Utente:Lupo rosso/Sandbox/consultazione/Fiume: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Bakst%2C_L%C3%A9on_-_bozz_x_St._S%C3%A9bastien_di_Debussy_-_1911.jpg|thumb|right150pxright|150px]]
 
da una frase di [[Gabriele D'annnuzio]]:
 
{{quote|'''''trasformare il cardo bolscevico in rosa Italiana'''''}}
'''''}}
 
 
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{{quote|Quis contra nos, sta scritto sul monumento. Pochi anni dopo, alcuni dei legionari fiumani dovevano affrontarsi, anche armi in pugno, da opposte barricate, nello scontro tra fascisti e antifascisti}}
 
vent'anni dopo alcuni sarebbero divenuti noti capi della [[Resistenza italiana|Resistenza]], come [[Ercole Miani]] che i nazifascisti,comandati da un commissario di polizia italiano ,Gaetano Collotti, torturarono senza riuscire a farlo parlare dei compagni e dell'organizzazione antifascista di cui faceva parte,e come [[Gabriele Foschiatti]], morto in un lager ,oppure sull'opposta barricata [[Ettore Muti]] uno dei piu' sanguinari squadristi fascisti,ucciso dai carabinieri ed a cui fu intitolata una brigata di camice nere della [[RSI]]:la Brigata Automa Muti.
 
 
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[http://cronologia.leonardo.it/storia/a1919.htm riferimento ]
'''Sintesi situazione Italiana del Primo dopoguerra '''
 
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[[Ruggero Grieco]],(1° maggio 1921, sull’”Ordine Nuovo”) nell'articolo intitolato “Fascismo”. individua nel fiumanesimo le premesse del fascismo.
 
Questa impostazione e' discutibile se presa letteralmente (tenuto conto anche delle posizioni di Grieco,richiamato,in seguito da Bhucarin, per la sua incompresione della neccesita'di un rivoluzionario di far parte dei fenomeni di massa da parte per poterli e poi eventualmente mettere sulla ''giusta strada''(vedi incontro Grieco-Bucharin sul problema degli [[Arditi del Popolo]],e piu' in generale sulle squadre di difesa antifascista:''meglio sbagliare con la classe che strane a discutetre in salotto'')ma indubbiamente contiene la verita' del fatto che il fascismo "imito'" e utilizzo' "il fiumanesimo.
 
{{quote|Il se e' vero che il fiumanesimo fu la fiaccola dell’idea nazionalista tenuta da un’avanguardia audace ed idealista, diversa dall’esercito fascista (cui tuttavia preparò la strada e l’azione) che aveva i suoi stati maggiori nell’agraria, nella banca e nell’industria}} e' altresi' vero che ebbe forti simpatie fra le masse che vedevano nell'impresa un'idea di rivolta di orgoglio e di nuovo assetto sociale,vi furono simpatie fra i socialisti di sinistra ed ovviamente fra i sindacalisti rivoluzionari,esempio ne fu l'appoggio del sindacato Lavoratori del mare di Giulietti e del "mitico"abbordaggio al "Persia" mercantile che riforniva armi ai controrivoluzionari bianchi in Russia,ed inoltre la neonata repubblica [[socialista]] [[sovietica]] diede pieno appoggio alla Legione di D'anunzio ed alla repubblica di Fiume:teniamo conto che per le masse proletarie italiane aveva grosso peso il gidizio dell'astro nascente del socialismo.
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D'annunzio fu ingannato dalla politica del ''doppio binario'' di Mussolini,gli chiese di reperire fondi per la Libera Repubblica Fiumana,tramite il "[[popolo d'Italia]] ",fra l'altro il dannunzio,anche a causa del suo egocentrismo,trascurava come importanza il fenomeno fascista,(nonche' quello dei soldi in linea di massima liquidava col suo detto ''io ricevo quel che ho donato'')convinto di essere lui il futuro condottiero della rivoluzione italiana,magari aiutato dal duca d'Aosta,con cui aveva discrete relazioni.Nel seguito D'annunzio stesso,invelenito dall'approvazione da parte di Mussolini del [[trattato di Rapallo]],e resosi forse conto di quanto il duce avesse strumentalizzata l'''Idea Fiumana''ammoni' i Legionari a non aderire al fascismo fino al famoso volo dell'Arcangelo,episodio interpretabile in varie maniere ma in cui il D'annunzio rischio' la vita:era presente in casa sua in quel momento [[Aldo Finzi]];di li' in poi il D'annunzio forse incomincia la "conversione" al [[fascismo]].
 
Certo D'annunzio,nuovamante, alla morte di [[Giacomo Matteotti]] dimostra tutto il suo livore contro il fascismo ed il "duce",ma la sinistra ,neanche quella di classe, sa sfruttare il momento favorevole,pur avendo a disposizione ancora ben strutturati nuclei di [[Arditi del Popolo]],parte in clandestinita', e potendo contare su frange militari neutrali ma vigorosamente antifasciste.(Eros Francescangeli,gli ''Arditi del Popolo'')(vedi [[Pietro Tresso]] ed il periodo relativo).
 
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== intrecci col futurismo e l'anarchismo ==
''una lettura basilare per la comprensione della dinamica artistico-social-politica di [[Fiume]] e' il libro ''Alla Festa della Rivoluzione'' di Claudia Salaris,una fra i maggiori studiosi del futurismo.Premesso che in quel periodo esisteva anche un ''futurismo di sinistra"anarchicheggiante o espressamente legato indissolubilmente come spinta artistica al credo ideologico rappresentato nella sua espressione piu' alta da [[Renzo Novatore]],(amico di [[Giovanni Governato]]'',"cromatico" recentemente "riscoperto"),morto in uno sconto a fuoco coi carabinieri a [[Murta]],delegazione di [[Genova]],e che tale tipo di impostazione futuristica era ben radicata sia nella [[Liguria]],spezzino in particolare,e nelle [[Marche]] . Aderivano al movimento anche donne di non lieve importanza dal punto di vista artistico come [[Gianna Manzini]] (1896-1974),figlio di un miltante anarchico che mai cedette alle lusinghe del regime.Basta limitarsi alla vicenda Fiumana per individuare l'intreccio fermo restando il punto che il futurismo fu poi fagocitato dal fascismo e cesso' la sua funzione artistico-propulsiva quando divento' di regime,lo dimostra il calo e la sparizione di produzione artistica nel regime fascista affermato:era impensabile che ci fosse spazio pe un movimento artistico-culturale genuinamente rivoluzionario,come disse [[Antonio Gramsci]],anche se Gramsci stesso aggiunse ,dopo,a fascismo vincente che i futuristi(perlomeno i capi storici) furono come scolari lasciati liberi per la ricreazione ma che rientrano in classe ben ordinati quando compare un minaccioso sorvegliante (forse non avevano avuto buoni "insegnanti" che gli guidassero nella "ricreazione" creativa )
 
== personaggi di spicco legati all'impresa fiumana ==
 
 
{{vedi anche|Personaggi_impresa_fiumanaImpresa di Fiume}}
 
I personaggi di cui si parla,oltre a quelli di indubbia caratatura poltica,come si dimostrearanno anche chiaramente nel proseguio della storia,o quelli gia' ben conosciuti,sono in buona parte in riferimento a quella frangia di intelettuali,la maggioranza con idee rivoluzionarie di sinistra, che accompagnarono e furono di supporto al "Vate" nell'avventura di Fiume
 
*''un inizio della rielaborazione storica dell'Impresa di Fiume avvine per opera di [[Renzo De Felice]]:''D’Annunzio politico 1918-1938'',(Laterza 1978),tale lavoro aveva in nuce una rilettura della vicenda non inquinata ne' dalla fascistizzazione ne' da molta parte della storiografia seguente che ormai la aveva etichettata quasi come impresa prefascista.Le fonti non inedita ma poco conosciute al gran pubblico; sono state usate del De Felice,in particolare le testimonianze dei legionari letterati, i diari,le memorie scritte ,le biografie di protagonisti;altro lavoro fondamentale,forse ancor di piu' di quello del De Felice,anche se non e' una analisi con forte connotazione poltica,anzi questa e' secondaria ma traspare,e' Alla Festa della Rivoluzionelavoro della piu ferrata,forse, esperta del Futurismo,[[Claudia Salaris]],Artisti e libertari con D’Annunzio a FiumeIl Mulino, Bologna 2002
 
*'''G. Comisso''', ''Le mie stagioni'';
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Con la stabilizzazione del fascismo aumentarono le persecuzioni e da caso sporadico assunsero l'aspetto della sistematicita' . Intellettuali, preti e capi politici sloveni e croati furono confinati nelle isole Lipari fino alla [[Resistenza italiana#Dall.27insurrezione_alla_liberazione|Liberazione]] alla fine della [[seconda guerra mondiale]],e' noto il discorso di Horst Venturi contro le omelie dei preti in lingua slava e croata,cio' da' un indice del livello di "nazional-razzismo" e' arrivato il fascio locale.Nelle scuole viene imposta quale unica lingua la Italiana,case editrici slave e croate furono chiuse ed anche quelle italiane che non volevano uniformarsi al regime fascista.
Si costitusce il tribunale militare straordinario per i cosidetti terroristi slavi,fra i giudicati si ricorda [[Vladimir Gortan]]( a cui fu intitolata la Brigata ‘Vladimir Gortan’) preso in seguito a simbolo della resistenza croata in [[Istria]]e l'italiano [[Antonio Sema]].
Furono italianizzati i nomi anche per chi,pur avendo slavizzato il proprio, aveva identita' italiana: ''fu distrutta una cultura multietnica di convivenza pacifica quale era allora nella zona Fiumnana''.Furono uccisi moti [[nazionalisti]] e [[socialisti]] slavi e croati,l'odio accumulato e la possibilita' di vendetta si concretizzarono poi nel tragico periodo delle foibe,in cui all'odio si sommo' una particolare situazione militare-politica e geopolitica.Prima della liberazione da parte delle brigate partigiane di Tito con la formazione della Repubblica Sociale Italiana le truppe italo-tedesco presero possesso del litorale adriatico commettendo efferatezze e massacri,l'onore dell'esercito italiano,in parte, fu salvato dai non pochi reduci,(della [[Julia]] dalla [[Russia]] per esempio),che passarono a combattere con l'esercito di [[Liberazione]] di [[Tito]].Purtroppo anche la situazione geopolitica del dopoguerra influi' non poco sulla tragedie del dopoguerra che ebbero come vittime molti italiani,prima che [[Tito]],(fra l'altro con azioni violente all'interno del partito comunista Jugoslavo stesso),staccasse la sua politica dalle dipendenze di [[Mosca]],instaurando un lunghissimo periodo di pace per la fedarazione della [[Jugoslavia]],un nuovo cambio della situazione geopolitica e la mancanza di un "degno" erede di [[Tito]] quale propulsore, porto' poi al disfacimento della federazione stessa.
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sulle foibe e tutto quello
che non si è visto in TV]
* [http://fascisti.shorturl.com/ "Il popolo Sloveno ricorda..."]
* [http://www.anpi.pesarourbino.it/ANPI.html "Prima delle foibe"]
 
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sulle foibe e tutto quello
che non si è visto in TV]
* [http://fascisti.shorturl.com/ "Il popolo Sloveno ricorda..."]
* [http://www.anpi.pesarourbino.it/ANPI.html "Prima delle foibe"]
*http://www.criminidiguerra.it/generaliSloda.htm La politica e la guerra sporca dei generali della II Armata
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Il Mulino, Bologna
*Eros Francescangeli, ''Arditi del popolo'', Odradek, Rom, 2000
*Marco Rossi, ''Arditi, non gentarmi! Dall'arditismo di guerra agli Arditi del Popolo, 1917-1922'', edizioni Biblioteca Franco Serantini, Pisa, 1997
*Luigi Balsamini, ''Gli arditi del popolo. Dalla guerra alla difesa del popolo contro le violenze fasciste'', Galzerano Ed. , Salerno.
*[[Mario Carli]]:" con D'Annunzio a Fiume"
*George L. Mosse "L’uomo e le masse nelle ideologie nazionaliste Laterza" 1999
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[[Immagine:Stamp_Fiume_1920_25c_Annunzio.jpg|140px]]
 
{{quote|La Federazione Nazionale dei Legionari Fiumani emanò un Ordine del Giorno in data 21 Settembre 1922 di precisa e intraprendente opposizione alla montante marea fascista. Secondo '''Tom Antongini''',segratario di D'annunzio fu in quell'occasione che Mussolini definì D'Annunzio "Malatestino": mai ingiuria fu sì vituperosa e raggelante nella sua malvagità, poichè D'Annunzio fu autenticamente un rivoluzionario, mentre il buon Malatesta giungeva a proposito soltanto per le insurrezioni da operetta.}}
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'''Prendendo la Russia come modello tipico di rivoluzione sociale, si vede anzitutto che il bolscevismo è stato un movimento, non tanto grettamente espropriatore, quanto rinnovatore, perché ha voluto ricostituire in base a ideali vasti e profondi l'edificio sociale, assurdamente sbilenco sotto il decrepito regime zarista. Inoltre il bolscevismo russo, animato da un potente soffio di misticismo, non si è mosso con quei criterii di pacifismo codardo, che fanno dei cortei proletarii italiani altrettante processioni d'innocenti agnellini (...). Il popolo russo ha saputo anche difendere la sua rivoluzione, e gli eserciti di Lenin si sono battuti, spesso, vittoriosamente, contro i bianchi paladini della reazione.'''
'''Assodato poi che i socialisti italiani non credono nella rivoluzione, non la vogliono e non fanno nulla per provocarla, possiamo stabilire in modo definitivo che noi legionarii non avremo mai alcun contatto, e neppure alcun cenno d'approccio, con quella ottusa cocciuta grettissima cretinissima Chiesa che è il Partito Ufficiale Socialista italiano... (Mario Carli, Con D'Annunzio a Fiume, Milano, Facchi Editore, 1920; pag. 106-107).'''
 
'''Il nostro sogno più caro di artisti e di lottatori è sempre stato quello di sollevare la miseria materiale e spirituale delle masse, e se domani avremo modo di sopprimere in loro prima la fame, poi l'ignoranza, potremo dire di aver raggiunto uno degli obiettivi fondamentali di tutta la nostra azione.'''
Noi chiediamo di meglio che chiamare accanto alle élites anche i rappresentanti del «numero» a partecipare alla vita collettiva, a decidere dei propri interessi e del proprio destino. Il soviet (altra parola-spauracchio per i mosci borghesi di tutti gli Stati) è un prodotto così ragionevole e così utile dei nuovi tempi, ed è già così diffuso, sotto la forma sindacale, negli ambienti amministrativi e industriali, che non si capisce perché non debba entrare senz'altro nella vita politica e militare (...). Indiscutibilmente Fiume e Mosca sono due rive luminose. Bisogna, al più presto, gettare un ponte fra queste due rive (ib. pp. 109-110).
 
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Fu da questo che d'Annunzio prese lo spunto per battezzare gli aviatori (e poi i legionarii di Fiume) «teste di ferro». Erano note le sue ricognizioni in pigiama, sul suo apparecchio da caccia. Bruno si ricordava di averlo trovato qualche volta, dopo un volo rischioso, disteso sotto un albero, completamente nudo, immerso nella lettura di un giornale o di un libro. A bordo del suo apparecchio c'era sempre un minuscolo servizio da the, e fiori, sigarette, scatole di biscotti: un vero salotto volante. (Mario Carli, Trillirì, Piacenza, Edizioni Futuriste di Poesia della Società Tipografica Editoriale Porta, 1922; pp. 153-154).
 
'''
 
 
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O vecchia Italia, tieniti il tuo vecchio che di te è degno. Noi siamo d'un'altra Patria e crediamo negli eroi.
 
 
 
Era il principio della primavera 1921. Fiume era come un libro aperto, su cui qualcuno abbia interrotto la lettura, e io entrai di colpo in quell'atmosfera, e i miei occhi caddero sulla pagina culminante e drammatica. (...) Fiume era in un regime stranissimo da cui poi la liberò il colpo di dopo le elezioni. Porto Baros era in mano dei legionari, e davanti al porto grande stazionava una nave da guerra, il «Marsala». I bacini del grande porto, deserti, le macchine e le gru inerti come scheletri (...). Ma a Porto Baros quattro bastimenti si vedevano da lontano animatissimi, dal faro sventolava una bandiera tricolore, sulla diga presso il faro la tenda delle sentinelle del presidio assediato, presso la banchina quattro carabinieri di sentinella, e di fronte a loro uno dei legionari del presidio assediato, col fucile, il fez nero, la camicia rossa. Dal «Marsala» ancorato nel porto coi suoi cannoni protesi verso la città, si potevano vedere assai bene con un cannocchiale quelli che chiamavano ribelli. (...) Mi ricordo certi pomeriggi stagnanti in cui dall'Eneo quei disperati facevano sentire lo scoppio delle loro granate a mano che rompevano la monotonia dell'assedio e dell'attesa con le loro innocue esercitazioni. Erano come scoppi di collera. (...) Erano come belve in gabbia, e rifacevano mille volte la strada lungo il bastione del faro. Li comandava il tenente Tonacci. (...) Fiume era stata per qualche tempo il palcoscenico su cui si erano puntati stupiti gli occhi del mondo, e ora si avvolgeva in una inerzia infinita e in una malinconia da esilio. Il dramma creato da D'Annunzio, anche se egli era assente, si svolgeva fino all'ultimo atto. E io vidi quest'ultimo atto una mattina. Sul mare un poco gonfio, navi si delinearono raggiungendo l'orizzonte e non lasciando più che gli avvolgimenti del fumo. Erano le navi che riportavano ad Ancona gli assediati di porto Baros stremati. (...)
.
 
== Corrado Alvaro ==
 
E io non vedevo più le sagome delle navi, ma mi pareva di scorgere gigantesco un cumulo d'uomini sdraiati sul ponte della nave, guardare il mare conteso e la costa di Fiume che tra poco sarebbe stata un ricordo, e verso cui sarebbero tante volte tornati i pensieri, come alle contrade dove si è stati giovani, forti, audaci. (...) Dico che a Fiume in quei giorni non ci si stava bene. La città viveva solo in piazza e in qualche caffè (...). Si continuò così a incollare sulle lettere francobolli con la testa del Comandante e a vedere nei negozi fotografie delle cinque giornate, a guardare le bandiere tricolori esposte alle finestre, in un'aria di aspettazione, e ad osservare con una stanca curiosità i segni della città che divennero famosi nei giornali. (...) Le prime notizie della votazione che risultava favorevole all'autonomia della città, le portò qualcuno con un sorriso storto e il viso livido. (...) Un'automobile piombò sulla piazza, carica d'uomini, e ci si sforzò bene a guardare se quelle aste che portavano in mano erano fucili. Una donna, coi capelli al vento, in piedi tra tutti quei giovani, gridava un grido di guerra, e per quanto ci si sia abituati a vedere codeste cose nei simboli patriottici, tuttavia non si poté fare a meno di pensare al suo sesso che là in mezzo diveniva aspro e nuovo (...). Nelle sale del palazzo dove eravamo entrati a chiedere la verità, v'era una folla di donne e di soldati vestiti da arditi. Una di quelle piangeva davanti a un tavolo da cui eran volate in terra le carte, e uno di codesti soldati gridava afferrandola tra le braccia: «Non piangere. Ci siamo qua noi». (...) Ma quando tentammo di parlare con un capo, un capitano siciliano, compreso dal suo ufficio, ci pregava di aspettare, dicendoci che la situazione era grave, che noi non potevamo telegrafare perché a Fiume c'era l'Italia, che Fiume era contro tutto il mondo, che tutti erano morti, che non esisteva più nulla e nessuno (Corrado Alvaro, «Fiume 1921», in Roma vestita di nuovo, Milano, Bompiani, 1957; pp. 191-198).
 
 
 
 
 
 
 
 
== Tra il 1921 e il 1925
i legionari cercheranno senza successo di organizzarsi come forza politica e saranno oggetto, insieme agli arditi, delle rappresaglie poliziesche del governo mussoliniano, subendo pestaggi, perquisizioni, arresti. Proveranno in tutti i modi a coinvolgere il «Comandante» nelle loro iniziative, ma è del tutto evidente che le battaglie parlamentari o associazionistiche non potevano minimamente riguardarlo. da [http://www.arengario.it/mostre/fiume/fiumeint.htm]==
 
== stragi nazifasiste Cuneo ==
NAZISTI E FASCISTI
WH= Wermacht/ WHP=paracadutisti di reparti Wehrmacht/ BR= 34/ma divisione “Brandenburgo”/ AJ=Alpenjager
SS= Shutz Staffen, o Ghestapo/ SSP= paracadutisti delle SS/ HG= divisione SS paracadutisti “Hermann Goering”/ DR= divisione SS “Das Reich”/ AH= divisione SS Leibestendarte “Adolf Hitler”/ RF= 16/ma divisione SS “Reichsfuhrer”/ CO= collaborazionisti cosacchi/ FEL= Feldgendarmerie
RSI= reparti militari dell’esercito, tribunale militare speciale, formazioni del PFR, strutture di polizia e corpi speciali della Repubblica di Salò/ CN= Camicie nere/ BN= Brigate nere/ GNR= Guardia nazionale repubblicana/ SSI= SS italiane/ XM= Decima Mas/ Par= paracadutisti fascisti della Nembo in forza alla X Mas/ TA= Legione Tagliamento/ MO= Divisione Monterosa/ FG= Divisione Folgore/ LT= Divisione Littorio/ SM= Divisione San Marco/ CAP= Cacciatori degli Appennini/ ANT= altre formazioni fasciste antiguerriglia/ UPI= Ufficio politico investigativo (polizia segreta del Pfr) / PAI= Polizia Africa Italiana/ GDF= Guardia di Finanza del governo di Salò
AREA TERRITORIALE DELL’ECCIDIO CIT= città / MON= montagna / PIA= pianura/ CAM= campagna generica, zona collinare/ COS= zona costiere/ PAD= padule/ EST= estero
VITTIME
ud = uomini e donne // udb = uomini, donne e bambini // db = donne e bambini // vb = vecchi e bambini
TIPOLOGIA
P = eccidio preventivo per motivazioni militari // R = eccidio per rappresaglia // V = eccidio per odio razziale e/o vendetta contro i soldati italiani, le popolazioni civili e i partigiani ; eccidio dopo processo sommario davanti a un tribunale speciale di Salò o a un tribunale militare tedesco // N = eccidio senza motivazione apparente.
 
 
== il repubblichino==
 
dal sito bersaglieri {{quote|Marco Ruzzi, laureato in lettere moderne ad indirizzo storico contemporaneo all’Università di Torino con una tesi sulla organizzazione politico militare della Repubblica Sociale Italiana, lavora da alcuni anni come ricercatore-archivista presso l’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo. Ha preso parte alla ricerca regionale “Partigianato Piemontese e società civile” ed ha pubblicato numerosi articoli, quasi tutti di tematiche militari. Ha curato la pubblicazione del diario partigiano del comandante Raimondo Paglieri. È autore dei saggi: “Garibaldini in Val Varaita 1943-1945. Tra valori e contraddizioni” (ANPI, 1997), “Nascita di una democrazia. Cuneo 1945-1948” (AutAut, 1999) (Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, 2001).}}[http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/43/operaiindivisa.htm]
 
dal '''Notiziario istituto storico Resistenza Cuneo e provincia''',N°34 Dicembre 1998.
titolo del lavoro di Michele Calandri attuale direttore dell'istituto:
 
 
''Quale onore fedelta' della divisione Monterosa della RSI?Il battaglione Bassano nelle valli Maira e Varaita'''''pag. 141'''
 
 
*in tale lavoro vengono ricordate le imprese per '''''mantenere l'ordine''''' del Battaglione "Bassano",
*Adami e' citato esplicitamente come '''''mantenitore di ordine''''',assieme ad un altro della divisione Littorio,
*con ben specificato che nonostante i partigiani avessero avuto ,(quando le due divisioni,con altre formazioni nazifasciste,divennero operative ne 1944 ,in accordo con alleati era che avrebbero permesso ai disertori la fuga in Francia)l'indicazione del comando partigiano era di non attaccarle per provocarne sfrangiamenti e disserzioni nel battaglione: e il battaglione per lungo periodo non fu disturbato
*Di converso l'Adami si distinse,con collega della divisione Littorio (ci son nomi e cognomi) invece per far terra bruciata ai partigiani,preventivamente, compreso il lavoro di infiltrato :in generale il metodo era '''intimidazioni torture e morti verso i civili''',(furono anche finiti partigiani feriti dopo il combattimento,ma questo e' di "minor peso",se vogliamo nell'ottica di quel periodo e delle formazioni nazifasciste ),Adami aveva come uomo di fiducia un malfattore comune che si dedicava alle operazioni di '''''convincere i contadini''''' a non aiutare i partigiani(c'e' anche il nome volendo)che pero' si prese solo otto anni di carcere, questi sono i dati e poi vedete un po' che far della pagina,
*non e' difficile pensare che questo era un criminale di guerra oppure collegato a personaggi e/od ad azioni cosi' considerate '''in quanto vennero uccisi civili disarmati,prigionieri feriti,prigionieri consegnati ai tedeschi e finiti in campo di concentramento e non piu' ritornati'''(ci sono i nomi)
da fare
[http://www.cuneo.net/istituto-resistenza/index.htm istituto resistenza cuneo mi serve per Verzuolo]
[http://www.isentieridellaliberta.it/ITA_VAL_MAI.html]
[http://www.isentieridellaliberta.it/ITA_VAL_VAR.html]
[http://www.verzuolo-cuneo.it/verzuololibera.htm]
[http://www.lattanzi.altervista.org/brigata_storia2.htm]
 
{{quote| Gli alpini della Monterosai vennero addestrati in Germania, come gli alpini della divisione Littoria, Italia e San Marco. Venne addestrato lo stesso Pavan (Pavan era il crudele tenente Adani di Perugia aveva preso questo nome per cammufarsi assieme ai partigiani), ricordato ancora oggi nella valle per l'astuzia e la crudeltà col quale compiva le operazioni militari. Molti ricordano che interrogava col famoso "pugno di ferro", andava presso le cartiere Burgo a prendere i padri dei partigiani per portarli a piedi a Costigliole a subire estenuanti interrogatori. Quando la guerra è ormai persa cercherà di fuggire ma verrà catturato e giustiziato dopo processo popolare presso le caserme "Musso" di Saluzzo.
}}
{{quote|Vidi anche quando uccisero il sergente amico di Pavan,c'era anche un compaesano,ora morto,che aveva nello stomaco ancora il foro del moschetto col quale l'avevano torturato…fattostà che lo presero due russi e lo fucilarono al cimitero.
Pavan so che solo Bellini non lo toccò quando lo catturarono,gli altri gliene darono tante prima di ammazzarlo."}}
{{quote|Il 21 agosto 1944 la Val Varaita venne attaccata da ingenti forze corazzate tedesche appoggiate da due aerei. Una bomba colpì in pieno l'abitazione della sorella che rimase uccisa assieme ad altri 5 familiari. Nella notte del 19 ottobre 1944, cento tedeschi, detti il "Corpo dei Marescialli" circondarono due baite della Masueria, guidati da una spia fascista che si era infiltrata nel Distaccamento Savorgan 5 mesi prima, allo scopo di riscuotere la taglia che gravava sul Comandante Elio e sul Medico della Brigata dott. Gian Piero Balassi, i quali, per essere stati chiamati altrove, non pernottarono quella notte in quel Distaccamento.
Tre partigiani caddero sul posto e due furono bruciati, feriti ma ancora vivi, assieme alla baita. Gli altri furono deportati nei campi di sterminio, eccetto Silvestro Michele, classe 1914, di Cavallino (Lecce), che venne massacrato fino alla morte nelle carceri di Saluzzo. Il 6 marzo 1945 la Compagnia antipartigiana del famigerato ten. Pavan, sorprendeva e uccideva barbaramente il Comandante della Brigata Ernesto Casavechia, il Commissario Giorgio Minerbi e altri 7 Garibaldini.
}}
 
*****''tanto per chiarire ai le parti in neretto son mie considerazioni personali che serviranno a modificare la pagina,come mi e'stato da piu' parti richiesto .''
'''Adriano Adami''', noto anche come '''Pavan''', ([[Perugia]] [[1922]] - [[Saluzzo]] [[1945]]) è stato [[Tenente]] nella ''Divisione Alpini Monterosa'' dell'esercito della [[Repubblica sociale italiana]].
 
'''Inserire storia breve del battaglione Bassano del Monterosa e del Littorio,con la sintesi delle loro operazioni in zona:specificando sopratutto che per un errore del comando partigiano,desumo,per un lungo periodo fu vietato di attaccare i contingenti italiani sperando,come avenne per Genova,fra l'altro,nella defezione dei soldati che avrebbero avuto confine aperto per fuga in Francia tramite accordo con alleati,quindi l'Adami non fu "provocato" come si desume dal testo,ma se le ndava acercare le rogne,era considerato tanto coraggioso e spregiudicato quanto crudele'''
 
Nacque a Perugia da una famiglia con trascorsi militari, frequentò sotto il fascismo l'Università sino a quando, nel corso della [[seconda guerra mondiale]] si arruolò nel regio esercito per andare a combattere in [[Croazia]] con il grado di sottotetenente nel [[1941]].
 
Dopo l'[[8 Settembre]] [[1943]] aderì alla [[Repubblica sociale italiana]]. La sua scelta, e quella dei tanti giovani trovatisi nelle stesse situazioni, può essere descritta dalle parole dell'ex-deputato e dirigente comunista [[Giorgio Amendola]] (''Lettere a Milano, Ricordi e documenti, 1939-1945'', Roma 1973, pag. 176 sg.):
 
{{quote|Ma vi era, certamente ristretta, ma più impegnata, anche l'adesione di gruppi di giovani che avevano assistito con disgusto al crollo delle loro speranze...e che avevano subito come un oltraggio il cinico doppio giocho praticato dalla monarchia e da Badoglio, e quello che appariva il tradimento degli impegni ancora rinnovati con l'alleato tedesco. Era tuttavia percepibile...fin dai primi giorni, una motivazione di carattere ideale, la volontà di rivincita su tutte le capitolazioni, un disperato bisogno di finire in modo da riscattare le viltà e i tradimenti.}}
'''da togliere in quanto reputo sia citata a sproposito la citazione visto il personaggio di cui stiamo parlando,per me e' tutta la citazione a sproposito visto anche chila ha scritta,considerazione personale ma suffragabile in quanto i fascisti della RSI alleati dei nazisti applicavano come metodo di deterrenza la tortura verso i civili ed i prigionieri le bande partigiane,no,in quanto non c'era se vogliamo metterla squallidamente sul pratico nessun bisogno di detterreanza :i nazisti erano gia' abbastanza odiati e quindi ben poco aiutati dalle popolazioni'''
Combatté nelle [[Alpi]] tra la [[Liguria]] ed il [[Piemonte]], distinguendosi subito per le proprie capacità, tanto da divenire, così giovane, tenente di una divisione del neo costituito esercito della R.S.I. (fusosi con la [[Guardia nazionale repubblicana]] nell'Agosto del '44) ed unico responsabile di una vasta zona di operazioni durante tutto l'autunno ed inverno del [[1944]]-[[1945]],'''non era l'unico responsabile delle operazioni,specificare '''. Alla testa di un reparto esiguo e mal equipaggiato si occupava di un ampio territorio del cuneese comprendente i comuni di [[Sampeyre]], [[Casteldelfino]], [[Pontechianale]], [[Costigliole Saluzzo]], [[Brossasco]] e [[Venasca]],'''comprendeva anche altre zone debbo controllare'''. Il suo compito era quello di perlustrare ed assicurare le retrovie, contrastando le azioni di disturbo dei [[partigiani]] locali, che audacemente si spingevano fin nei centri abitati per scardinare il sistema difensivo italo-tedesco '''il suo compito era di disuadere i locali ad aiutare i partigiani col mezzo della coercizione tortura compresa'''. A lui vennero affidate anche missioni di spionaggio con il nome di battaglia di Pavan.<ref> ''Enciclopedia dell'antifascismo'' in VI volumi, Diretta prima da Pietro Secchia, poi da Enzo Nizza e curata da Ambrogio Donini,Celso Ghini, Pietro Grifone, Enzo Collotti ed Enzo Nizza, pag. 811, Milano 1976.</ref> La spietata logica della guerra civile,' spinse purtroppo i giovani di entrambi gli schieramenti, a versare sangue italiano.'''non fu guerra civile ed e' dimostrabile in gergo militare;inutile star a discutere se qualche imbeccile revisionista di sinistra a cominciato a chiamarla figuriamoci i fascisti cosi'''
 
Tali rastrellamenti avevano però reso l' '''Adami''' particolarmente inviso al [[C.L.N.A.I.]] ed alle popolazioni locali come e' stato giustiziato secondo alcune testimonianze lo dimostra, tanto che furono indette delle vere e proprie cacce all'uomo per scovarlo,'''fu beccato mentre scappava si buon modificare o lasciar cosi''''. Pochi giorni dopo il definitivo termine delle ostilità,'''pare che le ostilita' non fossero ancora cessate ma debbo capirlo meglio,ma comunque ha poca importanza,non e' che col 25 Aprile tutto a posto e nessuno ha piu' sparato''' fu fatto prigioniero nei pressi di [[Crissolo]] e, dopo essere stato processato e condannato, venne fucilato alla schiena il [[2 Maggio]] insieme ad altri commilitoni. Secondo fonti di parte antifascista l'Adami fu processato e giustiziato perché aveva particolarmente infierito sui gruppi della Resistenza.<ref>.Da fonte di persunti testimoni non fu fatta offesa al cadavere ma fu pestato da un gruppo di cui faceva parte uno che adami aveva torturato ed era sopravissuto nonostante gli ordine del comandante,citare il nome di fucilarlo subito ,l'intervento di 2 soldati partigiani russi che hanno proceduto alla fucilazione ha interotto il possibile linciaggio ''Enciclopedia dell'antifascismo'' Vol III cit.</ref> La sua persona fu rispettata dai partigiani, né fu sottoposto a tortura prima di morire, purtuttavia, secondo fonti di parte fascista, alcuni popolani, dopo l'esecuzione, si accanirono sul suo cadavere, sfigurandolo.<ref>''Il processo fu celebrato in data 2 Maggio ed alle cinque del pomeriggio Adami ed altri quattro vengono fucilati alla schiena. ma non basta, al tenente Adami viene riservato un trattamento particolare...la marmaglia('''marmaglia un Belin''')...sfoga i suoi istinti a calci e bastonate sul corpo privo di vita''...( Da: ''Il Male assoluto'' di Liliana Peirano, Mondovì 1998, pag.78.</ref>
'''Da fonte di testimoni non fu fatta offesa al cadavere ma fu pestato da un gruppo di cui faceva parte uno che adami aveva torturato ed era sopravissuto nonostante gli ordine del comandante,citare il nome ,di fucilarlo subito ,l'intervento di 2 soldati partigiani russi che hanno proceduto alla fucilazione ha interotto il possibile linciaggio'''
--[[Utente:Lupo rosso|Lupo rosso]] 12:35, 21 mag 2007 (CEST)
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Pietro Secchi, Enzo Nizza (Direttori); Ambrogio Donini, Celso Ghini, Pietro Grifone, Enzo Collotti ed Enzo Nizza (curatori), ''Enciclopedia dell'Antifascismo'', Milano 1976
* Liliana Peirano ''Il male assoluto'', Mondovì 1998.
*Notiziario istituto storico resistenza in cuneo e provincia,2 semestre 1988 direttore Michele Calandri,saggio:''quale " onore e fedelta'"della divisione Monterosa della [[RSI]]?Il battaglione Bassano nella valli Maira e Varaita'', di Michele Calandri pag. 141
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.lattanzi.altervista.org/brigata_storia2.htm Testimonianze di un partigiano sulla cosiddetta banda Pavan guidata dall'Adami]
*[http://www.isentieridellaliberta.it/ITA_VAL_MAI.html Notizie sintetiche sulla banda Pavan e sulle Divisioni Monterosa e Littorio]
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Pietro Secchi, Enzo Nizza (Direttori); Ambrogio Donini, Celso Ghini, Pietro Grifone, Enzo Collotti ed Enzo Nizza (curatori), ''Enciclopedia dell'Antifascismo'', Milano 1976
* Liliana Peirano ''Il male assoluto'', Mondovì 1998.
*Notiziario istituto storico resistenza in cuneo e provincia,2 semestre 1988 direttore Michele Calandri,saggio:''quale " onore e fedelta'"della divisione Monterosa della [[RSI]]?Il battaglione Bassano nella valli Maira e Varaita'', di Michele Calandri pag. 141
 
== Aproffondimenti esterni ==
*[http://www.lattanzi.altervista.org/brigata_storia2.htm il sito e' ricchissim di informazioni e testimonianze sulla banda Pavan,sopranome di Adami]
*[http://www.isentieridellaliberta.it/ITA_VAL_MAI.html notizie sintetiche su banda Pavan monterosa e littorio]
'''occorre aggiungere l'indirizzo del quadro sinottico delle stragi nazifasiste in Italia dell'universita' di Pisa in cui ben compaiono i nomi del Littorio e del Monterosa e cio' estrettamente i tema con l'argomento'''