}) è un [[insetto]] dell'ordine dei [[Coleottericoleotteri]] e della famiglia [[Cerambycidae]].
}}
 
==Descrizione e habitat==
Il '''''Morimus asper''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Johann Heinrich Sulzer|Sulzer]] </span>, [[1776]], è un [[insetto]] dell'ordine dei [[Coleotteri]] e della famiglia [[Cerambycidae]].
[[File:Morimus asper asper head.JPG|thumb|upright=1|left|Particolare della testa di un esemplare fotografato presso [[Carcassonne]] ([[Occitania (regione amministrativa)|Occitania]])]]
L'adulto è attero (le [[elitre]] sono fuse tra loro), grande dai 15 ai 40&nbsp;mm, con livrea granulosa di colore grigio opaco, con due macchie più scure per ogni elitra; l'aspetto è variabile a seconda della sottospecie (''M. a. asper'' è grigio scuro, quasi nero, le macchie sono pressoché invisibli, mentre ''M. a. funereus'' è più chiaro e le macchie sono ben contrastate)<ref name="guide">{{cita web|lingua=en|url=https://natureconservation.pensoft.net/article/12676/|titolo=Guidelines for the monitoring of Morimus asper funereus and Morimus asper asper|sito=Nature Conservation|accesso=20 aprile 2020}}</ref><ref name=monitoraggio>{{cita web|url=http://innat.it/wp-content/uploads/2018/03/Morimus-funereus.pdf|titolo=Monitoraggio di Morimus asper|sito=InNat|accesso=24 aprile 2020|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Come molte specie di cerambicidi, anche ''M. asper'' presenta dimorfismo sessuale nelle antenne, che nel maschio possono raggiungere i 7,5&nbsp;cm, mentre nella femmina non superano mai la lunghezza del corpo<ref name=guide/><ref name=monitoraggio/>; i primi cinque segmenti sono particolarmente robusti<ref name=montagne>{{cita web|url=https://www.montagneaperte.it/ambienteebiodiversita/morimus-asper/|titolo=Morimus asper|sito=MontagneAperte Network - Ambiente e Biodiversità|accesso=24 aprile 2020}}</ref>. Il [[Capo degli insetti|capo]] è ipognato (ossia con l'[[Apparato boccale degli insetti|apparato boccale]] rivolto verso il basso)<ref name=montagne/>.
==Descrizione e habitat==
[[File:Morimus asper asper head.JPG|thumb|upright=1|left|Particolare della testa]]
È distribuito in una larga fascia d'[[Europa]], che va dalla [[Grecia]] alla [[Bretagna]], includendo le regioni atlantica, mediterranea, centroeuropea, alpina e balcanica<ref name=euro>{{cita|van Helsdingen ''et al.''|pp. 60-63.|Helsdingen}}</ref>. La sua diffusione è tuttavia in declino, sebbene non a rischio di estinzione, e in alcune zone sono riportate solo colonie che sono rimaste isolate dalle altre per decenni o addirittura secoli<ref name=euro/>. Tale declino è dovuta in parte alla scarsa capacità di ampliare il proprio raggio di diffusione, a causa della mancanza di ali, e in parte alla scomparsa dell'habitat ideale, ossia boschi con alberi particolarmente vecchi e ricchi di legno morto<ref name=euro/>.
 
Le uova sono grandi circa 4,5x1,2–1,6&nbsp;mm, di color [[Avorio (colore)|avorio]]<ref name=guide/>. La larva ha la morfologia tipica dei cerambicidi saproxilofagi, ossia è apoda, bianca e carnosa, con capo sclerificato e antenne piccole; all'uscita dall'uovo, misura circa 5&nbsp;mm; con la crescita si scurisce, e può raggiungere i 60&nbsp;mm all'ultimo stadio larvale<ref name=guide/>.
La larva è marcatamente polifaga, ossia si nutre del legno, vivo o morto, di diversi alberi, fra i quali [[quercia]], [[faggio]], [[carpinus|carpino]], [[Alnus|ontano]], [[Salix|salice]] e [[pioppo]] e anche conifere come [[pinus|pini]], [[Abies|abeti]] e [[larix|larici]]<ref name=euro/><ref>{{cita|Minelli|p. 97.|Minelli}}</ref>. L'adulto è ritrovabile soprattutto nel mese di maggio<ref>{{cita|Fratelli Pagano|p. 204.|Pagano}}</ref>.
 
''Morimus asper'' è facilmente confondibile con altre specie di cerambicidi, in particolare ''[[Herophila tristis]]'' e ''[[Lamia textor]]''<ref name=guide/>. ''H. tristis'' è un po' più corta, di colore marroncino più che grigio, e ha antenne e zampe più corte e spesse; ''L. textor'' è dotata di ali e il primo antennomero è più lungo del terzo (mentre in ''M. asper'' è il contrario)<ref name=guide/>.
==Comportamento==
 
{{dx|[[File:Morimus asper protesting for being harassed.webm|thumb|upright=1|Un esemplare di ''Morimus asper'' che, molestato, emette un suono per scoraggiare i predatori; l'effetto viene ottenuto tramite lo sfregamento dell'articolazione tra [[protorace]] e [[mesotorace]]. Tale caratteristica è convidisa anche da molti altri cerambicidi]]}}
==Biologia==
Solitamente rimane nascosto durante il giorno, uscendo di notte. L'insetto è di indole relativamente tranquilla, ma non sono infrequenti lotte fra i maschi per la conquista di una femmina con danni anche gravi.
{{dx|[[File:Morimus asper protesting for being harassed.webm|thumb|upright=1|Un esemplare di ''Morimus asper'' che, molestato, emette un suono per scoraggiare i predatori; l'effetto viene ottenuto tramite lo sfregamento dell'articolazione tra [[protorace]] e [[mesotorace]]. Tale caratteristica è convidisacondivisa anche da molti altri cerambicidi]]}}
Si tratta di una specie [[xilofago|xilofaga]], che si nutre preferibilmente di legno morto<ref name=guide/><ref name=monitoraggio/>. Il ciclo vitale si compie principalmente su legno di [[quercus|quercia]] e [[fagus|faggio]]<ref name=monitoraggio/>, ma la [[larva]] è marcatamente polifaga e può nutrirsi anche di [[carpinus|carpino]], [[Alnus|ontano]], [[Salix|salice]], [[Populus|pioppo]], [[Acer (botanica)|acero]], [[Juglans|noce]], [[Castanea|castagno]], [[Alnus|nocciolo]], [[Prunus|pruno]], [[platanus|platano]], [[Ulmus|olmo]], [[Tilia|tiglio]] e anche conifere come [[pinus|pino]], [[picea|peccio]], [[Abies|abete]] e [[larix|larice]]<ref name=guide/><ref name=euro/><ref>{{cita|Minelli|p. 97.|Minelli}}</ref> (mentre l'adulto preferisce la corteccia o la [[Linfa (botanica)|linfa]] di determinate specie di alberi<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.researchgate.net/publication/318795215_Attraction_of_different_types_of_wood_for_adults_of_Morimus_asper_Coleoptera_Cerambycidae|titolo=Attraction of different types of wood for adults of Morimus asper (Coleoptera, Cerambycidae)|rivista=Nature Conservation|data=luglio 2017|accesso=20 aprile 2020}}</ref>).
 
Le femmine depongono circa cento uova nel legno circa due settimane dopo essere emerse dal legno, e le larve si sviluppano in 3-5 anni; all'ultimo stadio, la larva scava una camera di circa 8&nbsp;cm dentro la quale s'[[pupa|impupa]]. L'adulto sfarfalla in circa venti giorni, e rimane all'interno del legno per circa altrettanti, prima di uscire tramite fori di 8–12&nbsp;mm<ref name=guide/><ref name=monitoraggio/>. Il maschio adulto tende a controllare la femmina, e ad allontanare altri potenziali partner<ref name=guide/>.
 
L'adulto preferisce le ore serali e notturne. Il periodo di attività è variabile a seconda della zona; in [[Italia]] è circa dalla fine di marzo fino a metà luglio; in condizioni ottimali, può svernare ibernandosi, e superare i 400 giorni di vita (in cattività può raggiungere i 560)<ref name=guide/><ref name=monitoraggio/>. È una specie con poca capacità dispersiva, con gli adulti che difficilmente si spostano di più di 450 metri<ref name=guide/><ref name=monitoraggio/>.
 
==Distribuzione e habitat==
È distribuito in una larga fascia tra l'[[Europa centrale]] e [[Europa meridionale|meridionale]], che va dalla [[penisola iberica]] alla [[Turchia europea]], includendo le regioni atlantica, mediterranea, centroeuropea, alpina e balcanica<ref name=guide/><ref name=euro>{{cita|van Helsdingen ''et al.''|pp. 60-63.|Helsdingen}}</ref>. In [[Italia]] è presente ovunque, incluse le isole maggiori, dal livello del mare fino a 1800 metri di altitudine<ref name=monitoraggio/>. L'habitat naturale di ''M. asper'' sono le foreste di [[latifoglie]] o miste mature, con alberi morti, tronchi caduti e ceppaie; prospera anche nella legna accatastata, se il diametro dei ciocchi è maggiore di 13&nbsp;cm e la corteccia è ancora presente<ref name=guide/><ref name=monitoraggio/>.
 
È distribuito in una larga fascia d'[[Europa]], che va dalla [[Grecia]] alla [[Bretagna]], includendo le regioni atlantica, mediterranea, centroeuropea, alpina e balcanica<ref name=euro>{{cita|van Helsdingen ''et al.''|pp. 60-63.|Helsdingen}}</ref>. La sua diffusione è tuttavia in declino, sebbene non sia a rischio di estinzione, e in alcune zone sono riportate solo colonie che sono rimaste isolate dalle altre per decenni o addirittura secoli<ref name=euro/>.; Taletale declino è dovutadovuto in parte alla scarsa capacità di ampliare il proprio raggio di diffusione, ama causa della mancanza di ali, e in partesoprattutto alla scomparsa dell'habitat ideale, ossia boschi con alberi particolarmente vecchi e ricchi di legno morto<ref name=guide/><ref name=euro/>.
 
==Sottospecie==
[[File:Morimus funereus, Vlasinska visoravan i Vlasinsko jezero, Srbija (101).jpg|thumb|upright=1|left|Esemplare della sottospecie ''funereus'' fotografato al [[lago di Vlasina]] ([[Serbia]])]]
*''Morimus asper asper'' (Sulzer, 1767)
Le sottospecie registrate sono le seguenti:
*''Morimus asper funereus'' (Mulsant, 1863)
*''Morimus asper ganglbaueriasper'' (ReitterSulzer, 18841767)<ref name=guide/>
*''Morimus asper verecundusfunereus'' (FaldermannMulsant, 18361863)<ref name=guide/><ref name=monitoraggio/><ref name=montagne/>
*''Morimus asper ganglbaueri'' Reitter, 1884<ref name=guide/>
 
Va notato che il genere ''Morimus'' presenta una tassonomia complessa e non risolta, e la sottospecie ''M. a. funereus'' era considerata, precedentemente, specie a sé stante (''Morimus funereus'')<ref name=guide/><ref name=monitoraggio/><ref name=montagne/>.
 
==Cultura==
{{cn|Negli ambienti dell'[[Appennino tosco-emiliano]], soprattutto nel [[Montagna pistoiese|pistoiese]], è conosciuto col nome di "carbonaio" date le abitudini xilofaghe e il colore nero intenso. Il motivo principe di questo nome è che il periodo di comparsa degli adulti coincideva con il ritorno dei "mei" (garzoni, giovani aiutanti) e dei mastri [[carbonaio|carbonai]] dai luoghi di lavoro, assieme al [[Carbone vegetale|relativo prodotto]]. In Calabria viene chiamato "pisasale"}}
 
==Note==
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==Bibliografia==
*{{cita libro|cognome=Minelli|nome=Alessandro|url=https://books.google.it/books?id=O3cq-_ICPOYC&pg=PA97&dq=Morimus+asper&hl=it&sa=X&ei=eKVLVaXkHozXU7qJgcgP&ved=0CCcQ6AEwAQ#v=onepage&q=Morimus%20asper&f=false|titolo=La fauna in Italia|editore=Touring Editore|anno=2002|isbn=88-365-2621-7|cid=Minelli}}
*{{cita libro|autore=Fratelli Pagano|url=https://books.google.it/books?id=lsdGAQAAIAAJ&q=Morimus+asper&dq=Morimus+asper&hl=it&sa=X&ei=eKVLVaXkHozXU7qJgcgP&ved=0CDwQ6AEwBg|titolo=Bollettino della Società entomologica italiana, Volumi 29-30|editore=Tipografi Editori|anno=1897|cid=Pagano}}
*{{cita libro|autore=P. J. van Helsdingen, L. Willemse, M. C. D. Speight|url=https://books.google.it/books?id=gNs-6oku80IC&pg=PA63&dq=Morimus+asper&hl=it&sa=X&ei=eKVLVaXkHozXU7qJgcgP&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=Morimus%20asper&f=false|titolo=Background Information on Invertebrates of the Habitats Directive and the Bern Convention: Crustacea, Coleoptera and Lepidoptera|editore=Council of Europe|anno=1996|cid=Helsdingen}}
 
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{{interprogetto|wikispecies}}
 
{{portale|Agricolturaagricoltura|Artropodiartropodi}}
 
[[Categoria:Cerambycidae]]
[[Categoria:Taxa classificati da Johann Heinrich Sulzer]]